AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO - POR ...

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POR SARDEGNA 2000-2006

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI
             INTEGRATI DI SVILUPPO

      FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI
         PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

                       Novembre 2006

UNIONE EUROPEA
                                          REPUBBLICA ITALIANA
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

                                                              INDICE

1.   DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO................................................................................ 3

2.   SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO ................................................................. 6

3.   PARTENARIATO DI PROGETTO ...................................................................................................... 8
      3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto ............................. 8
      3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto........................................................ 10

4.   QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO............................................................ 15
      4.1. Analisi di contesto................................................................................................... 15
      4.2. Analisi SWOT ...................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

5.   OBIETTIVI E PRIORITA’ DEL PROGETTO INTEGRATO ................................................................... 29
      5.1. Costruzione dell’albero dei problemi ................................................................. 29
      5.2. Costruzione dell’albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari 33
      5.3. Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la
           Predisposizione dei Progetti Integrati”......Errore. Il segnalibro non è definito.

6.   STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO............................................................ 44
      6.1. Definizione della strategia..................................................................................... 44
      6.2. Definizione delle operazioni.................................................................................. 48
      6.3. Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità ....................................... 51
      6.4. Analisi della sostenibilità ambientale.................................................................. 52
      6.5. Definizione degli indicatori.................................................................................... 54

7.   MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO .......................................................... 57
      7.1. Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni .......... 57
      7.2. Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per
           l’attuazione dell’operazione. ............................................................................... 60
      7.3. Accordi di cooperazione per l’attuazione del Progetto Integrato di
           Sviluppo..................................................................................................................... 62

8.   QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO ................................................................ 63

                                                                                                                                     25/2
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

1.    DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO

A.    Titolo del Progetto Integrato

      PATTO TEMATICO VPERSONE VITTIME DELLA TRATTA E DELLA PROSTITUZIONE

      “NON SI TRATTA”

B.    Classificazione del Progetto Integrato

Tipologia del Progetto Integrato

           X   Progetto Integrato di Sviluppo Regionale

               Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale

Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato

                                                                             Tipologia di        Barrare la
           (Fare riferimento agli Allegati dell’Avviso Pubblico)             Partenariato        Casella di
                                                                             di Progetto         Interesse
Industria, Artigianato e Servizi                                              Regionale              
Filiere e Produzioni Agroalimentari.                                          Regionale              
Pesca, Acquacoltura e Aree Umide.                                             Regionale              
Rete Ecologica Regionale.                                                     Regionale              
Parchi e Compendi Forestali Regionali.                                        Regionale              
Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici)                                   Regionale              
Inclusione, Sociale                                                           Regionale              X
Sicurezza e Legalità.                                                         Regionale              
Industria, Artigianato e Servizi                                              Territoriale           
Filiere e Produzioni Agroalimentari.                                          Territoriale           
Sviluppo delle Aree Rurali e Montane.                                         Territoriale           
Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e              Territoriale
                                                                                                     
Culturale.
Aree Urbane e Reti di Comuni.                                                 Territoriale           

Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato

                   (Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali)

Cagliari       X       Carbonia Iglesias              Medio Campidano                 Oristano         

                                                                                                         25/3
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Nuoro              Ogliastra                    Olbia Tempio                   Sassari           

C.      Partenariato di Progetto

Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto

                      (Articolo 10, Comma 2 dell’Avviso Pubblico)                           Numero
Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia)                                               2
Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti Locali)                 0
Impresa                                                                                         0
Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni Temporanee di
                                                                                                0
Impresa, etc.)
Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco Scientifico            0
Associazione di Categoria e/o Datoriali                                                         0
Organizzazione Sindacale                                                                        0
Associazione Ambientalista                                                                      0
Associazione Culturale                                                                          0
Organizzazione del Terzo Settore (No – Profit)                                                  5
Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell’articolo 10, comma 2 dell’Avviso
                                                                                                0
Pubblico)
                                                                                                2
Altro

Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore)
    Cognome                Nome                  Organismo                 Posta Elettronica
ADDIS                 DONATELLA                 COMUNE            donatella.addis@comune.cagliari.it
                                                CAGLIARI
VINCI                 SIMONETTA                 ASL 8             vinci.sim@tiscali.it
DESOGUS               ANDREA                    COOP. NUOVA       nuovapros@tiscali.it
                                                PROSPETTIVA
MICILLO               FRANCESCO                 ACLI              francescomicillo@tiscali.it

Data di Sottoscrizione del Protocollo d’Intesa (Allegato al Progetto Integrato)

Data                                                         18/12/2006
Luogo                                                        CAGLIARI

                                                                                                    25/4
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

D.      Approvazione del Progetto Integrato

Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto

Data                                                      18/12/2006
Luogo                                                     CAGLIARI

Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato
Regionale/Provinciale

Data
Luogo

E.      Presentazione del Progetto Integrato

Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore)
        Cognome                Nome                                    Firma
ADDIS                    DONATELLA

VINCI                    SIMONETTA

DESOGUS                  ANDREA

MICILLO                  FRANCESCO

                                                                                      25/5
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

2.   SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO

                               Sintesi della Proposta Progettuale

Con il presente Patto l’Amministrazione Comunale intende dare maggior
rilievo alle problematiche inerenti il fenomeno migratorio, con una
particolare attenzione rivolta alle donne immigrate a rischio di grave
marginalità e alle vittime della tratta.
La realtà locale è caratterizzata da una marcata presenza di popolazione
straniera in stato di disagio ed a rischio di stigmatizzazione e di riduzione
in schiavitù. L’insufficiente          e spesso poco qualificata offerta di servizi
destinati all’accoglienza, protezione, cura e reinserimento sociale delle
vittime di sfruttamento sessuale , ha determinato situazioni di grave
precarità, continua esposizione a rischi di emarginazione ed illegalità. Gli
interventi fino ad ora attuati hanno certamente permesso alle donne
coinvolte   di     regolarizzare       la     propria      posizione      giuridica,     ed   ad
abbandonare la strada, ma non sempre si è realizzato un completo
reinserimento      sociale,      per     mancanza          di      attività   lavorative      che
consentissero un effettivo affrancamento dai servizi.
Il   mercato     lavorativo,    offre       scarse    possibilità      d’impiego,      eccessiva
flessibilità e attività lavorative che implicitamente sostengono il ruolo di
sudditanza ( badanti, colf ecc) che rinforza atteggiamenti autosqualifincati
e di disistima. Pertanto la necessità di garantire una formazione ed
inserimento lavorativo che possa consentire vera e propria autonomia ed
emancipazione.
La pluralità dei Partners coinvolti e la condivisione dell’idea di creare azioni
che realmente mirano al soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti del
target di riferimento, rappresentano il vero punto di forza del Patto; i cui
obiettivi sono : la piena inclusione sociale della popolazione straniera ed in
particolare delle donne in grave stato di marginalità e vittime della tratta.

                                                                                              25/6
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Le azioni proposte costituiscono la filiera degli interventi mirati, che vanno
dalla trasmissione delle informazioni (segretariato sociale interculturale),
all’inserimento nella casa di fuga e reinserimento socio – lavorativo.

                                                                           25/7
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

3.     PARTENARIATO DI PROGETTO

3.1.        Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto

Tabella 1 - Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto

            Ente Pubblico                  Titolo Operazione Proposta        Codice Operazione
COMUNE DI CAGLIARI                    NON SI TRATTA                         B78
PROVINCIA DI CAGLIARI                 NON SI TRATTA                         B78
ASL8 CAGLIARI                         NON SI TRATTA                         B78

Tabella 2 - Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto.

              Imprese                      Titolo Operazione Proposta        Codice Operazione

Coop Promozione sociale               NON SI TRATTA                         B78
ACLI                                  NON SI TRATTA                         B78
Anolf                                 NON SI TRATTA                         B78
Nuova Prospettiva                     PROGETTO                     PILOTA   H53
                                      PROSTITUZIONE
Associazione Larus                    PROGETTO                     PILOTA   H53
                                      PROSTITUZIONE

Tabella 3 - Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto.

            Altri Soggetti                 Titolo Operazione Proposta        Codice Operazione
IAL SARDEGNA                          NON SI TRATTA                         B78

                                                                                            25/8
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3.2.        Articolazione del Partenariato di Progetto

 Il parternariato di progetto ha caratteristiche di settorialità, determinate dalla presenza di
 organismi dediti in misura considerevole e/o esclusiva ad azioni ed interventi rivolti a persone
 vittime della tratta e della prostituzione, nonché caratteristiche di territorialità definita,
 determinata dalla presenza di enti pubblici a valenza comunale ( Cagliari) e sovracomunali (ASL
 8 e Provincia di Cagliari). Il partenariato di progetto ha mantenuto la composizione del
 prepartnariato con incremento del numero dei partecipanti a seguito di accorpamenti effettuati
 dalla RAS . Il partenariato è il risultato dell’aggregazione di :
 Pre-partenariato “Patto per il sociale – Tematico NON SI TRATTA e”Progetto Pilota Prostituzione”
 Il costituendo partenariato di progetto risulta essere composto da operazioni proposte, di cui
 presentate da Enti Pubblici e da Privati.

                                                                                                  25/10
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Tabella 4 - Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto

                                                                    Priorità Attribuita all’Impegno
   Soggetto del Partenariato             Impegno Specifico
                                                                               Specifico
                               Realizzazione delle operazioni
                               indicate nel progetto integrato
                               e raccordo con le linee
                               d’azione, i servizi, le risorse
Comune Di Cagliari                                                 Indispensabile
                               umane e strutturali indicati nel
                               Plus della città di Cagliari, per
                               quanto attiene il settore di
                               riferimento del presente P.I.
                               Disponibilità di spazi attrezzati
                               per l’attività stabile del gruppo
                               tecnico, del comitato di
                               coordinamento e per le
Comune Di Cagliari             assemblee di partenariato al        Indispensabile
                               fine di costituire un ufficio
                               stabile di programmazione,
                               coordinamento, attuazione del
                               P.I.
                               Intervento specialistico nella
                               presa in carico della persona,
                               nella globalità e complessità
Azienda Sanitaria n° 8                                             Indispensabile
                               dei bisogni, della famiglia e dei
                               contesti in relazione a tutte le
                               operazioni previste nel patto
                               Disponibilità di spazi attrezzati
                               per l’attività stabile del gruppo
                               tecnico, del comitato di
                               coordinamento e per le
Azienda Sanitaria n° 8         assemblee di partenariato al        Indispensabile
                               fine di costituire un ufficio
                               stabile di programmazione,
                               coordinamento, attuazione del
                               P.I.
                               Realizzazione e gestione del
Promozione                     servizio di accoglienza “Casa di
                                                                   Indispensabile
Soc.Coop.Sociale               fuga” per donne vittime della
                               tratta.
                               Gestione e attuazione della
                               attività indicate nel progetto in
                               stretto coordinamento con i
            ACLI               partner aderenti al patto.          Indispensabile
                               Saranno impegnate le risorse
                               umane competenti e le risorse
                               materiali (locali, attrezzature ,

                                                                                               25/11
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                                    tecnologie ecc.)necessarie per
                                    il raggiungimento degli obiettivi
                                    specifici e per il conseguimento
                                    dei risultati.
                                    Mediazione culturale,
           ANOLF                                                         Importante
                                    consulenza, orientamento
                                    Lavoro di contatto e relazione
      Nuova Prospettiva             in strada con i soggetti
                                                                         Indispensabile
                                    interessati attraverso l’uso di
                                    una unità mobile
                                    Lavoro di contatto e relazione
                                    in strada con i soggetti
     Associazione Larus                                                  indispensabile
                                    interessati attraverso l’uso di
                                    una unità mobile
       IAL - SARDEGNA

Tabella 5 - Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto

                Impegno Specifico                            Priorità Attribuita all’Impegno Specifico
Tutti i partner si impegnano al buon
funzionamento del partenariato di progetto.
                                                       Indispensabile
Attraverso la definizione di un accordo di
cooperazione.
Definizione e sottoscrizione di una carta di
                                                       Importante
principi
Il Comune di Cagliari si impegna a gestire ed
attuare in modo integrato le attività di
competenza. Saranno impegnate e organizzate
tutte le risorse umane disponibili e competenti        Indispensabile
nonché le risorse materiali, (locali, attrezzature,
tecnologie,ecc) in modo funzionale e sinergico
sotto la guida del coordinamento di progetto
L’Azienda Sanitaria n° 8 si impegna a gestire ed
attuare in modo integrato le attività di
competenza. Saranno impegnate e organizzate
tutte le risorse umane disponibili e competenti
                                                       Indispensabile
nonché le risorse materiali, (ambulatori,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
La Cooperativa Promozione Sociale si impegna a
gestire ed attuare in modo integrato le attività
di competenza per la realizzazione e gestione          Indispensabile
del servizio di accoglienza “Casa di fuga” per
donne vittime della tratta. Saranno impegnate e

                                                                                                         25/12
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organizzate tutte le risorse umane disponibili e
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
Le Acli si impegnano a gestire e attuare in modo
integrato le attività di competenza Saranno
impegnate e organizzate tutte le risorse umane
disponibili e competenti, nonchè le risorse            Indispensabile
materiali (locali, attrezzature , tecnologie ecc.)
in modo funzionale e sinergico sotto la guida del
coordinamento di progetto.
La Società Cooperativa Nuove Prospettive si
impegna a gestire ed attuare in modo integrato
le attività di competenza per la realizzazione e
gestione del servizio di UNITA’ MOBILE. Saranno
impegnate e organizzate tutte le risorse umane
                                                       Indispensabile
disponibili e competenti nonché le risorse
materiali, (locali, attrezzature, tecnologie,ecc) in
modo funzionale e sinergico sotto la guida del
coordinamento di progetto

L’Associazione Larus- onlus si impegna a gestire
ed attuare in modo integrato le attività di
competenza per la realizzazione e gestione del
servizio di UNITA’ MOBILE. Saranno impegnate
e organizzate tutte le risorse umane disponibili e
                                                       Indispensabile
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto

L’ANOLF si impegna a gestire ed attuare in
modo integrato le attività di competenza per la
realizzazione e gestione del servizio di
MEDIAZIONE CULTURALE, CONSULENZA ED
ORIENTAMENTO. Saranno impegnate e
organizzate tutte le risorse umane disponibili e       Importante
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto

IAL- SARDEGNA si impegna a gestire ed
                                                       Importante
attuare in modo integrato le attività di
competenza . Saranno impegnate e organizzate

                                                                        25/13
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tutte le risorse umane disponibili e competenti
nonché le risorse materiali, (locali, attrezzature,
tecnologie,ecc) in modo funzionale e sinergico
sotto la guida del coordinamento di progetto

                                                                        25/14
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4.     QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO

4.1.         Analisi di contesto

A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto
     Integrato di Sviluppo

     Il fenomeno della tratta: la situazione in Italia

In Italia, così come negli altri Paesi dell’Unione Europea, il fenomeno del traffico di esseri umani è
aumentato considerevolmente negli ultimi anni. Le cause della tratta sono da ricercare nelle
condizioni che caratterizzano i contesti dei Paesi di provenienza delle vittime, ossia la povertà, la
disoccupazione, la carenza di educazione e il mancato accesso alle risorse.
 I dati ufficiali disponibili relativi all’immigrazione vedono la città di Cagliari quale destinazione
principale per gli stranieri. In città il 54% degli stranieri censiti proviene dalla Cina popolare
(18,4%), dalle Filippine (18,3%) e dal Senegal (17,3). Analizzando invece l’informazione per
genere, l’immigrazione straniera è fortemente influenzata da diversi fattori quali la tipologia di
lavoro svolta e la politica di ricongiungimenti familiari. Le donne cinesi, filippine, ucraine
rappresentano il 57% dell’immigrazione straniera femminile, mentre il 64% dell’immigrazione
straniera maschile proviene dal Senegal, dalla Cina popolare e dalle Filippine. In totale gli
immigrati stranieri residenti e Cagliari al 31.12.2005 risultano essere complessivamente 2.975.
Dai dati relativi ai permessi di soggiorno concessi nel 2004, si evince una prevalenza di permessi
rilasciati per motivi di lavoro (61%) . L’altra motivazione per cui vengono rilasciati i permessi di
soggiorno è quella familiare (32,5%) legata prevalentemente ai ricongiungimenti.
Per quanto attiene il fenomeno criminale della tratta non esistono, attualmente, dati ufficiali sulle
sue vittime nella città di Cagliari e nella sua area vasta.
Il fenomeno della tratta-prostituzione nell’area della provincia di Cagliari ha, però, purtroppo
assunto connotati e proporzioni preoccupanti soprattutto nell’ultimo decennio, ed ha contribuito
negativamente all'abbassamento della soglia di coesione sociale. Il territorio è caratterizzato
essenzialmente dalla presenza di giovani donne, per lo più di origine extracomunitaria,
raggruppabili come segue:
·le nigeriane, unica nazionalità africana rilevata, numericamente superiori sul territorio;
·le albanesi, quasi tutte provenienti da Tirana e dal nord del paese.
Le ragazze appartenenti ai gruppi descritti possono qualificarsi come soggetti deboli che
sicollocano a margine della società e che sono oggetto costante di violenze, maltrattamenti e
persecuzioni da parte di sfruttatori provenienti dal mondo della criminalità.

I provvedimenti nazionali

La legge 8 agosto 2003 n. 228, introduce moderni strumenti di contrasto a tale fenomeno
ponendo il nostro Paese all’avanguardia in Europa alla lotta a questa forma di crimine. La gravità
del fenomeno, le ripercussioni drammatiche che ha sulla vita delle vittime e la sua continua
evoluzione hanno portato all’elaborazione di un testo che non si limita all’aspetto repressivo del
problema, ma tiene in eguale considerazione anche quello preventivo e sociale.
La legge anti – tratta riconosce un ruolo chiave alla prevenzione e proprio per questo attribuisce al
Ministero degli Esteri il potere di definire le politiche di cooperazione nei confronti dei Paesi
interessati da questi reati e di organizzare d’intesa con il Ministero per le Pari Opportunità, incontri
internazionali e campagne d’informazione anche all’interno degli Stati di prevalente provenienza
delle vittime del traffico di persone. Sempre nell’ambito della prevenzione spetta poi al Ministro
dell’Interno, per le Pari Opportunità, della Giustizia e del Lavoro e delle Politiche Sociali
provvedere ad organizzare, ove necessario, corsi di addestramento del personale, nonché ogni
altra iniziativa utile (art. 14).

                                                                                                   25/15
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Il provvedimento prevede la punibilità di chiunque eserciti su una persona poteri corrispondenti a
quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduca o mantenga una persona in uno stato di
soggezione continuativa al fine di costringerla a mendicare o a fornire prestazioni di tipo lavorativo
o sessuale, o che comunque ne comportino lo sfruttamento. Sino all’entrata in vigore di questa
legge le forze dell’ordine e la magistratura incontravano notevoli difficoltà nel rintracciare,
all’interno del codice penale, fattispecie di reato che potessero coprire queste forme delittuose così
come si sono evolute. Lo stesso codice prevedeva il reato di riduzione in schiavitù, ma la
descrizione della fattispecie criminosa risaliva al 1930 (Codice Rocco) ed era anacronistica,
dunque, inapplicabile.
L’introduzione di una definizione precisa del reato di riduzione in servitù e la attualizzazione di
quello di riduzione in schiavitù e traffico di persone, rappresentano, quindi, un punto di partenza
fondamentale nell’identificazione di questo crimine e nella sua adeguata punibilità.
 Questi reati sono puniti con la reclusione da 8 a 20 anni, pena che può essere aumentata da un
terzo alla metà se il fatto viene commesso in danno di un minore o è finalizzato al mercato della
prostituzione o del prelievo di organi. Un aumento delle pene è previsto, inoltre, nei casi in cui
questi reati vengono commessi avvalendosi di una associazione criminale.
Un altro degli aspetti importanti della legge è rappresentato dall’attenzione posta al recupero delle
vittime di questa forma di sfruttamento. Si tratta quasi sempre di extracomunitari,
prevalentemente donne e minori, introdotti in Italia con la forza o con l’inganno e sottoposti ad
inaudite violenze i cui effetti sono difficilmente cancellabili. Per assistere, proteggere e reinserire
socialmente le vittime della tratta la legge ha istituito un apposito Fondo presso la Presidenza del
Consiglio con il quale finanziare programmi ad hoc.
Al Fondo sono destinate le somme previste dall’art.18 del Testo Unico sull’Immigrazione, nonché
quelle derivanti dalla confisca di beni e patrimoni appartenenti alle persone condannate per i delitti
di riduzione in schiavitù, servitù o traffico. Il testo prevede inoltre un altro programma specifico
destinato al primissimo intervento che garantisce, in via transitoria, vitto, alloggio e cure sanitarie
ed è finanziato con uno stanziamento separato.

Protezione e assistenza alle vittime della tratta

In attuazione delle raccomandazioni emerse in sede europea e delle sollecitazioni delle
associazioni maggiormente attive nel settore, il Governo italiano ha, con l’introduzione della
disciplina di cui all’art. 18 D.lgs. n. 286/98 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e del suo Regolamento attuativo
(D.P.R. 31.8.99 N. 394), risposto con prontezza ed in modo efficiente al crescente allarme
costituito dal traffico di persone. L’articolo 18 del T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina
sull’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (decreto legislativo n. 286/98) prevede
il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale al fine di “consentire allo
straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell’organizzazione criminale e di
partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale” (art. 18, comma 1).
La caratteristica più rilevante di tale tipo di permesso risiede nella precisa volontà del Legislatore
di aiutare la vittima del traffico di esseri umani. In questa prospettiva concede alla vittima la
possibilità di recidere il vincolo che la lega al proprio persecutore e le permette al tempo stesso di
intraprendere un percorso di inserimento che può essere duraturo e definitivo. L’articolo 18 è stato
unanimemente riconosciuto, sia in sede nazionale che internazionale, come una efficace normativa
di contrasto del fenomeno legato al traffico di esseri umani. Più in dettaglio la misura introduce un
forte elemento innovativo attraverso un doppio percorso, quello giudiziario e quello sociale, senza
che uno influenzi l’altro.
Infatti, il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale non è in alcun modo
subordinato all’obbligo di denuncia da parte della vittima, consentendo quindi, la possibilità di un
recupero sociale e psicologico che porti successivamente a un clima di fiducia fondamentale per la
successiva (eventuale) collaborazione giudiziaria. La proposta di rilascio del permesso di soggiorno
può essere effettuata oltre che “dal procuratore della Repubblica, nei casi in cui sia iniziato un
procedimento” anche “dai servizi sociali degli enti locali o delle associazioni, enti ed altri
organismi” titolari dei progetti di protezione sociale. Successivamente il questore provvede al
rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il permesso di soggiorno per protezione
sociale ha la durata di sei mesi e può essere rinnovato per un anno.
Nel Regolamento di attuazione (D.P.R. 31.8.99, n. 394) è previsto, tra l'altro, all’art. 25
(Programmi di assistenza ed integrazione sociale): "I programmi di assistenza ed integrazione
sociale di cui all'art. 18 del testo unico, realizzati a cura degli enti locali o dei soggetti privati

                                                                                                   25/16
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convenzionati, sono finanziati dallo Stato nella misura del 70%, a valere sulle risorse assegnate al
Dipartimento per le pari opportunità, ai sensi dell'art. 58, comma 2, e dall'ente locale, nella misura
del 30%, a valere sulle risorse relative all'assistenza."
(comma 1); "Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, è
istituita la Commissione interministeriale per l'attuazione dell'art. 18 del testo unico, composta dai
rappresentanti dei Ministri per le pari opportunità, per la solidarietà sociale (attuale Ministero del
lavoro e delle politiche sociali), dell'interno, e di grazia e giustizia (attuale Ministero di giustizia)".
Il D.M. 23.11.1999, nel fissare i criteri e le modalità di selezione dei programmi di assistenza ed
integrazione sociale, individua due tipologie di programmi finanziabili:i programmi di protezione
sociale, finalizzati ad assicurare un percorso di assistenza e protezione alle vittime della tratta; le
azioni di sistema dirette a supportare tali programmi attraverso campagne di sensibilizzazione,
indagini e ricerche sull’andamento del fenomeno, attività formative per gli operatori pubblici e
privati impegnati nei programmi di protezione sociale, attività di assistenza tecnica e monitoraggio
dei progetti

B.   Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo

Il Progetto Integrato di Sviluppo si propone di valorizzare le risorse materiali e immateriali cui il
Patto "Vittime della tratta e della prostituzione” fa riferimento, potenziando indirettamente anche le
risorse istituzionali e comunitarie non direttamente coinvolte nel Progetto Integrato.
Le criticità delle azioni rivolte alle persone vittime della tratta in sintesi si possono ricondurre ad
una insufficiente e spesso poco qualificata offerta di servizi destinati all’accoglienza, protezione,
cura e reinserimento sociale delle vittime in sfruttamento sessuale. I servizi territoriali risultano
inadeguati ai bisogni, non collegati in modo sinergico con le altre agenzie sociali e con debole
capacità di valorizzare le risorse nel territorio.
Si riportano sinteticamente gli elementi essenziali relativi alle risorse materiali (risorse ambientali,
e culturali, infrastruturali, aziendali, etc.) immateriali (capitale umano, competenze specifiche,
etc.).

Comune di Cagliari
Assessorato delle Politiche Sociali, cui fanno capo la programmazione, la progettazione e la
realizzazione dei servizi.
I servizi erogati sono inquadrabili nelle tipologie "domiciliari", "intermedi", "residenziali" e
"trasferimento di denaro".

La struttura dell'Assessorato, rispetto alle risorse umane disponibili è costituita da:

 Dirigente                 1
 Funzionario in P.O.       3
 Funzionario               2
 amministrativo
 Assistente Sociale Resp. 11
 Servizio area
 Assistente Sociale Resp. 6
 Territoriale
 Assistente Sociale        30
 Collaboratore             14
 amministrativo
 Vigilatore d’infanzia     4
 Esecutore                 58
 socioassistenziale
 Operatore tecnico         36
 Psicologo                 4
 Pedagogista           (in 3
 convenzione)

                                                                                                      25/17
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Il Comune si è dotato di un CESIL con il relativo personale (in convenzione)

 Responsabile                   1
 Operatore di sportello         2
L’offerta di servizi a regia comunale è comprensiva di strutture socio-assistenziali così riassumibili:
N° 5 asili nido, n°1 centro polivalente per bambini e famiglia, n° 4 comunità alloggio, n° 7 centri di
aggregazione polivanti, n°1 ludoteca, n° 1 casa di riposo”Vittorio Emanuele” ( 4 comunità
alloggio,2 case protette), n° 3 centri di aggregazione polivalenti, ex casa delle madri(
ristrutttuazione richiesta su fondi POR 2000-2006 mis.5.2 per azioni a favore di disabili), n° 1
centro per l’autonomia, ex scuola Santa Maria Goletti (ristrutturazione richiesta con fondi POR
2000-2006 mis. 5.2 per l’attuazione del progetto integrato salute mentale), n°1 centro per la
solidarietà “Giovanni Paolo II” ( al cui interno sono garantiti servizi di accoglienza residenziale ),
n°1 casa Albergo, n°1 campo sosta per Rom, n°1 centro di pronta accoglienza.
Tutta l'attività dell'Assessorato delle Politiche Sociali si fonda e realizza, oltre che sulle risorse
umane e strutturali di cui si compone, anche dell'apporto e della relazione collaborativa con 16
Cooperative Sociali e circa 50 Associazioni di Volontariato con sede in città, nonché con le
Istituzioni pubbliche operanti a livello locale.

L'Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari.
L’Azienda Unità Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari è stata costituita, a seguito dell’entrata in vigore
della     L.R. n. 5/95, nel 1996 dalla fusione delle ex USL n. 20, n. 21, n. 22 e parte della USL n.
18.
La missione della ASL 8 di Cagliari ha come scopo la promozione e la tutela della salute, sia
individuale che collettiva, della popolazione residente e comunque presente a qualsiasi titolo nel
proprio ambito territoriale. L’Azienda concorre, inoltre, alla realizzazione della più vasta missione
del Servizio Sanitario della Regione Sardegna, anche integrando i servizi sociali e socio-assistenziali
degli enti locali di pertinenza per quanto espressamente previsto o delegato.
La tutela della salute è concepita anche come processo di promozione della salute che aiuti la
persona ad arricchire le proprie competenze per effettuare scelte più consapevoli e
autodeterminate.
Il processo di immigrazione legale e illegale che ha interessato negli ultimi anni l’Italia e la regione
Sardegna e ha visto come protagoniste anche le donne ha reso necessario un adeguamento dei
servizi sanitari e sociosanitari quali ospedali, consultori familiari e altri servizi territoriali ai nuovi
bisogni di salute.
In tali servizi gli operatori coinvolti sono: ginecologi, psichiatri, psicologi, ostetriche, assistenti
sociali. L’ASL 8 ha instaurato rapporti di cooperazione e paternariato per diverse are d’intervento
quali: Area Inserimento lavorativo di disabili e sofferenti mentali, Area Minori, Area ”Donna”, Area
Salute Mentale
I servizi erogati per l’area in oggetto sono:

MMG                            6
CONSULTORIO                    6
POLIAMBULATORIO                1

Le risorse umane impegnate nel Dipartimento ammontano a 294 unità così suddivise:

Direttore DSM                                   1
Direttore CSM                                   5
Medici dirigenti struttura semplice            17
Medici dirigenti                               38
Psicologo dirigente struttura semplice          1
Psicologo dirigente                            16
Collab.re prof.le Assistente sociale coord.     1
Collab.re prof.le Assistente sociale           17
Collab.re prof.le san. Esperto infermiere       1
Collab.re prof.le san. Infermiere coord.        5
Collab.re prof.le san. Infermiere             119
Collab.re prof.le san Educatore prof.le        10
Opera.re prof.le II^ cat. Infermiere generico   2

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Ausiliario spec.socio economale                     3
Ausiliario spec.socio assistenziale                15
Operatore Sociosanitario                           14
Operatore tecnico addetto assistenza               16
Collab.re amministrativo                            3
Assistente amministrativo                           4
Coadiutori Amministrativi                           2
Commesso                                            1

ANOLF.
L’A.N.O.L.F. ( Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere ) da anni lavora attivamente in favore dei
cittadini extracomunitari sia a livello Nazionale che in ambito Regionale.
 È presente a Cagliari dal 1995 e da allora si impegna per ottenere innovazioni legislative e
interventi istituzionali adeguati ad una società civile per una partecipazione piena degli immigrati
allo sviluppo e al progresso della nostra società.
 Finalità e scopi dell’Associazione consistono nell’orientare la crescita dell’amicizia e della fratellanza
tra i popoli nello spirito della Costituzione italiana.
L’ANOLF di Cagliari conta diverse centinaia di associati provenienti da vari Paesi. LANOLF ha
attivato sportello polifunzionale in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali del Comune
di Cagliari finalizzato a fornire servizi di consulenza generale e nel contempo a fungere da
osservatorio sullo stato dei bisogni del cittadino straniero.

ACLI.
Le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) fondano sul messaggio evangelico e
sull’insegnamento della Chiesa la propria azione per la promozione dei lavoratori, e operano per
una società in cui sia assicurato, secondo democrazia e giustizia, lo sviluppo integrale di ogni
persona.
Le ACLI sono presenti in tutte le province d’Italia, con Circoli, uffici zonali e di segretariato sociale
sul territorio. L’organizzazione periferica cagliaritana è articolata in una struttura centrale (la Sede
Provinciale) ed un sistema di 80 circoli dislocati sul territorio che complessivamente contano 6000
associati.
Le ACLI sono al servizio dei lavoratori e dei cittadini, attraverso i circoli presenti nel territorio, il
Patronato ACLI, il CAF, le ACLI Colf, il Settore Immigrazione, il Settori giovani e donne per attività
di carattere ricreativo e socio-cultural.
 Le Acli da anni intrattengono rapporti con istituzioni locali come Comuni, Province e Regioni, con
cooperative sociali, con enti di formazione sociale come Enaip e con centri assistenziali come la
Caritas.
La struttura organizzativa comprende:
Un consiglio direttivo delle Acli provinciali è composto da 10 persone (2 avvocati, 1 pedagogista,1
esperto di progettazione, 1 ingegnere, 1 esperto di organizzazione, 2 economisti, 2 esperti in
politiche sociali).
I collaboratori della struttura sono:
4 mediatori culturali con esperienza pluriennale nei progetti e programmi di protezione sociale,
finalizzati ad assicurare un percorso di assistenza e protezione alle vittime della tratta.
Per conto del Comune di Cagliari da oltre 10 anni il settore immigrazione si occupa di prima
assistenza, consulenza, accompagnamento.           nell’ambito dell’area stranieri, gestisce a tutt’oggi,
interventi per il Comune di Cagliari.
Attualmente la Sede Provinciale dispone a Cagliari di 3 uffici attrezzati e funzionali per la gestione
dei servizi indicati.

PROMOZIONE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE.
La cooperativa Promozione società cooperativa sociale si costituisce come società nel marzo 1999 e
diviene pienamente operativa a gennaio 2000, quando assume in gestione, per conto
dell’amministrazione comunale di Gonnesa (CA), il “Progetto di prevenzione globale diretto alla
famiglia, alla scuola, ai giovani”, sulla base di un finanziamento annuale della legge 309/90.
Dal 2000 ad oggi si è occupata di vari progetti quali: “Comunità di Pronta Accoglienza per minori in
difficoltà”, servizio che fa capo all’Amm. Com. di Cagliari, S.E.T e prevenzione all’uso di sostanze
stupefacenti (Elmas, Sestu e Settimo S. Pietro).
Per conto del Comune di Cagliari, nell’ambito dell’area stranieri, gestisce a tutt’oggi, interventi per
la “Promozione dei diritti dei bambini Rom” (Legge 285/1997), il servizio di supporto educativo

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scolastico a favore dei minori rom frequentanti le scuole di Via Meilogu e via Redipuglia e il servizio
di emergenza e pronto intervento a favore di minori stranieri non accompagnati.
Aderisce a due consorzi di cooperative: il Consorzio Nazionale Idee in Rete S.C.S., ed il Consorzio
I.C.S. aderenti a Confcooperative, che operano in vari settori quali: formazione e ricerca,
inserimento lavorativo, Immigrazione, disabilità, servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi,
turismo sociale, servizi di formazione ed accoglienza, ambiente, promozione e creazione d’impresa
sociale.

La Promozione società cooperativa sociale rispetto alle risorse umane disponibili è costituita da:

 Amministratore unico – Dirigente                    1
 Consulente del lavoro                               1
 Commercialista                                      1
 Educatori Professionali                             10
 Ausiliario socio assistenziale                      1
 Tecnico dei servizi sociali                         2
 Psicologo                                           1

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CAGLIARI.
Attualmente l’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari presenta una
organizzazione finalizzata sia all’assolvimento della domanda assistenziale proveniente dalle
categorie rientranti nella tradizionale competenza dell’Ente, sia allo svolgimento di diverse attività
di promozione di sistemi di rete con gli enti locali presenti nel proprio territorio, in attuazione del
ruolo di ente intermedio che viene attribuito alla Provincia dal vigente Testo Unico delle leggi
sull’Orientamento degli Enti Locali 18.08.2000 n. 267. Servizi erogati: Servizio Minori , Servizio
Minorati sensoriali , Servizio Nidi, Osservatorio alle Politiche Sociali, Il Centro Handicap, Progetto
Rete.
Per quanto concerne le risorse umane coinvolte nella progettazione ed attuazione dei servizi sono
così costituite:
                     DIPENDENTI                                      IN CONVENZIONE
 1 Dirigente                                          1 Consulente di Progettazione e Ricerca
 1 Funzionario Amministrativo in P.O                  2 Psicologhe interinali di ricerca sociale
 1 Funzionario Amministrativo                         1 Psicologa interinale problematiche donne
 1 Funzionario Psicologo in P.O.                      1 Psicologa Collaborazione Coordinata
 2 Assistenti Sociali in P.O.                         3 Assistenti Sociali in Collab. Coordinata
 3 Istruttori Direttivi Pedagogisti                   1 Collaboratore Amministrativo interinale
 1 Istruttore Direttivo Psicologo                     2 Esecutori d’infanzia L.S.U.
 1 Istruttore Direttivo Assistente Sociale
 3 Istruttori Amministrativi Contabili
 7 Collaboratori Amministrativi
 2 Istruttori Vigilatrici d’Infanzia
 30 Collaboratori d’Infanzia
 4 Esecutori d’Infanzia
 6 Esecutori servizi generali
NUOVA PROSPETTIVA.
“Nuova prospettiva” è sorta il 14 luglio 2003, ed è quindi una realtà particolarmente giovane ma
che nasce con soci con esperienza ormai ventennale nell’ambito delle attività educative rivolte in
particolare a minori devianti.
 Infatti tutti i soci provengono da esperienze lavorative presso imprese sociali operanti nell’ambito
della devianza giovanile in stretta collaborazione con il Tribunale per i Minorenni ed il Centro per la
Giustizia Minorile.
Nuova prospettiva attualmente è impegnata nel “P.O.N. - Programma Operativo Nazionale
Sicurezza e Sviluppo del Mezzogiorno” annualità 2000 – 2006 (Ministero degli Interni), nel Progetto
Nuove Officine Iniziativa Comunitaria Equal.
La cooperativa aderisce al: C. N. C. A. - Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza che
raccoglie più di 220 realtà impegnate nei diversi ambiti sociali su tutto il territorio nazionale ed è
socia del Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale “NOVA” Onlus. NOVA nasce nel 1998 con
sede legale a Trani (BA) e ha sedi a Roma, Milano, Firenze, Martinsicuro (AP), Crotone, Milazzo,
Cagliari.
 In particolare la base associativa di Nova rappresenta alcune tra le realtà del sociale che hanno

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orientato la propria azione e messo in atto pratiche ispirate alla Riduzione del Danno.
Tra le attività svolte dal consorzio in collaborazione anche con la cooperativa Nuova Prospettiva vi
sono numerose azioni e iniziative definibili di “frontiera”, oltre ai progetti già citati si segnalano:
Progetto F.O.R.C.E. "Formazione Congiunta per l'Educazione alla Legalità" - Organizzazione capofila
del progetto “Intervento integrato in favore delle donne nigeriane coinvolte nella prostituzione di
strada nell’area di Castel Voltrurno”, finanziato dalla Regione Campania – Settore Osservatorio del
Mercato del Lavoro e dell’Occupazione. Organizzazione di un Convegno Internazionale dal titolo “La
tratta delle donne Nigeriane”, finanziato dalla Regione Campania – Settore Osservatorio del
Mercato del Lavoro e dell’Occupazione.
Come espresso nel punto precedente la Cooperativa Nuova Prospettiva fa parte del CNCA .
“Nuova prospettiva” è oggi composta da 4 soci e stipula collaborazioni specifiche con Educatori di
Strada, Psicologi, Educatori professionali, Medici, Pedagogisti, Avvocati. Aderendo al consorzio
NOVA è in grado di avvalersi della collaborazione di soggetti con esperienza nell’ambito della lotta
alla tratta e alla prostituzione di tipo nazionale e internazionale. Dispone di una sede operativa e di
figure professionali per ruoli di coordinamento e amministrativi
ASSOCIAZIONE LARUS O.n.l.u.s.
“Associazione LARUS O.n.l.u.s.” è un’organizzazione che non ha finalità di lucro, che persegue
esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la propria attività nell’ambito dell’assistenza
sociale, sanitaria e sociosanitaria, tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, istruzione,
formazione, sport dilettantistico.
 In particolare, l’Associazione promuove e gestisce l’aggregazione sociale di fasce socialmente più
bisognose, attraverso la realizzazione di: seminari per la formazione di operatori che lavorano nel
sociale, incontri studio, seminari culturali e di socializzazione (natura, ecologia, archeologia, storia
della musica sarda, ecc.), interventi tesi a promuovere la conoscenza di realtà culturali diverse.
L’Associazione Larus opera in collaborazione con l’Associazione Darwin, con la Soc. Coop soc. onlus
“Nuova prospettiva” e con la Soc. Coop. Kerberos
L’Associazione Larus è composta da sei soci con professionalità diversa tra cui Biologi, Infermieri
Professionali, Psicologi, Amministrativi.
IAL- CISL SARDEGNA
Lo IAL , Istituto Addestramento Lavoratori, in Sardegna ha iniziato la propria attività come
associazione non-profit in maniera stabile nel 1975, con il centro di Formazione Professionale di
Alghero in Provincia di Sassari.
Il settore di intervento prescelto, poi consolidato nel tempo,è stato quello turistico-alberghiero, con
attività formative di primo livello rivolte a giovani disoccupati. Dal 1980 la medesima attività è
stata realizzata anche nel centro Oristano, capoluogo della provincia omonima. Dal 1984 lo IAL –
Sardegna ha orientato la propria strategia di intervento nel senso di una diversificazione di settori,
estendendo la propria presenza alla Provincia di Cagliari con il centro di Quartu Sant’Elena,
rafforzando successivamente quella nella Provincia di Sassari con i centri di OZieri e di Sassari e
ponendo le basi per una azione concreta e stabile nella Provincia di Nuoro. Si dalla seconda metà
degli anni ’90 si è andato definendo un concreto intervento, sempre più pervasivo e mirato,
dell’informatica applicata e, trasversalmente in tutti i settori, di monografie di
orientamento\alfabetizzazione; di fatto lo IAL ha individuato la strategicità dell’Information
technology predisponendo iniziative di disseminazione di una delle competenze di base più rilevanti
nell’attuale Società dell’informazione. Allo scopo si è dotato di un sistema informativo interno,
strutturato a rete, per la gestione delle variabili amministrative e per la relazionalità fra settori,
sedi formative e funzioni operative; attualmente l’istituto è predisposto per il lavoro in rete, per i
collegamenti fra soggetti e funzioni, come la progettazione e la gestione, e per la condivisione di
consoscenze e know how.lo IAL Sardegna è in possesso dell’accreditamento della Regione
Autonoma della Sardegna Assessorato del Lavoro e Formazione Professionale per le microtipologie:
A-B C – UTENZE SPECIALI nelle diverse sedi formative dislocate sul territorio regionale.L’agenzia
é, altresì, in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001: 2000 rilasciata da Certi
quality nel 2003. Negli ultimi anni lo IAL Sardegna ha maturato una forte esperienza nella
formazione nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e\o socio-assistenziale divenendo tra l’altro
PROVIDE ECM accreditato nell’ambito del progetto “integrazione e comunicazione nell’area
della riabilitazione integrata, salute mentale e tossicodipendenze” in riferimento al
programma POR Sardegna Asse 3 mis .5.3

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C. Analisi in ottica di genere del Progetto Integrato di Sviluppo.

I principi ispiratori che stanno alla base del presente Progetto Integrato promuovono pari
opportunità fra uomini e donne nell’ambito delle tre variabili sociali che compongono il Progetto
Individuale Integrato: la casa, il lavoro, la socialità nella prospettiva del benessere psico-sociale dei
cittadini.
Per tutte queste variabili, il Progetto Integrato, prevede attraverso le varie operazioni, soluzioni
articolate e diversificate in modo da consentire l’effettiva realizzazione di pari opportunità.
Il Progetto pone particolare attenzione ai problemi delle donne, in quanto spesso non titolari di
diritti riconosciuti e quindi con maggiore difficoltà ad emanciparsi da situazioni di maltrattamenti,
sfruttamento sessuale,violenza di genere.
I dati raccolti in questi anni dalle forze dell’ordine forniscono una mappatura sufficientemente
precisa di quelli che sono i Paesi da cui, con maggior frequenza, provengono le vittime. Quasi
sempre a cadere nella rete dei trafficanti sono persone (prevalentemente donne) convinte di
giungere in Italia per lavorare o minori venduti da famiglie che vivono in condizioni di estrema
povertà.
La legge anti-tratta riconosce un ruolo chiave alla prevenzione, e proprio per questo, attribuisce al
Ministro degli Esteri il potere di definire le politiche di cooperazione nei confronti dei Paesi
interessati da questi reati e organizzare d’intesa con il Ministro per le Pari Opportunità, incontri
internazionali e campagne di informazione anche all’interno degli Stati di prevalente provenienza
delle vittime del traffico di persone.
Paesi di origine.
Sono tra 50mila e 70mila le prostitute in Italia, secondo quanto rivela una delle ultime indagini
conoscitive. Di queste, circa 25 mila sarebbero immigrate e 2 mila minorenni; oltre 2 mila il
numero delle donne ridotte in schiavitu' e poi costrette a prostituirsi. Il 65% delle prostitute, pari a
circa 30 mila donne, lavora in strada, il 29,1% in albergo. Le altre ricevono i clienti in 'case'
d'appuntamenti. Il 94,2% delle prostitute sono donne, il 5% sono transessuali, lo 0,8% sono
travestiti. Il 59% delle prostitute straniere arriva dalla Nigeria, il 14,1% dall'Albania, il 10% dalla
ex Jugoslavia, l'8,1% dal Sud America il 3,6% dal Nord Africa. Allarmanti i dati che riguardano l'uso
del profilattico: a fronte di un 12% di prostitute sieropositive, sono l'80% i clienti che chiedono
espressamente di avere rapporti senza preservativo. Vengono accontentati, pero', solo il 43% delle
volte. I clienti sono circa 9 milioni, di cui il 4% ha meno di 18 anni, mentre il 21,4 % ha tra i 19 e i
25 anni. Il 16% della clientela e' composta da militari, mentre gli altri sono prevalentemente
impiegati, professionisti e commercianti. In una settimana sono 30, in media, i clienti per ogni
prostituta. Circa 15 euro e' la tariffa chiesta dalle nigeriane per dieci minuti in macchina; per le
stesse prestazioni le albanesi chiedono 25 euro e i viados 100. Senza il profilattico la tariffa
raddoppia. Il fatturato annuo della prostituzione si aggira dai 16 ai 26 miliardi di euro.
 Secondo quanto rivela una ricerca sulla prostituzione minorile, condotta nelle zone costiere di
Marche ed Emilia Romagna e nelle province di Milano, Venezia, Roma, Napoli, Bari e Palermo, e
presentata a Firenze nel mese di giugno, si abbassa l'eta' dell'avviamento alla prostituzione
minorile che inizia intorno ai 7 anni. Lo sfruttamento sessuale per i minori italiani avviene
prevalentemente in casa, mentre i ragazzini stranieri, sia maschi che femmine, sono costretti a
prostituirsi in strada o in appositi locali; si affaccia, inoltre, il fenomeno dei minori che si
prostituiscono occasionalmente per concedersi piccoli lussi, dal telefonino di grido all'abito firmato.
Per quanto riguarda la prostituzione minorile di extracomunitari, al primo posto per numero ci
sarebbero gli albanesi, seguiti da nigeriani, sudamericani e ragazzi dei paesi dell'Europa dell'Est.
Ma inizia anche ad emergere il giro di babyprostitute cinesi, costrette a ''lavorare'' in case chiuse
gestite da connazionali e con clientela prevalentemente cinese.

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Il fenomeno della tratta di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale ha registrato negli
ultimi anni un forte incremento. E' in particolare cresciuto il coinvolgimento delle organizzazioni
criminali nello sfruttamento degli spostamenti migratori delle popolazioni provenienti da paesi più
poveri. E' stato denunciato ieri a Torino in un incontro dell' Unicri al quale ha partecipato anche il
procuratore              dell'              antimafia,         Pier            Luigi             Vigna.
L' Italia - ha spiegato l'Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia - è
fortemente interessata dal fenomeno. Tra le immigrate avviate alla prostituzione, stimate dall'
Eurispes in 20.000 unità circa, emerge una cospicua presenza immigrate di origine nigeriana e
albanese, cui negli ultimi tempi si sono aggiunte donne provenienti dalla Romania, Moldavia,
Ucraina e Bulgaria. Si stima che circa il 60% delle ragazze immigrate che lavorano sul mercato di
strada                   sia                    di              nazionalità                  nigeriana.
Secondo alcune stime, in Italia le vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale
raggiungerebbero il 10% del totale delle donne immigrate dedite alla prostituzione. Tuttavia, un
numero molto elevato è riuscito ad affrancarsi, anche attraverso i programmi di protezione. Dal
1998 al 2002, a seguito dell' approvazione dell' articolo 18 del Testo unico sull' immigrazione, sono
state circa 1.500 le persone, in maggioranza donne, ammesse ai programmi di protezione e,
secondo le stime rese note dalla Direzione Nazionale Antimafia, sarebbero più di 2.700 i
procedimenti penali in corso.
I dati ufficiali disponibili relativi all’immigrazione vedono la città di Cagliari quale destinazione
principale per gli stranieri. In città il 54% degli stranieri censiti proviene dalla Cina popolare
(18,4%), dalle Filippine (18,3%) e dal Senegal (17,3). Analizzando invece l’informazione per
genere, l’immigrazione straniera è fortemente influenzata da diversi fattori quali la tipologia di
lavoro svolta e la politica di ricongiungimenti familiari. Le donne cinesi, filippine, ucraine
rappresentano il 57% dell’immigrazione straniera femminile, mentre il 64% dell’immigrazione
straniera maschile proviene dal Senegal, dalla Cina popolare e dalle Filippine. In totale gli immigrati
stranieri residenti e Cagliari al 31.12.2005 risultano essere complessivamente 2.975. Dai dati
relativi ai permessi di soggiorno concessi nel 2004, si evince una prevalenza di permessi rilasciati
per motivi di lavoro (61%) . L’altra motivazione per cui vengono rilasciati i permessi di soggiorno è
quella familiare (32,5%) legata prevalentemente ai ricongiungimenti.

D. Analisi della sostenibilità ambientale del Progetto Integrato di Sviluppo

Le iniziative previste dal presente patto, migliorano la qualità della vita nei quartierie periferici e
marginali investiti dal fenomeno, data la presenza di strutture e servizi pubblici e privati con personale
qualificato

E. Progetti in atto correlati con il Progetto Integrato di Sviluppo
I
Il progetto integrato si inserisce nell’ambito della programmazione socio-sanitaria definita mediante
lo strumento del PLUS della Città di Cagliari . Il settore dell’immigrazione (in particolare delle donne
e della vittime della tratta e prostituzione),è emerso come prioritario per la programmazione socio-
sanitaria all’interno del PLUS medesimo, per l’attuazione delle politiche di sviluppo individuate, il
presente progetto è stato considerato strategico.
Nell’ambito delle finalità che il presente Progetto Integrato di Sviluppo intende realizzare, si
evidenziano alcune iniziative promosse da alcuni soggetti del partenariato che rientrano nella
tematica

    -   Centro Servizi per l’inserimento Lavorativo dei Soggetti Svantaggiati ORIENTA-LAVORO
        CAGLIARI POR Sardegna 2000/2006 Misura 3.4 Fondo Sociale Europeo promosso dal
        Comune di Cagliari;

    -   Mediazione culturale nelle sede circoscrizionali di servizio sociale professionale Fondi
        comunali;

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    -   Casa Protetta L. 285/97;

    -   Casa di Accoglienza art. 18 ( Privata) finanziamento ministero;

    -   Pronta accoglienza (Privata) finanziamento…..;

    -   Centro di Pronta Accoglienza Comunale fondi comunali;

    -   Ambulatorio medico autorizzato Azienda USL 8 finanziamento ….;

F. Soggetti coinvolti nella definizione e attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo
Soggetti ai quali il patto si rivolge.
Il progetto si rivolge alla popolazione immigrata, alle donne vittime della tratta, alle persone
coinvolte nei circuiti prostitutivi, alla popolazione in generale.

Soggetti promotori e attuatori del patto.

COMUNE DI CAGLIARI

Il Comune di Cagliari partecipa alla progettazione integrata con una pluralità di intenzioni e
motivazioni:
1. Realizzare dialettiche di concertazione nell’ ottica della costituzione di una rete, capace di
operare in modo integrato, , nel superamento delle cause di marginalità sociale delle persone
immigrate, attraverso la valorizzazione di tutte risorse delle comunità locali, ;
2. Costruire una rete stabile ,che condivida, obiettivi, metodologie e strumenti in grado di
rispondere meglio ai bisogni delle persone immigrate, ed in particolar modo delle vittime della
tratta.
3. realizzare percorsi di normalità per le donne vittime dello sfruttamento sessuale, tramite
l’attuazione di progetti personalizzati che mirano a rendere responsabili ciascun elemento della
rete nel proprio ruolo;
4. realizzare interventi d’inclusione sociale delle donne trafficate attraverso percorsi di ascolto,
accoglienza , protezione e inserimento sociale e lavorativo..
5. Costruire percorsi condivisi permanenti per l’individuazione di strumenti di valutazione che
consentano il monitoraggio degli interventi attivati
6. rafforzamento di esperienze di buone prassi per far crescere l’efficacia dell’azione istituzionale e
sociale contro la tratta, e i pregiudizi verso la popolazione immigrata.

I RISULTATI ATTESI SONO:

1. realizzazione di logiche d’integrazione, cooperazione interistituzionale e con il terzo settore;
2. realizzazione di una consulta per le problematiche dell’immigrazione;
3. Miglioramento della qualità della vita delle popolazione immigrata e possibilità di inclusione
sociale, inserimento lavorativo a favore delle donne straniere a grave rischio di emarginazione ed
in particolare delle donne trafficate.
4. Rafforzamento dell’offerta di servizi e di percorsi che accompagnino verso l’inclusione sociale le
donne trafficate;
5. miglioramento delle competenze professionali e della capacità soggettiva di accoglienza degli
operatori e costruzione di strumenti efficaci e condivisi nei servizi e nelle agenzie coinvolte;
6. necessità di un lavoro che modifichi la cultura dominante dello sfruttamento a tutti i livelli
Il ruolo previsto nella realizzazione del Progetto Integrato di Sviluppo è quello attribuito dai compiti
istituzionali

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