AMBITO DISTRETTUALE DI GALLARATE - PIANO DI ZONA 2018-2020 AI SENSI DGR 28/12/2017 N. 7631 "LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE A ...
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PIANO DI ZONA 2018-2020 AMBITO DISTRETTUALE DI GALLARATE AI SENSI DGR 28/12/2017 N. 7631 "LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE A LIVELLO LOCALE 2018/2020”
Sommario Premessa ........................................................................................ 1 L’AMBITO DI GALLARATE E LA REDAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2018 - 2020 .............................................................................................. 1 IL QUADRO NORMATIVO ................................................................... 3 L’AMBITO DI GALLARATE .................................................................. 5 L’ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE ........................................... 5 LA SPESA SOCIALE 2018 DELL’AMBITO DI GALLARATE ....................... 11 LA SPESA SOCIALE ASSOCIATA 2017- RILEVAZIONE REGIONALE 2019. 14 LA SPESA SOCIALE ASSOCIATA 2017- RILEVAZIONE ISTAT 2019......... 15 RUOLO DEGLI UFFICI DI PIANO PER REGIONE LOMBARDIA ................. 16 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’AMBITO DI GALLARATE ............ 18 GLI ESITI DELLA PROGRAMMAZIONE ZONALE 2015-2017 E GLI OBIETTIVI E AZIONI CONDIVISE A LIVELLO DI AMBITO PER IL PERIODO 2018-2020 ................................................................................................... 28 LA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI, DEI PROGETTI, DEI SERVIZI ..... 28 GLI INTERVENTI DEL PIANO DI ZONA 2015 – 2017 E LE PROSPETTIVE FUTURE DELLE SINGOLE AREE DI INTERVENTO ................................. 29 AREA DISABILITÀ .......................................................................... 29 AREA ANZIANI............................................................................... 33 AREA MINORI E FAMIGLIE ............................................................... 37 AREA POVERTÀ, INTEGRAZIONE E MULTIETNICITÀ, SALUTE MENTALE, PREVENZIONE DIPENDENZE ............................................................ 40 L’INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA DEGLI ACCORDI DI PROGRAMMA 2018-2020 .................................................................................... 47 ANALISI DI CONTESTO ATS DELL’INSUBRIA ...................................... 47 DATI RELATIVI ALLE MISURE CON IMPATTO SOCIOSANITARIO NEGLI AMBITI DISTRETTUALI ................................................................... 49 RUOLO DELLA DIREZIONE SOCIOSANITARIA DELLL’ATS INSUBRIA ...... 53 STRUMENTI PER L’ATTUAZIONE DELLA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E ASSISTENZIALE .......................................................................... 54
ACCOMPAGNAMENTO E MONITORAGGIO QUALI – QUANTITATIVO ALLA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA DEI PIANI DI ZONA ........................................................................ 55 SISTEMA PER LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE E DELLE AZIONI ...... 57 IL SISTEMA DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI ZONA .. 57 OBIETTIVI STRATEGICI .................................................................. 60 PRINCIPALI OBIETTIVI STRATEGICI ................................................. 60 SCHEDA OBIETTIVO STRATEGICO 1 ................................................. 62 SCHEDA OBIETTIVO STRATEGICO 2 ................................................. 66 SCHEDA OBIETTIVO STRATEGICO 3 ................................................. 71
PREMESSA L’AMBITO DI GALLARATE E LA REDAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2018 - 2020 L’Ambito Distrettuale di Gallarate, in provincia di Varese, è costituito dai Comuni di Albizzate, Cairate, Cassano Magnago, Cavaria, Jerago con Orago, Gallarate, Oggiona con Santo Stefano, Samarate, Solbiate Arno. Il presente documento rappresenta il Piano di Zona 2018-2020 costruito attraverso un percorso di riflessione partecipata, coordinato dall’Ufficio di Piano, che si è sviluppato nel periodo maggio 2018 a marzo 2019. Il percorso partecipato per la costruzione del Piano di Zona ha visto diversi livelli di lavoro: • L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito di Gallarate, che ne ha definito le linee di indirizzo in qualità di soggetto politico adito alla definizione delle politiche territoriali e ha approvato il documento tecnico finale • L’Ufficio di Piano di Gallarate e il Tavolo dei Tecnici, che ha garantito una regia complessiva al percorso, ha concentrato la propria attenzione sugli obiettivi e sulle azioni del nuovo Piano di Zona e ha curato, con il supporto di un referente tecnico, l’organizzazione dei necessari momenti di raccordo con i tavoli tecnici e i gruppi di lavoro tematici • I Tavoli Tematici: costituiti dagli/le assistenti sociali dei Comuni aderenti all’ambito che si sono confrontati/e hanno lavorato per l’identificazione e condivisione delle progettualità connesse agli obiettivi strategici del Piano di Zona • I Gruppi di Lavoro Tematici: quattro gruppi di lavoro (Area Anziani - Area Minori e Famiglia - Area Povertà, Integrazione e Multietnicità, Salute Mentale, Prevenzione Dipendenze - Area Disabilità) composti da tecnici dei servizi sociali, operatori e rappresentanti del Terzo Settore, della cooperazione sociale, dell’associazionismo e del volontariato, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e del Forum del Terzo Settore, aderenti al precedente Piano di Zona 2014 – 2017 e alla progettazione denominata “Revolutionary Road – Percorsi e modelli innovativi per superare la crisi e generare valore sociale”, che dal 2015 vede il Comune di Gallarate quale
capofila di un progetto sperimentale, cofinanziato da Fondazione Cariplo sulla linea Welfare in Azione, che coinvolge diciotto comuni degli ambiti di Gallarate e Somma Lombardo. Questi gruppi, nel corso di sette riunioni tematiche, sono stati un fondamentale luogo di confronto e analisi dei bisogni territoriali e di produzione di idee da inserire nel nuovo Piano di Zona • Il recepimento del documento redatto dall’ATS dell’Insubria relativo agli aspetti che si riferiscono alla integrazione sociosanitaria degli Accordi di Programma 2018-2020. • La condivisione con ATS dell’Insubria e con il Tavolo Locale Permanente di Confronto con i Soggetti del Terzo Settore del documento di programmazione territoriale elaborato prima dell’approvazione definitiva. 2
IL QUADRO NORMATIVO Il Piano di Zona 2018 – 2020 è stato redatto tenendo conto di un quadro normativo nazionale e regionale da quasi vent’anni in continua evoluzione sia in ambito sociale quanto in ambito socio sanitario alla luce della trasformazione dei bisogni degli individui e dei territori e delle conseguenti strategie di intervento delle politiche nazionali e regionali. Nello specifico: - legge 8 novembre 2000 n. 328: “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, che ha istituito il “sistema integrato di interventi e servizi sociali” da realizzarsi mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, attraverso la programmazione e organizzazione del sistema integrato attribuita a livello di Ambito territoriale agli Enti locali, alle Regioni e allo Stato con il coinvolgimento attivo degli organismi del Terzo Settore, d’intesa con le Aziende Sanitarie Locali; - legge regionale 12 marzo 2008 n. 3: “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”, che sino al 2015 ha definito la rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociosanitario e sociale lombardo fondandosi sull’integrazione sociosanitaria; - legge regionale 23 dicembre 2015 n. 23: “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)”, che ha portato ad una netta separazione tra il governo della rete sanitaria e sociosanitaria (in capo alla Regione) da quella sociale (in capo ai Comuni) nell’intento di favorire la presa in carico continuativa, superare la frammentazione degli interventi, promuovere l'integrazione fra servizi sanitari, sociosanitari e sociali: Regione, ATS e dei loro Distretti, ASST anche attraverso i PreSST, ai Medici di Medicina e alle Unità di offerta sociosanitarie. La L.R. 23/2015 sistematizza ulteriormente la dimensione centrale della presa in carico della persona basata sulla valutazione multidimensionale del bisogno con una presa in carico costruita sull’universalismo selettivo per l’accesso ai servizi; 3
- Decreto legislativo 15 settembre 2017 n. 147: “Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà” e il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2018-2020 approvato il 28 marzo 2018 dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, che hanno definito i livelli essenziali delle prestazioni per accompagnare la famiglia in tutto il percorso all’interno dei servizi, dal momento della richiesta delle informazioni all’uscita dalla condizione di povertà, portando un nuovo cambiamento di approccio che vada verso il superamento della logica dell’assistenzialismo, rafforzando i servizi e le misure di inclusione attiva e le capacità dei servizi sociali territoriali di operare in rete con altri soggetti pubblici, privati e del Terzo Settore e di prendere in carico i nuclei familiari più svantaggiati attraverso servizi innovativi e interventi multidisciplinari. - legge regionale 8 luglio 2016 n. 16: “Disciplina regionale dei servizi abitativi” con la quale sono state introdotte importanti novità relativamente ai bandi, alle modalità di presentazione della domanda abitativa e di assegnazione degli alloggi pubblici; - DGR 6674 del 7 giugno 2017 “Programma operativo regionale per la realizzazione degli interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare – dopo di noi” che ha definito le linee di intervento regionali rispetto alla L. 112/2016 e l’impiego delle risorse del Fondo nazionale sul Dopo di noi per il sostegno ai disabili gravi privi del sostegno familiare; - D.G.R. n. 7631 del 28 dicembre 2017 di Regione Lombardia “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020” che riporta analiticamente: a) le indicazioni, gli obiettivi per la nuova triennalità di programmazione e i ruoli dei diversi attori coinvolti; b) l'articolazione dei livelli di premialità e le modalità di erogazione delle relative risorse stanziate in ragione degli obiettivi strategici raggiunti; c) le modalità di incentivazione del raggiungimento di obiettivi strategici di interesse quali: uniformità di regolamentazione degli accessi, compartecipazione alla spesa, individuazione di omogenei indicatori di appropriatezza e qualità dei servizi e degli interventi, realizzazione di progettualità innovative. 4
L’AMBITO DI GALLARATE L’ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE L’Ambito Distrettuale di Gallarate, in provincia di Varese, è costituito dai Comuni di Albizzate, Cairate, Cassano Magnago, Cavaria, Jerago con Orago, Gallarate, Oggiona con Santo Stefano, Samarate, Solbiate Arno per complessivamente 52.448 nuclei familiari e 123.683 cittadini residenti al 31.12.2017 (fonte ISTAT). La composizione territoriale evidenzia tra i nove comuni appartenenti all’ambito distrettuale di Gallarate una forte difformità a livello dimensionale e conseguentemente strutturale, sotto il profilo delle risorse economiche ed umane dedicate al settore sociale da parte delle diverse amministrazioni locali. La Città di Gallarate di maggiori dimensioni è il capofila di ambito e gestisce presso la propria sede territoriale l’Ufficio di Piano con risorse umane dedicate. 5
Il numero di famiglie complessivamente presenti è pari a 52.448 (fonte dato ISTAT 2018) Territorio ambito Gallarate Famiglie Albizzate 2241 Cairate 3110 Cassano Magnago 8984 Cavaria con Premezzo 2338 Gallarate 23566 Jerago con Orago 2123 Oggiona con Santo Stefano 1742 Samarate 6633 Solbiate Arno 1711 Totale 52.448 La distribuzione territoriale della popolazione è illustrata nel grafico seguente (fonte Istat 2018) 6
La distribuzione della popolazione per fasce di età è riportata nei dettagli nella tabella (fonte dati Istat 2018) Territorio 0-5 6-10 11-14 15- 20- 25-29 30-59 60-64 oltre Totale anni anni anni 19 24 anni anni anni 65 anni anni anni Albizzate 277 243 185 256 244 263 2203 352 1276 5299 Cairate 381 374 306 359 369 369 3320 459 1783 7720 Cassano 1115 1041 798 986 1056 1118 9223 1356 5064 21757 Magnago Cavaria 328 334 207 249 278 346 2588 347 1157 5834 con Premezzo Gallarate 2994 2689 1983 2366 2398 2805 22989 3151 12050 53425 Jerago con 255 241 223 266 244 238 2238 294 1141 5140 Orago Oggiona 232 200 161 226 218 233 1832 273 962 4337 con Santo Stefano Samarate 766 777 574 747 753 767 6713 1017 3904 16018 Solbiate 208 207 156 188 182 199 1817 277 919 4153 Arno Totale 6556 6106 4593 5643 5742 6338 52923 7526 28256 123683 Si evidenzia nel grafico seguente la distribuzione della popolazione anziana di età superiore ai 65 anni, elemento indicato anche a livello di programmazione socio-sanitaria dall’ATS dell’Insubria quale di primario rilievo territoriale in quanto pari al 22,85% del totale: 7
Rispetto agli elementi socio-economici del territorio, si evidenzia una particolare fragilità della Provincia di Varese rispetto alla capacità individuale di generare reddito. Elemento perdurante negli ultimi anni. Nello specifico dell’analisi del tasso di disoccupazione, si rileva che la Provincia di Varese (dati Istat 2015) risulti essere la provincia in Regione Lombardia, con il più alto tasso di disoccupazione tra le province lombarde Dall’analisi dell’andamento periodico emerge che in Provincia di Varese la disoccupazione sia stata per molti anni in costante crescita, con un incremento sostanzialmente continuo dal 2010 al 2015 (+3,9%) evidenziando quindi, che sul territorio l’impatto della crisi economica iniziata nel 2007, sia perdurato per un lungo periodo con effetti duraturi. 8
Tuttavia si rileva un indicatore positivo nell’ultimo biennio, in quanto la tendenza sembra cambiata come emerge dalla lettura dall’analisi della Camera di Commercio di Varese sugli anni 2016 e 2017 disaggregata per genere. Il tasso di disoccupazione è leggermente diminuito nel corso del 2016 passando dal 9% del 2015 al 8,2%. Il dato, sebbene ancora lontano dal valore pre-crisi (3% con +5,2% di variazione) continua ad essere al di sopra della media regionale (pari a 7,4%) ma inferiore al dato nazionale (11,7%). Emergono parimenti sul territorio provinciale altri indicatori positivi rispetto all’avvio della ripresa del mercato del lavoro complessivo e alla possibilità che le politiche attive del lavoro e di inclusione attiva abbiano esiti positivi, soprattutto per le fasce di popolazione fragile. Analizzando il numero di occupati sul territorio della Provincia di Varese in età lavorativa (15 – 64 anni) si evidenzia un costante incremento negli ultimi anni (periodo 2010 – 2017 fonte dati ISTAT), attestando una leggera ripresa complessiva. 9
Parimenti la percentuale di soggetti inattivi, ovvero che non stiano effettuando un percorso di istruzione o di qualificazione professionale e/o non siano alla ricerca di lavoro, a livello provinciale risulta in decrescita tanto per la popolazione complessiva in età lavorativa (15- 64 anni) così come per le fasce più fragili del mercato del lavoro (18- 29 anni) e (55-64 anni), indicatori dell’impatto positivo delle misure complessive attivate a livello nazionale, regionale e locale sotto il profilo di inclusione attiva (periodo 2010 – 2017 fonte dati ISTAT). Provincia di Varese - Tasso inattività lavoratori per fascia età (dati ISTAT) 80,0 66,9 65,5 58,1 58,2 53,7 60,0 52,7 48,4 38,9 40,2 40,0 41,9 41,6 40,4 31,3 36,2 40,0 38,1 20,0 32,0 31,1 28,3 30,3 29,4 29,9 28,8 27,6 0,0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 15-64 18-29 55-64 10
LA SPESA SOCIALE 2018 DELL’AMBITO DI GALLARATE Nelle schede seguenti sono riportati gli elementi principali del bilancio 2018 dell’Ambito di Gallarate, con specifica indicazione rispetto alle misure di intervento, alle fonti di copertura e alle aree di competenza RISORSE AMBITO DI GALLARATE 2018 SPESA AMBITO DI GALLARATE 2018 - IMPORTI DISTRIBUZIONE % INTERVENTI FONDI GENERALI COMUNALI 700.000,00 630.584,16 DISABILIT A' 2% 6% 600.000,00 13% 500.000,00 445.876,08 POVERTA' FNPS 7% 22% 400.000,00 312.451,47 MINORI 263.072,00 300.000,00 3% 200.000,00 123.702,00 137.853,88 65.550,00 39.425,00 100.000,00 FONDO PER LA 0,00 NON N… AUTOSUFFIC S A' I A' RI I R AL AL P NO FS RT O FN LIT ER UN IENZA IN VE LA BI EN M OM PO SA R 16% IG PE DI C NT DI DO FSR VE N N FO R FO 31% TE IN FONDO PER anno di competenza FONDI LA NON INTERVENTI PROVENIENZA FNPS FSR MINORI POVERTA' DISABILITA' totale delle risorse COMUNALI AUTOSUFFIC GENERALI IENZA Fondo Sociale Regionale DGR 501/2018 2018 REGIONE/ATS 630.584,16 630.584,16 Fondo per la Non Autosufficienza DGR 7856/2018 2018 REGIONE/ATS 303.145,00 303.145,00 FNA 2017 Misura B2 Risorse per Assistenti Famigliari DGR 7549/2017 2018 REGIONE/ATS 9.306,47 9.306,47 Fondo Nazionale Politiche Sociali DGR 7775/2018 2018 REGIONE/ATS 445.876,08 445.876,08 Minori in comunità (abuso/maltrattamento) DGR 2018 REGIONE/ATS 25.550,00 25.550,00 7626/2017 COMUNI Fondi comunali (€ 1/abitante) 2018 123.702,00 123.702,00 DISTRETTO Dopo di Noi DGR 6674/2017 (decreti 8196-14781/2017) 2017 REGIONE/ATS 263.072,00 263.072,00 SIA/PON 2018 MINISTERO 137.853,88 137.853,88 Funzioni trasferite ai comuni in materia di vigilanza e controllo strutture socioassistenziali (del. ATS 2017 REGIONE/ATS 7.925,00 7.925,00 32/2018) FONDAZIONE Fondo libero Revolutionary Road 2017 31.500,00 31.500,00 CARIPLO Progetto Ministeriale P.I.P.P.I. 6 DGR 6009/2016 2018 REGIONE 15.000,00 15.000,00 Progetto Ministeriale P.I.P.P.I. 7 decreto 786/2017 2018 REGIONE 25.000,00 25.000,00 123.702,00 445.876,08 630.584,16 312.451,47 65.550,00 137.853,88 263.072,00 39.425,00 2.018.514,59 2 11
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Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali 2017, per le quote non destinate analiticamente in sede di bilancio, è ripartito tra i Comuni sulla base della popolazione residente al 31/12/2017, dati Istat, ai fini dell’utilizzo in uno o più degli ambiti di intervento identificati dalla specifica destinazione di spesa (€ 201.011,14) come segue: Buoni sociali responsabilità famigliari, Popolazione inclusione sociale e residente Comuni sostegno al reddito (0-6 31/12/2017 anni/0-18 dati Istat anni/emergenza abitativa) ALBIZZATE 5.299 8.612,00 CAIRATE 7.720 12.546,64 CASSANO MAGNAGO 21.757 35.359,75 CAVARIA CON PREMEZZO 5.834 9.481,49 GALLARATE 53.425 86.826,97 JERAGO 5.140 8.353,59 OGGIONA CON SANTO STEFANO 4.337 7.048,55 SAMARATE 16.018 26.032,65 SOLBIATE ARNO 4.153 6.749,51 123.683 201.011,14 6 Si segnala che i Comuni hanno avuto piena libertà di allocare le risorse di competenza tra i tre capitoli di spesa: - buoni sociali responsabilità famigliari - inclusione sociale - sostegno al reddito (0-6 anni / 0-18 anni / emergenza abitativa) al fine di meglio rispondere ai bisogni dei cittadini dei singoli territori. 13
LA SPESA SOCIALE ASSOCIATA 2017- RILEVAZIONE REGIONALE 2019 RENDICONTAZIONE A CONSUNTIVO DELLA SPESA SOCIALE DEI COMUNI IN GESTIONE ASSOCIATA DEL PIANO DI ZONA Denominazione ATS ATS DELL'INSUBRIA Denominazione Ambito DIST31404 - DISTRETTO DI GALLARATE Anno consuntivo 2017 A - SPESA SOCIALE PER TIPOLOGIA DI COSTO Trasferimenti per ALTRE Costi per altra eventuale Costi per erogazione Costi per gestione Costi per erogazione Costi per APPALTO/ CostI per ACQUISTO DA Trasferimenti alla ASL GESTIONI ASSOCIATE forma di gestione NON Area di intervento tramite VOUCHER Costi per CONVENZIONE TOTALE COSTI DIRETTA tramite BUONO SOCIALE CONCESSIONE TERZI (rette) PER SERVIZI DELEGATI differenti da quelle del riassorbibile nelle SOCIALE Piano di zona precedenti ANZIANI 5.000,00 311.240,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 316.240,00 DISABILI 5.000,00 0,00 0,00 177.507,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 182.507,00 MINORI-FAMIGLIA 8.470,56 130.000,00 0,00 284.090,00 0,00 0,00 21.800,00 0,00 71.001,17 515.361,73 IMMIGRAZIONE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 20.000,00 20.000,00 EMARGINAZIONE-POVERTA' 124.814,00 0,00 0,00 5.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 115.000,00 244.814,00 DIPENDENZE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SALUTE MENTALE 7.300,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7.300,00 COMPARTECIP. SPESA SOCIOSAN. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SERVIZI SOCIALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SERVIZI DI FUNZIONAMENTO 86.259,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 86.259,00 TOTALE 236.843,56 441.240,00 0,00 466.597,00 0,00 0,00 21.800,00 0,00 206.001,17 1.372.481,73 A1 - COMPOSIZIONE DELLA SPESA SOCIALE PER TIPOLOGIA DI COSTO (% ORIZZONTALE) Trasferimenti per ALTRE Costi per altra eventuale Costi per erogazione Costi per gestione Costi per erogazione Costi per APPALTO/ CostI per ACQUISTO DA Trasferimenti alla ASL GESTIONI ASSOCIATE forma di gestione NON Area di intervento tramite VOUCHER Costi per CONVENZIONE TOTALE COSTI DIRETTA tramite BUONO SOCIALE CONCESSIONE TERZI (rette) PER SERVIZI DELEGATI differenti da quelle del riassorbibile nelle SOCIALE Piano di zona precedenti ANZIANI 1,6% 98,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% DISABILI 2,7% 0,0% 0,0% 97,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% MINORI-FAMIGLIA 1,6% 25,2% 0,0% 55,1% 0,0% 0,0% 4,2% 0,0% 13,8% 100,0% IMMIGRAZIONE 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0% EMARGINAZIONE-POVERTA' 51,0% 0,0% 0,0% 2,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 47,0% 100,0% DIPENDENZE #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SALUTE MENTALE 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% COMPARTECIP. SPESA SOCIOSAN. #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SERVIZI SOCIALI #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SERVIZI DI FUNZIONAMENTO 100,0% 0,00 0,00 0,0% 0,0% 0,00 0,0% 0,0% 0,00 100,0% TOTALE 17,3% 32,1% 0,0% 34,0% 0,0% 0,0% 1,6% 0,0% 15,0% 100,0% B - CANALI DI FINANZIAMENTO A COPERTURA DEI COSTI Fondo di Solidarietà Fondo da quota indistinta da Comune per la istituito a livello di Ambito da altri Enti pubblici Fondo Nazionale Politiche Fondo per le Non per la gestione associata TOTALE CANALI DI Area di intervento da Comune GESTIONE ASSOCIATA da Utenza Altre tipologie di entrata Fondo Sociale Regionale Fondo Intesa Nidi Fondo Intesa Famiglia in attuazione dell’art. 4 (ministeri, UE…) Sociali Autosufficienze del Piano di Zona per FINANZIAMENTO del PIANO DI ZONA comma 4 della servizi e interventi l.r.34/2004 ANZIANI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.000,00 311.240,00 0,00 0,00 0,00 0,00 316.240,00 DISABILI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 47.606,00 65.000,00 0,00 0,00 0,00 69.901,00 0,00 182.507,00 MINORI-FAMIGLIA 0,00 271.090,00 0,00 42.040,00 0,00 0,00 187.231,73 0,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00 515.361,73 IMMIGRAZIONE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 20.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 20.000,00 EMARGINAZIONE-POVERTA' 0,00 0,00 0,00 119.814,00 0,00 0,00 125.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 244.814,00 DIPENDENZE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SALUTE MENTALE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7.300,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7.300,00 COMPARTECIP. SPESA SOCIOSAN. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SERVIZI SOCIALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SERVIZI DI FUNZIONAMENTO 2.730,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00 53.529,00 0,00 86.259,00 TOTALE 2.730,00 271.090,00 0,00 161.854,00 0,00 47.606,00 439.531,73 311.240,00 0,00 0,00 123.430,00 15.000,00 1.372.481,73 B1 - PERCENTUALE DI COPERTURA DEL COSTO TOTALE DEI CANALI DI FINANZIAMENTO Fondo di Solidarietà Fondo da quota indistinta da Comune per la istituito a livello di Ambito da altri Enti pubblici Fondo Nazionale Politiche Fondo per le Non per la gestione associata Area di intervento da Comune GESTIONE ASSOCIATA da Utenza Altre tipologie di entrata Fondo Sociale Regionale Fondo Intesa Nidi Fondo Intesa Famiglia in attuazione dell’art. 4 TOTALE COSTI (ministeri, UE…) Sociali Autosufficienze del Piano di Zona per del PIANO DI ZONA comma 4 della servizi e interventi l.r.34/2004 ANZIANI 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,6% 98,4% 0,00 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% DISABILI 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 26,1% 35,6% 0,0% 0,00 0,0% 38,3% 0,0% 100,0% MINORI-FAMIGLIA 0,0% 52,6% 0,0% 8,2% 0,0% 0,0% 36,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 2,9% 100,0% IMMIGRAZIONE 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,00 0,00 0,00 0,0% 0,0% 100,0% EMARGINAZIONE-POVERTA' 0,0% 0,0% 0,0% 48,9% 0,0% 0,0% 51,1% 0,00 0,00 0,00 0,0% 0,0% 100,0% DIPENDENZE #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SALUTE MENTALE 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,00 0,00 0,0% 0,0% 100,0% COMPARTECIP. SPESA SOCIOSAN. #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SERVIZI SOCIALI #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! SERVIZI DI FUNZIONAMENTO 3,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 34,8% 0,00 0,00 0,00 62,1% 0,0% 100,0% TOTALE 0,2% 19,8% 0,0% 11,8% 0,0% 3,5% 32,0% 22,7% 0,0% 0,0% 9,0% 1,1% 100,0% 14
LA SPESA SOCIALE ASSOCIATA 2017- RILEVAZIONE ISTAT 2019 15
RUOLO DEGLI UFFICI DI PIANO PER REGIONE LOMBARDIA Ai sensi delle “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020” di cui alla D.G.R. n. 7631/2017 di Regione Lombardia “Il punto da cui deve partire la nuova programmazione 2018/2020 è quello di costruire risposte innovative ai bisogni sociali che stanno emergendo nei territori, sperimentando nuove partnership e nuove azioni, e tenendo fede ad una impostazione rivolta al potenziamento e al miglioramento della rete dei servizi di welfare locale. In quest’ottica l’Ufficio di Piano diventa sempre più uno strumento essenziale perché può impostare una programmazione radicata nelle problematicità dei diversi territori, dato che dispone dei dati complessivi di un territorio, ne conosce le criticità e le urgenze, e sa quali sono i punti di forza e debolezza della rete di welfare locale. Considerando che l’obiettivo strategico sullo sfondo è la riduzione della frammentazione e il raggiungimento di una più efficace lettura del bisogno - anche in chiave preventiva -, gli Uffici di Piano possono contribuire a ricomporre la frammentazione del welfare locale intervenendo sull’offerta, in particolare orientando l’intervento di risposta sul reale bisogno del soggetto, riducendo la complessità nell’accesso ai servizi e promuovendo competenze in grado di innovare tali servizi. In questo senso bisogna muoversi verso l’idea che gli Uffici di Piano siano oltre che gestori, anche programmatori e promotori di nuovi strumenti e azioni di welfare. Inoltre è necessario che gli interventi siano condotti con lo scopo di integrare diverse aree di policy: casa, formazione e lavoro, sanità e scuola. L’Ufficio di Piano deve tendere ad avere la capacità di programmare i propri interventi sulla base di una lettura puntuale del bisogno (composta dai dati raccolti direttamente dai comuni, da indicatori da applicare al contesto socio-economico territoriale e dall’esperienza diretta dei servizi sociali sul territorio) e sulla capacità di produrre politiche e azioni sperimentali nel solco dell’innovazione sociale. 16
Al contempo è fondamentale che l’Ufficio di Piano venga ripensato nell’ottica della nuova dimensione di Ambito distrettuale: la gestione associata dei servizi sociali, della loro programmazione, gestione ed erogazione è la questione dirimente al fine di potenziare la dimensione territoriale del nuovo welfare, rendendo il percorso della ricomposizione realmente efficace. Gli Uffici di Piano hanno quindi una centralità strategica per quel che concerne la programmazione e l’implementazione delle politiche sociali. Questa gestione è sempre più importante perché il territorio si trova a governare misure e fonti di finanziamento differenti, provenienti da diversi livelli di governo, da integrare sul territorio con la programmazione sociale adottata dai singoli comuni. Data questa sempre maggiore centralità, Regione Lombardia sostiene il consolidamento della capacità degli Ambiti in tema di programmazione, regolamentazione e gestione delle funzioni sociali, considerando la loro centralità per quel che concerne la gestione e l’implementazione delle politiche sociali.” 17
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’AMBITO DI GALLARATE Il Piano di Zona, ai sensi della normativa vigente, è realizzato dai Comuni facenti parte dell’Ambito territoriale del Distretto di Gallarate secondo la seguente: Struttura Organizzativa. Dimensione decisionale Assemblea dei strategica Sindaci Dimensione tecnico Ufficio di Piano (con supporto Tavolo dei operativa Tecnici) Dimensione confronto, Tavolo locale analisi bisogno permanente di confronto con il coprogrammazione e Terzo Settore (Tavoli Tematici) coprogettazione Povertà, Dimensione intervento con Anziani Disabilità Famiglie e minori Integrazione, Salute beneficiari mentale, Dipendenze ASSEMBLEA dei SINDACI Composizione L’Assemblea dei Sindaci è costituita dai Sindaci dei Comuni del Distretto di Gallarate o loro delegati. Partecipano inoltre il Dirigente del Distretto Socio Sanitario o suo delegato, il Dirigente ATS o suo delegato, il Coordinatore Tecnico dell’Ufficio di Piano o suo delegato ed il verbalizzante. Funzioni - Definisce indirizzi, linee guida e contenuti del Piano di Zona, modificazioni ed integrazioni; - Promuove e controlla l’attuazione degli interventi / azioni contenute nel Piano di Zona; - Definisce la destinazione ed utilizzo delle risorse finanziarie; - Attiva il processo di programmazione delle diverse attività; - Individua gli obiettivi, nonché le relative risorse a disposizione; 18
- Definisce, approva e sottoscrive le diverse tipologie di accordi, convenzioni, collaborazioni con Enti Terzi; - Verifica e valuta i progetti in collaborazione con il Tavolo dei Tecnici; - Valuta / approva le proposte del Tavolo Tecnico relative al fabbisogno del personale. Sede Sala messa a disposizione dal Comune Capofila. Elementi operatività La sinergia tra i Comuni appartenenti all’Ambito Distrettuale si realizza attraverso l’Assemblea dei Sindaci del Distretto. L’Assemblea dei Sindaci rappresenta sin dal momento di avvio dei lavori di stesura del Piano di Zona e per tutte le successive fasi attuative, l’organismo politico di indirizzo e di approvazione delle scelte programmatiche e progettuali che il Piano implica. Il Tavolo Tecnico partecipa su richiesta degli amministratori ai lavori dell’Assemblea dei Sindaci, introducendo e presentando gli argomenti previsti all’Ordine del giorno. Ogni decisione ed intervento approvato dall’Assemblea dei Sindaci viene sempre attuato in modo omogeneo all’interno del Distretto. Il processo programmatorio è discusso in Assemblea dei Sindaci e viene rappresentato per una condivisione di obiettivi e finalità con il Tavolo Tecnico, concorrendo a definire una visione integrata e complessiva dei fabbisogni e delle priorità di intervento all’interno del Distretto. 19
IL TAVOLO DEI TECNICI Composizione Il Tavolo dei Tecnici è costituito dai Responsabili o Referenti dei Servizi Sociali dei Comuni del Distretto ed il Coordinatore Tecnico dell’Ufficio di Piano, nominati con atto formale dagli Enti di appartenenza, che dovranno garantire la presenza di almeno 4 ore settimanali di cui almeno 3 in compresenza. Funzioni - Studio e predisposizione del Piano di Zona; - Coordinamento delle attività connesse alla sua attuazione e di quant’altro previsto dalla normativa vigente in materia; - Attività di co-progettazione e co-gestione con ATS, Provincia e Regione e tavolo tematico permanente di confronto con il Terzo Settore; - Supporto all’Assemblea dei Sindaci in tutte le fasi del processo programmatorio; - Direzione collegiale dell’Ufficio di Piano attraverso la suddivisione interna di incarichi e compiti operativi e l’unitarietà e condivisione delle decisioni per quanto riguarda contenuti, tempi e metodi; - Azioni di progettazione, monitoraggio e verifica delle attività; - Coordinamento dei Tavoli Tematici; - Costruzione e governo della rete; - Definizione degli stanziamenti finanziari da sottoporre all’Assemblea dei Sindaci; - Messa in rete di “Buone Prassi”; - Costruzione di regolamenti condivisi; - Raccolta, analisi ed aggiornamento dei dati necessari alla stesura ed alla gestione del Piano e delle rendicontazioni richieste; - Azioni di monitoraggio e di verifica dell’andamento del processo. Sede Il Tavolo dei Tecnici si riunisce presso una sede messa a disposizione dal Comune Capofila, reperita presso il patrimonio del Comune stesso o presso altra proprietà. 20
UFFICIO di PIANO Composizione La Direzione dell’Ufficio di Piano è affidata ai Componenti del Tavolo Tecnico (Coordinatore Tecnico dell’Ufficio di Piano, Responsabili o Referenti dei Servizi Sociali dei Comuni del Distretto), con presenza di 4 ore settimanali di cui almeno 3 in compresenza. Per l’attuazione degli interventi previsti nel Piano di Zona 2018-2020 si ipotizza la seguente dotazione organica: - 1 Posizione Organizzativa amministrativa dedicata part-time; - 1 coordinatore tecnico dell’Ufficio di Piano dedicato part-time; - 1 figura amministrativa full time per attività di segreteria; - 1 assistente sociale professionale dedicata part-time messi a disposizione dal Comune Capofila, che potrà essere modificata in ragione di necessità operative specifiche. Inoltre, alla luce delle previsioni della D.g.r. 16 ottobre 2018 - n. XI/662 “Adempimenti riguardanti il d.lgs. n. 147/2017 e successivi decreti ministeriali attuativi in materia di contrasto alla povertà e linee di sviluppo delle politiche regionali”, in considerazione del fatto che - Il Fondo Povertà ha specificatamente destinato agli ambiti distrettuali una quota, pari al 15% dell’intero Fondo e in crescita nei prossimi anni, per il finanziamento del sistema di interventi e servizi per la povertà, finalizzata all’attuazione dei livelli essenziali di cui al Piano per gli Interventi e i Servizi Sociali di contrasto alla Povertà 2018-2020 sanciti dal decreto legislativo 147 del 13 ottobre 2017, che ha dato avvio al Reddito di Inclusione, misura unica nazionale di contrasto alla povertà, operativa dal 1 dicembre del 2018 e sostitutiva di tutte le precedenti misure. - Il Piano nazionale precisa le priorità e gli obiettivi a cui è vincolata l’erogazione delle risorse del Fondo Povertà: o punti di accesso al ReI (Reddito di Inclusione) – garantire un punto di accesso ogni 40.000 abitanti o servizio sociale professionale – requisito minimo 1 assistente sociale ogni 5 mila abitanti 21
o sostegni nel progetto personalizzato si intende per il prossimo triennio potenziare il “servizio sociale professionale” con l’assunzione di una o più figure professionali volte a soddisfare il requisito minimo regionale, avvalendosi dei fondi all’uopo dedicati del Fondo Povertà. La decisione in merito all’assunzione diretta o tramite personale professionale dei soggetti del Terzo Settore operanti nel medesimo territorio e facenti parte della rete, nel pieno rispetto delle indicazioni regionali, sarà presa nel corso del 2019 in fase di programmazione degli interventi. Funzioni - Supporta l’Assemblea dei Sindaci ed il Tavolo Tecnico in tutte le fasi del processo programmatorio; - Gestisce gli atti conseguenti all’approvazione del Piano di Zona e quant’altro previsto dalla normativa vigente in materia; - Ha funzione di studio, elaborazione e istruttoria degli atti; - Rappresenta il Distretto all’interno della Cabina di Regia e dei Tavoli sovra distrettuali presso l’ATS, la Provincia e la Regione; - L’Ufficio di Piano potrà avvalersi per lo svolgimento delle attività convenzionate della struttura organizzativa e dei procedimenti amministrativi propri del Comune di Gallarate, nonché in subordine, anche di quelli dei Comuni convenzionati; - E’ parte attiva nella co-progettazione e co-gestione con l’ATS e con il Terzo Settore. Sede L’Ufficio di Piano si riunisce presso una sede messa a disposizione dal Comune Capofila, reperita presso il patrimonio del Comune stesso o presso altra proprietà. Attualmente la sede è sita presso lo stabile di Via Volta 19 a Gallarate. Elementi operatività L’Ufficio di Piano si configura come Ufficio Sovracomunale dei Comuni dell’Ambito per l’attuazione del Piano di Zona e di quanto previsto dalla normativa vigente. Sarà gestito nel corso del triennio di programmazione territoriale, tramite l’ “Accordo di Programma” e 22
specifica Convenzione, nonché sulla base di specifiche direttive dettate da Regione Lombardia tramite ATS. Ai sensi dell’art.18, comma 10, della L.R. 3/2008 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario” l’Ufficio di Piano è la struttura tecnico-amministrativa che assicura il coordinamento degli interventi e l’istruttoria degli atti di esecuzione del Piano di Zona. La D.G.R. 8551 del 3/12/2008 definisce tale ufficio “soggetto di supporto alla programmazione, responsabile delle funzioni tecniche, amministrative e della valutazione degli interventi per il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona”. In considerazione dell’alto livello assegnato alla programmazione zonale appare fondamentale che la pianificazione sia presidiata attraverso professionalità qualificate e modelli organizzativi che consentano di dare valore a tale funzione. Gli Uffici di Piano devono infatti garantire un servizio integrato di servizi, attraverso: - la programmazione, pianificazione e valutazione degli interventi; - costruzione e gestione del budget; - l’amministrazione delle risorse complessivamente assegnate (FNPS, Fondo Sociale Regionale, Fondo per non autosufficienze, Fondo Nazionale Dopo di Noi, quote dei comuni e di altri soggetti); - il coordinamento della partecipazione dei soggetti sottoscrittori e aderenti all’Accordo di Programma; - l’Ufficio di Piano risponde, inoltre, nei confronti dell’Assemblea dei Sindaci, dell’ATS e della Regione, della correttezza, attendibilità e puntualità degli adempimenti previsti rispetto ai debiti informativi regionali. Compiti dell’Ufficio di Piano: - attività di istruttoria e di segreteria, sia nei confronti dei Comuni associati, degli altri Enti del settore pubblico che del terzo settore; - coordinamento degli interventi (predisposizione di regolamenti per la gestione di interventi a livello territoriale); 23
- elaborazione di progetti condivisi su tutto il territorio distrettuale - attività di monitoraggio sull’attuazione del Piano di Zona; - interfaccia a nome di tutti i Comuni nei confronti della Regione e/o dell’Ente a cui fare riferimento, rispondendo in modo corretto attendibile e puntuale agli - adempimenti previsti rispetto ai debiti informativi regionali; - costruzione e gestione del budget costituito dal FNPS, dal Fondo Sociale Regionale, dai Fondi comunali destinati alle attività del Piano di Zona e dai fondi relativi a specifiche leggi, DGR o progettazioni, anche sovra distrettuali; - monitoraggio della spesa su segnalazione dei singoli Enti per i ricoveri dei minori in affido o comunità, con integrazione dei fondi ai piccoli comuni; - costruzione dei Criteri Distrettuali per l’erogazione del Fondo Sociale Regionale finalizzato a finanziare gli Enti Gestori di Unità d’Offerta Socio-Assistenziali; - controllo e verifica delle rendicontazioni, di predisposizione del Piano dei Finanziamenti Distrettuali, di trasferimento dei fondi e di Rendicontazione alla Regione. 24
IL TAVOLO LOCALE PERMANENTE DI CONFRONTO CON I SOGGETTI DEL TERZO SETTORE Composizione Il Tavolo Locale Permanente di Confronto con i soggetti del Terzo Settore è costituito da una componente istituzione e dai rappresentanti degli enti del Terzo Settore1, come definito ai sensi della riforma in corso di cui al Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 1172, e successive modificazioni e integrazioni, i sindacati e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, aderenti al Piano di Zona per la triennalità di programmazione, identificati tramite specifica manifestazione di interesse alla co-programmazione e co- progettazione territoriale. La componente istituzionale è costituita da: - Presidente dell’Assemblea dei Sindaci o suo delegato formalmente nominato, che svolge le funzioni di presidente del tavolo; - Responsabili referenti dei Servizi Sociali dei Comuni; - Direttore di Distretto dell’ATS dell’Insubria o suo delegato; - Responsabile/coordinatore dell’Ufficio di Piano; - La componente del Terzo Settore è costituita da: o rappresentante legale o suo delegato degli Enti del Terzo Settore aderenti al Piano di Zona 2018 – 2020, come definiti ai sensi del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117. Il Tavolo articola le proprie attività operando con specifici gruppi di lavoro denominati Tavoli Tematici sulle seguenti aree: 1 Enti del Terzo settore 1. Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le societa' di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle societa' costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalita' civiche, solidaristiche e di utilita' sociale mediante lo svolgimento di una o piu' attivita' di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualita' o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore. 2 Enti del Terzo settore: Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106. (17G00128) (GU Serie Generale n.179 del 02-08- 2017 - Suppl. Ordinario n. 43). 25
o Povertà, Integrazione e Multietnicità, Salute Mentale, Prevenzione Dipendenze; o Anziani; o Persone con disabilità; o Minori e Famiglie. Funzioni Le funzioni sono attualmente disciplinate dalla deliberazione dell’Assemblea dei Sindaci del 05/06/2012: - condivisione di conoscenze ed informazioni; - individuazione delle problematiche; - raccordo con il territorio ed attivazione della rete operativa; - analisi e programmazione delle soluzioni alle problematiche sociali identificate nel territorio nelle diverse aree; - approfondimento tematiche specifiche. Tuttavia alla luce dell’evoluzione normativa ancora in essere rispetto al Codice del Terzo Settore, e tenendo in considerazione - la DGR 1353 del 25/02/2011 "Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del terzo settore nell'ambito dei servizi alla persona e alla comunità” - la D.d.g. 28 dicembre 2011 - n. 12884 "Indicazioni in ordine alla procedura di co-progettazione fra comune e soggetti del terzo settore per attivita’ e interventi innovativi e sperimentali nel settore dei servizi sociali - la D.G.R. 2941/2014, che sancisce che “I soggetti del Terzo Settore concorrono all’individuazione degli obiettivi dei processi di programmazione regionale e locale e partecipano, anche in modo coordinato con gli Enti Locali alla definizione di progetti per servizi ed interventi di cura alla persona” le funzioni del Tavolo Locale Permanente di Confronto con i soggetti del Terzo Settore sono in fase di ridefinizione, nel rispetto dei dettami della DGR 7631 del 28/12/2017 relativa alle "Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018/2020”, al fine di attribuire pienamente al Terzo Settore il ruolo fondamentale per la programmazione territoriale, con la funzione di potenziare: 26
o la raccolta di dati ed esperienze territoriali utili all’analisi del bisogno, o la programmazione frutto della messa a sistema di tali conoscenze e dati, o la coprogettazione e la gestione (di progetti e servizi), o il monitoraggio delle azioni intraprese, o la valutazione ex post dei progetti, delle misure e dei servizi attivati, o la creazione di strumenti e indicatori per misurare l’attuazione delle politiche messe in campo nel settore sociale e valutare l’impatto delle azioni attivate. Prossimi passi In linea con il percorso avviato per lo sviluppo del Piano di Zona 2018 – 2020 si prevede quindi: - a aprile 2019, terminate le fasi di condivisione con ATS dell’Insubria, la presentazione al territorio del documento di programma territoriale 2018 – 2020 definitivo, approvazione assemblea dei Sindaci, sottoscrizione Accordo di programma con ATS dell’Insubria - apertura di una manifestazione di interesse per l’adesione al nuovo Piano di Zona 2018 - 2020 - convocazione del Tavolo locale permanente, strutturato nelle sue diverse articolazioni tematiche settoriali (Area Anziani - Area Disabilità - Area Minori e Famiglia - Area Povertà, Integrazione e Multietnicità, Salute Mentale, Prevenzione Dipendenze) con una frequenza bimestrale / trimestrale in modo da produrre una effettiva condivisione ed una efficace lettura integrata del bisogno favorendo il dialogo istituzionale e la dimensione della co-programmazione pubblico e privato sociale per favorire il pieno coinvolgimento di tutti gli attori locali nella traduzione operativa delle azioni contenute nel nuovo Piano di Zona. 27
GLI ESITI DELLA PROGRAMMAZIONE ZONALE 2015- 2017 E GLI OBIETTIVI E AZIONI CONDIVISE A LIVELLO DI AMBITO PER IL PERIODO 2018-2020 LA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI, DEI PROGETTI, DEI SERVIZI Si premette che il Piano di Zona 2015 – 2017 non ha previsto l’istituzione a livello territoriale di un sistema strutturato di valutazione della propria programmazione zonale utile ad analizzare l’appropriatezza, l’efficacia, l’efficienza dei processi e degli esiti di progetti e degli interventi realizzati volti migliorare la gestione, la pianificazione e la realizzazione di nuovi obiettivi. Conseguentemente la programmazione zonale 2015 – 2017 è stata analizzata in fase di redazione del nuovo Piano di Zona, basandosi oltre che sulle evidenze rispetto alla documentazione prodotta su elementi di percezione individuale sia a livello di Tavolo dei Tecnici quanto a livello dei singoli tavoli di confronto tematico. In merito ai percorsi di valutazione, sebbene non avviati rispetto al Piano nel suo complesso, sono stati attivati e sperimentati in misure specifiche come ad esempio nell’aree tematiche Disabilità e Anziani sul Dopo di Noi (DGR 6674/2017), Reddito di Autonomia, “Misura B2 Interventi a favore delle persone con disabilità grave e anziani non autosufficienti” e nell’area tematica Povertà nel progetto “Revolutionary Road – Percorsi e modelli innovativi per superare la crisi e generare valore sociale” rispetto alle quali si sono sperimentati strumenti e processi di valutazione sia multidimensionale in entrata della fragilità del beneficiario quanto di andamento e impatto degli esiti degli interventi. A tal proposito l’evoluzione del sistema di welfare costruito sulla risposta integrata ai bisogni del cittadino, inteso come singolo e la sua famiglia, in ambito sociale, economico e socio-sanitario, così come la crescita degli attori coinvolti quali soggetti facenti parte di una rete ampia operante in modo multidimensionale, così come le esperienze maturate sul territorio negli ultimi anni tramite la partecipazione a progettazioni sperimentali, hanno fatto sviluppare la consapevolezza della necessità di introdurre sistemi di valutazione dei risultati e degli impatti, elaborati in modalità condivisa e partecipata a livello di Ufficio di Piano, del Tavolo dei Tecnici e del Terzo Settore (Obiettivo strategico n. 2 per il 28
periodo di programmazione territoriale 2018 – 2020, illustrato nella sezione dedicata) Nello specifico del confronto con gli enti del Terzo Settore, in fase di valutazione degli esiti e di programmazione degli interventi, sono stati realizzati complessivamente 30 incontri da inizio 2018 a novembre 2018 con una attiva partecipazione di enti del Terzo Settore e rappresentanze sindacali. GLI INTERVENTI DEL PIANO DI ZONA 2015 – 2017 E LE PROSPETTIVE FUTURE DELLE SINGOLE AREE DI INTERVENTO Nel corso della triennalità 2015-2017 sono state realizzate diverse progettualità nell’ambito della programmazione territoriale. Se ne riportano gli esiti indicati per area tematica di intervento e le indicazioni emerse a livello di tavoli tematici in fase di progettazione del Piano di Zona 2018 – 2020, rispetto agli obiettivi prioritari per ogni singola area. Si segnala che ogni area ha identificato un obiettivo tematico specifico quale strategico e ricollegabile agli Obiettivi Strategici del Piano di Zona. AREA DISABILITÀ Ambito intervento: Domiciliarita’ - Azione Studio di fattibilità al fine della realizzazione di un servizio di assistenza al domicilio – SADH di ambito (gestione associata) o Realizzazioni/risultati: § Elaborata una bozza di regolamento di ambito che non ha trovato approvazione per difformità modalità di gestione e quote di compartecipazione al costo o Valutazione prospettive future: § obiettivo regolamento di ambito da abbandonare in quanto presenti difformità troppo elevate a livello di unità di offerta, ad oggi solo due Comuni, Cavaria 29
con Premezzo e Oggiona con Santo Stefano hanno attivato una gara in comune § ricerca consolidamento unità di offerta esistenti a livello locale § obiettivo lungo termine di servizio SADH di ambito permane - Azione Interventi per il mantenimento delle non autosufficienze al domicilio in modalità complementare con la Misura B2 Interventi a favore delle persone con disabilità grave o Realizzazioni/risultati: § Realizzati interventi in grado di sostenere il carico della famiglia che assiste direttamente o attraverso il ricordo ad assistenti familiari i propri membri non autosufficienti attraverso l’utilizzo di Buoni sociali, fornitura di servizi anche attraverso il SAD (servizio di assistenza domiciliare), assegnazione di voucher sociali – le Linee Guida sono state aggiornate annualmente dall’Assemblea dei Sindaci o Valutazione prospettive future: § ribadita necessità strategica di promuovere e sostenere azioni aventi quale obiettivo il mantenimento a domicilio dell’anziano con specifiche disabilità § necessarie integrazioni con ipotesi di intervento sviluppate su tavolo anziani - Azione Interventi per il consolidamento dello specifico e individuale percorso di vita verso l’autonomia e l’indipendenza in un contesto diverso da quello della famiglia d’origine o Realizzazioni/risultati: considerando l’introduzione della misura del Dopo di Noi di cui alla DGR 6674/2017 § condivisione con Associazioni disabili e famigliari ed Enti Terzo Settore delle Linee operative locali § Lavoro condiviso per identificare gli elementi primari del bando § Approfondimenti con Terzo Settore rispetto a Trust e strutture attivabili § attivato bando con avviso a scadenza § passaggio successivo a bando a sportello § realizzati percorsi programmati di accompagnamento verso l’autonomia con 30
•valutazione multidimensionale delle persone con disabilità beneficiarie dei sostegni del Fondo Dopo di Noi • predisposizione del Progetto individuale e definizione budget di progetto • individuazione del case manager del Progetto individuale • applicazione criteri e strumenti introdotti da ATS dell’Insubria per valutazione omogenea o Valutazione prospettive future § considerando che è stata attivata una ottima collaborazione a livello tecnico e con il Terzo Settore si intende consolidare le modalità operative attivate e gli strumenti Ambito intervento: Inclusione sociale - Azione valorizzazione tempo libero o Realizzazioni/risultati: § Prevista la ricognizione delle risorse formali ed informali, con particolare attenzione a quelle del tempo libero, presenti nell’Ambito e nei distretti limitrofi e relativa analisi - tale azione non è stata realizzata per difficoltà organizzative relative alla mappatura o Valutazione prospettive future: § Permane l’interesse ad avere una migliore conoscenza dei soggetti attivi sul territorio, soprattutto rispetto alla potenziale connessione con il servizio di trasporto. Considerando l’impossibilità riscontrata per mancanza di risorse dedicate di attivare una mappatura puntuale dei soggetti attivi in ambito di “valorizzazione del tempo libero” dei soggetti disabili, si prevede di attivare un sistema di geolocalizzazione dei servizi esistenti offerti dai soggetti del Terzo Settore aderenti al Piano di Zona - Azione trasporto o Realizzazioni/risultati: § Prevista la ricognizione delle risorse presenti nell’Ambito di Gallarate - tale azione non è stata realizzata per difficoltà organizzative relative alla mappatura 31
o Valutazione prospettive future: § Permane l’interesse ad avere una migliore conoscenza dei soggetti attivi sul territorio, soprattutto rispetto alla potenziale connessione con l’attività di valorizzazione del tempo libero. Considerando l’impossibilità riscontrata per mancanza di risorse dedicate di attivare una mappatura puntuale dei soggetti attivi in ambito di “trasporto” dei soggetti disabili, si prevede di attivare un sistema di geolocalizzazione dei servizi esistenti offerti dai soggetti del Terzo Settore aderenti al Piano di Zona. § I membri del tavolo tematico hanno identificato la valutazione dell’efficacia e efficienza dei sistemi di trasporto appaltati e convenzionati, quale obiettivo strategico dell’area disabilità volto a consentire una migliore programmazione dei servizi e delle risorse – l’azione sarà oggetto di sviluppo di specifici item di valutazione oggetto dell’Obiettivo Strategico n. 2 - Azione Protezione Giuridica o Realizzazioni/risultati: § Prevista condivisione di prassi e procedure omogenee nell’adempimento dell’iter giudiziario con definizione di un protocollo operativo – gli assistenti sociali hanno periodica relazione con il Tribunale nello svolgimento degli interventi, ma non è stato sviluppato un protocollo operativo di ambito o Valutazione prospettive future: § Permane l’interesse di fondo e la volontà di avviare un rapporto strutturato con il Tribunale volto a garantire migliori esiti all’azione - Azione Servizio Inserimento Lavorativo o Realizzazioni/risultati: § Previsto il mantenimento e consolidamento della gestione associata del servizio – il servizio associato in scadenza il 31 marzo 2016 è stato dapprima prorogato sino al 31 marzo 2018 o Valutazione prospettive future: 32
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