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#Seguimi. VIENI: un incontro
straordinario

#Seguimi.     VIENI:   un   incontro
straordinario
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No alla guerra. L’impegno dei
Focolari in Italia.
Intervento di Cristiana Formosa e Gabriele Bardo al
Convegno promosso da Azione Cattolica, Acli, Movimento dei
Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi.
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Pubblichiamo l’intervento di Cristiana Formosa e Gabriele
Bardo, Delegati del MdF in Italia, al Convegno che si è tenuto
a Roma sabato 26 febbraio 2022 dal titolo “Per una Repubblica
libera dalla guerra e dalle armi nucleari”, un confronto
assieme alle oltre 40 Associazioni cattoliche firmatarie del
documento in cui si chiede al Governo italiano di aderire al
Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

«Il Movimento dei Focolari, come noto, è nato proprio sotto le
bombe della seconda guerra mondiale, uno scenario che
paurosamente ritorna nelle immagini che proprio in questi
giorni ci raggiungono dall’est europeo. Purtroppo la crisi
odierna fa seguito ad innumerevoli altre, delle quali però
abbiamo meno coscienza perché non raccontate dai nostri media,
ma altrettanto devastanti, come lo è ogni guerra.

Chiara Lubich e le sue prime compagne, proprio in quel
contesto che poteva portare solo a scoraggiamento e paura,
impugnarono la potente arma del Vangelo e riuscirono a dare
coraggio e speranza a tutti quelli che incontravano,
suscitando una vera rivoluzione, quella dell’amore: un amore
concreto, volto a risolvere i problemi sociali di Trento, la
loro città: un esempio tuttora!

La terribile cronaca di questi giorni ci fa riflettere.
Forse è il momento di dare una sferzata al disorientamento in
cui possiamo essere caduti e reagire con una nuova radicalità
nella vita evangelica.
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Il trovarci qui è un
segno importante di un
cammino iniziato da
tempo e che deve essere
portato avanti insieme,
con rinnovato slancio e
impegno.
Ci siano di profondo
stimolo queste parole
di   Papa    Francesco
pronunciate         nel
febbraio 2020: “E’
necessario affermare che la più grande struttura di peccato, o
la più grande struttura di ingiustizia, è la stessa industria
della guerra, poiché è denaro e tempo a servizio della
divisione e della morte. Il mondo perde ogni anno miliardi di
dollari in armamenti e violenza, somme che porrebbero fine
alla povertà e all’analfabetismo se si potessero ridestinare.”

Ancora il Papa, nell’agosto 2019 a Hiroshima, riguardo al
problema delle armi nucleari: “Con convinzione desidero
ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è,
oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua
dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra
casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è
immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle
armi atomiche”.
Utopia il pensiero di Papa Francesco? Il rischio infatti può
essere quello di parlare di pace, ma poi cedere all’impotenza
in cui ci sentiamo di fronte alle decisioni dei potenti della
terra come se tutto dipendesse da loro. Sappiamo invece che se
prendiamo sul serio la responsabilità dei singoli e ci uniamo
a tutti quelli che seguono la voce della coscienza, si può
cominciare a fare breccia in quelle decisioni che sembrano
ineluttabili.

Due esempi concreti a cui il Movimento dei Focolari ha dato e
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dà un contributo fattivo insieme ad altre associazioni.
In Sardegna, nella regione del Sulcis Iglesiente, nasce nel
2017 il Comitato Riconversione RWM, una fabbrica di bombe
utilizzate nell’ormai cronico conflitto in Yemen. Con grande
tenacia si stanno portando avanti idee e progetti per la
riconversione industriale della fabbrica, nonostante la
diffidenza di parte della popolazione locale e i rapporti non
facili con le istituzioni. Nel maggio del 2019 si scopre che
nel porto di Genova transitano carichi di armi destinati al
Medio Oriente. I lavoratori portuali decidono di rifiutarsi di
scaricare quelle navi, prontamente appoggiati dalla società
civile tramite la rete “Genova aperta alla pace”. Queste due
esperienze sicuramente hanno dato il proprio contributo alla
decisione, circa un anno fa, del governo italiano nel vietare
l’export di bombe all’Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Per essere concreti, dobbiamo far sentire la nostra opinione
di cittadini, di credenti che riconoscono l’assurdità della
guerra. La storia ci sta insegnando ancora una volta che la
corsa agli armamenti non garantisce stabilità e pace. Sappiamo
che è molto complicato che l’Italia aderisca al Trattato per
la proibizione delle armi nucleari senza un’azione comune, una
spinta dal basso, che deve nascere e crescere anche a livello
europeo. Mai come in questo momento è necessario un forte
movimento di opinione pubblica che crei le condizioni per
portare i nostri governi a firmare e ratificare il Trattato.
Finché resta un argomento di nicchia, di cui pochi,
nell’ambito dei nostri movimenti e associazioni, si
interessano, ciò resterà senza esito positivo. Come Movimento
dei Focolari in Italia vogliamo impegnarci in tal senso,
coinvolgendo tutti i membri e attivando tutti i nostri
contatti in essere con amici di altre chiese cristiane, di
altri credi religiosi e di convinzioni diverse.»

                            Cristiana Formosa e Gabriele Bardo

RIVEDI LO STREAMING COMPLETO:
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Ucraina: al via la raccolta
fondi   in  sostegno   alla
popolazione
Il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari ha
avviato una raccolta fondi straordinaria in sostegno della
popolazione ucraina, attraverso le ONLUS Azione per un Mondo
Unito (AMU) e Azione per Famiglie Nuove (AFN).
I contributi versati verranno gestiti congiuntamente da AMU e
AFN per far arrivare alla popolazione ucraina aiuti di prima
necessità per l’alimentazione, le cure mediche, la casa, il
riscaldamento e l’accoglienza in diverse città del Paese,
anche in collaborazione con le Chiese locali.
È   possibile    donare    online   sui    siti   AMU   e  AFN
(https://www.afnonlus.org/dona/) oppure attraverso bonifico.
Tutte le informazioni sul sito Focolare.org

Gen Rosso a Lampedusa ed in
Colombia

Concerto a Lampedusa
L’attuale situazione mondiale ci richiama a una presa di
coscienza che l’umanità è davvero una grande famiglia. In
famiglia c’è accoglienza. Un’accoglienza che ci spinge a
dedicarci a chi è più fragile e ha più bisogno. E ciò che vive
la gente di Lampedusa, isola simbolo della migrazione.” Il Gen
Rosso desidera perciò sostenere con la sua musica e con la sua
presenza la popolazione locale che accoglie chi – per guerra,
fame, violenza – è costretto a lasciare la sua terra.

In collegamento con migliaia di “Ragazzi e Ragazze per
l’Unità” del Movimento dei Focolari di tutto il mondo con il
progetto “Hombre Mundo”.

In   Colombia                con       il       musical
Streetlight
                        Da diversi anni il Gen Rosso opera
                        nel mondo dell’educazione tramite
                        progetti   di  “Arte&Educazione”.
                      Attraverso varie tipologie di
                      workshop si arriva a portare sul
                      palco, alcuni giovani “neo-artisti”
                      per lanciare, insieme al Gen Rosso,
                      messaggi importanti per i loro
                      compagni di scuola (o Università
                                                      ) e
                      per il più vasto pubblico della
città
     . Quindi progetti CON i giovani e PER la città  .

Anche in questo periodo prosegue, infatti, l’impegno della
band in campo solidale ed educativo con un appuntamento
speciale.Da tempo, gli artisti del Gen Rosso in collaborazione
con Mosaico – Gen Rosso Local Project della Spagna, stanno
accompagnando i ragazzi ospiti del Centro Educativo “Sol
Naciente”, in Colombia, in un progetto che li porterà a
mettere in scena lo storico musical “Streetlight”. Come è nata
l’idea?

Dopo un fruttuoso concerto-meeting online con tutti i ragazzi
del CENTRO EDUCATIVO “Sol Naciente” in Colombia, seriamente
compromesso dalla situazione del Covid 19, giànel 2020 e
                                                        ̀ nato
il desiderio di continuare in qualche modo, in mezzo appunto
al lockdown, l’esperienza artistica con il Gen Rosso. In
maniera naturale la scelta è caduta sul musical Streetlight,
più volte oggetto di progetti educativi del gruppo. L’idea
principale era quella di offrire agli studenti la possibilità
di diventare veri attori del musical.

Di fatto, il Gen Rosso per più di un anno ha seguito nei vari
particolari i preparativi che stanno entrando nella fase
finale. Sono stati inviati agli studenti i video-tutorial,
assieme a diversi appuntamenti online, per aiutare ad imparare
coreografie e canzoni del musical.

Nelle prossime settimane, una rappresentanza del Gen Rosso e
Mosaico, raggiungerà il Paese per preparare la
rappresentazione finale. La prima sarà trasmessa in diretta
streaming il 12 marzo prossimo.

Per una Repubblica libera
dalla guerra e dalle armi
nucleari
Azione Cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità Papa
Giovanni XXIII, Pax Christi. Importante appuntamento a Roma
sul tema:“Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi
nucleari” svoltosi sabato 26 febbraio 2022.

RIVEDI LO STREAMING:

«Quali sono oggi gli ostacoli che nella nostra società
impediscono la presa di consapevolezza della reale minaccia
dell’apocalisse nucleare denunciata da Papa Francesco? Quali
percorsi e azioni credibili possiamo condividere per poter
incidere sulle scelte strategiche di contrasto alla guerra da
parte del nostro Paese?»

Sabato 26 febbraio 2022 saremo a Roma per cercare di dare una
risposta condivisa a queste domande.

Ci ritroveremo, quindi, per riflettere sulle radici della pace
alla luce della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa, e
per rinnovare l’impegno per scelte concrete di pace. Ci
troveremo alla Domus Mariae, in va Aurelia 481, dalle ore 10
alle ore 13, per confrontarci assieme alle oltre 40
Associazioni cattoliche che la scorsa primavera hanno firmato
il documento in cui si chiede al Governo italiano di aderire
al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

L’iniziativa si collega idealmente con lo storico evento che
in contemporanea vedrà riuniti a Firenze vescovi e sindaci del
Mediterraneo nel segno della profezia di pace di Giorgio La
Pira, che invitava “a trasformare le armi distruttive in
strumenti edificatori di pace e di civiltà” e ad “abbattere i
muri per costruire ponti”.

L’incontro di Roma e l’appuntamento di Firenze assumono ancora
più significato alla luce di quanto stiamo vivendo in questi
giorni con angoscianti scenari di guerra che minacciano il
cuore dell’Europa. Tale situazione interpella fortemente la
coscienza di ognuno nell’essere autentico costruttore e
artigiano di pace.

Papa Francesco non si stanca di denunciare la follia della
guerra e l’immoralità non solo dell’uso ma anche del semplice
possesso delle armi nucleari, richiamando l’urgenza di essere
‘artigiani’ di pace. “Come è triste quando persone e popoli
fieri di essere cristiani vedono gli altri come nemici e
pensano di farsi la guerra” (Angelus 20.02.2022).

 L’incontro di sabato 26 febbraio alla Domus Mariae a Roma
vedrà il saluto iniziale del Presidente nazionale dell’Azione
Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano. Seguiranno gli
interventi di mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura,
Gravina, Acquaviva delle Fonti e presidente nazionale di Pax
Christi; di Maria Bianco, del Coordinamento delle teologhe
italiane; e di Maurizio Simoncelli dell’Archivio Disarmo di
Roma.

Interverranno poi diversi responsabili di associazioni e
realtà del mondo cattolico italiano, per rinnovare il proprio
impegno per dire NO alla guerra e alle bombe nucleari. Un
impegno che raccoglie l’appello di San Giovanni Paolo II il
quale nel 1990 gridò: “Mai più la guerra, avventura senza
ritorno!”. Un appello che ricordava a tutti l’accorato
discorso di San Paolo VI all’ONU, il 4 ottobre 1965: “Non più
la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le
sorti dei Popoli e dell’intera umanità!”

Ed è preoccupante proprio l’assenza delle Nazioni Unite in
questi giorni, sia nell’opera diplomatica per scongiurare un
conflitto sia nella presenza sul terreno come forza di
mediazione e di pace.

Al termine dell’incontro verrà rilanciato l’invito al Governo
e al Parlamento italiano ad affrontare la questione
dell’adesione al Trattato di proibizione delle armi nucleari
come richiesto dalla società civile con la campagna “Italia
ripensaci”. Si ribadirà inoltre che la guerra è sempre e
comunque un fratricidio, un oltraggio a Dio e all’uomo,
un’opzione che va tolta dalle agende della politica per fare
spazio alla diplomazia e al confronto.

L’incontro, di cui alleghiamo il programma, sarà trasmesso
anche in diretta streaming sul canale Youtube di Azione
Cattolica Italiana.

Roma, 21 Febbraio 2022

Giuseppe Notarstefano

Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana
Emiliano Manfredonia

Presidente nazionale delle Acli

Giovanni Paolo Ramonda

Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo

Responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia

Mons. Giovanni Ricchiuti

Presidente nazionale di Pax Christi

Info:

Per qualsiasi informazione in merito all’appuntamento di
sabato 26 febbraio 2022 a Roma ci si può rivolgere alla
referente organizzativa, Laila Simoncelli, della Comunità Papa
Giovanni XXIII (lailaita@libero.it cell. 3313063098) o agli
altri componenti della segreteria organizzativa:

Michele Tridente, Segretario Generale dell’Azione cattolica
italiana m.tridente@azionecattolica.it

Stefano   Tassinari,     vicepresidente   nazionale   delle   Acli
stefano.tassinari@acli.it

Carlo Cefaloni, del Movimento dei Focolari, componente la
redazione della rivista “Città Nuova” carlo.cefaloni@gmail.com

Don Renato Sacco, componente il Consiglio nazionale di Pax
Christi renatosacco1@gmail.com

Anselmo Palini, saggista, palini.anselmo@gmail.com

Comunicato stampa _26 febbraio 2022
Marzo 2022
“Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori” (Mt 6,12).

La parola di vita di questo mese e
                                 ̀ tratta dalla preghiera che
Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, il Padre Nostro. È una
preghiera profondamente radicata nella tradizione ebraica.
Anche gli ebrei chiamavano e chiamano Dio “Padre nostro”.

Ad una prima lettura, le parole di questa frase ci inchiodano:
possiamo chiedere a Dio di cancellare i nostri debiti, come
suggerisce il testo greco, nello stesso modo con cui noi
stessi siamo capaci di farlo con chi ha una mancanza verso di
noi? La nostra capacità di perdono e    ̀ sempre limitata,
superficiale, condizionata.

Se Dio ci trattasse secondo la nostra misura, sarebbe una vera
e propria condanna!

“Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori”.

Sono invece parole importanti che esprimono prima di tutto la
consapevolezza di essere bisognosi del perdono di Dio. Gesù
stesso le ha consegnate ai discepoli, e dunque a tutti i
battezzati, perché con esse possano rivolgersi al Padre con
semplicitàdi cuore.

Tutto nasce dal nostro scoprirci figli nel Figlio, fratelli e
imitatori di Gesù che per primo ha fatto della sua vita un
cammino di adesione sempre piùtotale alla volontàamorosa del
Padre.

̀ solo dopo aver accolto il dono di Dio, il suo amore senza
E
misura, che possiamo chiedere tutto al Padre, anche di farci
essere sempre più simili a Lui, persino nella capacità di
perdonare i fratelli e le sorelle con cuore generoso, giorno
dopo giorno.

Ogni atto di perdono e
                     ̀ una scelta libera e consapevole, che va
sempre rinnovata con umiltà . Non e
                                   ̀ mai un’abitudine, ma un
percorso impegnativo, per il quale Gesù ci fa pregare
quotidianamente, come per il pane.

“Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori”.

Quante volte le persone con cui viviamo: in famiglia, nel
quartiere, sul posto di lavoro o di studio, possono averci
fatto un torto e ci e  ̀ difficile riprendere un rapporto
                    ̀ qui che possiamo chiedere la grazia di
positivo. Che fare? E
imitare il Padre:

«[…] Alziamoci al mattino con una “amnistia” completa nel
cuore, con quell’amore che tutto copre, che sa accogliere
l’altro così com’è, con i suoi limiti, le sue difficoltà,
proprio come farebbe una madre con il proprio figlio che
sbaglia: lo scusa sempre, lo perdona sempre, spera sempre in
lui… Avviciniamo ognuno vedendolo con occhi nuovi, come se non
fosse mai incorso in quei difetti. Ricominciamo ogni volta,
sapendo che Dio non solo perdona, ma dimentica: è questa la
misura che richiede anche a noi»   (1).

̀ una meta alta, verso cui possiamo camminare con l’aiuto
E
della preghiera fiduciosa.

“Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori”.

Tutta la preghiera del Padre nostro ha poi la prospettiva del
“noi”, della fraternità
                       : chiedo non solo per me, ma anche per
e con gli altri. La mia capacità di perdono e   ̀ sostenuta
dall’amore degli altri e, d’altro canto, il mio amore può in
qualche modo sentire proprio l’errore del fratello: forse
dipende anche da me, forse non ho fatto tutta la mia parte
perche
     ́ si sentisse accolto, compreso …

A Palermo, una città italiana, le comunità cristiane vivono
un’intensa esperienza di dialogo, che richiede di superare
alcune difficoltà. Biagio e Zina raccontano: «Un giorno un
pastore amico ci ha invitati presso alcune famiglie della sua
Chiesa, che non ci conoscevano. Noi avevamo portato qualcosa
da condividere per il pranzo, ma quelle famiglie ci hanno
fatto capire che questo incontro non era molto gradito. Con
dolcezza, Zina ha fatto assaggiare loro alcune particolarità
che aveva cucinato e alla fine abbiamo pranzato insieme. Dopo
il pranzo, hanno cominciato a evidenziare i difetti che
vedevano nella nostra Chiesa. Non volendo entrare in una
guerra verbale, abbiamo detto: quale difetto o differenza fra
le nostre Chiese può impedirci di volerci bene? Abituati a
continue diatribe, sono rimasti meravigliati e disarmati da
una risposta così ed abbiamo cominciato a parlare del Vangelo
e di ciò che ci unisce, che è sicuramente molto di più di
ciò che ci divide. Venuto il tempo di salutarci, non volevano
più che andassimo via; a quel punto abbiamo proposto di
pregare il Padre Nostro, durante il quale abbiamo avvertito
forte la presenza di Dio. Ci hanno fatto promettere che
saremmo ritornati perché intendevano farci conoscere tutto il
resto della comunità e così è stato in tutti questi anni».

Letizia Magri
______________________________________________________________
__________

1 C. Lubich, Parola di Vita dicembre 2004, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio
Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; CittàNuova, Roma 2017) p. 739.
Parola di Vita Marzo 2022
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ESPERIENZE SULLA PAROLA DI VITA

ESPERIENZE #FOCOLARITALIAFRATERNITA’

AUDIO

https://www.focolaritalia.it/wp-content/uploads/2022/02/Ediz.-
audio-Parola-di-vita-marzo-2022.mp3

EDIZIONE ANCHE PER TRASMISSIONI RADIOFONICHE, UTILIZZO LIBERO,
COMUNICARNE L’UTILIZZO A: focolaritalia@gmail.com

VIDEO:

Parola di vita per bambini
Nuova Parola di Vita adolescenti 2022
Parola di Vita adolescenti Marzo 2022
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Parola   di        Vita     adolescenti         Marzo
2022_stampa
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Parola di vita adolescenti
Marzo 2022
La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui
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Parola di Vita adolescenti Marzo 2022
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Parola   di        Vita   adolescenti   Marzo
2022_stampa
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Chiara Lubich: “Gocce di
luce”. Milano 2004. Podcast
Una trasmissione a cura di Maffino Redi Maghenzani.
Collaborazione tecnica: Pasquale Bernardi
Trasmesso dalla cittadella di Loppiano.
In collaborazione con il Centro Chiara Lubich ed il Centro
Santa Chiara audiovisivi.
In questi episodi ascolteremo dalla viva voce di Chiara
Lubich, stralci di discorsi pubblici incentrati per lo più
sulla spiritualità dell’Unità, frutto del Carisma che la
Chiesa ha riconosciuto.
Milano, 20 marzo 2004 – Cittadinanza onoraria, Palazzo Marino.

Canzone del Gen Rosso: “L’amore vince tutto”
https://youtu.be/1OzGqA7ZQN0

Discorsi in ambito civile ed ecclesiale (Opere di Chiara
Lubich – 10)

ANCHE SU YOUTUBE

Parola di Vita Marzo 2022.
Podcast
È il nostro maestro!!
Constatare quanto siano straordinari gli adolescenti, mi
sorprende sempre!
Insegno alla scuola elementare, la mia classe è una realtà
veramente speciale. Ogni volta essa si compone come un
caleidoscopio, infatti, in base a chi e quanti arrivano a
scuola, organizzo le ore di lezione. ( Sono di sostegno ai
ragazzi/e di Culture Rom e Sinti).
Avevo finito le mie ore mattutine, quando, incamminandomi
verso l’uscita, ho visto venirmi incontro i ragazzi della IV.
Mi sono fermato per salutarli; ‘batti 5’ e altri modi con i
quali ognuno preferisce manifestare il suo originale saluto.
Le due maestre, sorprese di quel siparietto, rivolgendosi a
loro chiedono chi fosse questo signore. “È il nostro maestro!”
esclamarono in coro. Rimasi sorpreso da quella loro
dichiarazione.
Proprio la settimana prima, avevo sostituito una loro maestra,
in classe o nel campetto a giocare, quelle poche ore del
pomeriggio a loro erano bastate per annoverarmi tra i loro
maestri. Basta veramente poco per far sentire l’altro amato, e
i più piccoli lo sanno fare da veri… maestri!!!
Grazie, affiderei il mondo a voi!
Agostino Spolti

Cammino sinodale adolescenti.
Aperti alle sorprese
Cammino sinodale adolescenti. Aperti alle
sorprese
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PROGETTO COMPLETO

#Seguimi. Adolescenti con
Papa Francesco il 18 aprile:
un cammino di preparazione
Papa Francesco: il 18 aprile 2022 incontrerà gli adolescenti italiani.

L’evento vedrà coinvolti tutti i ragazzi della Chiesa italiana
dai 12 ai 17 anni e per tutti s’intende provenienti da
diocesi, parrocchie, movimenti e associazioni.

Per                                                   maggior
informazioni: https://giovani.chiesacattolica.it/seguimi/

Anche noi vogliamo contribuire alla preparazione di un evento
così importante ed educativo. Lo faremo con 5 schede, una per
settimana, curate da Agostino Spolti (ormai conosciuto con
precedenti lavori per il Cammino sinodale degli adolescenti),
educatore e sociologo della comunicazione.

Ecco la presentazione del progetto                ed   il   piano   di
pubblicazione con relative date:
#Seguimi. Adolescenti con Papa Francesco
il 18 aprile
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https://www.focolaritalia.it/2022/01/06/il-sinodo-un-popolo-ch
e-cammina-insieme-proposta-formativa-per-adolescenti/

Comunità di Sant’Egidio. Sì
alla pace, no alla guerra
Di nuovo il fantasma della guerra torna ad affacciarsi in
Europa.

Non si può accettare che nel nostro continente, già devastato
nel corso del Novecento da due guerre mondiali, si possa
ancora ricorrere allo strumento militare per risolvere
problemi e contese. Ma non è ugualmente accettabile che la
società civile resti indifferente di fronte a questa minaccia.
È da troppo tempo che non si scende in piazza per la pace,
lasciandola decidere solo nei palazzi.

“La guerra è sempre una pazzia”, ha detto papa Francesco.
Occorre mobilitarsi subito per respingere la follia e il
rischio dell’aggressione armata ma scegliere con decisione la
via del dialogo e della pace.

Per questo la Comunità di Sant’Egidio promuove una
manifestazione per la pace in Ucraina che si terrà in

Piazza SS. Apostoli giovedì 17 febbraio alle ore 17.30

La Comunità di Sant’Egidio fa appello a tutte le forze
politiche, alle organizzazioni sindacali e della società
civile, ad unirsi a questa mobilitazione: un raduno senza
bandiere, con la sola appartenenza della pace, per chiedere
che si continui a parlare e a negoziare e non si ricorra alle
armi.

Roma, 15 febbraio 2022

Per aderire scrivere a segreteriagenerale@santegidio.org

I Focolari aderiscono                                      al
minuto per la pace
Il 16 febbraio 2022 parte l’iniziativa di “un minuto per la
Pace”, proposta da Azione cattolica italiana e Forum
internazionale di Ac (Fiac), che, raccogliendo l’invito di
Papa Francesco e dei vescovi italiani a pregare per la pace,
chiedono a tutti di dedicare, appunto, un minuto alla
preghiera per la pace, specialmente dopo i recenti avvenimenti
accaduti tra Ucraina e Russia. La pace è anche un bene troppo
prezioso per lasciarlo alla sola responsabilità dei potenti,
come ci ricorda Papa Francesco, nel Messaggio per la 55ª
Giornata mondiale per la pace.

Anche il Movimento dei Focolari aderisce all’iniziativa. Da
alcuni anni le comunità dei focolari hanno intensificato la
preghiera comune per la pace attraverso il Time out quotidiano
alle ore 12 di ogni fuso orario. Nato per iniziativa di Chiara
Lubich nel 1991, durante la prima guerra del Golfo, e di
fronte alle guerre assurde che insanguinano il pianeta, il
Time out consiste nel prendere un minuto di silenzio o di
preghiera per chiedere la pace e rimettere a fuoco l’impegno
personale a costruirla laddove siamo.
La sfida del Sinodo:                                     le
comunità si incontrano
Stiamo vivendo la prima fase del percorso sinodale, quella
narrativa o della comunione e come si legge nel documento di
presentazione, “ricordiamo che lo scopo del Sinodo e quindi di
questa consultazione non è produrre documenti, ma «far
germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire
speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare
relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno
dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le
menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani» (DP, 32). “A
tre mesi circa dall’apertura del processo sinodale, – si legge
in una nota del sito ufficiale del Sinodo – il Consiglio
Ordinario ha espresso grande soddisfazione per l’andamento del
processo a livello locale. Ben 98% delle conferenze episcopali
e sinodi delle chiese orientali a livello mondiale hanno
nominato una persona o un’intera équipe per l’implementazione
del processo sinodale”.

Sono già arrivati alcuni contributi delle comunità dei
Focolari sparse in Italia che vogliamo mettere in comune
proprio per incoraggiarci in questo cammino che stiamo vivendo
insieme alla Chiesa.

La nota comune che caratterizza gli incontri delle comunità è
quella di vivere con grande gioia questo tempo di grazia per
tutta la Chiesa, scoprirsi in cammino insieme e riscoprire la
bellezza delle diverse vocazioni sia all’interno del Movimento
dei Focolari che nella Chiesa. E’ una ricchezza che non deve
essere dispersa ma che deve segnare una crescita per tutte le
comunità che si stanno confrontando.
Particolarmente importante è la ricca comunione che
caratterizza questi incontri, l’ascolto profondo e il dialogo
che ne segue, molto sentito e arricchente.

Da Manfredonia scrivono che è stato un momento di vero ascolto
e di dialogo nel quale ognuno ha potuto mettere in evidenza il
proprio pensiero e stato d’animo con molta naturalezza, mentre
tutti gli altri erano in un profondo ascolto. È venuto fuori
che ascoltare gli altri significa io ti ascolto fino in fondo
perché tu sei importante per me. E sono state raccontate
bellissime e forti esperienze. Emanuel, un giovane di 23 anni
ha detto: “Nonostante frequenti la comunità da diversi anni,
questa sera ho conosciuto veramente ciascuno di voi”.

Da Roma: “Si vuole puntare a costruire più decisamente la
famiglia fra tutti, conoscendoci ed amandoci di più, in modo
poi di poter dare testimonianza a tutti coloro che ci vedono:
“Guardate come si amano e l’un per l ‘altro sono pronti a
morire!”

Non mancano quindi riflessioni ed esperienze su come è
impostata la vita di comunità, della nostra relazione con il
territorio nel quale viviamo, nell’abbracciare le ferite
dell’umanità che incontriamo quotidianamente, del nostro
servizio agli ultimi e agli emarginati: una fase preparatoria
molto interessante che ci ha risvegliato e riconvertiti,
mettendo nei cuori di ciascuno un amore più forte per Dio e
per i fratelli.

                                              Patrizia Mazzola

Leggi anche gli altri articoli relativi al Sinodo.
Il momento presente
Del film tv su Chiara Lubich L’amore vince tutto mi aveva
colpito soprattutto come lei, a causa della guerra, aveva
imparato a vivere in pienezza il tempo presente, l’unico
realmente suo. Viceversa, il mio modo di vivere era diventato
una corsa continua; impaziente con i figli quando dovevo
attenderli per accompagnarli a scuola, lo ero anche con mia
moglie quando perdeva tempo a prepararsi prima di uscire. Ed
ecco – imprevedibile e disturbatore dei miei ritmi – arrivare
il Covid-19!

Per giorni ero stato nervoso e agitato, mentre vedevo mia
moglie approfittare delle limitazioni dovute alla pandemia per
fare ciò che non era riuscita a fare in tempi normali, come
riprendere contatti con amiche e compagni di università      .
Insomma, sembrava felice. Una ulteriore spinta l’ho avuta dal
parroco, che in una riunione via Internet ha proposto di
sfruttare questo tempo come un’occasione per “fermarsi” con se
                                                             ́
stessi e vivere le azioni della vita, anche se ripetitive,
come se fossero un capolavoro da compiere

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)

Il positivo del cambiamento
Mentre passo in rassegna la vita di un intero anno segnato
dall’imprevisto della pandemia, ho l’impressione di assistere
a un film d’azione che ha ci scombussolato un po’ tutti,
genitori e figli. Dover cambiare programmi e ritmo di vita e
                                                           ̀
stato spesso duro, faticoso, ma e ̀ anche vero che ha portato
una ventata di novitànella nostra famiglia. Ci siamo accorti,
infatti, di nuove possibilità di rapportarci fra noi, di
bisogni ai quali prima non facevamo caso.

Se con i figli la fede s’era rivelata un tabù (meglio evitare
di parlarne!), eccoci ora davanti alle nostre fragilità   , a
paure di dimensioni planetarie, a interrogativi prima sopiti…

Il vero cambiamento peròe
                         ̀ iniziato quando ci siamo chiesti il
senso di quello che stava accadendo. Abituati ad avere
risposte ad ogni domanda, stavolta rimanevamo interdetti
davanti al mistero, all’ignoto. In breve, ci siamo trovati più
solidali non solo fra noi in famiglia ma abbiamo allargato lo
sguardo sugli altri, oltre la nostra cerchia ristretta. Ci
siamo ritrovati a considerare l’umanitàcome una sola famiglia

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)

L’azzardo dell’unità. Dal
libro   L’UNITA’.  Diretta
online 3 marzo
Piste di riflessione per comprendere e vivere l’unità secondo
il carisma di Chiara Lubich.

Dal libro L’UNITA’, Uno sguardo dal Paradiso 49 di Chiara
Lubich (Città Nuova – Centro Studi Scuola Abbà.
RIVEDI LO STREAMING DEL 24 FEBBRAIO

D i r e t t a o n l i n e s u d i C i t t à N u o v a :   cittanuovatv
www.youtube.com/user/cittanuovatv

Chiamati a dare il nostro
contributo al Sinodo
In atto il percorso del Sinodo 2021-2023 dal titolo “Per una
Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”. In
questa prima fase, oltre il coinvolgimento di ognuno nella
propria comunità parrocchiale o diocesana, siamo invitati a
dare un contributo anche come Movimento dei Focolari.

Il perché della nostra partecipazione
“Considerando che le Associazioni dei fedeli sono ‘palestra di
sinodalità’ (…) sono un partner particolare in questa fase di
consultazione, all’inizio di questa avventura ecclesiale
desidero mettermi vicino a tutti voi per incoraggiarvi e
sostenervi in questo cammino insieme con il popolo di Dio”,
diceva il Card. Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo
dei Vescovi, nella lettera indirizzata a Margaret Karram nel
maggio del 2021, convocando il Movimento dei Focolari a vivere
con tutta la Chiesa il percorso verso il Sinodo dei Vescovi
2023

Come risposta a quest’invito della segreteria del Sinodo dei
Vescovi, la Presidente dei Focolari ha nominato un équipe
internazionale per preparare la prima tappa, ossia il tempo
dell’ascolto. Come Movimento siamo invitati quindi a cercare
occasioni di confronto sul tema della sinodalità nella
prospettiva del carisma dell’unità.

Per facilitare il cammino di riflessione, condivisione e
ascolto, l’équipe ha iniziato il “cammino sinodale” da luglio
2021. Oltre ad un video di interviste, pubblicato sul canale
YouTube del Movimento dei Focolari, è stato realizzato un
sussidio di approfondimenti per aiutare gli appartenenti al
Movimento a vivere il processo sinodale, raccogliere ed
elaborare contributi da offrire alla segreteria del Sinodo.

                 Link al vademecum in italiano

Fonte: focolare.org

Prosegue inoltre anche il Cammino sinodale delle Chiese in
Italia.

Il Cammino sinodale si articolerà in tre fasi. La prima è
quella narrativa che si svilupperà nell’arco di un biennio
dedicato all’ascolto (2021-2023): nel primo anno si
raccoglieranno i racconti, i desideri, le sofferenze e le
risorse di tutti coloro che vorranno intervenire.

https://camminosinodale.chiesacattolica.it/

Video di presentazione ed attuazione del cammino sinodale alle
comunità del Movimento dei Focolari:

https://www.focolaritalia.it/2021/12/02/cammino-sinodale-itali
ano/

Il Cammino sinodale non può lasciare ai margini i più giovani,
anzi sono i primi a dover essere coinvolti in una Chiesa che
oggi costruiamo anche in vista di un domani, dove loro saranno
totalmente protagonisti. Pubblicheremo regolarmente su questo
nostro sito alcune schede (scaricabili e condivisibili sui
social) sul cammino sinodale, rivolte in particolare agli
adolescenti, saranno accompagnati nelle varie tappe da due
simpatici personaggi TEO & KERY. Vedi il materiale, cliccando
sul link qui sotto:

https://www.focolaritalia.it/2022/01/06/il-sinodo-un-popolo-ch
e-cammina-insieme-proposta-formativa-per-i-ragazzi/

Gen Verde: da aprile                                2022
inizia il tour!
Ripartire insieme più compatte che mai! Un’idea chiara quella
con la quale il Gen Verde si tuffa nel nuovo anno. Siamo
ancora agli inizi, eppure si pensa e si progetta… il
calendario, quasi fosse una scacchiera, pullula di impegni e
concerti e la primavera sembra dietro l’angolo. “Dopo due anni
di pandemia non siamo più le stesse – spiega Beatrice An, una
delle compositrici del Gen Verde – e per questo stiamo
rinnovando il nostro concerto: musiche, luci, coreografie,
video, costumi… tutto”.

“Una scelta dettata da un grande desiderio – continua Beatrice
An – comunicare più e meglio chi siamo, i valori in cui
crediamo e per i quali siamo pronte a metterci in gioco”.
Il messaggio non cambia: il mondo unito è possibile, anche
oggi, anche ora, quando i contesti cambiano e il focus si
rinnova.

Ad ispirare sono l’autenticità, la vicinanza, le relazioni
vere, l’intercultura, la diversità… senza tralasciare
la creatività. “È per questo – spiega Colomba Bai – che stiamo
lavorando affinché nei nostri concerti ci sia maggior
coinvolgimento del pubblico e più spontaneità. Durante la
pandemia si è sprigionata un’onda di creatività e… non resta
che immergerci insieme nello spettacolo!”.

Dove? Nella locandina trovate le date confermate finora. Ma
continuate a seguirci perché stiamo ancora        costruendo
il nostro tour in giro per l’Europa!

Leggi tutto sul sito del Gen Verde

Loppiano                e        il          progetto
giovani
Loppiano è un posto dove si può vivere un’esperienza di
fraternità, insieme ad altri giovani provenienti da tutto il
mondo, appartenenti a diverse culture, credenti o non
credenti.

Come funziona?
Non c’è un programma prestabilito. E’ un’esperienza
personalizzata, basata sui bisogni e le necessità che ognuno
esprime e desidera affrontare. È un percorso sia individuale
che collettivo. Vivere assieme, in una realtà multiculturale
come Loppiano non è semplice e ci sono molte sfide da
affrontare quotidianamente ma l’esperienza di fraternità ci
porta a superarle mettendoci in gioco. Attraverso il lavoro,
l’arte, la musica, la natura, il dialogo, la formazione
personalizzata e molto altro abbiamo l’opportunità di
conoscere gli abitanti e la vita di Loppiano, dove si prova a
vivere un’ambiente di famiglia.

Per i giovani dai 18 ai 30 anni.

Info: https://www.loppiano.it/progetto-giovani/

https://www.loppiano.it/wp-content/uploads/2020/06/progettogio
vanivideo.mp4

Esperienza                 Parola            di     Vita
ragazzi Febbraio 2022
Esperienza Parola   di   Vita   ragazzi
Febbraio 2022
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Un artista e la pandemia
In quanto musicista, questo periodo di pandemia risultava
particolarmente disastroso per la mia attività artistica.
L’annullamento degli spettacoli e l’insicurezza del domani
erano diventati l’unico argomento di cui discutere in
famiglia. Mia moglie invece, donna di grande fede, si rivelava
in questa situazione più forte di me, al punto che più volte
mi sono sentito come il suo quinto “figlio”.

Su questa base, anche i nostri discorsi hanno cominciato a
prendere un tono più aperto alla speranza; affrontare un
futuro pieno di incognite non mi e   ̀ s e m b r a t o p i ù u n a
mostruosità da cui fuggire, ma una reale opportunità
                                                     . Quando
poi mi e
       ̀ stato offerto di occuparmi in un supermercato, più
che la novità del tipo di lavoro mi ha colpito subito la
diversa qualitàdei rapporti.

Ero stato un uomo applaudito, ammirato, ora ero uno qualunque,
come gli altri. Che dire? E ̀ cresciuta la mia fede, un tempo
quasi appendice ad una vita di successo. Anche il rapporto con
i figli e
        ̀ cambiato. Insomma la tragedia che ci ha colpiti e ̀
diventata occasione per un nuovo inizio

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)

Papà a casa da noi
Quando la salute di papà e
                          ̀ peggiorata, e
                                        ̀ stato necessario
accoglierlo da noi. Per mio marito e per i nostri figli era la
soluzione più ovvia. Le mie sorelle comunque facevano la loro
parte per agevolarci le cose. Volevamo ricambiare tutto
l’amore che lui aveva sempre avuto per noi figli. Per non
disorientarlo abbiamo trasferito a casa nostra il suo letto,
la sua poltrona, i suoi quadri; abbiamo perfino applicato lo
stesso linoleum nella sua nuova stanza affinche      ́ non si
rendesse conto del trasloco.

Per tutto ciò abbiamo anche ricevuto critiche da qualcuno
secondo il quale la presenza del papà ammalato avrebbe potuto
avere conseguenze negative per la famiglia. Io invece
replicavo: «Certo si tratta di dare tanto, ma ciò che si
riceve e
       ̀ incalcolabile». Tante persone, venendo a trovarci,
hanno capito che lui, nonostante le condizioni nelle quali si
trovava, occupava un posto importante nella nostra famiglia.
Dopo la morte di papà
                     , una signora incontrata per strada mi ha
detto: «Vorrei ringraziarla per ciò che ho visto e sentito:
questo e
       ̀ cristianesimo»

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)
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