SECONDA SESSIONE LE RADIO CATTOLICHE NELLA SOCIETÀ CIVILE

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    Cosimo Alvati

                             SECONDA SESSIONE
                 LE RADIO CATTOLICHE NELLA SOCIETÀ CIVILE:

                            RADIO DON BOSCO - MADAGASCAR
    Radio Cattoliche e Società Civile. Il contributo delle Radio Cattoliche per la realizzazione del
    bene comune. Libertà di espressione e diritto all’informazione. I diritti e i doveri di una Radio
    Cattolica.

    PREMESSA

           Sono chiamato a parlare di questo tema in riferimento all’esperienza di Radio Don Bosco
    (RDB) del Madagascar. Considerando il poco tempo a disposizione, mi propongo di presentare
    in breve il Progetto di Rete Satellitare di Radio Cattoliche (RE-SAT) della Conferenza
    Episcopale del Madagascar che nasce dalla esperienza positiva della RDB per poi concludere
    con quella che io definisco “La Filosofia della RDB”, ossia il quadro teorico e valoriale di
    riferimento che ha ispirato il Progetto RDB prima e il progetto RE-SAT poi, tenendo presente
    proprio quanto ci ha detto il prof. Casetti ieri durante il suo intervento di apertura del Congresso.

    Il contributo delle Radio Cattoliche per la realizzazione del bene comune:
    l’esperienza di Radio Don Bosco -Madagascar

               «Radio Don Bosco è una Radio educativa, culturale, libera, d’ispirazione cattolica e
               senza alcuno scopo lucrativo e politico. Radio Don Bosco è una radio malgascia al
               servizio di Madagascar. Radio Don Bosco accorda una priorità e una considerazione
               particolare ad ogni forma di attività e d’iniziativa che mira alla promozione e
               all’educazione umana, culturale e religiosa della gente in generale e dei giovani in
               particolare così come allo sviluppo culturale, sociale, religioso, civile ed economico
               di Madagascar»1.

           La RDB o meglio il “Progetto Radio Don Bosco” nasce, dunque, dall’iniziativa di un
    Organismo Internazionale, quale è la Società di San Francesco di Sales2, che vuole fare opera di
    evangelizzazione e di sviluppo in un Paese del cosiddetto Terzo Mondo e precisamente il
    Madagascar, e svolgere questa servizio in modo che possa e debba essere una risposta ad una
1
     BUREAU TECHNIQUE - MADAGASCAR, Dossier “Radio Don Bosco”, Ivato, BT-MAD pro-manuscripto,
     1999.
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     È il titolo ufficiale della congregazione religiosa dei Salesiani di don Bosco o SdB.

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    necessità reale fino ad allora disattesa, ossia il mondo della comunicazione: fare
    evangelizzazione e sviluppo attraverso la comunicazione.
           L’originalità di tale intervento è data da almeno due ragioni.
    Anzitutto perché si tratta di entrare in modo diretto e professionale nel mondo dei mass media
    per la crescita culturale e cristiana di tutto un Paese, portandovi esperienza e disponibilità di
    risorse umane e progettuali, tecniche ed economiche3, «attraverso un servizio diretto al sistema
    stesso di comunicazione e di espressione del popolo malgascio»4.
    In secondo luogo perché ci si trova di fronte ad un’azione comunicativa nata non per caso o per
    l’intuizione di un singolo “creativo”, ma come risultante di confronti e riflessioni portate avanti
    da un gruppo di specialisti e professionisti a partire dall’analisi della situazione e dei bisogni del
    Madagascar, ponendo attenzione e rispetto al territorio (le comunità locali) e alla cultura
    malgascia. Tutto questo in vista dell’elaborazione di una strategia comunicativa qualificante,
    volta a rispondere ai bisogni evidenziati e a rendere più efficace il servizio reso ai giovani e alla
    gente del Madagascar5, secondo un modello di comunicazione radiofonica che vuole favorire
    evangelizzazione e sviluppo attraverso quattro “criteri” in continua sinergia: formazione,
    informazione, intrattenimento, partecipazione.

    Radio Don Bosco si definisce prima di tutto come una Radio Cattolica

       Radio Don Bosco fa riferimento all'orizzonte dottrinale della Chiesa cattolica, con quel tono
    tutto particolare così come emerge dai documenti del Concilio Vaticano II e dell'insegnamento
    del Santo Padre, disponibile al dialogo e alla ricerca della Verità con le altre Confessioni
    cristiane, le altre religioni e con tutti gli uomini di buona volontà; che riconosce nell'azione
    educativa, sociale e per lo sviluppo un elemento costitutivo dell'annuncio del Vangelo.

    Radio Don Bosco è una Radio Educativa

           La Radio Don Bosco si ispira al progetto Educativo e Pastorale Salesiano per una
    educazione integrale dei giovani6.Questo progetto definisce allora i destinatari e la scelta di
    fondo: i giovani e gli ambienti popolari con il loro contesto di vita, i loro problemi, le loro attese.

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     Cfr. BUREAU TECHNIQUE - MADAGASCAR, Dossier.
4
     BUREAU TECHNIQUE – MADAGASCAR, Progetto Media don Bosco, Ivato, pro-manuscripto, 2000.
5
     Cfr. BUREAU TECHNIQUE - MADAGASCAR, Dossier.
6
     Il “sistema preventivo”. Cfr. Costituzioni della Società di San Francesco di Sales, Roma, Editrice S.D.B., [1984],
     art. 31-39.

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    Radio Don Bosco è una Radio “Giovane”

             Radio Don Bosco è giovane nel senso che si rivolge prima di tutto ai giovani. Ma questo
    non basta. Perché sia veramente “giovane” deve favorire, nella sua struttura organizzativa, il
    protagonismo dei giovani, sia nell’elaborazione del palinsesto che nella realizzazione dei
    programmi. Questo significa impegno nella formazione dei giovani operatori radiofonici per
    promuovere e garantire la qualità professionale del loro lavoro/servizio.

    Radio Don Bosco è una Radio Malgascia

             Radio Don Bosco deve essere una voce malgascia qualificata ed intelligente per i
    malgasci. Il principio, dunque, che è alla base di tutto sarà quello dell’inculturazione. RDB deve
    essere capace di fare una sintesi dinamica tra le risorse della Cultura malgascia e di tutti i valori
    che ella contiene, della Fede Cristiana e del suo messaggio e del Sistema Educativo di don Bosco
    che fa appello alle risorse del cuore, dell’intelligenza e del desiderio di Dio.

         Una parola infine sull’impegno “politico” di RDB che come radio cattolica ed educativa è
    chiamata a prendere posizione di fronte alle gravi situazioni vissute dalla Nazione, perché c’è un
    dovere al quale non si può rinunciare: quello della verità e della giustizia. Ma nel rispetto della
    tradizione salesiana, RDB sarà indipendente da ogni ideologia e da ogni politica di partito. In
    questo RDB conserva la sua totale autonomia in rapporto ai diversi interessi, ma rifiuta tutto ciò
    che favorisce la miseria, l’ingiustizia, la violenza e coopera con tutti coloro che costruiscono una
    società più degna dell’uomo7. Don Bosco chiamava il suo impegno in politica « la politica del
    Padre Nostro », ossia impegnarsi per lo sviluppo di tutti gli uomini senza distinzione, in quanto
    figli di Dio. RDB sarà attenta ai problemi della Nazione e alla politica, ma non farà la scelta di
    sostenere dei partiti e degli uomini politici.
         Essa sarà sempre disponibile a favorire il dialogo e il confronto serio, ma sarà assolutamente
    al di sopra dei partiti politici e non accoglierà alcuna loro emissione, soprattutto durante il
    periodo delle elezioni.

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      Cfr. Costituzioni, n. 33.

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Il progetto “RE- SAT Madagascar”: la rete di Radio Cattoliche.

       Il Progetto RE-SAT consiste nella realizzazione di una rete di Stazioni Radio FM
dell’EKAR (Chiesa Cattolica malgascia), collegate tra di esse e con una Radio Server attraverso
una connessione satellitare.
       La rete del Ré-Sat Madagascar consente alle Stazioni Radio FM partner di ricevere e
ritrasmettere i programmi della Radio principale o "Radio Server" secondo i loro bisogni e
secondo la convenzione firmata, sempre mantenendo ciascuna la propria indipendenza e
autonomia così come la propria griglia dei programmi da diffondere localmente.
       Il Progetto ha l'intenzione di servire e sostenere l'opera di evangelizzazione che la chiesa
malgascia compie con zelo ed con grande sforzo di rinnovo, come contributo reale e come
impegno nel processo di sviluppo del Paese, alla sua crescita umana, religiosa e culturale, in un
periodo veramente delicato della propria politica, sociale ed economica.
       Il Progetto è anche un’azione concepita per formare una rete di Operatori capaci di
gestire con professionalità e qualità le differenti Stazioni Radio in connessione satellitare,
ciascuna con la propria identità e dimensione, per la produzione e la diffusione di emissioni
educative, culturali e religiose, adeguate ai differenti contesti locali. Questa azione ha previsto
tre Stage di formazione specifica in radiodiffusione e per la gestione delle Stazioni Radio in
connessione satellitare, ed è stata indirizzata a circa 150 candidati provenienti dalle 20 diocesi
del Madagascar. Attualmente le diocesi che fanno parte del progetto sono 14 con 18 Radio
autorizzate. Le altre 6 diocesi hanno ottenuto l’autorizzazione e saranno oggetto di un nuovo
progetto. La Conferenza Episcopale del Madagascar (CEM), ha deciso di confidare in un primo
tempo alla Radio Don Bosco, (RDB), il servizio di Radio Server per la Rete delle Radio FM
partners.

La RADIO SERVER

Denominazione                  RADIO DON BOSCO (RDB)

Orario di diffusione           24 h/24 h,

Città di diffusione:           Antananarivo

Raggio di copertura:           250 Km

Programmazione:
Musica, Cultura, Religione, Notizie, Sport

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Trasmissioni per bambini, adolescenti, giovani
Trasmissioni per la donna.
Trasmissioni per il mondo rurale.
Trasmissioni nell’ambito dell'igiene e della salute, dell'ecologia e dell’habitat, del sociale,
dell'alfabetizzazione.
Trasmissioni sulla vita, l'arte e le tradizioni malgasce.
"settimanali" di approfondimento, attualità, dibattiti.
Giornali Parlati, cinque edizioni in lingua malgascia a cura del Dipartimento INFO della RDB e
tre edizioni della Radio Vaticana.
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Tasso di ascolto
Unico dato disponibile è quello dell’ascolto nell’area urbana di Antanananarivo:
La RDB è la radio più ascoltata della capitale (dati ATW 2007).

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Il contributo delle Radio Cattoliche per la realizzazione del bene comune: il
fondamento antropologica della comunicazione.

       In questo secondo punto vorrei sfatare l’idea che chi si occupa di comunicazione e dei
media (e in particolare di radio), è in genere considerato un “tecnico” nel senso più pratico del
vocabolo: uno che in italiano si dice “sa smanettare”, uno che “sa usare” i bottoni, i tasti, sa
“aggiustare” le macchine.
       Parlando di comunicazione e, nel nostro caso, di comunicazione radiofonica per la
realizzazione del bene comune, si ha l’occasione, finalmente, di mettere in evidenza il
fondamento filosofico e teoretico al nostro “fare la comunicazione”, rispondendo alla domanda
“cosa è la comunicazione”, e quale il suo significato e il suo valore per l’umanità.
       Purtroppo il poco tempo rimasto mi costringe a fare solo dei brevi rimandi. In modo
specifico faccio riferimento ai padri del personalismo francese, come Jacques Maritain e
Emmanuel Mounier, e a quei pensatori che dal personalismo (in maniera diretta o indiretta)
furono ispirati e che pongono al centro della loro riflessione il concetto della persona, la sua
irripetibilità, libertà e dignità. Tra questi pensatori si può citare, per esempio, Paul Landsberg con
la sua “teoria dell’impegno personale”; il concetto di persona elaborato da Paul Ricoeur che
diventa principio morale per vivere e relazionarsi nel mondo; l’esistenzialismo etico di
Emmanuel Lévinas, fondato sul principio filosofico dell’alterità e la filosofia del dialogo di
Martin Buber. Seguendo la direttiva personalista, mi piace inserire anche la teoria educativa
umanista del pedagogista brasiliano Paolo Freire, che pone al centro della sua etica pedagogica la
relazione e il dialogo come principi guida dell’azione sociale di liberazione che le persone
devono compiere all’interno della propria comunità/società di vita. Ugualmente interessante è il
pensiero etico-ambientalista del filosofo Hans Jonas, teorizzatore del principio della
responsabilità. inteso come «la cura per un altro essere».
       Dal nostro punto di vista, che è preminentemente comunicativo, quello che può
accomunare questi pensatori (oltre l’evidente matrice personalista di alcuni di essi), è il fondare
l’agire comunicativo dell’uomo sulla sua natura di essere fatto per la relazione, per il dialogo e la
vita in comune, ragione per la quale ogni forma di comunicazione (sia quella “immediata” come
può essere, per esempio, il linguaggio verbale o del corpo, sia quella “mediata” da strumenti
tecnologici come la radio) si può dire veramente umana quando ha come modello la persona e si
caratterizza, dunque, nella direzione dell’apertura e del rispetto verso l’altro, della relazione,

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Cosimo Alvati

della reciprocità e della condivisione, della libertà e della giustizia, della responsabilità e
dell’impegno, della compartecipazione e della solidarietà.
          A questa prospettiva, che fa assumere alla comunicazione una valenza positiva nella
direzione del “bene sociale”, si ricollegano, poi, le riflessioni specifiche sulle norme concrete che
devono guidare un agire comunicativo così fondato nella società, e sulle sue conseguenze etiche,
che svelano il legame intrinseco tra una tale concezione della comunicazione e la teorizzazione
del bene comune.

ALCUNE SUGGESTIONI A MO’ DI PROVOCAZIONE

   Cosa significa fare della persona il “paradigma” della comunicazione (e nel nostro caso della
comunicazione radiofonica)?
   Concretamente si tratta della scelta dell’identità della Radio, con i principi/valori di
riferimento: che radio sei?
   La scelta di quello che viene definito il “Personale”, ossia gli operatori radiofonici (e qui
entrano in gioco i criteri di scelta: qualità e professionalità, formazione, condivisione del
progetto: come comunico?).
   La definizione della “Agenda”, come si diceva ieri, ossia del palinsesto, con la definizione
del target e la scelta dei programmi che devono “parlare”, che devono essere lo specchio, il
riflesso, della identità della radio (a chi mi rivolgo? Area metropolitana, area rurale, altro; cosa
voglio comunicare?)
   La definizione della “linea editoriale”: da che parte sta la radio? Linea ISTITUZIONALE
(ricordiamoci che siamo radio cattoliche, quindi legate all’Istituzione) ma di SERVIZIO.
    La definizione della linea amministrativa (trattamento del personale e la pubblicità).

Solo alcuni cenni esemplificativi per provare a “descrivere” la radio e chi in essa ci vive e ci
lavora.

Grazie per la vostra attenzione e pazienza.

Cosimo ALVATI sdb
Università Pontificia Salesiana
Facoltà di Scienze della Comunicazione
Roma

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