SCUOLA DI PREGHIERA PER GIOVANI
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1 SCUOLA DI PREGHIERA PER GIOVANI Seminario, Reggio Emilia, mercoledì 26 Novembre 2008 SALMO 12 (11) 2. Salvami, Signore! Non c’è più un uomo giusto; sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo. 3. Si dicono menzogne l’uno all’altro, labbra adulatrici parlano con cuore doppio. 4. Recida il Signore le labbra adulatrici, la lingua che vanta imprese grandiose, 5. quanti dicono:” Con la nostra lingua siamo forti, le nostre labbra sono con noi: chi sarà nostro padrone?”. 6. “Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, ecco, mi alzerò –dice il Signore-; metterò in salvo chi è disprezzato”. 7. Le parole del Signore sono parole pure, argento separato dalle scorie nel crogiuolo, raffinato sette volte. 8. Tu, o Signore, le manterrai, ci proteggerai da questa gente, per sempre, 9. anche se attorno si aggirano i malvagi e cresce la corruzione in mezzo agli uomini.” Molti salmi hanno la struttura della supplica e della lode; il salmista parte da una situazione di carenza, di difficoltà, di pericolo. Si descrive la situazione (malattia, guerra, infedeltà...) e si invoca il Signore, il Signore interviene e c’è la lode. Normalmente ci sono tre personaggi fondamentali: colui che supplica (il salmista); Dio; gli altri. Il salmista parla di sé, della sua situazione; si rivolge a Dio nella preghiera; descrive e spiega la situazione intorno a lui. A partire da questo schema di base, ci sono le variazioni. La supplica in senso stretto insiste sulla domanda rivolta a Dio; il lamento accentua la descrizione della carenza, del pericolo, nel salmo di fiducia l’attenzione è più su Dio, sulla sua capacità di salvare; nel salmo penitenziale il salmista riconosce le proprie colpe; c’è anche la preghiera dell’innocente dove chi prega manifesta l’innocenza e chiede giustizia; ci sono anche i salmi di maledizione, imprecatori con la attenzione alla sorte dei nemici. Le variazioni sono comunque molte. Se molti salmi sono suppliche è perché la nostra vita è di persone povere, che sono nel bisogno, persone malate, in difficoltà, che subiscono ingiustizie ma anche le compiono; la fede si esprime anche nella supplica, nel metterci davanti a Dio con i bisogni concreti che ci sono. Il nostro salmo è una supplica, una lamentazione e anche imprecazione (v.4). E’ una preghiera che si apre al contesto sociale; preghiera personale non vuol dire chiudersi nell’intimismo, ci deve essere anche lo spazio per aprirsi a ciò che avviene intorno a noi; non ci sono solo io e il mio Dio, io sono nel mondo e Dio è il Dio di tutti. La preghiera non è una fuga, non è una astrazione, è un presentarsi a Dio con la situazione concreta che si vive. Tema principale del salmo 12: LA PAROLA e i rapporti sociali. 2. Salvami, Signore! Non c’è più un uomo giusto; sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo. Si inizia con una invocazione, una richiesta di salvezza. E il salmista osserva la società in cui vive: non ci sono giusti e fedeli; manca la lealtà e trionfa la menzogna, l’inganno, l’arroganza. Notiamo un forte scoraggiamento nel salmista, la conclusione è: non ci si può fidare di nessuno. E’ un tema presente nei profeti (Osea4,1; Michea7,2-3; Ger5,2; Is57,1; 59,14-15).
2 La preghiera è anche in questi momenti, nel momento dello scoraggiamento, quando intorno a sé si vede il male, quando si sperimenta la solitudine. Il linguaggio della poesia mediorientale è a volte esagerato, eccessivo, è una iperbole che esprime comunque una realtà sperimentata dal salmista; è la sensazione di chi a più riprese sperimenta l’ingiustizia ed è totalmente sfiduciato, paralizzato dallo sconforto. Abbiamo anche noi momenti di scoraggiamento, momenti nei quali ci sembra che non vada bene nulla, che nessuno ci capisca, dove ci sembra che intorno a noi ci sia solo male? 3. Si dicono menzogne l’uno all’altro, labbra adulatrici parlano con cuore doppio. SHAW’ è la menzogna, il falso giuramento. Tutti dicono menzogne, è un male diffuso tra tutti. Le labbra sono adulatrici, è il linguaggio che lusinga per ingannare e frodare. Cuore doppio (lett. Cuore e cuore), indica la doppiezza, la ambiguità, la falsità: la mente si sdoppia in due giudizi, una affermazione e il suo contrario; si mostra all’esterno ciò che non si vive e sente all’interno. E’ l’ipocrisia che si diffonde a tutti i livelli, l’ipocrisia che Gesù più volte condanna (MT23). Il salmo è un duro atto di accusa contro una società viziata, ingiusta, falsa; nella società orale della bibbia la parola ha un grande peso, ma anche nella nostra. Le relazioni sociali sono costruite dalla parola, la parola dice chi siamo, la parola costruisce le relazioni, la parola è il nostro essere nel mondo. La parola deve corrispondere alla verità, esprime la ricerca della verità; la parola è dono d’amore. Solo nella lealtà c’è fiducia e amore, rapporti di comunione. Forse non siamo consapevoli del valore delle nostre parole nel creare o negare relazioni, nel costruire o distruggere. - Siamo falsi quando vogliamo compiacere gli altri o facciamo i gentili per qualche vantaggio. - Siamo falsi quando in famiglia, con gli amici, con Dio stesso, ci nascondiamo rimando a distanza. - Siamo falsi quando, da ipocriti, vogliamo manifestare ideali che non ci impegniamo a raggiungere. - Falsi quando non vogliamo ammettere nemmeno a noi stessi i nostri limiti - Falsi quando facciamo i duri e gli arroganti per non sentirci inferiori. Tutti poi, in modo più o meno rilevante, raccontiamo menzogne a noi stessi. Senza approfondire questo tema, riconosciamo che per proteggere noi stessi, neghiamo, falsifichiamo, interpretiamo la realtà a seconda dei nostri bisogni. Idealizziamo una persona senza vederne i difetti, giudichiamo in modo totalmente negativo una persona o un gruppo senza cogliere i pregi; nascondiamo i sentimenti che creano imbarazzo, incolpiamo gli altri per non assumere le nostre colpe. Ci costruiamo un mondo che non è quello reale perché la realtà ci spaventa, ci fa soffrire, ci impone delle scelte.... (spesso non ci rendiamo conto delle nostre distorsioni). 4. Recida il Signore le labbra adulatrici, la lingua che vanta imprese grandiose, Non c’era un castigo che consistesse nella amputazione delle labbra; è una metafora forte per dire: finiscano le menzogne! Prego che le persone non siano ipocrite, adulatrici, prego perché si possa vivere con purezza di cuore, nella fiducia reciproca. Non voglio pensare che se una persona mi parla, è gentile con me, voglia ottenere qualche oscuro vantaggio, non voglio un mondo dove le persone cercano di approfittarsi degli altri ingannando. Prego il Signore che questi atteggiamenti siano estirpati. Vantare imprese grandiose. Ci sono persone che si esaltano, che si gloriano di imprese grandiose ma sono fondati sul nulla; sono ridicoli ma ci sono anche dei potenti, persone che si espongono e comandano; più si ha potere più è forte la tentazione della vanagloria, di parlare di sé vantando imprese e successi, di vendersi come una merce che deve avere una bella confezione ma è di scarsa qualità. Nella crisi finanziaria, non c’è forse una radice di falsità, labbra adulatrici che vendono illusioni, false promesse? Non ci siamo trovati in un sistema costruito sulla falsità, che prima o poi crolla?
3 E allora recida il Signore le fonti di falsità, di ingiustizia, di illusione che colpiscono sempre i più deboli. Al potere della parola si aggiunge oggi il potere della immagine. Chi ha il controllo della parola, dei mezzi di comunicazione o di informazione nel “villaggio globale” che è il mondo, detiene un potere immenso, inimmaginabile. Quanta propaganda e quanta politica è basata sull’inganno, su una sfacciata adulazione, o su una seduzione subliminare. Il potere della parola si consolida in gruppi o alleanze politico-economiche il cui scopo e farsi signori. 5. quanti dicono:” Con la nostra lingua siamo forti, le nostre labbra sono con noi: chi sarà nostro padrone?”. Siamo forti: questa la consapevolezza del potere del linguaggio; fanno una professione di ateismo: non hanno padrone (non riconoscono Dio come Signore), sono loro i padroni. Il potere diventa ingiusto, arrogante e nega Dio. L’oppressione, l’ingiustizia parte dal potere della parola, e anche oggi la comunicazione è il potere, e il potere si serve della comunicazione. Internet, giornali, TV......a comunicazione è potere, a volte sono proprio pieno di sconforto perché non riesco a capire dove sia la menzogna e dove la verità; non mi rendo conto di quante verità vengano nascoste... perché si parla di una guerra e non di altre, perché non vengono alla luce i veri motivi di certi conflitti e i responsabili.... In pochi nel mondo hanno il monopolio della comunicazione e possono diffondere ciò che vogliono e nascondere ciò che vogliono. La pubblicità è spesso falsità, è utilizzo di un linguaggio di adulazione per renderci schiavi. Ma è soprattutto la mentalità, gli stili di vita che derivano dai mass-media, la filosofia e la spiritualità che emergono da ciò che ci viene fatto vedere che incidono sul nostro essere, con esiti a volte distruttivi. Ad esempio, possiamo vedere un programma TV con tanti personaggi che parlano di un tema morale importante: aborto, eutanasia, guerra....tante persone parlano, con opinioni diverse, contrastanti. Si può dire che è un modo corretto di affrontare i temi. Ma è così? L’idea che c’è sotto e che influenza potrebbe essere: ci sono tante opinioni, ognuna vale come le altre, ognuno sceglie come crede bene, il bene lo scelgo io per me. A questo punto l’idea di un bene oggettivo viene annullata. Oppure, senza dire cose false, in un programma si parla di violenze contro i cristiani in India, del matrimonio di un calciatore, dell’aumento dei prezzi delle piscine comunali, e di un nuovo tipo di cioccolatini....si possono dire cose vere, ma quando le notizie sono messe tutte sullo stesso piano, si è veritieri? Ne deriva una piattezza di giudizio, tutto con lo stesso peso, non c’è più scandalo per il male, rivolta contro l’ingiustizia....nella comunicazione televisiva si suscita un forte coinvolgimento emotivo per uno yogurt e una quasi indifferenza emotiva per una crisi alimentare che ammazza la popolazione di uno stato africano. Questa è una grande falsità: gli avvenimenti infatti non hanno lo stesso valore, lo stesso peso. Viene proprio lo sconforto nel sentirsi impotenti di fronte alla grandi potenze della comunicazione che sono spesso maligne. Quale idea di uomo emerge dai mass-media? Quale idea di mondo? Siamo più spinti alla pace o alla violenza, all’egoismo o al dono? Quali modelli emergono? Chi ci comanda? chi determina i nostri pensieri? Quante menzogne dette e quante verità taciute? Verso quali modelli ci stiamo spingendo? Il linguaggio dell’uomo è spesso menzognero, la parola di Dio ci aiuta a mantenere lucidità; la parola in quanto tale è potente, dà forma alla nostra coscienza, ai nostri pensieri...vere un cuore cristiano! Ascoltiamo un brano di vangelo la domenica poi c’è solo furbizia, successo, esteriorità, avidità, sforzo per approfittarsi degli altri, arroganza....come può cambiarci il cuore quando continuamente ci lasciamo formare da contro-valori? Dobbiamo veramente entrare nella preghiera per contrastare i potenti che grazie alla comunicazione diffondono falsità. Accostarci frequentemente alla sacra Scrittura per purificare il nostro cuore inevitabilmente inquinato. I salmi hanno a volte un linguaggio forte, ma ci si arrabbia; è la rabbia dei poveri che si sentono impotenti di fronte a un mondo di violenti e approfittatori che in modo subdolo avvelenano il
4 cuore e spengono il cervello. Questo il grande danno: si spegne il cervello, diventiamo sudditi inermi. 6. “Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, ecco, mi alzerò –dice il Signore-; metterò in salvo chi è disprezzato”. Due classi di poveri, gli ‘ANIJIM oppressi; il termine ‘ANI significa ‘essere curvato’, è l’atteggiamento del servitore nei confronti del padrone, è colui che è curvo, che cede, che si sottomette, è la figura socialmente inferiore, oppressa da chi comanda. ‘EBJON è povero e mendicante, indigente; il suo gemito è una richiesta a motivo del bisogno. La diffusione della falsità, l’uso violento della lingua diventa oppressione verso i più poveri. Allora Dio si alza: è il gesto del giudice, del generale, ma soprattutto si alza per salvare, per entrare in soccorso degli oppressi. Dio è la difesa dei poveri che subiscono l’arroganza, la violenza. Omertà. Dio prende posizione, esce allo scoperto, difende la verità, il bene. Scrive Alonso Schokel (I salmi, p.298). “Risulta pericoloso: meglio trincerarsi dietro l’omertà, dietro i comodi silenzi di chi non sa, non ricorda. Un peccato è il silenzio quando tace il male, si fa complice della ingiustizia. Ci sono contesti sociali nei quali la menzogna e l’oppressione si diffondono grazie al silenzio di tutti, compresi i giudici, i politici, le forze che dovrebbero combattere i crimini. E’ il Signore che interviene per l’innocente”. 7 le parole del Signore sono pure... Al contrario delle parole degli uomini, quelle di Dio sono vere, pure; l’immagine metallurgica è utilizzata anche altre volte. E’ Cristo il Logos, la parola pura, raffinato nel crogiuolo della passione. E la chiesa annuncia la Scrittura che contiene la Parola di Dio, la annuncia con autorità e deve stare attenta alla tentazione di manipolare la parola o di usarla, come strumento di potere. La chiesa deve continuamente raffinarsi nel crogiuolo del vangelo perché le scorie siano eliminate. Non dimentichiamo che la colpa che più Gesù rimprovera è la falsità, l’ipocrisia. vv.8-9 la conclusione del salmo unisce fiducia e malinconia. La malizia dell’uomo è una costante, la corruzione cresce, ma il Signore è la nostra speranza, il nostro liberatore. Indicazioni + Continua a pregare ogni giorno, trova un tuo metodo e ritmo, eventualmente fatti consigliare e confrontati sul cammino. + Nella preghiera dai spazio al silenzio e all’ascolto della Parola. + Lascia spazio agli avvenimenti sociali, fai entrare nella preghiera ciò che accade nel mondo. + Controlla il tempo che dedichi alla TV, a Internet...cerca di riflettere sui condizionamenti che ricevi. + Fai attenzione al valore delle parole, alla verità e alle menzogne. Riferimenti nella Scrittura Genesi[3.4] Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! [3.5] Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». MATTEO [26.59] I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; [26.60] ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. [26.61] Finalmente se ne presentarono due, che
5 affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». GV14,6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” GV[8.42] Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. [8.43] Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [8.44] voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. Efesini [4.25] Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo ; perché siamo membra gli uni degli altri. 1GV [1.8] Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. [1.9] Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. [1.10] Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 1GV [2.22] Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 1Pietro[2.22] egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, LITURIGIA PENITENZIALE di INIZIO AVVENTO. Insieme agli appuntamenti mensili della “Scuola di Preghiera”, abbiamo pensato di proporre, all’inizio del tempo dell’Avvento, una Liturgia Penitenziale con la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione. Ti invitiamo per il pomeriggio di SABATO 29 novembre dalle 16 alle 19 in Seminario. Inizieremo con una breve liturgia della Parola e, durante tutto il pomeriggio, ci sarà la possibilità di accostarsi con calma al Sacramento della Riconciliazione. Ti aspettiamo.
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