BIOSPHERE RESERVE NOMINATION FORM VALLE CAMONICA - ALTO SEBINO - PROGRAMMA UNESCO MAN AND THE BIOSPHERE SETTEMBRE 2017 - Parco dell'Adamello

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BIOSPHERE RESERVE NOMINATION FORM VALLE CAMONICA - ALTO SEBINO - PROGRAMMA UNESCO MAN AND THE BIOSPHERE SETTEMBRE 2017 - Parco dell'Adamello
PROGRAMMA UNESCO
      MAN AND THE BIOSPHERE

BIOSPHERE RESERVE NOMINATION FORM
   VALLE CAMONICA – ALTO SEBINO
            SETTEMBRE 2017

       PROPONENTI LA CANDIDATURA
        Comunità Montana di Valle Camonica
                Parco dell’Adamello
BIOSPHERE RESERVE NOMINATION FORM VALLE CAMONICA - ALTO SEBINO - PROGRAMMA UNESCO MAN AND THE BIOSPHERE SETTEMBRE 2017 - Parco dell'Adamello
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GRUPPO DI LAVORO

                                   Coordinatore generale
                      Dario Furlanetto – Direttore Parco dell’Adamello

                                       Testi e grafica
                                  Sonia Bonatto GRAIA SRL
                       Anna Maria Bonettini PARCO DELL’ADAMELLO

                                      Comitato tecnico
                                       Parco Adamello
                            Distretto culturale di Valle Camonica
                           Comunità’ montana di Valle Camonica
                                          GRAIA Srl

                                          Immagini
 Mauro Speziari, Dario Bonzi, Gianpietro Bolis, Dario Furlanetto, Massimo Cervelli, Battista
Sedani, Archivio fotografico Distretto Culturale di Valle Camonica, Archivio fotografico Parco
 Adamello, Anna Maria Bonettini, Attilio Marzorati, Mirna Marzorati, Martino Rivola, Franco
                                       Fenaroli, Graia srl

                                    Comitato promotore
      Oliviero Valzelli, Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica; Pier Luigi
       Mottinelli, Presidente della Provincia di Brescia; Simona Ferrarini, Presidente del
      Distretto Culturale di Valle Camonica; Sergio Bonomelli, Presidente del G.I.C. Sito
    Unesco n. 94 Arte rupestre di Valle Camonica; Paola Abondio, Dirigente scolastico –
        Coordinatore CCSS di Valle Camonica; Sonia Cantoni, Consigliere con delega
      all’ambiente della Fondazione Cariplo; Dario Colossi, Rappresentante dei Sindaci
     dell’Alto Sebino; Angelo Farisoglio, Presidente SolCo Camunia; Paolo Franceschetti,
     Consigliere Associazione industriali bresciani; Mimmo Franzinelli, scrittore; Roberto
        Mazzola, Presidente di Assocamuna; Romano Minoia, Fondatore Rugby Valle
      Camonica; Giovanni Peli, componente Commissione Centrale di Beneficenza della
     Fondazione Cariplo; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia; Giovanmaria
       Giacomo Rizzi, Consigliere della Camera di Commercio di Brescia; Walter Sala,
    Presidente GAL Sebino Valle Camonica e Val di Scalve; Dario Sonetti, rappresentante
      Associazioni Ambientaliste Camune; Don Danilo Vezzoli, Vicario Episcopale della
    Diocesi di Brescia per la Valle Camonica; Marco Vitale, economista; Lino Zani, esperto
                                         in comunicazione
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BIOSPHERE RESERVE NOMINATION FORM VALLE CAMONICA - ALTO SEBINO - PROGRAMMA UNESCO MAN AND THE BIOSPHERE SETTEMBRE 2017 - Parco dell'Adamello
PRESENTAZIONE ALLA CANDIDATURA
Oliviero Valzelli e Simona Ferrarini
Presidente e Vice Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica- Coordinatore
del Comitato promotore della riserva Valle Camonica – Alto Sebino
Il progetto di candidare i territori dell’intera Valle Camonica e dell’Alto Sebino quale Riserva
della Biosfera nel Programma MAB Unesco - Man and the Biosphere, nasce dalla
consapevolezza di essere gestori e tutori di un complesso ambientale di inestimabile valore che,
partendo dal lago d’Iseo fino al ghiacciaio dell’Adamello e al Passo del Tonale, lungo il corso del
fiume Oglio, costituisce un insieme ineguagliabile di ambienti, paesaggi, biodiversità, valori
storici, artistici e identitari.
Partendo dal grande patrimonio storico del sito Unesco 94 “Arte rupestre di Valle Camonica” e
proseguendo con l’insieme delle Aree Protette di Rete Natura di Valle Camonica, tra le quali si
annoverano il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Regionale dell’Adamello, il territorio
camuno custodisce un patrimonio di arte, cultura e natura che rende orgogliosi i suoi abitanti e
che necessita di essere rappresentato, con la giusta importanza, all’esterno della Valle.
Da qui la volontà di rafforzare l’immagine di questo contesto oltre le comunità locali, anche
attraverso uno strumento - quale l’area MAB Unesco - che riconosca sia lo sforzo sin qui fatto
per la tutela di questo patrimonio sia la possibilità di incentivare e rafforzare le capacità
gestionali e il decollo di un concreto sviluppo sostenibile della nostra Comunità.
Il riconoscimento internazionale da parte dell’Unesco, se avverrà come noi tutti auspichiamo,
non potrà che portare nuove idee, nuove energie positive e, soprattutto, un nuovo futuro per la
Valle e per i suoi giovani.
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Sonia Cantoni
Consigliere con delega all’ambiente della Fondazione Cariplo
La Fondazione Cariplo è orgogliosa di testimoniare e sostenere un’iniziativa di importanza
strategica in un territorio di grande bellezza, di grande valore naturale, culturale, storico e
paesaggistico. Un’iniziativa condivisa da una comunità che sa affrontare il presente con radici
forti nel passato e lo sguardo rivolto al futuro. La biodiversità è “il pilastro della salute del nostro
pianeta”. Maggiore è la biodiversità di un ecosistema, maggiore sarà la sua “resilienza”, ovvero
la capacità di reagire rispetto ai rischi di natura ambientale, economica, sociale, che già si
manifestano nella nostra vita di tutti i giorni.
La Fondazione Cariplo promuove e accompagna da tempo gli impegni della Valle Camonica per
conoscere, far conoscere, tutelare e valorizzare i numerosi aspetti della diversità biologica come
condizione e garanzia di sviluppo sostenibile, per favorire la comunicazione tra luoghi e specie e
genti diverse. E’ un investimento per il futuro e il benessere di questo territorio, ma anche della
nostra Regione e del nostro Paese.
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Sergio Bonomelli
Presidente del G.I.C. Sito Unesco n. 94 Arte rupestre di Valle Camonica
“I luoghi veri non sono segnati su nessuna carta” afferma Herman Melville in Moby Dick. E forse
è così. Ma è altresì vero che di posti veri e autentici, ricchi di identità e di storia, a contatto con la
natura, la cultura e le tradizioni, in Italia ne abbiamo tantissimi.
Il nostro “luogo vero” è proprio qui, scolpito sulla pietra. Nel 1979 l’Arte Rupestre di Valle
Camonica è stato il primo sito italiano a essere inserito nella Lista dei Beni Patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco, per il contributo che le incisioni rupestri hanno dato alla ricostruzione
della storia dell’uomo, dalle sue origini. Sono oltre 250.000 figure animali, umane e simboliche,
incise su migliaia di rocce della Valle Camonica. Rappresentano il più imponente complesso di
arte rupestre di tutto il continente europeo, uno straordinario archivio per l’umanità, custodito
all’aperto in uno scenario naturale di grande suggestione: una stratificazione dei segni di una
presenza umana millenaria, che permette di ricostruire il cammino dell’intera civiltà umana.
Ma se l’Arte Rupestre rappresenta la perla del patrimonio storico-culturale della Valle Camonica,
la Valle si distingue altresì per il significativo e diffuso patrimonio ambientale e naturale quali le
aree protette, gli itinerari alpini, il patrimonio forestale e rurale connesso alle attività e alle filiere
agrosilvo-pastorali, le risorse idriche dei numerosi bacini e corsi d’acqua che hanno contribuito
all’evoluzione antropica locale, con l’insediamento di segherie, fucine e magli e la realizzazione
di impianti idroelettrici, dighe e canalizzazioni.
Questo pone il problema dello sviluppo sostenibile del territorio, dell’integrazione e di un uso
equilibrato delle risorse. Per questo il riconoscimento della Valle Camonica a Riserva della
Biosfera, può costituire un fondamentale strumento di salvaguardia di un territorio che può
vantare un patrimonio storico-culturale di eccezionale valore, in un ambiente con una
straordinaria biodiversità. Un territorio che ha tutte le caratteristiche per diventare anche luogo
di formazione e sperimentazione di politiche di gestione delle risorse naturali, sociali ed
economiche, in cui siano coinvolte le comunità locali, i giovani e le scuole.
Ben sapendo, che il problema della tutela dei beni culturali ed ambientali, ed in particolare di
quello straordinario “museo all’aperto” rappresentato dalle nostre incisioni rupestri, è e rimane
un tema essenzialmente sociale e di responsabilità civile, che deve impegnare tutti, pubblici
poteri e singoli cittadini, in un’azione volenterosa di difesa consapevole e di promozione attiva.
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Biosphere Reserve Nomination Form
                Valle Camonica – Alto Sebino

                                                TABLE OF CONTENT

1.    PROPOSED NAME OF THE BIOSPHERE RESERVE ............................................................... 1

2.    NAME OF THE COUNTRY ...................................................................................................... 1

3.    FULFILLMENT OF THE THREE FUNCTIONS OF BIOSPHERE RESERVES ............................ 2

4.    CRITERIA FOR DESIGNATION AS A BIOSPHERE RESERVE .............................................. 14

5.    ENDORSEMENT ...................................................................................................................38

6.    LOCATION (COORDINATES AND MAP) ............................................................................42

7.    AREA .....................................................................................................................................44

8.    BIOGEOGRAPHICAL REGION ..............................................................................................57

9.    LAND USE .............................................................................................................................58

10.      HUMAN POPULATION OF PROPOSED BIOSPHERE RESERVE ..................................... 69

11.      BIOPHYSICAL CHARACTERISTICS ..................................................................................86

12.      ECOSYSTEM SERVICES ..................................................................................................128

13.      MAIN OBJECTIVES FOR THE BIOSPHERE RESERVE’S DESIGNATION:......................144

14    CONSERVATION FUNCTION:............................................................................................151

15.      DEVELOPMENT FUNCTION ..........................................................................................190

16.      LOGISTIC SUPPORT FUNCTION ...................................................................................233

17.      GOVERNANCE, BIOSPHERE RESERVE MANAGEMENT AND COORDINATION .......251

18.      SPECIAL DESIGNATIONS ..............................................................................................267
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Biosphere Reserve Nomination Form
            Valle Camonica – Alto Sebino

19.   SUPPORTING DOCUMENTS .........................................................................................271

20.   ADDRESSES ....................................................................................................................280
PART I: SUMMARY
Biosphere Reserve Nomination Form
            Valle Camonica – Alto Sebino

1.       PROPOSED NAME OF THE BIOSPHERE RESERVE
Il nome proposto per la Riserva della Biosfera è Valle Camonica - Alto Sebino Man and
Biosphere Reserve (Biosphere Reserve Camonica Valley - High Sebino Lake). L’area della riserva
comprende i territori della Valle Camonica e dell’alta parte del Lago d’Iseo (o Lago Sebino). I
promotori della riserva hanno quindi voluto includere tutti i territori dell’antica Valle Camonica
geografica puntando sull’unicum territoriale, culturale e storico che la rappresenta.

2.       NAME OF THE COUNTRY
Italy.

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              Valle Camonica – Alto Sebino

3.         FULFILLMENT OF THE THREE FUNCTIONS OF BIOSPHERE RESERVES

     3.1   "Conservation - contribute to the conservation of landscapes, ecosystems, species and
           genetic variation"
La riserva candidata è caratterizzata da un territorio molto ricco dal punto di vista naturalistico e
paesaggistico. Tale ricchezza è determinata innanzitutto dal fatto che nei suoi 136.000 ettari di
estensione, la riserva occupa paesaggi variegati e peculiari che, partendo dal lago d’Iseo e
attraversando dolci versanti, raggiungono maestose vette, fra le quali spicca il Ghiacciaio
dell’Adamello, il più grande d’Italia.

              FIGURA 1. MONTE DELL’ADAMELLO, PARETE NORD

Gli habitat predominanti della riserva sono in generale le acque interne, i fiumi e i laghi, i boschi
e le foreste, i ghiacciai, i prati e le praterie. L’ecosistema a bosco è quello maggiormente
rappresentato.
Circa il 60% della superficie della riserva candidata è costituita da aree protette. Sono presenti
19 ZPS, 6 ZSC, 3 Riserve Naturali Regionali, 4 PLIS, 1 Parco Regionale e 1 Parco Nazionale.
L’elevato numero di siti eletti a protezione della biodiversità della riserva è determinato dalla
straordinaria varietà di habitat presenti, molti di interesse comunitario e prioritario. Sono
presenti ben 27 habitat di interesse comunitario dei quali 8 sono prioritari. Gli enti gestori delle
aree protette svolgono indagini sul territorio per osservare e monitorare lo stato degli habitat
presenti nella riserva candidata. Ciò ha fatto in modo che nel corso degli anni il territorio sia
stato conservato e non ci siano state né importanti modificazioni degli habitat e dell’uso del
suolo, né un consistente aumento del territorio urbanizzato, che costituisce una delle principali

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            Valle Camonica – Alto Sebino

cause di modifica degli habitat a danno alle specie selvatiche.
Ciò evidenzia il ruolo della riserva nella protezione della natura e del paesaggio e, soprattutto,
come il suo valore conservativo sia riconosciuto non solo a livello locale ma anche
internazionale. Inoltre, il fiume Oglio, che attraversa tutta la Valle, è riconosciuto quale
“Corridoio ecologico principale” d’interesse regionale nell’ambito della Rete Ecologica Regionale
(RER), in piena sintonia con quanto prevedono le direttive europee in materia di reti ecologiche
e tutela delle acque.
La riserva candidata ospita un gran numero di specie animali, ma soprattutto vegetali. La rete
ecologica della riserva con le sue aree protette è quindi fondamentale nella conservazione della
biodiversità, anche in relazione alla presenza di habitat intatti e ambienti non antropizzati. Nella
riserva trovano quindi posto numerose specie vegetali endemiche e animali rari e protetti.
Ad esempio, la flora della Valle Camonica è ricchissima e tale ricchezza è determinata
soprattutto dalle differenze altitudinali che la caratterizzano (da circa 200 m s.l.m. fino ai 3.539
m s.l.m. della vetta dell’Adamello). Nella riserva sono presenti oltre 30 endemismi. La grande
varietà specifica è determinata dalla presenza di due sistemi principali, il settore meridionale,
che è parte del sistema insubrico e la parte settentrionale che, invece, dominata da rilievi di
natura silicea, fa parte del distretto alpino (settore orobico-retico, endalpico). Si alternano quindi
zone dai lievi pendii che godono dell’influsso climatico mitigatore del lago d’Iseo a zone
caratterizzate dalla presenza di fitti boschi e foreste. Le zone più elevate sono poi caratterizzate
da rupi e ghiaioni alternati ai pascoli e alle praterie alpine. Per la maggior parte queste specie
costituiscono dei relitti glaciali, conservatisi nella fascia nivale dell'Arco Alpino in quanto unico
ambiente residuo dell'epoca glaciale, durante la quale gli endemismi sopra descritti sono giunti
sulle Alpi dai Paesi Nord Europei. Ed è sempre la varietà di habitat e ambienti che caratterizza la
riserva a supportare la presenza di numerose specie animali importanti sotto il profilo locale e
comunitario, molte delle quali sottoposte a rigide politiche di protezione in relazione al loro
stato di conservazione. Fra queste non si possono non citare l’orso bruno e il lupo, grandi
carnivori oggetto di numerosi progetti di salvaguardia operati all’interno della riserva, lo
stambecco delle Alpi, oggetto di reintroduzione nel Parco dell’Adamello nel triennio 1995-1997,
il gambero d’acqua dolce, l’aquila reale, i chirotteri, la pernice bianca, relitto glaciale a rischio
d’estinzione in diversi settori dell’arco alpino e molte altre specie.
La presenza all’interno della riserva candidata della rete ecologica e della rete Natura 2000
implica, necessariamente, il costante monitoraggio delle strategie di protezione, dettate dalle
azioni di monitoraggio e controllo delle specie e degli habitat di interesse comunitario. Nella
riserva vengono attuate numerosi azioni di monitoraggio di specie e habitat, come descritto
nella sezione 14. Molti progetti di monitoraggio vengono eseguiti a livello locale da parte degli
enti gestori delle aree protette sulla base delle emergenze per le specie locali sia di flora sia di
fauna. Sono poi sviluppati anche altri monitoraggi da parte dell’ente regionale fra cui si citano il
programma LifeGESTIRE2020 (programma LIFE+) che prevede azioni di monitoraggio dello
stato di conservazione di habitat e specie particolarmente protette, l’incremento delle
connessioni ecologiche, per meglio collegare fra loro le aree protette e permettere alle specie
animali e vegetali di spostarsi, prevenire e contrastare la diffusione delle specie aliene invasive.

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            Valle Camonica – Alto Sebino

           FIGURA 2. PERNICE BIANCA

           FIGURA 3. STAMBECCHI, PARCO ADAMELLO

Oltre alla flora e alla fauna selvatiche, particolare importanza hanno le moltissime specie che
hanno interesse economico e sono legate alla tradizione agricola della Valle. La Valle Camonica,
infatti, possiede una profonda tradizione legata all’agricoltura e all’allevamento.
Questo ha comportato, nel corso dei secoli, la selezione di pratiche agricole diffuse e scandite
dalla natura che hanno portato alla selezione di specie, sia vegetali sia animali, che ancora oggi
trovano spazio nella tradizione camuna. Oltre alle piante officinali, particolare importanza hanno

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            Valle Camonica – Alto Sebino

le piante da frutto (mele in particolare) e fra le specie faunistiche ricordiamo la Bionda
dell’Adamello, capra autoctona da cui si produce il formaggio denominato Fatulì della Val
Saviore e la Pecora della Razza di Corteno, razza autoctona di Corteno. Il ruolo della riserva è
quello di portare avanti e migliorare i progetti che fino ad ora hanno limitato le pressioni alle
specie agro-zootecniche tradizionali come ad esempio lo sviluppo intensivo dell’agricoltura e
dell’allevamento. Il sostegno alle pratiche agrozootecniche tradizionali messo in pratica in
particolare dalla Comunità Montana di Valle Camonica ha limitato fortemente il rischio di
perdita di tali colture e allevamenti in relazione all’abbandono graduale delle terre alte e delle
pratiche agro zootecniche tradizionali.

            FIGURA 4. ALLEVAMENTO IN VALLE CAMONICA

   3.2   "Development - foster economic and human development which is socio-culturally and
         ecologically sustainable"
La riserva candidata è un territorio caratterizzato da un’eccezionale biodiversità che si ritrova nei
diversi ambienti che la caratterizzano, principalmente montani, ma che si estendono fino al
fondovalle e al lago d’Iseo. Pur essendo il suo territorio peculiare a livello regionale, essa può
essere un esempio di grande valore anche per altre realtà montane, italiane e internazionali.
Questo è ancor più vero se si valuta il contesto storico e culturale dei luoghi, tradizionalmente
orientato alla convivenza sostenibile fra attività umane e conservazione degli ambienti naturali e
seminaturali, in particolare negli agroecosistemi e nella gestione forestale.
La Valle è un esempio di collaborazione fra enti di gestione del territorio che si occupano e
vigilano sui diversi aspetti della Valle (economici, ambientali, paesaggistici). Nel corso degli anni,
infatti, è stata affinata una stretta collaborazione fra essi, che asseconda una gestione congiunta
e impegnata verso uno sviluppo sostenibile e il miglioramento dello stato della comunità.
Quanto fino ad ora fatto sul territorio nell’ambito di questa tematica e quanto verrà sviluppato
in futuro rende la Valle Camonica – Alto Sebino un sito di eccellenza che rappresenta
certamente un modello di gestione sostenibile per la Regione.
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             Valle Camonica – Alto Sebino

Di seguito si riportano le attività incentrate su tale tematica svolte dai diversi enti e che
dimostrano l’impegno sul tema.
      −      Comunità Montana di Valle Camonica e Consorzio BIM Valle Camonica

                • Sostegno creditizio per la valorizzazione e certificazione delle strutture
                  destinati alla produzione di prodotti agroalimentari in Valle Camonica e
                  all’acquisto di attrezzature funzionali all’attività agricola, oltre che alla
                  realizzazione di nuovi impianti di colture specializzate.

                • V.A.S.P. – Piano della viabilità agro-silvo-pastorale. Questo documento
                  progettuale nasce dalla necessità di coniugare tra loro le indicazioni fornite
                  dagli strumenti di pianificazione territoriale della Comunità Montana e del
                  Parco dell’Adamello con le esigenze di una corretta e sostenibile fruizione del
                  territorio agro-silvo-pastorale di proprietà pubblica.

                • PSR – Piano di sviluppo rurale. L’ente incentiva l’adesione delle aziende
                  agricole della Valle ad aderire alle misure di sviluppo finanziate dall’Unione
                  europea e che sono incentrate sullo sviluppo economico sostenibile delle
                  aziende e la conservazione. La finalità del Programma è potenziare il settore
                  agricolo e forestale perseguendo 3 Obiettivi trasversali [art. 4 Reg. (UE)
                  n.1305/2013]: innovazione, ambiente, mitigazione e adattamento climatico.

                • Piano di Sviluppo Sostenibile e di Marketing Territoriale della Valle Camonica –
                  PSSMT. Il Piano è stato indirizzato secondo alcune linee guida, con lo scopo di
                  mettere in campo strumenti adeguati per far fronte ai segnali di crisi
                  economica ormai evidenti sia a scala globale che locale, con l’obiettivo di
                  rilanciare, in chiave di sostenibilità, lo sviluppo economico della valle attorno a
                  tre temi ritenuti prioritari e centrali per questo territorio: le risorse naturali
                  (acqua, foreste, biodiversità), le risorse culturali - identitarie e infine il settore
                  agroalimentare.

                • Turismo di Valle Camonica, ufficio interamente dedicato alla promozione del
                  territorio della riserva con particolare riferimento all’accoglienza locale, al
                  turismo sostenibile incentrato sulla scoperta delle bellezze naturali della Valle
                  e ai prodotti locali e tradizionali.

                • CETS – Carta Europea del turismo sostenibile: il Parco dell’Adamello ha
                  conseguito, nel 2008, la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle aree
                  protette. Si è trattato di un’esperienza cruciale nel focalizzare i punti di forza e
                  di debolezza del sistema economico e sociale del territorio, che ha dato avvio
                  a diverse attività progettuali.

                • Attività estive e invernali: ogni anno, sia in estate sia in inverno, la Comunità
                  Montana di Valle Camonica-Parco dell’Adamello propone un intenso
                  calendario di attività didattiche, divulgative e formative in ambito naturalistico,
                  sportivo, escursionistico, culturale, cinematografico e musicale per diffondere

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             Valle Camonica – Alto Sebino

                   in residenti e turisti la consapevolezza della straordinarietà del territorio della
                   riserva candidata ed incentivarne la fruizione sostenibile.

                • Riqualificazione della rete sentieristica e dell’offerta turistica offerta dai Rifugi,
                  anche mediante realizzazione di impianti pilota di pedofitodepurazione ad alta
                  quota.

      −      Fiera della sostenibilità nella natura alpina
A partire dal 2012, in Valle Camonica si
svolge la Fiera della sostenibilità nella natura
alpina, evento interamente dedicato alla
riflessione sul tema di Alpi e sostenibilità
attraverso gli assi portanti di ambiente,
società, economia. Essa rappresenta un
contenitore di eventi e iniziative del Parco
dell'Adamello - Comunità Montana di Valle
Camonica con le aree protette di Rete Natura
di Valle Camonica e la collaborazione del
Distretto Culturale di Valle Camonica e Sapori
di Valle Camonica. La Fiera è incentrata su
attività di cultura, festa, gioco, sport e svago,
elementi tutti necessari perché nella nostra
società si rafforzino i valori dell’amicizia e
della cooperazione, del sostegno reciproco,
della gioia e della fratellanza.

Nel 2017, la Fiera ha assunto un ulteriore significato incentrandosi su due temi. Il primo è legato
alla proposta di candidare la Valle Camonica e l'Alto Sebino a Riserva della Biosfera dell'Unesco
(Programma MAB) e l'altro tema, ripreso anche nel titolo di questa sesta edizione – Una Valle su
due ruote, incentrato sulla promozione del cicloturismo e lo sviluppo di un turismo sostenibile.

      −      Parco dell’Adamello
Il Parco Adamello, oltre alle attività ordinarie di tutela e gestione dell'area protetta, svolge anche
un servizio di progettazione continua al fine di migliorare i vari aspetti che competono alla
propria missione. Tale progettazione si concretizza non solo nei settori più prossimi alla tutela
degli aspetti naturalistici o fruitivi ma coinvolge tutte le attività umane presenti sul territorio. Le
attività del Parco si esplicano in numerosissimi settori: dalle foreste ai percorsi alpini, dalla
educazione ambientale al recupero paesaggistico, dall’agricoltura ai beni architettonici, dal
turismo sostenibile alla riqualificazione ecologica.

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             FIGURA 5. ATTIVITÀ SPORTIVE E DIDATTICHE SUL FIUME OGLIO PRESSO DARFO BOARIO TERME

Durante le consultazioni con i portatori di interesse della riserva candidata e attraverso i colloqui
e le convocazioni di Comitato Tecnico e Comitato Promotore sono state definite delle Linee di
Azione e Cooperazione riportate nel Piano allegato alla candidatura. Queste sono riportate nella
sezione 15. Fra queste troviamo azioni di:
      −      Definizione di modelli di gestione zootecnica sostenibili delle praterie alpine ad alto
             valore naturalistico.
      −      Definizione di strumenti e di politiche per migliorare la diffusione di innovazione
             presso le imprese operanti sul territorio, in particolare per supportare il potenziale
             sviluppo dei sistemi rurali.
      −      Interventi di tutela e applicazione di modelli di gestione sostenibile del patrimonio
             forestale, come ad esempi il riconoscimento di un marchio di certificazione
             ambientale della gestione forestale.
      −      Realizzazione di impianti di fitodepurazione/ecosistemi filtro sul territorio e in
             particolare nei rifugi, nelle malghe, nelle aziende agricole e nei nuclei residenziali
             isolati e in generale realizzazione di impianti di collettamento e depurazione,
             laddove ancora assenti.
      −      Valorizzazione del Patrimonio Culturale Alpino, come ad esempio le tradizioni
             alimentari come forti elementi identitari.
      −      Attività didattiche e dimostrative finalizzate allo sviluppo ed al consolidamento delle
             produzioni agrarie ad elevato contenuto di identità e sostenibilità e incentivazione

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             all'utilizzo dei prodotti locali nella ristorazione collettiva e sviluppo e promozione di
             eventi enogastronomici che utilizzano prodotti delle filiere locali.
      −      Potenziamento della mobilità dolce e sostenibile.
      −      Promozione di interventi strutturali e infrastrutturali per gli investimenti finalizzati
             alla produzione di energie rinnovabili.

   3.3    "Logistic support - support for demonstration projects, environmental education and
          training, research and monitoring related to local, regional, national and global issues
          of conservation and sustainable development"
La maggior parte dei progetti fino ad ora attuati nella riserva candidata, e che hanno per
oggetto le specie e gli habitat, è condotto perlopiù dagli enti gestori delle aree protette, Parco
Adamello, Comune di Corteno Golgi, ERSAF, Parco Nazionale dello Stelvio. Tali monitoraggi
vengono condotti perlopiù nelle aree core e buffer e in parte nell’area transition. Fra questi
ricordiamo il monitoraggio delle principali specie faunistiche della riserva candidata, ossia
sull’erpetofauna, sul Gambero d’acqua dolce, ittiofauna autoctona, rapaci, stambecco, camoscio
e capriolo, e i grandi carnivori lupo e orso bruno. Importanti e fitti sono anche i monitoraggi
sulla componente vegetale autoctona e non.
Sono poi sviluppati anche altri monitoraggi da parte dell’ente regionale fra cui si citano il
programma LifeGESTIRE2020 (programma LIFE+) che prevede azioni di monitoraggio dello
stato di conservazione di habitat e specie particolarmente protette, l’incremento delle
connessioni ecologiche, per meglio collegare fra loro le aree protette e permettere alle specie
animali e vegetali di spostarsi, prevenire e contrastare la diffusione delle specie aliene invasive. I
progetti sono ancora in corso.
Fra le azioni pianificate nel Piano d’Azione e Cooperazione della riserva (meglio descritto nella
sezione 16) si ricordano:
Sul fiume Oglio, principale corso d’acqua della riserva candidata, e in generale sul sistema idrico:
      •      Definizione del bilancio idrico del bacino del fiume Oglio.
      •      Compatibilizzazione degli impianti di derivazione nel Fiume Oglio e nei corsi d'acqua
             affluenti e inserimento di sistemi di deframmentazione.
      •      Attuazione di interventi di riqualificazione idraulica-ecologica-paesaggistica degli
             ambiti forestali di fondovalle e creazione di fasce tampone lungo il fiume Oglio.
      •      Realizzazione di impianti di fitodepurazione/ecosistemi filtro sul territorio e in
             particolare nei rifugi, nelle malghe, nelle aziende agricole e nei nuclei residenziali
             isolati.
      •      Realizzazione di impianti di collettamento e depurazione, laddove ancora assenti.
In relazione ai cambiamenti climatici:
      •      Monitoraggio del ghiacciaio dell'Adamello.
      •      Analisi dell’efficienza della funzione di carbon sink delle foreste.

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      •      Verifica delle tendenze migratorie delle principali specie forestali in relazione ai
             modelli di cambiamento climatico.
Sugli ecosistemi forestali:
      •      Taratura dei modelli di gestione forestale degli areali delle specie principali.
      •      Analisi dello stato fitosanitario delle foreste.
      •      Interventi di tutela alle formazioni forestali accessorie.
Per la salvaguardia delle specie selvatiche
      •      Monitoraggio faunistico e entomofauna legato a castagneti da frutto, a oliveti
             tradizionali e ad altre colture arboree.
      •      Realizzazione e ripristino di pozze di abbeverata per una migliore gestione delle
             risorse idriche nelle aree pascolive di montagna.
      •      Gestione forestale applicata al miglioramento degli habitat della fauna alpine
      •      Progetti di restocking della fauna autoctona.
      •      Mitigazione dell'impatto della SS42 sulla fauna selvatica in Alta Valle Camonica con
             installazione di dissuasori all'attraversamento.
      •      Azioni di tutela e salvaguardia della necromassa degli elementi forestali funzionali
             alla bioecologia degli animali di cavità e della fauna saproxilica.
Nella riserva sono presenti molteplici strutture che si occupano, oltre che dell’accoglienza di
turisti e studenti, soprattutto della ricerca scientifica in campo ambientale e storico. La riserva
della biosfera rappresenta un valido strumento per mettere in rete gli organi e le strutture di
ricerca fornendo quindi un potenziale di sviluppo per la promozione di programmi di ricerca e
di condivisione e sviluppo di programmi congiunti, non solo fra sistemi della stessa riserva ma
anche con le riserve del network mondiale, in particolare quelle con caratteristiche territoriali e
storiche comuni e/o similari.
La nomina a riserva, inoltre, aumenterebbe sicuramente la fama e il pregio di tali strutture
ampliando la loro visibilità. Di seguito l’elenco delle strutture della riserva.
      •      Parco Adamello, sede centrale di Breno, dove si trovano gli uffici tecnici e
             amministrativi.
      •      Casa del Parco - Sede decentrata di Vezza d'Oglio. E’ presente un centro Visitatori
             composto da un centro di Educazione Ambientale, un punto informazioni ed un
             Museo Naturalistico aperti tutto l'anno.
      •      Centro Faunistico di Paspardo, esteso su una superficie boscata di 7 ettari,
             accessibile anche a persone con disabilità motorie e a non vedenti.
      •      Casa del Parco Ex Colonia Villa Ferrari - Sede decentrata di Cevo. Il centro offre
             numerosi servizi fra cui un'attività ricettiva extra-alberghiera verso visitatori, secondo
             la formula dell'Ostello.
      •      Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (MUPRE), ospitato nell’antico
             edificio di Villa Agostani nel centro storico di Capo di Ponte.
      •      Museo della Guerra bianca.

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      •      Area faunistica di Pezzo, in comune di Ponte di Legno.
      •      Centro visitatori – Stazione di Idrobiologia Alpina, in comune di Corteno Golgi.
      •      Museo Golgi, struttura museale dedicata alla presentazione dell’attività scientifica e
             della storia di Camillo Golgi, illustre uomo di scienza, nato a Corteno nel luglio 1843
             e primo premio Nobel italiano per la medicina (1906). Il museo rappresenta
             una nuova realtà museale italiana, unica nel suo genere, e la suo interno ci sono
             ricostruzioni storiche (ambulatorio medico e istologico) ispirate all’attività dello
             scienziato. All’interno è presente una sala multimediale presso cui vengono svolte
             alcune attività didattiche.
      •      Ad Azzone (BG) è funzionante il centro visitatori della Riserva Naturale Boschi del
             Giovetto di Palline mentre, a Paline di Borno (BS), è presente una foresteria con
             annesso piccolo laboratorio.

             FIGURA 6. CASA DEL PARCO E CENTRO FAUNISTICO DI PASPARDO

Sul territorio della riserva candidata sono poi presenti alti piccoli musei che sviluppano
l’integrazione delle iniziative didattiche e la ricerca scientifica. Ad esempio, la Fucina di Bienno
dove viene esposta l'arte della ferrarezza come tradizione millenaria che ha determinato il
carattere di una comunità. Inoltre, la Casa Museo di Cerveno, la Casa Museo di Corteno Golgi, la
Casa Museo di Lozio, le Fudine di Malegno, il Museo Etnografico Ossimo Ieri, 'L Zuf di Vione, il
Museo Camuno, il Museo dell'Energia Idroelettrica di Cedegolo.

Importante è poi la presenza dell’Università della Montagna, sede distaccata dell’Università di
Milano che svolge corsi legati alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio montano.

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             FIGURA 7. ESCURSIONE DIDATTICA LUNGO IL FIUME OGLIO

Da anni i Parchi della Riserva promuovono specifiche iniziative rivolte sia al mondo della scuola
sia ai fruitori dell’area protetta, tese ad incentivare una frequentazione consapevole del territorio
e a favorire la conoscenza – e quindi il rispetto - dei valori paesaggistici, naturalistici, culturali e
antropici del Parco. Le attività intraprese, che rivestono un ruolo di primaria importanza
all’interno degli obiettivi di gestione e programmazione degli Enti, costituiscono un supporto
nella crescita pedagogica dei bambini e dei ragazzi durante la transizione dalla scuola alla
società.
I progetti e le iniziative attivate negli anni, tutti incentrati alla sostenibilità della frequentazione
turistica della Valle, sono stati attuati grazie alle realtà degli enti che da anni operano nel settore
dell’Educazione Ambientale, ossia il Parco dell’Adamello, dello Stelvio e della Riserva Naturale
delle Valli di Sant’Antonio e sono consistite, principalmente, nelle seguenti attività:
      •      Adesione al programma regionale “Sistema Parchi” di Regione Lombardia (vedi
             approfondimento nel seguente paragrafo dedicato).
      •      Produzione di materiale e sussidi didattici ed informativi.
      •      Attività di pet-therapy per ragazzi disabili.
      •      Laboratori didattici e ludici, soggiorni educativi in collaborazione con i “Centri
             Visitatori” e le “Case del Parco”.
      •      Iniziative didattiche varie (corsi e seminari, monitoraggio ambientale, realizzazione di
             materiale illustrativo etc.).
      •      Rassegna cinematografica “Natura al Cinema: alla scoperta del pianeta vivente” (vedi
             paragrafo dedicato).

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      •      Scuola Nordic Trail Italia, la prima in Italia, si propone di insegnare in modo corretto
             sia dal punto di vista posturale che biomeccanico i sentieri del territorio collinare e
             montano.
      •      Youth at the Top, progetto condotto in partenariato da ALPARC e EDUC'ALPES con il
             contributo del BMUB, il Ministero dell'ambiente Tedesco. L'iniziativa è un modo
             originale di portare i giovani alpini a vivere la montagna, sperimentando una notte
             in quota, riscoprendo la forza del gruppo e i valori di solidarietà e cittadinanza.
      •      PROGETTO YOUrALPS: “Educating Youth for the Alps: (re)connecting Youth and
             Mountain heritage for an inspiring future in the Alps”. Il progetto consiste in un
             programma di educazione alla sostenibilità “mountain-oriented”
      •      “Storia di un chicco di segale”, progetto rivolto alle scuole che si prefigge di
             responsabilizzare gli alunni ad un’alimentazione genuina e legata al territorio
             montano.
      •      La filiera del bosco e la Segheria alla Veneziana, parte” di storia di estrema
             importanza della vallata di Corteno ma anche dell’economia dell’intera regione.

Questa esperienza pluriennale ha portato i gestori della riserva ad avere un elevato grado di
esperienza che può essere esportata al di fuori dei confini sia provinciali sia regionali, in
particolare per le aree montane confinanti.
Inoltre, la gestione coordinata degli aspetti ambientali, economici e culturali che fa capo a
Comunità Montana di Valle Camonica ma che si declina in altri enti dedicati è un esempio per
altri territori non solo a livello regionale ma nazionale e internazionale. La promozione di tutti
questi aspetti è un esempio per territori con caratteristiche affini nell’ottica di insegnare
l’ottimizzazione delle risorse e la promozione del benessere e dello sviluppo delle aree montane
che, spesso subiscono i fenomeni di abbandono e crisi economica.
Pur essendo un complesso territorio già efficientemente gestito, dalla collaborazione con altre
riserve ci si attende benefici di natura scientifica, tecnica e culturale.
Entrare in una rete internazionale permette, infatti, di confrontarsi su temi quali la tutela e la
valorizzazione delle risorse naturali e la sperimentazione di modalità di alternative e sostenibili
di gestione del territorio. La possibilità di confronto fra esperti, studiosi e tecnici, in particolare di
altre nazioni, darebbe l’opportunità di valutare ulteriori aspetti non ancora analizzati secondo un
approccio multidisciplinare.
Lo scambio e la condivisione di buone pratiche tra soggetti ed enti appartenenti a nazioni,
culture e tradizioni diverse ma accomunate dall’obiettivo di conservare e sostenere il proprio
territorio con forme di sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibili, non può che
costituire un arricchimento reciproco di straordinaria importanza per le generazioni future e per
la tutela della biodiversità.

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4.         CRITERIA FOR DESIGNATION AS A BIOSPHERE RESERVE

     4.1   "Encompass a mosaic of ecological systems representative of major biogeographic
           region(s), including a gradation of human interventions"
La Riserva candidata, secondo la classificazione internazionale (Udvardy, 1975), si trova nella
regione Paleartica (Regione 2), nella Provincia Central European Highlands (Provincia 32), Bioma
Mixed mountains system (Bioma 12). La riserva proposta ricade nella Regione Alpina.

              FIGURA 8. REGIONI BIOGEOGRAFICHE E LOCALIZZAZIONE DELLA RISERVA (FONTE UNEP)

La Valle Camonica è una delle valli più estese delle Alpi centrali. La valle inizia a nord dal Passo
del Tonale e termina in corrispondenza del comune di Pisogne, sul Lago d’Iseo. Gli elementi
costitutivi e maggiormente rappresentativi della valle sono il fiume Oglio, i gruppi montani e i
ghiacciai, e il lago d’Iseo con la zona dell’Alto Sebino, che accoglie la parte terminale della valle
a sud. Ha caratteristiche tipiche delle vallate alpine e prealpine, modellata morfologicamente dal
grande ghiacciaio dell’Adamello. Il territorio va dai paesaggi tipici del fondovalle fino alle cime
tra le più alte d’Europa con le vette del gruppo dell’Adamello e termina sul lago d’Iseo, uno dei
bacini lacustri più grandi d’Italia.
Il fiume Oglio, quinto fiume d’Italia, è il principale modellatore della morfologia della valle. Sono
poi numerosi i torrenti e piccoli corsi d’acqua, alcuni stagionali e temporanei, che scendono

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dalla valle per immettersi e alimentare il fiume.

            FIGURA 9. FIUME OGLIO

I caratteri del paesaggio mutano profondamente: all’aspetto alpino, dominato da rocce,
ghiacciai, nevai e versanti boscati dell’alta valle, si succede l’influsso termico e ambientale
prealpino della media e bassa valle.
L’antropizzazione aumenta con la riduzione del livello altimetrico e l’allargamento della valle
nella parte bassa con insediamenti di carattere residenziale, commerciale e produttivo. Le fasce
boscate che incorniciano tutta la valle si distribuiscono anch’esse secondo il profilo altimetrico
con una dominanza di castagni o di resinose a seconda della più o meno favorevole esposizione
climatica.
Il territorio è caratterizzato da un’eccezionale biodiversità che si ritrova nei diversi ambienti che
la caratterizzano, principalmente montani, ma che si estendono fino al fondovalle e al lago
d’Iseo. Con la varietà di habitat che la caratterizza, essa ospita una grande varietà di specie
animali, ma soprattutto vegetali e la riserva è quindi fondamentale nella conservazione della
biodiversità, anche in relazione alla presenza di habitat intatti e ambienti non antropizzati. Nella
riserva trovano quindi posto numerose specie vegetali endemiche e animali rari e protetti.

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            FIGURA 10. LAGO DELLA VACCA E CORNONE DI BLUMONE IN VALLE DI CADINO

Le attività agricole sono tradizionali, tipiche delle aree montane e, nel corso dei secoli, hanno
modellato la valle in ambienti seminaturali che sono parte integrante degli ecosistemi e degli
habitat a sostegno della biodiversità della riserva. Il mantenimento di tali ambienti e la loro
gestione sostenibile è quindi fondamentale per i principi di conservazione.
Il cuore della riserva è il sistema montano, caratterizzato, perlopiù, da paesaggi montani, con
laghi tipici alpini, praterie, foreste e ghiacciai. Qui sono presenti le aree core della riserva.
L’accesso umano a tali aree è riconducibile principalmente ad attività di escursionismo, non
sono presenti aree abitate ma unicamente rifugi, malghe e bivacchi. Le strade presenti, poche in
termini numerici, sono quelle a servizio degli impianti per lo sfruttamento dell’energia
idroelettrica, per il resto sono sentieri e percorsi del tipo mulattiere. In queste aree sono
ammesse solo attività compatibili con la tutela ambientale e con il turismo sostenibile,
l’educazione ambientale e la ricerca. Le aree buffer hanno caratteristiche simili alle aree core ma
hanno livelli di protezione minore. Le aree di transizione sono invece localizzate nel fondovalle e
dove è localizzata la quasi totalità del tessuto urbano e delle attività industriali.
Pur essendo il suo territorio peculiare a livello regionale, la riserva può essere un esempio di
grande valore anche per altre realtà montane, italiane e internazionali. Questo è ancor più vero
se si valuta il contesto storico e culturale dei luoghi è tradizionalmente orientato alla convivenza
sostenibile fra attività umane e conservazione degli ambienti naturali e seminaturali, in
particolare negli agroecosistemi e nella gestione forestale.

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   4.2   "Be of significance for biological diversity conservation"
La riserva candidata è certamente di fondamentale importanza per la conservazione della
biodiversità e ciò è testimoniato dal fatto che circa il 60% della superficie della riserva candidata
è costituita da aree protette sia a livello regionale sia europeo.

            FIGURA 11. AREE PROTETTE E RETE ECOLOGICA DELLA RISERVA CANDIDATA (TAVOLA 4, ALLEGATA)

Nella riserva sono numerosissimi gli habitat di interesse comunitario riconosciuti proprio per il
sostegno di specie rare ed endemiche sottoposte a protezione.

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HABITAT CODE                NAME
                            Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei
                            Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea

                            Oligotrophic to mesotrophic standing waters with vegetation of the
3130
                            Littorelletea uniflorae and/or of the Isoëto-Nanojuncetea

                            Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea
3220
                            Alpine rivers and the herbaceous vegetation along their banks

                            Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos
3240
                            Alpine rivers and their ligneous vegetation with Salix eleagnos

4060                        Lande alpine e boreali
                            Alpine and Boreal heaths
                            Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-
                            Rhododendretum hirsuti)
4070*                       Bushes with Pinus mugo and Rhododendron hirsutum (Mugo-
                            Rhododendretum hirsuti)
4080                        Boscaglie subartiche di Salix spp.
                            Sub-Arctic Salix spp. scrub
6150                        Formazioni erbose boreo-alpine silicicole
                            Siliceous alpine and boreal grasslands
6170*                       Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine
                            Alpine and subalpine calcareous grasslands
                            Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli
                            su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di
                            orchidee)
                            Semi-natural dry grasslands and scrubland facies on calcareous
6210*
                            substrates (Festuco-Brometalia) (*important orchid sites)
                            Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo
                            delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa
                            continentale)
                            Species-rich Nardus grasslands, on siliceous substrates in mountain
6230*
                            areas (and submountain areas, in Continental Europe)
                            Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi
                            (Molinion caeruleae)
6410                        Molinia meadows on calcareous, peaty or clayey-siltladen soils
                            (Molinion caeruleae)
                            Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile
6430                        Hydrophilous tall herb fringe communities of plains and of the
                            montane to alpine levels
6520*                       Praterie montane da fieno
                            Mountain hay meadows
                                               18
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           Valle Camonica – Alto Sebino

HABITAT CODE                NAME
7110*                       Torbiere alte attive
                            Active raised bogs
7140                        Torbiere di transizione e instabili
                            Transition mires and quaking bogs
                            Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsacetalia
                            alpinae e Galeopsietalia ladani)
8110                        Siliceous scree of the montane to snow levels (Androsacetalia
                            alpinae and Galeopsetalia ladani)
                            Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini (Thlaspietea
                            rotundifolii)
8120                        Calcareous and calcshist screes of the montane to alpine levels
                            (Thlaspietea rotundifolii)
                            Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
8210
                            Calcareous rocky slopes with chasmophytic vegetation
                            Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica
8220
                            Siliceous rocky slopes with chasmophytic vegetation
                            Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del
                            Sedo albi-Veronicion dillenii
8230                        Siliceous rock with pioneer vegetation of the Sedo-Scleranthion or
                            of the Sedo albi-Veronicion dillenii
8340*                       Ghiacciai permanenti
                            Permanent glaciers
9110                        Faggeti del Luzulo Fagetum
                            Luzulo-Fagetum beech forests
91D0*                       Torbiere boscate
                            Bog woodland

                            Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior

                            Alluvial forests with Alnus glutinosa and Fraxinus excelsior (Alno-
91E0*
                            Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

                            Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion)
91K0
                            Illyrian Fagus sylvatica forests (Aremonio-Fagion)
                            Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea)
9410                        Acidophilous Picea forests of the montane to alpine levels
                            (Vaccinio-Piceetea)
9420                        Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra
                            Alpine Larix decidua and/or Pinus cembra forests
* Habitat di interesse prioritario

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            FIGURA 12. HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO DELLA RISERVA CANDIDATA (TAVOLA 13 ALLEGATA)

Nella riserva trovano posto numerose specie vegetali endemiche e animali rari e protetti.
L’elenco di specie animali e vegetali di importanza per la riserva è riportato nel paragrafo 19,
tuttavia qui citiamo alcune specie particolari, endemiche e di interesse conservazionistico.

La flora della Valle Camonica è ricchissima e variegata, anche in relazione alle differenze
altitudinali che la caratterizzano. A titolo esemplificativo si riporta una statistica che sottolinea la
singolarità della vegetazione del bacino del fiume Oglio superiore, che scorre in Valle Camonica.

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            Valle Camonica – Alto Sebino

                                    km2                        specie           densità specie

Europa                              10.180.000                 11.500           0,0011

Italia                              301.049                    6.000            0,019

Alpi                                298.100                    4.500            0,015

Lombardia                           23.860                     4.800            0,201

Bergamo e Brescia                   7.507                      3.024            0,402

Bacino fiume Oglio superiore        1.475                      2.300            1,559

Nella riserva candidata ci sono oltre 30 endemismi. L’elenco di specie animali e vegetali di
importanza per la riserva è molto esteso, tuttavia qui citiamo alcune specie particolari come la
Primula daonensis, diffusa nei pascoli sassosi silicei, il cui areale coincide con i Gruppi
dell'Ortles-Cevedale, delle Orobie e dell'Adamello.
La grande varietà specifica è determinata dalla presenza di due sistemi principali, il settore
meridionale, che è parte del sistema insubrico e la parte settentrionale che, invece, dominata da
rilievi di natura silicea, fa parte del distretto alpino (settore orobico-retico, endalpico). Si
alternano quindi zone dai lievi pendii che godono dell’influsso climatico mitigatore del lago
d’Iseo a zone caratterizzate dalla presenza di fitti boschi e foreste. Le zone più elevate sono poi
caratterizzate da rupi e ghiaioni alternati ai pascoli e alle praterie alpine.

            FIGURA 13. GHIACCIAO DELL’ADAMELLO: PIAN DI NEVE

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Tra gli altri endemismi si possono ricordare, inoltre, nell'ambito delle specie a diffusione alpino-
orientale, Gentianella engadinensis, Carex baldensis, Nigritella miniata, Phyteuma
globulariifolium, Sempervivum wulfenii, Primula glutinosa, Galium baldense, Pedicularis
elongata, Senecio gaudinii. Tra le insubriche (specie il cui areale si estende tra il Monte Baldo e il
Lago di Como) si annoverano Saxifraga hostii ssp. rhaetica. Endemica delle Alpi centrali, è
presente Viola thomasiana, mentre delle Alpi Occidentali Fritillaria tubaeformis, Epilobium
fleischeri, Achillea nana.
Numerose altre specie meritano di essere citate in quanto di grande interesse fitogeografico
grazie alla loro rarità. Tra queste si annoverano la meravigliosa Scarpetta di Venere,
Cypripedium calceolus, Leontopodium alpinum, Andromeda polifolia, Lycopodiella inundata,
Vaccinium microcarpum, Utricularia minor, Carex microglochin, C. pauciflora, Scheuchzeria
palustris, Menyanthes trifoliata, Tulipa australis, Listera cordata, Dactylorhiza cruenta, D.
lapponica, Trientalis europaea, Primula minima, Vitaliana primulaeflora, Gentianella tenella,
Saussurea alpina, Ranunculus seguieri.
L’orchidea Cypripedium calceolus è inserita in allegato II della Direttiva Habitat.
Per la maggior parte queste specie costituiscono dei relitti glaciali, conservatisi nella fascia nivale
dell'Arco Alpino, in quanto unico ambiente residuo dell'epoca glaciale, durante la quale gli
endemismi sopra descritti sono giunti sulle Alpi dai Paesi Nord Europei.
Fra le specie di interesse comunitario si cita anche la presenza di Drepanocladus vernicosus. Il
muschio a falce brillante è una specie circumboreale a larga diffusione in Europa.
Per quanto riguarda la fauna, vengono qui citate le specie presenti nella riserva candidata con
importanza di tipo conservazionistico, mentre per l’elenco esteso delle principali specie della
riserva si rimanda al paragrafo 19.
Fra le specie di estrema importanza nella riserva citiamo il gambero d'acqua dolce
Austropotamobius pallipes italicus, di interesse comunitario e a rischio di estinzione (è inserito
in Lista Rossa dalla IUCN). Fra le specie di interesse comunitario, in allegato II e IV della Direttiva
Habitat segnaliamo il cerambice della quercia (Cerambyx cerdo).
L’erpetofauna della riserva è ricca e fra questi spicca la presenza della salamandra alpina
(Salamandra atra – in allegato IV della Direttiva Habitat) e del tritone crestato (Triturus carnifex),
in allegato II e IV alla Direttiva Habitat.
Per quanto riguarda i rettili, fra i Sauri troviamo specie presenti in allegato IV della Direttiva
Habitat fra cui Lacerta viridis, Podarcis muralis e colubridi quali Coluber viridiflavus, Coronella
austriaca, Elaphe longissima e Natrix tessellata.
Per la fauna ittica citiamo la presenza della trota marmorata (Salmo marmoratus) e il barbo
canino, specie in allegato II della Direttiva Habitat.
Ben rappresentati sono anche i mammiferi, fra cui si cita l’orso bruno, protetto a livello
internazionale dalla Direttiva 92/43/ECC e oggetto dei progetti Life URSUS e LIFE ARCTOS,
finanziati dalla Comunità Europea e la presenza del lupo (Canis lupus) protetto a livello europeo
dalla Convenzione di Berna del 1979 ed è inserito nell'Allegato II "Specie strettamente protette"
e la Direttiva Habitat 92/43 che, nell'Allegato D considera il lupo come "Specie di interesse
comunitario che richiedono una protezione rigorosa". Il lupo è indicato nell'Appendice II "Specie
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potenzialmente minacciata" dalla Convenzione di Washington (CITES) del 1973 sul commercio
internazionale di specie animali e vegetali in via di estinzione. La specie è stata oggetto del LIFE
WOLFALPS, progetto tuttora in corso, al quale collaborano anche il Parco dello Stelvio e il Parco
dell’Adamello.
L’area della riserva candidata comprende 6 Zone di Protezione Speciale che mirano a
proteggere i territori più idonei alla conservazione delle specie elencate in allegati I alla Direttiva
2009/147/CE e di quelle migratorie. Nella riserva candidata sono molteplici le specie di uccelli
presenti fra cui spiccano 142 elencate nel citato allegato I. Nel Parco dello Stelvio, è poi stato
reintrodotto il gipeto (Gypaetus barbatus), specie estinta dalle Alpi alla fine del Novecento e che
ora è tornata a nidificare grazie a un progetto internazionale per la sua conservazione, tuttora in
corso.

   4.3   Provide an opportunity to explore and demonstrate approaches to sustainable
         development on a regional scale”
La riserva candidata è un territorio caratterizzato da un’eccezionale biodiversità che si ritrova nei
diversi ambienti che la caratterizzano, principalmente montani, ma che si estendono fino al
fondovalle e al lago d’Iseo. Pur essendo il suo territorio peculiare a livello regionale, la riserva
può essere un esempio di grande valore anche per altre realtà montane, italiane e internazionali.
Questo è ancor più vero se si valuta il contesto storico e culturale dei luoghi è tradizionalmente
orientato alla convivenza sostenibile fra attività umane e conservazione degli ambienti naturali e
seminaturali, in particolare negli agroecosistemi e nella gestione forestale.
Il riconoscimento a riserva della Biosfera e l’inclusione nel Network delle riserve offriranno nuove
opportunità per la collaborazione a livello nazionale e internazionale. In particolare, potranno
favorire l’implementazione di buone pratiche di gestione del territorio, sia già adottate dalla
riserva, sia sviluppate all’interno del network. L’intento è, ad esempio, quello di garantire la
convivenza fra la conservazione della flora e della fauna selvatica con le attività antropiche, sia
produttive sia turistiche, oltre che di incrementare lo sviluppo economico puntando sulle attività
tradizionali e sullo sviluppo della conoscenza della cultura e dei prodotti locali.
La Valle è un esempio di collaborazione fra enti di gestione del territorio che si occupano e
vigilano sui diversi aspetti della Valle (economici, ambientali, paesaggistici), i principali dei quali
sono Comunità Montana di Valle Camonica e Parco Adamello. Nel corso degli anni, infatti, è
stata affinata una stretta collaborazione fra essi, che asseconda una gestione congiunta e

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