SABATO 6 LUGLIO TEATRO DEI RINNOVATI, ORE 21.15 - LILYA ZILBERSTEIN pianoforte FABIO LUISI direttore

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SABATO 6 LUGLIO TEATRO DEI RINNOVATI, ORE 21.15 - LILYA ZILBERSTEIN pianoforte FABIO LUISI direttore
SABATO 6 LUGLIO
  TEATRO DEI RINNOVATI, ORE 21.15
       LILYA ZILBERSTEIN pianoforte
               FABIO LUISI direttore
          ORCHESTRA DEL MAGGIO
             MUSICALE FIORENTINO

              In collaborazione con

Il concerto verrà trasmesso in diretta da Rai RadioTre
«Che bellezza», scrive Beethoven in una let-
tera all’amica Therese Malfatti, «potermene
andare finalmente in giro fra siepi e boschi,
fra alberi, erbe, rocce. Nessuno può amare
la campagna quanto io l’amo. Boschi, albe-
ri, rocce rimandano l’eco che l’uomo desi-
dera udire…». L’eco che il compositore de-
sidera ascoltare, immergendosi nella natura,
è quello della presenza di Dio che si riflette
nelle bellezze del creato: «Sono beato, felice
nel bosco: ogni albero parla attraverso di te,
o Dio! Quale magnificenza!».
Un’eco tangibile di questa esperienza di
contemplazione mistica si riflette anche nella
sua Sinfonia Pastorale, che inaugura un nuo-
vo capitolo nella storia dei rapporti tra mu-
sica e natura che il Festival Out of Nature si
appresta a ripercorrere nelle sue diverse de-
clinazioni. I cinque movimenti sono accom-
pagnati da brevi didascalie che evocano
scene di vita campestre, e che nell’insieme
delineano una sorta di “programma” di gui-
da all’ascolto: 1. Piacevoli sentimenti che si
destano nell’uomo all’arrivo in campagna;
2. Scena al ruscello; 3. Allegra riunione di
campagnoli; 4. Tuono e tempesta; 5. Senti-
menti di benevolenza e ringraziamento alla
Divinità dopo la tempesta.
La rappresentazione di scene di natura era
una pratica assai diffusa nella musica stru-
mentale del Settecento, dove di solito la
natura veniva evocata attraverso una “tra-
duzione” descrittiva, quasi onomatopeica,
dell’immagine acustica di fenomeni naturali
come il fluire dell’acqua, il canto degli uccel-
li o la tempesta. Difficile tuttavia immaginare
che Beethoven, che ha sempre affrontato
la creazione musicale come un processo
di continua sperimentazione e ricerca, vo-
lesse limitarsi a ripercorrere un sentiero così
battuto. Per chiarire le sue reali intenzioni, il
compositore si premurò infatti di aggiungere
un’importante precisazione al titolo dell’o-
Pëtr Il’ič Čajkovskij
    Votkinsk, Russia 1840 - San Pietroburgo 1893
         Concerto per pianoforte
   e orchestra n. 1 in si bem. min. op. 23
Allegro non troppo e molto maestoso. Allegro
                  con spirito
       Andantino semplice. Prestissimo
              Allegro con fuoco

                       ***

           Ludwig van Beethoven
             Bonn 1770 - Vienna 1827
Sinfonia n. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale”
 Piacevoli sentimenti che si destano nell’uomo
all’arrivo in campagna. Allegro ma non troppo
     Scena al ruscello. Andante molto mosso
     Allegra riunione di campagnoli. Allegro
             Tuono e tempesta. Allegro
  Sentimenti di benevolenza e ringraziamento
    alla Divinità dopo la tempesta. Allegretto
pera: Sinfonia Pastorale, più espressione del
sentimento che pittura musicale.
In altre parole, la sua sfida estetica era quella
di andare al di là di una mera rappresenta-
zione imitativa della natura, per sperimen-
tare invece la possibilità di dar forma ed
espressione musicale ai sentimenti evocati
da una natura vista e sentita dall’uomo, e
che trova nell’uomo il suo centro. Se ne trova
conferma nei suoi quaderni di schizzi, dove il
compositore annota nel 1808: «Nella musica
strumentale la pittura, se spinta all’eccesso,
perde efficacia»; e ancora, verso la fine del
quaderno Beethoven scrive: «sinfonia pa-
storella — chi possiede anche solo un’idea
vaga della vita in campagna può immagi-
nare senza tanti titoli quel che l’autore intende».
Se è dunque lo stesso compositore che ci
esorta a non prendere troppo alla lettera
la trama narrativa suggerita dai suoi titoli, in
che modo – e soprattutto, attraverso quali
mezzi musicali – l’ascolto della Pastorale ci
invita a sperimentare un’esperienza di co-
munione spirituale con la natura? La Sesta
Sinfonia venne eseguita per la prima volta a
Vienna nel 1808 insieme alla Quinta, compo-
sta nello stesso periodo. Difficile trovare due
pezzi più antitetici: tanto è drammatica, con-
flittuale e impetuosa la Quinta, tanto serena
e libera da tensioni è la Sesta, dove la dialet-
tica tra i vari temi non si configura mai come
un conflitto tra forze opposte, ma piuttosto
come una pacifica convivenza di sentimen-
ti diversi. Per di più, in alcuni passi il senso di
quiete associato alla natura viene evocato
attraverso una temporanea sospensione del
principio-cardine della musica di Beethoven,
quello dell’elaborazione tematica, e cioè
dell’incessante divenire, sempre orientato
verso una meta. Accade nel primo movi-
mento, dove per quasi due minuti si assiste
all’inusuale ripetizione di un solo e sempre
identico motivo; e all’inizio del quinto, dove
il compositore intesse una trama sonora stati-
ca che sembra quasi voler sospendere il fluire
del tempo musicale, in linea con il suo ideale
di natura come luogo d’elezione dell’eterno
e dell’assoluto.

Il primo Concerto per pianoforte e orchestra
di Čajkovskij ci proietta in un orizzonte d’a-
scolto completamente diverso: un mondo
tellurico e in continua ebollizione, attraversa-
to da continue esplosioni di sentimenti con-
trastanti e improvvisi cambi di stati d’animo.
Anche il rapporto tra il solista e l’orchestra
è impostato in termini di contrapposizione,
come spiega il compositore in una lette-
ra all’amica Nadežda von Meck: «ll conflit-
to scoppia fra due avversari di forze uguali,
perché alla potenza dell’orchestra e alla sua
infinita varietà di colori tiene testa questo av-
versario minuscolo, ma di pari forza e risoluto.
In questa lotta risiedono dei tesori di poesia e
molte possibilità esaltanti per un compositore».
Scritto di getto, nel giro di poche settimane,
il Concerto è stato eseguito per la prima vol-
ta a Boston nel 1875; in seguito Čajkovskij ha
rivisto più volte la partitura, pubblicando la
versione definitiva solo nel 1890.
Il Concerto si apre con un gesto retorico
di straordinaria efficacia, un tema lirico di
grande impatto emotivo. Dopo l’introduzio-
ne non lo ascolteremo più, visto che la sua
funzione è appunto quella di alzare il sipario
su percorso musicale che solo sulla carta si
articola nei tre movimenti canonici. Una tra-
iettoria formale in cui l’elemento sorpresa, la
discontinuità e l’immediatezza dell’espressio-
ne emotiva sono le principali strategie atti-
vate dal compositore per mettere in scena
quel desiderio di desiderare che dimora nel
fondo dell’animo romantico, e forse anche
in quello degli ascoltatori di tutti i tempi.
                                Susanna Pasticci
Lilya Zilberstein è salita alla ribalta internazionale
nel 1987, vincendo il Concorso Busoni di Bolzano.
Fu una vittoria sensazionale e ci vollero 5 anni pri-
ma che il Premio fosse nuovamente assegnato.
Da allora la pianista, moscovita di nascita e ora
tedesca d’adozione, non ha smesso di girare
tutta l’Europa, l’America del Nord e del Sud e
l’Asia.
Ha cominciato lo studio del pianoforte a 5 anni
con Ada Traub alla Scuola Gnessin di Mosca pri-
ma e all’Istituto Gnessin poi con Alexander Satz,
fino al diploma nel 1988. Nel 1985 ha vinto il Con-
corso Russo e il Concorso Pan-Sovietico di Riga.
Nel 1988 ha vinto il Premio Internazionale Acca-
demia Musicale Chigiana.
È stata invitata dai Filarmonici di Berlino e Clau-
dio Abbado per la prima volta nel 1991, e insie-
me hanno poi suonato ripetutamente e registra-
to per Deutsche Grammophon. Ha suonato inol-
tre con molte altre orchestre prestigiose e con i
massimi direttori di tutto il mondo. Ha registrato
8 cd per Deutsche Grammophon, oltre che per
EMI e Hänssler Classic.
Lilya Zilberstein è titolare della cattedra di piano-
forte alla MDW-Universität für Musik und darstel-
lende Kunst di Vienna, dal 2011 all’Accademia
Chigiana di Siena e tiene master-classes in tutto
il mondo.

Fabio Luisi, nato a Genova, attualmente Diret-
tore stabile (General Music Director) al Teatro
dell’Opera di Zurigo e Direttore Principale della
Danish National Symphony Orchestra di Cope-
naghen, è il Direttore Musicale del Maggio Mu-
sicale Fiorentino dall’aprile 2018. Dal 2020 sarà
direttore musicale della Dallas Symphony Or-
chestra. Dal 2011 al 2017 è stato Direttore Prin-
cipale del Metropolitan Opera House di New
York, nonché Direttore Principale dei Wiener
Symphoniker (2005-2013), della Staatskapelle
di Dresda e della Saxon State Opera (2007-
2010), dell’Orchestre de la Suisse Romande a
Ginevra (1997-2002), dell’Orchestra del Mittel-
Lilya Zilberstein got her first taste of inter-
national success in 1987 when she won the
Busoni Competition in Bolzano. Her victory
was a sensation – it took five years before the
first prize was even awarded again. By 1988,
the Moscow-born pianist was able to per-
form at big tours abroad in all Europe, North
America and Asia.
She started playing the piano at five years
old. After twelve years of lessons with Ada
Traub at the Gnessin School of Music in Mos-
cow, she continued studying at the Gnessin
Institute under Alexander Satz until she grad-
uated in 1988. In 1985, she won first prize in
the Competition of the Russian Federation. In
1988 she won the Accademia Musicale Chi-
giana International Prize.
In 1991, Lilya Zilberstein debuted with the
Berlin Philharmonic Orchestra under Claudio
Abbado, which formed the basis of a long-
term cooperation.
Lilya Zilberstein is professor at the MDW-Uni-
versität für Musik und darstellende Kunst of
Wien and, since 2011, at the Accademia
Chigiana of Siena.

Fabio Luisi was born in Genova and he is ac-
tually General Music Director at the Zurich
Opera House, Chief Conductor of the Dan-
ish National Symphony Orchestra and, from
2018, Musical Director of the Maggio Musi-
cale Fiorentino. He is also the designated Mu-
sic Director of the Dallas Symphony Orchestra
from 2020. From 2011 to 2017 he has previous-
ly served as Principal Conductor of the Metro-
politan Opera in New York, Chief Conductor
of the Wiener Symphoniker (2005-2013), Gen-
eral Music Director of the Staatskapelle Dres-
den and the Saxon State Opera (2007- 2010),
Musical Director of the Orchestre de la Suisse
Romande of Geneve (1997-2002), Principal
Conductor of the MDR Symphony Orchestra
deutscher Rundfunk di Lipsia (1999-2007) e dei
Tonkünstler di Vienna (1995-2000). Dal 2015 è
Direttore Musicale del Festival della Valle d’I-
tria a Martina Franca, un Festival al quale è
stato legato fin dagli inizi della sua carriera.
Dirige stabilmente nei maggiori Teatri d’ope-
ra del mondo (Teatro alla Scala di Milano,
Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi,
Liceu di Barcellona, Bayerische Staatsoper di
Monaco, Lyric Opera di Chicago) ed è ospi-
te delle migliori orchestre (fra cui, Cleveland
Orchestra, Philadelphia Orchestra, San Fran-
cisco Symphony, Concertgebouw Orche-
stra, London Symphony Orchestra, Wiener
Philharmoniker, Filarmonica della Scala, NHK
Orchestra Tokyo). Ha al suo attivo numerose
registrazioni, fra cui l’integrale delle Sinfonie
di Robert Schumann, di Arthur Honegger e
di Franz Schmidt, poemi sinfonici di Richard
Strauss, opere di Verdi, Bellini, Donizetti, Rossi-
ni, Strauss, Wagner e Berg. Per il DVD Siegfried
e Götterdämmerung con i complessi del Me-
tropolitan di New York ha vinto un Grammy
Award e ha ricevuto numerose onorificenze,
fra le quali il premio Abbiati, l’Anello d’oro
dedicato ad Anton Bruckner dei Wiener Sym-
phoniker, il Grifo d’Oro della città di Geno-
va, la Laurea honoris causa dell’Università di
San Bonaventure (Stati Uniti), l’Ordine della
Repubblica Austriaca per Scienze ed Arti. È
Cavaliere della Repubblica Italiana e Com-
mendatore dell’Ordine della Stella d’Italia.

Fondata nel 1928 da Vittorio Gui come Sta-
bile Orchestrale Fiorentina, l’Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino è impegnata fin
dagli esordi nell’attività concertistica e nelle
stagioni liriche del Teatro Comunale di Firen-
ze ed è, oggi, una delle più apprezzate dai
direttori e dal pubblico. Nel 1933 alla nascita
del Festival, prende il nome di Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino. A Gui subentra-
no come direttori stabili Mario Rossi (nel 1937)
Leipzig (1999-2007) and of the Tonkünstler-Or-
chester of Wien (1995-2000). Since 2015, he is
the Musical Director of the Festival della Valle
d’Itria in Martina Franca which he’s very con-
nected since the beginning of his career. He
conducted in the most important theaters of
the world (Teatro alla Scala of Milano, Roy-
al Opera House of London, Opéra national
de Paris, Liceu Opera Barcelona, Bayerische
Staatsoper of München, Lyric Opera of Chi-
cago) and the most prestigious orchestras
(Cleveland Orchestra, Philadelphia Orches-
tra, San Francisco Symphony, Royal Concert-
gebouw Orchestra, London Symphony Or-
chestra, Wiener Philharmoniker, Filarmonica
della Scala, NHK Symphony Orchestra of To-
kyo). He recorded the complete symphonies
of Robert Schumann, Arthur Honegger and
Franz Schmidt, the symphonic poems of Rich-
ard Strauss, operas of Verdi, Bellini, Donizetti,
Rossini, Strauss, Wagner and Berg. Luisi’s re-
cordings of Wagner’s Siegfried and Götter-
dämmerung on DVD with the Met Orchestra
earned him a Grammy. He received many
honors including Premio Abbiati, the Golden
Bruckner Medal from the Wiener Symphoni-
ker, the Grifo d’Oro of Genova city, the Lau-
rea honoris causa from the San Bonaventure
University (United States), the Austrian Repub-
lic’s Cross of Honour for Science and Art, and
the titles of Cavaliere Ufficiale and Commen-
datore dell’Ordine della Stella by the Italian
Republic.

Founded in 1928 by Vittorio Gui as the Sta-
bile Orchestrale Fiorentina, from its inception
the Orchestra del Maggio Musicale Fiorenti-
no plays in concerts and operas of the Tea-
tro Comunale. Today it is still considered one
of the finest orchestras both by conductors
and public. In 1933, at the birth of the Festi-
val, takes the actual name of Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino. After Gui, Mario
e, nel dopoguerra, Bruno Bartoletti.
Capitoli fondamentali nella storia dell’Or-
chestra sono la direzione stabile di Riccardo
Muti (1969-’81) e quella di Zubin Mehta, Di-
rettore principale dal 1985 al 2018, che firma
in ogni stagione importanti produzioni sinfo-
niche e operistiche e la guida in tournées.
Dal 2018 l’Orchestra ha come Direttore prin-
cipale Fabio Luisi. Nel corso della sua storia è
guidata da alcuni fra i massimi direttori quali
Victor De Sabata, Antonio Guarnieri, Gino
Marinuzzi, Gianandrea Gavazzeni, Tullio Se-
rafin, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter, Otto
Klemperer, Issay Dobrowen, Jonel Perlea,
Erich Kleiber, Arthur Rodzinski, Dimitri Mitro-
poulos, Herbert von Karajan, Leonard Bern-
stein, Thomas Schippers, Claudio Abbado,
Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges
Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Kleiber,
Georg Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe Sino-
poli, Seiji Ozawa e Daniele Gatti. Illustri com-
positori come Richard Strauss, Pietro Masca-
gni, Ildebrando Pizzetti, Paul Hindemith, Igor
Stravinskij, Goffredo Petrassi, Luigi Dallapic-
cola, Krzysztof Penderecki e Luciano Berio di-
rigono loro lavori, spesso in prima esecuzione.
Fin dagli anni cinquanta l’Orchestra realizza
numerose incisioni discografiche, radiofoni-
che e televisive, insignite di prestigiosi rico-
noscimenti fra i quali, nel 1990, il Grammy
Award. Nell’ottantesimo anniversario della
fondazione riceve il Fiorino d’Oro della Città
di Firenze.
Rossi became music director in 1937. Then,
after the war, Bruno Bartoletti was given the
position. From 1969-1981, the position was
given to Riccardo Muti, then to Zubin Meh-
ta (Principal conductor from 1985 and, from
2006, Honorary Conductor for life), and, from
2018, to Fabio Luisi.
In the course of its history the Orchestra has
been led by some of the greatest conductors
such as Victor De Sabata, Antonio Guarnieri,
Gino Marinuzzi, Gianandrea Gavazzeni, Tul-
lio Serafin, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter,
Otto Klemperer, Issay Dobrowen, Jonel Per-
lea, Erich Kleiber, Artur Rodziński, Dimitri Mit-
ropoulos, Herbert von Karajan, Leonard Ber-
nstein, Thomas Schippers, Claudio Abbado,
Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges
Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Kleiber,
Georg Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe Sin-
opoli, Seiji Ozawa and Daniele Gatti. With the
orchestra have conducted their works, often
in world premieres, famous composers such
as Richard Strauss, Pietro Mascagni, Ildeb-
rando Pizzetti, Paul Hindemith, Igor Stravinskij,
Goffredo Petrassi, Luigi Dallapiccola, Krzysz-
tof Penderecki and Luciano Berio.
Since the fifties, the Orchestra made numer-
ous recordings, also for radio and television,
which received major awards including, in
1990, the Grammy Award. The eightieth anni-
versary of the foundation receives the Fiorino
d’Oro of the City of Florence.
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Violini primi
Domenico Pierini (violino di spalla)
Ladislao Horváth (concertino con obbligo di
spalla e del terzo posto)
Gianrico Righele (concertino)
Lorenzo Fuoco (concertino)
Luigi Cozzolino
Fabio Montini
Anna Noferini
Laura Mariannelli
Emilio Di Stefano
Nicola Grassi
Angel Andrea Tavani
Boriana Nakeva
Simone Ferrari
Annalisa Garzia
Leonardo Matucci
Luisa Bellitto

Violini secondi
Marco Zurlo (I)
Alessandro Alinari (I)
Alberto Boccacci (II)
Luigi Papagni (II)
Giacomo Rafanelli
Orietta Bacci
Rossella Pieri
Sergio Rizzelli
Laura Bologna
Cosetta Michelagnoli
Tommaso Vannucci
Carmela Panariello
Corinne Curtaz
Anton Horváth
Viole
Igor Polesitzky (I)
Jörg Winkler (I)
Lia Previtali (II)
Herber Dézi (II)
Andrea Pani
Stefano Rizzelli
Flavio Flaminio
Antonio Pavani
Naomi Yanagawa
Cristiana Buralli
Donatella Ballo
Michela Bernacchi

Violoncelli
Patrizio Serino (I)
Simão Pedro Alcoforado Barreira (I)
Michele Tazzari (II)
Elida Pali (II)
Beatrice Guarducci
Anna Pegoretti
Renato Insinna
Wiktor Jasman
Sara Nanni

Contrabbassi
Riccardo Donati (I)
Marco Martelli (I)
Renato Pegoraro (II)
Fabrizio Petrucci (II)
Nicola Domeniconi
Daniele Gasparotto

Flauti
Gregorio Tuninetti (I)
Alessia Sordini
Ottavino                Trombe
Nicola Mazzanti         Andrea Dell’Ira (I)
                        Claudio Quintavalla (I)
Oboi                    Marco Crusca
Alberto Negroni (I)     Emanuele Antoniucci
Marco Salvatori (I)
Alessandro Potenza      Tromboni
                        Fabiano Fiorenzani (I)
Corno inglese           Andrea G. D’Amico
Massimiliano Salmi      Massimo Castagnino

Clarinetti              Trombone basso
Riccardo Crocilla (I)   Gabriele Malloggi
Leonardo Cremonini
                        Basso tuba
Clarinetto piccolo      Mario Barsotti
Paolo Pistolesi
                        Arpa
Fagotti                 Susanna Bertuccioli (I)
Stefano Vicentini (I)
Gianluca Saccomani      Timpani
Francesco Furlanich     Fausto Cesare Bombardieri (I)
                        Gregory Lecoeur (I)
Controfagotto
Stefano Laccu           Percussioni
                        Lorenzo D’Attoma
Corni
Luca Benucci (I)        Segretario
Gianfranco Dini (I)     organizzativo orchestra
Alberto Serpente        Luca Mannucci
Alberto Simonelli
Michele Canori
Stefano Mangini

PROSSIMO CONCERTO
7 LUGLIO, ORE 21.15, PALAZZO CHIGI SARACINI

… et fiammeggiar fra la rugiada e ‘l gielo
CORO DELLA CATTEDRALE “GUIDO CHIGI SARACINI”
LORENZO DONATI direttore
Musiche di Marenzio, Monteverdi, Lauridsen
MUSICA PER I
                                                    TUOI OCCHI

                                                            in collaborazione con

  CLASSICAHD                                                            MONDOCLASSICA.IT
per la tua comunicazione e pubblicità su ClassicaHD: marketing@classica.tv
I biglietti possono essere acquistati a Palazzo Chigi
Saracini, presso le biglietterie autorizzate e on-line sul sito
www.chigiana.it.
Per prenotazioni telefoniche: 333 9385543
(lunedì-venerdì: ore 9.30 - 12.30).

Palazzo Chigi Saracini, sede storica dell’Accademia Musicale
Chigiana, eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie
principali di Siena, è aperto al pubblico per visite guidate alle
sue numerose collezioni di pregio.
Per prenotazioni e informazioni: www.chigiana.it, tel. 0577-22091.

Il ChigianArtCafé è un punto d’accesso al mondo della
Chigiana. Nelle stanze al piano terra, una serie di installazioni
multimediali, alcune opere d’arte della collezione Chigi
Saracini e un teatrino digitale interattivo permettono di
rivivere la storia dell’Accademia e le emozioni dei nostri grandi
concerti in alta definizione.
Per tutta la durata del Festival il ChigianArtCafé ospiterà con
ingresso gratuito:
• gli Aperitivi Musicali LIVE, con performance (15 minuti) dei
   migliori allievi della Summer Academy Chigiana (Lun-Sab
   alle 19:00; www.chigiana.it per singole date)
• la mostra M’HORO’ SUITE-Sculture...per orchestra con al-
   cune delle sfavillanti opere in alluminio e rame, ricavate
   da scarti industriali e radiatori di auto e camion, scolpite e
   plasmate dall’artista M’horò con vera maestria liutaria. An-
   ziché col legno, il prodigio di produrre col metallo cesella-
   ture uniche, fini e leggerissime, che sono come un’orazione
   di armonia, una lezione di evocazione e di in-canto, in cui
   il genio creativo si associa all’eleganza formale degli stru-
   menti musicali.

con il contributo di

partner

partner di Chigiana Radio Arte   media partner

 Fondazione Accademia Musicale Chigiana
 Via di Città, 89 - Siena
 www.chigiana.it - info@chigiana.it
 @Chigiana
 Accademia Chigiana
 Chigiana
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