LA PROVINCIA DI SALERNO E IL CILENTO
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LA PROVINCIA DI SALERNO E IL CILENTO Storia, arte, mistero e innovazione: sono gli ingredienti che rendono Salerno e la sua provincia, una terra incantata e operosa, con le testimonianze di antiche civiltà di racconti e di miti. Quandosi viene da Napoli,l’autostrada diventa più tortuosa, si apre all’occhio del viaggiatore uno scorcio di mare cristallino,dominato dallaCostiera Amalfitana che costringe il turista soffermarsi. Qui il villeggiante raggiunge l’incanto di panorami unici al mondo. Qui la storia, con i suoi personaggi ha fatto della Costiera uno dei posti più belli del mondo, qui sisono avvistati in tempi più o meno recenti, Greta Garbo e Vittorio Emanuele III. In questo luogo Ulisse lottò al canto della sirena Leucosia che disperata diventò una roccia. Jacqueline Kennedy abitava proprio quassù, a Ravello, e scendeva ogni giorno a fare il bagno tra Amalfi e Positano. La Terrazza di Ravello 1
IL LUNGOMARE DI SALERNO SALERNO Sulle origini di Salerno mancano notizie precise. L'origine di "Salernum" potrebbe essere ricondotta ad una colonia greca ed il suo nome sembra derivi da "Salum" (mare) ed "Irnum". Proprio dove oggi è edificato il centro storico di Salerno era ubicato il "Foro", con precisione nell'attuale Piazza Abate Conforti, sede del "Decumano", collegato con il mare da quella che oggi chiamiamo Via Botteghelle. Nel 644 d.C., durante le invasioni barbariche, Salerno fu occupata dai Longobardi che le riconobbero però piena dignità e lasciarono intatte le più importanti istituzioni, tra cui la antichissima "Scuola Medica". Nel 762 Salerno divenne Principato, retto dal Duca di Benevento, Arechi II, che fu incoronato Principe di Salerno. Nel 985 la città da sede Vescovile divenne Arcivescovile per volere del Papa Giovanni XV. Nel 1075 terminò il dominio dei Longobardi ed iniziò quello dei Normanni, guidati dal grande Roberto il Guiscardo, sotto il cui regno Salerno divenne una città fastosa e potente, con la realizzazione del Castello Terracena (Castello di Arechi) e del magnifico Duomo dedicato a S. Matteo Apostolo, Santo Patrono della Città di Salerno, del quale sono qui conservate le spoglie, insieme a quelle di altri Santi tra i quali S. Gregorio Magno. Papa Gregorio VII, perseguitato dal potere dell'epoca, si rifugiò a Salerno, dove concluse la sua vita nel Cenobio di 2
San Benedetto il 25 maggio 1085. Successivamente la città divenne Capitale di un Regno Normanno con Ruggero II, periodo durante il quale si ebbe uno sviluppo notevole delle attività commerciali ed industriali, ma anche degli studi medici e filosofici. Con la venuta degli Svevi, purtroppo, iniziò la lenta decadenza di Salerno che divenne ancora più evidente con l'avvento degli Angioini. Arrigo VI ed il figlio distrussero la città e Federico II completò l'opera di distruzione, anche in altri centri della provincia, uccidendo centinaia di salernitani. Solo grazie all'intervento del grande concittadino Giovanni Da Procida, che riuscì ad influenzare il figlio di Federico II, Manfredi, si ebbe una tregua che permise alla città di tirare il fiato ed avviarsi ad una lenta ripresa economica e sociale. Fu istituita la famosa Fiera di settembre e fu costruito il molo che prese il nome di Molo Manfredi. si trattò solo di una tregua, un breve periodo di ritrovato benessere, perché avvenimenti successivi quali guerre, lotte civili ed altre calamità, fecero ripiombare in rovina la città e la provincia che passarono di mano in mano ai Signori di turno: Colonna; Orsini; Sanseverino. Solo Ferrante Sanseverino tentò di ribellarsi agli stranieri invasori ma fu ben presto sconfitto ed esiliato in Francia. Dopo 754 anni di dominio, durante tutto il medioevo, il glorioso Principato di Salerno vide così la sua fine che divenne ancora più definitiva col dominio spagnolo che ridusse la città ai minimi termini sia come popolazione, sia come povertà.. Ma anche questa mossa non servì a far risollevare le sorti della città che Poi la città affondò a causa del dilagare del malgoverno, della pirateria e del brigantaggio; tutte queste circostanze contribuirono a far piombare la città ed i cittadini nella miseria tanto da spingere molti ad insorgere e ad abbracciare la causa della rivoluzione, capeggiata da Ippolito da Pastena. Il 14 giugno 1566 fu la volta poi della peste che comparve anche a Salerno e nell'intero territorio provinciale compiendo una vera strage di vite umane; negli anni 1685, 1688 e 1694 si ebbero poi disastrosi terremoti che finirono di sprofondare la città in una tremenda miseria. Alla fine del XIX secolo Salerno e la sua provincia ebbero una buona ripresa nel campo commerciale ed i salernitani parteciparono attivamente alla lotta per l'Indipendenza, con il decisivo contributo dei ribelli cilentani. Il 6 settembre 1860 entrò in città Giuseppe Garibaldi, alla testa delle Camicie Rosse, e Salerno fu inclusa così nella libera Italia. 3
Manifestazione LUCI DI ARTISTA periodo Natalizio a Salerno IL CILENTO In uno degli angoli incantati dalle sirene di omerica memoria, si schiude una lunga e frastagliata costa ove hanno trovato approdo personaggi mitologici, tra cui Ulisse, Enea e il suo nocchiero Palinuro sorge il Cilento. Questa terra unica nel suo genere è in provincia di Salerno un territorio che custodisce un pregiatissimo patrimonio, ambientale e artistico. Il Cilento sembra occultare nell’impenetrabilità della vegetazione i suoi borghi stretti a cerchio intorno a palazzotti padronali o a castelli, alcuni, ormai diroccati. Questa terra si attesta in Italia come terra incontaminata con aria salubre e mite. espandersi a Nord mandano un schiera di giovani bramosi di conquiste fondono la città di Paestum. Denominata dai Greci Posidonia.Il Cilento è la parte più aspra e serena della Campania. Aspra per l'alternanza di grosse colline e monti impervi che si susseguono continuamente, divisi da ripidi valloni e gole incassate in cui serpeggiano, dopo le piogge, torrenti impetuosi; e serena per l'atmosfera quasi arcadica che regna nelle campagne ed aleggia nelle antiche borgate, quasi tutte arroccate come presepi in cima a rilievi o torrioni ben difesi. La selvaggia bellezza della costiera cilentana non teme confronti, ed è accompagnata dal profumo della macchia mediterranea, che ne ammanta le pareti più scoscese arrivando fino a toccare il mare, e dalle distese di olivi che ne caratterizzano l'intero paesaggio. L'eccezionale Parco Nazionale del Cilento: storia e civiltà, natura 4
meravigliosa varia ed incontaminata, passato dell'uomo, una riserva mondiale di biosfera !! La storia antica ebbe inizio grazie alla natura carsica del territorio del Cilento e quindi per l'abbondanza di grotte e caverne. Ciò favorì la presenza dell'uomo preistorico, che in esse trovò rifugio e protezione, ed all'interno di esse viveva e consumava i suoi pasti. I più antichi segni della presenza umana risalgono al periodo Paleolitico medio, circa 50.000 anni a.c., e le tracce continuano attraverso tutto il Neolitico fino all'avvento della metallurgia nel età metalliche. A tutt'oggi tracce sono ancora ritrovabili grazie alle suppellettili ed agli strumenti che sono giunti fino a noi, sia nelle grotte costiere (tra Palinuro, Camerota e Scario), sia in quelle interne disseminate lungo antichi percorsi lungo le catene montuose che circondano il Parco Nazionale del Cilento (grotte di Castelcivita e di Pertosa). E proprio grazie all'uso continuo di queste antiche vie di comunicazione si formarono le prime comunità organizzate in questi luoghi. Nei secoli successivi, le genti della Lucania e del Cilento divennero il punto di incontro dei Popoli del Mare - provenienti dalla Grecia e dall'area del Mare Egeo prima, e poi dalle coste del Nord Africa - con i Popoli dell' Appennino, cioè gli Etruschi, provenienti dall' Europa centrale. Questo fu il più rilevante evento culturale dell'antica area del Mediterraneo e pose le basi per lo sviluppo dell'intera Europa moderna. Tra il VII ed il VI secolo a.C. si ebbe nell'Italia Meridionale un rigoglioso sviluppo delle colonie greche a cui viene dato il nome di Magna Graecia. Intorno al 750 i Longobardi istituirono il Principato di Salerno. Dopo la morte di Guaimaro IV, i Normanni conquistarono il principato di Salerno e donarono il Cilento ai Sanseverino. Tra il XVI ed il XVII secolo il Cilento precipitò nell'epoca del brigantaggio e delle repressioni. Carlo Pisacane, nel 1857, qui sbarcò con oltre trecento compagni con l'intento di provocare la ribellione dei contadini contro i Borboni. Si impadronì con pochi compagni di un piroscafo di linea, con il quale attraccò a Ponza per liberare oltre trecento prigionieri, con i quali sbarcò a Sapri, sulle coste della Campania meridionale. La colonna dei ribelli capeggiati da Pisacane non riuscì tuttavia ad accendere la rivolta tra i contadini, così che fu facile per le truppe borboniche annientare: Pisacane, ferito, si uccise per non cadere prigioniero. Per i pochi superstiti vi fu un processo che si concluse per Giovanni Nicotera nella condanna a morte, anche se questa fortunatamente non poté venire eseguita per il precipitare degli eventi. La natura selvaggia e l'ambiente incontaminato del Cilento più interno, miscelata con la cultura locale, le tradizioni, la cucina tipica dei luoghi, i paesi lungo la bellissima costa che affaccia su un mare ancora incontaminato, ha prodotto un'affascinante insieme che ognuno di noi dovrebbe visitare almeno una volta. Perché allora non venire qui, nel Cilento sul mare e scoprire di persona le altre meraviglie che il Cilento nasconde? 5
TEMPIO DI CERERE – PAESTUM Paestum (Posidonia) fu fondata dai Sibariti all’inizio del VI sec.a.C. probabilmente su un precedente insediamento, fu successivamente conquistata dai Lucani che introdussero la cultura locale nuovi elementi, ampiamente testimoniati dal mutamento dell’ideologia funeraria. Infine, vi fu la deduzione della colonia latina Ad opera dei Romani che ne mutarono il nome in Paestum. L’ampia area archeologica si presenta di un straordinario interesse anche per l’eccellente conservazione, i templi maggiori sono la Basilica dedicato ad Hera, il tempio di Cerere (Athena) ed il tempio di Nettuno. 6
Velia fu fondata a alla metà del VI sec. A.C. dai Focei, con il nome di Elea, fu famosa per la scuola greca e filosofica (Parmenide). Famosa a Velia la Porta Rosa della metà del IV se, che testimonia un arco a tutto sesto per la prima volta in una città della Magna Grecia. Sull’acropoli si trova un tempio ionico arcaico e una torre medievale che è stata da sempre interpretata come faro. ANFITEATRO E TORRE MEDIEVALE A VELIA 8
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E DEGLI ALBURNI occupa una vasta area (181.048 ettari) nella parte meridionale della Campania (in provincia di Salerno), fra costiera e rilievi interni. Nel 1997 è stato inserito nella prestigiosa Rete mondiale di Riserve di Biosfera dell'UNESCO. Tale rete è l'elemento chiave per realizzare l'obiettivo del Programma MAB (Man and Biosphere): mantenere un equilibrio, duraturo nel tempo, tra l'Uomo e il suo Ambiente attraverso la conservazione della diversità biologica, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia degli annessi valori culturali. Descrizione Il tratto costiero va da Agropoli alla Punta degli Infreschi e comprende le famosissime Palinuro e Marina di Camerota, oltre a Punta Licosa (e all'isola omonima), tesoro marino di straordinaria bellezza; la montagna è aspra e selvaggia, ricca di forme carsiche come grotte di Pertosa. La parte più settentrionale dell'area protetta è occupata dai Monti Alburni, rilievi di origine sedimentaria composti da rocce calcareo-dolomitiche. Il versante a nord appare dirupato, quello a sud è più dolce e ricoperto da vasti boschi di faggio e pascoli, dove è ricca l'avifauna (picchi, colombacci, beccacce e rapaci notturni). Più a sud si trova il Monte Cervati, la vetta più elevata del Parco (1.898 m), che presenta una straordinaria successione di ambienti naturali. Il Vallo di Diano, al margine orientale del Parco, piana bonificata bagnata dal Caloree 9
dal Tanagro, ha costituito un'importante via di comunicazione verso il Sud. Nel più appartato Cilento la popolazione è ancora legata alle proprie radici: a Rosigna Vecchia, paese da decenni abbandonato, si continuano a celebrare sagre e ricorrenze. religiose S.Maria di Castellabate e Punta Licosa costituiscono le attrattive del versante del Parco affacciato sul Golfo di Salerno. più a su della costa cilentana si trovano Pisciotta, palinuro e il suo capo oltre il quale sorge Marina di Camerota. Il capo e la costa presentano nicchie, cave e grotte suggestive, a volte anche ricche di storia come la Grotta delle Ossa, dove sono stati trovati resti di animali e armi di selce. Splendida è anche la Cala degli Infreschi, così detta per le abbondanti vene difreschissima acqua dolce nascoste sotto la sabbia o che sgorgano direttamente in mare. FAUNA La coturnice sul Monte Cervati Il territorio del parco racchiude alcune delle aree naturalistiche meglio conservate di tutta la regione campana: a testimoniarlo, la presenza di specie di animali che prediligono territori selvaggi e incontaminati come l'aquila reale, che nidifica nel 10
comprensorio del Monte Cervati, la coturnice, nel tratto appenninico tra Sanza e Rofrano, e il gracchio corallino, una specie d'alta montagna in diminuzione ovunque in Europa. Presenti e nidificanti sono anche il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il rarissimo picchio nero, oltre allo sparviere, un rapace tipico degli ecosistemi forestali intatti e la lontra. A distanza di tre secoli la cicogna bianca ha ricominciato a nidificare nel mezzogiorno. Dal 1996, infatti si ferma in Campania, all'interno dei confini del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (nei pressi di Sala Consilina), per un periodo sufficiente alla riproduzione. Oasi Gole del Calore di Felitto Si trova nel comune di Felitto (provincia di Salerno) nell´alto Cilento e occupa una superficie di 150 ettari. L´ambiente si presenta con un insieme di gole fluviali strette e profonde, formate dal fiume Calore. Lungo le gole si trova una grande varietà di felci. Più in alto, boschi misti di frassino, orniello, alloro, viburno, ontano, maggiociondolo, alternati alla macchia mediterranea composta da mirto, lentisco, corbezzolo, ginestra, alterno, erica arborea. 11
IL PORTO DI ACCIAROLI ANTICA MAPPA DEL CILENTO 12
UN PORTALE DEL 1600 NEL CENTRO STORICO DI CASTEL SAN LORENZO 13
LE GROTTE DI CASTELCIVITA MONTE CERVATI AREA – PARCO DEL CILENTO E VALLO DI DIANO – LA VETTA PIU’ ALTA DELLA CAMPANIA 14
IL SACRO MONTE – GELBISON NEL COMUNE DI NOVI VELIA LE GROTTE DELL’ANGELO DI PERTOSA 15
CAPO PALINURO La Certosa di Padula 16
IL CASTELLO FILOMARINO DI ROCCADASPIDE 17
ROSCIGNO VECCHIO L’ANTECE DI SANT’ANGELO A FASANELLA 18
RICCHEZZE GASTRONOMICHE DEL CILENTO Nella classificazione delle zone agrarie campane in auge fino agli anni Cinquanta del Novecento, quella a sud del Sele, individuata come “Lucania”, era povera e caratterizzata da coltivazioni estensive, boschi e pascoli naturali, difficoltà di comunicazione. Alcuni di questi elementi di arretratezza si sono trasformati in pregi da quando una parte crescente del mercato richiede prodotti tipici rispettosi della tradizione. La tutela riconosciuta a vini (Doc Cilento e Castel San Lorenzo) e oli extravergine (Cilento e Colline Salernitane), ma anche a formaggi (Mozzarella di Bufala Campana e Caciocavallo Silano Dop) e verdure (Carciofo Tondo di Paestum Igp) può considerarsi emblematica di questa tendenza. Ma molti altri sono i prodotti per i quali si aprono nuove prospettive, in una varietà favorita dall’eterogeneità dell’area protetta, che si estende dalla costa tirrenica ai più appartati sistemi montuosi dell’Appennino. Una razza caprina, la Cilentana, rappresenta la zootecnia dei pascoli magri, mentre sul mare ci sono ancora pescatori che catturano le alici con la menaide, una rete antichissima localmente denominata menaica o menaita. La produzione casearia è fatta, oltre che di cacioricotta caprina, di splendidi formaggi vaccini, soprattutto a pasta filata, e di mozzarelle di bufala. La soppressata di Gioi è il più caratteristico dei salumi, tra i quali va annoverata anche la pancetta, tesa (longa) o arrotolata. Ai carciofi di Paestum e del Basso Tanagro si affiancano i fagioli di Controne. Mentre il fico Dottato Bianco ed il marrone di Roccadaspide (principale centro di produzione) sono le più apprezzate tipologie di frutta. 19
ANTICHI UTENSILI PER LA CUCINA NEL CILENTO 20
LA MOZZARELLA DI BUFALA DI PAESTUM L’olio DOP del CILENTO 21
IL CAPICOLLO CILENTANO IL MARRONE DI ROCCADASPIDE 22
UN VIGNETO NELL’AREA DOC DI CASTEL SAN LORENZO 23
ULIVETO NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO I FICHI DEL CILENTO 24
LA SOPPRESSATA DI GIOI CILENTO IL CARCIOFO DI PAESTUM 25
FAGIOLI BIANCHI DI CONTRONE FUSILLI DI FELITTO 26
IL CACIOCAVALLO PODOLICO La mela annurca 27
LE ALICI DI MENAICA CECI DI CICERALE 28
EVENTI NEL CILENTO AQUARA . Sagra dell`olio d`oliva (mese di agosto) CORLETO MONFORTE . Festa della montagna (fine luglio) · Sagra del formaggio e del caciocavallo (14 agosto) PETINA . Estate in piazza (dal 15 luglio al 20 agosto) POSTIGLIONE · Sagra del coniglio (dal 20 al 22 agosto) · Sagra dei "Maccaruni alla pignata" (prima decade di agosto) · Cantapiccolo (agosto) SERRE · Festival dei ragazzi (dal 5 all`8 agosto) · Festival internazionale del Blues e del Jazz (agosto) SICIGNANO DEGLI ALBURNI · Agosto sicignanese (dall`1 al 31 agosto) CICERALE · Festa dell'emigrante (dal 16 al 17 agosto) · Sagra del cinghiale (dal 15 al 20 agosto) LAUREANA CILENTO · Mostra artigianale (dal 5 al 15 agosto) · Festival di San Lorenzo (dal 5 al 15 agosto) · Sagra del capicollo (dal 14 al 16 agosto) LUSTRA . Sagra del cinghiale (agosto) PERDIFUMO · Sagra della porchetta (dal 18 al 19 agosto) · Sagra della trippa (dal 12 al 13 agosto) POLLICA . Sagra del fusillo (dal 15 al 20 agosto) · Sagra dei prodotti paesani (dal 20 al 30 agosto) PRIGNANO CILENTO · Volo dell'Angelo (Lunedi' in Albis) · Premio Alento (dal 14 al 20 agosto) S. MAURO CILENTO . Agrifesta (dal 10 al 16 agosto) · Addio all'estate (dal 24 al 31 agosto) SESSA CILENTO . Sagra dello spiedino e della salsiccia (dal 10 all'11 agosto) · Sagra dei fusilli e del cinghiale (5 agosto) STELLA CILENTO . Sagra "cosentina" (dal1 al 6 agosto) TORCHIARA . Sagra "Prosciutti e fichi" (penultimo sabato e domenica di agosto) ALBANELLA · Sagra dell`olio di oliva (dicembre) · Sagra della vitella (agosto) · Sagra della pizza (agosto) ALTAVILLA SILENTINA · Festival di mini e grandi artisti (prima quindicina di agosto) CAMPORA · Sagra dei prodotti tipici locali (dall`1 all`8 agosto) 29
CASTEL SAN LORENZO · Festa dei vini DOC (dal 10 al 18 agosto) FELITTO · Sagra del fusillo (dal 10 al 20 agosto) GIUNGANO · Estate giunganese (dall`1 al 20 agosto) LAURINO · Laurino ed i suoi tesori (metà agosto) MONTEFORTE CILENTO · Sagra del prosciutto (dall`1 al 15 agosto) STIO · Sagra dei piatti poveri (agosto) CASTELNUOVO CILENTO · Sagra della parmigiana (dal 13 al 17 agosto) CERASO · Festa del fiume (dal 3 all`8 agosto) GIOI · Sagra del fusillo (dal 10 al 17 agosto) · "Archi e Vuttari" (dal 7 al 10 agosto) · Festival della canzone città Gioi (dall`8 al 13 agosto) MOIO DELLA CIVITELLA · Sagra del vino (dal 10 al 14 agosto) · Concorso fotografico (prima settimana di agosto) ORRIA · Il pennello d`oro (dall`1 al 15 agosto) · PERITO · Festa nel Bosco (dal 7 al 14 agosto) · Vasci, Portune e Pertose" (dall`11 al 15 agosto) 30
ASCEA · Sagra della bruschetta (dal 13/8 al 17/8) · Sagra del coniglio (dal 20/8 al 25/8) · Sagra dei prodotti agricoli (seconda quindicina di agosto) CAMEROTA · Mito Festival (dal 20/8 al 25/8) · CELLE DI BULGHERIA · Festa dell'aria (dal 13 al 15 agosto) · Festa dello sport (dal 10 al 13 agosto) · Sagra della salsiccia (dal 10/8 al 13/8) CENTOLA · Sagra della salsiccia centolese in Ascea (dal 8/8 al 10/8) · Sagra del prosciutto in frazione S. Severino (dal 14/8 al 15/8) · Sagra della salsiccia e dei dolci in frazione S. Nicola (dal 7/8 al 8/8) CUCCARO VETERE · Agriturist (1^domenica di agosto) LAURITO · Sagra popolare (il 15/8) MONTANO ANTILIA · Sagra del prosciutto e mozzarella paesana (la 1a decade di agosto) PISCIOTTA · Sagra della salsiccia (dal 20/7 al 24/7 e dal 12/8 al 14/8) · Sagra del cinghiale (dal 3/8 al 5/8) · Sagra del pesce azzurro (dal 18/8 al 20/8) · ROCCAGLORIOSA · Sagra del cavatello (dal 10/8 al 12/8) ROFRANO · Sagra del fusillo (settimana di ferragosto) 31
SAN GIOVANNI A PIRO · Sagra del pesce (agosto) SAN MAURO LA BRUCA · Sagra delle salsicce (dal11/8 al 13/8) CASALBUONO · Sagra"Ri fasul scucchiulariedd" (15 agosto) MONTESANO SULLA MARCELLANA · Sagra della salsiccia (dal 14 al 18 agosto) PADULA · Sagra della bistecca (II settimana di agosto) · Sagra della trota (ultima settimana di agsto) · Luci della ribalta (periodo estivo) · Premio giornalistico Certosa di Padula (periodo estivo) TEGGIANO · Festa Teggiano Jazz (dal 10/8 al 13/8) · Incontri Culturali "Estate a Teggiano" (dal 1/8 al 25/8) · Festa dell`emigrante (21 agosto) · Passeggiata Ecologica "Strateggiano" e Alla Tavola della Principessa Costanza (agosto) Festa – Alla Tavola della Principessa Costanza di Teggiano 32
na interattiva del Cilento 33
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