Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano

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Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
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     Alexander
     Malofeev
     pianoforte

NUOVI TALENTI                              martedì
CON IL SOSTEGNO DI                         25 febbraio
                                           ore 20:30

Čajkovskij Le Stagioni op. 37a
Brahms     Quattro Klavierstücke op. 119
Schumann Studi sinfonici op. 13
                                                         Foto © Emil Matveev

155A STAGIONE 2019 | 20
SALA VERDI DEL CONSERVATORIO
via Conservatorio 12, Milano
Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
CONSIGLIO DIRETTIVO
Ilaria Borletti Buitoni presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente,
Filippo Annunziata, Marco Bisceglia, Liliana Konigsman comitato esecutivo
Lodovico Barassi, Anna Calabro, Gianluigi Chiodaroli,
Marco Magnifico Fracaro, Maria Majno consiglieri

CONSIGLIERI DI TURNO                                           DIRETTORE ARTISTICO
Liliana Konigsman                                              Paolo Arcà
Marco Magnifico Fracaro

SOSTENGONO LA SOCIETÀ
DEL QUARTETTO

LE PROVE APERTE
SONO SOSTENUTE DA

COLLABORANO CON LA                                                      LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
SOCIETÀ DEL QUARTETTO                                                   PARTECIPA A

                                                                         MEDIA PARTNER

               PROGETTO FOTOGRAFICO con gli studenti del
               corso di formazione avanzata tenuto da Silvia Lelli:
               Silvia Bovo, Matteo Congregalli, Elisa Covello, Alesia
               Davydava, Annarella Giorgiani, Benedetta Manzi,
               Giorgio Marturana, Carlo Oriente, Tomas Pasinetti,
               Emanuela Selvagio, Roberto Viccari.

È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video,
anche con il cellulare.
Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:
• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici
• evitare colpi di tosse e fruscii del programma
• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista
Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.

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Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
Pëtr Il’ič Čajkovskij
(Votkinsk 1840 - San Pietroburgo 1893)

Le Stagioni op. 37a (ca. 41’)
  Janvier: Au coin du feu (Puskin) - Moderato semplice,
  ma espressivo
  Février: Carnaval (Vjazemkij) - Allegro giusto
  Mars: Chant de l’alouette (Majkov) - Andantino espressivo
  Avril: Perce-neige (Majkov) - Allegro con moto e un poco rubato
  Mai: Les nuits de mai (Fet) - Andantino
  Juin: Barcarolle (Plesceev) - Andante cantabile
  Juillet: Chant du faucheur (Kol’zov) - Allegro moderato con moto
  Aoùt: La moisson (Kol’zov) - Scherzo. Allegro vivace
  Septembre: La chasse (Puskin) - Allegro non troppo
  Octobre: Chant d’automne (Tolstoj) - Andante doloroso
  e molto cantabile
  Novembre: Troika (Nekrasov) - Allegro moderato
  Décembre: Noël (Zukovskij) - Tempo di valse

I N T E RVA L LO

Johannes Brahms
(Amburgo 1833 - Vienna 1897)

Quattro Klavierstücke op. 119 (ca. 15’)
  I. Intermezzo in si minore
  II. Intermezzo in mi minore
  III. Intermezzo in do maggiore
  IV. Rapsodia in mi bemolle maggiore

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Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
Robert Schumann
(Zwickau 1810 - Endenich 1856)

Studi sinfonici op. 13 (ca. 35’)
    Tema - Andante
    Étude I (Variazione 1) - Un poco più vivo
    Étude II (Variazione 2) - Andante
    Étude III - Vivace
    Étude IV (Variazione 3) - Allegro marcato
    Étude V (Variazione 4) - Scherzando
    Variazione postuma I - Andante, Tempo del tema
    Variazione postuma II - Meno mosso
    Variazione postuma III - Allegro
    Variazione postuma IV - Allegretto
    Variazione postuma V - Moderato
    Étude VI (Variazione 5) - Agitato
    Étude VII (Variazione 6) - Allegro molto
    Étude VIII (Variazione 7) - Sempre marcatissimo
    Étude IX - Presto possibile
    Étude X (Variazione 8) - Allegro con energia
    Étude XI (Variazione 9) - Andante espressivo
    Étude XII (Finale) - Allegro brillante (basato su un tema
    di Marschner)

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Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
Viaggio attraverso alcuni
cicli pianistici romantici

Il ciclo pianistico Le Stagioni op. 37a fu scritto da Pëtr Il’ič Čajkovskij tra il
dicembre 1875 e l’aprile 1876. A commissionarlo fu Nouvelliste, una rivista
culturale a cadenza mensile molto in voga all’epoca in Russia; Nikolaj
Matvejevic Bernard, il direttore, richiese infatti nel 1875 a Čajkovskij di
comporre dodici brani, ciascuno dei quali sarebbe uscito su un numero
differente nel corso dell’intero anno successivo. Bernard voleva che
ogni pezzo traesse ispirazione dal mese di pubblicazione; Čajkovskij
avrebbe pertanto dovuto rendere musicalmente lo scorrere ciclico del
tempo nei vari momenti dell’anno. Il direttore stabilì inoltre che ciascun
brano fosse accompagnato da un componimento poetico di vari autori,
che avrebbe fornito al compositore uno spunto programmatico, e da
un titolo ad esso ispirato. In ragione del fatto che il ciclo sarebbe stato
rivolto ai lettori della rivista, perlopiù musicisti dilettanti, le difficoltà
tecniche dovevano essere infine alquanto contenute. A partire da
queste premesse Čajkovskij realizzò una serie di affascinanti miniature

Con il ciclo pianistico Le Stagioni, Čajkovskij
realizzò una serie di affascinanti miniature avvolte
in un’atmosfera intima

avvolte in un’atmosfera intima; cifra comune dei dodici brani è, oltre
alla brevità, il ricorso alla forma tripartita: la prima sezione ritorna, più o
meno variata, dopo un episodio centrale dal tono contrastante. Ad aprire
Le Stagioni è Gennaio: al camino, affiancato da una poesia di Puškin in

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Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
cui si descrive la fiamma di un camino e una candela che lentamente si
consuma; dell’immagine il compositore evoca l’atmosfera alternando il
sereno tema in maggiore delle due sezioni esterne e quello centrale in
minore, malinconico e misterioso. Passati per lo spensierato Febbraio:
Carnevale, dal tono festoso e a tratti infantile, si giunge al malinconico
Marzo: canto dell’allodola, nella cui sezione centrale la melodia è ornata
da acciaccature che ben rendono musicalmente il cinguettio di questo
uccellino tanto caro ai compositori. La natura si risveglia con l’arrivo della
primavera in Aprile: bucaneve, titolo che fa riferimento al fiore dal colore
bianco che per primo sboccia sul terreno ancora coperto di neve. Segue
Maggio: le notti bianche, il cui carattere luminoso rievoca musicalmente
quel periodo dell’anno in cui nella zona settentrionale della Russia il sole
non tramonta mai completamente, ma emana sempre una pallida luce.
Si arriva dunque a Giugno: Barcarola, che con la sua languida melodia
descrive l’immagine poetica di due innamorati su un’imbarcazione.
Segue Luglio: il canto del mietitore, solare nelle due sezioni estreme
ma piuttosto cupo in quella centrale minore, il cui carattere agitato è
sottolineato dall’impiego iniziale dell’arpeggio a note staccate alla mano
sinistra e dagli accenti posti sui tempi deboli della battuta. Al mondo
contadino si richiama anche Agosto: la raccolta; il lavoro nei campi è qui
rappresentato dal tono concitato derivante dal serrato contrappunto tra
le due mani e dall’alternanza tra legato e staccato. All’attività venatoria
è ispirato invece Settembre: la caccia, nuovamente affiancato da una
poesia di Puškin; le ottave iniziali, ribattute e puntate, rappresentano
proprio i richiami dei corni da caccia descritti nell’incipit poetico.
L’immagine tolstoiana di un giardino che si ricopre di foglie è invece
alla base del malinconico Ottobre: canto d’autunno. Forte è il contrasto
con Novembre: Troika, titolo che fa riferimento alla tipica slitta russa
trainata da tre cavalli, da cui il carattere dinamico di questa musica; nella
sezione centrale in minore le acciaccature eseguite dalla mano destra
rappresentano forse il tintinnio delle campanelle della slitta. Il ciclo si
chiude festosamente a ritmo di valzer con la musica sentimentale e
languida di Dicembre: Natale.

Di Johannes Brahms vengono eseguiti questa sera i quattro
Klavierstücke op. 119. Questi brani furono ultimati dal compositore nel
1893 all’età di sessant’anni, durante il soggiorno estivo presso la stazione

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termale di Bad Ischl, rinomata località di villeggiatura dell’Alta Austria.
Il ciclo, così come quelli op. 116-118, mostra uno stile assai lontano
da quello energico e irruente delle sonate e delle variazioni giovanili:
nella sua maturità il compositore pare prediligere infatti le forme
brevi e un tono più intimo e riflessivo. I primi tre brani della raccolta
sono denominati Intermezzi, mentre l’ultimo è una Rapsodia. Il primo

Il ciclo dei Klavierstücke op. 119 mostra uno
stile assai lontano da quello energico e irruente
delle sonate e delle variazioni giovanili: nella sua
maturità il compositore pare prediligere infatti le
forme brevi e un tono più intimo e riflessivo

Intermezzo in si minore (Adagio) ha un carattere malinconico e sospeso;
nella sezione iniziale si ascolta un tema che, secondo le intenzioni di
Brahms, dovrebbe evocare il suono di un carillon triste e misterioso,
mentre cantabile ed espressivo è il tema della sezione centrale, che
precede la ripresa della prima parte. Segue l’Intermezzo in mi minore
(Andantino un poco agitato), articolato anch’esso in tre sezioni, tutte
però costruite a partire da uno stesso tema, dapprima presentato in
modo angoscioso e incalzante, quindi luminoso e a ritmo di valzer.
Monotematico è anche l’Intermezzo in do maggiore (Grazioso e giocoso),
nel quale però è invertito il rapporto tra le sezioni e ad essere agitata
e cupa è quella centrale. Il ciclo termina con la Rapsodia in mi bemolle
maggiore (Allegro risoluto), basata su tre temi dal carattere contrastante:
il primo eroico e ricco di slancio, il secondo arcano e un po’ tetro e il
terzo leggero; il loro alternarsi, apparentemente libero, segue in realtà
una logica ben precisa che disegna uno schema simmetrico: nelle prime
tre sezioni vengono esposti ad uno ad uno i tre temi, segue quindi la
ripresa del secondo, uno sviluppo basato sul primo e la ripresa parziale
di quest’ultimo che termina con una grandiosa coda.

La composizione degli Studi sinfonici op. 13 di Robert Schumann fu
il risultato di un lungo percorso protrattosi per quasi due decenni. Il
titolo gioca su una sorta di ossimoro generato dall’uso dell’aggettivo
“sinfonico” in riferimento a un’opera pianistica anziché orchestrale;

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la sonorità innovativa di questi brani, frutto dalla ricerca condotta da
Schumann sullo strumento, porta infatti ad espandere le possibilità del
pianoforte sino a farlo competere idealmente con l’orchestra. Questo
titolo, presente nella prima edizione viennese del 1837, non fu però né
il primo né l’ultimo adottato dal compositore. In un primo tempo aveva
pensato a Variazioni patetiche, poi a Fantasie e finale, quindi a Studi in
carattere orchestrale di Florestano ed Eusebio e nel 1852 pubblicò la
raccolta a Lipsia come Studi in forma di variazioni. La ricomparsa del
termine “variazioni” nella seconda edizione pone l’accento sul carattere
originario dell’opera: il brano era nato infatti come un ciclo di variazioni
sopra un tema proposto al giovane Schumann nel 1834 dal barone
Ignaz Ferdinand von Fricken, flautista dilettante nonché padre adottivo
di Ernestine, allora fidanzata del compositore (che a lei si sarebbe
ispirato per il brano Estrella del celebre ciclo pianistico Carnaval op. 9).
Quando Schumann rimise mano alla versione originaria e la pubblicò
nel 1837 come Studi sinfonici, vi apportò alcune importanti modifiche,
escludendo tra l’altro cinque variazioni, edite postume da Brahms nel
1873 e oggi spesso reintegrate all’interno del ciclo in differenti posizioni.
Allo stesso modo si è soliti suonare quei due brani (il n. 3 e il n. 9) che,
non basandosi sul tema di von Fricken, furono esclusi da Schumann
quando nel 1852 ripubblicò la raccolta con il titolo Studi in forma di
variazioni. Il ciclo è caratterizzato da continui contrasti di atmosfere,
ora elegiache, ora concitate e ora eroiche. Il tema (Andante), nella

La sonorità innovativa di questi Studi sinfonici
porta Schumann a espandere le possibilità del
pianoforte sino a farlo competere idealmente
con l’orchestra

tonalità di do diesis minore, ha un carattere nostalgico che già si anima
nel primo studio (Un poco più vivo). La scrittura diviene più densa e
contrappuntistica a partire dal secondo per poi alleggerirsi nel terzo
(Vivace), la cui suggestiva sonorità trae origine dalla scelta di collocare
la melodia in un registro tenorile sovrastata da rapidi arpeggi dal
carattere spiccatamente violinistico. La figurazione del tema riemerge
nel canone accordale del quarto studio (Allegro marcato), che si collega

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direttamente con il successivo (Scherzando). A questo punto vengono
inserite nel programma le cinque variazioni postume; si sottolineano
particolarmente le due in modo maggiore, la seconda (Meno mosso)
e la quinta (Moderato), in cui il clima diviene terso e sereno. Il sesto
studio (Agitato) è un brano fortemente virtuosistico da suonarsi con gran
bravura; lo slancio prosegue poi nel settimo (Allegro molto). Di carattere
più serio e grave è invece l’ottavo (Sempre marcatissimo); i veloci
accordi staccati caratterizzano poi il nono studio (Presto possibile), il cui
dinamismo prosegue nel decimo (Allegro con energia). L’undicesimo
(Andante espressivo) costituisce l’apice lirico del ciclo: la melodia del
tema è da suonarsi con espressione sostenuta dal rapido mormorio
in pianissimo della mano sinistra. Il dodicesimo studio (Finale. Allegro
brillante) è infine un rondò-sonata basato su un motivo tratto da un
melodramma di Heinrich Marschner, Der Templar und die Jüdin (1829);
si tratta della romanza “Du stolzes England, freue dich” (Rallegrati, fiera
Inghilterra), che rappresenta qui un omaggio al dedicatario dell’opera,
il giovane compositore e pianista inglese William Sterndale Bennett,
che Schumann ammirava e di cui aveva recensito positivamente alcune
composizioni.

        Lorenzo Paparazzo
        Laureato in Discipline storiche,
        critiche e analitiche della musica
        al Conservatorio “G. Verdi” di Milano

                                                                                9
Foto © Evgeny Evtyukhov
Alexander Malofeev pianoforte

Alexander Malofeev, nato a Mosca nel 2001, dopo aver meritato
importanti riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, si è
imposto all’attenzione internazionale con la vittoria del primo premio al
Concorso Čajkovskij nel 2014 e del Grand Prix al Concorso Internazionale
per Giovani Pianisti “Grand Piano” nel 2016. Nel 2017, in occasione del
concerto inaugurale del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, gli è
stato assegnato il premio “Giovane talento musicale dell’anno”.
Dopo gli studi e il diploma all’Istituto per Giovani Musicisti “Gnessin” di
Mosca sotto la guida di Elena Berezkina, dal 2019 prosegue gli studi al
Conservatorio Čajkovskij di Mosca nella classe di Sergei Dorensky.
A soli diciotto anni si è già esibito per istituzioni musicali di primo piano
a Mosca (Teatro Bolshoi, Conservatorio Čajkovskij, Palazzo del Cremlino
e Moscow International Performing Arts Center), San Pietroburgo (Teatro
Mariinsky), Amsterdam (Concertgebouw), Milano (Teatro alla Scala),
Parigi (Philharmonie e Sede dell’UNESCO), in Australia (Queensland
Performing Arts Centre), in Giappone (Bunka Kaikan di Tokyo), Cina
(Shanghai Oriental Art Center e Centro Nazionale di Arti Figurative) e

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negli Stati Uniti (Kaufman Music Center di New York).
In concerto ha collaborato con le maggiori orchestre del mondo tra
cui l’Orchestra Mariinsky, Orchestra Filarmonica della Scala, Russian
National Orchestra, Orchestra Sinfonica Čajkovskij, Orchestra da
Camera di Stato “I Virtuosi di Mosca”, l’Orchestra Sinfonia “Novaya
Rossiya”, Orchestra Sinfonica Nazionale Tatarstan, Orchestra Filarmonica
Nazionale di Russia, Orchestra Filarmonica Nazionale dell’Armenia e
Orchestra da Camera del Festival di Verbier e con direttori quali Valery
Gergiev, Vladimir Spivakov, Kazuki Yamada, Gábor Takács-Nagy, Vladimir
Fedoseyev, Myung-Whun Chung, Yannick Nezet-Seguin, Kristian Jarvi
e Juraj Valcuha.
Ha tenuto recital in Russia. Azerbaijan, Finlandia, Francia, Svizzera,
Germania, Austria, Spagna, Italia, Portogallo, Israele, Cina, Giappone,
Australia e Stati Uniti ed è stato inoltre ospite di importanti festival quali
Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival Crescendo di Denis Matsuev,
Mikkeli Music Festival di Valery Gergiev, Rheingau in Germania, Mariinsky
International Piano Festival di San Pietroburgo, Festival Internazionale
Mstislav Rostropovich, Master Pianists Series al Concertgebouw di
Amsterdam, Festival Internazionale “Stars of the White Nights” di San
Pietroburgo, Festival Internazionale Moscow Meets Friends di Vladimir
Spivakov, Festival Eilat in Israele, Festival Pianistico Internazionale di
Brescia e Bergamo, La Folle Journée de Nantes.
La sua attività è sostenuta dalle borse di studio della Vladimir Spivakov
International Charity Foundation e della Fondazione “New Names”.
Nel 2017 è diventato il primo “Young Yamaha Artist”.
È per la prima volta ospite della nostra Società.

                                                                             11
PIANISTI
                                                  di altri mondi
                                                   Dal jazz alle sonorità contemporanee

                                                   8 concer ti da gennaio a mag gio 2020
                                                   la domenica mattina h11
                                                   e serata finale ai Bagni Misteriosi
                                                   Rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto

                                                           Vijay Iyer
                                                            Vanessa Wagner
                                                               Yonathan Avishai
                                                                 Lisa Moore
                                                                   Timo Andres
                                                                     Simon Ghraichy
                                                                       Jason Moran
                                                                         Emmet Cohen
                                                                          Aaron Goldberg
                                                                            Danny Grissett
                                                                             Dado Moroni

                                                                                          In collaborazione con

                                                                                                                      peverelli & morelenbaum associati
                                                                                                                      direzioni artistiche

                                                                              A cura di                           Main Partner
Teatro Franco Parenti via Pier Lombardo 14, Milano – teatrofrancoparenti.it
                                                                              Associazione
Società del Quartetto via Durini 24, Milano – quartettomilano.it              Pier Lombardo
VILLA NECCHI CAMPIGLIO
                               Via Mozart 14, Milano

         ESECUZIONE INTEGRALE
         DELLE 32 SONATE
         PER PIANOFORTE
         E DELLE VARIAZIONI
         DIABELLI

        BEETHOVENMANIA

                                       BIGLIETTI

domenica 19 gennaio, ore 17            Ingresso intero               € 15
Andrea Lucchesini pianoforte           Socio FAI                     € 10
sabato 25 gennaio, ore 17              Socio Società del Quartetto   € 10
Gabriele Carcano pianoforte            Under 30                      € 5
sabato 8 febbraio, ore 17
Pietro De Maria pianoforte             ABBONAMENTI
sabato 22 febbraio, ore 17             Intero                        € 100
Andrea Lucchesini pianoforte
                                       Socio FAI                     € 70
sabato 29 febbraio, ore 17             Socio Società del Quartetto   € 70
Gabriele Carcano pianoforte
sabato 14 marzo, ore 17
                                       INFORMAZIONI
Filippo Gorini pianoforte
                                       info@quartettomilano.it
sabato 21 marzo, ore 17                Società del Quartetto di Milano
Gabriele Carcano pianoforte            via Durini 24 - 20122 Milano
sabato 4 aprile, ore 17                Tel 02 795 393
Pietro De Maria pianoforte             www.quartettomilano.it
PREMIO
DRAGONI
2020
CONCORSO FRA I VINCITORI
DEL PREMIO
DEL CONSERVATORIO
DI MILANO 2019

BIGLIETTI

Concerti solo ad inviti, per la limitata
capienza del Salone dei Concerti.
Gli inviti possono essere ritirati, nella
settimana precedente il concerto, in
orari d’ufficio, alla Società del Quartetto   DATE
e il giorno del concerto, a partire
da 60’ prima dell’inizio in Casa Verdi,
in entrambi i casi contestualmente            gennaio 16, 30
al biglietto di ingresso, che dà diritto      febbraio 3, 13, 20, 27
all’accesso al Salone dei concerti.           marzo 5, 12, 26
Visite guidate: prima dei concerti,           aprile 2, 16, 23, 30
alle ore 15.30, si può partecipare            maggio 7, 14, 21, 28
alla visita guidata della cripta e            giugno 4, 18, 25
delle sale museali di Casa Verdi.
Su prenotazione.
                                              INFORMAZIONI
                                              info@quartettomilano.it
CASA DI RIPOSO PER MUSICISTI                  Società del Quartetto di Milano
FONDAZIONE GIUSEPPE VERDI                     via Durini 24 - 20122 Milano
Piazza Buonarroti 29, Milano                  Tel 02 795 393
ORE 17:00                                     www.quartettomilano.it
Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto
                 e ai soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!
Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi
musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di
attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf
Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi,
ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai
Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per
il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.

Soci d’Onore
Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888),
Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888),
Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888),
Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985),
Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006),
Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017), Liliana Segre (2019)

Soci Vitalizi
Filippo Annunziata, Cesare Bacchini, Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni,
Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli,
Liliana Konigsman, Francesco Maino, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,
Paola Motta, Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi,
Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova,
Paolo Villa

Soci Benemeriti
Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini,
Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni,
Anna Maria Holland, Antonio Magnocavallo, Carlo Musu, Quirino Principe,
Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini
I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)
Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli,
Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,
Cecilia Bicchi, Giuliano Boella, Maria Lavinia Boella Ricci, Maria Luisa Bonicalzi,
Alessandra Carbone, Marta Casagrande, Paolo Carbone, Paolo Carniti,
Nicoletta Cipriani, Claudio Citrini, Dino Danovi, Mathias Deichmann,
Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Nora del Torre, Roberto Fedi,
Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana,
Franca Gaiani, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Fiammetta Lang, Riccardo Luzzatto,
Federico Magnifico, Rosalia Manenti, Claudio Longo, Giovanna Marziani Longo,
Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola,
Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi,
Alberto Piergrossi, Laura Poli, Roberto Poli, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene,
Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam,
Maria Grazia Scarabelli, Luciano Scavia, Francesco Sironi, Angelo Mario Sozzani,
Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz

Soci Sostenitori
Judit Baggott, Mario Bassani, Mario Broggi, Anna Broggi De Lellis,
Paola Carminati, Alberto Conti,
Maria Elisabetta De Ferrari Magnifico Fracaro, Clara Dell’Acqa, Nora del Torre,
Marco Magnifico Fracaro, Maria Candida Morosini, Ruth Pavese Westen,
Serenella Pinto Rordorf, Renato Rordorf, Giorgio Sacerdoti, Enrico Saraval,
Rosella Saraval Milesi, Lorenzo Stucchi

                                                                                   15
PROSSIMI CONCERTI

SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

martedì 3 marzo 2020, ore 20.30
Sheku Kanneh-Mason violoncello
Isata Kanneh-Mason pianoforte
Beethoven - Sonata n. 4 in do maggiore op. 102 n. 1
Lutosławski - Grave
Barber - Sonata op. 6
Rachmaninov - Sonata in sol minore op. 19

Serie Nuovi Talenti con il sostegno di

BIGLIETTI
Intero € 25│Ridotto (Soci e over 70) € 20│Giovani (under 30) € 5

martedì 10 marzo 2020, ore 20.30
Una serata con Mozart a Milano, 250 anni dopo
Orchestra Sinfonica del Conservatorio
OSCoM
Pietro Mianiti direttore
Sofia Mchedlishvili soprano
Sandro Cappelletto voce narrante
Mozart - “Per pietà, bell’idol mio” K 78
- “Fra cento affanni” K 88
- Sinfonia in sol maggiore K 74
- “Nel grave tormento” dall’opera “Mitridate,
   re di Ponto” K 87
- Exsultate, jubilate K 165

BIGLIETTI
Intero €35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5

            Società del Quartetto, via Durini 24 – 20122 Milano
    Tel 02 795 393 │ info@quartettomilano.it │ www.quartettomilano.it
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