Alexander Malofeev pianoforte - Società del Quartetto di Milano
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v Alexander Malofeev pianoforte NUOVI TALENTI martedì CON IL SOSTEGNO DI 25 febbraio ore 20:30 Čajkovskij Le Stagioni op. 37a Brahms Quattro Klavierstücke op. 119 Schumann Studi sinfonici op. 13 Foto © Emil Matveev 155A STAGIONE 2019 | 20 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano
CONSIGLIO DIRETTIVO Ilaria Borletti Buitoni presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Filippo Annunziata, Marco Bisceglia, Liliana Konigsman comitato esecutivo Lodovico Barassi, Anna Calabro, Gianluigi Chiodaroli, Marco Magnifico Fracaro, Maria Majno consiglieri CONSIGLIERI DI TURNO DIRETTORE ARTISTICO Liliana Konigsman Paolo Arcà Marco Magnifico Fracaro SOSTENGONO LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO LE PROVE APERTE SONO SOSTENUTE DA COLLABORANO CON LA LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO SOCIETÀ DEL QUARTETTO PARTECIPA A MEDIA PARTNER PROGETTO FOTOGRAFICO con gli studenti del corso di formazione avanzata tenuto da Silvia Lelli: Silvia Bovo, Matteo Congregalli, Elisa Covello, Alesia Davydava, Annarella Giorgiani, Benedetta Manzi, Giorgio Marturana, Carlo Oriente, Tomas Pasinetti, Emanuela Selvagio, Roberto Viccari. È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare. Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di: • disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici • evitare colpi di tosse e fruscii del programma • non lasciare la sala fino al congedo dell’artista Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto. 2
Pëtr Il’ič Čajkovskij (Votkinsk 1840 - San Pietroburgo 1893) Le Stagioni op. 37a (ca. 41’) Janvier: Au coin du feu (Puskin) - Moderato semplice, ma espressivo Février: Carnaval (Vjazemkij) - Allegro giusto Mars: Chant de l’alouette (Majkov) - Andantino espressivo Avril: Perce-neige (Majkov) - Allegro con moto e un poco rubato Mai: Les nuits de mai (Fet) - Andantino Juin: Barcarolle (Plesceev) - Andante cantabile Juillet: Chant du faucheur (Kol’zov) - Allegro moderato con moto Aoùt: La moisson (Kol’zov) - Scherzo. Allegro vivace Septembre: La chasse (Puskin) - Allegro non troppo Octobre: Chant d’automne (Tolstoj) - Andante doloroso e molto cantabile Novembre: Troika (Nekrasov) - Allegro moderato Décembre: Noël (Zukovskij) - Tempo di valse I N T E RVA L LO Johannes Brahms (Amburgo 1833 - Vienna 1897) Quattro Klavierstücke op. 119 (ca. 15’) I. Intermezzo in si minore II. Intermezzo in mi minore III. Intermezzo in do maggiore IV. Rapsodia in mi bemolle maggiore 3
Robert Schumann (Zwickau 1810 - Endenich 1856) Studi sinfonici op. 13 (ca. 35’) Tema - Andante Étude I (Variazione 1) - Un poco più vivo Étude II (Variazione 2) - Andante Étude III - Vivace Étude IV (Variazione 3) - Allegro marcato Étude V (Variazione 4) - Scherzando Variazione postuma I - Andante, Tempo del tema Variazione postuma II - Meno mosso Variazione postuma III - Allegro Variazione postuma IV - Allegretto Variazione postuma V - Moderato Étude VI (Variazione 5) - Agitato Étude VII (Variazione 6) - Allegro molto Étude VIII (Variazione 7) - Sempre marcatissimo Étude IX - Presto possibile Étude X (Variazione 8) - Allegro con energia Étude XI (Variazione 9) - Andante espressivo Étude XII (Finale) - Allegro brillante (basato su un tema di Marschner) 4
Viaggio attraverso alcuni cicli pianistici romantici Il ciclo pianistico Le Stagioni op. 37a fu scritto da Pëtr Il’ič Čajkovskij tra il dicembre 1875 e l’aprile 1876. A commissionarlo fu Nouvelliste, una rivista culturale a cadenza mensile molto in voga all’epoca in Russia; Nikolaj Matvejevic Bernard, il direttore, richiese infatti nel 1875 a Čajkovskij di comporre dodici brani, ciascuno dei quali sarebbe uscito su un numero differente nel corso dell’intero anno successivo. Bernard voleva che ogni pezzo traesse ispirazione dal mese di pubblicazione; Čajkovskij avrebbe pertanto dovuto rendere musicalmente lo scorrere ciclico del tempo nei vari momenti dell’anno. Il direttore stabilì inoltre che ciascun brano fosse accompagnato da un componimento poetico di vari autori, che avrebbe fornito al compositore uno spunto programmatico, e da un titolo ad esso ispirato. In ragione del fatto che il ciclo sarebbe stato rivolto ai lettori della rivista, perlopiù musicisti dilettanti, le difficoltà tecniche dovevano essere infine alquanto contenute. A partire da queste premesse Čajkovskij realizzò una serie di affascinanti miniature Con il ciclo pianistico Le Stagioni, Čajkovskij realizzò una serie di affascinanti miniature avvolte in un’atmosfera intima avvolte in un’atmosfera intima; cifra comune dei dodici brani è, oltre alla brevità, il ricorso alla forma tripartita: la prima sezione ritorna, più o meno variata, dopo un episodio centrale dal tono contrastante. Ad aprire Le Stagioni è Gennaio: al camino, affiancato da una poesia di Puškin in 5
cui si descrive la fiamma di un camino e una candela che lentamente si consuma; dell’immagine il compositore evoca l’atmosfera alternando il sereno tema in maggiore delle due sezioni esterne e quello centrale in minore, malinconico e misterioso. Passati per lo spensierato Febbraio: Carnevale, dal tono festoso e a tratti infantile, si giunge al malinconico Marzo: canto dell’allodola, nella cui sezione centrale la melodia è ornata da acciaccature che ben rendono musicalmente il cinguettio di questo uccellino tanto caro ai compositori. La natura si risveglia con l’arrivo della primavera in Aprile: bucaneve, titolo che fa riferimento al fiore dal colore bianco che per primo sboccia sul terreno ancora coperto di neve. Segue Maggio: le notti bianche, il cui carattere luminoso rievoca musicalmente quel periodo dell’anno in cui nella zona settentrionale della Russia il sole non tramonta mai completamente, ma emana sempre una pallida luce. Si arriva dunque a Giugno: Barcarola, che con la sua languida melodia descrive l’immagine poetica di due innamorati su un’imbarcazione. Segue Luglio: il canto del mietitore, solare nelle due sezioni estreme ma piuttosto cupo in quella centrale minore, il cui carattere agitato è sottolineato dall’impiego iniziale dell’arpeggio a note staccate alla mano sinistra e dagli accenti posti sui tempi deboli della battuta. Al mondo contadino si richiama anche Agosto: la raccolta; il lavoro nei campi è qui rappresentato dal tono concitato derivante dal serrato contrappunto tra le due mani e dall’alternanza tra legato e staccato. All’attività venatoria è ispirato invece Settembre: la caccia, nuovamente affiancato da una poesia di Puškin; le ottave iniziali, ribattute e puntate, rappresentano proprio i richiami dei corni da caccia descritti nell’incipit poetico. L’immagine tolstoiana di un giardino che si ricopre di foglie è invece alla base del malinconico Ottobre: canto d’autunno. Forte è il contrasto con Novembre: Troika, titolo che fa riferimento alla tipica slitta russa trainata da tre cavalli, da cui il carattere dinamico di questa musica; nella sezione centrale in minore le acciaccature eseguite dalla mano destra rappresentano forse il tintinnio delle campanelle della slitta. Il ciclo si chiude festosamente a ritmo di valzer con la musica sentimentale e languida di Dicembre: Natale. Di Johannes Brahms vengono eseguiti questa sera i quattro Klavierstücke op. 119. Questi brani furono ultimati dal compositore nel 1893 all’età di sessant’anni, durante il soggiorno estivo presso la stazione 6
termale di Bad Ischl, rinomata località di villeggiatura dell’Alta Austria. Il ciclo, così come quelli op. 116-118, mostra uno stile assai lontano da quello energico e irruente delle sonate e delle variazioni giovanili: nella sua maturità il compositore pare prediligere infatti le forme brevi e un tono più intimo e riflessivo. I primi tre brani della raccolta sono denominati Intermezzi, mentre l’ultimo è una Rapsodia. Il primo Il ciclo dei Klavierstücke op. 119 mostra uno stile assai lontano da quello energico e irruente delle sonate e delle variazioni giovanili: nella sua maturità il compositore pare prediligere infatti le forme brevi e un tono più intimo e riflessivo Intermezzo in si minore (Adagio) ha un carattere malinconico e sospeso; nella sezione iniziale si ascolta un tema che, secondo le intenzioni di Brahms, dovrebbe evocare il suono di un carillon triste e misterioso, mentre cantabile ed espressivo è il tema della sezione centrale, che precede la ripresa della prima parte. Segue l’Intermezzo in mi minore (Andantino un poco agitato), articolato anch’esso in tre sezioni, tutte però costruite a partire da uno stesso tema, dapprima presentato in modo angoscioso e incalzante, quindi luminoso e a ritmo di valzer. Monotematico è anche l’Intermezzo in do maggiore (Grazioso e giocoso), nel quale però è invertito il rapporto tra le sezioni e ad essere agitata e cupa è quella centrale. Il ciclo termina con la Rapsodia in mi bemolle maggiore (Allegro risoluto), basata su tre temi dal carattere contrastante: il primo eroico e ricco di slancio, il secondo arcano e un po’ tetro e il terzo leggero; il loro alternarsi, apparentemente libero, segue in realtà una logica ben precisa che disegna uno schema simmetrico: nelle prime tre sezioni vengono esposti ad uno ad uno i tre temi, segue quindi la ripresa del secondo, uno sviluppo basato sul primo e la ripresa parziale di quest’ultimo che termina con una grandiosa coda. La composizione degli Studi sinfonici op. 13 di Robert Schumann fu il risultato di un lungo percorso protrattosi per quasi due decenni. Il titolo gioca su una sorta di ossimoro generato dall’uso dell’aggettivo “sinfonico” in riferimento a un’opera pianistica anziché orchestrale; 7
la sonorità innovativa di questi brani, frutto dalla ricerca condotta da Schumann sullo strumento, porta infatti ad espandere le possibilità del pianoforte sino a farlo competere idealmente con l’orchestra. Questo titolo, presente nella prima edizione viennese del 1837, non fu però né il primo né l’ultimo adottato dal compositore. In un primo tempo aveva pensato a Variazioni patetiche, poi a Fantasie e finale, quindi a Studi in carattere orchestrale di Florestano ed Eusebio e nel 1852 pubblicò la raccolta a Lipsia come Studi in forma di variazioni. La ricomparsa del termine “variazioni” nella seconda edizione pone l’accento sul carattere originario dell’opera: il brano era nato infatti come un ciclo di variazioni sopra un tema proposto al giovane Schumann nel 1834 dal barone Ignaz Ferdinand von Fricken, flautista dilettante nonché padre adottivo di Ernestine, allora fidanzata del compositore (che a lei si sarebbe ispirato per il brano Estrella del celebre ciclo pianistico Carnaval op. 9). Quando Schumann rimise mano alla versione originaria e la pubblicò nel 1837 come Studi sinfonici, vi apportò alcune importanti modifiche, escludendo tra l’altro cinque variazioni, edite postume da Brahms nel 1873 e oggi spesso reintegrate all’interno del ciclo in differenti posizioni. Allo stesso modo si è soliti suonare quei due brani (il n. 3 e il n. 9) che, non basandosi sul tema di von Fricken, furono esclusi da Schumann quando nel 1852 ripubblicò la raccolta con il titolo Studi in forma di variazioni. Il ciclo è caratterizzato da continui contrasti di atmosfere, ora elegiache, ora concitate e ora eroiche. Il tema (Andante), nella La sonorità innovativa di questi Studi sinfonici porta Schumann a espandere le possibilità del pianoforte sino a farlo competere idealmente con l’orchestra tonalità di do diesis minore, ha un carattere nostalgico che già si anima nel primo studio (Un poco più vivo). La scrittura diviene più densa e contrappuntistica a partire dal secondo per poi alleggerirsi nel terzo (Vivace), la cui suggestiva sonorità trae origine dalla scelta di collocare la melodia in un registro tenorile sovrastata da rapidi arpeggi dal carattere spiccatamente violinistico. La figurazione del tema riemerge nel canone accordale del quarto studio (Allegro marcato), che si collega 8
direttamente con il successivo (Scherzando). A questo punto vengono inserite nel programma le cinque variazioni postume; si sottolineano particolarmente le due in modo maggiore, la seconda (Meno mosso) e la quinta (Moderato), in cui il clima diviene terso e sereno. Il sesto studio (Agitato) è un brano fortemente virtuosistico da suonarsi con gran bravura; lo slancio prosegue poi nel settimo (Allegro molto). Di carattere più serio e grave è invece l’ottavo (Sempre marcatissimo); i veloci accordi staccati caratterizzano poi il nono studio (Presto possibile), il cui dinamismo prosegue nel decimo (Allegro con energia). L’undicesimo (Andante espressivo) costituisce l’apice lirico del ciclo: la melodia del tema è da suonarsi con espressione sostenuta dal rapido mormorio in pianissimo della mano sinistra. Il dodicesimo studio (Finale. Allegro brillante) è infine un rondò-sonata basato su un motivo tratto da un melodramma di Heinrich Marschner, Der Templar und die Jüdin (1829); si tratta della romanza “Du stolzes England, freue dich” (Rallegrati, fiera Inghilterra), che rappresenta qui un omaggio al dedicatario dell’opera, il giovane compositore e pianista inglese William Sterndale Bennett, che Schumann ammirava e di cui aveva recensito positivamente alcune composizioni. Lorenzo Paparazzo Laureato in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica al Conservatorio “G. Verdi” di Milano 9
Foto © Evgeny Evtyukhov Alexander Malofeev pianoforte Alexander Malofeev, nato a Mosca nel 2001, dopo aver meritato importanti riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, si è imposto all’attenzione internazionale con la vittoria del primo premio al Concorso Čajkovskij nel 2014 e del Grand Prix al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti “Grand Piano” nel 2016. Nel 2017, in occasione del concerto inaugurale del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, gli è stato assegnato il premio “Giovane talento musicale dell’anno”. Dopo gli studi e il diploma all’Istituto per Giovani Musicisti “Gnessin” di Mosca sotto la guida di Elena Berezkina, dal 2019 prosegue gli studi al Conservatorio Čajkovskij di Mosca nella classe di Sergei Dorensky. A soli diciotto anni si è già esibito per istituzioni musicali di primo piano a Mosca (Teatro Bolshoi, Conservatorio Čajkovskij, Palazzo del Cremlino e Moscow International Performing Arts Center), San Pietroburgo (Teatro Mariinsky), Amsterdam (Concertgebouw), Milano (Teatro alla Scala), Parigi (Philharmonie e Sede dell’UNESCO), in Australia (Queensland Performing Arts Centre), in Giappone (Bunka Kaikan di Tokyo), Cina (Shanghai Oriental Art Center e Centro Nazionale di Arti Figurative) e 10
negli Stati Uniti (Kaufman Music Center di New York). In concerto ha collaborato con le maggiori orchestre del mondo tra cui l’Orchestra Mariinsky, Orchestra Filarmonica della Scala, Russian National Orchestra, Orchestra Sinfonica Čajkovskij, Orchestra da Camera di Stato “I Virtuosi di Mosca”, l’Orchestra Sinfonia “Novaya Rossiya”, Orchestra Sinfonica Nazionale Tatarstan, Orchestra Filarmonica Nazionale di Russia, Orchestra Filarmonica Nazionale dell’Armenia e Orchestra da Camera del Festival di Verbier e con direttori quali Valery Gergiev, Vladimir Spivakov, Kazuki Yamada, Gábor Takács-Nagy, Vladimir Fedoseyev, Myung-Whun Chung, Yannick Nezet-Seguin, Kristian Jarvi e Juraj Valcuha. Ha tenuto recital in Russia. Azerbaijan, Finlandia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Spagna, Italia, Portogallo, Israele, Cina, Giappone, Australia e Stati Uniti ed è stato inoltre ospite di importanti festival quali Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival Crescendo di Denis Matsuev, Mikkeli Music Festival di Valery Gergiev, Rheingau in Germania, Mariinsky International Piano Festival di San Pietroburgo, Festival Internazionale Mstislav Rostropovich, Master Pianists Series al Concertgebouw di Amsterdam, Festival Internazionale “Stars of the White Nights” di San Pietroburgo, Festival Internazionale Moscow Meets Friends di Vladimir Spivakov, Festival Eilat in Israele, Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, La Folle Journée de Nantes. La sua attività è sostenuta dalle borse di studio della Vladimir Spivakov International Charity Foundation e della Fondazione “New Names”. Nel 2017 è diventato il primo “Young Yamaha Artist”. È per la prima volta ospite della nostra Società. 11
PIANISTI di altri mondi Dal jazz alle sonorità contemporanee 8 concer ti da gennaio a mag gio 2020 la domenica mattina h11 e serata finale ai Bagni Misteriosi Rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto Vijay Iyer Vanessa Wagner Yonathan Avishai Lisa Moore Timo Andres Simon Ghraichy Jason Moran Emmet Cohen Aaron Goldberg Danny Grissett Dado Moroni In collaborazione con peverelli & morelenbaum associati direzioni artistiche A cura di Main Partner Teatro Franco Parenti via Pier Lombardo 14, Milano – teatrofrancoparenti.it Associazione Società del Quartetto via Durini 24, Milano – quartettomilano.it Pier Lombardo
VILLA NECCHI CAMPIGLIO Via Mozart 14, Milano ESECUZIONE INTEGRALE DELLE 32 SONATE PER PIANOFORTE E DELLE VARIAZIONI DIABELLI BEETHOVENMANIA BIGLIETTI domenica 19 gennaio, ore 17 Ingresso intero € 15 Andrea Lucchesini pianoforte Socio FAI € 10 sabato 25 gennaio, ore 17 Socio Società del Quartetto € 10 Gabriele Carcano pianoforte Under 30 € 5 sabato 8 febbraio, ore 17 Pietro De Maria pianoforte ABBONAMENTI sabato 22 febbraio, ore 17 Intero € 100 Andrea Lucchesini pianoforte Socio FAI € 70 sabato 29 febbraio, ore 17 Socio Società del Quartetto € 70 Gabriele Carcano pianoforte sabato 14 marzo, ore 17 INFORMAZIONI Filippo Gorini pianoforte info@quartettomilano.it sabato 21 marzo, ore 17 Società del Quartetto di Milano Gabriele Carcano pianoforte via Durini 24 - 20122 Milano sabato 4 aprile, ore 17 Tel 02 795 393 Pietro De Maria pianoforte www.quartettomilano.it
PREMIO DRAGONI 2020 CONCORSO FRA I VINCITORI DEL PREMIO DEL CONSERVATORIO DI MILANO 2019 BIGLIETTI Concerti solo ad inviti, per la limitata capienza del Salone dei Concerti. Gli inviti possono essere ritirati, nella settimana precedente il concerto, in orari d’ufficio, alla Società del Quartetto DATE e il giorno del concerto, a partire da 60’ prima dell’inizio in Casa Verdi, in entrambi i casi contestualmente gennaio 16, 30 al biglietto di ingresso, che dà diritto febbraio 3, 13, 20, 27 all’accesso al Salone dei concerti. marzo 5, 12, 26 Visite guidate: prima dei concerti, aprile 2, 16, 23, 30 alle ore 15.30, si può partecipare maggio 7, 14, 21, 28 alla visita guidata della cripta e giugno 4, 18, 25 delle sale museali di Casa Verdi. Su prenotazione. INFORMAZIONI info@quartettomilano.it CASA DI RIPOSO PER MUSICISTI Società del Quartetto di Milano FONDAZIONE GIUSEPPE VERDI via Durini 24 - 20122 Milano Piazza Buonarroti 29, Milano Tel 02 795 393 ORE 17:00 www.quartettomilano.it
Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono! Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più. Soci d’Onore Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017), Liliana Segre (2019) Soci Vitalizi Filippo Annunziata, Cesare Bacchini, Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Liliana Konigsman, Francesco Maino, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò, Paola Motta, Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova, Paolo Villa Soci Benemeriti Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Antonio Magnocavallo, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini I fedelissimi (soci da oltre 50 anni) Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi, Cecilia Bicchi, Giuliano Boella, Maria Lavinia Boella Ricci, Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Marta Casagrande, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Nicoletta Cipriani, Claudio Citrini, Dino Danovi, Mathias Deichmann, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Nora del Torre, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Franca Gaiani, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Fiammetta Lang, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, Rosalia Manenti, Claudio Longo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Alberto Piergrossi, Laura Poli, Roberto Poli, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Maria Grazia Scarabelli, Luciano Scavia, Francesco Sironi, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz Soci Sostenitori Judit Baggott, Mario Bassani, Mario Broggi, Anna Broggi De Lellis, Paola Carminati, Alberto Conti, Maria Elisabetta De Ferrari Magnifico Fracaro, Clara Dell’Acqa, Nora del Torre, Marco Magnifico Fracaro, Maria Candida Morosini, Ruth Pavese Westen, Serenella Pinto Rordorf, Renato Rordorf, Giorgio Sacerdoti, Enrico Saraval, Rosella Saraval Milesi, Lorenzo Stucchi 15
PROSSIMI CONCERTI SALA VERDI DEL CONSERVATORIO martedì 3 marzo 2020, ore 20.30 Sheku Kanneh-Mason violoncello Isata Kanneh-Mason pianoforte Beethoven - Sonata n. 4 in do maggiore op. 102 n. 1 Lutosławski - Grave Barber - Sonata op. 6 Rachmaninov - Sonata in sol minore op. 19 Serie Nuovi Talenti con il sostegno di BIGLIETTI Intero € 25│Ridotto (Soci e over 70) € 20│Giovani (under 30) € 5 martedì 10 marzo 2020, ore 20.30 Una serata con Mozart a Milano, 250 anni dopo Orchestra Sinfonica del Conservatorio OSCoM Pietro Mianiti direttore Sofia Mchedlishvili soprano Sandro Cappelletto voce narrante Mozart - “Per pietà, bell’idol mio” K 78 - “Fra cento affanni” K 88 - Sinfonia in sol maggiore K 74 - “Nel grave tormento” dall’opera “Mitridate, re di Ponto” K 87 - Exsultate, jubilate K 165 BIGLIETTI Intero €35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5 Società del Quartetto, via Durini 24 – 20122 Milano Tel 02 795 393 │ info@quartettomilano.it │ www.quartettomilano.it
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