Roma, trasporti, Campidoglio alla prova dei fatti: si votano le mozioni per la Giardinetti e Lido

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Roma, trasporti, Campidoglio alla prova dei fatti: si votano le mozioni per la Giardinetti e Lido
Roma, trasporti, Campidoglio
alla prova dei fatti: si
votano le mozioni per la
Giardinetti e Lido

L’Assemblea Capitolina è chiamata a votare per riattivare la
tratta Centocelle-Giardinetti e potenziare i controlli sulla
Roma-Lido

Roma-Giardinetti, primo via
libera del MIT. La Regione
disponibile            alla
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riattivazione

Come preannunciato dal sottosegretario ai Trasporti Salvatore
Margiotta, il decreto per l’assegnazione dei fondi al progetto
di conversione in tramvia e prolungamento della Roma-
Giardinetti è in dirittura d’arrivo. Giovedì, 21 maggio,
l’intesa nella seduta della Conferenza unificata Stato-
Regione, presieduta da Francesco Boccia, Ministro per gli
Affari Regionali e le Autonomie.

«Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 140, della legge 11
dicembre 2016, n. 232, sullo schema di decreto del Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti e della Sentenza della
Corte Costituzionale 7 marzo 2018, n. 74», recita il report
pubblicato ieri, «recante il riparto delle risorse di cui
all’art. 1, comma 1072, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205,
ed utilizzo delle risorse del Fondo di cui all’art. 1, comma
95, della Legge n. 145/2018 destinate al trasporto rapido di
massa: assegnazione contributo per la realizzazione
dell’intervento “Linea Termini-Giardinetti-Tor Vergata (linea
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tramviaria) – Soluzione a scartamento ordinario».

«La ferrovia Termini-Giardinetti diventerà una vera e propria
tranvia veloce: la nuova linea G. Ed arriverà fino a Tor
Vergata. Ok da MIT e Conferenza unificata al finanziamento:
oltre 213 milioni per realizzare nostro progetto», sono le
entusiaste parole della Sindaca Virginia Raggi. «È un impegno
costante fin dal nostro insediamento, qualcuno distrugge,
altri ricostruiscono», chiosa Enrico Stefàno, Presidente della
Commissione Mobilità, «un’opera che, come ho avuto già modo di
affermare, sarà strategica, in quanto abbiamo previsto da una
parte l’arrivo alla Stazione Termini e dall’altra il
prolungamento verso l’università di Tor Vergata, il
Policlinico, l’Agenzia Spaziale Italiana, in una prima fase e,
successivamente, verso la Banca d’Italia e l’uscita della A1
Torrenova, garantendo così un collegamento efficace tra il
Policlinico Casilino e il Policlinico Tor Vergata, a vantaggio
di lavoratori, studenti e utenti degli ospedali».

Ma ci pensa Eugenio Patanè, Presidente della Commissione
Trasporti alla Regione Lazio, a raffreddare gli animi e far
tornare alla realtà la maggioranza pentastellata. «Circa due
anni fa, appena insediata, l’Amministrazione di Roma Capitale
ci chiese», sono state le sue parole al meeting sulla linea
organizzato dal Pd, «di trasferire al Comune la proprietà
della ferrovia. Non avevamo grossi problemi in merito, ma
dicemmo all’allora Assessora Meleo di farci capire quali
fossero le loro intenzioni, quali gli obiettivi prefissati.
L’assessore Mauro Alessandri inviò a tal proposito una lettera
ma non arrivò mai una risposta».

La ricostruzione dell’esponente della Pisana prosegue, e non
mancano le incongruenze e i colpi di scena: «Soltanto questa
mattina [lunedì 18 maggio, ndr] l’assessore Calabrese ha
scritto ad Alessandri, dicendogli di incontrarci per
condividere con voi, la Regione Lazio, il progetto di
riqualificazione e portarlo all’attenzione del Ministero.
Ora», rimbecca Patanè, «l’assessore risponderà, è ovviamente
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disponibile al qualsiasi confronto, ma nel frattempo è bene
dire che le notizie pervenuta dal Comune sono state ufficiose,
nulla di ufficiale. Cioè, hanno progettato una cosa che è di
proprietà di qualcun altro: è un procedimento bislacco,
concordato con chi non si sa, ma certo in assenza della
Regione Lazio, tecnicamente proprietaria dell’infrastruttura.
Parlano di metro G, ma in realtà si tratta di una semplice
tramvia. La cosa certa di questa importante opera è che noi
non abbiamo saputo nulla per un anno e mezzo. Abbiamo avuto un
buco comunicativo con il Comune, abbiamo ricevuto notizie
soltanto tramite comunicati e conferenze stampa».

Sulla riapertura della tratta Centocelle-Giardinetti, invocata
dai cittadini, associazioni e comitati, indispensabile
specialmente ora, con il distanziamento sociale e la Metro C
in perenne sofferenza, il Comune fa spallucce. «La Regione è
disponibile alla riattivazione», chiarisce Patanè, «aspettiamo
un segnale da Roma Capitale». Nell’attesa dell’avvio dei
lavori, tra tre o quattro anni. A conclusione del meeting si è
tolto un altro sassolino: «Quando diciamo che la situazione di
Roma è disastrosa e che l’interlocuzione con l’Amministrazione
non c’è, non lo diciamo per propaganda. È la realtà. Ci sono
90milioni di euro fermi nel bilancio della Regione per il
prolungamento della Linea B da Rebibbia a Casal Monastero, ma
ne potrei citare altre di opere in attesa di essere attivate».

Roma, bus a noleggio per
integrare metro. Ma restano
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chiusi   i                   binari              della
Giardinetti

Banco di prova anche per le altre ferrovie concesse. Comitato
RomaNord: “Impossibile attuare distanziamento sociale”

Roma-Giardinetti,
Coordinamento            Roma
Giardinetti: “Ecco come si
cancellano 10 milioni di euro
(e non solo)”. Si valuta
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esposto alla Corte dei Conti

ROMA – “Riaprire subito la tratta Centocelle-Giardinetti”. Dal
palco del Comitato di Quartiere di Torre Maura arriva,
perentorio, l’appello del Coordinamento Roma Giardinetti,
condiviso con il comitato stesso, i comitati di Centocelle e
Tor Pignattara nonché il Cesmot. “È possibile farlo in dieci
giorni ci hanno garantito, seppure in via informale”,
dichiarano, “è questione di volontà”.

Lunedì sera il punto con i cittadini del quartiere simbolo,
che paga, sotto il profilo economico e sociale, la sospensione
dell’esercizio avvenuta nell’agosto 2015. “Il disagio è
enorme, lo sentiamo fin dall’inizio”, esordisce Alessandra
Vasselli, “per i mancati collegamenti con la metro C e metro
A. Quello di Torre Maura è un isolamento forzato, come per
altri quartieri. Abbiamo partecipato ad incontri al Municipio
VI che oltre le slide, per gli addetti ai lavori, non si
capiva nulla. E attendiamo risposte da anni sul ripristino o
meno”. “Rispetto a questo tema delicato”, rincara Alfredo
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Trebbi, presidente del comitato, “abbiamo sentito soltanto la
voce della consigliera capitolina Svetlana Celli e quello
delle associazioni. L’incontro è nato per questo”.

Sulla riapertura il Coordinamento –
composto dall’Osservatorio Regionale sui
Trasporti, Legambiente Lazio, Circolo Legambiente ‘Si può
Fare’, UTP-Assoutenti e TrasportiAmo – evidenzia che “la
tratta Centocelle-Giardinetti non
rappresenta una sovrapposizione della Metro C per la sua
capillarità, così come
emerso durante la commissione trasporti del 27 gennaio
scorso”. E aggiunge: “prima
della chiusura quella tratta è stata oggetto di importanti
lavori. Soldi
pubblici. Bisogna cambiare paradigma di visione per la Roma-
Giardinetti, il
ritorno a Giardinetti, subito, senza se e senza ma, deve
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essere visto con un
importante tassello per combattere i cambiamenti climatici,
l’inquinamento, il
traffico e l’intasamento nonché la gravità degli incidenti
stradali, capace di
superare l’attuale servizio integrativo bus (Linea 105 e 106).
Solo così si va
verso le richieste delle migliaia di persone che hanno animato
e animano
tutt’ora i ‘friday for future’ di
Greta Thunberg”. “Troppi anni sono
stati persi”, spiega Omar Cugini,
presidente del Cesmot, “non possiamo perdere questo treno,
tanto più in
un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis
dal traffico
gommato, è diventato un problema grave da non sottovalutare”.

Sul tavolo la mozione promossa dalla
Celli stessa, che riprende i punti salienti del Coordinamento.
Oltre alla
riattivazione del servizio da Centocelle a Giardinetti – “e
nell’attesa prolungare
l’esercizio fino al Parco di Centocelle in modo da creare un
efficiente nodo di
scambio”    -,   il   provvedimento,     infatti,     impegna
l’Amministrazione di farsi
carico della linea, perfezionando il passaggio con la Regione
Lazio, e di avviare la revisione generale di 5 elettrotreni
serie Et81, il cui bando di gara (1milione e 400mila euro) è
stato assegnato da
Atac nel 2015. “Chiediamo inoltre –
spiega la consigliera – di istituire un Osservatorio per
monitorare
l’avanzamento dei lavori, che coinvolga Municipi, comitati,
associazioni e
sindacati, simile a quello avviato dalla Regione per la Roma-
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Viterbo, di interloquire col MIT per il mantenimento dello
scartamento ridotto e di tutelare il personale attualmente in
forza alla
Giardinetti, in quanto la tramvia non prevede figure
professionali quali
macchinisti, capistazione, manovratori e agenti di stazione.
La mozione
rafforza – aggiunge – le battaglie delle associazioni e
comitati”.

La conversione dello scartamento della
linea, da ridotto (950mm) a ordinario o tramviario (1445mm), è
l’argomento, in
assoluto, a tenere banco. Enrico Stefàno,
presidente della commissione     capitolina   alla   mobilità,
ribadisce, in un lungo
video su facebook, pubblicato in risposta all’incontro a Torre
Maura, ribadisce
che il cambiamento della larghezza dei binari è una scelta
improcrastinabile. “Il
Ministero ci dice”, dichiara, “che è disposto a finanziare il
progetto, però
non vogliano più lo scartamento ridotto. E per questo sono
disposti a dare più
fondi. È il Ministero che decide. Piuttosto di fare un
dibattito infinito, che
avrebbe potuto portare alla chiusura definitiva di questa
linea, abbiamo
lavorato da subito per andare incontro alle esigenze del MIT.
Sto vedendo,
spiace dirlo, un interesse meramente elettorale di ributtare
in ‘caciara’ su
questo argomento”. E apriti cielo.

“La Regione ha fatto la sua scelta”,
taglia corto il consigliere regionale Gianluca
Quadrana, “investendo e reinvestendo sulla Roma-Lido e sulla
Roma-Viterbo:
il Comune e la sua maggioranza facciano lo stesso sulla Roma-
Giardinetti”. “Non
amiamo buttare le cose in caciara”, è la replica piccata del
Comitato di
Quartiere di Tor Pignattara, che comunque apprezza la
disponibilità dell’esponente
cinquestelle. “Noi facciamo originare il problema dalle
prescrizioni del MIT. Ci
saremmo aspettati una difesa più ‘feroce’, anche perché, ci
permettiamo di
contestare su questo punto Stefàno, se è vero che avremmo
perso tempo ‘in
entrata’ a convincere il MIT, è altrettanto vero che i
cittadini (che sono
l’unica cosa che conta per noi) ne perderanno molto ma molto
di più in uscita
ora, per via delle modifiche che impatteranno in modo severo
sul cronoprogramma
dei lavori. Se si fosse scelta la strada della discussione,
siamo sicuri che
decine di comitati, associazioni, cittadini ed esperti avremmo
sostenuto anche ‘fisicamente’
questo progetto. Per questo siamo convinti che la strada
maestra sia farci
sentire direttamente con il MIT”.

“Assistiamo ad un incomprensibile
dilatazione della firma di acquisizione della linea da parte
del Comune”,
riprende il Coordinamento Roma-Giardinetti. “Chiediamo alla
Regione
(proprietaria della linea) l’immediata convocazione del Comune
per la firma di
questo fondamentale passaggio che deve vedere subito dopo il
riposizionamento
del capolinea a Giardinetti. Dopo di questo si apra con
Associazioni e le
persone un confronto sul futuro della linea”.

“Ribadiamo l’importanza di non perdere
un importante collegamento su ferro, strategico per la
mobilità del quadrante
Casilino”, rincarca il Cesmot, “concordiamo in pieno con i
colleghi delle
associazioni, TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti,
Legambiente ed
UTP, sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di
facile
realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a
scartamento
ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a
tempo
indeterminato con conseguenti disagi e
spreco di risorse. Come purtroppo sta accadendo in Lombardia
con la linea Milano – Desio”.

“Convertire lo scartamento non ha
senso”, sottolinea Massimo Montebello,
ingegnere trasportistico di lungo corso. “Esiste un concetto
noto agli ingegneri,
il cosiddetto ‘valore di semina’. In funzione di questo, per
evitare
giustamente sprechi di carattere economico e ambientale, è
meglio aggiornare
l’esistente, nel caso lo scartamento ridotto. In Italia e
all’estero è stato
già fatto. Attivarsi subito per arrivare a Termini, entro sei
mesi sarebbe
possibile”. Il materiale rotabile? “Non rappresenta un
problema: per il futuro si
possono acquistare rotabili tramviari con un’unica commessa,
prevendo per parte
di essi carrelli a scartamento ridotto”. “Sono i viaggiatori
che si muovono, che
necessitano del nodo di interscambio modale”, conclude, “nel
caso di specie, la
massima integrazione, con i sistemi di trasporto esistenti, si
realizza portando
il capolinea a Termini, dove gli utenti del TPL si integrano
con la metro A, B,
le altre tramvie, bus, treni, aerei ecc”.

Il Segretario SLM Fast-Confsal Lazio,
Renzo Coppini, tiene     a   evidenziare    che   “rispetto   alla
Giardinetti, e alle
altre criticità derivate da una gestione opinabile, quali per
esempio sicurezza
e orario di lavoro, manutenzioni eccetera, stiamo portando
avanti una dura
vertenza con Atac SpA. Migliorare il servizio è doveroso, ma
nel rispetto del
personale e dell’utenza, con la quale è fondamentale creare un
rapporto
granitico per affrontare e risolvere insieme queste
problematiche”.

A conti fatti, sono circa 10milioni di euro le risorse che
sono
state impegnate finora sulla Giardinetti. E a rendicontarlo è
proprio il
Coordinamento: “circa 3milioni di euro
in tre anni per tratta attualmente sospesa, destinanti al
rifacimento degli
attraversamenti stradali, via del Grano, Obi ex-Siropa e via
Pietro Belon, e
per il rinnovo dei binari. In più ci sono circa 4 milioni di
euro circa serviti per la costruzione della stazione
Giardinetti. Sulla ferrotramviaria attiva, invece, sono stati
spesi circa 3milioni di euro per il completo
rifacimento del piazzale di Centocelle,
binari e deviatoi compresi, e circa 1
milione di euro per il rifacimento dei binari tra Centocelle e
Laziali. È
stato    messo    in   preventivo     la   riqualificazione
dell’intersezione di Largo
Alessi, altri 100mila euro. Questo è
quello che siamo riusciti a sapere, intendiamoci. E ora,
vogliono smantellare
tutto. Pura follia. Noi diciamo di dare continuità al
preesistente,
fattibilissimo, come la logica vorrebbe”.

Da qui l’idea di presentare un esposto dalla Corte dei Conti e
di istituire una “commissione interna di esperti di Tecnica-
Economia ed Esercizio dei Trasporti con valore legale”, capace
di “predisporre una relazione, con le controdeduzioni al piano
paventato   dall’Amministrazione  di   Roma  Capitale
(smantellamento e adozione scartamento ordinario), da
trasmettere e discutere con la Regione Lazio e il MIT. È
altrettanto importante”, conclude il Coordinamento, “promuove
incontri e manifestazioni per sensibilizzare la cittadinanza
su questo tema”.

Foto copertina: Giorgio Stagni
Caos Roma-Giardinetti, il
personale riporta Comune e
Atac alla realtà

È tornato regolare il servizio nella ferrovia dopo lo stop di
ieri

Roma-Giardinetti, c’è attesa
per la Commissione Mobilità
di questa mattina

Mozione ritirata e discussione sulla ferrotramvia Roma-
Giardinetti sospesa fino a domani mattina

Roma-Giardinetti, l’appello
del Comitato di Torre Maura:
“Toglieteci dall’isolamento”
A pochi giorni dal comunicato congiunto, il Presidente del CdQ
Trebbi sottoscrive il documento in favore della ferrovia

Ferrovie concesse, guerra
aperta tra Atac e Pendolari.
Mozione    per   la    Roma-
Giardinetti
È guerra aperta tra Atac e le Associazione consumatori – il
Codacons in testa – e, direttamente o indirettamente, coi
pendolari
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