RIBELLIONE ADOLESCENZIALE E DEVIANZA, IL CONFINE SOTTILE - DOTT.SSA GUENDALINA ZUCCHI - IC Caroli

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RIBELLIONE ADOLESCENZIALE E DEVIANZA, IL CONFINE SOTTILE - DOTT.SSA GUENDALINA ZUCCHI - IC Caroli
RIBELLIONE ADOLESCENZIALE E
    DEVIANZA, IL CONFINE SOTTILE…

DOTT.SSA GUENDALINA ZUCCHI
psicologa psicoterapeuta
RIBELLIONE ADOLESCENZIALE E DEVIANZA, IL CONFINE SOTTILE - DOTT.SSA GUENDALINA ZUCCHI - IC Caroli
L’ ADOLESCENZA
 inizia con l’ingresso alla scuola media   E’ una fase
                                            della vita che
                                            mette a dura
          CAMBIAMENTI:                      prova l’intero
                                            nucleo
 nel fisico
                                            familiare al
 nella psiche
 nelle relazioni con la famiglia
                                            fine di creare
 nelle abitudini
                                            un diverso
 negli interessi                           equilibrio.
 nelle amicizie
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Il mondo che circonda l’adolescente comincia a comportarsi
diversamente nei suoi confronti, come se le modificazioni
subite dal ragazzo autorizzassero gli adulti ad avanzare delle
nuove richieste e a nutrire differenti aspettative.

L’adolescente deve quindi affrontare un confronto su due
versanti, quello intrapsichico e quello interpersonale,
gestendo, nel contempo, le contraddizioni che emergono
dall’incontro dei due livelli.
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Infatti, se da un lato egli percepisce di non essere più un
bambino, e vede confermata questa sensazione dal nuovo
atteggiamento che gli altri dimostrano nei suoi confronti,
nella realtà pratica incontra diversi vincoli.
                La contraddittorietà del
                messaggio destabilizza
                frequentemente il ragazzo,
                che, ancora incerto circa
                quello che è e su quello che
                sta per diventare, si vede
                negata l’identità di bambino
                così come quella di adulto.
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Le relazioni interpersonali dell’adolescente che fino a quel
momento hanno caratterizzato il suo mondo affettivo si
modificano.
È come se il ragazzo si vedesse privato dei diritti infantili e
si sentisse all’improvviso solo e spaesato.
Questo vissuto può comportare sentimenti di
                           APATIA,
                       MALINCONIA,
                            NOIA,
                           RABBIA
che l’adolescente deve riconoscere e affrontare
per dare nuovo senso ad un’esperienza
soggettiva e relazionale che gli crea
difficoltà.
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CRISI
= dal greco KRÌSIS
 separazione, scelta
= nella lingua CINESE
 Combinazione di due ideogrammi che indicano
     PERICOLO e OPPORTUNITA’

LA CRISI ADOLESCENZIALE COMPORTA
da un lato….
tensioni, a volte rotture, nuovi adattamenti

dall’altro….
è ricca di potenziale evolutivo
sia per i figli
sia per i genitori
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Ma l’adolescenza non è solo l’età della crisi e dei conflitti: i
più recenti contributi di ricerca parlano di COMPITI DI
SVILUPPO (Palmonari, 1993).
Tale nozione indica la serie di problemi che l’individuo si
trova ad affrontare, la cui mancata risoluzione comporta
gravi difficoltà per lo sviluppo successivo.
I compiti di sviluppo sono:
 Affrontare i cambiamenti fisici,
 Gestire le relazioni con i pari dello stesso sesso e di sesso
   opposto,
 Richiedere maggiore autonomia e indipendenza,
 Relazionarsi alle istituzioni sociali,
 Scegliere un sistema di valori,
 Costruire il concetto di sè,
 Rapportarsi ad una prospettiva temporale
   più ampia.
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Le difficoltà
dell’adolescente
sembrano legate
non tanto
all’urgenza di dover
affrontare queste
situazioni, quanto al
doversi confrontare
con più compiti
simultaneamente in
condizioni non
sempre supportive e
gratificanti.
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Per la REGOLAZIONE DEL SÉ risulta inoltre importante il
sentimento di EFFICACIA DEL SÉ riguardante l’aspettativa
che ciascun individuo ha rispetto all’essere in grado di
affrontare e superare determinati compiti.
Bandura (1993) sostiene che
un individuo si sforza di
superare un ostacolo solo se
si sente in grado di superarlo.
Se una situazione viene
percepita come troppo
difficile, il soggetto tende ad
evitarla o la affronta con
scarso impegno, facendo si
che le probabilità di successo
diminuiscono.
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Anche le modalità comunicative si trasformano…
                                Papà:
                                TENTATIVO/DESIDERIO DI
Figlia:                         ALLACCIARE UN DIALOGO
RISPOSTA LACONICA CON LA QUALE
SI FA INTENDERE CHE NON SI
VUOLE CONTINUARE A PARLARE

                    SOLITO!

                          COME È ANDATA
                          A SCUOLA?
Tali cambiamenti di per sé complessi
    sono notevolmente influenzati
dall’ambiente culturale, economico e
  sociale di appartenenza e spesso i
genitori non sanno come affrontarli,
 si trovano disorientati e cercano di
mantenere la rotta navigando a vista!
Cosa ci si deve aspettare?
1. Uno spostamento dell’adolescente verso il mondo
   esterno: nuovi amici, nuovi interessi sociali e affettivi,
   nuove attività sportive e culturali.

2. Maggiore richiesta di AUTONOMIA:
 sia di movimento: andare a scuola da soli, trovarsi al
  pomeriggio con gli amici lontano da casa, andare a
  mangiare la pizza senza i genitori
 sia di pensiero: sostenere con forza le proprie idee,
  condividere le proprie opinioni del gruppo dei pari
  piuttosto che quello dei genitori,
  mettere in discussione le regole familiari.
3. Affermazione di nuovi bisogni come appartenere ad un
   gruppo di coetanei, sentirsi più grandi, mettersi alla
   prova, differenziarsi, rapportarsi con chi è diverso da sé e
   quindi anche con l’altro sesso.
4. Focalizzazione sul presente: i figli danno importanza a
   quello che accade nel «qui e ora», fanno fatica ad
   ascoltare ciò che riguarda il passato e non riescono a
   proiettarsi nel futuro.
5. Modi di comunicazione e di relazionarsi che sono diversi
   da quelli familiari. La comunicazione diventa difficoltosa,
   a volte si interrompe, può essere aggressiva,
   gergale, la disponibilità al confronto viene
   messa alla prova.
Identità tipica dei giovani di oggi…
• ASSENZA DI STORIA: mancanza di conoscenza ed interesse
  sull’origine della propria patria o famiglia, uomini senza
  radici;
• PERDITA DELLA PERCEZIONE DEL FUTURO: interesse
  esclusivo all’immediata soddisfazione, incapacità di
  rimandare la gratificazione, subito è l’unica dimensione del
  tempo;
• PREVALENZA DELL’ESPERIENZA SENSORIALE: basata su
  stimoli privi di consapevolezza cosciente in contrasto con
  una carente elaborazione critica della coscienza;
Identità tipica dei giovani di oggi…
• BISOGNO DI FRASTUONO: come esternazione della
  confusione interna e come distrazione;
• DESENSIBILIZZAZIONE VERSO LA MORTE: difficile distinzione
  tra morte reale e virtuale;
• PRESSAPOCHISMO DEL SAPERE: risposte a tutto, su
  qualsiasi cosa, in base a prime impressioni o impressioni
  superficiali;
• DISPERCEZIONE DELLA NORMA: ignorano le norme, non
  sono interessati alle leggi, ma vogliono obbedire a un capo;
• BISOGNO DI UN NEMICO: per rafforzare la coesione
  di gruppo.
Prevale l’assenza di colpa, l’egocentrismo
ed il culto dell’individualità, volontà di
successo senza sforzo e in ogni modo
D NELL’ADOLESCENZA IL GIOVANE SI TROVA AD
I AFFRONTARE:
V
   Nuove relazioni con i pari;
E
N
   Modificazioni della pubertà;

T  Risveglio delle pulsioni sessuali con
A   l’acquisizione del ruolo maschile/femminile;
R  Processo di svincolo emotivo;
E  Relazioni significative di tipo amicale e affettivo;
     Scelta di un percorso di studio e di lavoro;
G    Sviluppo di un’indipendenza economica;
R    Acquisizioni di regole sociali di convivenza nonché del rispetto della leggi;
A
     Gestione della quotidianità per raggiungere una maggiore
N
D
       autonomia;

I    Responsabilità di scelte e decisioni importanti.
Come affrontare l’adolescenza?
Regolando la distanza con i figli per creare un rapporto più
flessibile, a seconda della necessità e del contesto.
Il genitore si trova a sperimentare momenti di vicinanza e
lontananza grazie ai quali è possibile lo «svincolo» del figlio.
La modalità con la quale l’adolescente si separerà dalla
famiglia gli servirà da modello per regolare e modulare la
distanza interpersonale con gli estranei.
Come affrontare l’adolescenza?
Ritrovando la dimensione sia di coppia sia personale
in modo tale da non investire eccessivamente sul
figlio, lasciandogli il compito di realizzare i suoi
sogni, desideri e aspirazioni.

                       Sostenendo la sua paura di crescere,
                       riconoscendo le difficoltà ma anche il
                       suo coraggio e i successi.
Come affrontare l’adolescenza?
Promuovendo la differenziazione nei modi
di pensare e di fare per favorire la sua
autorealizzazione e, allo stesso tempo,
limitare i rischi dell’omologazione.

                    Aiutando il figlio a sviluppare competenze
                     relazionali e sociali che gli permettano di
                affermare se stesso nei confronti dei coetanei
                                                    e degli adulti.
Come affrontare l’adolescenza?
Riconoscendo anche il lato positivo dell’aggressività
dell’adolescente: contestare o criticare fa parte del
confronto e offre l’occasione per sperimentare la forza del
proprio punto di vista. Pertanto, è importante che il genitore
stimoli l’espressione del pensiero e delle opinioni del figlio.
Cosa devo pensare se mio figlio parla poco?
L’adolescente è in una fase nella quale sta cercando di
capire chi è e con quali parole raccontarsi.
Il suo silenzio non è sempre reticenza, è necessità di
prendersi il tempo per trovare le parole adatte al momento
e al luogo, serve a capire meglio cosa gli sta accadendo a
livello corporeo, emotivo, mentale.
Il più delle volte non è una
difficoltà a parlare,
ma la necessità di creare
un vuoto per sentire e
far nascere la propria parola.
Scontro piuttosto che Incontro?
I rapporti di forza esprimono la lotta    Non faccio più
                                          quello che dici tu!
nei confronti dell’autorità e il          Faccio quello che
bisogno di indipendenza...                voglio io!

                                IDEALIZZAZIONE ADULTO
Il confronto, a volte anche
aspro, serve a ridefinire i
legami parentali.                    REALE FINITEZZA
Scontro piuttosto che Incontro?
Nella società occidentale sono meno
evidenti i riti di passaggio e, quindi,
l’adolescente deve trovare altri modi per
dimostrare ciò che è e ciò che vale.

 Attraverso l’azione e la trasgressione egli sperimenta se
 stesso, scopre i limiti propri e quelli esterni.
 Paradossalmente bisogna trasgredire per diventare capaci
 di nuove regole!
Negoziare il conflitto
Le situazioni di conflitto diventano frequenti…
ma occorre trasformarle in occasioni di contrattazione.

       Il CONFLITTO evidenzia che è avvenuto o sta
       avvenendo qualcosa di diverso da ciò che ci si
       aspettava.

Quello di cui si discute non riguarda solo l’oggetto
del contendere ma anche la relazione in sé e per
questo risulta difficile.
Quali abilità sono necessarie al genitore?

 Disponibilità a superare la situazione conflittuale;
 Capacità di individuare i motivi che la creano;
 Ragionare sui rispettivi bisogni;
 Essere pronti a discutere sui comportamenti;
 Comprendere e rispettare i sentimenti e le
  emozioni;
 Considerare gli elementi che differenziano e quelli
  che accomunano;
 Trovare un accordo.
Quali abilità sono necessarie al genitore?
Genitori e figli
non sono sullo stesso piano!

Anche se faticoso, con i figli è necessario NEGOZIARE
perché:
 è funzionale alla loro crescita,
 sviluppa autonomia di pensiero,
 permette di trasformare le regole della
  famiglia in regole personali con le
  quali vivere.
Quali sono le discussioni più frequenti?
 Scuola                Ciò che conta, non è il
 Buone maniere         contenuto della
 Amici                 discussione, ma il
 Vestiti               modo in cui si affronta
 Soldi                 l’argomento e si giunge
 Tempo libero…                  alla conclusione.

Le tensioni allenano la capacità a
relazionarsi, costringono ad esprimere le
proprie ragioni, ad ascoltare quelle altrui,
a trovare una mediazione..
Monitorare lo sviluppo…
I genitori tendono ad oscillare tra:
 un controllo autoritario, restrittivo
    e una guida minima, permissiva.

Ciò che conta è essere PRESENTI,
partecipare a ciò che accade,
cercare di comprendere i problemi e i bisogni che
emergono,
soprattutto occorre porre attenzione ai comportamenti,
evidenziare sia i punti di forza che quelli di debolezza,
cercare insieme i significati delle azioni.
Monitorare lo sviluppo…
Si tratta di MONITORARE lo sviluppo dell’adolescente

osservare in modo sistematico le sue diverse attività per
raccogliere informazioni sulla sua crescita culturale, affettiva,
sociale, in modo da prefigurare e orientare il
suo percorso evolutivo.

Tale monitoraggio riveste un ruolo
fortemente protettivo anche
rispetto al rischio , ad esempio, di
venire a contatto con droghe illegali.
L’influenza degli amici…
Il rapporto con gli amici è molto importante perché facilita il
distacco dalla famiglia. Le relazioni amicali si sviluppano su due
piani:
Uno più stretto e intimo
L’AMICO DEL CUORE

L’altro più allargato e diversificato
LA COMPAGNIA
Il gruppo dei pari…
Funge da Laboratorio Sociale nel quale il ragazzo si esercita ad
affrontare i compiti evolutivi, ad acquisire nuove modalità
d’essere e nuovi linguaggi, a mettere alla prova la capacità di
stare con gli altri, a sperimentare nuove appartenenze.
Tutte esperienze che gli forniranno una base per regolare le
relazioni anche in età adulta.
Il gruppo dei pari…
I genitori comprendono il bisogno sociale dell’adolescente, ma…

…temono che il figlio non sia in grado di discriminare e selezionare
gli stimoli provenienti dal mondo esterno

                    …lasciandosi condizionare negativamente.

Quando un adolescente adotta dei comportamenti rischiosi non è
detto che questi siano patologici.
Più facilmente rappresentano disagi che fanno parte
del normale processo evolutivo e
sono, quindi, transitori.
D’altra parte è noto che le azioni devianti per lo più non
sono vissute in solitudine, ma la maggior parte dei reati
sono commessi in gruppo: ciò vale in misura maggiore per i
comportamenti devianti dei minorenni tra i quali sono
spesso rilevabili comportamenti violenti non riconducibili a
finalità acquisitive (furto, rapina) ma più fortemente
connotati in termini espressivi (vandalismo o atti di
aggressività).
Alcuni autori considerano la devianza come il risultato di
una specifica scelta di gestione della reputazione e il
gruppo di pari come uno strumento per tale gestione,
tenendo presente che non sempre gli individui privilegiano
una REPUTAZIONE POSITIVA.

Se il gruppo attribuisce un valore
normativo alla devianza è più
probabile la commissione di atti
devianti;
nel caso di gruppi che invece le
attribuiscono un valore negativo, è
più probabile che tali atti vengano
inibiti.
Esisterebbe quindi un rapporto di interdipendenza tra
l’appartenenza ad un gruppo ed il coinvolgimento in atti di
devianza.
"Essere membro di un gruppo implica l’adesione alle norme
di gruppo sulla devianza e, viceversa, un determinato livello
di coinvolgimento nella devianza dipende dal fatto di
appartenere a un gruppo con particolari norme." (Emler e
Reicher, 2000)
Le bande giovanili…
Il gruppo è dunque un riferimento dal punto di vista
normativo quindi i comportamenti vengono uniformati a
quelli dei coetanei.
Questo legame di dipendenza impedisce a volte al singolo
di sottrarsi alle proposte del gruppo e di mantenere il
proprio punto di vista,
con il rischio dell’esclusione
o con l’accusa di essere codardo
o traditore.
Le bande giovanili…
ELEMENTI COMUNI (YOUTH GANG):
• Gruppi auto-formati
• Interessi condivisi
• Controllo di un territorio o di un commercio
• Uso di simboli particolari di comunicazione
• Coinvolgimento nel crimine
• Composizione di soli giovani ma possono essere inclusi
  anche degli adulti
Le bande giovanili…
Le decisioni prese nei gruppi differiscono sostanzialmente
da quelle che avrebbe preso il singolo membro se avesse
agito da solo.
Ma in questo senso il gruppo può agire da facilitatore e
non costituisce la causa della devianza: infatti l’attività
criminosa, come la maggior parte delle attività sociali, si
pratica in gruppo.
La commissione del reato da parte del gruppo non
caratterizza i tempi moderni ma è una condizione d’ogni
tempo, tipica dell’agire umano in società.
Le bande: perché si formano?
Studi americani….
1. Raccolgono i ragazzi che condividono uno stesso
   specifico territorio, che sviluppano una tradizione
   comune, i componenti non presentano particolari
   caratteristiche di disadattamento sociale od emotivo
   anche se la gang si forma per reazione alla carenza
   nella comunità di risorse adeguate ai bisogni dei
   giovani. I comportamenti devianti si manifestano
   nello scontro tra bande.
2. Le bande criminali esercitano una violenza fine a se
   stessa per dimostrare ai loro membri
   di essere vivi e sentirsi vivi.
3. Le bande rappresentano una risposta alla mancanza
   di opportunità di crescita sociale. La società è basata
   sulla competizione che arriva al conflitto per
   l’accaparramento delle scarse risorse. La banda
   diventa un sistema sociale privato, segreto, governato
   da una leadership che ha ruoli definiti, persegue i suoi
   obiettivi senza preoccuparsi se siano più o meno
   legali. La banda si impone al territorio mediante un
   mutuo scambio: fornisce servizi in cambio di
   protezione.
Le bande… quali fattori predittivi?
Società: basso livello di integrazione
Famiglia: povertà, assenza dei genitori, attaccamento
inadeguato, scarso controllo
Scuola: basse aspettative circa il successo scolastico,
basso impegno, scarso attaccamento agli insegnanti
Individuo: bassa autostima, eventi negativi, sintomi
depressivi, facile accesso agli stupefacenti
Le bande… in Italia?
Giovani annoiati che cercano di impiegare il loro tempo che
li possa divertire. I componenti sono compagni di scuola,
residenti nello stesso quartiere e che si incontrano nello
stesso luogo di ritrovo.
Il reato spesso nasce improvvisamente, senza una reale
progettazione o riflessione.
Non c’è una struttura organizzativa né un’attività specifica
cui il gruppo si dedica, né rivalità tra bande e neppure il
controllo del territorio.
Evoluzione rispetto al passato: prima violenza su oggetti
(atti vandalici) ora spostata sulle persone, soprattutto
i più fragili.
RISCHIARE…
In adolescenza i genitori si preoccupano dei pericoli cui il figlio
andrà incontro e si chiedono se saprà affrontarli in modo
adeguato e senza farsi condizionare dai coetanei.
Lo sviluppo di un adolescente non è quasi mai lineare, presenta
discontinuità varie che possono produrre del disagio.
La spinta a crescere è molto forte e l’adolescente può trovarsi in
situazioni difficili tali da fargli assumere comportamenti a
rischio che possono compromettere il suo stesso benessere
fisico-psicologico-emotivo.
Diverse sono le azioni rischiose che può
mettere in atto, tutte, però, rappresentano
un tentativo di padroneggiare
le difficoltà di crescita.
Trasgressività…
La trasgressività è una caratteristica universale
dell’adolescenza, età in cui il rapporto con le regole
educative e sociali viene rivisto e messo in discussione, per
questo è difficile capire fino a che punto può essere un
desiderio di crescita e autonomia e quando è segnale di un
disagio individuale, familiare o sociale.

"Il comportamento antisociale costituisce in genere un
episodio transitorio ma in alcuni casi può rappresentare la
prima fase di un processo il cui esito è quello della
stabilizzazione della devianza." (De Leo, 1998)
Comportamenti a rischio…
               bullismo,
            cyberbullismo,
                sexting,
abuso di alcol e sostanze stupefacenti,
    attività sessuali non protette,
         anoressia e bulimia,
        abbandono scolastico,
             fughe da casa,
          tentativi di suicidio,
   comportamenti violenti contro
     oggetti, animali o persone
Funzione dei comportamenti a rischio:
ADULTITA’: assunzione anticipata di comportamenti
 considerati normali negli adulti;
ACQUISIZIONE E AFFERMAZIONE DI AUTONOMIA:
 necessità di svincolarsi dalla condizione di dipendenza dai
 genitori per costruirsi un’identità di adulto (es.: sostenere le
 proprie opinioni, prendere decisioni circa il proprio futuro,
 intraprendere azioni devianti);
IDENTIFICAZIONE E DIFFERENZIAZIONE: necessità di
 differenziarsi dagli adulti significativi, identificandosi come
 un individuo dotato di particolari caratteristiche;
AFFERMAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI SÉ:
 adozione di nuovi comportamenti per
 mettersi alla prova;
Funzione dei comportamenti a rischio:
TRASGRESSIONE E SUPERAMENTO DEI LIMITI: trasgredire
  alle regole del mondo adulto per aderire a regole più consone
  alle proprie esigenze, per dimostrare la propria capacità di
  decisione;
ESPLORAZIONE DI SENSAZIONI: esigenza particolarmente
  diffusa nella cultura occidentale, dove si esalta ogni
  sperimentazione del nuovo;
PERCEZIONE DI CONTROLLO: necessità di superare il limite
  per dimostrare a se stessi e agli altri, che la novità non
  spaventa e che si è in grado di controllare le proprie azioni
  senza il bisogno dell’adulto, senza lasciarsi travolgere;
COPING E FUGA: messa in atto di strategie
che consentono di far fronte in modo più o
meno adattivo alle difficoltà e a problemi
personali e relazionali.
Prevenire:
CONOSCERE E OSSERVARE:
E’ importante osservare il comportamento dei propri figli.

Quando un ragazzo consuma sostanze vi sono dei SEGNALI:
 maglie odoranti di tabacco,
 accendini in tasca,
 cartine nello zaino,
 richiesta di soldi,
 cambiamenti nelle abitudini alimentari
      le ragazze a volte fumano per contrastare lo stimolo
      della fame;
      chi si spinella ha la cosiddetta
      "fame chimica" che porta ad abbuffarsi,
Prevenire:
CONOSCERE E OSSERVARE:
 variazioni emotive
     l’abuso di alcol fa sprofondare in uno stato depressivo
     temporaneo,
     lo spinello altera l’umore, favorendo logorrea e
     creando disturbi nell’attenzione.

E’ quindi importante essere in contatto con gli adulti
significativi (insegnanti, animatori, allenatori) per avere la
possibilità di un confronto, per ascoltare diversi punti di vista,
per valutare la situazione e come affrontarla.
Prevenire:
PARLARE:
Se si ha il sospetto che il figlio abbia usato qualcosa,
• occorre parlare direttamente,
• esprimere i propri dubbi,
• domandare con calma com’è la situazione,
• cercare di capire il significato di tale comportamento senza
   giustificare o accusare.
Diversamente da ciò che si crede, i figli hanno bisogno di
sapere qual è l’opinione dei genitori su questo argomento.
L’eventuale silenzio dei genitori viene spesso vissuto come
indifferenza e interpretato come:
«Non gliene frega niente di me!».
L’adolescente
     tollera
      di più
 il disaccordo
che il silenzio
        o
l’indifferenza
         !
Prevenire:
I GENITORI DEVONO ESPLICITARE CHIARAMENTE LA NON
ACCETTAZIONE DELL’USO DELLE DROGHE LEGALI E ILLEGALI,
STABILIRE DELLE REGOLE E DELLE CONSEGUENZE PER I
COMPORTAMENTI INADEGUATI!
Prevenire:
Nell’attuale contesto storico-
culturale, il ruolo dei genitori
è meno normativo e più
affettivo, a volte fraterno o
amicale.
Dal punto di vista educativo
è importante definire i
confini generazionali e le
regole di convivenza che
riguardano gli spazi in casa, i
tempi personali e familiari, i
rapporti dentro e fuori le
mura domestiche, ecc…
Fattori di protezione:
• Legami familiari forti e positivi;
• Monitoraggio da parte dei genitori dei
   comportamenti dei figli e delle attività che
   conducono con i pari;
• Regole di condotta chiave che la famiglia fa
   rispettare;
• Coinvolgimento dei
  genitori nella vita del figlio;
• Successo scolastico;
• Forte legame con le
  istituzioni, come scuola,
  circoli sportivi, …;
Cosa fare per avere un buon rapporto col figlio?

• Parlare anche quando sembra che il figlio non
  ascolti
• Intervenire di fronte alle situazioni che richiedono
  dei chiarimenti
• Comunicare il proprio interesse a comprendere
• Essere congruenti rispetto a ciò che si fa e ciò che
  si dice
• Verificare come usa il denaro
• Partecipare a occasioni formali e informali con altri
  genitori o adulti significativi come insegnanti,
  allenatori, educatori, animatori, …
• Dare e trasmettere fiducia
Cosa fare per avere un buon rapporto col figlio?
• Non arrendersi di fronte agli atteggiamenti di
  ostilità o di distacco del figlio
• Cogliere il momento opportuno per parlare
• Restare disponibili al dialogo
• Riconoscere e valorizzare le capacità del figlio
• Stimolare la sua capacità critica
• Educare al rispetto dei valori familiari e sociali
• Dare regole adeguate all’età
• Favorire l’espressione delle opinioni e dei sentimenti
• Stimolare la ricerca di comportamenti alternativi a
  quelli rischiosi
• Fare delle cose insieme dando valore alla
  cooperazione
Cosa fare per avere un buon rapporto col figlio?
• Conoscere chi frequenta e aprire la casa
   agli amici
• Sapere cosa fa e con chi sta
• Saper sostenere i NO fornendo le motivazioni e
  restando disponibili al confronto
• Rafforzare l’alleanza madre-padre
  indipendentemente dal rapporto marito-moglie
• Dare responsabilità e fiducia adeguate all’età
• Dare sostegno nei momenti di fragilità
Cosa fare quando c'è consumo di droga?
• Non nascondere il problema
• Non isolarsi e parlare con gli altri genitori e adulti
  significativi
• Evitare l’atteggiamento sospettoso e parlare
  chiaramente
• Ricercare insieme il significato del comportamento d’uso
  e proporre delle alternativo
• Non viverlo come un fallimento della propria azione
  educativa ma adoperarsi per trovare ogni possibile
  soluzione
• comunicare per comprendere senza giudicare
• Concordare tra i due genitori una linea educativa e
  mantenerla
• Cercare aiuto presso i servizi territoriali
   di competenza
Reazioni dei genitori all’uso di alcol e droga
FASE: USO SPERIMENTALE

    PENSIERI          SENTIMENTI
                                    AZIONI INUTILI        AZIONI UTILI
   FREQUENTI            COMUNI
• Non riguarda     • ansietà       • Frugare nella     • Parlare
  mio figlio       • incredulità     stanza              direttamente
• Lo fanno tutti                   • Cercare           • Porgli delle
• Come posso                         ossessivamente      domande in
  aiutarlo?                          prove               modo calmo
                                   • Leggere gli sms   • Spiegare i
                                     o la mail           motivi di queste
                                                         richieste
                                                       • Prepararsi ad
                                                         un’eventuale
                                                         risposta positiva
Reazioni dei genitori all’uso di alcol e droga
FASE: USO OCCASIONALE

    PENSIERI        SENTIMENTI
                                      AZIONI INUTILI        AZIONI UTILI
   FREQUENTI          COMUNI
• È una fase      • Dubitare di sé   • Chiamare gli       • Cercare di
  passeggera      • Rabbia             esperti              capire e di
• Chi gliela      • Senso di           pensando che         esprimere i
  fornisce?         inadeguatezza      l’intervento sia     sentimenti
• Devo fermarlo                        risolutivo         • Cercare insieme
                  • Preoccupazione
• Non posso                          • Limitare la          i significati
                  • imbarazzo
  mettermi                             libertà              dell’uso
  contro                             • Mettere in atto    • Discutere e
• Cosa posso                           delle punizioni      intraprendere
  fare?                              • Condannare/pe        strade
                                       rdonare l’uso di     alternative
• Come ha
  iniziato?                            droghe             • Parlare degli
                                                            effetti
• Dove finirà?
                                                            spiacevoli e
                                                            piacevoli delle
                                                            droghe
Reazioni dei genitori all’uso di alcol e droga
FASE: USO ABITUALE
    PENSIERI            SENTIMENTI
                          COMUNI           AZIONI INUTILI       AZIONI UTILI
   FREQUENTI
• Ho fallito        • Senso di colpa      • Negare il         • Essere coerenti
• Come farò e chi   • Disorientamento       problema          • Trascorrere del
  mi aiuterà a      • Rabbia              • Nascondere la       tempo insieme
  controllarlo?     • Impotenza             situazione a      • Ricercare la
• Come mi           • Paura per le          famiglia/amici      comunicazione
  giudicheranno       conseguenze         • Prestare          • Discutere e
  parenti/amici?    • Paura per perdita     denaro              trovare
                      del controllo       • Trovare             alternative
                                            giustificazioni   • Incoraggiare la
                                          • Credere al          responsabilità
                                            figlio senza        delle azioni e
                                            verificare ciò      delle
                                            che dice            conseguenze
                                                              • Collaborare
                                                                attivamente
                                                                con i
                                                                professionisti
Tutti i bambini, tranne uno, crescono.
Peter Pan è un irresponsabile e prende la decisione di
non affrontare la vita perché pensa che non gli piacerà.

James Matthew Barrie ci dice che
Peter, a poche settimane di vita,
decide di scappare prima di
provare a stare nel mondo in cui è
nato.
Basta una conversazione tra i
genitori che ne delineano il futuro
a farlo spaventare e volar via senza
accertarsi se valga la pena vivere in
un mondo che neanche conosce.
Francesco Cataluccio, nel saggio
"Immaturità - La malattia del nostro tempo"
(Einaudi)
definisce così le caratteristiche
comportamentali di Peter Pan:

"Irresponsabilità,
ansia da abbandono,
solitudine,
narcisismo
sono le caratteristiche del personaggio
Peter Pan".
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