REPUBBLICA ARABA D'EGITTO NOTA CONGIUNTURALE

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REPUBBLICA ARABA D’EGITTO
                                       NOTA CONGIUNTURALE

I dati ufficiali di contabilità nazionale e bilancia dei pagamenti per l'anno fiscale concluso di recente (luglio
2008/giugno 2009) confermano che l'economia egiziana, pur attraversando una fase di rallentamento a
causa delle ripercussioni della crisi finanziaria globale e della contrazione del commercio internazionale,
mantiene tuttavia ritmi di sviluppo sostenuti. Il Prodotto Interno Lordo ha fatto registrare un incremento del
4,7 per cento rispetto al 2007/08. Benché significativamente inferiore al 7,2 per cento realizzato nell'anno
fiscale precedente, si tratta di un risultato che va ben oltre le attese sia della quasi totalità degli analisti, sia
dello stesso Governo e che conferma l’Egitto nel novero ristretto delle economie emergenti.
I conti pubblici nel 2008/09 sono stati anche influenzati dal pacchetto di stimolo fiscale attuato dal Governo a
sostegno della domanda interna e per mitigare l'impatto della crisi mondiale sull'economia egiziana, del
valore di circa LE 15 mld, corrispondenti a circa l'1,5 per cento del PIL (una magnitudo molto inferiore,
quindi, rispetto ai principali Paesi industrializzati). Di questi, oltre il 70 per cento (LE 10,8 mld) è stato diretto
verso investimenti pubblici, prevalentemente realizzazione di infrastrutture e utilities, LE 2,7 mld è andato a
incrementare la spesa corrente e i restanti LE 1,5 mld sono stati utilizzati per alleggerimenti fiscali.

Inflazione e politica monetaria - Nel 2008 l'Egitto aveva sperimentato un aumento vertiginoso del tasso di
inflazione, passato dal 6,9 per cento annuale nel dicembre 2007 al 18,7 per cento a dicembre 2008, dopo
aver sfiorato il 24 per cento ad agosto. In buona parte tale incremento era riconducibile alla componente
alimentare – che rappresenta la voce di gran lunga più importante del paniere e aveva segnato un aumento
del 31 per cento tendenziale ad agosto 2008 – fortemente influenzata dall'andamento dei prezzi
internazionali (l'Egitto importa circa la metà del proprio fabbisogno di frumento e il 90 per cento degli oli per
uso alimentare), ma variazioni nelle tariffe amministrate dei prodotti energetici e l'espansione della domanda
interna avevano accelerato il processo di spill over ai prodotti non alimentari, tanto che il tasso medio di
inflazione per l'anno aveva superato il 18 per cento.
Il tasso di inflazione tendenziale core a ottobre 2009 è stato pari al 6,5 per cento, contro il 6,3 per cento a
settembre.

Bilancia dei pagamenti - Nel 2008/09 la bilancia dei pagamenti è tornata in rosso dopo alcuni anni, facendo
segnare un disavanzo di US$ 4,4 mld, a causa dell'ampliamento del deficit della bilancia commerciale,
legato in parte alla forte riduzione (in volume e prezzo) dell'interscambio di idrocarburi – che ha comportato
una marcata riduzione dell'avanzo del comparto – e in parte alla diminuzione delle esportazioni non oil, a
fronte della sostanziale stabilità delle importazioni.
L'avversa congiuntura internazionale ha inoltre causato un netto deterioramento del saldo da servizi,
riducendo le entrate valutarie del Canale di Suez, quelle derivanti dagli investimenti all'estero, pesantemente
influenzate dalle violente oscillazioni sui mercati finanziari internazionali, e quelle legate al settore turistico.
Tuttavia, quest'ultimo ha retto molto meglio di quanto lasciassero supporre i dati dei primi mesi del 2009 e
sembra avviato a un completo recupero dei livelli record degli scorsi anni.
L'accresciuto grado di flessibilità e robustezza dell'economia egiziana, hanno consentito al Paese di
assorbire gli shock esterni generati dal rallentamento congiunturale globale molto meglio rispetto a quanto si
attendevano non solo la maggior parte degli analisti ma anche parecchi osservatori all'interno della
compagine governativa. Il tasso di sviluppo del PIL, pur palesando un rallentamento rispetto agli impetuosi
ritmi di crescita del recente passato (superiore al 7 per cento medio negli ultimi tre anni) si mantiene su livelli
estremamente soddisfacenti.

Il World Economic Forum (WEF), nel proprio rapporto annuale sulla competitività dei diversi Paesi (edizione
2009/10) colloca l'Egitto al 70° posto su 133 Paesi esaminati, con un guadagno di 11 posizioni rispetto
all'anno precedente (ma, occorre aggiungere, soltanto una rispetto al 2006/07). In testa alla classifica c'è la
Svizzera, mentre gli Stati Uniti, leader lo scorso anno, sono in seconda posizione. In fondo si piazza il
Burundi; l'Italia è al 48° posto.
Tra i Paesi del Nord Africa e Medio Oriente (esclusi i Paesi del Golfo) l'Egitto ha superato il Marocco (73°
posto), ed è dietro soltanto a Israele (27°), Tunisia (40°) e Giordania (50°).
L’interscambio
Interscambio con il resto del Mondo - Gli ultimi dati dell’FMI sulla bilancia commerciale dell’Egitto,
relativi al primo semestre dell’anno in corso, confermano gli USA come il principale partner dell’Egitto,
seguito da Cina, Italia, Germania e Turchia.
Ad eccezione di quest’ultima, che aumenta le proprie esportazioni in modo vistoso, più che raddoppiandole
(conseguenza dell’accordo di libero scambio siglato tra i due paesi nel 2006), i quattro principali fornitori
registrano una diminuzione dell’export.
In totale le importazioni egiziane passano da 31,3 a 28,3 miliardi di dollari (-9,4%), mentre le esportazioni,
passando da 16,2 a 12,9 miliardi di dollari calano in maniera ancora più netta (-20,3%).
Secondo i dati forniti dall’Ufficio di Statistica egiziano – CAPMAS – nei primi sei mesi del 2009, la
diminuzione delle importazioni dal resto del mondo registra un 18,1% e quella delle esportazioni -25,4%,
confermando una battuta d’arresto, anche se non drammatica, piu’ o meno marcata, dell’interscambio.

Interscambio con l’Italia - Secondo i dati ISTAT, nel I^ semestre 2009 le esportazioni italiane verso
l’Egitto hanno totalizzato un valore di 1,3 miliardi di Euro, in leggera diminuzione (-3%) rispetto all’analogo
periodo 2008.
Inoltre, tutti i principali partner europei, hanno accusato cali, in valore, in molti casi superiori a quelli
dell’Italia, in particolare Olanda e Regno Unito.
Le nostre importazioni dall’Egitto, hanno avuto invece un calo significativo (-32,3%) attestandosi a 734,6
milioni di Euro, rispetto al miliardo e ottantaquattro milioni dell’analogo periodo 2008.

Interscambio Italia Egitto 2005 -2009 (I primo semestre)

(Elaborazione ICE Cairo su dati ISTAT – Valore ’000 Euro)

A causa di questo calo e della sostanziale tenuta delle nostre esportazioni il saldo commerciale nel 1^
semestre dell’anno in corso a favore dell’Italia si allarga passando da 257,2 a 567,2 milioni di Euro,
(+120,5%), continuando il trend positivo degli ultimi tre anni.
Il significativo calo dell’import dall’Egitto e’ causato principalmente dalla riduzione, in valore, delle
esportazioni petrolchimiche e di materiali della siderurgia egiziane, che costituiscono quasi il 60% del valore
dell’export verso l’Italia.
Comunque cali notevoli si sono avuti anche in altri comparti dell’export egiziano quali i tessili, i prodotti
chimici, le pelli e il cuoio e gli articoli in materie plastiche. Da registrare invece una notevole crescita
dell’export di calzature (+50%), che rimane tuttavia, in valore totale,ancora limitato (6,2 milioni di Euro)
Per quanto riguarda le nostre esportazioni, tiene bene la filiera della meccanica, che rappresenta il 40% del
nostro export verso l’Egitto.

Le principali voci delle esportazioni Italiane (I semestre 2009) sono le seguenti:
                                             Valore       inVariazione        %Percentuale        sul
Voce                                         migliaia     dirispetto     al    Itotale Export It.
                                             Euro           semestre 2008       in Egitto
Altre macchine di impieghi speciali          162.623        -2,5                12,5
Altre macchine di impiego generale           136.597        25,3                10,5
Prodotti petroliferi raffinati               135.264        74,1                10,4
Tubi, condotti, profilati cavi e relativi
                                             132.550        122,9               10,4
accessori in acciaio
Macchine per impiego generale                110.283        -24,9               8,5
Prodotti chimici di base                      77.944                 -21,2                  6
Macchine per la formatura dei metalli e altre
                                              39.683                 10,7                   3,04
macchine utensili
Motori, generatori e trasformatori elettrici  36.438                 -4,3                   2,8
Apparecchi per uso domestico                  23.774                 -32,7                  1,8
Altri prodotti chimici                        22.994                 -13,9                  1,76
Prodotti della siderurgia                     22.815                 -45,0                  1,75
(Elaborazione ICE Cairo su dati ISTAT)

Sulla base dei risultati del 1^ semestre 2009 l’Italia si conferma primario partner commerciale dell’Egitto, in
particolare, secondo paese cliente dopo la Spagna, e terzo fornitore, dopo USA e Cina, precedendo di
pochissimo la Germania.

Le principali voci delle esportazioni Egiziane verso l’Italia (I semestre 2009) sono le seguenti:
                                                                 Variazione      %Percentuale        sul
                                               Valore in migliaia
Voce                                                             rispetto al I sem.totale Export It.
                                               di Euro
                                                                 200               in Egitto
Petrolio Greggio e gas naturale                227.364           -28,5             30,95
Prodotti petroliferi raffinati                 110.088           -28,3             14,98
Prodotti chimici di base                       88.136            1,9               11,99
Prodotti di colture agricole non permanenti 64.538               7,3               8,78
Metalli di base preziosi ed altri non ferrosi  49.624            -46,0             6,75
Altri prodotti tessili                         24.137            -4,4              3,28
Articoli di abbigliamento escluso in pelliccia 22.870            -11,5             3,11
Prodotti della siderurgia                      17.734            -87,6             2,41
Pietra, sabbia e argilla                       14.361            -24,6             1,95
Filati di fibre tessili                        13.930            -40,9             1,98
(Elaborazione ICE Cairo su dati ISTAT)

Principali investimenti Italiani in Egitto
L’Italia e’ stato, nell’arco dell’ultimo triennio, uno dei più attivi investitori esteri in Egitto. L’acquisto di
Italcementi, attraverso la sua consociata Suez Cement (che detiene un terzo della produzione totale di
cemento in Egitto) di alcuni impianti produttivi locali in seguito al processo di privatizzazione del settore nel
2005 e l’acquisizione dell’80% del capitale della Bank of Alexandria, prima banca privata e terza del Paese,
da parte di Banca Intesa San Paolo nel 2006, in seguito alla privatizzazione della terza banca pubblica
egiziana per importanza, sono stati in assoluto fra i più rilevanti investimenti esteri nel paese.

Più recentemente, vanno segnalati i progetti per l’allargamento degli impianti della Pirelli Tyres in
Alessandria, i nuovi impianti del Cotonificio Albini, inaugurati nel corso della visita del Ministro Scajola (15
Marzo 2009) per la produzione di filati di cotone nella zona industriale di Borg El Arab (40 km da
Alessandria) che potrebbe diventare un importante punto di riferimento anche per altre aziende Italiane della
filiera del tessile – abbigliamento: infatti la ditta Filmar sarà capofila per la costruzione di altri impianti, cui
partecipano lo stesso Cotonificio Albini e la locale Setcore, per le successive fasi di lavorazione dei tessuti
prodotti in loco.
Inoltre, in occasione del vertice di governo italo - egiziano del 12 maggio 2009 a Sharm El Sheikh sono
stati firmati numerosi protocolli di intesa fra i due governi nei settori scientifico e dell’istruzione
(collaborazione fra l’ENEA e il Ministero della Ricerca Scientifica locale, riconoscimento dei titoli di studi per
gli allievi delle scuole italiane in Egitto di istruzione superiore e professionale), oltre che relativamente a
programmi di cooperazione bilaterale nei settori ambiente e cultura, e per la cooperazione tra EXPO 2015 e
il Ministero dell’Industria egiziano per facilitare scambi di progetti in occasione della prossima EXPO
Universale di Milano ed e’ stato riconfermato l’interesse per la reciproca collaborazione nel settore
dell’energia.
L’accordo firmato tra le Ferrovie dello Stato e le Ferrovie Egiziane (Egyptian National Railways
Authority) per la cooperazione nella riorganizzazione delle ferrovie egiziane, sia per quello che riguarda
l’assetto organizzativo che l’adeguamento tecnologico della rete, sta facilitando le aziende Italiane operanti
nel comparto dell’engineering ferroviario ad acquisire alcune commesse, come dimostra quella
recentemente aggiudicata alla ELSAG DATAMAT per l’installazione di un sistema informatico di controllo
della segnaletica ferroviaria.
Significativa e di lunga data la presenza delle societa’ del gruppo ENI (in Egitto sotto il nome di IEOC in Joint
Venture con la locale societa’ petrolifera) – operante nei settori di ricerca di nuovi giacimenti, estrazione e
produzione di idrocarburi, ma anche nella liquefazione del gas naturale - è la prima società straniera ad
operare nel settore idrocarburi in Egitto, dove vanta una presenza consolidata da oltre 50 anni. La sua quota
di mercato nella produzione oil & gas è pari a circa il 55% del totale nazionale. ENI ha una partecipazione
del 40% nel più grande impianto del mondo per la liquefazione del gas naturale che è situato a Damietta
(delta del Nilo, sul Mediterraneo), ed è gestito da SEGAS, (40% la spagnola Union Fenosa, 40% ENI, 20%
E-GAS, holding egiziana del gas).

Modalità di investimento
La Legge 8 del 1997 è lo strumento normativo più moderno in favore degli investimenti, che stabilisce le
seguenti garanzie ed incentivi: Le società possono essere anche al 100% di proprietà straniera (limitazioni
vigono per settori strategici e per società a scopo esclusivamente commerciale); vi sono garanzie contro
nazionalizzazione ed espropri; libertà di rimpatriare capitali e profitti, i salari degli esperti stranieri che vi
lavorano sono esenti da tassazione se la loro permanenza in Egitto non supera l’anno.
LE TIPOLOGIE DI SOCIETÀ PREVISTE SONO LE SEGUENTI – le forme societarie previste dal Codice
Civile Egizino sono le seguenti: le societa’ individuali (Sharika Fardia), le societa’ in accomandite (Sharikab
Tawsia) , le societa’ a responsabilita’ limitata (Sharika Zat Masoulia MAhdouda) e le societa per azioni
(Sharika Mosahama).

Grazie allo “Sportello Unico” esistente presso l’Agenzia degli Investimenti (GAFI) il tempo per la
registrazione di una societa’ e’ limitato in media a 60 giorni.

Si applicano degli incentivi agli investimenti rientranti in 16 campi prioritari es: Agricoltura, high tech,
cantieristica etc…) di attività che vengono realizzati in particolari zone industriali (Sud Egitto). In tali zone si
applica appunto un regime preferenziale che si estende anche alla possibilità di godere di particolari
agevolazioni fiscali (da 5 a 20 anni di esenzione fiscale), anche se la flat tax del 20% applicata, a partire
dal 1° gennaio 2006 a tutte le persone fisiche e giuridiche, ha notevolmente diminuito gli incentivi
fiscali erogati agli investitori stranieri.

Fino a quella data la tassazione media era del 45%.

Esiste anche la possibilità di usufruire delle zones pubbliche che sono 8 (2 al Cairo, Alessandria, Nasr City,
Porto Said, Suez, Ismailia, Damietta), è inoltre prevista la creazione di zone franche private per progetti
specifici, autorizzata dal competente organo governativo (il GAFI - General Authority for Investment).

Si applicano alle Free zones anche specifiche norme, che ne regolano i limiti territoriali e i tipi di attività che
vi possono essere esercitate, nonché il pagamento delle royalties e le regole per l’entrata e l’uscita delle
merci.
Le merci prodotte in tali zone e poi importate nel resto dell’Egitto sono considerate a tutti gli effetti come
merci importate dall’estero.
DOPPIA TASSAZIONE - La “Convenzione tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Araba d'Egitto per
evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito” unitamente al
relativo "Protocollo aggiuntivo" (entrambi sottoscritti a Roma il 7/5/79) sono stati ratificati con la Legge n.387
del 25/5/81 e sono entrati in vigore nel 1982. Ambo i testi sono disponibili, a richiesta, presso ICE/Cairo e
l’Ufficio commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Egitto.

SOLUZIONI DELLE CONTROVERSIE
La continua produzione normativa e i tempi particolarmente lunghi per esaurire tutte le fasi di un eventuale
giudizio, sono fattori che fanno optare in molti casi l’azienda straniera per la ricerca di soluzioni extra
giudiziali, in particolare per il ricorso arbitrato. Al quale ci si rivolge spesso in presenza di contratti di
particolare valore o lavori di particolare rilevanza.
In sede di definizione del contenuto dell’accordo, suggeriamo quindi la massima precisione nella redazione
delle varie clausole e delle possibili fattispecie in base all’esperienza del settore specifico, con l’indicazione -
anche questa esplicita - del maggior numero di meccanismi atti a risolvere per contratto, ed eventualmente
entro un termine concordato, le possibili differenze di interpretazione e/o applicazione dei contenuti
dell’accordo, segnalando con puntualità alla controparte locale tutte le violazioni degli accordi contrattuali.
Sostegno finanziario e assicurativo da parte di organismi italiani e internazionali

L’Egitto è tradizionale beneficiario di una molteplicità di strumenti internazionali di sostegno finanziario: aiuti
bilaterali americani e giapponesi, programmi di sostegno europei, inclusi i programmi ENPI dell’Unione
Europea.

Sono presenti in Egitto anche molte agenzie delle Nazioni Unite, la World Bank, nonché i fondi islamici di
aiuto allo sviluppo.

Opera al Cairo anche l’ufficio regionale della Banca Europea per gli Investimenti, che nel corso degli anni ha
molto finanziato programmi per le infrastrutture locali (energia elettrica, acqua).

La possibilità di promuovere con successo la partecipazione del sistema industriale italiano alla
modernizzazione dell’Egitto è legata anche alla capacità di inserirsi con una combinazione di possibili
strumenti nazionali di sostegno: le linee di credito a supporto delle PMI egiziane, oltre agli interventi SIMEST
e le coperture previste dalla SACE. L’attività di copertura assicurativa di SACE in Egitto è ben sviluppata,
sulla scia dell’importante volume di             export italiano, e il 90% circa degli impegni è
relativo a controparti private (con operazioni, cioè, prive della garanzia sovrana). Riguardo alle condizioni di
assicurabilità                    di                   SACE,                    l’Egitto                    rientra
nella categoria 4/7, classe B, che non comporta restrizioni di carattere generale. Le operazioni vengono
comunque valutate singolarmente, per definire il merito di credito delle controparti.

Simest ha finanziato, anche di recente, progetti di J.V. in Egitto, che considera un paese “target” e ove sono
stati finanziati 21 progetti negli ultimi 10 anni.

Essendo impossibile elencare in dettaglio le varie modalità di inserimento in tali programmi, si suggeriscono i
seguenti siti web:

www.gafinet.org (General Authority for Investment)

www.eu-delegation.org.eg (Ufficio Rappresentanza Unione Europea in Egitto)

www.ice.it (Istituto Nazionale per il commercio Estero I.C.E.)

www.sace.it (Sace).

www.simest.it (Simest).

www.worldbank.org (Banca Mondiale)

www.who.int (World Health Organization)

www.usaid-eg.org (Aiuti Statunitensi)

www.ebrd.com (European Bank for Reconstruction and Development)

www.eib.org (European Investment Bank)

Fonte: ICE Il Cairo
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