ECONOMIA INTERNAZIONALE - Cos'e l'economia internazionale Lezione 2 - Unicollege SSML

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ECONOMIA INTERNAZIONALE - Cos'e l'economia internazionale Lezione 2 - Unicollege SSML
ECONOMIA INTERNAZIONALE
               Lezione 2

 Cos’e l’economia internazionale

           Prof. Giacomo Zanibelli
      Anno Accademico 2019-2020 (6 CFU)
ECONOMIA INTERNAZIONALE - Cos'e l'economia internazionale Lezione 2 - Unicollege SSML
ECONOMIA INTERNAZIONALE ANNO ACCADEMICO 2019-2020

Argomenti trattati:

1.   L’economia internazionale
2.   Un’analisi storica: il collasso dell’economia internazionale e la Grande Depressione
3.   L’Età dell’oro (1950-1973).
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1. Cos’è l’economia internazionale
Economia internazionale. L’economia internazionale studia le cause e gli effetti delle relazioni economiche
internazionali e cerca di individuare le politiche più efficaci affinché la crescente integrazione economica possa
essere impiegata per aumentare il benessere delle nazioni.

Teoria pura del commercio internazionale. Si occupa di studiare le motivazioni per cui i paesi commerciano tra
di loro.

Teoria monetaria delle relazioni economiche internazionali. Studia i meccanismi e le politiche di aggiustamento
della bilancia dei pagamenti.

La politica economica in mercato aperto. Studia le politiche economiche per avvicinare i paesi ai loro obiettivi
macroeconomici.
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Le conseguenze della Prima guerra mondiale 1915-1918
• Mise fine alla prima globalizzazione
• Costi elevati della guerra in capitale umano e infrastrutturale
• Ci furono conseguenze all’interno dei sistemi finanziari degli Stati
• Costo delle riparazioni di guerra

Costi umani. La guerra causò la morte di milioni di soldati e molti tornarono a casa mutilati.
    – Più militari deceduti che in tutte le guerre del XIX° secolo (8 milioni di soldati morti in battaglia, 2 per
       malattie e 21 milioni di feriti)
    – Le morti civili oscillano tra 6 e 7 milioni = c. 3,5 % della popolazione europea nel 1913 (incl. Russia)
Inoltre si ebbero un blocco delle nascite anche problemi sanitari. La epidemia di febbre del 1918-20 causò una
altissima mortalità (da 25 a 50 milioni, più che la Guerra)
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Costi finanziari e materiali. 180-230 miliardi di dollari (base 1914), questo corrispondeva a 4-5 volte il PIL degli
Stati Uniti, senza aggiungere i costi nel lungo periodo per i soldati infermi. Da qui una perdita di capitale umano
corrispondente a 6-8 volte di quanto si era accumulato durante il «Lungo Ottocento».

A questi si devono aggiungere i costi indiretti (edifici, infrastrutture danneggiate o distrutte)

Le zone più coinvolte furono: il Belgio, il Nord della Francia, il Nord Italia e l’Europa dell’Est.

Quali erano le opzioni per finanziare la Guerra?

• Non esistevano meccanismi di finanziamento stabiliti
• Aumento delle tasse
• Emissione di moneta
• Richiesta di prestiti all’interno dello Stato
• Richiesta di prestiti all’esterno dello Stato
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CUADRO 5.3. Índices de precios al consumo, 1913-1929 (1914=100)

         Austria     Alemania      Francia   Italia     EE.UU.    R.Unido   Holanda   Suecia   Suiza
 1914         100           100       100         100      100       100       100       100      100
 1915         158           125       120         109      102       124       115       115      115
 1916         337           165       135         155      115       143       128       130      134
 1917         672           246       163         224      138       176       136       159      171
 1918       1.163           304       213         289      169       200       162       219      204
 1919       2.492           403       268         331      193       219       176       257      222
 1920       5.115           990       371         467      194       248       194       269      224
 1921       9.981         1.301       333         467      169       224       169       247      200
 1922     263.938        14.602       315         467      165       181       149       198      164
 1923          76    15.437mma        344         481      168       176       144       178      164
 1924          86           128       395         580      168       176       145       174      169
 1925          97           140       424         618      173       176       144       177      168
 1926         103           141       560         547      171       171       138       173      162
 1927         106           148       593         511      167       167       138       171      160
 1928         108           152       584         503      165       167       139       172      161
 1929         111           154       621         476      165       167       138       170      161
(a)= 15.437.000.000.000, respecto 1914=100
Fuente: Maddison (1991)

          Fuori controllo             Tardarono                            Riuscirono a
                                     nel controllo                         controllarla
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Gli alleati contrassero debiti significativi con gli Stati Uniti e con l’Inghilterra (quest’ultima solo con gli USA).
Altri Stati erano debitori nei confronti della Francia.

Tutti i paesi vincitori pretendevano degli indennizzi dagli sconfitti per poter pagare i debiti e avviare così il
processo di ricostruzione.
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Le riparazioni di guerra. I vincitori dovettero affrontare la ricostruzione, Belgio, Francia e Italia necessitavano di
risorse per avviare il processo. La Francia aveva un forte desiderio di rivalsa sulla Germania e esigeva che
quest’ultima pagasse in toto la ricostruzione. Questo avrebbe portato la Germania nel caos sociale.

Come procedere?

Francia e Inghilterra volevano legare i loro debiti alle riparazioni.

Gli Stati Uniti non volevano far crollare la Germania ma al tempo stesso pretendevano la restituzione dei prestiti ai
paesi alleati.

Il costo totale delle riparazioni fu calcolato in 33.000 miliardi di $, ogni pagamento annuale corrispondeva al 6%
del PIL della Germania.
Gli alleati volevano pagare in oro; la Germania avrebbe dovuto esportare più di quanto importava, questo richiede
una forte deflazione dell’economia tedesca, ciò inoltre avrebbe portato disoccupazione nei paesi consumatori.
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                    C‘erano banconote da 200.000.000.000 marchi
                    che non erano sufficienti per pagare un taxi, un
                    kg di pane costava 105 MM, un litro di latte
                    26MM.
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I tedeschi non riuscivano a pagare i debiti di guerra ne conseguì che la Francia e il Belgio invasero la regione
mineraria della Ruhr. Nel 1923 ci fu uno sciopero generale causato da una crescita esponenziale dell’inflazione.

1924. Piano Dawes. La Germania paga annualmente, ma non in oro, e con l’aiuto degli Stati Uniti.

1929. Piano Young. Viene ridotto l’ammontare del debito a 26.350 miliardi di $ da pagare in 58 anni.

Il processo di riparazione dei danni pregiudicò il funzionamento del sistema finanziario internazionale e mise in
crisi la sua stabilità.
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La reintroduzione del Gold Standard
Gold Standard. Sistema monetario in cui la base monetaria si basa su una quantità fissa di oro.

Al termine della guerra si credeva che con il ritorno al gold standard si sarebbe ritrovata la stabilità e la prosperità
del passato.

Dopo la guerra, la fiducia in alcune monete, per esempio nel marco dopo l’iperinflazione, era minore. Inoltre le
regole del gioco furono maggiormente controllate.

A partire dal 1925 il valore della Sterlina si aggirava quasi a quanto registrato prima dello scoppio della guerra. Nel
1926 il gold standard era applicato in 39 paesi e il processo di ricostruzione era quasi ultimato.
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Le risorse di oro dell’Inghilterra erano limitate e la fase di stagnazione dell’economia non dava abbastanza
convincimento di provvedere alle sue obbligazioni.

Non si erano ristabiliti i rapporti tra i prezzi britannici e stranieri.
I prezzi continuavano ad essere alti e si verificarono problemi alle esportazioni e importazioni.

Keynes stimava che la Lira Sterlina era sopravaluta di un 10-15%

La sopravalutazione della sterlina causò una diminuzione della domanda di beni britannici provocando un aumento
della disoccupazione.
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            Parità divise per livello di prezzo rispetto agli Stati Uniti al
            momento della stabilizzazione

                                             Reino
Austria Alemania Francia         Italia      Unido      Holanda       Suecia   Suiza
 1922     1923    1926           1926        1926        1924          1922    1924
 0,11     9,19      66,48       87,33       100,00        86,31       120,00   99,39
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La crisi del 1929 e la Grande Depressione
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A partire dal 1926 la borsa di New York e in minor misura quella di Londra subirono una diminuzione del prezzo
delle azioni.

Le diminuzioni a New York proseguono fino al 1928, in linea con l’evoluzione dei dividendi.

A partire del 1929 ci fu una bolla finanziaria (aumento ingiustificato dei prezzi causato dalla crescita improvviso
della domanda di un bene)

Una politica di bassi tassi provocò un’inversione nel mercato della borsa.

1929. Caduta dei prezzi e diminuzione della crescita.
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Il crac della borsa
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Le cause del crac.

A partire dal 1928 era salito il prezzo delle azioni all’interno del mercato. La crescita continua portò con se un
processo speculativo che fu incrementato dalla possibilità di accedere a forme di credito accessibili
(acquisto di azioni a credito per poi rivenderle successivamente ad un prezzo molto maggiore).

Una diminuzione brusca delle quotazione delle azioni causò una corsa alla vendita provocando il disastro. Le
azioni furono vendute a qualunque prezzo per provare ad estinguere il debito.

Nel 1932 il prezzo delle azioni corrispondeva al 15% del valore del 1929

Il crollo del mercato azionario condizionò i depositi bancari, portò ad una diminuzione della quantità di denaro
emesso e ad una diminuzione dei consumi. La caduta dei consumi portò l’economia statunitense in una fase di
recessione.
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Da qui si arrivò ad una crisi del sistema bancario statunitense e in particolare delle grandi banche che avevano
investimenti in Europa.

La deflazione aumenta il prezzo del debito.

Il debito deve essere pagato in rate fisse, che pesano di più se la deflazione riduce il reddito nominale
Ciò aumenta il tasso di default dei crediti che le banche hanno concesso alle entità private
I crediti negli Stati Uniti erano basati principalmente su conti a vista; se è prevista l'eventuale insolvenza della
banca, le persone reclamano i loro depositi, contribuendo così alla realizzazione dell'insolvenza.

La diffusione della crisi.
La recessione dell'economia americana non sarebbe stata così profonda se non fosse stata trasmessa al resto del
mondo.
La depressione degli Stati Uniti si estese a tutta l'economia mondiale e causò il crollo del commercio
internazionale.
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Il crollo del commercio internazionale portò alla diffusione della depressione economica

Il commercio mondiale diminuì della metà durante gli anni '30 a causa di:

Gli Stati Uniti avevano un peso considerevole nel commercio mondiale e nell'economia. Il calo della domanda di
importazioni da parte degli Stati Uniti causò in molti paesi una diminuzione delle esportazioni che portò a una
riduzione globale della domanda di importazioni → collasso dei prezzi internazionali.
Dall'inizio della Grande Depressione, gli Stati misero in atto una politica commerciale molto protezionistica.
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La Grande Depressione
Economia "reale"
Caduta della produzione industriale 1929-1932
Caduta del lavoro 1929-1932
Caduta del commercio mondiale 1929-1932
Economia "monetaria"
Deflazione 1925 / 29-1932, in particolare nelle materie prime, a partire dal 1925
Crisi finanziaria
Autunno 1929 Crac del mercato azionario (prima a New York)
Fallimento delle banche 1930-1933
Incapacità di pagare i loro debiti pubblici in vari paesi dal 1931/33
Livello istituzionale
Il gold standard fu abbandonato: Regno Unito 1931, USA. 1933, Francia 1936
Protezionismo: aumento tariffario, accordi bilaterali di scambio (contro importazioni / esportazioni libere)
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                                  Indice di produzione industriale 1929-1936

           120

           100

            80
1929=100

            60
                                                                                  Alemania

            40                                                                    Francia
                                                                                  GB

            20                                                                    España
                                                                                  EEUU

             0
                 1929      1930        1931       1932      1933      1934     1935         1936
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                                                 Tasso di disoccupazione 1920-1939

                         50

                         45
                                     Alemania    Francia
Tasa de desempleo en %

                         40

                         35
                                     GB          EEUU
                         30

                         25

                         20

                         15

                         10

                          5

                          0
                              1920        1922   1924      1926   1928   1930   1932   1934   1936   1938
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Commercio mondiale 1929-1933
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La fine del Gold Standard
Crisi della sterlina inglese.

La Banca d'Inghilterra sospese la convertibilità da oro a sterlina per ingenti perdite d'oro.
Come accadde?

Effetto delle crisi bancarie nel continente europeo

Poca fiducia nella capacità della banca centrale e del governo di attuare una politica deflazionistica (per evitare
ulteriori perdite di oro) contro le minacce sindacali agli scioperi.

Nel mercato libero, la sterlina perse il 30% del suo valore fino al 31 dicembre.

Germania dal 1931: la convertibilità oro-oro fu sospesa, gli Stati Uniti la seguirono nel 1933 e la Francia nel 1935.
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Le cause della Crisi
• Fluttuazioni dei prezzi e scorte di materie prime: nella guerra, i paesi avevano bisogno di materie prime. Come
  conseguenza di ciò e della mobilità dei fattori prima del 1913 negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina e in
  Australia, le terre coltivate con grano aumentarono di un terzo tra il 1909/14 e il 1924/29. Quando l'agricoltura
  europea si riprese, si verificò un eccesso di offerta strutturale.
• Pressioni deflazionistiche per il ritorno al gold standard e le regole più severe per le banche centrali, ecc.
  Invece di aumentare la liquidità, aiutare la produzione interna e stabilizzare le banche in difficoltà, molti paesi
  (soprattutto la Germania) dovettero fare il contrario per preservare le loro riserve auree (gold standard come
  camicia di forza)
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Gold Standard e Prezzi 1929=100
     120

     100

      80

      60    España

      40    países que abandonan el patrón oro en
            1931 (promedio)
      20    Países que abandonan en patrón oro en
            1936 (promedio)
       0
           1929         1930         1931           1932   1933   1934   1935   1936
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Gold Standard, disoccupazione e malcontento
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              Grado di apertura dei diferenti paesi
             Offenheitsgrade ausgewählter Volkswirtschaften,
                (importazioni+ esportazioni)/PIL)
                                                        ca. 1820-1990
0.6
               Frankreich

               Schweden
0.5
               Vereinigtes
               Königreich
0.4

0.3

0.2

0.1

 0
      1815

             1825

                    1835

                            1845

                                   1855

                                          1865

                                                 1875

                                                         1885

                                                                1895

                                                                       1905

                                                                              1915

                                                                                     1925

                                                                                            1935

                                                                                                   1945

                                                                                                          1955

                                                                                                                 1965

                                                                                                                        1975

                                                                                                                               1985
ECONOMIA INTERNAZIONALE ANNO ACCADEMICO 2019-2020
ECONOMIA INTERNAZIONALE ANNO ACCADEMICO 2019-2020
ECONOMIA INTERNAZIONALE ANNO ACCADEMICO 2019-2020

14,000
         Bélgica           Francia
12,000   Alemania          Italia

10,000   Reino Unido       EEUU
         España            Argentina
 8,000

 6,000                                                          PIL Procapite

 4,000

 2,000

    0
    00

    04

    08

    12

    16

    20

    24

    28

    32

    36

    40

    44

    48
  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19

  19
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3. L’Età dell’oro (1950-1973), l'economia mondiale alla fine del 20 °
secolo e la seconda globalizzazione
Dopo la Seconda guerra mondiale, iniziò la cosiddetta "epoca d'oro del capitalismo" (1950-1973).
La crescita economica si diffuse in tutto il mondo.

Durante questa fase la società di consumo di massa si sviluppò nei paesi sviluppati (grazie, tra l'altro, all'aumento
dei salari reali).

Si verificò una diminuzione della spesa alimentare e l’aumento delle abitazioni e dei beni di consumo durevoli.

Nel 1970, oltre il 90% delle famiglie americane aveva un frigorifero, una televisione e un telefono.
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          CUADRO 6.1 Evolución del PIB de
               Europa Occidental

              PIB (1938=100)       Tasa de variación anual
     1944               98,6                         - 4,6
     1945               87,7                        -11,2
     1946               90,5                          2,2
     1947               96,8                          6,3
     1948              104,1                          6,6
     1949              113,6                          7,7
     1950              120,4                          7,5
     1951              127,5                          5,9
     1952              132,0                          3,6
     1953              139,0                          5,2
     1954              146,5                          5,4
     1955              155,7                          6,3
    Fuente: 1944-1950: elaboración propia, basada en Maddison
    (1997); 1950-1955: Maddison (2001)
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                 Tasas de crecimiento   Nivel relativo
                     medio anual        PIB per capita
                    PIB per capita        USA=100
                      1950-1973             1950
    Japón                 8,0                 20
    Grecia                6,2                 20
    España                5,8                 25
    Portugal              5,7                 22
    Alemania              5,0                 45
    Italia                5,0                 36
    Austria               4,9                 39
    Finlandia             4,3                 43
    Francia               4,0                 55
    Bélgica               3,5                 56
    Holanda               3,4                 61
    Noruega               3,2                 52
    Dinamarca             3,1                 70
    Suecia                3,1                 70
    Suiza                 3,1                 93
    Irlanda               3,1                 37
    GranBretaña           2,4                 72
    EstadosUnidos         2,4                100
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CUADRO 6.4 Tasas de crecimiento del PIB y del PIB per cápita,
1950-1973

                                                         PIB               PIB per cápita
Europa Occidental                                        4,8                     4,1
Nuevos países occidentales1                              4,0                     2,4
OCDE                                                     4,9                     3,8
Unión Soviética y Europa Oriental2                       4,8                     3,5
América Latina                                           5,3                     2,5
África                                                   4,5                     2,1
Asia, excluido Japón                                     5,2                     2,9
Mundo                                                      4,9                    2,9
(1 )= Estados Unidos, Canadá, Australia y Nueva Zelanda
(2 )= URSS, Albania, Bulgaria, Checoeslovquia, Hungría, Polonia, Rumanía y Yugoslavia
Fuente: Maddison (1991), para OCDE, y (2001) para el resto
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Da un’analisi attenta dei grafici emerge:

La prosperità era diffusa

anche se ...

Il reddito pro capite crebbe più rapidamente nei paesi ricchi e non capitalisti

quindi ...

Non c'era convergenza tra ricchi e poveri, ma c'era un club di convergenza:

Tra i paesi occidentali: convergenza con gli Stati Uniti
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  CUADRO 6.5. Contabilidad del crecimiento, 1950-1973 (en porcentajes)

                                            Contribución del factor                  Contribución de
  Bloque o país                                                                          la PTF
                                   tierra           trabajo            Capital

  OCDE1                                 0                12                 26                 62
  URSS                                  3                35                 51                 10
  ASIA2                                 1                41                 33                 26
  América Latina3                       3                35                 27                 34

  Japón                                -1                16                 26                 59
  EE.UU.                                0                31                 28                 41
  G.B.                                  0                  2                33                 66
  RFA                                   0                  2                27                 70
  Francia                               0                  7                21                 72
(1)= Media aritmética de Alemania, Francia, Japón, Reino Unido y Estados Unidos
(2)= Media aritmética de Corea, China, India y Taiwan
(3)= Media aritmética de Argentina, Brasil, Chile y México.
Fuente: a partir de Maddison (1989) The World Economy in the Twentieth Century, OECD, Paris.
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Le ragioni di questa lunga prosperità in Occidente furono:

Il coinvolgimento degli Stati Uniti nella ricostruzione dell'economia europea e nella progettazione di un nuovo ordine
internazionale (economico e politico).

Cooperazione internazionale attraverso organizzazioni come l'FMI, la Banca mondiale o il GATT (Accordo generale
sulle tariffe e sul commercio, concluso a Ginevra nell'ottobre del 1947, da 23 fra i paesi partecipanti alla commissione
preparatoria della Conferenza internazionale per il commercio e l'occupazione).

Il nuovo ruolo svolto dallo Stato negli affari economici:
responsabilità di mantenere la piena occupazione e promuovere la crescita economica (teoria economica keynesiana).

Lo Stato iniziò anche a intervenire direttamente nella produzione attraverso società pubbliche. Nazionalizzazione di
aziende nei settori dei servizi di rete pubblica (acqua, gas, elettricità, ferrovie, telefonia), in alcune attività industriali
(cantieristica navale, chimica) e nel settore bancario e assicurativo.

Sviluppo dello stato sociale
Il radicale cambiamento nella mentalità degli europei (le basi sono state gettate per quella che ora è l'Unione europea)
→ Creazione del mercato comune con il trattato di Roma nel 1957.
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                            Le istituzioni di Bretton Woods

                                   Banca Internazionale per
Organizzazione Internazionale        la ricostruzione e lo            Fondo Monetario
    del commercio (OIC)                sviluppo(BIRD)               Internazionale (FMI)
     1995: WTO (OMC)                         1945                           1947
        www.wto.org                   [Banca Mondiale]                 www.imf.org
                                     www.worldbank.org

                   ... basato sugli accordi di Bretton Woods, firmati nel luglio 1944
                   da 44 paesi alla conferenza monetaria e finanziaria delle Nazioni
                   Unite, ha portato stabilità all'economia internazionale.
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Gli aiuti statunitensi all’Europa

             CUADRO 6.2. Ayudas recibidas por Europa entre 1942 y
             1952, en miles de millones de dólares

                                           Montante, en miles   Porcentaje de
                                 Período
                                            de millones de $       EE.UU.
            Lend-Lease           1942-45               44,6              98
            UNRRA                1943-47                4,0              72
            GARIOA               1945-48               16,3             100
            ERP                  1948-52               12,5             100
            Total                                      77,4
            Fuente: Zamagni (2001)
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L'Europa aveva bisogno di acquistare beni (dollari necessari)

Ha mantenuto le sue monete sopravvalutate per comprare a buon mercato

Cibo e prodotti primari
Capitale patrimoniale per infrastrutture e industria
...... ma non aveva capacità di esportazione

Non come pagare = deficit
Non aveva dollari né mezzi per averli

Possibili soluzioni:
protezionismo
Prestiti del FMI
Alcuni sistemi di pagamento
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La visione degli Stati Uniti.

La domanda esterna era importante

La guerra aveva fornito mercati per la sua industria

Ridurre la domanda esterna era ridurre il PIL degli Stati Uniti.

L'Europa rischiava di diventare comunista

L'Europa orientale era già sotto il dominio sovietico
I partiti comunisti hanno approfittato del malcontento
Francia, Italia, Gran Bretagna
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Il Piano Marshal ERP 1947
Obiettivo: finanziare le importazioni europee

Offriva beni degli Stati Uniti (non fondi) 1/3 di materie prime, 1/3 di fertilizzanti e cibo, 1/3 macchinari ed
energia

2/3 andarono nel Regno Unito, Francia, Germania e Italia
relativamente poco aiuto considerando le dimensioni delle loro economie

Altri: Grecia, Austria, Olanda e Irlanda                      CUADRO 6.3 Fondos recibidos por el ERP, como
                                                              porcentaje de la inversión bruta

                                                                                          1948         1949           1950     1951
                                                            Gran Bretaña                      9,0      11,2             9,8       2,0
                                                            Francia                         13,9       11,9            10,4       7,8
                                                            Alemania                        31,4       21,8            10,7       6,8
                                                            Italia                       26,6       33,6          9,5            8,7
                                                            Fuente: Maier (1981) «The Two Postwar Eras and the Conditions for Stability
                                                            in Western Europe», American Historical Review , 86, 2.
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Aiuti condizionati a:

creazione dell'OEEC 1948 Organizzazione europea per la cooperazione economica, dopo l'Organizzazione OCSE
per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)
Agenzia incaricata della ricostruzione
Impeto per la cooperazione economica
Ha risuscitato gli scambi commerciali europei

I primi tentativi di integrazione.

BENELUX: (1948) unione doganale di Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo
1953 libertà di movimento di capitali e persone
CECA: Comunità europea del carbone e dell'acciaio (1951) Membri: Francia, Germania, Italia e Benelux
Obiettivo: libera circolazione dei due prodotti
stabilizzazione e perequazione dei prezzi
intensificazione della concorrenza
soppressione di tariffe, sussidi e quote
massimizzare la produzione e minimizzare i costi
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I 6 paesi firmarono altri due trattati (Roma, 1957):

Comunità europea dell'energia atomica (Euratom)

Comunità economica europea (CEE) Obiettivo: unione doganale

Obiettivi: eliminare le tariffe interne
riduzione del 10% all'anno fino alla sua eliminazione nel 1969
stabilire una tariffa esterna comune

Protezione nominale del 12% superiore a quella della Germania e del Benelux, inferiore a quella dell'Italia e della
Francia dopo i successivi cicli il GATT rimase al 6%
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Non tutti i dazi diminuirono.

Il settore agricolo godette di una crescente protezione

Obiettivo (non confessato): autosufficienza agricola
Priorità: creare un mercato agricolo comune

Nasce la PAC (1962): politica agraria comune
I prezzi minimi garantiti erano stabiliti al di sopra del prezzo mondiale
Il FEAOG (Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia) paga la differenza con i prezzi mondiali

problema:
Prezzi garantiti: dal 100% al 900% sopra il prezzo internazionale
Gli agricoltori producevano molto più del necessario
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Il successo della CEE.

Crescita enorme del commercio

partecipazione della CEE al commercio mondiale
1957: 30,7%
1972: 41,1% (doppio degli Stati Uniti)
La CEE divenne il più grande blocco commerciale del mondo

Competizione: maggiore efficienza e produttività
ha permesso all'industria europea di competere con gli Stati Uniti
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Il sistema di Bretton Woods
obiettivo: Un sistema finanziario internazionale stabile

per mezzo di: Un sistema monetario stabile.

Assistenza finanziaria per evitare squilibri.

L'oro occupava il ruolo centrale e ha un prezzo fisso, $35 l'oncia d'oro fino.

C'è una valuta di riserva, il dollaro.

La Federal Reserve assicurò la convertibilità del dollaro alle banche centrali dei paesi, che avevano garantito un
ruolo chiave alla valuta nordamericana, sia come mezzo di pagamento internazionale che come valuta di riserva.
Alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti avevano il 70% di tutte le riserve auree ed erano l'unico
paese con sufficiente credibilità a stabilire una parità con l'oro.
L'oro ha continuato a essere il modello di valore fondamentale, ma tutte le valute erano legate al dollaro, da cui il
nome di scambio di oro.
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Parità regolabili: è stato definito un sistema di tassi di cambio fissi ma regolabili.

Ogni paese doveva dichiarare al FMI la parità della sua valuta, cioè il prezzo in termini di valuta di un grammo di
oro fino, ed esprimerlo in dollari.

Tutti i paesi, ad eccezione degli Stati Uniti, dovevano mantenere la parità con il dollaro e la parità con il dollaro
USA.

Ogni paese si impegnava a difendere la propria parità entro il limite del 2% (margine di +/- 1%), intervenendo nella
Banca Centrale di un paese quando la quotazione si avvicinava a uno dei margini.
Cioè, anche se i tassi di cambio di ciascun paese erano stati fissati, potevano essere modificati - svalutati o rivalutati
rispetto al dollaro.
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Situazione iniziale: deficit

Senza una svalutazione, un paese in questa situazione registrerebbe un aumento della disoccupazione e un maggiore
disavanzo nelle sue partite correnti fino a quando il livello dei prezzi interni non si abbassasse sufficientemente per
stabilire l'equilibrio interno ed esterno.

La svalutazione, d'altro canto, potrebbe contemporaneamente migliorare l'occupazione e il conto corrente, evitando
un lungo processo di aggiustamento durante il quale le riserve internazionali potrebbero essere esaurite.
Ricordando l'esperienza britannica della sopravvalutazione della sua moneta dopo il 1925, i fondatori del FMI
incorporarono la flessibilità dei tassi di cambio variabili. Questa flessibilità era tuttavia vietata al dollaro USA.
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Perché si tornò a un sistema di tassi di cambio fluttuanti?
L'accelerazione dell'inflazione americana dalla fine degli anni ‘70 si estese al resto dei paesi sviluppati.

Per stabilizzare il livello dei prezzi e riguadagnare l'equilibrio interno, i paesi dovettero abbandonare i tassi di
cambio fissi e consentire alle loro valute di fluttuare.

Dal 1965 gli acquisti di attrezzature militari da parte del governo degli Stati Uniti iniziarono a crescere
(coinvolgimento nel conflitto del Vietnam).

Allo stesso tempo, anche altri tipi di spese pubbliche aumentarono a seguito dell'espansione dei programmi
presidenziali della Great Society (che includevano fondi per l'istruzione pubblica e lo sviluppo urbano).

Il risultato fu un aumento dei prezzi e un deterioramento del surplus del conto corrente statunitense.

Per ripristinare la piena occupazione e l'equilibrio nel conto corrente, gli Stati Uniti dovevano causare il vero
deprezzamento del dollaro.
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Il vero deprezzamento del dollaro potrebbe essere fatto da:

Un calo del livello dei prezzi negli Stati Uniti → aumento della disoccupazione.
La diminuzione del valore nominale del dollaro.

Alcuni paesi non avevano molto interesse per la rivalutazione, perché ciò avrebbe reso i loro prodotti più costosi
rispetto agli americani e, in questo modo, avrebbero danneggiato le loro industrie di esportazione e importazione.

L'accordo internazionale sul riallineamento dei tassi di cambio fu raggiunto nel dicembre 1971 allo
Smithsonian Institution di Washington: in media il dollaro fu svalutato dell'8% circa rispetto alle altre valute.

Nel 1973 ci fu un'ulteriore svalutazione del dollaro del 10%.

Di conseguenza, le banche centrali europee iniziarono a comprare dollari per evitare l'apprezzamento delle loro
valute.

A partire da marzo 1973, lo yen e le valute della maggior parte dei paesi europei iniziarono a fluttuare rispetto al
dollaro.
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