RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
RASSEGNA STAMPA

Terra mia: la produzione locale tra
 protezionismo e libero mercato
RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
Sommario

 28/09/2018 – Agronotizie ......................................................................................................................... 2
 03/10/2018 – Il correre ortofrutticolo ................................................................................................... 3
 07/10/2018 – Il Resto del Carlino........................................................................................................... 4
 07/10/2018 – La Nuova Ferrara .............................................................................................................. 5
 08/10/2018 – FreshPlaza.......................................................................................................................... 6
 08/10/2018 – Estense.com ...................................................................................................................... 9
 08/10/2018 – ITALIAFRUIT NEWS ....................................................................................................... 10

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
28/09/2018 – Agronotizie
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2018/09/28/terra-
mia-la-produzione-locale-tra-protezionismo-e-libero-
mercato/60197?utm_source=notifiche&utm_medium=email&utm_campaign=notifica-
azienda-142&utm_content=kANArticolo-60197

Terra mia: la produzione locale tra protezionismo
e libero mercato
Sabato 6 ottobre 2018, ore 17.30 al Ridotto del Teatro comunale di Ferrara, nell'ambito del Festival di
Internazionale

                                                  Ferrara, 6 ottobre 2018
                                        Fonte foto: © DOC RABE Media - Fotolia

Sabato 6 ottobre 2018 si terrà a Ferrara, nell'ambito del Festival di Internazionale, il convegno "Terra mia: dal

territorio    al    mondo,      la    produzione      locale     tra     protezionismo    e     libero     mercato".

L'evento, in programma alle 17.30 al ridotto del Teatro comunale di Ferrara, sarà introdotto e moderato dal

presidente di Cso Italy, Paolo Bruni. Interverranno l'imprenditrice moldava Alexandra Caminschi, Antoine de

Ravignan di Alternatives     Economiques, la    produttrice Elisabetta     Moscheni e    la   vivaista Silvia   Salvi.

L'incontro, realizzato in collaborazione con il Consorzio di tutela pera dell’Emilia-Romagna Igp, sarà in italiano e

francese, con traduzione consecutiva.

Per maggiori dettagli consulta il programma del Festival di Internazionale
Fonte: Cso - Centro servizi ortofrutticoli
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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
03/10/2018 – Il correre ortofrutticolo
http://www.corriereortofrutticolo.it/2018/10/03/festival-internazionale-pera-igp-emilia-
romagna-vetrina/

FESTIVAL DI INTERNAZIONALE, PERA IGP EMILIA
ROMAGNA IN VETRINA

                                              APPUNTAMENTI , PRODOTTI

Pubblicato il 3 ottobre 2018

Nell’ambito del Festival di Internazionale, sabato 6 ottobre alle 17.30, il Presidente di CSO Italy Paolo Bruniterrà la
conduzione del Seminario “Terra mia. Dal territorio al mondo, la produzione locale tra protezionismo e libero mercato”.
“Abbiamo voluto cogliere l’occasione del Festival – dichiara Paolo Bruni – per raccontare in maniera inedita, i valori e
l’importanza di un prodotto locale, come la Pera dell’Emilia Romagna che diventa globale e raggiunge le tavole dei
consumatori d’Europa e del mondo.
Parleremo di questo argomento con un esperto di globalizzazione Antoine de Ravignan di Alternative Economiques e con
3 donne dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta che operano a Ferrara, professioniste dell’intera filiera
della pera, dal vivaio con Silvia Salvi, alla produzione con Elisabetta Moscheni all’export con Alexandra Caminschi.”

Nella foto, da sinistra: Paolo Govoni (Presidente Camera di Commercio), Paolo Bruni (Presidente CSO Italy),
Massimo Maisto (Vice Sindaco Comune di Ferrara), Luisa Ciffolilli (direttore di Internazionale), Alice Bolognesi
(Presidente Arci Ferrara)

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
07/10/2018 – Il Resto del Carlino

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
07/10/2018 – La Nuova Ferrara
Pag. 9 Speciale Agricoltura

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
08/10/2018 – FreshPlaza
http://www.freshplaza.it/article/9029930/Le-pere-IGP-dell-Emilia-Romagna-al-Festival-di-
Internazionale/

Le pere IGP dell'Emilia-Romagna al Festival di Internazionale
Ferrara ospita ogni anno il Festival di Internazionale, un evento che vede la partecipazione di
giornalisti da tutto il mondo e oltre 70.000 visitatori. Quest'anno il Consorzio Pera IGP
dell'Emilia-Romagna ha voluto accendere i riflettori su un prodotto locale come la pera che
diventa globale e raggiunge le tavole dei consumatori d'Europa e del mondo.

Lo ha fatto con un taglio del tutto inedito, dando voce e visibilità a tre donne dell'Associazione
Nazionale Le Donne dell'Ortofrutta, protagoniste dirette del settore.

  Da sinistra: Paolo Bruni (presidente CSO Italy), Silvia Salvi (vivaista), Alexandra Caminschi
(imprenditrice moldava), Elisabetta Moscheni (produttrice), Antoine de Ravignan (Alternatives
                                        Economiques)

A coordinare e moderare la discussione è intervenuto Paolo Bruni, presidente di CSO Italy.
"Pensiamo che sia importante - dichiara Paolo Bruni - capire cosa c'è dietro ad un prodotto che
viene acquistato ogni anno dal 90% circa delle famiglie italiane e che coinvolge migliaia di
aziende agricole e migliaia di lavoratori. Parliamo di produzione locale che diventa globale e che
deve necessariamente trovare la strada per arrivare sui mercati di tutto il mondo, pena la
decadenza dell'intero settore, la perdita di posti di lavoro, la perdita di ricchezza e di
opportunità".

"La nostra produzione - prosegue Bruni - necessita, senza dubbio, di una tutela territoriale, ma
deve anche diventare sempre più globale per non soccombere all'aggressività del mercato.
Dobbiamo essere in grado di competere salvaguardando le nostre produzioni in termini di

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
salubrità, qualità ed eccellenza trovando però gli strumenti più adeguati per raggiungere più
mercati possibili e questa è la sfida più importante di oggi".

L'eccellenza produttiva di un territorio e di un prodotto passa attraverso tutte le fasi della filiera
a partire dal vivaio, con la selezione di piante in condizioni ottimali per produrre al meglio ed
adattabili alle diverse condizioni ambientali.

Lo conferma Silvia Salvi, Amministratore di Salvi Vivai: "L'Italia è un paese leader nell'attività
vivaistica e le pere rappresentano un importante fetta di mercato in Europa. Produciamo per
tutti i mercati europei con un prodotto italiano che raggiunge altissimi livelli qualitativi, un
prodotto che nasce e si sviluppa in un areale che ha una lunga storia legata al vivaismo del pero
e nel tempo l'esperienza e la specializzazione in questo settore hanno portato a rendere il
legame, tra Ferrara e la pera, forte e unico. La ricerca è un aiuto fondamentale per incrementare
la produttività e la qualità del prodotto, ma ad oggi le nuove varietà non decollano rispetto al
pregio organolettico gustativo della Abate Fetel che resta indiscutibilmente la pera regina in
Italia".

           I Relatori con le rappresentanti dell'Associazione Le Donne dell'Ortofrutta

La qualità si fa in campo ed è strettamente legata alle capacità dei produttori. La testimonianza
della produttrice Elisabetta Moscheni mette in evidenza il ruolo chiave dell'impresa agricola e
la necessità di salvaguardare la produzione: "Ho iniziato a produrre pere Abate per azzardo e
scommessa con la mia vita. Ho lasciato la giurisprudenza e ho scelto la terra, con mio marito,
cercando libertà e contatto con la natura. Oggi non sono pentita ma mi rendo conto che il lavoro
è diventato sempre più burocratico e continuamente soggetto ad improvvisi sovvertimenti.

"C'è un calo di produzione quest'anno - prosegue Moscheni - perché abbiamo la cimice asiatica
e, tra l'altro ci sono difficoltà di sbocco commerciale. Serve una grande apertura, opportunità di
export con tanti paesi del mondo. Dobbiamo difendere la nostra produzione altrimenti non
riusciremo a sopravvivere e in pochi anni perderemo tutti i primati".

"Non immaginiamo nemmeno quanto sia importante il made in Italy frutticolo nel mondo"
dichiara Alexandra Caminschi, imprenditrice specializzata nell'esportazione di tecnologie e
mezzi tecnici made in Italy per fare frutticoltura nell'Est Europa. "C'è un enorme interesse per il
nostro Made in Italy tecnologico, soprattutto in paesi come Azerbaijan, Uzbekistan dove si
stanno programmando impianti frutticoli di enormi dimensioni".
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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
"Abbiamo grandi possibilità di sviluppo di quel mercato - prosegue Caminschi - anche in termini
di consumo perché è sempre più richiesta frutta di alta qualità che solo noi siamo in grado di
portare. Penso che la globalizzazione sia una opportunità se riusciamo a coglierne le
potenzialità considerando soprattutto che il prodotto italiano è un prodotto locale e per questo
di grandissimo appeal sui consumatori dell'est".

                             "Abbiamo messo in evidenza problemi e opportunità di un prodotto
                             strettamente legato al territorio di origine come la Pera IGP
                             dell'Emilia Romagna - aggiunge Paolo Bruni (nella foto a destra) -
                             e dobbiamo salvaguardare le produzioni locali di grandi dimensioni
                             guardandole con la giusta consapevolezza. Dobbiamo fare in
                             modo che i prodotti italiani come le pere riescano a raggiungere più
                             mercati possibili abbattendo le barriere che fino ad oggi ce lo hanno
                             impedito".

                             "Ogni volta che mangiamo una pera sia essa a marchio o meno,
                             dobbiamo sapere che dietro di lei c'è una realtà territoriale forte e
                             importante ma anche fragile e ad alto rischio. Se i produttori si
                             stancheranno di lottare tutti I giorni con un mercato in condizioni
                             difficilissime perderemo la nostra supremazia alimentare nel
mondo" conclude Bruni.

Data di pubblicazione : 08/10/2018

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RASSEGNA STAMPA - Terra mia: la produzione locale tra protezionismo e libero mercato - Salvi
08/10/2018 – Estense.com
https://www.estense.com/?p=725271

La pera Igp ospite a Internazionale
Paolo Bruni: “Parliamo di produzione locale che diventa
globale”
                                                                 La pera Igp è stata ospite del Festival di
                                                                 Internazionale. Quest’anno il Consorzio
                                                                 Pera Igp dell’Emilia Romagna, ha voluto
                                                                 accendere i riflettori su un prodotto locale
                                                                 come la pera che diventa globale e
                                                                 raggiunge    le   tavole   dei   consumatori
                                                                 d’Europa e del mondo.

                                                                 Lo ha fatto con un taglio del tutto inedito,
                                                                 dando voce e visibilità a tre donne
                                                                 dell’Associazione    Nazionale   Le    Donne
                                                                 dell’Ortofrutta   protagoniste   dirette   del
settore. A coordinare e moderare la discussione è intervenuto Paolo Bruni Presidente di CSO Italy.

“Pensiamo che sia importante – dichiara Paolo Bruni – capire cosa c’è dietro ad un prodotto che viene
acquistato ogni anno dall’ 90% circa delle famiglie italiane e che coinvolge migliaia di aziende agricole e
migliaia di lavoratori. Parliamo di produzione locale che diventa globale e che deve necessariamente
trovare la strada per arrivare sui mercati di tutto il mondo, pena la decadenza dell’intero settore, la perdita
di posti di lavoro, la perdita di ricchezza e di opportunità”.

Secondo Bruni la nostra produzione “necessita, senza dubbio, di una tutela territoriale, ma deve anche
diventare sempre più globale per non soccombere all’aggressività del mercato. Dobbiamo essere in
grado di competere salvaguardando le nostre produzioni in termini di salubrità, qualità ed eccellenza
trovando però gli strumenti più adeguati per raggiungere più mercati possibili e questa è la sfida più
importante di oggi”.

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08/10/2018 – ITALIAFRUIT NEWS
http://www.italiafruit.net/dettaglionews/46409/mercati-e-imprese/pere-problemi-e-
opportunita-nel-mercato

Pere, problemi e opportunità nel mercato
Ferrara ospita ogni anno il Festival di Internazionale, un evento che vede la partecipazione di giornalisti
da tutto il mondo e oltre 70mila visitatori.

Quest’anno il Consorzio Pera Igp dell’Emilia Romagna ha voluto accendere i riflettori su un prodotto
locale come la pera che diventa globale e raggiunge le tavole dei consumatori d’Europa e del mondo. Lo
ha fatto con un taglio del tutto inedito, dando voce e visibilità a tre donne dell’Associazione nazionale
Le Donne dell’Ortofrutta protagoniste dirette del settore.

A coordinare e moderare la discussione è intervenuto Paolo Bruni, presidente di Cso Italy.
“Pensiamo che sia importante - dichiara Paolo Bruni - capire cosa c’è dietro a un prodotto che viene
acquistato ogni anno dal 90% circa delle famiglie italiane e che coinvolge migliaia di aziende agricole e
migliaia di lavoratori. Parliamo di produzione locale che diventa globale e che deve necessariamente
trovare la strada per arrivare sui mercati di tutto il mondo, pena la decadenza dell’intero settore, la perdita
di posti di lavoro, la perdita di ricchezza e di opportunità. La nostra produzione - prosegue Bruni -
necessita, senza dubbio, di una tutela territoriale, ma deve anche diventare sempre più globale per non
soccombere all’aggressività del mercato. Dobbiamo essere in grado di competere salvaguardando le
nostre produzioni in termini di salubrità, qualità ed eccellenza, trovando però gli strumenti più adeguati
per raggiungere più mercati possibili e questa è la sfida più importante di oggi”.

L’eccellenza produttiva di un territorio e di un prodotto passa attraverso tutte le fasi della filiera a partire
dal vivaio, con la selezione di piante in condizioni ottimali per produrre al meglio ed adattabili alle diverse
condizioni ambientali.
Lo conferma Silvia Salvi, amministratore di Salvi Vivai. “L’Italia è un Paese leader nell’attività vivaistica
e le pere rappresentano un'importante fetta di mercato in Europa. Produciamo per tutti i mercati europei
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con un prodotto italiano che raggiunge altissimi livelli qualitativi, un prodotto che nasce e si sviluppa in
un areale che ha una lunga storia legata al vivaismo del pero e nel tempo l’esperienza e la
specializzazione in questo settore hanno portato a rendere il legame, tra Ferrara e la pera, forte e unico.
La ricerca è un aiuto fondamentale per incrementare la produttività e la qualità del prodotto, ma ad oggi
le nuove varietà non decollano rispetto al pregio organolettico gustativo della Abate Fetel, che resta
indiscutibilmente la pera regina in Italia”.

La qualità si fa in campo ed è strettamente legata alle capacità dei produttori.
La testimonianza di Elisabetta Moscheni, produttrice, mette in evidenza il ruolo chiave dell’impresa
agricola e la necessità di salvaguardare la produzione. “Ho iniziato a produrre pere Abate - dichiara
Elisabetta Moscheni - per azzardo e scommessa con la mia vita. Ho lasciato la giurisprudenza e ho scelto
la terra, con mio marito, cercando libertà e contatto con la natura. Oggi non sono pentita ma mi rendo
conto che il lavoro è diventato sempre più burocratico e continuamente soggetto ad improvvisi
sovvertimenti. C’è un calo di produzione, quest’anno, perché abbiamo la cimice asiatica e, tra l’altro ci
sono difficoltà di sbocco commerciale. Serve una grande apertura, opportunità di export con tanti Paesi
del mondo. Dobbiamo difendere la nostra produzione altrimenti non riusciremo a sopravvivere e in pochi
anni perderemo tutti i primati”.
“Non immaginiamo nemmeno quanto sia importante il Made in Italy frutticolo nel mondo -
dichiara Alexandra Caminschi, imprenditrice specializzata nell’esportazione di tecnologie e mezzi
tecnici       Made        in     Italy    per       fare      frutticoltura   nell’Est     Europa       -
C’è un enorme interesse per il nostro Made in Italy tecnologico soprattutto in Paesi come Azerbaijan,
Uzbekistan dove si stanno programmando impianti frutticoli di enormi dimensioni. Abbiamo grandi
possibilità di sviluppo di quel mercato anche in termini di consumo, perché è sempre più richiesta frutta
di alta qualità che solo noi siamo in grado di portare. Penso che la globalizzazione sia una opportunità
se riusciamo a coglierne le potenzialità considerando soprattutto che il prodotto italiano è un prodotto
locale e per questo di grandissimo appeal sui consumatori dell’est”.

“Abbiamo messo in evidenza problemi e opportunità di un prodotto strettamente legato al territorio di
origine come la Pera Igp dell’Emilia Romagna - conclude Paolo Bruni - e dobbiamo salvaguardare le
produzioni locali di grandi dimensioni guardandole con la giusta consapevolezza. Dobbiamo fare in modo
che i prodotti italiani come le pere riescano a raggiungere più mercati possibili abbattendo le barriere
che fino ad oggi lo hanno impedito. Ogni volta che mangiamo una pera, sia essa a marchio o
meno, dobbiamo sapere che dietro di lei c’è una realtà territoriale forte e importante ma anche fragile e
ad alto rischio. Se i produttori si stancheranno di lottare tutti i giorni con un mercato in condizioni
difficilissime perderemo la nostra supremazia alimentare nel mondo”.
Fonte: Cso Italy Copyright 2018 Italiafruit News

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