RAPPORTO RIFIUTI URBANI FRIULI VENEZIA GIULIA - Prima edizione, 2019 - ARPA FVG
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Informazioni legali L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA FVG) e le persone che agiscono per conto dell’Agenzia non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questa pubblicazione. La presente pubblicazione è stata realizzata da: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA FVG) Autori: Lorenza Bevilacqua, Cristina Sgubin, Osservatorio regionale dei rifiuti, dei sottoprodotti e dei flussi di materiali Coordinamento editoriale: Michela Mauro, Sara Petrillo Elaborazione grafica: Michela Mauro Immagini: pexels.com pixabay.com freepik.com it.freeimages.com flickr.com Cristina Sgubin Ivano De Simon Mappe tematiche: Davide Brandolin Stampa a cura del Centro stampa regionale, Servizio logistica, digitalizzazione e servizi generali, febbraio 2019 ©ARPA FVG Via Cairoli, 14 - 33057 Palmanova (UD) Tel +39 0432 191 8111- Fax +39 0432 191 8120 www.arpa.fvg.it Riproduzione autorizzata citando la fonte 2
RAPPORTO RIFIUTI URBANI FRIULI VENEZIA GIULIA Lorenza Bevilacqua, Cristina Sgubin Prima edizione, 2019 3
INDICE INDICE PREFAZIONE Pag. 5 INTRODUZIONE » 7 PAROLA D’ORDINE: RECUPERO » 9 IL LUNGO VIAGGIO DEL SECCO RESIDUO » 13 GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI » 17 RACCOLTA DIFFERENZIATA QUANTO MI COSTI » 23 END OF WASTE DAL RIFIUTO ALLA MATERIA » 27 IL CENTRO DI RACCOLTA NON È UNA DISCARICA » 31 I SACCHETTI BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI » 33 L’OLIO ALIMENTARE, UN NEMICO DELL’AMBIENTE » 37 OSPITI INDESIDERATI: I RIFIUTI SPIAGGIATI » 41 RIFIUTI IN PIAZZA: ANALIZZIAMO INSIEME I RIFIUTI » 45 INDICATORI E DATI ANNO 2017 » 49 4
PREFAZIONE La Regione Friuli Venezia Giulia e ARPA Di pari passo la Regione ha in corso di FVG sono impegnate ad affrontare l’im- aggiornamento il Piano regionale di ge- portante tema ambientale della gestione stione dei rifiuti urbani, con l’obiettivo dei rifiuti, mettendo in atto strategie co- di ottimizzare il sistema delle raccolte e muni di prevenzione della produzione, di consolidare l’autosufficienza della gestio- efficace raccolta e di corretto avvio a trat- ne dei rifiuti urbani sul territorio regiona- tamento dei rifiuti prodotti. le. Il Friuli Venezia Giulia eccelle a livello italiano per quanto riguarda in generale Con la legge regionale 34/2017 la Re- la gestione dei rifiuti urbani, che rappre- gione si è prefissata il raggiungimento sentano il 15% dei rifiuti totali prodotti in di importanti obiettivi che si conforma- regione. Con una raccolta differenziata no ai principi dello sviluppo sostenibile e del 66% nel 2017 il Friuli Venezia Giulia dell’economia circolare, elementi cardine si è collocato al quarto posto nazionale, delle politiche regionali. Gli obiettivi si con picchi di oltre l’85% in alcune realtà traducono nella massimizzazione dell’ef- territoriali, registrando al contempo una ficienza della gestione dei rifiuti e nello produzione pro capite inferiore alla media sviluppo di un modello e di una strategia nazionale. Nonostante i buoni risultati già regionali per l’economia circolare. ottenuti è possibile migliorare ulterior- La predisposizione e l’attuazione della mente le performance regionali nel set- pianificazione e della programmazione tore dei rifiuti attuando politiche che con- regionale di settore giocano un ruolo fon- sentano l’ottimizzazione delle forme di damentale per il raggiungimento di tali gestione, al fine di pervenire anche a una obiettivi. Con il Programma regionale di riduzione dei costi sostenuti dai cittadini. prevenzione della produzione dei rifiuti la Regione ha delineato azioni e buone pra- tiche da diffondere sul territorio regiona- le, coinvolgendo enti locali, imprese, asso- Fabio Scoccimarro ciazioni e cittadini. Secondo la gerarchia comunitaria, la prevenzione rappresenta Assessore all’ambiente ed energia, il primo criterio di priorità nella gestione Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dei rifiuti ed è fondamentale in quanto consente la riduzione dello sfruttamen- to delle risorse naturali, contrastando gli sprechi e favorendo stili di vita e di consu- mo più sostenibili. 5
INTRODUZIONE La Regione Friuli Venezia Giulia si colloca che, mantenendo al suo interno la strut- si, tra gli strumenti di reporting sviluppati regionale, che supera i territorialismi pro- ormai da anni, nelle classifiche nazionali, tura e le funzioni del preesistente Catasto dall’Agenzia, quale ulteriore momento vinciali, la scelta vincente di questo report, tra le prime quattro regioni italiane per Rifiuti, ha cercato di fornire un quadro a di rappresentazione dello stato dell’am- in una regione dove il fare sinergia è con- quanto riguarda il raggiungimento degli 360 gradi sulla produzione e gestione biente nei nostri territori. Con il Rapporto temporaneamente un’esigenza e un’op- obiettivi di raccolta differenziata e nel dei rifiuti attivando una serie di attività viene offerta per la prima volta una rap- portunità. corso del 2016 ha inoltre superato anche collaterali. Dal 2014, infatti, ARPA FVG presentazione organica della situazione ARPA FVG con questo report ha voluto of- l’obiettivo ambizioso e importante del effettua campagne annuali di analisi di un settore importante e che coinvol- frire uno strumento di accompagnamento 65% sul totale della produzione. merceologiche sui rifiuti urbani presso ge in prima persona tutti i cittadini, con al prossimo Piano regionale di gestione dei Questo risultato, che conferma anche in gli impianti di gestione degli stessi. Le la piena consapevolezza dell’importanza rifiuti urbani a oggi in fase di redazione. questo la nostra Regione tra le più am- analisi hanno inizialmente riguardato il di dare valore e significato ai dati raccol- bientalmente virtuose del nostro Paese, è rifiuto secco residuo ma, negli anni, ARPA ti e dell’esigenza di comunicare in modo stato frutto di un lungo percorso di lavoro FVG ha successivamente ampliato il set chiaro con i singoli utenti, con le ammini- Direzione generale e condivisione, che dura da oltre un de- di analisi realizzate, andando a conside- strazioni e con i portatori di interesse. È Agenzia Regionale per la Protezione cennio e che ha visto le Amministrazioni rare anche le frazioni differenziate e in la prima volta che ARPA FVG redige un dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia locali, la Regione e ARPA FVG implemen- particolare il cosiddetto “multimateriale” rapporto tematico sui rifiuti e proprio per tare un sistema sinergico e integrato di (CER 150106), la carta, il vetro, il rifiuto or- questo la scelta è stata quella di creare un raccolta dei dati per il calcolo dei princi- ganico e la plastica. Queste analisi sono prodotto diverso, innovativo nella grafica pali indicatori produzione e gestione dei diventate il pilastro per poter calcolare i e nel linguaggio. Oltre a un excursus tec- rifiuti urbani. nuovi indicatori previsti dalla normativa, nico di dati e indicatori, il rapporto propo- quali in particolare la percentuale di rici- ne infatti alcuni argomenti di dettaglio, Dal 2005 infatti ARPA FVG ha iniziato per lo più di carattere tecnico ma resi con claggio, ovvero l’indicazione dell’effettivo l’implementazione di un software dedica- recupero del materiale raccolto differen- taglio divulgativo, rivolti a sensibilizzare il to (ORSO), che ha permesso una comple- ziatamente. lettore su alcune tematiche emergenti e ta omogeneizzazione della raccolta e rap- su alcune specifiche peculiarità. presentazione dei dati e degli indicatori, L’Osservatorio rifiuti di ARPA FVG, infine, anche nell’ottica di armonizzarne la rap- partecipa attivamente dal 2015 anche Sempre per aiutare nella comprensione presentazione su base nazionale per con- alle attività previste per l’attuazione del- di dati spesso complessi è stato scelto sentire confronti tra le Regioni italiane. A la Direttiva Marine Strategy, occupandosi come strumento l’infografica, che coniu- oggi tale strumento è utilizzato dal 70% di censire e raccogliere, attraverso due ga aspetti grafici e informativi in immagini delle Agenzie regionali per l’ambiente e specifiche campagne annuali di attività in immediatamente leggibili. sta diventando lo strumento di riferimen- campo, i rifiuti spiaggiati sulle spiagge e Costi, flussi di materiali, End of waste, sono to per la raccolta dati dei rifiuti urbani. sugli arenili della nostra Regione. solo alcuni dei temi trattati, che vengono In questo panorama, nel 2014, ARPA FVG Il presente Rapporto sui rifiuti urbani in esposti con semplicità e precisione e per ha inoltre creato l’Osservatorio regiona- Friuli Venezia Giulia nasce dunque in un la prima volta spiegati in un’ottica regio- le rifiuti, sottoprodotti e flussi di materiali contesto maturo ed evoluto, collocando- nale complessiva. Ed è proprio la visione 7
PAROLA D’ORDINE: RECUPERO La Regione Friuli Venezia di vetro presente in tutte le altre frazioni Foto: Cristina Sgubin (secco residuo, carta, plastica, ecc.) come Giulia, dal 1998 a frazioni improprie. oggi, ha intrapreso un Allo stato attuale, pur avendo superato gli cammino verso il riciclo obiettivi previsti dalla legge, a livello re- gionale la percentuale di intercettazione che l’ha portata nel si attesta sul 75,5%, con grosse differen- ze tra le diverse frazioni considerate, pas- 2016 a superare il 65% sando dal 46% per la plastica al 92% per di raccolta differenziata, il vetro. Percentuali di intercettazione ele- vate si riscontrano anche nel legno e nelle e ora ambisce a nuovi frazioni umide, grazie all’introduzione dei traguardi. sistemi di raccolta separata di quest’ulti- ma frazione rispetto al secco residuo. Obiettivo futuro è il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata entro il 2024. Differenze fra i materiali Questo percorso ventennale è stato co- Il vetro è una frazione storicamente avvia- stellato da molte difficoltà legate alla va- ta al recupero. Il sistema del vuoto a ren- riabilità territoriale, ai diversi dere, applicato fino agli anni sistemi di gestione applicati Percentuale di 80, ha consolidato l’abitudine e alla comunicazione, non sempre univoca. intercettazione: del riciclo nelle persone che riconoscono il vetro come un Un indice importante per va- rapporto fra materiale utile e prezioso che lutare i progressi compiuti rifiuti raccolti va recuperato. nella raccolta differenziata Anche la carta ha una lunga PAROLA è la “percentuale di intercet- separatamente storia di riciclo, ma la sua rac- tazione”, cioè il rapporto tra la quantità di rifiuti raccolti e il totale dei colta risente delle incertezze che nascono quando si deve D’ORDINE: separatamente e il totale dei rifiuti prodotti conferire del materiale non rifiuti prodotti della mede- sima frazione (per esempio della stessa perfettamente pulito. Fra le istruzioni che i cittadini rice- RECUPERO nel caso del vetro è il rap- frazione vono per effettuare una cor- porto tra la quantità di ve- retta raccolta differenziata, tro raccolto separatamente e la quantità infatti, c’è anche quella di fare attenzione 9
PAROLA D’ORDINE: RECUPERO a non differenziare il materiale “troppo” sporco. Si lascia così l’onere al singolo di rata delle frazioni umide nel 95,4% dei comuni regionali. Recupero dei materiali 91,7% valutare se il rifiuto sia da inserire nella fi- in regione Questi elementi, se da un lato evidenzia- vetro liera del riciclo oppure no. no gli ampi margini di miglioramento della Le percentuali di intercettazione sono la Lo stesso problema incide anche sulla raccolta, pongono l’accento su come il si- base per calcolare la percentuale di rici- raccolta della plastica che complessiva- stema non abbia saputo incidere sulla rac- claggio, cioè la percentuale di effettivo re- mente costituisce l’11% dei rifiuti urbani colta di alcuni materiali in modo efficace. cupero dei materiali raccolti, che nel 2017, raccolti, e che ha purtroppo un tasso di 86,9% intercettazione basso (46%). legno Un altro fattore penalizzante è la raccol- ta “per funzione” e non “per materiale”. In questo caso la comunicazione e le in- dicazioni diverse fornite dai gestori non kg/ab hanno contribuito a fare chiarezza. Ricor- 83,2% diamo infatti che in Italia si raccolgono 250 212,6 189,9 171,2 161,9 159,5 152,7 152,4 151,9 organico prioritariamente gli imballaggi in plastica e non la plastica in sé. Gli oggetti ritenu- ti imballaggi sono elencati in un allegato 200 dell’accordo ANCI-CONAI, elenco che vie- ne periodicamente aggiornato. In questa 69,5% lista di oggetti considerati imballaggi se 150 carta ne ritrovano alcuni che non rispondono propriamente all’idea di imballaggio (cioè di involucro/contenitore di un bene), per 100 RIFIUTI esempio gli appendiabiti, e altri che in- 67,4% vece ne vengono esplicitamente esclusi INDIFFERENZIATI metalli senza un apparente motivo (per esempio PRO CAPITE la paletta usa e getta del caffè). 50 Situazione diversa si riscontra nella filie- 45,9% ra del recupero del rifiuto organico nella plastica quale in regione si raggiunge un tasso di 0 intercettazione superiore al 80%. Questo 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 buon livello è stato raggiunto grazie all’in- Percentuali di intercettazione dei materiali troduzione del sistema di raccolta sepa- Rifiuti indiffereziati pro capite kg/abitante 10
PAROLA D’ORDINE: RECUPERO si attesta sul 69,45% confermando quindi gruppo di comuni rappresenta il 90% di decalogo di buone pratiche. Le azioni pre- di packaging e sulla durata della vita dei il pieno rispetto dei dettami legislativi im- quelli in ritardo con il rispetto dell’obiet- viste sono state avviate e molte di que- beni che acquistiamo. posti che prevedono il raggiungimento di tivo. ste messe in atto con ottimi risultati (per Le recenti Direttive Europee puntano a almeno il 50% di riciclaggio. esempio le casette dell’acqua) ma resta- eliminare gli oggetti “usa e getta” in una Per quanto concerne la produzione pro I dati dei primi sei mesi del 2018 lasciano capite del rifiuto secco residuo, i dati evi- no comunque pratiche di nicchia che non strategia globale di ripensamento degli ipotizzare un incremento della raccolta denziano una riduzione del 40% dal 2010 sono riuscite a modificare le abitudini di imballaggi, affinché siano ambientalmen- differenziata che dovrebbe arrivare al 67% a oggi, mentre il pro capite complessivo consumo dei cittadini. te sostenibili, e a incidere sulla responsa- (secondo il calcolo regionale). Nonostante i buoni risultati La quantità del rifiuto urbano risulta pressoché invariato. Cosa fare allora? bilità estesa del produttore affinché i beni vengano progettati in modo che siano fa- nel primo semestre 2018 ci Si dovranno studiare e attuare soluzioni cilmente riusati e riciclati senza oneri per sono 7 comuni che non rag- totale dei Questo lascia supporre che risolutive che intervengono sui sistemi i consumatori. i comportamenti legati alla giungono il 40% e altri 10 rifiuti urbani produzione dei rifiuti nel- che non raggiungono il 50%. la nostra regione in 20 anni In questo primo gruppo di pro capite, dal non siano affatto cambiati. Foto: Cristina Sgubin comuni non è stata attivata ancora la raccolta separata 2010 a oggi La produzione derivante dai nuclei domestici è priorita- della frazione organica dal è pressochè riamente determinata dalle secco. In generale 67 comuni re- invariata, ma il scelte che i cittadini attuano al supermercato, il più delle gionali al momento non rag- secco residuo volte imposte dal sistema di giungono il 65% di raccolta produzione e distribuzione differenziata. si è ridotto dei beni stessi. I 10 comuni più virtuosi del 40% Nel periodo considerato le appartengono per l’80% azioni promosse per la ridu- all’area dell’ex Provincia di Pordenone, e zione della produzione dei rifiuti non han- tra questi c’è proprio il comune ex capo- no sortito effetti apprezzabili, per esem- luogo. Il fanalino di coda invece è compo- pio la vendita di prodotti sfusi o a ricarica sto per l’80% da comuni della ex Provincia non è riuscita a contenere la produzione di Udine. di imballaggi nel settore dei detersivi. Da notare che dei 50 comuni regionali A livello locale la Regione Friuli Venezia con popolazione inferiore alle 1000 unità Giulia nel 2016 ha approvato il Program- solo il 50% riesce a raggiungere l’obiettivo ma regionale di prevenzione della produ- del 65% di raccolta differenziata. Questo zione dei rifiuti nel quale viene stilato un 11
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IL LUNGO VIAGGIO DEL SECCO RESIDUO Il rifiuto secco residuo trattamento meccanico del secco residuo Foto: Christoph van der Bij/FreeImages.com stesso. deve compiere un lungo I rifiuti prodotti da questi ultimi impianti, viaggio attraverso diversi riconducibili alla gestione del secco resi- duo, risultano a loro volta destinati princi- impianti per recuperare palmente a recupero energetico. ancora materia ed Cosa indica la energia. normativa Europea? Il rifiuto secco residuo è quella parte di Entro il 2035 la quantità di rifiuti urbani rifiuto urbano che non è conferibile nel- collocati in discarica dovrà essere ridot- le raccolte differenziate (come il rifiuto ta al 10% (o meno) del totale in peso dei organico, i rifiuti di carta e cartone, ecc.) rifiuti urbani prodotti, come prescrive la perché non è valorizzabile attraverso un nuova Direttiva europea 2018/850/UE, dedicato trattamento di recupero di ma- di modifica della Direttiva 1999/31/CE teria o perchè da raccogliere separata- relativa alle discariche di rifiuti. mente per le sue caratteristiche intrinse- Inoltre, nel calcolo dei rifiuti collocati in di- che (per esempio la pericolosità). scarica, deve essere incluso anche il peso Nella nostra regione il rifiuto secco resi- dei rifiuti urbani derivanti da operazioni di duo prodotto (184.704 tonnellate circa trattamento preliminari al recupero (per nel 2017) viene destinato in prima battu- esempio: il trattamento meccanico, la ta a recupero di energia (53%) e a impianti cernita e selezione dei rifiuti generati da- di trattamento meccanico (47%). gli impianti di gestione del secco residuo) e poi inviati in discarica. Negli impianti di trattamento meccanico il secco residuo viene lavorato, riclassifi- In Friuli Venezia Giulia il 14% di rifiuti ur- IL LUNGO cato e destinato a recupero di energia o a bani conferiti in discarica nel 2017 si rife- ritrattamento meccanico per un’ulteriore risce ai soli rifiuti prodotti dal trattamento raffinazione prima di trovare il suo desti- del secco residuo. VIAGGIO DEL no finale. In questo valore non è conteggiato il sec- Gli impianti che in regione attuano il trat- co residuo che si ritrova impropriamente tamento meccanico dei rifiuti del secco nelle altre frazioni. SECCO RESIDUO residuo sono autorizzati a trattare anche C’è quindi ancora molto da fare affinchè altre tipologie di rifiuti, tra le quali vi pos- l’obiettivo del 10% venga raggiunto entro sono essere i rifiuti risultanti da un primo il 2035. 13
IL LUNGO VIAGGIO DEL SECCO RESIDUO Cosa succede al nostro La selezione del secco residuo si rende necessaria per eliminare le frazioni che secco residuo? non possono essere termovalorizzate Secondo quanto previsto dalla normativa (metalli, vetro, inerti, ecc.), il verde e i rifiuti di riferimento la gestione del organici (umido). rifiuto secco residuo deve es- Il secco L’impianto HESTAMBIENTE sere attuata attraverso una residuo non SPA è un termovalorizzatore 55% rete adeguata e integrata che produce energia elet- di impianti vicini ai luoghi di produzione e raccolta, al fine è conferibile trica dalla combustione dei SECCO rifiuti. di ridurre i movimenti dei ri- fiuti stessi. nelle raccolte In esso viene trattato il rifiu- RESIDUO recupero energia differenziate e to secco residuo proveniente Il secco residuo prodotto in da alcuni comuni della nostra regione è destinato intera- non può essere regione e una piccola parte mente a recupero presso impianti localizzati all’interno recuperato di rifiuti del trattamento del secco residuo proveniente del territorio regionale. 45% dagli altri impianti regionali sopra citati. La quasi totalità del rifiuto secco viene Lo stesso impianto riceve inoltre rifiuti gestito da quattro impianti: speciali provenienti dalla regione, oltre trattamento • NET SPA, San Giorgio di Nogaro (UD); che rifiuti urbani speciali da altre regioni meccanico • ECO SINERGIE SOC. CONSORTILE A R.L., San Vito al Tagliamento (PN); Quali rifiuti sono stati • S.N.U.A. SPA, Aviano (PN); • HESTAMBIENTE SPA, Trieste. prodotti nel 2017 dal NET SPA è un impianto dedicato esclusi- trattamento del rifiuto recupero energia vamente al trattamento del rifiuto secco, secco? mentre ECO SINERGIE SOC. CONSORTI- La quantità maggiore dei rifiuti prodotti LE A R.L, S.N.U.A. SPA sono impianti che trattamento da NET SPA (pari a circa il 64%) è stata de- meccanico ricevono il rifiuto secco, i rifiuti derivanti stinata a rilavorazione presso gli impianti dal loro trattamento e numerosi altri tipi ECO SINERGIE SOC. CONSORTILE A R.L di rifiuti urbani e speciali. e S.N.U.A. SPA, il 7% è stato avviato a re- discarica Di tali rifiuti, questi impianti ne effettuano cupero di energia fuori regione mentre il la selezione e la cernita propedeutiche ad 22% è stato conferito in discarica, presso altre operazioni di recupero. il sito FRIUL JULIA APPALTI SRL di Mania- Destinazioni principali del rifiuto secco residuo prodotto in regione. 14
IL LUNGO VIAGGIO DEL SECCO RESIDUO go. Il rimanente 7% è stato invece desti- citato, è situato a Fanna (PN) e produce Un’ultima osservazione riguarda l’impian- sbocchi sul mercato, classifica come rifiu- nato a impianti per la messa in riserva o a leganti idraulici (per esempio cemento) to ECO SINERGIE SOC. CONSORTILE to (il cosiddetto “combustibile da rifiuto”) impianti di recupero di materia. ed è autorizzato a utilizzare nel suo ciclo A R.L che è autorizzato a produrre CSS ciò che produce e che potrebbe invece produttivo rifiuti combustibili in parziale “Combustibile Solido Secondario”. avere la qualifica CSS. Dal trattamento meccanico attuato pres- sostituzione di combustibili tradizionali so l’impianto ECO SINERGIE SOC. CON- (coke di petrolio). Che cos’è il CSS? Ciò spesso è dovuto a resistenze nell’ac- cettare il CSS come prodotto e non come SORTILE A R.L. si generano principalmen- te rifiuti combustibili che nel 2017 sono Un viaggio da Il combustibile solido secondario (CSS) è un tipo di combustibile derivato dalla la- rifiuto. La collettività continua a conside- rare “inceneritori” impianti che utilizzano stati destinati prevalentemente a recupe- ro di energia fuori regione e all’estero (pic- ottimizzare vorazione dei rifiuti urbani non pericolosi il CSS come combustibile nel loro ciclo cola infatti è la quantità inviata a impianti Considerato che il 53% del rifiuto secco e speciali non pericolosi che si presen- produttivo. regionali, in particolare alla CEMENTIZIL- va direttamente a combustione presso ta di solito in varie forme, addensate o LO SPA); residuale (inferiore al 5%) è la l’impianto HESTAMBIENTE SPA e che i ri- meno. Può essere in forma di fluff (simile quantità di rifiuti prodotti e destinati a di- fiuti generati dal trattamento del restante a coriandoli), in questo caso può essere scarica presso il sito FRIUL JULIA APPALTI 47% vanno in parte a recupero di energia lasciato sfuso oppure pressato normal- SRL di Maniago. e in parte nuovamente a impianti di trat- mente a forma di parallelepipedo. tamento meccanico che a loro volta pro- Il CSS-Combustibile infatti, è un materia- Il 37% dei rifiuti prodotti da S.N.U.A. SPA ducono “combustibile da rifiuto”, si può sono stati destinati a recupero energe- le che ha cessato la qualifica di rifiuto e concludere che il destino principale del che pertanto viene considerato un nuovo tico in regione (presso HESTAMBIENTE rifiuto secco in regione è quello di essere SPA e CEMENTIZILLO SPA) e all’estero; prodotto. bruciato direttamente o comunque a se- risulta pari al 40% circa la quantità di rifiu- guito di lavorazione. È concepito come un “sottoinsieme” del- ti prodotti e destinati a discarica (presso le diverse tipologie possibili di CSS e per la FRIUL JULIA APPALTI SRL di Maniago e Non si può non evidenziare il fatto che esso, grazie alle sue caratteristiche di presso altro sito in provincia di Ravenna). molti di questi rifiuti vadano a combustio- classificazione e specificazione, è possi- ne fuori regione o addirittura all’estero; si Il termovalorizzatore di Trieste produce bile emettere una dichiarazione di con- rende quindi opportuno valutare la pos- prevalentemente rifiuti costituiti da ce- formità nel rispetto di quanto disposto sibilità tecnica ed economica di un even- neri da combustione che sono inviate ad all’articolo 8, comma 2 del Decreto mini- tuale chiusura del ciclo presso gli impianti altri impianti fuori regione per il recupero steriale Ambiente 14 febbraio 2013, n. 22. regionali promuovendo virtuose sinergie attraverso l’intercettazione di eventuali tra i diversi soggetti gestori. Il CSS classificato non più come rifiuto ma metalli in esse contenuti e per la loro la- come materia prima potrebbe impiegata I flussi dei rifiuti da trattamento meccani- vorazione al fine di renderle idonee all’im- in impianti come ad esempio cementifici co spesso sono soggetti a più movimenti piego presso impianti come, per esempio, senza necessità di autorizzazione alla ge- negli impianti regionali; un’ottimizzazione i cementifici. stione di rifiuti. del ciclo è probabilmente possibile anche L’impianto CEMENTIZILLO SPA sopra per questa tipologia di scarti. A oggi tale impianto, per mancanza di 15
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GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI Tutte le raccolte Cosa sono i materiali Foto: Rawpixel.com - Freepik.com differenziate vengono impropri? avviate al recupero. “Errori” nella raccolta differenziata sono molto frequenti: in minima parte sono C’è però un ostacolo al rifiuti del medesimo materiale ma che completo riciclaggio dei devono essere raccolti separatamente (per esempio oggetti di plastica che non materiali: non separare sono imballaggi conferiti nel contenitore correttamente i rifiuti. della plastica); la maggior parte invece è costituito da rifiuti totalmente estranei a Spesso infatti nelle raccolte differenziate quella raccolta. si rinvengono materiali impropri, che non dovevano essere conferiti. Questi materiali conferiti erroneamente, sono definiti “impropri”, ovvero sono degli Il ciclo del recupero inoltre può essere scarti. più o meno lungo in fun- zione delle tipologie di Facendo qualche esempio si ri- leva che: materiali e degli impian- ti presenti sul territorio. Gli errori • nel rifiuto organico si trova Nella nostra regione, per nella raccolta vetro, metallo, apparecchiature esempio, riusciamo a por- elettriche ed elettroniche, pla- tare a conclusione il riciclo differenziata stica; sono di alcune frazioni (le- rendono • nella raccolta multimateria- GLI ERRORI DI gno, carta, metallo, organico le plastica-lattine si trovano e verde) mentre altre frazioni meno oggetti di plastica dura (che vengono destinate a impian- andrebbero conferiti separata- efficiente CONFERIMENTO: ti fuori regione che le prepa- mente), carta, legno, vetro, fra- rano per l’effettivo riciclo o il riciclo zioni organiche. le recuperano direttamente Le quantità di questi materiali SEMPRE E (per esempio: il vetro nelle impropri variano molto e, in al- vetrerie). cuni casi, raggiungono anche il 50% della La presenza di materiali impropri rende raccolta differenziata mettendone in luce COMUNQUE SCARTI meno efficiente e più dispendioso il riciclo. i limiti. 17
GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI Come si valuta la qualità della raccolta differenziata? La qualità della raccolta differenziata vie- ne quantificata attraverso l’analisi merce- ologica: i diversi materiali componenti la raccolta vengono separati per tipologia e altro 2% pesati. carta 14% Ogni impianto di trattamento rifiuti ef- fettua periodicamente queste analisi per valutare la qualità del materiale in ingres- metalli 3% frazioni che so e poter stimare la quantità di materiali plastica 20% dovrebbero recuperabili in uscita. pericolosi e RAEE essere Anche ARPA FVG effettua dal 2014 ana- in tracce destinate lisi merceologiche presso tali impianti. Lo alle raccolte scopo è quello di stimare la percentuale legno 3% differenziate di riciclaggio, cioè l’effettiva percentua- inerti 3% le di materiale recuperato nelle raccolte differenziate, come indicato dall’Unione vetro 3% organico 17% Europea. Le analisi in una prima fase si sono con- centrate sul rifiuto secco residuo utili a valutare la presenza di frazioni differen- ziabili al suo interno; successivamente sono state campionate anche le frazioni tessilisanitari tessili sanitari35% 35% differenziate, multimateriale in primis. Il multimateriale, essendo la raccolta con- giunta di più frazioni, si presta spesso al conferimento improprio. Oltre al multima- teriale sono attualmente oggetto di analisi anche raccolte differenziate monomate- riale quali carta, organico, vetro e plastica. Composizione media del secco residuo 2018 18
GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI raccolta CARTA altro percentuale di pericolosi scarto tessili sanitari organico vetro cassonetto porta a stradale 7,72% inerti porta RAEE porta a legno 0,74% cassonetto porta metalli stradale plastica porta a porta + 0,35% cassonetto carta 0 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 0 20% 40% 60% 80% 100% Composizione del secco residuo sulla base dei metodi di raccolta Percentuale di scarto della carta nelle diverse modalità di raccolta Cosa troviamo nel ziate ammontano al 65%, a riprova del Risulta inoltre evidente come la raccolta I dati della raccolta monomateriale della fatto che il rifiuto secco potrebbe essere multimateriale, che comprende la raccolta carta mostrano, inoltre, come la qualità rifiuto secco residuo? ridotto almeno della metà. congiunta anche della carta, stia progres- delle raccolte sia legata al metodo di rac- Nel rifiuto secco residuo si ritrovano sivamente diminuendo a favore di sistemi Analizzando i dati del multimateriale (rac- colta applicato sul territorio. La raccolta molte frazioni che dovrebbero esse- di raccolta congiunta solo di plastica e lat- colta congiunta plastica lattine e/o carta) stradale (con cassonetto) produce risul- re conferite nelle raccolte differen- tine: la raccolta monomateriale della carta ziate quali carta, plastica, rifiuti umidi si nota un miglioramento della qualità dal garantisce una sua migliore qualità evitan- tati qualitativi più scarsi di quella porta (organico e verde), vetro, metalli, ecc. 2017 con una sensibile riduzione delle done la contaminazione con eventuali resi- a porta dove lo scarto risulta inferiore Le percentuali di queste frazioni differen- frazioni improprie. dui presenti nelle altre frazioni. all’1%. 19
GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI frazioni che La raccolta della plastica monomateriale, dovrebbero che avviene solo nei sistemi di raccolta essere destinate plastica metalli carta scarto stradale, evidenzia anch’essa la presen- alle raccolte za di scarti in percentuali significative. La differenziate composizione (dati 2018) assomiglia a 7% 9% 4% 2% quella del multimateriale plastica-lattine 22% 3% 6% 11% con presenza però anche di altre frazio- 9% ni che nel multimateriale non si rilevano, 10% 8% quali vetro e legno. altro 13% 11% Ultima tra le frazioni oggetto di analisi è quella dell’organico, che dovrebbe essere legno in tracce composto da soli scarti alimentari. Le ana- 88% vetro 1% lisi merceologiche rilevano invece la pre- 79% 72% senza di materiali di scarto di varia natura. alluminio 6% 58% La presenza nella raccolta organica di carta 2% materiali come metalli, plastica, carta, ecc. non solo implica un maggiore lavoro negli impianti per la loro eliminazione, ma mette a rischio la qualità dell’ammendan- te in uscita e inoltre non favorisce l’appli- 2015 2016 2017 2018 cazione di sistemi di gestione di piccole 78% dimensioni locali (quali il compostaggio di comunità) che per loro dimensione non Composizione della raccolta multimateriale plastica sono strutturati per l’eliminazione delle cupero. Questi materiali vengono smaltiti risultanti dalla lavorazione dei rifiuti che frazioni estranee. o inceneriti ma soprattutto determinano contribuiscono a compensare i costi di Le frazioni improprie un lavoro aggiuntivo per gli impianti e, quindi, un costo per le amministrazioni e, gestione. possono essere di conseguenza, anche per i cittadini. Percentuale di raccolta recuperate? È evidente quindi che fare correttamente differenziata Le frazioni improprie, gli errori di confe- la raccolta differenziata porta a ridurre al La percentuale di raccolta differenziata è rimento, presenti nelle raccolte differen- minimo gli scarti, ad accorciare la filiera l’indicatore principe con il quale si misu- Composizione media della raccolta della ziate diventano scarti e non possono in del recupero e, quindi, alla massimizza- ra il grado di avvio al recupero dei rifiuti plastica 2018 nessun modo rientrare nella filiera del re- zione dei ricavi dalla vendita dei materiali prodotti. Questo indicatore mostra qual è 20
GLI ERRORI DI CONFERIMENTO: SEMPRE E COMUNQUE SCARTI 88% organico frazioni che dovrebbero 4% 2% 2% 1% 1% 1% 1% essere destinate sacchetti, altro carta plastica legno metalli flaconi, alle raccolte film rigida bottiglie, differenziate vasetti yogurt Composizione media della raccolta del rifiuto organico 2018 la percentuale di rifiuto avviato a impianti mata in modo più specifico prima dal D. quelle che non ha recepito tale metodo di presenti nelle raccolte hanno sul bilancio che lo ritrasformeranno in un prodotto o Lgs. 22/1997, meglio noto come Decreto calcolo, in quanto il sistema regionale uti- complessivo della gestione. in energia. Ronchi, e poi dal D. Lgs. 152/2006, anche lizzato già prima del 2016 risultava molto Spesso le persone pensano, erroneamen- detto Testo Unico Ambientale, tuttora in simile a quello nazionale, anche se con una te, che differenziare i rifiuti sia inutile in Il calcolo della raccolta differenziata fu vigore dopo numerose modifiche. profonda differenza di principio: le azioni quanto il destino di tutte le raccolte sia introdotto implicitamente dalla Direttiva 75/442/Cee del 1975, la quale imponeva Nessuno di questi decreti però ha definito di prevenzione della produzione non de- comunque lo stesso. di promuovere la riduzione dei rifiuti, il re- chiaramente come calcolare la percen- vono essere contabilizzate nella raccolta differenziata. Il decreto nazionale, infatti, Un cittadino maggiormente informato cupero e il riuso e la “razionalizzazione” del- tuale di raccolta differenziata e così negli potrebbe forse trovare le giuste motiva- la raccolta, della cernita e del trattamento. anni sono state attuate metodiche regio- pur riconoscendo il compostaggio dome- stico come azione di prevenzione, prevede zioni per impegnarsi ancor più in una cor- nali diverse. retta raccolta delle frazioni differenziate. In Italia la Legge n. 475 del 1988 ha istitu- la sua contabilizzazione ai fini del raggiun- ito una serie di consorzi obbligatori per il Solo nel 2016 in Italia è stato emanato un gimento della raccolta differenziata. riciclo e ha imposto esplicitamente la rac- decreto contenente delle linee guida per colta differenziata dei “rifiuti solidi urba- l’applicazione di un metodo di calcolo. Le Perché ancora tanti ni”. Alcuni esempi di raccolta differenziata Regioni hanno facoltà di recepirle e inol- risalgono già agli anni immediatamente tre tale metodo in alcuni punti rimanda errori nella raccolta successivi, ma nella maggior parte del ter- a specifiche scelte regionali per l’applica- differenziata? ritorio nazionale la raccolta differenziata zione di determinati paramentri. Perman- Le ragioni possono essere molteplici. Una è partita con ritardo, diventando comune gono quindi ancora molte differenze fra le fra queste può essere la mancanza di in- solo negli anni ‘90. regioni. formazione sul reale percorso che com- Successivamente, la materia è stata nor- La Regione Friuli Venezia Giulia è una di piono i rifiuti e sull’incidenza che gli scarti 21
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RACCOLTA DIFFERENZIATA QUANTO MI COSTI La raccolta e sibilità, i cittadini possono decidere di non Foto: nattanan23 by pixabay conferire l’organico e il verde, facendo il il trattamento dei rifiuti compostaggio domestico. Si può così ot- è un servizio affidato tenere una riduzione della tassa pari circa al risparmio conseguito dal comune per dal Comune a imprese o il mancato trattamento di quei rifiuti. La gestori per il quale i riduzione potrebbe essere maggiore nel caso di intere aree (quartieri, rioni, frazio- cittadini pagano la TARI. ni) nelle quali si attuasse il compostaggio domestico. Ma quanto ci costa Il costo del servizio si potrebbe ulterior- questo servizio? mente ridurre attuando una corretta rac- I rifiuti sono scarti o colta differenziata. hanno un valore? Gli oggetti che hanno terminato la loro funzione, che si sono deteriorati o sempli- cemente non ci servono più, diventano dei 124,10 rifiuti, ma in realtà i materiali di cui sono Euro/ab 120,35 122,45 Euro/ab composti non hanno perso il loro valore. Euro/ab Il costo della raccolta RACCOLTA In regione Friuli Venezia Giulia il costo me- dio pro capite del servizio nel 2017 è risul- tato essere pari a 122,45 Euro per abitante, DIFFERENZIATA in leggero aumento rispetto all’anno 2016. Il costo della raccolta dei rifiuti è funzione del numero di servizi attivati (per esem- QUANTO pio: presenza di un centro di raccolta, servizi a chiamata, ecc.), dalle modalità e dalla frequenza di raccolta oltre che dalla MI COSTI qualità dei rifiuti raccolti. Al fine di contenere il costo della TARI, nei 2015 2016 2017 comuni dove è stata attivata questa pos- Costo effettivo pro capite 23
RACCOLTA DIFFERENZIATA QUANTO MI COSTI Costo/modalità di La modalità di raccolta più diffusa è quel- la del porta a porta spinto che, assieme raccolta alla modalità domiciliare, è applicata nel Il costo medio pro capite regionale è in 48,5% dei comuni coprendo il 35% della genere costante, ma può variare molto popolazione. 77,93% 76,82% sulla base della modalità di raccolta ap- 74,86% plicata nel territorio. La modalità stradale (cassonetti) è quella Ci sono 5 tipologie di raccolta: con il costo pro capite Il porta a porta limite nazionale 65% DS= raccolta separata secco-umido do- maggiore, mentre la spinto e il porta miciliare spinta (cioè porta a porta spinto) modalità indifferen- che prevede che le frazioni raccolte siano ziata ha il costo pro a porta sono di più rispetto al porta a porta domiciliare capite più basso con le modalità più % raccolta SUD, anche per le utenze non domestiche; 50,81% SUD= raccolta separata secco-umido do- una differenza di circa diffuse: differenziata 45,71% 50 Euro per abitante. miciliare (cioè porta a porta); Entrambe queste 48,5% dei SUM= raccolta separata secco-umido mi- modalità di raccolta sta (misto tra porta a porta e cassonetto); portano però a perfor- comuni, 35% SUS= raccolta separata secco-umido mance di raccolta dif- della popolazione stradale (cioè con solo cassonetti); ferenziata non confor- I= raccolta indifferenziata, senza separa- mi al limite nazionale zione secco-umido. fissato, pari al 65%. Rifiuti urbani Raccolta Raccolta costo Comuni Popolazione pro capite indifferenziata pro capite differenziata pro porta a porta spinto (DS) 47,22% 32,54% 411,48 103,44 74,86% capite porta a porta Euro/ab 109,81 105,20 106,69 154,97 95,61 (SUD) 1,39% 2,72% 412,95 91,15 77,93% porta a porta a misto porta cassonetti indifferenziata misto porta a porta porta a porta/ porta/cassonetto 19,91% 30,98% 470,99 109,17 76,82% (SUM) spinto cassonetto cassonetti (SUS) 26,85% 32,90% 532,57 261,99 50,81% indifferenziata (I) 4,63% 0,86% 349,62 189,81 45,71% Costo pro capite/percentuale di raccolta differenziata (dati 2017). 24
RACCOLTA DIFFERENZIATA QUANTO MI COSTI Euro/ab Da dove arrivano i Ra=proventi della vendita di materiali (per esempio: ferro); proventi della raccolta Rb=proventi della vendita di energia da 150 differenziata? cassonetti: rifiuti (nella nostra regione non viene rice- I materiali differenziati che i cittadini + 68% del costo raccolgono vengono avviati a impianti di vuto da nessun Comune); pro capite dal recupero che li utilizzano come materia Rc=proventi erogati dal CONAI (Consor- zio Nazionale Imballaggi) relativi alla rac- 2015 al 2016 prima per ottenere dei beni. colta dei rifiuti di imballaggio sulla base I Comuni ricevono quindi dei proventi, che della percentuale di impurità presente sono distinti in tre tipologie: negli imballaggi raccolti dai cittadini. 100 2015 2016 2017 porta a porta spinto Euro/ab 2015 porta a porta 12 2016 misto porta a porta/cassonetto 2017 10 cassonetto indifferenziata 8 6 Variazioni del costo pro capite delle diverse tipologie di raccolta 4 Dal 2015 a oggi quasi tutte le modalità Analizzando le voci di costo si nota come 2 di raccolta evidenziano una tendenza alla a fare la differenza siano i proventi della riduzione del costo pro capite, tranne la 0 raccolta differenziata. porta a porta a misto cassonetti indiffe- modalità SUS (stradale/cassonetto) che porta porta porta a renziata mostra un andamento di costo effettivo La modalità domiciliare spinta garantisce spinto porta/ cassonetto crescente con un incremento del 68% dal al Comune un introito nettamente supe- 2015 al 2016. riore alle altre modalità. Rc proventi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI pro capite 25
RACCOLTA DIFFERENZIATA QUANTO MI COSTI L’Rc viene considerato un parametro di A causa di ciò, gli imballaggi devono esse- Euro qualità della raccolta differenziata. re sottoposti a una selezione preliminare per rimuovere le parti estranee prima di Gli imballaggi (plastica, plastica/lattine) 500.000.000 poter giungere all’impianto di trattamen- che i cittadini raccolgono e conferiscono to che ne valuta la percentuale di impurità spesso contengono anche altri materiali. e assegna il contributo. Una raccolta Ilconda contributo infatti varia a se- di questa percentuale: 400.000.000 “pulita” più bassa è l’impurità più alto è il contributo per tonnellata. porta a una Gli scarti della selezione, oltre 2015 riduzione a rappresentare una perdita di 300.000.000 contributo, sono quindi un co- 2016 dei costi di sto, in quanto devono essere 2017 gestione smaltiti. Attualmente in regione solo il 200.000.000 17% dei comuni che effettuano la raccol- ta degli imballaggi sono riusciti a elimina- re la preselezione. Dal 2017 sil sistema del riciclo sta vivendo un periodo di crisi dei mercati mondiali a 100.000.000 causa di nuove normative e di nuovi stan- dard qualitativi, che rende ancora più cri- tica la gestione degli scarti. Per questa ragione, risulta di primaria im- portanza l’impegno di tutti a effettuare 0 porta a porta a misto porta a cassonetti indifferenziata una raccolta “pulita” tendente a zero scarti, porta porta porta/ che porti a una riduzione dei costi di ge- spinto cassonetto stione. Proventi da raccolta differenziata 26
END OF WASTE DAL RIFIUTO ALLA MATERIA Il recupero dei rifiuti Da End fo Waste a Foto: Cristina Sgubin permette di dare una bene di consumo seconda vita ai materiali Una delle applicazioni più conosciute del processo di End of Waste riguarda il rifiuto dei quali sono composti, verde e organico raccolto in modo diffe- che possono essere renziato e convogliato a impianti di com- postaggio e/o digestione anaerobica, dai reimmessi in un ciclo quali, dopo un periodo di maturazione, produttivo generando esce come compost di qualità idoneo per l’impiego come fertilizzante in agricoltura ulteriore valore. o in parchi e giardini domestici. Nel 2016 Si riduce così il consumo di materie prime in Friuli Venezia Giulia sono state prodot- e di conseguenza l’impatto dell’attività te circa 58.000 tonnellate di compost End dell’uomo sull’ambiente. of Waste. Si usa il termine End of Waste per indicare Nel 2016, sempre nella nostra regione, una sostanza o un materia- sono state prodotte circa 90.000 tonnel- le che ha perso la qualifica di late di carta End of Waste rifiuto per acquisire quella di End of Waste: da impianti che effettuano la lavorazione e il recupero prodotto a seguito di un ido- da rifiuto a dei rifiuti di carta e cartone neo trattamento. risorsa, che, per lo più, sono trattati Questa trasformazione del ri- attraverso una separazione fiuto a risorsa costituisce una una delle spinta con eliminazione di delle condizioni attraverso cui eventuali frazioni estranee. condizioni END OF WASTE è possibile sviluppare un mo- Un’altra tipologia di rifiu- dello circolare dell’economia, per realizzare ti destinata alla filiera del pensato per potersi alimenta- re da solo. un’economia recupero riguarda gli im- DAL RIFIUTO ballaggi in plastica. Questi Gli impianti che effettuano circolare rifiuti vengono separati in attività di recupero dei rifiuti impianti di selezione che, ALLA MATERIA e producono End of Waste devono posse- dopo aver eliminato le frazioni improprie, dere un’autorizzazione rilasciata dall’Ente dividono la plastica in base ai polimeri di competente. composizione e a eventuali colorazioni. 27
END OF WASTE DAL RIFIUTO ALLA MATERIA da rifiuto verde 58.000 t compost End of Waste Si ottiene così una selezione delle diverse famiglie di plastiche, costituite principal- mente da bottiglie, in tre diverse colora- Sono stati ideati processi innovativi an- che per il recupero di materia dai rifiuti costituiti dai prodotti assorbenti per per- e organico nel 2016 in FVG zioni, cioè colorato, azzurrato e trasparen- sona (pannolini e pannoloni) capaci di ot- te, dai fustini dei detersivi e flaconi vari e tenere End of Waste quali plastica in gra- buste, shopper e pellicole per imballaggi nuli, utilizzabili come materia per produrre industriale. Solo dopo questa fase di se- articoli in plastica (per esempio: mollette, da rifiuto di 90.000 t carta End of Waste parazione queste famiglie di plastiche, che costituiscono ancora un rifiuto, sono tappi per detersivi, bancali per trasporto materiali, ecc.) e materiale organico (cel- carta e cartone lulosa di elevata qualità per lettiere per nel 2016 in FVG destinate al recupero vero e proprio ovve- ro a processi di triturazione, estrusione e animali domestici, traverse per letti, carte produzione di granuli End of Waste idonei speciali, ecc.). Quantità di End of Waste prodotte da rifiuto verde e organico e carta e cartone a essere reinseriti nel ciclo produttivo per in Friuli Venezia Giulia nel 2016 la produzione di nuovi prodotti in plastica. Le regole sull’End of In Friuli Venezia Giulia, il sistema di gestio- Waste ne degli imballaggi in plastica da raccolta La normativa non è sempre esaustiva e Foto: Cristina Sgubin differenziata urbana si chiude con la sele- non regola tutti i casi in cui un rifiuto trat- zione delle diverse tipologie di plastiche. tato in maniera idonea può diventare un Successivamente le plastiche vengono materiale recuperato End of Waste. inviate, ancora con la qualifica di rifiuto, a Le regole europee e nazionali sugli End impianti di recupero extraregionali. of Waste vigenti riguardano solo alcuni Ci sono inoltre altri esempi virtuosi di re- materiali (per esempio: vetro, rottami me- cupero di rifiuti e produzione End of Waste tallici, combustibile da rifiuto, il fresato applicati da impianti, per lo più dislocati d’asfalto, ecc.). I rifiuti plastici sono nor- fuori regione, che hanno adottato tecno- mati da un Decreto ministeriale del 1998 logie innovative rispetto alle forme di re- ormai obsoleto, perché non in linea con cupero più tradizionali. le potenzialità delle nuove tecnologie del recupero. Rifiuti costituiti da scarpe da ginnastica, camere d’aria di biciclette e palline da Chi decide cos’è un End tennis, se raccolti separatamente e con- vogliati a impianti di recupero dedicati, of Waste? possono essere trasformate in materia- Fino a febbraio 2018, nelle diverse regioni le con il quale realizzare pavimentazioni italiane, tutti i processi di recupero di nuo- Granuli End of Waste (parchi giochi, piste di atletica). va generazione, non ricompresi nelle tipo- 28
END OF WASTE DAL RIFIUTO ALLA MATERIA logie disciplinate dalla normativa eisten- • come procedere con le richieste di auto- A questa richiesta non è stata ancora DA te, e tutte le possibili risorse da questi ottenibili, sono stati autorizzati caso per rizzazione in itinere? data risposta ufficiale da parte del Mini- stero dell’Ambiente della Tutela del Terri- scarpe da ginnastica, camere d’aria di caso dalle autorità competenti: Regione o A che punto siamo? torio e del Mare. biciclette Province delegate. La Conferenza delle Regioni e delle Pro- La questione è stata ampiamente discus- Il 28 febbraio 2018 una sentenza del Con- vincie Autonome ha chiesto al Governo, sa nei convegni e nei tavoli tecnici orga- siglio di Stato (n. 1229) ha messo però in ad aprile 2018, di modificare la normativa nizzati a ECOMONDO 2018 (appunta- discussione questa procedura autorizza- nazionale di riferimento affinché in essa mento annuale di riferimento sulla green tiva sottolineando che è potestà esclusi- si preveda, in mancanza di indicazioni eu- e circular economy, tenutosi a Rimini dal va dello Stato, in mancanza di indicazioni ropee e decreti ministeriali, la possibilità 6 al 9 Novembre 2018) dove se da una europee, il potere di individuare caso per da parte delle Regioni e delle Province di parte sono emerse le profonde difficoltà caso quando un rifiuto cessa di essere autorizzare il singolo caso di recupero dei che la sentenza ha creato agli operatori del tale, ovvero diventa un End of Waste. rifiuti con produzione di End of Waste. settore del recupero, dall’altra esponen- Il caos dopo la sentenza del 2018 La Sentenza del Consiglio di Stato ha of- A ferto una lettura della norma dalla quale ne è derivata una grave precarietà per le pavimentazioni imprese già autorizzate al recupero di ri- per parchi giochi e fiuti con produzione di End of Waste non piste di atletica ricadenti nelle categorie già disciplinate dalla normativa comunitaria o nazionale. Anche le Regioni e le Provincie si sono trovate disorientate nell’espletare le loro funzioni autorizzatorie. La decisione del Consiglio di Stato ha quindi fatto sorgere dei grossi dubbi: • sono legittime le autorizzazioni rilascia- te che prevedono attività di recupero al di fuori dei casi (pochi) contemplati da Esempio di recupero di rifiuti e produzione Regolamenti europei o Decreti ministe- Foto: Cristina Sgubin di nuovi prodotti con End of Waste riali statali? Granuli End of Waste 29
END OF WASTE DAL RIFIUTO ALLA MATERIA ti del Ministero e di ISPRA hanno potuto esprimersi sul tema evidenziando princi- palmente l’importanza di garantire una as- soluta omogeneità a livello nazionale sulla Il caso Contarina competenti al rilascio dell’autorizzazione, riguardo la definizione di criteri specifici tematica End of Waste. S.p.A. vs Regione per la cessazione della qualifica di Ciò è possibile solamente regolamentan- Veneto rifiuto, ad oggi disciplinati solo da precisi regolamenti comunitari e da decreti del do a livello ministeriale le principali filiere La Società Contarina S.p.A., con sede in Ministero dell’ambiente”. del recupero lasciando uno spazio molto provincia di Treviso, già autorizzata nel marginale al “caso per caso”. 2014 a gestire rifiuti urbani e assimilabili La Società Contarina ha fatto ricorso quali pannolini, pannoloni e assorbenti al Tar del Veneto, il quale si è espresso Dagli interventi si è appreso che a oggi si igienici, ha presentato domanda di con la sentenza del 28 dicembre 2016, sta lavorando a specifici decreti che disci- modifica dell’autorizzazione al fine di n. 1422, con la quale è stato accolto plineranno i processi di recupero e produ- ottenere la classificazione dei residui in il ricorso e annullata la deliberazione, zione di End of Waste di rifiuti costituiti da uscita dal trattamento di questi rifiuti portando tra le motivazioni il fatto che gomma vulcanizzata, assorbenti per per- (frazione composta di cellulosa in fiocchi la mancanza di regolamenti comunitari e sona, inerti da costruzione e demolizione, e frazione composta di plastica in foglia) decreti ministeriali relativi alle procedure gesso, carta da macero e plastiche miste. come End of Waste. di recupero di determinati rifiuti non Con Deliberazione n. 1319 del 16 agosto solo non preclude il potere dell’Autorità 2016 la Giunta regionale del Veneto competente al rilascio dell’autorizzazione ha respinto tale richiesta seguendo la di valutare caso per caso, bensì linea del parere reso dalla Commissione comporta il dovere dell’Autorità stessa tecnica regionale, Sezione ambiente, di procedere all’analisi e valutazione del riconoscendo l’attività svolta dalla caso specifico rilasciando, qualora le Società Contarina non attività di condizioni necessarie siano rispettate, recupero finalizzata alla produzione di l’autorizzazione. End of Waste ma attività di messa in La Regione Veneto, a questo punto, ha riserva (R13) e scambio di rifiuti (R12) avanzato un nuovo ricorso. dalla quale si ha in uscita materiale ancora classificato come rifiuto che Si è pronunciato infine il Consiglio di necessita quindi di ulteriori trattamenti Stato accogliendo l’appello della Regione di recupero. La Commissione tecnica nel Veneto (sentenza del 28 febbraio 2018 n. suo parere ha inoltre sottolineato che 1229), ribadendo che, in materia di End of l’art. 184-ter del D. Lgs. 152/06 “non Waste, la podestà legislativa è dello Stato contempla la discrezionalità per Autorità e non delle Regioni. 30
Il CENTRO DI RACCOLTA NON È UNA DISCARICA Ancora oggi si utilizza sui materiali raccolti, necessita di un atto autorizzativo alla gestione dei rifiuti. il termine “discarica” in Il centro di raccolta e la discarica effettua- modo improprio anche no una raccolta, ma mentre la discarica è per indicare luoghi che una destinazione definitiva per il rifiuto, il centro di raccolta è un luogo di transito discariche non sono, nel quale i rifiuti raccolti in modo separa- come i centri di raccolta. to vengono poi inviati ad altri impianti che ne effettueranno operazioni di recupero/ La parola “discarica” si riferisce a una smaltimento. pratica ormai superata da almeno 20-30 anni, basti pensare che le La raccolta differenziata vecchie discariche comunali richiede uno sforzo e un per rifiuti urbani hanno chiu- Il centro di impegno da parte di tutti i so fra gli anni ‘80 e ‘90 del raccolta è cittadini specie di tutti quelli che poi conferiscono i rifiuti secolo scorso e che il ricorso alla discarica per smaltimen- un luogo di nei centri di raccolta. Se vo- Foto: Cristina Sgubin lessimo fare un paragone, il to di rifiuti urbani nella no- stra regione ormai è cessato transito per i centro di raccolta è la ver- da almeno 10 anni. rifiuti avviati al sione macro della raccolta domestica. Nel centro di La discarica è un impianto di recupero o allo raccolta troviamo gli stes- Il CENTRO DI segregazione definitiva dei rifiuti: un enorme scavo nel smaltimento si rifiuti separati a casa e in più altre tipologie di raccol- terreno reso impermeabi- te specifiche (ingombranti, RACCOLTA le da idonee telonature nel spazzamento stradale, apparecchiature quale vengono sepolti i rifiuti in modo ca- elettriche ed elettroniche, oli, legno, ferro, suale e non selezionato. pneumatici, rifiuti inerti, ecc.). NON È UNA Un impianto ben diverso è il centro di raccolta, dove, in un’area pavimentata, Abbandonare i rifiuti? vengono raccolti, in appositi contenitori, Un non senso DISCARICA i rifiuti in modo separato. Anche il centro A seconda del territorio in cui ci troviamo, di raccolta è da considerarsi un “impianto” alcuni rifiuti (per esempio verde e rama- in quanto, pur non effettuando operazioni 31
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