COMUNE DI ROVIGO VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIORNO 10 AGOSTO 2018 - Trascrizione a cura di Società Cooperativa Athena a r.l.

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COMUNE DI ROVIGO VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIORNO 10 AGOSTO 2018 - Trascrizione a cura di Società Cooperativa Athena a r.l.
COMUNE DI ROVIGO

 VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE
        DEL GIORNO 10 AGOSTO 2018

Trascrizione a cura di Società Cooperativa Athena a r.l.

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COMUNE DI ROVIGO VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIORNO 10 AGOSTO 2018 - Trascrizione a cura di Società Cooperativa Athena a r.l.
Comune di Rovigo
                               Consiglio Comunale del giorno 10 Agosto 2018

                             INDICE PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

PUNTO N. 1 – “EMERGENZA WEST NILE VIRUS”................................................................................4

NESSUNA DELIBERAZIONE ADOTTATA NELLA SEDUTA

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AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Buon pomeriggio. Ore 14.38. Ringrazio tutti i Consiglieri e ringrazio i nostri ospiti, almeno i primi
che sono già arrivati, che dopo cito.
Per la regolarità della seduta do la parola al Segretario per l’appello.
Prego Segretario, per l’appello.

Dott.ssa CAVALLARI MARIA CRISTINA – Segretario Generale:
Andriotto Giancarlo, presente; Aretusini Michele, presente; Avezzù Paolo, presente; Benetti Fabio,
presente; Bergamin Massimo, assente giustificato; Bonvento Marco, presente; Borella Benito,
presente; Borgato Andrea, presente; Borgato Renato, assente; Businaro Giorgia, assente
giustificato; Chendi Nello, assente giustificato; Denti Andrea, assente; Dolcetto Simone presente;
Gabban Luca, assente; Gennaro Francesco, presente; Goldoni Daniela, assente; Marsilio Nicola,
assente; Masin Matteo, presente; Mella Silvano, assente; Menon Silvia, presente; Milan Mattia,
presente; Moretto Mattia assente; Paron Luca, assente giustificato; Patrese Vani, presente; Raule
Stefano, presente; Romeo Nadia, assente giustificata; Rosito Alba Maria, presente; Rossini Antonio,
presente; Ruggero Riccardo, assente; Sergi Carmelo Gino, presente; Sguotti Giacomo, assente;
Vernelli Ivaldo, presente; Zanotto Matteo, assente giustificato.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
18 presenti. La Seduta è valida.
Vedo anche in corridoio l’Assessore Cristiano Corazzari, che invito ad entrare. E anche l’assessore
Luca Coletto. Se fate posto nei banchi di Giunta, vi chiudo scusa, prego Assessore Corazzari.
Magari facciamo accomodare l’assessore Coletto e l’assessore Corazzari.
Benvenuti Assessori.
Alle ore 14.42 entra anche il consigliere Mella.
Nell’ordine, cominciando dalle signore, do il benvenuto alla dottoressa Giovanna Casale, che è
Responsabile del Settore Igiene e Sanità Pubblica della nostra ULSS, della ULSS numero 5.
Proprio nell’ordine in cui sono posizionati, il Dottor Edgardo Contato che è il Direttore Sanitario,
che non è la prima volta che viene nella nostra aula consiliare, e quindi ben tornato.
Entrano anche Ruggero, Borgato e Marsilio, ore 14.42.
Il dottor Antonio Compostella, che è il Direttore Generale della nostra ULSS, anche a lui ben
tornato.
Per la prima volta, e quindi veramente un benvenuto, il nostro Assessore regionale alla Sanità Luca
Coletto.
Solo per questione di posizionamento, e quindi non perché voglio lasciarlo per ultimo, anche perché
è il nostro Assessore della nostra Provincia, l’assessore Cristiano Corazzari. Assessore
all’Urbanistica, Cultura e Sport, con una serie di deleghe, ma soprattutto Assessore del nostro
territorio, e visto che si parla di problematiche del nostro territorio do anche a lui il benvenuto.
Poi mi ha anticipato sia l’assessore Coletto e anche il Direttore Generale che ci raggiungerà anche la
Dottoressa Francesca Russo del Dipartimento Igiene della Regione.

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PUNTO N. 1 – “EMERGENZA WEST NILE VIRUS”.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Come tutti sanno, ma lo sanno anche i nostri ospiti, perché hanno ricevuto le nostre e-mail da parte
dell’Ufficio Organi Istituzionali, che ringrazio come sempre per la collaborazione. Questa seduta è
una seduta di autoconvocazione, ai sensi dell’articolo 39, secondo comma del TUEL.
Ringrazio soprattutto i responsabili e i referenti regionali e anche provinciali, sanitari, per la
disponibilità che in tempi veloci ci hanno dato.
Il primo firmatario, questo lo prevede il nostro Regolamento, degli undici Consiglieri che hanno
firmato l’autoconvocazione, è il consigliere Fabio Benetti.
Entra alle 14.44 anche il consigliere Denti.
Quindi, come da prassi, do la parola al primo firmatario per, brevemente soprattutto nei confronti
dei nostri ospiti, che comunque sanno abbondantemente il punto, che è "Emergenza West Nile
Virus" nel nostro territorio, dare le motivazioni della richiesta di autoconvocazione.
E dopo, mi pare di aver capito, anche se abbiamo gli Assessori, comincia il Direttore Generale della
nostra ULSS, e poi gli Assessori e gli altri tecnici intervengono.
Quindi la parola al consigliere Benetti e poi gli interventi come vorranno. Tenendo presente,
anch’io l’ho appreso dalla stampa, quindi non ho organizzato questa questione, soprattutto per i
nostri rappresentanti regionali, per un’economia di gestione, hanno dato disponibilità per questo
Consiglio Comunale, e poi avranno anche la Conferenza dei Sindaci sempre sullo stesso tema.
Quindi i tempi, anche se sarei per dire che possiamo anche sforare, però tenete presente che alle
quattro al massimo hanno la Conferenza dei Sindaci.
Quindi facciamo le domande, perché questo è il motivo fondamentale di questa seduta, per avere
delle risposte.
Prego consigliere Benetti.

BENETTI FABIO – Consigliere Lega Nord:
Grazie, Presidente.
Innanzitutto un doveroso ringraziamento a tutti i presenti, nonostante il periodo non sia stato dei
migliori. Ringrazio le Autorità qui presenti, sia a livello regionale che locale. Ringrazio il
Presidente del Consiglio che ha prontamente convocato in tempi molto celeri il Consiglio
Comunale, perché se non erro abbiamo fatto richiesta neanche una settimana fa. Quindi vi ringrazio
perché vuol dire che la questione è molto sentita e condivisa.
Ci tengo a fare una premessa doverosa sul fatto che il problema è sentito da tutti i Consiglieri, gli
undici firmatari sono stati tali in quanto avevamo l’esigenza, per motivi tempistici, in quanto siamo
in un mese un po’ particolare, di convocare il Consiglio quanto prima. Però ho avuto testimonianze
dirette di tutti i Consiglieri, a cominciare dal mio Gruppo, ma non stiamo qua a discutere di
Maggioranza e Minoranza, sul fatto che condividono la convocazione odierna, e le motivazioni che
adesso andrò ad esporre.
Non è la prima volta che sentiamo parlare del West Nile, o del Virus del Nilo, come si può
chiamare, nelle nostre zone come il Polesine. È chiaro però che la situazione ha preoccupato me e
non solo perché si è notato un chiaro aggravamento della situazione molto rapido rispetto a quello
che avveniva negli anni scorsi. E parlo per quanto riguarda il numero di contagi, di zone che sono
state colpite, e anche purtroppo qualche decesso.
Non siamo chiamati qui oggi a combattere il Virus in sé, ma siccome sappiamo è diffuso da un
insetto comunissimo nelle nostre zone, quale la zanzara, che secondo il mio punto di vista abbiamo
tutte le possibilità di andare a debellare, dato che è il primo portatore di questo Virus.
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Sicuramente io sono intervenuto su quello che riguarda la manutenzione del verde pubblico perché,
come avete sicuramente visto, faccio una precisazione, non è che non debba essere sanzionato il
cittadino privato che non tiene cura del proprio suolo e del proprio terreno. Però capite bene che una
persona può anche privatamente tagliare l’erba anche ogni giorno, ma se dopo di fronte a sé ha sul
ciglio stradale un terreno che non è di sua proprietà, ed è pubblico, dove non viene fatta
manutenzione, questo serve a ben poco, e non si va da nessuna parte.
La cosa riguarda anche – ci tengo a sottolineare – imprese private, ditte che hanno cantieri, che
magari hanno i lavori sospesi per propri motivi, dove il Comune non può intervenire in quanto si
tratta di terreno privato, ma che è dovere anche loro il fatto di prestare manutenzione.
Oggi siamo qui a parlare per quello che riguarda la salute di tutti, quindi è un qualcosa che spero
non ci siano prese di posizioni, a seconda degli schieramenti ai quali apparteniamo, perché è vero
che questo luogo è spesso dibattito di accesi scontri, però oggi schieramenti non devono esserci,
oggi deve esserci un solo schieramento.
Il Sindaco è il primo responsabile della Sanità della Città, dei cittadini, ma anche noi Consiglieri
Comunali li rappresentiamo e quindi abbiamo il dovere di fare la nostra parte. Quindi il mio augurio
è che da questa discussione nasca un confronto anche acceso, ma comunque costruttivo, per fare in
modo non solo di arginare e risolvere quanto prima l’emergenza attuale, ma soprattutto per non
arrivare alla primavera prossima ad affrontare uno scenario che potrebbe essere uguale o addirittura
peggiore, visto l’andamento che sta avendo negli ultimi anni, rispetto a quello che è già
preoccupante oggi.
Quindi diciamo che adesso sono tre anni che si è insediata questa Amministrazione, e non è passato
Consiglio Comunale dove qualcuno interveniva, sia di Maggioranza che di Minoranza, per quello
che riguarda la manutenzione del verde. È chiaro però che se prima riguardava un discorso di
decoro e di viabilità o sicurezza, oggi, invece, riguarda la salute di tutti, quindi spero che si esca da
questo confronto con un programma chiaro, serio e attuabile, sia per arginare l’emergenza oggi e
risolverla, ma soprattutto per arrivare pronti al 2019 che è alle porte, perché sappiamo bene che il
tempo passa in fretta. Grazie.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie, consigliere Benetti.
Prima del preannunciato intervento del Direttore Generale, porto ovviamente il saluto
dell’Amministrazione, che non è solo un saluto, ma anche per la responsabilità che ha, perché oggi
il Vice Sindaco rappresenta il Sindaco perché sapete è fuori città, perché si è preso, come è giusto,
un periodo di riposo il nostro Sindaco. Ma il Vice Sindaco, oltre a rappresentarlo, ha anche la
delega all’Ambiente, quindi è in prima persona impegnato sulla questione. Quindi come tale è più
che mai competente per dare un saluto, ma anche un suo contributo.
Anche a lui chiedo la sintesi, perché se no non riusciamo a far parlare i nostri ospiti, e soprattutto a
far porre ai Consiglieri Comunali le giuste domande.
Prego, signor Vice Sindaco.

BIMBATTI ANDREA – Vice Sindaco e Assessore:
Grazie Presidente.
Rapidissimo, ovviamente proprio per i tempi stretti, perché è giusto che ascoltiamo poi le Autorità
che abbiamo invitato e che ringrazio, sia le Autorità regionali che le Autorità ovviamente
dell’Azienda Sanitaria Locale nostra.
Porto il saluto del Sindaco Massimo Bergamin, che è all’estero, e quindi non poteva rientrare in
tempo per la convocazione urgente del Consiglio Comunale, e vi porto ovviamente il saluto
dell’Amministrazione Comunale che è qui rappresentata praticamente dalla Giunta nella sua
interezza.

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Credo che sia stata una buona idea quella della convocazione del Consiglio Comunale, che la
Giunta ha ovviamente sposato insieme al Presidente del Consiglio, soprattutto per un aspetto: credo
sia giusto dare informazioni corrette alla cittadinanza, e quindi credo che questo sia il primo
obiettivo nell’avere questo tipo di Consiglio Comunale.
E soprattutto mi auguro e auspico, come ha detto anche il consigliere Benetti, che questo sia un
Consiglio che serve a tranquillizzare anche, non solo la Città di Rovigo, ma poi con il seguito che ci
sarà presso l’Azienda Sanitaria della Conferenza dei Sindaci, ma che serve anche a tranquillizzare
l’intero territorio polesano, perché effettivamente sia noi come Comune, sia l’Azienda Sanitaria,
sono e siamo, sono intervenuti e continuiamo ad intervenire con quelle che sono ovviamente le
risorse a disposizione, ma stiamo lavorando, e già da mesi in fase preventiva nei confronti delle
zanzare in generale, e gli ultimi interventi sono stati effettuati proprio nel mese di luglio del 2018
con disinfestazioni che hanno interessato ovviamente la parte adulta.
Quindi 16.000 caditoie presenti su tutto il territorio comunale, 20 chilometri di fossati e le aree
verdi frequentate in particolare da bambini e ragazzi, con un intervento larvicida e quattro
interventi, invece, di cadenza quindicinale sugli adulticidi.
Quindi c’è presenza, da parte dell’Amministrazione Comunale, per quanto riguarda la prevenzione.
Stiamo già lavorando per prevedere un intervento sul 2019, che ci consenta di intervenire in
primavera, quindi quando è proprio il periodo della formazione. Pertanto c’è massima attenzione sul
problema. Quindi da parte nostra l’Amministrazione continua a lavorare, c’è un problema legato
anche alle questioni dell’ambiente inteso come gestione delle aree verdi, e quindi non tanto per un
fatto di decoro, quanto per un fatto di salute pubblica. E su questo anche l’Amministrazione
ovviamente guarda per prima le proprie aree, ma chiede anche un impegno ai cittadini perché in
questi casi, in cui si parla di salute pubblica è necessario uno sforzo di senso civico in più, rispetto
magari alla media, sapendo che qualche volta l’Amministrazione Pubblica magari non riesce ad
arrivare. Quindi io rinnovo il ringraziamento ai Consiglieri Comunali, l’Amministrazione
ovviamente è al fianco dell’Azienda Sanitaria e della Regione per tutte le iniziative, che se
diventeranno sovra-comunali, così come in termini di inquinamento ambientale abbiamo sempre
sostenuto che le politiche debbano essere quanto meno provinciali, ma mi verrebbe da dire sovra-
provinciali, credo che anche su questo tema si debba iniziare a ragionare in termini probabilmente
anche regionali. Quindi grazie per quello che ci direte, grazie per il vostro sostegno, e buon lavoro
ovviamente al Consiglio Comunale.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie, signor Vice Sindaco.
Come anticipato do la parola al Direttore Generale della nostra ULSS, al dottor Antonio
Compostella. Prego Direttore.

ANTONIO COMPOSTELLA – Direttore Generale Azienda ULSS n. 5 Polesana:
Grazie. Buon pomeriggio a tutti voi, grazie dell’invito. Un ringraziamento all’assessore regionale
Coletto e all’assessore regionale Corazzari, un saluto e un ringraziamento per la loro presenza
importantissima.
Io cerco di essere piuttosto sintetico, non strettissimamente tecnico. Alcuni passaggi saranno
tecnici, ma cercherò di essere il più chiaro e il più semplice possibile, in modo da rendere una
materia che è ha molto di tecnico, sia sul versante epidemiologico che poi della salute pubblica, che
ha molto di tecnico per cercare di dare quelle informazioni più importanti che possano permettere
anche una, mi auguro, migliore comprensione della situazione, o eventuali domande, chiarimenti
che voi porrete.
Certamente la presenza del Virus West Nile è da anni nel territorio polesano, quindi è da anni che
c’è la presenza del Virus. Le zanzare certamente da secoli, ma da diverso tempo la presenza del

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Virus West Nile, che, come dice il nome, viene appunto da un territorio meridionale, dalla zona del
Nilo. Chi l’abbia portato, probabilmente degli uccelli, ma va bene.
Quindi si è diffuso, la presenza del Virus è diventata oggi, come è stato dichiarato, presenza negli
anni precedenti, nei decenni precedenti, presenza magari a macchia di leopardo nell’ambito del
territorio polesano, presenza oggi, da quest’anno, dal Ministero della Salute dichiarata endemica.
Cioè, in parole povere, vuol dire che il Virus è presente in tutto il territorio polesano.
La presenza endemica è in tutto il territorio del nord, e a maggior ragione nel territorio polesano.
Questa situazione è uno degli elementi che ci permettono anche di spiegare perché da quest’anno,
da un punto di vista numerico, dal punto di vista della casistica, del numero di persone a cui è stata
diagnosticata la presenza della febbre del Nilo, della malattia West Nile, perché siano così
significativamente aumentate. Significativamente in termine statistico, perché se l’anno scorso
abbiamo finito la stagione con otto casi circa, diagnosticati anche sierologicamente...
E anticipo subito che quando una persona presenta dei sintomi sospetti, va dal suo medico, viene in
Pronto Soccorso, si fa una prima diagnosi clinica sulla base dei sintomi che sono rialzo della
temperatura, presenza di rush cutanei, di eritemi cutanei, oppure nelle forme più gravi senso di
indebolimento perché è il sintomo della forma neuro-invasiva.
Ma questa diagnosi clinica va poi confermata con un test rapido che si fa in ambito dell’ULSS in
casa, ma soprattutto con una validazione sierologica. Noi mandiamo il sangue e l’urina della
persona al laboratorio di Padova, e nel giro di uno o due giorni abbiamo la conferma.
Quindi anche dal punto di vista mediatico magari noi parliamo di probabile forma, poi diventa
definitiva quando abbiamo il riscontro del test.
Per questo anche i numeri da un giorno all’altro cambiano e magari avremo improvvisamente
cinque e sei persone in più definite nel nostro bollettino come affette da malattia, perché viene
aggiornata anche sulla scorta della diagnosi definitiva in laboratorio la situazione.
Quindi, dicevo, l’anno scorso circa otto casi, oggi, alle ore 15.00 del giorno 10, siamo a trentatré
casi tra confermati e sospetti. Quindi è evidente che c’è un aumento statisticamente significativo
della casistica.
Questo è un elemento importante, ma su questo poi torno per dire, e non è il mio un atteggiamento
né semplicistico, né superficiale, come sono stato accusato, poi tornerò per dire che non c’è nessuna
situazione di emergenza o di contagio. Termini che improvvidamente sono stati, in alcuni articoli di
stampa, utilizzati.
Dico improvvidamente non tanto per riprendere chi lo ha scritto, perché, ripeto, siamo in un ambito
di materia tecnica, ma perché possono ingenerare una preoccupazione che fortunatamente (parlo da
tecnico, con chiarezza e sincerità) non c’è. Ma ci ritorno su questo.
Dicevo, il Virus è presente endemicamente in tutto il nord, perché in Polesine questi dati e questi
numeri? Perché vi sono alcuni elementi climatici, geografici, orografici importantissimi.
Siccome il serbatoio del virus è rappresentato dagli uccelli, il Polesine ha ampie zone acquitrinose,
è un territorio quindi che è ideale per il passaggio e per la presenza degli uccelli, quindi vi sono le
condizioni altrettanto ideali perché il virus possa proliferare, e perché la zanzara possa pungere
l’uccello, e andare poi a pungere l’uomo e anche il cavallo. L’uomo e il cavallo sono i terminali di
questo ciclo biologico.
Quindi il serbatoio del Virus è rappresentato dagli uccelli, la zanzara è la comunissima,
normalissima Culex Pipiens, e quindi la tigre non c’entra, non abbiamo nemmeno la soddisfazione
di dire che è la zanzara più cattiva e terribile.
La comunissima Culex Pipiens punge l’uccello, dopo di che punge l’uomo, punge il cavallo, che
sono i terminali di questo percorso. Nel cavallo possono esserci anche manifestazioni di malattia,
ma il cavallo ci serve poi come identificatore della presenza del virus, come sentinella. Per questo i
nostri tecnici vanno dove sono presenti i cavalli, per rilevare l’eventuale presenza del virus nel
cavallo.

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Poi abbiamo tutta una serie di trappole messe in atto da ARPAV, dall’Istituto Zooprofilattico, che
catturano le zanzare e si fa quindi una mappatura.
Scusate la terminologia, qui sono di fronte a tre esperti di Sanità, di Igiene e Sanità Pubblica, la
dottoressa Casale, il dottor Contato e la dottoressa Russo, ma mi perdonano se faccio qualche
sbavatura.
Quindi misurano la quantità, il tasso di presenza della zanzara nel territorio. Queste trappole e i
cavalli ci dicono quindi dove è presente il Virus, e ci guidano anche per l’attività di disinfestazione
a scopo preventivo o in fase acuta. Quindi vi ho detto il motivo principale perché nel Polesine la
casistica è nettamente superiore ad altre situazioni, tenendo presente che la malattia di West Nile è
stata diagnosticata, tranne nella provincia di Belluno, questa estate in tutte le altre province del
Veneto. Dietro di noi c’è la provincia di Padova, che ha quindi anche ovviamente attinenze ad una
contiguità geografica appunto con il Polesine.
Quindi questo dicevo un po’ il percorso biologico. La situazione del Polesine, indubbiamente
aumento staticamente significativo dei casi, ma non è tale da definire che vi è una emergenza
sanitaria. Non vi è una situazione di epidemia, non vi è una situazione di rischio di contagio. Non si
trasmette da uomo a uomo il virus, solo attraverso la zanzara. Quindi non c’è questa situazione di
rischio.
Però, indubbiamente, vi è una situazione che è cambiata quest’anno rispetto all’anno scorso, e sulla
quale ci dobbiamo ragionare sia da un punto di vista di sanità pubblica, che da un punto di vista
anche di azioni legate a quanto compete alle Amministrazioni Comunali, quindi ragionare come
eventualmente cambiare l’approccio rispetto a quello che è stato fatto fino ad ora.
Vi porto un banale esempio, per dire che non siamo in una situazione di allarmismo. La Febbre del
Nilo, malattia del West Nile è una forma febbrile, è una malattia da virus che si manifesta
soprattutto con il rialzo della temperatura, con i rush cutanei che avevo detto, e nell’1% dei casi
delle persone che contraggono l’infezione con una forma neuro-invasiva che può essere certamente
pericolosa, e che può portare anche a cure intensive, ed eventualmente, nel caso di persone
particolarmente defedate, anche a morte.
Nell’80% dei casi la puntura della zanzara e l’inoculazione del virus risulta assolutamente
asintomatica. Nel 20% la puntura di zanzara si ha questa sintomatologia anche banale con rialzo
febbrile e nient’altro, che dicevo. In quell’1% appunto le forme più serie. Finora le forme neuro-
invasive sono state sette o otto, forse anche nove adesso, con due pazienti ricoverati in
Rianimazione.
Ripeto, tanto più si manifesta in forma grave la forma, quanto più è debole, è immuno-
compromessa la situazione della persona. Abbiamo casi che vanno da persone di cinquant’anni a
novantaquattro anni.
Un paragone. D’inverno abbiamo l’influenza che è data da virus, che si manifesta con febbre.
Nell’arco di una stagione sono decine di migliaia, migliaia e migliaia nel Polesine le persone che
contraggono una influenza invernale dai vari tipi di virus. Però non parliamo di epidemia, non
parliamo di contagio, non parliamo di situazioni allarmistiche.
Quindi ho fatto questo esempio, forse anche non calzante, ma per dire, ripeto, questo a beneficio
della popolazione, che vi è un salto di qualità dal punto di vista epidemiologico nella malattia di
West Nile, la casistica è realmente significativamente aumentata, però non siamo in una situazione,
in una condizione di allarme per la popolazione.
Detto questo, che credo sia la parte più importante del mio intervento, ovviamente come azienda
noi, come dicevo prima, monitoriamo gli allevamenti dei cavalli, monitoriamo le situazioni. Quando
vi è la segnalazione di un caso, o quando abbiamo la mappa della situazione e vediamo la presenza
di virus nelle trappole di un determinato territorio superiore al normale, interveniamo con
l’Amministrazione locale per dare corso agli interventi di disinfestazione, quindi abbiamo una
attenzione particolarmente alta sul tema, specialmente in questo periodo è chiaro.

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Siamo in contatto costante con la Regione, con la dottoressa Russo per quanto riguarda anche la
valutazione di determinate situazioni e le modalità degli interventi. Quindi se può servire, ripeto,
come informazione alla cittadinanza del Polesine, ripeto, risottolineo, non vi è una condizione di
allarmismo e la situazione è assolutamente monitorata.
Con quanti casi finiremo la stagione non ve lo posso dire, però certamente vi è stato un aumento.
Che cosa fare? In questi casi l’elemento importante è la prevenzione e l’intervento acuto. Non c’è
nient’altro al di fuori di questo, possiamo pensare a mille altre cose, compreso il Napalm, ma non
c’è altra soluzione che non sia quella della disinfestazione e dell’intervento acuto.
Disinfestazione che va iniziata fine primavera, ancor prima dell’inizio della stazione estiva; e poi
magari periodicamente ripetuta, a seconda anche delle situazioni. E l’intervento disinfestazione, che
ha una funzione soprattutto larvicida, e in parte anche adulticida, cioè sui vermetti e sulle larve che
poi diventano zanzare. E l’intervento acuto che viene fatto nella zona in cui viene individuato il
caso clinico, quindi al signor Compostella viene diagnosticata la malattia di West Nile, in un
perimetro intorno a casa sua, dove si presume l’abbia contratta, si fa un intervento di disinfestazione
larvicida o adulticida. Queste sono le azioni da fare.
Il suggerimento che anche più tardi, in sede di Conferenza dei Sindaci, porrò è che è fondamentale
quindi l’attività di disinfestazione, ed è tanto più efficacie, quindi è tanto più importante che
avvenga, con una modalità che possa essere coordinata dal punto di vista delle modalità e della
cronologia tra i Comuni.
Vale a dire che ha poca utilità se un Comune fa l’intervento di disinfestazione a inizio stagione
oggi, il Comune vicino non la fa, un altro Comune la fa dopo quindici o venti giorni o un mese,
questo praticamente ha una efficacia limitata.
Il suggerimento che da tecnici noi poniamo all’attenzione degli Amministratori locali è quello di
una attività di coordinamento, che può essere assunta anche da parte dell’ULSS, come è avvenuto
negli anni anche scorsi nella zona del basso Polesine, proprio per organizzare un’attività di
disinfestazione che sia quanto più possibile omogenea nelle modalità e nei tempi.
Non è un caso, e chiudo assolutamente, che la maggior parte di casistica l’abbiamo nel medio e alto
Polesine. Più ridotti sono i casi nel basso Polesine, dove, ripeto, è in uso da anni un’attività di
disinfestazione che viene svolta in maniera omogenea dal punto di vista delle modalità e della
cronologia.
Un’ultima cosa. Siccome è stato anche oggetto di attenzione mediatica, però poi anche con i
giornalisti abbiamo chiarito la cosa, mi preme anche aggiungere questo. Per quanto riguarda la
dotazione e la raccolta del sangue, e la trasfusione del sangue, non c’è nessun problema. Quindi non
abbiamo dovuto ricorrere, come in altre situazioni, al di fuori della nostra regione a interruzione
della raccolta, o a interruzione della donazione.
Il motivo è legato alla possibilità in tutto il Veneto, quindi anche nel nostro laboratorio, di effettuare
dei test assolutamente sicuri, per cui il sangue che viene prelevato, anche da persone che vivono in
un territorio dove è endemicamente presente il virus, il test è talmente sicuro per cui noi possiamo
individuare se quella sacca raccolta è assolutamente sicura.
Ne abbiamo individuate tre o quattro che non erano sicure e sono state scartate. Quindi sia la
raccolta che la donazione di sangue è assolutamente sicura. Grazie.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie al Direttore Generale.
Come vi avevo anticipato prima ci ha raggiunto la dottoressa Francesca Russo, assieme al dottor
Claus del Settore Igiene della Regione Veneto.
Abbiamo concordato anche con l’Assessore Coletto, ma penso che anche l’assessore Corazzari
concordi, di adesso dare spazio a interventi, e quindi reagendo anche all’interessante relazione del
Direttore Generale, e poi ci saranno le risposte politiche e tecniche.

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Nel salutare tutto il pubblico presente, ho visto tra il pubblico anche un Consigliere Regionale, il
consigliere regionale Bartelle, che saluto e ringrazio per la presenza, anche se tra il pubblico.
Prego, il primo che ha chiesto la parola è il consigliere Vernelli. Ovviamente vi chiedo la sintesi per
permettere a più Consiglieri di poter intervenire.
Prego, consigliere Vernelli.

VERNELLI IVALDO – Consigliere Candidato Sindaco (Mov. 5 Stelle):
Io farò solo poche domande. Intanto ringrazio tutti gli intervenuti.
Devo dire che, a parte una piccola eccezione, per il resto faccio i complimenti per la relazione
introduttiva del dottor Compostella.
In particolare ritengo di dover fare i complimenti alla dottoressa Francesca Russo perché il piano
dei vettori 2018 contiene elementi di assoluta tranquillità per quello che riguarda la conoscenza
della teoria. È un documento fatto in modo egregio e assolutamente pregevole.
Però il problema è che siamo sulla teoria, Dottore e Assessore. La questione del Virus del Nilo è
conosciuta in queste situazioni, nelle nostre terre dal 2008. Nel 2014 alcuni dei Consiglieri che sono
qui presenti hanno fatto interrogazioni, anche in Regione, per capire qual era l’intervento di
prevenzione. E io sono convinto che l’intervento di prevenzione, così come è scritto chiaramente
nel piano dei vettori, non è stato adempiuto nella maniera più adeguata.
Quindi le domande che io le faccio sono molto semplici. Qual è la cifra che mette a disposizione –
non la faccio a Lei, ma la faccio ai due Assessori che sono presenti – la Regione Venete dal 2008 ad
oggi, nei termini di prevenzione, quale cifra ritiene di mettere a disposizione? Qual è l’azione di
coordinamento che per fortuna oggi cominciate a fare con i Sindaci di questo territorio? Che cosa
deve fare un Comune, come il Comune di Rovigo, che ha destinato risorse risibili?
E qui smentisco il mio Vice Sindaco, perché l’intervento del Comune di Rovigo, nonostante
interpellanze continue, è avvenuto soltanto dopo le notizie allarmanti, eccessivamente allarmanti,
perché il contagio non è da uomo a uomo, però è un allarme che dobbiamo avere per il futuro per
escludere una cosa.
Abbiamo due problemi davanti: il clima e la biologia delle popolazioni. Questi due problemi ci
dicono che ciò che oggi non è un’emergenza potrebbe diventarlo presto. Potremmo essere all’inizio
di quella curva sigmoide che porta a un’epidemia molto più seria e molto più grave di quello che c’è
in questo momento. E la biologia delle popolazioni ci dice che bisogna intervenire adesso per
eradicare il problema, quando dopo sarà impossibile intervenire.
Allora bisogna, e mi rivolgo qui al Vice Sindaco in veste di Sindaco, deve trovare il Comune di
Rovigo le risorse, non per sistemare un quinto delle proprie caditoie, ma la totalità delle proprie
caditoie almeno due volte l’anno. Deve intervenire nel mese di settembre per impedire che ci sia
l’ovideposizione.
Quindi non possiamo rimandare al 2019 un intervento finanziario immediato, che io calcolo essere
almeno di alcune decine di migliaia di euro. Nel bilancio del 2019 dobbiamo stanziare almeno
200.000 euro come Comune di Rovigo. Questo vi da là misura della problematicità in termini
finanziari.
Concludo con un’unica domanda ai due Assessori: qual'è lo stanziamento che la la Regione Veneto,
oltre a un lavoro egregio di conoscenza, di cura, di previsione, di prevenzione che sta facendo nella
maniera assolutamente eccellente e pregevole, qual è l’intervento finanziario che mette a
disposizione perché il Comune e i piccoli Comuni possano agire e agire efficacemente in modo
coordinato, per evitare che l’emergenza si verifichi per davvero?

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie consigliere Vernelli, anche per la sintesi, e soprattutto per la chiarezza.
Consigliere Moretto, prego. Poi ho prenotati Andrea Borgato e Menon, per il momento. E poi
Masin.
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MORETTO MATTIA – Consigliere Partito Democratico:
Grazie Presidente, buon pomeriggio a tutti. Ringrazio gli ospiti qui presenti. Faccio un plauso al
direttore Compostella per la chiarezza della sua disamina.
Sposo nella totalità l’intervento del consigliere Vernelli. Appunto il problema è quello del passaggio
dalla teoria alla pratica. Un parziale suggerimento, non di poca importanza, ce lo ha dato
direttamente il signor Compostella: è importante la prevenzione.
Sono arrivato in ritardo, e chiedo scusa, e mentre arrivavo ho sentito il Vice Sindaco Andrea
Bimbatti che parlava credo di quelli che sono stati gli interventi effettuati, e quello che si intende
fare in questo particolare settore. E quindi se magari dico qualcosa che non è corretto, o qualcosa
che Lei ha già detto, chiedo venia, ma non ero presente.
Il problema della zanzara, come il problema dell’erba, come il problema di tante altre situazioni,
non è un qualche cosa che c’è una volta ogni migliaia di anni. Non è come un fenomeno del calcio,
che nasce, tipo Maradona, ogni quarant’anni o cinquant’anni. Ma è un problema che si presenta
ogni singolo anno.
Quindi non stiamo parlando di un qualche cosa che può trovarci scoperti, qualcosa che può trovarci
spiazzati. Sappiamo benissimo come funziona. Mi pare evidente che se prevenzione è stata fatta è
stata fatta in maniera abbastanza debole. Giustamente il direttore Compostella diceva: bisogna
intervenire a fine primavera, prima dell’estate. Giustamente. Con interventi periodici che vanno più
o meno a coprire quei quattro, cinque, sei mesi l’anno.
Io chiedo appunto al legale rappresentante del Comune, in questo caso al Vice Sindaco, o a chi di
competenza, quali sono stati gli interventi realmente effettuati. Perché io un foglio nel quale mi si
dica che sono stati effettuati questi interventi non l’ho visto. Magari è una mia mancanza, ma non
l’ho visto.
Ricordo benissimo, ero piccolo, ma mi aiuta anche la memoria di qualche persona più grande di me,
che fino a qualche anno fa veniva fatta una disinfestazione importante, passava il camioncino
dell’Esoform, con i ragazzini che gli correvano dietro nonostante si dicesse "state in casa".
Però i tempi che furono. Vero, assessore Paulon?
Io chiedo usa cosa però, puntualizzo due o tre situazioni. Parlo della situazione dell’ATER. Ci sono
tante case dell’ATER, chiuse, che non sono attualmente utilizzate, che vedono un bellissimo
giardino davanti con l’erba alta metri.
Un esempio, nella frazione di Buso c’è una casa dell’ATER che ha l’erba che arriva al tetto. Se lì
non può essere un nido di queste bestie, non so dove possa essere. Leggevo un intervento
dell’Assessore Bimbatti, che appunto invitava i privati ad intervenire in maniera importante nelle
loro pertinenze. Giustamente. A rischio di potenziali sanzioni.
Allora io chiedo: visto che non mi sembra che il Comune faccia un’opera così capillare, così
profonda, così decisa, in termini di lotta, disinfestazione, io mi chiedo: le sanzioni da elevare al
Comune quali sono?
Perché, per carità, la collaborazione tra pubblico e privato deve esserci sempre, però il Comune,
secondo me, deve essere il capofila, deve essere l’esempio. Si ritorna, bene o male, sempre alle
stesse tematiche.
Mi piacerebbe essere ascoltato da qualcuno, magari sono tematiche che non interessano, o
comunque qualcosa che voi conoscete già, e che magari in privata sede potete anche dirmi che ho
ragione, però mi piacerebbe avere un ascolto.
Quando si effettua lo sfalcio dell’erba molte volte, molte volte troppo in ritardo, quando si effettua
lo sfalcio dell’erba...

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Andando verso la conclusione. Grazie.

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MORETTO MATTIA – Consigliere Partito Democratico:
Sì, è una tematica abbastanza importante, Presidente, possiamo anche sgarrare di un minuto,
secondo me.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Lei non c’era in premessa. Le chiedo scusa, ma Lei non c’era, che c’è un’esigenza tra l’altro nota
tramite la stampa che ci sarà dalle quattro in poi una Conferenza dei Sindaci. Per fare economia
proprio anche di tempo dei nostri interventi per dare spazio alle risposte e per permettere...

MORETTO MATTIA – Consigliere Partito Democratico:
Non lo trovo corretto. Trovo corretto convocarlo un altro giorno, piuttosto che restringere le
tempistiche, però va bene lo stesso.
Molte volte l’erba viene lasciata lì. Quante volte lo abbiamo detto, assessore Saccardin. Poi negli
ultimi interventi sembrerebbe qualcosa di meglio.
Però giustamente il problema va rivolto al Comune. Il Comune cosa ha fatto? Cosa intende fare?
Perché se si va avanti così francamente non siamo sulla buona strada.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie consigliere Moretto.
Andrea Borgato, prego.

BORGATO ANDREA – Consigliere Partito Democratico:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti, soprattutto ai nostri ospiti che gentilmente sono presenti in
aula oggi.
Parliamo di West Nile, e credo che parliamo di un problema, e non tanto di un problema, ma di un
problema di priorità. Sicuramente anche di risorse finanziarie, perché ovviamente per risolverlo c’è
bisogno di soldi, ma è soprattutto una priorità. Quella che la politica dovrebbe sapersi dare, e non
sempre guardando alla convenienza o al consenso.
Sulla salute dei cittadini, penso che siamo tutti d’accordo, non si scherza e non si può lesinare.
Giustamente, sono d’accordo anch’io con il Direttore dell’Azienda Sanitaria, non bisogna creare né
tensione né allarmismi, e neanche panico, perché è corretto che le notizie in questo senso siano ben
comunicate. Ma stiamo anche attenti a non minimizzare, perché il minimizzare poi ci porta anche
fuori strada.
Penso anche soprattutto, e mi ricollego a quello che ha detto anche il collega precedente, a quello
che fa la nostra Amministrazione Comunale rispetto a questo problema, a un problema di Sanità
pubblica, e quindi a quelle poche risorse che vengono allocate annualmente per fare gli interventi di
disinfestazione o di prevenzione. Se non erro 10.000 euro all’inizio dell’anno prelevati dal fondo di
riserva. 40.000 euro che sono stati recuperati adesso con una parte dell’avanzo di bilancio, lo
sblocco che c’è stato in un qualche Consiglio fa.
Stiamo parlando quindi di poste di bilancio che non sono ordinarie, ma sono purtroppo legate a
scelte che si fanno in base alle necessità.
Si parlava dei casi di infezione e dei casi di infezione che stanno aumentando, e ciò significa che
nonostante le disinfestazioni urgenti, o susseguenti alla conferma dei casi, queste non sono
sufficienti, o forse non si sta agendo su tutti i potenziali ospiti del virus.
Io mi permetto una valutazione – non sono un tecnico, e mi scuserete – però il problema serio è che
la zanzara che veicola questo Virus, lo ha ricordato Lei Direttore, la nostra zanzara domestica
chiamiamola così, quella che ci punge dalla mattina alla sera, si sta riproducendo in modo
vertiginoso.
Nel piano nazionale integrato di sorveglianza e di risposta al Virus West Nile del 2018, per quanto
riguarda le aree endemiche c’è un riferimento molto preciso agli uccelli stanziali appartenenti a
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specie “Bersaglio”. Stiamo parlando – e adesso qua magari qualcuno mi darà anche ragione – di
Gazze, Cornacchie grigie e Ghiandaie.
Su questi ospiti naturali del virus che cosa si sta facendo? Penso che anche a Rovigo ci stiamo
accorgendo che questa popolazione di uccelli sta aumentando in modo esponenziale. E sta
aumentando perché non vediamo più altri tipi di uccelli o un certo tipo di fauna, a parte i danni che
fanno in agricoltura.
Quindi bisogna fare qualcosa presto per capire come controllare questo problema che, ripeto,
avviene anche attraverso queste presenze qui.
Mi ricollego a quello che diceva anche il collega Moretto. La questione poi riguarda anche il
problema del verde. Il problema del verde che non viene mantenuto sia a livello di privato, sia a
livello comunale. Ma a questo punto ognuno si prenda le sue responsabilità.
Applichiamo il Regolamento del verde che abbiamo recentemente approvato. Lo applichiamo in
modo molto rigido, quindi facciamo pagare ai privati che non stanno facendo manutenzione,
andiamo nelle frazioni a controllare. Cominciamo ad elevare qualche sanzione, perché ormai è
insostenibile. Ma anche il Comune, lo ricordava anche il collega Benetti oggi sulla stampa, deve
fare la sua parte.
C’è bisogno di maggiori interventi? Bisogna trovare maggiori risorse. Facciamo intervenire di più,
o cambiamo il contratto di servizio con la ASM. Cambiamolo. Dobbiamo trovare il sistema per
trovare una risposta a questo problema qua. Così non si può più andare avanti. Quindi sanzioniamo
chi non fa il suo dovere, e da parte nostra come Amministrazione non possiamo tirarci indietro.
Anch’io ringrazio l’assessore Coletto presente qui in aula, e gli chiedo che cosa vuole e intende
fare, quante risorse ci vuole mettere la Regione per affrontare la questione?
Lei ha detto qualche giorno fa che fino adesso sono stati messi 1.541.000 euro, vorremmo capire
come sono stati distribuiti questi soldi, in quanti anni li abbiamo utilizzati, di quanti ne ha goduti il
Polesine ad esempio di questi soldi per poter affrontare questa questione?
Ci sono davvero tante possibilità credo per dare risposte concrete a questo problema.
La politica – e sono d’accordo con quello che diceva all’inizio, introducendo, il collega Benetti – in
questa circostanza non si deve dividere, ma deve trovare convergenza pensando davvero al bene di
tutti i cittadini. Grazie.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie collega Andrea Borgato.
Consigliere Menon, prego.

MENON SILVIA – Consigliere Lista Civica Silvia Menon Sindaco:
Grazie Presidente. Un ringraziamento agli Assessori regionali presenti, ai dirigenti regionali e un
ringraziamento al Direttore e ai Dirigenti della ULSS 5.
Non siamo qui per scatenare il panico, e ho molto apprezzato la pacatezza dell’intervento del dottor
Compostella. Però siamo nel massimo consesso politico del capoluogo. Qui oggi il mio intervento
vuole semplicemente essere propositivo, anche in virtù della disponibilità manifestata dai
rappresentanti dell’istituzione regionale.
Dato che la presenza della zanzara e del virus ormai sono considerati endemici, è possibile che tutto
sia lasciato ad ogni singolo Comune, anche a quello più squattrinato? Anche a quello che magari ha
dei lodi che magari bloccano il bilancio? O è, invece, una questione questa di prevenzione sanitaria,
tale per cui questa questione non può limitarsi ad avere una cabina di regia, un semplice
coordinamento, ma deve essere presa di petto dalla stessa Regione, perché riguarda la prevenzione
sanitaria. Non possiamo affidarci alle volontà di un Sindaco, o del singolo comune, perché non ci
sono i caselli autostradali per le zanzare, e la zanzara passa di Comune in Comune, di Regione in
Regione, perché purtroppo i casi ci sono soprattutto in Veneto e in Emilia Romagna.

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Quindi dobbiamo iniziare a pensare a programmare in maniera diversa. È praticamente impossibile,
per l’ULSS che finora ha sempre dato gli indirizzi: ad aprile iniziate con campagne larvicida. Che
sono le più utili, lo ripeto. E con un’interrogazione nel 2016 avevamo cercato di agire perché
venisse fatta ad aprile interventi larvicidi, che sono anche quelli meno impattanti dal punto di vista
ambientale.
Ecco allora che è impossibile andare a controllare tutti, o lasciare alla volontà dei singoli. Per cui,
ripeto, creiamo nel bilancio regionale un’apposita voce per questo tipo di prevenzione sanitaria.
Riguarda la Sanità, assessore Coletto.
E per questo io dico: qui stiamo parlando di West Nile, che colpisce l’1% della popolazione. Voglio
sottolineare che l’1% non significa che oltre i cinquant’anni abbiamo delle persone meno valide
degli altri. Tutti noi dobbiamo essere preoccupati, ma non è certo la zanzara Zika o quella del Virus
Dengue che stiamo combattendo. Ma dobbiamo preoccuparci che in un futuro potrebbe anche
succedere purtroppo che ci ritroviamo a combattere con questi.
E allora può essere lasciata alla responsabilità di un Sindaco? Può essere lasciato alla responsabilità
di qualcuno che deve decidere come e quando intervenire?
No, lasciamo che sia la Regione a fare tutto questo. Secondo me è questo il ruolo proattivo che
cerco di dare oggi, e per questo ho firmato la mozione.
Un’ultima riflessione la voglio fare ponendo delle domande. Non voglio qui andare a dire
all’assessore Bimbatti, però voglio chiedere: quanti focolai avete trovato in luoghi pubblici, e quanti
in luoghi privati? Qual è la percentuale dei luoghi dove maggiormente viene trovata questa zanzara?
Sono luoghi pubblici, di cui deve farsi capo per primo un Sindaco? O sono luoghi privati, e quindi
dobbiamo insistere anche dal punto di vista della prevenzione dei privati?
Ricordo, purtroppo, tantissime ordinanze dei Sindaci, che vanno a minacciare chi tiene l’acqua nelle
piante, però sicuramente questo non è il modo di risolvere la questione.
Quindi trattiamo questo fenomeno con la dovuta pacatezza, ma nella maniera più intelligente ed
economica possibile, perché altrimenti a nulla serve l’intervento di un sindaco di Arquà che effettua
tutto secondo il protocollo, quando a Rovigo purtroppo, invece, non è stato fatto.
Quindi dobbiamo, semplicemente, tutti insieme, anche sulla base degli stimoli di questo Consiglio,
riuscire a trasferire la competenza, non solo, come diceva Vernelli, dal punto di vista teorico, ma
concretamente, alla Regione. È importantissimo che si coordini con le Regioni limitrofe, quindi
Emilia Romagna e Lombardia. Grazie.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie consigliere Menon. Consigliere Masin.
Dopo non so se l’Assessore o qualcuno dei tecnici regionali vogliono già iniziare a rispondere,
oppure se voglio riservarsi alla fine. Alla fine, perfetto, quindi finiamo il giro degli interventi.
Masin, prego.

MASIN Matteo – Consigliere LIB. CITT. /COSC. COM.:
Grazie Presidente. Saluto gli ospiti.
Inizio dove finisce la mia collega Menon, sono d’accordo al cento per cento, questo è un problema
sanitario. È un problema sanitario che non è nuovo. Io ne parlavo nel Consiglio Provinciale ancora
nel 2008, quando c’erano dati abbastanza inquietanti.
Si diceva che la provincia di Rovigo aveva il 61% di casi di cavalli infatti in quell’epoca. C’è stato
il primo caso, diciamo nel 2009 il primo decesso, però era iniziato nel 2008, e poi sempre nel 2009
un altro decesso a Trecenta, a Ficarolo-Trecenta.
Sembrava fosse una questione legata solo alla zona geografica dell’alto Polesine, poi abbiamo visto
che, invece, la cosa aveva connotati un po’ più sparsi.
Nel 2007 un Decreto Ministeriale indicava alcune delle zone a rischio di West Nile e dove attivare
la sorveglianza. Poi l’anno successivo Rovigo entrava prepotentemente in questo annovero di
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province, assieme a Ferrara e Mantova, parte di Ravenna, Bologna e Modena, perché aveva già
all’epoca un problema di diffusione del potenziale infettivo.
Il dottor Compostella prima parlava di interventi. Sì, ce ne vogliono due, come diceva il collega
Vernelli, uno preventivo (marzo o aprile), e un altro verso fine estate per evitare che zanzare
gravide possano proliferare. Per cui sarebbero due gli interventi da fare.
Qualcuno parlava, la collega Menon, anche l’assessore Bimbatti, del problema delle caditoie.
Allora, il Polesine è proprio sfortunato perché quando si è deciso il piano d’ambito per problemi
legati al bilancio e a chi aveva istituito il piano d’ambito si è deciso, il Comune aveva deciso di
accollarsi l’onere della pulizia delle caditoie. Ma sarebbe stato molto meglio fosse stato inserito in
tariffa. Perché? Perché almeno avremmo la sicurezza che almeno due volte all’anno, perché due
volte all’anno ci vuole come pulizia delle caditoie, altrimenti non serve a niente, sono soldi buttati
via.
Se si facesse a tariffa almeno sapremmo che tutti i Comuni avrebbero lo stesso trattamento.
Stesso discorso per i bilanci dei Comuni. I bilanci dei Comuni spesso arrivano alla scadenza proprio
ultima, per cui se non ci sono fondi a disposizione difficilmente si può prevedere che cifra stanziare.
Anche perché poi ogni anno trasferimenti in meno anche da parte della Regione. Per cui a questo
punto mi sembra logico pretendere.
Io chiederò ai Sindaci, che ho già in qualche maniera contattato qualche Sindaco, che si chieda tutti
assieme alla Conferenza dei Servizi dei Sindaci e dell’ULSS il ritorno semplicemente alla
normativa nazionale che prevedeva con la legge di istituzione del Servizio Sanitario del ‘78,
articolo 7, “Funzioni delegate alle regioni” tra questi ci fosse proprio “la profilassi delle malattie
infettive”. Perché di questo si tratta.
Abbiamo capito tutti che questa è una malattia infettiva, non possiamo sottovalutarla. Abbiamo già
fatto questo errore nei primi anni in cui è apparsa all’orizzonte. Ci sono stati dei morti allora. Poi
abbiamo vissuto anche un po’ di fortuna, però prima o dopo la fortuna finisce, ed allora è giusto,
come diceva la collega Menon, che ci sia chi si fa carico. Ma evitando che sia la singola
municipalità a decidere quanto, come e dove. Semplicemente revocando la delibera della Giunta
regionale del Veneto che il 25 novembre ha delegato, praticamente, ha messo a carico dei Comuni
l’attività di disinfestazione. Forse all’epoca si era veramente sottovalutato.
Sempre nello stesso anno sono stati stanziati semplicemente 30.000 euro per il monitoraggio della
West Nile. Questo è quello che mi risulta sia stato speso effettivamente.
La pulizia delle caditoie complessivamente – è il mio mestiere, ho chiesto – in tutto il territorio
provinciale due volte all’anno dovrebbe costare qualcosa come 500.000 euro. Spalmata in fattura
forse questa è una voce che si potrebbe in qualche maniera accollare la municipalità, e le
municipalità. Ma per il resto è molto meglio che sia la Regione a garantire una parità di trattamento
per tutti. Quella base. Poi se un Comune vuole spendere qualcosa di più, fa bene. Però deve essere
la Regione che garantisce un trattamento uguale per tutti, e preventivo.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie Masin. Consigliere Rosito.

ROSITO ALBA MARIA – Consigliere Presenza Cristiana:
Grazie Presidente. Un grazie a tutti i tecnici e agli Assessori che sono intervenuti. Volevo chiedere
una cosa: non si ritiene utile studiare ulteriormente la diffusione del contagio di questo virus?
Perché mi sembra di capire che la sintomatologia si manifesta più o meno gravemente in alcuni
casi, ma ci sono tantissime infezioni che possono essere sconosciute.
Quindi per capire effettivamente che cosa ci si può aspettare il prossimo anno probabilmente
varrebbe la pena di studiare, dal punto di vista sierologico, per capire la popolazione delle zone più
a rischio quante sono effettivamente le persone che sono state contagiate, perché questo ci farebbe
capire meglio.
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Chiedo ai tecnici se, secondo loro, questa è una cosa fattibile. Condivido con i colleghi che la
disinfestazione per prevenzione delle malattie infettive non può altro che essere del Dipartimento di
Prevenzione; perché lasciare i singoli Comuni, con la situazione economica di molti Comuni che
difficilmente riescono a stanziare, se non si tratta di un’emergenza, per cui magari se la ULSS
scrive al Sindaco dicendo che c’è un’emergenza può darsi che i soldi si trovino.
Ma in situazioni come ha avuto il Comune di Rovigo di carenza economica, effettivamente chi dice
che deve essere per forza stanziata una somma per questi interventi? Se si va dal nostro responsabile
del bilancio si dice: dov’è l’obbligo? Non c’è obbligo, non c’è contratto, non è necessario.
Quindi lasciare alla possibilità se ci sono i fondi o non ci sono i fondi mi sembra che sia
eccessivamente pericoloso.
Un’ultima cosa. Gli interventi dei privati. Allora, mentre per quanto riguarda i Comuni ovviamente
la parte della custodia del verde, della manutenzione è un problema che in questo consesso è stato
discusso più volte, effettivamente va migliorato. Ma al di là di questo c’è il verde pubblico, ma c’è
tantissimo verde privato. Io ho sentito molti cittadini che farebbero richiesta, a proprie spese, di
disinfestare i propri giardini.
Allora, probabilmente, si potrebbe anche trovare la modalità di dare informazione ai cittadini di a
chi rivolgersi, e magari quando o la ULSS, o la Regione, o i Comuni, quello che verrà deciso, fanno
le gare per la disinfestazione, magari mettere una voce che dica: per quanto riguarda le richieste dei
privati che offerta potreste fare al metro quadro? In modo che se c’è un cittadino che non vuole il
fastidio delle zanzare, e nello stesso tempo aiuta nella prevenzione di questa malattia, può rivolgersi
e sapere quanto deve spendere per i propri metri quadri di verde e di giardino.
Quindi chiedo che si valuti questo aspetto. Grazie.

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Grazie, consigliere Rosito. Il consigliere Renato Borgato.
Dopo di che, io non voglio ovviamente tarpare il dibattito, l’ho detto in premessa, però già ci sono
state numerose domande rivolte nei confronti in particolare della Regione, e quindi credo che sia
desiderio, non solo del sottoscritto, ma di tutta l’Aula, sentire poi anche le risposte, sicuramente
dell’Assessore che ha già anticipato la sua risposta, ma anche dei Dirigenti regionali.

(Intervento fuori microfono: “Si può intervenire dopo ancora?”)

AVEZZÙ PAOLO – Presidente del Consiglio:
Io ve l’ho anticipato, è stato possibile – tra virgolette – incastrare questa autorevolissima presenza,
perché è stato messo insieme poi anche a seguire alla Conferenza dei Sindaci, e il Vice Sindaco mi
ha confermato che la convocazione per i Sindaci di tutta la Provincia è alle ore 16. Quindi teniamo
presente questa tempistica. Possono ritardare dieci minuti, ma dopo è questione di rispetto, anche
nei confronti dei quarantanove Sindaci, che siano puntuali tutti quanti, sia i tecnici, ma anche i
politici.
Allora Renato Borgato, Gennaro, dopo non voglio chiudere, ma diamo la parola per le risposte.
Prego.

BORGATO RENATO – Consigliere Gruppo Misto:
Faccio prestissimo. Ringrazio tutti i partecipanti. Io credo che questa sia una seduta estremamente
importante perché i rappresentanti dei cittadini devono esattamente sapere la situazione, e credo sia
una seduta che magari non avesse bisogno anche di un’autoconvocazione, perché il tema è serio,
molto sentito, anche psicologicamente crea delle situazioni di grave preoccupazione.
Il Direttore Generale parla che non c’è emergenza. Sicuramente c’è l’emergenza psicologica, forse
dettata anche da qualche titolo roboante, ma c’è comunque la preoccupazione di noi quando noi
vediamo situazioni acqua stagnante, quando noi vediamo del verde che è incolto e rimane lì per
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