Rampicante", tragedia pop. Il nuovo romanzo di Davide Grittani
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Ecco “La rampicante”, tragedia pop. Il nuovo romanzo di Davide Grittani Da una storia vera, una delle pubblicazioni più attese di questa stagione narrativa. Venerdì 30 novembre, ore 19, Ubik. L’autore incontra il pubblico della sua città per la prima del suo nuovo libro Prendono parte alla presentazione, il disegnatore Mario Milano e il direttore di LiberAria, Giorgia Antonelli Ci siamo meritati tutto ciò che abbiamo avuto? È l’interrogativo che resta al termine della lettura de La rampicante, secondo il parere della scrittrice più importante del panorama italiano, Dacia Maraini, tra le tante personalità della cultura che hanno sottolineato il valore di questo romanzo incentrato sull’importanza del dono e sulla perversa casualità della fortuna. Davide Grittani, giornalista e scrittore, venerdì 30 novembre, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik di Foggia, incontra per la prima volta il pubblico della della sua città in occasione del suo terzo libro edito da LiberAria, tra le pubblicazioni più interessanti di questa stagione narrativa. Una storia realmente accaduta (agli inizi degli anni Novanta) che l’autore ha ricostruito recuperando per intero fatti e misteri, mescolando con cura una trama d’altri tempi a personaggi e circostanze dei nostri giorni: una tragedia pop dai tratti shakespeariani, definita dal noto critico Furio Colombo come un “gioco straordinario di situazioni, frasi, parole”. Durante l’incontro, il noto disegnatore Mario Milano eseguirà dal vivo un ritratto ispirato ad uno dei personaggi principali del romanzo. Prende parte alla presentazione, anche la direttrice editoriale di LiberAria, Giorgia Antonelli. Dialoga con Davide Grittani, il direttore artistico della
libreria, Michele Trecca. La rampicante (novembre, 2018). Nelle Marche, sospese tra Medioevo e terzo Millennio, la storia di una famiglia apparentemente come tante. Riccardo è un figlio che si ribella alle logiche del branco; Edera è una “bambina rampicante” che sente delle voci (nella testa) e inconsapevolmente dispensa saggezza; Sor Cesare è un padre che esercita la propria egemonia comprando l’affetto di chi lo circonda. “La rampicante” è un viaggio dentro sé stessi che sovrappone tutti gli strati della tragedia shakespeariana: la verità, l’amore, l’inganno, l’avidità, la paura, la vendetta. Un crescendo di emozioni che, spiando dentro la scatola nera di una famiglia qualsiasi, scortica le deformazioni di una società, fatta di ipocrisia, che ignora il proprio destino. Fino a quando “la rampicante” riporta le cose al loro posto. Davide Grittani ha scritto un romanzo sull’importanza del dono, su com’è difficile riconoscerlo, su com’è arduo meritarlo e infine su com’è categorico dimenticarlo. Una trama fitta e avvincente sull’incapacità, degli uomini, di rendersi conto del privilegio che gli è stato concesso attraverso la vita: un argomento prezioso, espresso attraverso una scrittura autentica. Davide Grittani. Nato a Foggia, e ̀ giornalista e scrittore. Dal 2006 al 2016 ha curato la prima mostra internazionale della letteratura italiana tradotta all’estero, Written in Italy, che ha raccolto ed esposto (in 16 Paesi di tutti i Continenti) una biblioteca di oltre 3200 traduzioni in rappresentanza di 800 autori italiani dal 200 ad oggi, 56 lingue e 24 alfabeti: per Written in Italy si è aggiudicato il Premio Maria Grazia Cutuli 2010. Ha pubblicato i romanzi Rondò. Storia d’amore, tarocchi e vino (Transeuropa 1998) e E invece io (Biblioteca del Vascello 2016, Torino) presentato in concorso al Premio
Strega 2017. Della sua scrittura e delle sue attività si sono occupati a vario titolo Alessandro Piva, Giorgio Barberi Squarotti, Giampaolo Rugarli, Dacia Maraini, Ettore Mo, Corrado Augias, Marcello Sorgi, Wanda Marasco, Andrea Purgatori, Massimo Canalini, Fabio Geda, Roberto Pazzi, Stefano Petrocchi, Mario Sansone e Furio Colombo. La rampicante (LiberAria Editrice 2018, Bari) e ̀ il suo terzo romanzo. Francesco Sole, “L’aggiustacuori”… tra i più seguiti sul web Un libro di vita, di emozioni, d’amore.Venerdì 23 novembre, ore 19, alla Ubik. L’autore dei best-seller “Ti voglio bene” e “#ti amo” editi da Mondadori. Producer, scrittore, conduttore tv e “influencer” con milioni di follower. Per la prima volta nella città di Foggia C’è un ragazzo speciale che di giorno aggiusta telefonini e la sera scrive poesie mentre parla con le stelle. Per ascoltarle meglio ha montato un’altalena sul tetto di casa sua. Loro lo chiamano “Piccolo Poeta” e ormai questo è diventato il suo nome. Il Piccolo Poeta ha un segreto: nel suo negozio lui non aggiusta solo i cellulari. Uno degli autori più amati dai giovanissimi lettori, “influencer” tra i più seguiti in assoluto (soltanto su Facebook la sua pagina ha superato i due milioni di follower), per la prima volta incontra il pubblico di Foggia, venerdì 23 novembre, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik. A pochi giorni dall’uscita nazionale, Francesco Sole presenta il suo nuovo libro, L’aggiustacuori
(Mondadori, 2018): un romanzo che è anche una raccolta di poesie o, per dirla con l’autore: “un libro di vita, di emozioni e, soprattutto, d’amore”. L’incontro è libero e aperto a tutti, ma per assicurarsi un posto a sedere, con possibilità di firma-copie e foto con l’autore, è necessario prenotare o acquistare prima, presso la libreria Ubik di Foggia, il libro protagonista della presentazione. L’aggiustacuori (Mondadori, novembre 2018). Ad alcuni clienti, quelli più tristi e ammaccati, aggiusta anche la vita. Per compiere questa magia gli bastano cento poesie: non una di più, non una di meno. Una al giorno per cento giorni. Le invia sul cellulare di chi ne ha bisogno per aiutarlo a riflettere, per riordinare le sue priorità o riconquistare la fiducia smarrita; per fargli ritrovare l’amore, che sia per qualcuno, per se stesso o per la vita. Il Piccolo Poeta si accorge subito quando un cliente ha bisogno di essere salvato, dopotutto sono centinaia di anni che dal suo palazzo scrive poesie e aggiusta cuori. Lo capisce sbirciando dentro i loro cellulari, che come scrigni custodiscono pensieri, desideri, insomma le emozioni più intime e nascoste. Sceglie tutte persone che hanno bisogno di qualcosa ma non sanno precisamente cosa, persone che possono fare delle sue poesie l’uso migliore. Usarle per vivere, amare, curarsi, innamorarsi, chiedere scusa. Eppure, anche lui ha bisogno di essere salvato. L’ha capito grazie a tre storie, tre vite che ha aggiustato e che, alla fine, incredibilmente, hanno aggiustato lui. Ha capito che deve partire per ritrovare la sua Anna, senza la quale non può più vivere. Prima di iniziare il suo viaggio, però, ci lascia queste cento poesie, che sono come una mappa, o delle istruzioni per ricostruirsi. Affinché anche noi possiamo usarle per aggiustarci, per capirci, per uscire dal bozzolo e diventare farfalle. E diventare la migliore versione di noi stessi.
Francesco Sole. Producer, scrittore, conduttore tv e influencer, nasce nel 1992 a Modena. Il suo esordio risale al 2013, quando irrompe sulla rete con una serie di cortometraggi che ottengono in breve tempo milioni di visualizzazioni. Dopo pochi mesi l’approdo in televisione alla conduzione del programma “Tu si Que Vales”. Lancia poi un nuovo formato di comunicazione che diventa presto il suo emblema: frasi motivazionali scritte sui post-it, raccolte nel libro Stati d’animo su fogli di carta (Mondadori, 2014). Nel cinema è Fausto Brizzi a tenerlo a battesimo, inserendolo nel 2015 nel cast di Forever Young. L’anno seguente pubblica con Mondadori il suo primo romanzo, Mollato cronico, e nel 2017 esce la prima raccolta di poesie Ti voglio bene (Mondadori) che diventa in pochi mesi un bestseller. Nel 2018 replica il successo con una seconda raccolta, intitolata #ti amo (Mondadori). Stupro, pedofilia e comportamento sessuale violento Protagonista l’autorevole psicologa e psicoterapeuta, esperta in materia di violenza di genere. Marina Valcarenghi, dieci anni di psicoanalisi in carcere Sabato 17 novembre, dalle ore 10, presso la sede della Scuola di Formazione Psicoanalitica. Nel capoluogo dauno, un seminario gratuito a cura de Il Ruolo Terapeutico – Gruppo di Foggia Il comportamento sessuale violento analizzato da una delle personalità scientifiche maggiormente versate nel campo, da
oltre dieci anni protagonista di un intervento psicoanalitico che non ha precedenti in Italia, realizzato negli istituti penitenziari e rivolto ai detenuti colpevoli di reati di stupro e pedofilia. È l’ambito di discussione al centro di questo nuovo seminario gratuito organizzato da Il Ruolo Terapeutico – Gruppo di Foggia, in programma sabato 17 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, nelle aule della sede della Scuola di Formazione Psicoanalitica di Foggia, in via Fania n. 10. Marina Valcarenghi, psicologa e psicoterapeuta, esperta stimata e riconosciuta in materia di violenza di genere, incontra professionisti e interessati per parlare della sua straordinaria esperienza professionale realizzata nei reparti di isolamento maschile delle strutture penitenziarie, di cui ha scritto anche in una importante pubblicazione dal titolo Ho paura di me – il comportamento sessuale violento (Bruno Mondadori). L’appuntamento con la psicoterapeuta milanese, cui va il merito istituzionale di aver ottenuto nel 1994 il diritto di rendere possibile il trattamento psicoanalitico in carcere, rientra nella serie di iniziative denominate “Incontro al Ruolo”: attività culturali proposte periodicamente dal gruppo di professionisti di Foggia, in linea con l’impostazione e la filosofia di intervento de Il Ruolo Terapeutico, attivo ormai da dieci anni nel capoluogo dauno con seminari e incontri gratuiti con esperti di settore. “È una psicoterapeuta che non si dedica solo allo studio professionale privato – fa sapere il responsabile della Scuola di Psicoterapia del Ruolo di Foggia, Pierluigi Ciritella – ma si impegna ad andare lì dove la sofferenza umana e il disagio sono tanto visibili quanto poco affrontanti, e il carcere è uno di questi luoghi. È una voce autorevole che si discosta da quella informazione sommaria e psicologicamente impresentabile che spesso fa da padrona su queste tematiche e siamo onorati di averla come ospite in uno dei nostri seminari”. Autrice di numerose pubblicazioni – l’ultima, L’anoressia (Moretti&Vitali, 2018) – Marina Valcarenghi ha fondato, nel 1988, a Milano, la Libera
scuola di terapia analitica (LiSTA, che ha diretto fino al 2014), e l’associazione di psicoanalisti per lo studio e la psicoterapia della violenza (VIOLA, che ha diretto fino al 2015). Vice presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia dal 1999 al 2006, ha svolto attività di analisi in piena autonomia nei reparti di isolamento maschile degli istituti di Opera e di Bollate, dando profondità alla propria esperienza “laddove il disagio è più evidente e meno considerato”, intervenendo sia sui detenuti colpevoli e sia sulle vittime. La Scuola di Formazione Psicoanalitica a cura de il Ruolo Terapeutico – Gruppo di Foggia è attiva nel capoluogo dauno dal settembre del 2016, come attestato dal Decreto del MIUR del 26.04.2016 sulla Gazzetta Ufficiale n° 113 del 16.05.2016. Propone un iter formativo della durata quadriennale, rivolto a laureati in psicologia e in medicina iscritti (o in via di iscrizione) ai rispettivi Ordini Professionali, al termine del quale è previsto il rilascio del Diploma di specializzazione in Psicoterapia ai sensi dell’art.17 comma 96 della lg. 127/97. In questi due anni e mezzo di attività, la Scuola di Formazione Psicoanalitica di Foggia, con l’attivazione dei corsi di specializzazione in Psicoterapia, è diventata un punto di riferimento non solo per la Capitanata, ma anche per quelle aree territoriali in cui non è presente un polo scientifico riconosciuto a livello ministeriale – Molise, Basilicata, Irpinia e resto della Puglia. Oltre ai futuri psicoterapeuti, inoltre, per quanto riguarda la sua parte pratica (discussione in gruppo di casi e situazioni cliniche), il Ruolo Terapeutico – Gruppo di Foggia organizza anche corsi e momenti formativi per gli operatori delle relazioni di aiuto desiderosi di formarsi nella competenza relazionale: insegnanti, educatori, logopedisti, assistenti sociali (info: e-mail scuola@ilruoloterapeutico.fg.it; telefono: 0881.720215, segreteria telefonica; o 334.2514321. Sito web: www.ilruoloterapeutico.fg.it/scuola-psicoterapia.html. Pagina Facebook: “Il Ruolo Terapeutico-Gruppo di Foggia”
(https://www.facebook.com/ilruoloterapeuticofoggia La Gente del Sud di Raffaello Mastrolonardo Puglia, terra di un grande romanzo-mondo Una saga familiare che parte nel 1895 e arriva sino ad oggi, ambientata nelle Murge. Domenica 18 novembre, ore 19, alla Ubik. Lo scrittore pugliese presenta il suo nuovo libro edito da Tre60 L’autore di “Lettera a Lèontine”, caso editoriale 2010, incontra per la prima volta i lettori della libreria di Foggia La storia individuale di una famiglia, quella locale della Puglia pietrosa delle Murge e quella con la “S” maiuscola che va dall’agosto 1895 e arriva sino ai nostri giorni: un intreccio che è un mondo, un romanzo-mondo che ha, già nel titolo, il fascino delle grandi narrazioni. Gente del Sud (Tre60, 2018) è il nuovo libro di Raffaello Mastrolonardo, scrittore pugliese autore del precedente Lettera a Lèontine, pubblicato nel 2008 dalla pugliese Besa e, a forza di passaparola dei lettori, ripubblicato da Tea nel 2010, tanto da diventare un vero e proprio caso editoriale nazionale. Domenica 18 novembre, alle ore 19, lo scrittore presenta il suo nuovo romanzo nello spazio live della Ubik di Foggia, portando davanti ai lettori di Piazza U. Giordano la storia di una famiglia, com’è il sottotitolo del libro, ma anche di una terra, la Puglia, ricalcando nella sostanza la celebre frase di William Faulkner
secondo cui “Il passato non muore mai, non è nemmeno passato”. A conversare con l’autore, il direttore artistico della libreria, Michele Trecca. Gente del Sud. Storia di una famiglia (Tre60, 2018; pagine: 680). Agosto 1895, è tornato il colera. Romualdo Parlante, medico spaventato dalla virulenza del male, impone a sua moglie Palma, incinta del quarto figlio, di tornare immediatamente con gli altri bambini, nel loro paese d’origine in Puglia, dove troveranno rifugio in casa dei genitori di lui: Bastiano e Checchina. È così che la luce della letteratura si accende sulla famiglia Parlante, protagonista di questo romanzo fluviale, che grazie all’intraprendenza del patriarca Bastiano sta emergendo dall’oscurità della storia, ritagliandosi un posto sul piccolo, assolato e povero palcoscenico di quella terra insieme dura e ricca che è la Puglia. La storia degli uomini e delle donne della famiglia: Aniello, Costanzo e soprattutto Cipriano, il bambino che Palma portava in grembo fuggendo da Napoli, Vincenzina, Gelica, Reginella… La storia dei Parlante s’intreccia con quella tumultuosa dell’Italia: gli anni Dieci del ‘900; l’avventura coloniale e la prima guerra mondiale, in cui i giovani maschi della famiglia si gettano con slancio; gli anni dei primi, duri scontri sociali e poi l’avvento del fascismo; l’apertura al nuovo e le avvisaglie della modernità; la tragedia della seconda guerra mondiale e la fine di un mondo; poi la ricostruzione e il boom economico; i giorni nostri: un secolo intero carico di novità, sfide e drammi che i Parlante affronteranno sempre con coraggio, determinazione, ambizione. Frutto di anni di lavoro, Gente del Sud racconta le molte incarnazioni che l’amore assume nella vita: l’amore appassionato, capace di superare ogni ostacolo e convenzione, l’amore per la propria sposa o il proprio sposo, per i figli, per la propria terra, per la «roba», per il proprio Paese e le proprie idee. Un romanzo-mondo capace di riaccendere la
passione per le narrazioni senza tempo. La celebrazione di una terra difficile e bellissima, la Puglia. Raffaello Mastrolonardo. Pugliese, lavora da diversi anni come manager in banca. Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di poesie Emozioni. Ha pubblicato i romanzi Lettera a Léontine (Besa 2008 e Tea 2010) e La scommessa (Tea 2013). Maria Teresa Infante all’università del Crocese Venerdì 9 novembre, presso l’Aula Magna dell’Università del Crocese -Scuola di Tradizioni-Assessorato alla P.I. del Comune di Foggia, Maria Teresa Infante ha incontrato gli alunni del “Crocese”, nelle ore di lezione dei docenti Giorgio Pellicano e Angelo Capozzi. Ha presieduto l’incontro l’Assessore alla P. I. Claudia Lioia, la quale si è complimentata con l’azione culturale e sociale dell’Università del Crocese, invitando, nel contempo, il Crocese, ad una maggiore presenza sul territorio. Sono stati letti brani del romanzo di M.T. Infante, nonché alcune poesie che sono a corredo del libro. Il tema, che è poi anche il titolo del romanzo da lei scritto, “Il Richiamo”, vuole trattare la condizione psicologica di un moderno dauno, che dopo essere stato per quarant’anni a
Torino, ritorna al Sud per la morte del padre e qui, in una vera e propria resa dei conti con se stesso e col suo passato, si riappropria delle radici che, comunque, in tanti anni, lo avevano tenuto legato alla sua terra di cui ora ne “scopre” i grandi valori e la bellezza. Il contenuto del romanzo è stato molto apprezzato, perché in linea con i programmi della nostra Scuola. Il dibattito che ha fatto seguito alla presentazione dell’argomento, ha messo ben in evidenza che la “scoperta”, da parte del protagonista, della grandezza del nostro territorio e della sua storia, non deve essere un’operazione di tipo nostalgico, ma di riconoscimento della ricchezza delle proprie radici per poter affrontare il nuovo, il mondo moderno, lontanissimo da quello tradizionale. Ma la vera forza della proposta di M. T. Infante scaturisce dal suo lavoro letterario, per certi versi un vero capolavoro. La sua scrittura è efficace, gradevole; altalenante tra una prosa-poetica e una poesia-narrata. La sua è una lettura che stupisce, che in alcuni momenti ci lascia senza fiato per la bellezza del suo narrato. M.T. Infante ci ha svelato che il romanzo lo ha scritto di getto, in una condizione di catarsi ed è proprio di quella catarsi che si nutre il lettore del suo romanzo. L’Assessore Lioia, avrebbe dovuto abbandonare l’evento per altri impegni, ma affascinata dall’opera di Maria Teresa è rimasta fino alla fine, complimentandosi con l’autrice per sua bravura, per la sua arte. La pluripremiata Infante non è più una semplice promessa della letteratura dauna, ma una certezza, un punto di riferimento insostituibile, un vanto per la nostra terra di Capitanata.
Il Signore in giallo dell’editoria italiana da Ubik Appuntamento a cura del gruppo di lettura “A qualcuno piace… Giallo”. Luca Crovi, “L’ombra del campione” Domenica 11 novembre, ore 19, alla Ubik. Continua il “treno” di eventi per festeggiare gli 11 anni della libreria. Uno dei massimi esperti del genere presenta il suo romanzo pubblicato nella prestigiosa collana Rizzoli Noir “Se sei un giallista e non ti ha mai intervistato Luca Crovi, non conti niente”. Lo scriveva una giornalista in un articolo di Repubblica di qualche anno fa, quando l’autore non aveva ancora pubblicato un proprio romanzo in questo amatissimo ambito letterario. Già all’epoca, infatti, si parlava di lui come “il Signore in giallo dell’editoria”, forte delle sue esperienze da conduttore radiofonico su Radio2, che lo hanno portato a intervistare il
gotha del thriller mondiale, da James Ellroy a Stephen King, passando per Andrea Camilleri e Luis Sepùlveda. Con L’ombra del campione, pubblicato nella nuova e prestigiosa collana Rizzoli Noir, Luca Crovi passa dall’altra parte della barricata e, dopo diversi saggi dedicati allo stile narrativo per cui è considerato uno dei massimi esperti in Italia, propone il suo primo, vero romanzo di genere. Domenica 11 novembre, pertanto, alle ore 19, lo scrittore incontra per la prima volta i lettori di Foggia nello spazio live della libreria Ubik. A presentarlo, il lettore Claudio Sottile del gruppo di lettura A qualcuno piace… Giallo. L’ombra del campione (Rizzoli, 2018). C’era una volta la Milano della ligéra, la città popolata dai contrabbandieri, dai maestri del borseggio e dagli artisti dello scasso: balordi intenti in malefatte più che in misfatti, persi nell’eterno “guardie e ladri” con i “ghisa” e la “madama”. Corre l’anno 1928 e da Roma Benito Mussolini, duce del fascismo, dichiara guerra ai duri meneghini. Intanto, nella regia questura in piazza San Fedele è di stanza un poliziotto che legge Platone e va pazzo per la cassoeula. Lo chiamano il “poeta del crimine”. Nelle spire della scighera, la spessa bruma che punge i visi e gela i cuori, torna il commissario Carlo De Vincenzi, già protagonista dei gialli di culto firmati, a cavallo tra i Trenta e i Quaranta, dallo scrittore Augusto De Angelis. Al poliziotto tocca fare i conti con l’anima più profonda della Capitale morale: quella che trema ai boati di bombe attribuite agli anarchici e sogna dietro alle magie del suo Peppìn, l’eroe dell’Ambrosiana, registrato all’anagrafe col nome di Meazza Giuseppe. Sarà il commissario a svelare i misteri che aleggiano intorno alla vita del campione, mentre dovrà vedersela con i piccoli, grandi enigmi di una malavita stracotta come la busecca e romantica come un riflesso al tramonto sull’acqua dei Navigli. Con questa sofisticata commedia noir, Luca Crovi esegue un dribbling magistrale celebrando una leggenda del genere, un’icona dello sport più amato dagli italiani e il fascino di una Milano
smarrita nella nebbia del passato. Luca Crovi. Nato a Milano, è redattore alla Sergio Bonelli Editore, dove cura attualmente le serie del commissario Ricciardi e di Deadwood Dick. Ha collaborato con diversi quotidiani e periodici tra cui “il Giornale”, e realizzato la monografia Tutti i colori del giallo (2002), divenuta nel 2003 trasmissione radiofonica su Radio2. Ha sceneggiato storie a fumetti da testi di Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Andrea G. Pinketts e Joe R. Lansdale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Noir. Istruzioni per l’uso (2013) e Giallo di rigore (2016). È l’inventore della rassegna Milano Calibro Noir. L’ombra del campione è il suo primo romanzo. Cinque autori, cinque case editrici indipendenti e un premio deciso dagli studenti “Leggo QuINDI Sono”: altro giro, nuove storie. I cinque titoli finalisti de “Le giovani parole 2019”
Questa mattina, al Teatro U. Giordano, oltre 400 studenti per la premiazione 2018 Annunciata la nuova cinquina rivolta agli alunni-giurati delle scuole di Capitanata “Ricevere questo affetto ripaga di tutte le fatiche e le attese della scrittura, sono felicissimo”. Un emozionato Antonio Schiena ha ricevuto il premio Leggo QuINDI Sono–Le giovani parole 2018, esito delle preferenze ricevute lo scorso anno scolastico dagli oltre 500 studenti di Capitanata che lo hanno votato, presenti questa mattina, lunedì 29 ottobre, al Teatro U. Giordano di Foggia. Lo scrittore, autore del romanzo Non contate su di me (Watson Editore), originario del Gargano ma da molti anni residente nella capitale, ha ricevuto la targa-libro LQS dal presidente della Fondazione Monti Uniti, Aldo Ligustro (il cui ente patrocina e sostiene la manifestazione prevedendo per il vincitore anche un importante riconoscimento economico), e dal presidente dell’associazione di volontariato culturale, Michele Trecca. La premiazione ha segnato la conclusione della precedente edizione del concorso-progetto (la terza) e l’inizio ufficiale della nuova avventura targata 2018/2019, di fatto scandita dalla presentazione dei cinque nuovi titoli di questa quarta edizione. Il libraio della Ubik di Foggia, infatti, Salvatore D’Alessio, ha rivelato al pubblico, in anteprima nazionale, la cinquina che gli studenti delle scuole leggeranno nel corso del nuovo anno scolastico, incontrando poi ciascun autore a partire da gennaio 2019. I cinque titoli finalisti di Leggo Quindi Sono-Le giovani parole 2019 sono: Dario Levantino, Di niente e di nessuno (Fazi Editore); Valeria Caravella, Il maggiore dei beni (Nowhere Books), Leonardo Palmisano, Tutto torna (Fandango Libri), Peppe Millanta, Vinpeel degli orizzonti (Neo edizioni) e Massimo Cacciapuoti, La notte dei ragazzi cattivi (minimum fax). Ma a ricevere un premio, questa mattina, è stata anche l’autrice e disegnatrice Paola Camoriano, il cui graphic novel Il ritrovo degli inutili (Tunué) è stato il libro più
apprezzato dal gruppo di lettura della Casa Circondariale di Foggia che, nel corso dell’edizione uscente, ha incontrato i cinque autori selezionati grazie al progetto Lib(e)ri dentro organizzato dal CSV Foggia. A premiarla, la responsabile delle attività Annalisa Graziano: oltre alla targa, l’autrice vercellese ha ricevuto anche un racconto inedito scritto da un detenuto del gruppo di lettura, corredato da una lettera di accompagnamento nella quale si sottolinea lo straordinario valore del “libro come evasione”, soprattutto in contesti di privazione. Inoltre, gli assessori all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Foggia, Claudia Lioia e Anna Paola Giuliani, insieme con la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Maria Aida Episcopo, hanno premiato “per la partecipazione appassionata” i dirigenti delle scuole protagoniste dell’edizione uscente e di quella entrante (“B. Pascal”, “C. Poerio”, “O. Notarangelo- G. Rosati” di Foggia; “G. T. Giordani” di Monte Sant’Angelo, e “P. Giannone” di San Marco in Lamis). Infine, riconoscimenti anche per il CSV Foggia e per la Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana” (entrata quest’anno tra i partner della manifestazione). A leggere alcune pagine dei nuovi romanzi in concorso, magistralmente guidati e intervistati dal giornalista e autore Tony di Corcia, sono stati alcuni studenti delle scuole coinvolte: gli oltre 400 “colleghi” presenti hanno potuto così ascoltate, in anteprima, gli incipit delle cinque nuove storie in partenza dal binario Leggo Quindi Sono, ancora una volta selezionate tra case editrici indipendenti (la parola “QuINDI” nasce dalla fusione Qui-INDIPENDENTI). I titoli, infine, sono già disponibili in uno spazio LQS allestito nella libreria Ubik e proposto, per tutto l’anno scolastico, con il 15% di sconto sul prezzo di copertina: agli studenti, per partecipare e leggerli tutti e cinque, basterà comprarne uno solo, esprimendo poi, al termine del giro di presentazioni nelle scuole in programma da gennaio ad aprile 2019, il libro vincitore.
Presentata la nuova edizione del progetto “Leggo Quindi Sono” Giorno 29 Ottobre presso il Teatro Giordano di Foggia si è tenuta la premiazione dell’ultima edizione del progetto Leggo Quindi Sono. I vincitori sono stati Antonio Schiena e Paola Camoriano rispettivamente con i propri libri “Non contate su di me” e “Il ritrovo degli inutili”. Un evento molto interessante sotto molti punti di vista in cui sono intervenuti anche degli studenti di varie scuole facendo un “talk” con gli autori e ponendo loro delle domande. Oltre agli autori sono state premiate le scuole che hanno partecipato e persone appartenenti al comune di Foggia come Claudia Lioia e Maria Episcopo. Sono stati inoltre presentati i nuovi 5 libri che sono: Di niente e di nessuno, Il maggiore dei beni, Tutto torna, Vinpeel degli orizzonti e La notte dei ragazzi cattivi.
Giornata Europea della Giustizia Civile Oggi, 26 novembre 2018, le classi 3^B e 3^C dell’istituto I.T.E.T. Blaise Pascal hanno preso parte alla Giornata Europea della Giustizia Civile presso l’Aula di Corte d’Assise del tribunale di Foggia. Erano presenti a spiegare lo scopo di tale giornata il dott. Buccaro, il dott. Laronca (procuratore aggiunto della giustizia penale), il professore universitario Impaniatello, l’avvocato Palomba (Consiglio dell’ordine degli avvocati di Foggia), l’avvocato Gianfranco d’Andrea (presidente della Camera Civile), la dott.ssa Bianco Mariapia (dirigente dei servizi di cancelleria). La Giornata Europea della Giustizia Civile è particolarmente importante nei riguardi dei rapporti con il diritto civile poiché non è un concetto a noi non lontano, estraneo alla vita ma può, piuttosto, entrare nella vita dei singoli, talvolta, in modo dirompente. È stata mostrata la faccia della magistratura, come una delle tante facce di un prisma che vede il suo esercizio come “misericordia”. Le altre facce sono rappresentate, appunto, da tutti i ruoli svolti dalle istituzioni presenti al convegno. Ognuna di loro ha esplicato nel modo più semplice ed efficace, per un pubblico che non usufruisce abitualmente di un linguaggio tecnico, le loro funzioni e l’importanza di quest’ultime.
Perché, prima di essere avvocati, procuratori, professori, presidenti, si è prima uomini. Ma la magistratura è donna. Cinque autori, cinque case editrici indipendenti e un premio deciso dagli studenti Torna “Leggo QuINDI Sono – Le giovani parole” Premiazione dei vincitori e lancio nuova edizione Lunedì 29 ottobre, ore 10, Teatro Giordano. Il concorso per le scuole di Capitanata L’autore Antonio Schiena riceve il premio 2018. Premio speciale a Paola Camoriano Riparte dagli oltre 500 studenti-giurati dell’edizione 2018 la manifestazione “Leggo QuINDI Sono–Le giovani parole”, iniziativa che porta gli alunni delle scuole superiori di Capitanata a leggere, incontrare e votare il miglior autore
tra cinque selezionati tra le case editrici indipendenti italiane (la parola “QuINDI” nasce proprio dalla fusione Qui- INDIPENDENTI). Saranno loro, ancora una volta, a riempire gli oltre 400 posti del Teatro U. Giordano di Foggia in occasione della cerimonia di premiazione dell’ultimo vincitore del concorso-progetto. Lunedì 29 ottobre, infatti, alle ore 10, il giovane scrittore Antonio Schiena, il cui romanzo Non contate su di me (Watson Edizioni) è stato il più votato dagli studenti, riceve il premio Leggo QuINDI Sono–Le giovani parole 2018, ritrovando così le cinque scuole del territorio dauno (“B. Pascal”, “C. Poerio”, “O. Notarangelo- G. Rosati” di Foggia; “G. T. Giordani” di Monte Sant’Angelo, e “P. Giannone” di San Marco in Lamis). Oltre alla targa LQS, l’autore riceverà anche un riconoscimento economico da parte della Fondazione Monti Uniti di Foggia, che sostiene e patrocina l’intera iniziativa, rappresentata per l’occasione dal presidente Aldo Ligustro. La manifestazione, inoltre, per il secondo anno di fila, prevede anche un premio speciale esito del lavoro svolto insieme con il gruppo di lettura della Casa Circondariale di Foggia che, nel corso dell’edizione uscente, ha incontrato i cinque autori selezionati grazie al progetto Lib(e)ri dentro organizzato dal CSV Foggia: i detenuti coinvolti, pertanto, hanno indicato nel graphic novel Il ritrovo degli inutili (Tunué) il libro che li ha maggiormente colpiti, riconoscendo nell’autrice e disegnatrice Paola Camoriano la loro beniamina. E sarà proprio quest’ultima, nella mattinata al Teatro U. Giordano, a ricevere il riconoscimento realizzato dal gruppo di lettura della Casa Circondariale, rappresentato dalla responsabile delle attività Annalisa Graziano. Dopo la premiazione, pertanto, avrà luogo la presentazione al pubblico, in anteprima nazionale, della nuova cinquina di romanzi valida per questa quarta edizione di “Leggo QuINDI Sono–Le giovani parole”, selezionata dai membri dell’associazione di volontariato culturale Leggo QuINDI Sono,
composta da librai, lettori, docenti e, da quest’anno, anche dai bibliotecari della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”. All’evento di lunedì 29 ottobre, oltre ai rappresentanti della libreria Ubik (partner della manifestazione), Michele Trecca e Salvatore D’Alessio, e ai dirigenti degli istituti scolastici coinvolti, prenderanno parte gli assessori alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, Anna Paola Giuliani e Claudia Lioia, il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Maria Aida Episcopo, e la direttrice della Biblioteca, Gabriella Berardi. La conduzione dell’evento è affidata al giornalista e scrittore Tony di Corcia
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