Stazione ornitologica 2021 - Vogelwarte Sempach
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La Stazione ornitologica di Sempach ... è al servizio dello studio e della protezione degli uccelli. La sua visione è di comprendere l’avifauna indigena e di conservarla nella sua diversità per le generazioni future. ... è una fondazione privata, sostenuta dalla popolazione e politicamente indipendente. Per gli uccelli e i loro habitat – ricerca, protezione, informazione Stazione ornitologica svizzera CH-6204 Sempach telefono 041 462 97 00 e-mail info@vogelwarte.ch Il giardino naturale del Centro visite è un’oasi verde sulle rive del lago di Sempach. internet www.vogelwarte.ch Per offerte Conto postale no. 60-2316-1 IBAN: CH47 0900 0000 6000 2316 1 Orari apertura Centro visitatori (Luzernerstrasse 6) Martedì-domenica 10-17 Immagine di copertina Lunedì chiuso Il detto «Il cibo tiene insieme corpo e anima» vale anche per gli uccelli (nella foto un’upupa): gli insetti e le loro larve sono Su richiesta offriamo volentieri visite serali per gruppi e un’importante fonte di cibo per molte specie. mezze giornate di lavoro per classi scolastiche.
Cara lettrice, caro lettore Tutti desideriamo la normalità e ci auguriamo la salute, per l’uomo e la natura. Per gli uccelli, ciò significa conservazione e migliora- mento dei loro habitat: più prati umidi e cariceti, più maggesi fio- riti, pascoli estensivi e prati fioriti, più boschi con vecchi alberi e le- gno morto. In breve: più qualità di vita per gli uccelli e per l’uomo, dal lago di Costanza al lago Lemano. Con il vostro aiuto ci stiamo lavorando. Stimate sostenitrici e stimati sostenitori, la vostra fedel- tà e il vostro generoso supporto ci consentono di continuare a im- pegnarci senza sosta per il benessere dell’avifauna. Vi ringrazio tut- ti di cuore per la generosità e la fiducia che dimostrate nei confronti della Stazione ornitologica! Gilberto Pasinelli Direttore scientifico Dall’estate 2020 il docente privato Dr. Gilberto Sulla nostra pagina web www.vogelwarte.ch troverete, tra l’altro, Pasinelli è direttore scientifico della Stazione ampie informazioni sull’avifauna indigena, sul nostro lavoro e sui ornitologica e membro del Comitato direttivo nostri progetti, come pure suggerimenti per proteggere gli uccelli e dell’Istituto. Inoltre, quale docente, insegna ecologia della fauna selvatica e biologia della informazioni dettagliate sulla Fondazione. Vi forniamo volentieri in- protezione della natura, come pure ornitologia, formazioni anche di persona. all’Università di Zurigo.
Opera di riferimento europea sotto la guida svizzera Le buone cose richiedono tempo! Ciò vale anche per il nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Europa EBBA2. Ci sono voluti die- ci anni per un’attenta pianificazione, la raccolta meticolosa dei dati, la loro analisi e la stesura dei testi. Il risultato parla da sé: l’Atlante documenta la situazione delle specie di uccelli che nidificano in Eu- ropa con una precisione senza precedenti. Ciò è stato possibile gra- zie all’enorme impegno di circa 120 000 persone, che hanno censito gli uccelli in quasi 50 Paesi. Due collaboratori della Stazione ornito- logica svizzera hanno dato un contributo essenziale al progetto: Ve- rena Keller è stata responsabile del team di coordinamento, men- tre Pietro Milanesi ha creato le carte modellizzate di distribuzione. Con EBBA2 è ora disponibile un’opera di riferimento completa, che mostra la distribuzione e la frequenza di 625 specie di uccel- li europei. La sua importanza va tuttavia ben oltre: da un confron- In EBBA2 vengono presentate 625 specie di uccelli to dei dati di EBBA2 con quelli dell’Atlante precedente risultano le europee. L’opera di riferimento, redatta in inglese, variazioni degli effettivi e della distribuzione degli uccelli nidificanti può essere ordinata presso la casa editrice Lynx Edicions. europei negli ultimi 30 anni. Perdite nella distribuzione sono state riscontrate principalmente nelle specie delle zone agricole, mentre molti uccelli acquatici e spe- cie delle zone umide hanno potuto guadagnare terreno grazie a mi- Fonte gliori condizioni di protezione. Risulta inoltre che numerose specie Keller, V., S. Herrando, P. Voříšek, M. Franch, hanno spostato il loro baricentro distributivo verso nord, il che è una M. Kipson, P. Milanesi, D. Martí, M. Anton, A. chiara indicazione dell’impatto del riscaldamento globale. Klvaňová, M.V. Kalyakin, H.-G. Bauer & R.P.B. Fop- pen (2020): European Breeding Bird Atlas 2: Distri- bution, Abundance and Change. European Bird Census Council & Lynx Edicions, Barcelona.
La variopinta Ghiandaia marina è una delle specie con le diminuzioni più marcate negli ultimi 30 anni. Verena Keller si è impegnata negli ultimi dieci anni per la pubblicazione del secondo Atlante degli uccelli nidificanti in Europa. Per il suo impegno eccezionale, le è stato assegnato il prestigioso premio «Marsh Award for International Ornithology».
L’habitat delle specie che nidificano sopra il limite del bosco sta diventando Chi fa escursioni in montagna, conoscerà sicuramente il sempre più piccolo, man mano che il limite del bosco si innalza, a causa del Gracchio alpino. Con ca. 11 000-21 000 coppie nidificanti, riscaldamento globale. Analisi di dati dell’Atlante degli uccelli nidificanti in la Svizzera ospita ca. il 20 % della sua popolazione europea. Svizzera e dell’EBBA2 mostrano che il Sordone è già scomparso dalle quote Come il Sordone, anche il Gracchio alpino viene spinto sem- più basse. pre più in alto, diminuendo nelle zone di bassa montagna.
Massima responsabilità per gli uccelli alpini Cosa sarebbe la Svizzera senza le sue montagne? Gli appassionati di uccelli potrebbero andare ol- tre e chiedere: cosa sarebbe la Svizzera senza i suoi uccelli di montagna? Non c’è pericolo che le montagne svizzere diventino zona «senza uccelli». Tuttavia, negli ulti- mi decenni sono stati notati cambiamenti preoccupanti, che si riflettono anche a livello europeo: molte specie di uccelli hanno spostato il loro limite di distribuzione verso l’alto, in parte a causa del riscaldamento globale. Per specie che nidificano al di sopra del limite del bosco, le possibilità di spostarsi verso l’alto sono tuttavia limitate. Il nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Europa EBBA2 mostra chiaramente che nelle catene montuose europee meno elevate alcuni tipici uccelli di montagna sono già scomparsi. Di conseguenza, le Alpi stanno diventando sempre più impor- tanti per la conservazione di questa avifauna altamente specializzata. Le montagne svizzere sono particolarmente importanti persino per la sopravvivenza di alcune specie di uccelli, poiché qui vive una parte significativa della loro popolazione europea. Da ciò deriva un’elevata responsabilità della Svizzera per queste specie a livello internazionale. Oltre al riscaldamento globale, ci sono infatti ulteriori parametri che limitano l’habitat degli uc- celli di montagna. Tra questi figurano la gestione sempre più intensiva dei prati alpini, la costru- zione di infrastrutture e i disturbi dovuti alla crescente attività turistica e ricreativa. Per protegge- re gli uccelli di montagna sono perciò necessari vasti rifugi, una gestione più estensiva di prati e pascoli e una migliore gestione dei flussi di persone in cerca di svago. Fonti Keller, V., S. Herrando, P. Voříšek, M. Franch, M. Kipson, P. Milanesi, D. Martí, M. Anton, A. Klvaňová, M.V. Kalya- kin, H.-G. Bauer & R.P.B. Foppen (2020): European Breeding Bird Atlas 2: Distribution, Abundance and Change. European Bird Census Council & Lynx Edicions, Barcelona. Knaus, P., S. Antoniazza, S. Wechsler, J. Guélat, M. Kéry, N. Strebel & T. Sattler (2018): Atlante degli uccelli nidifi- canti in Svizzera 2013–2016. Distribuzione ed evoluzione degli effettivi degli uccelli in Svizzera e nel Liechtenstein. Stazione ornitologica svizzera, Sempach.
Il Nibbio reale in ascesa Negli ultimi 20 anni, in Svizzera gli effettivi di Nibbio reale sono più che triplicati. Esperti della Stazione ornitologica stanno studiando da diversi anni nel Canton Friburgo i motivi di questo fenomeno e il modo in cui avviene la diffusione dei nibbi reali. Con telecamere fisse nelle vicinanze del nido, abbiamo scoperto che i nibbi reali nutrono i loro nidiacei con molto cibo proveniente da fonti trofiche artificiali, come punti di foraggiamento e anima- li investiti. Questa ricca base alimentare sembra essere importante soprattutto nel periodo dei piccoli al nido e favorisce la sopravviven- za dei giovani, portando a un ulteriore aumento della popolazione. Studiamo la dispersione dei nibbi reali mediante giovani uccelli dotati di trasmettitori GPS. In inverno, questi ultimi migrano di so- lito in Francia e in Spagna, raggiungendo i Pirenei in soli tre gior- ni. Con l’età, i nibbi reali sembrano tuttavia diventare più sedenta- ri: solo ancora un terzo scarso degli uccelli adulti migra verso sud e uccelli che hanno rinunciato una volta a migrare, lo fanno anche ne- gli anni successivi. È possibile che questo comportamento aumenti le probabilità di sopravvivenza degli adulti, fatto che avrà probabil- mente un effetto positivo anche sulla popolazione. Fonte Cereghetti, E., P. Scherler, J. Fattebert & M.U. Grübler (2019): Quantification of Altezze vertiginose per studiare il Nibbio reale: l’applicazione anthropogenic food subsidies to an avian facultative scavenger in urban and dei trasmettitori ai giovani uccelli richiede un impegno non rural habitats. Landsc Urban Plan 190: 103606. indifferente agli esperti della Stazione ornitologica.
I dati sugli spostamenti di 467 nibbi reali dotati di trasmettitori mostrano sia Oggi i nibbi reali si possono osservare di frequente: la popo- modelli generali, sia comportamenti specifici individuali. È ben riconoscibile lazione è attualmente stimata a 2800-3500 coppie nidificanti, che i giovani migrano soprattutto verso la Francia e la Spagna. il che corrisponde a ca. il 10 % degli effettivi mondiali.
Vecchi alberi con cavità non servono alla Civetta solo per ni- dificare, ma anche come luoghi di riposo diurni. In inverno, le cavità degli alberi sono partico- larmente importanti perché offrono un’eccellente protezione contro il freddo. Per potersi insediare con successo, la Civetta ha bisogno di un’offerta alimentare diversificata. I nidiacei ricevono dapprima principalmente piccoli insetti mentre, con l’età, diventano sempre più importanti prede più grandi come cavallette, lombrichi e arvicole. Fonte Tschumi, M., P. Scherler, J. Fattebert, B. Naef-Daenzer & M. U. Grüebler (2020): Political borders impact associations bet- ween habitat suitability predictions and resource availability. Landscape Ecol 35: 2287–2300. https://doi.org/10.1007/ s10980-020-01103-8.
Ordine e pulizia – o no? Per secoli, la Civetta ha vissuto nelle immediate vicinanze dell’uomo, ad esempio come subinquilino nei fienili alla periferia dei villaggi. In Svizzera, l’intensificazione dell’agricoltura e, in particolare, l’estirpazione di molti frutte- ti ad alto fusto hanno tuttavia portato questo piccolo rapace notturno sull’orlo dell’estinzione. Grazie a progetti di conservazione, nel frattempo la Civetta sta di nuovo un po’ meglio. Con poco meno di 150 coppie nidifican- ti, la popolazione è tuttavia ancora piccola, benché nel nostro Paese ci siano ancora aree idonee. Da cosa dipen- de? Un confronto con il Baden-Württemberg, dove vivono molte più civette, mostra che per questo uccello sim- bolo di saggezza le zone agricole svizzere sono diventate troppo ordinate! Nel suo territorio, la Civetta necessita di molti luoghi sicuri per nidificare e dormire. Le cavità degli alberi sono di particolare importanza, poiché offrono una buona protezione contro il freddo. In Svizzera, vecchi alberi ad alto fusto con potenziali cavità sono tuttavia molto più rari che nel Baden-Württemberg e, ancora oggi, vengono abbattuti di frequente. Anche superfici gestite in maniera estensiva, come prati fioriti, nonché piccole strutture, nelle aree idonee svizzere sono spesso merce rara. Ciò ha un impatto negativo sull’offerta di prede. Nonostante i contributi per la biodiversità, in molti luoghi del nostro Paese non c’è la volontà di curare strutture apparente- mente «improduttive» e paesaggi diversificati dall’aspetto «disordinato» – con grande dispiacere del nostro fol- letto, che invece apprezza la diversità. È così che piace alla Civetta: mucchi di rami e prati fioriti offrono habitat alle sue prede e, sulle superfici con vegeta- zione rada o tenuta bassa, queste prede sono particolar- mente ben accessibili per il piccolo rapace notturno.
L’areale di distribuzione del Culbianco si trova nell’emisfero settentrionale e comprende l’intera Eurasia, come pure l’Alaska e la Groenlandia. I quartieri invernali si trovano invece in Africa per tutte le popolazioni. Gli uccelli provenienti dalle Alpi svizze- re trascorrono l’inverno in una zona geograficamente relativamente ristretta.
L’alpinista venuto da lontano Chi, prossimamente, farà un’escursione in montagna, probabilmen- te incontrerà il Culbianco. Da noi, nei mesi estivi, questo migrato- re venuto da lontano si trova soprattutto oltre il limite del bosco ad altitudini fino a 2700 m, dove vive su versanti disseminati di massi e pietraie. Già a metà agosto, il Culbianco migrerà di nuovo verso sud, poiché in montagna l’inverno inizia presto e questo insettivoro non troverà quindi più abbastanza cibo. Un team di nostri studiosi della migrazione sta cercando di capire come si svolge precisamen- te questo viaggio e se la popolazione alpina presenta un comporta- mento migratorio diverso rispetto ai culbianchi nordeuropei. A que- sto scopo, ha equipaggiato con geolocatori culbianchi provenienti dalla Svizzera (Ticino), dall’Austria (Alti Tauri) e dalla Germania (Pala- tinato). Questi strumenti misurano, tra le altre cose, l’intensità della luce e quindi la lunghezza del giorno, da cui si può risalire alla lon- gitudine e latitudine e quindi alla posizione dell’uccello. Ora, i dati analizzati di 43 vie migratorie portano un po’ di luce nel buio: i cul- bianchi provenienti dalla regione alpina lasciano i loro siti di nidifi- cazione a metà agosto e tornano solo alla fine di aprile. La loro rot- ta li porta, attraverso la Corsica, la Sardegna e la Tunisia, fino alla zona del Sahel nel Mali, Burkina Faso e Niger. Spesso, gli uccelli te- I risultati della ricerca sulla migrazione di Sempach deschi scelgono invece una rotta più occidentale attraverso la pe- mostrano che i culbianchi provenienti dalle Alpi (in giallo e blu) scelgono un percorso diverso da quello dei nisola iberica, partendo già a fine luglio ma tornando in primavera culbianchi provenienti dal Palatinato (in rosso). I quar- quasi un mese prima nelle loro aree di nidificazione. tieri invernali si trovano tuttavia per tutte le popolazio- ni nel Sahel, principalmente nel Mali. Gli uccelli svizzeri svernano in parte anche nel Niger e nel Burkina Faso, quelli tedeschi in Mauritania e sulla Costa d’Avorio.
Allarme rosso Le Liste Rosse mostrano quanto una specie è minacciata. Sono quindi considerate un importante strumento per la protezione della natura. A 11 anni dalla pubblicazione dell’ultima Lista Rossa, su incarico dell’Ufficio fede- rale dell’ambiente UFAM, nel 2020 la Stazione ornitologica ha di nuovo aggiornato la situazione degli uccelli nidificanti in Svizzera. Il bilancio mostra chiaramente che ca. il 40 % dei nidificanti deve ancora essere conside- rato minacciato. Motivo di preoccupazione desta anche il fatto che sempre più specie finora diffuse debbano essere inserite nella lista di pre-allarme come potenzialmente minacciate. La situazione è particolarmente pre- caria nelle zone umide, dove oltre il 60 % delle specie di uccelli si trova sulla Lista Rossa. Nelle zone agricole la situazione non è molto migliore: qui, quasi la metà delle specie deve essere considerata vulnerabile o forte- mente minacciata. La situazione è particolarmente precaria nelle zone umide, dove più del 60 % delle specie di uccelli si trova nella Lista Rossa. Nelle zone agricole le cose non vanno molto meglio: qui quasi la metà del- le specie sono considerate vulnerabili o minacciate. C’è tuttavia anche qualche spiraglio di luce: grazie a progetti di conservazione, la Taccola e la Pavoncel- la hanno potuto recuperare un po’. Ciò dimostra l’importanza della promozione mirata. Sono indispensa- bili maggiori misure per la protezione delle specie e rivalorizzazioni degli habitat. In particolare, la politi- ca agricola è chiamata a ridurre l’intensità di gestione, a ottimizzare le superfici per la promozione della biodiversità e a promuovere strutture semi-naturali. La necessità di agire è grande anche nelle zone umi- de, dove deve essere creata e promossa una rete di biotopi umidi sufficientemente estesi, ricchi di acqua e indisturbati. Categorie di minaccia e loro classificazione Fonte LC least concern non minacciato 40 % Knaus, P., S. Antoniazza, V. Keller, NT near threatened potenzialmente minacciato 20 % T. Sattler, H. Schmid & N. Strebel (in VU vulnerable vulnerabile 21 % stampa): Lista Rossa degli uccelli ni- EN endangered fortemente minacciato 12 % dificanti. Specie minacciate in Svizze- ra, stato 2021. Ufficio federale CR critically endangered minacciato d’estinzione 4% dell’ambiente, Berna, e Stazione RE regionally extinct estinto in Svizzera 3% ornitologica svizzera, Sempach.
Buone notizie per la Taccola: ha potuto «sfuggire» alla Lista Rossa e oggi è conside- rata ancora «solo» «poten- zialmente minacciata». Allodola in discesa: questa specie caratteri- stica delle zone agricole è stata recente- mente classificata come «vulnerabile», entrando così a far parte delle specie minacciate. Ancora minacciato di estinzione: in Svizzera il Beccaccino è praticamente scomparso quale uccello nidificante. La ragione è che da noi non esistono praticamente più zone umide estese e indisturbate. In volo diretto verso la Lista Rossa? La Rondine è ora considerata «potenzial- mente minacciata».
Impegnati in tutto il paese La Stazione ornitologica è attiva in tutto il Paese per studiare e pro- Allodola teggere l’avifauna indigena. Nei progetti di conservazione delle spe- cie collaboriamo con numerosi partner esterni. Qui di seguito una piccola selezione dei nostri impegni. Luì verde Civetta Pavoncella Sterpazzola Nibbio reale Stiaccino
Progetto di monitoraggio/ sorveglianza degli effettivi Progetto di conservazione delle specie e di protezione Rondone maggiore Studi radar Ricerca ecologica Ricerca sulla migrazione degli uccelli Codirosso comune Picchio dalmatino Gallo cedrone Gufo reale Passero solitario Culbianco
Un nuovo slancio per l’avifauna! Diverse analisi dipingono un quadro piuttosto cupo dello stato della biodiversità svizzera: il 40 % di tutti gli uccelli nidificanti è conside- rato minacciato, in totale il 36 % di tutte le specie animali, vegetali e di funghi che vivono in Svizzera è minacciato, degli habitat persi- no il 48 %. Nonostante questa desolata situazione, abbiamo grosse difficoltà a garantire superfici per la biodiversità e ogni giorno sacri- fichiamo irrevocabilmente a progetti di insediamenti e infrastruttu- re le nostre già limitate riserve di terreno. Per ovviare alla perdita di biodiversità, non è tuttavia sufficien- te conservare ciò che ancora esiste. C’è bisogno di nuovi habitat di alta qualità, nei quali si dia la precedenza alla biodiversità. È proprio qui che entra in gioco la Stazione ornitologica: con il nuovo proget- to a livello nazionale «Un nuovo slancio per l’avifauna», vogliamo imprimere una svolta, creando con i nostri partner habitat attraen- ti in tutto il Paese, per ridare qualcosa alla natura ma anche alla po- polazione che si sente legata ad essa. Se desiderate, come rappresentanti di un Comune, sistemare ecologicamente un terreno pubblico oppure, quali agricoltori inno- vativi, aiutare l’avifauna a riprendere slancio, se con la vostra asso- ciazione locale di protezione dell’ambiente desiderate realizzare un Prati fioriti ricchi di specie grande progetto di conservazione della natura, oppure come pro- nelle regioni di montagna prietari di un bosco volete gestirlo in armonia con la natura, allora sono importanti rifugi per lo Stiaccino, un tempo molto visitate la nostra pagina web per saperne di più su questo progetto. diffuso. In Svizzera, questi prati subiscono tuttavia una forte pres- sione. Sono ora necessari progetti Trovate informazioni dettagliate sul progetto e sui requisiti per volti a un ritorno a una gestione più parteciparvi all’indirizzo: www.vogelwarte.ch/nuovoslancio estensiva!
Paesaggi diversi- ficati con siepi, bordi con erbe e pascoli estensivi sono ideali per il Cuculo. Qui trova il suo cibo preferito: gran- di bruchi pelosi, disdegnati da altre specie. In tali paesaggi sono abbondantemente presenti anche co- leotteri e cavallette, di cui si nutre quale cibo complementare. Negli ultimi 200 anni circa, oltre il 90 % delle nostre zone umide è stato distrutto. La crea- zione di acque temporanee poco profonde nelle zone agricole garantisce siti di riprodu- zione per anfibi e insetti. Inoltre, sono apprezzati luoghi di so- sta per i limicoli, come la Pantana, che un tem- po nidificava persi- no in Svizzera.
Dove ronzano gli insetti, gli uccelli non sono lontani Negli ecosistemi gli insetti giocano un ruolo fondamentale. De- compongono il materiale organico, permettendo alle sostanze nutritive di ritornare in circolo. Inoltre, impollinano le piante, consentendone la fruttificazione; in questo modo garantisco- no la produzione agricola e la nostra base alimentare. Oltre a ciò, gli insetti sono un’indispensabile fonte di nutrimento per molti uccelli e numerosi altri animali. Mentre alcune specie di uccelli, come ad esempio il Rondone comune, si nutrono esclu- sivamente di insetti, altre ne hanno bisogno soprattutto duran- te il periodo di nidificazione, per fornire ai loro piccoli un cibo ricco di proteine. Quindi, chi vuole aiutare in modo sostenibi- le gli uccelli, crea nel proprio giardino un paradiso per gli in- setti. La base di tutto ciò è una varietà di piante selvatiche in- digene, che sono utilizzate dagli insetti per nutrirsi. Gli uccelli si nutrono tuttavia anche direttamente di piante selvatiche: in autunno, le bacche degli arbusti indigeni sono un importante nutrimento per gli uccelli insettivori e per quelli che si nutrono di cibo morbido, mentre passeri e fringillidi ban- chetteranno con i semi di piante selvatiche come lo Scardaccio- In giardino, una varietà di piante indigene non offre ne selvatico. I due giardini naturali della Stazione ornitologica soltanto un tocco di colore per gli occhi, ma anche mostrano in maniera esemplare come tutto questo non sia una una costante offerta di fiori per gli insetti. Un prato grigia teoria, ma una colorata realtà: soltanto nel giardino del fiorito è un elemento economico e, una volta consoli- dato, facile da curare. Centro visite, su poco meno di un ettaro sono state osserva- te 25 specie di uccelli nidificanti e 51 specie di api selvatiche!
Circa il 40 % delle specie svizzere di uccelli nidificanti si nutre quasi esclusivamente di insetti. Un ulteriore 25 % ha una dieta mista, ma alleva i propri piccoli principal- mente con insetti, come il Fringuello. È per questo motivo che giardini a misura di insetto, vicini allo stato naturale, sono importanti per gli uccelli. Gli arbusti selvatici indigeni fanno parte del ciclo alimentare e sono molto importanti per gli uccelli: le bacche del biancospino nell’immagine vengono consumate da 12 specie differenti, come ad esempio la Cinciarella. Varie farfalle banchettano con il nettare dei fiori, mentre le foglie servono da nutrimento ai bruchi che, a loro volta, vengono utilizzati dalla Cinciarella per nutrire i suoi nidiacei.
Marlène Wenger e Stefan Schilli hanno completato l’offerta esistente con nuovi temi sperimentabili in molteplici maniere. Con il motto «con occhio d’aquila e orecchio di gufo», accompagnano le classi scolastiche in un divertente volo attraverso il giardino del Centro visite, alla scoperta dei luoghi preferiti degli uccelli.
L’aula volante della Stazione ornitologica Fedele al motto «si protegge ciò che si ama», per la Stazione ornitologica entusia- smare la popolazione per l’avifauna e sensibilizzarla alle sue esigenze è un obietti- vo importante. Poiché i bambini e i giovani di oggi saranno i protettori degli uccelli di domani, desideriamo risvegliare nel maggior numero possibile di loro il piace- re al mondo degli uccelli. Oltre alla mostra interattiva del Centro visite, che coin- volge in egual misura sia grandi che piccoli, da oltre 20 anni la Stazione ornitolo- gica offre programmi specifici per le scuole, che suscitano grande interesse. Nella Svizzera tedesca, si può far capo alla nostra offerta anche all’esterno (l’estensione alla Romandia e al Ticino è prevista in un secondo tempo): tra le altre cose, la Sta- zione ornitologica vola ora anche nelle scuole per trattare alcuni temi specifici. In questo modo, accompagnati dal passero Fritz, gli alunni più giovani potranno cer- care gli uccelli attorno all’edificio scolastico, mentre i più grandi potranno attivarsi concretamente sotto una guida esperta per migliorare le condizioni di vita di pas- seri & Co. sul terreno scolastico. In futuro, alunne e alunni potranno sperimentare direttamente anche la ricerca sul campo e la conservazione delle specie: assieme a ricercatori, il team di educazione ambientale offre ad esempio una visita sulla pia- na di Wauwil, dove la Stazione ornitologica si impegna da anni per la protezione e la promozione delle pavoncelle. La stazione ornitologica fa ora anche visita alle classi scolastiche: nell’offerta si trova, tra l’altro, una «Mezza giornata da passero», du- rante la quale i bambini osservano questi allegri uccellini attorno alla scuola, imparando in modo gioco- Per maggiori informazioni sulle offerte scolastiche della Stazione ornitologica so nuove cose su di loro. visitate il sito www.vogelwarte.ch/scuole
Ospedale degli uccelli di Sempach a pieno regime Proprio come noi uomini, anche gli uccelli possono ammalarsi, avere un inciden- te o avere bisogno di cure per altri motivi. Poiché ogni uccello selvatico ha le sue specifiche esigenze e richiede elevati requisiti sul modo di tenerlo e curarlo, deve essere consegnato a specialisti che dispongano della necessaria autorizzazione. Il nostro Centro di cure è ben attrezzato e interconnesso, in modo che, se necessa- rio, gli sfortunati uccelli possono essere portati anche in centri di cura più vicini. Nel 2020 l’ospedale degli uccelli di Sempach ha registrato di nuovo un anno re- cord: gli sono stati consegnati oltre 1700 uccelli selvatici feriti, indeboliti o orfani, oltre 200 in più dell’anno precedente. Questo aumento è in parte dovuto al fatto che, a causa delle insolite condizioni, la popolazione era particolarmente attenta, poiché in primavera anche un numero insolitamente elevato di persone si è rivolto alla Stazione ornitologica con domande sugli uccelli. Lo scorso anno, la «stagione dei giovani uccelli» è inoltre iniziata molto presto, già alla fine di marzo, ed è du- rata fino a fine agosto. Nel complesso, una buona metà degli uccelli in cura erano giovani; un ulteriore 40 % erano uccelli feriti, per la maggior parte a causa di gat- ti, come pure di collisioni con vetrate e veicoli. Per urgenze Avete trovato un uccello ferito, malato o orfano? Allora deve essere rapidamente curato da un professionista. Siamo raggiungibili negli orari d’ufficio, come pure nei fine settimana e nei giorni festivi, per 365 giorni all’anno al numero 041 462 97 00.
Che siano grandi (a sinistra una poiana al momento del rilascio) o piccole (a destra passere mattugie), ogni anno il Centro di cure si occupa di una vasta gamma di specie. Nel 2020 sono state 91 specie diverse, tra cui uccelli rari come ad esempio la Tortora selvatica. Tuttavia, gli uccelli di gran lunga più comuni sono stati i merli e le passere europee.
Un cordiale ringraziamento La Stazione ornitologica svizzera di Sempach è sostenuta finanziariamente dal grande pubblico. Con le loro pic- cole e grandi offerte, oltre 200 000 donatrici e donatori rendono possibile il nostro lavoro in favore dell’avifau- na, garantendo alla Stazione ornitologica la sua indipendenza. La Stazione ornitologica viene considerata anche a livello testamentario da parte di persone che desiderano conservare a lungo termine ciò che per loro era importante quando erano ancora in vita: un’avifauna diversifi- cata in una natura intatta. Un contributo decisivo viene fornito dagli oltre 2000 collaboratori e collaboratrici volontari, attivi per la Sta- zione ornitologica nel monitoraggio nazionale delle popolazioni di uccelli, nell’inanellamento, in progetti di con- servazione, nella cura degli uccelli o quali ambasciatori. Ringraziamo di cuore per il loro sostegno e la loro fiducia nella nostra istituzione e nel nostro lavoro tutte le donatrici e i donatori, legatari, fondazioni, ditte, partner e collaboratori volontari che sostengono il nostro lavo- ro idealmente, finanziariamente o con il loro impegno. Consulenza in merito a questioni ereditarie Le decisioni in merito a questioni ereditarie sono una questione strettamente personale. Se, con le vostre ultime volontà, desiderate accompagnare l’avifauna a nuova vita e avete domande in merito o desiderate un colloquio personale, potete rivolgervi a Felix Tobler, Stazione ornitologica svizzera, 6204 Sempach, tel. diretto 041 462 97 15. Se lo desiderate, vi inviamo volentieri l’opuscolo «Il mio lascito per l’avifauna» (in francese o tedesco).
Quale cacciatore all’aspetto, il Gufo reale usa luoghi esposti, come ad esempio tralicci, per osservare i dintorni alla ricerca di prede. Per evitare incidenti con piloni della media tensione e delle linee aeree di contatto della ferrovia, in Vallese e in Engadina la Stazione ornitologica ha individuato i tralicci pericolosi e, insieme agli operatori ferroviari e della rete elettrica, sta facendo in modo che vengano risanati.
Uscite Consuntivo annuale 2020 Costi operativi d’esercizio secondo i vari settori (conto costi progetti) Amministrazione, infrastruttura, EED, formazione 7,3 % Monitoraggio dell’avifauna 10,5 % Per la Stazione ornitologica svizzera il 2020 è stato un eccellente anno finanziario. Acquisti shop, costi ricerca fondi 13,2 % Ricerca ecologica 13,2 % Questo risultato è dovuto a un travolgente soste- gno da parte della popolazione. Soprattutto in que- Ricerca sulla sti tempi difficili, ciò non è scontato ed esige un gran- migrazione 7,7 % de ringraziamento a tutte le donatrici e i donatori! Su incarico del Consiglio di Fondazione, l’ufficio Informazione 20,3 % Conservazione di revisione Balmer-Etienne SA Lucerna ha esamina- Cura uccelli, laboratorio, centrale inanellamento, degli uccelli 18,7 % to il bilancio e lo ha giudicato ineccepibile. Se lo de- biblioteca 9,1 % siderate vi inviamo volentieri il bilancio dettagliato 2020; potete anche scaricarlo direttamente da Inter- net: www.vogelwarte.ch > Vogelwarte > Su di noi > La stazione in breve > Consuntivo annuale 2020. Entrate secondo il conto economico (riassunto) Calendario degli uccelli 10,1 % Legati 23,8 % Offerte 45,9 % La Stazione ornitologica svizzera di Sempach Contributi vincolati utilizza le donazioni che le sono affidate in (fondazioni, ditte, autorità) 9,3 % modo responsabile ed efficiente. Il marchio di qualità ZEWO lo garantisce. Prestazioni, shop 10,9 %
Bilancio al 31.12.2020 Conto economico 2020 esercizio esercizio 31.12.2020 precedente 1.1.-31.12.20 precedente Attivo Offerte 11 817 285 10 405 418 Liquidità 14 038 765 17 640 373 Legati 6 112 191 18 412 475 Crediti da forniture e prestazioni 434 764 313 534 Contributi vincolati 2 378 475 2 819 054 Altri crediti a breve termine 259 917 137 799 Prestazioni, shop 2 800 817 2 675 788 Scorte e prestazioni di servizi non fatturate 400 616 439 024 Calendario degli uccelli 2 609 204 2 643 579 Ratei e risconti attivi 194 795 388 677 Altri proventi 7 850 3 457 Attivo circolante 15 328 857 18 919 407 Ricavi d’esercizio 25 725 822 36 959 771 Immobilizzazioni finanziarie 46 606 801 38 784 399 Costi personale –14 387 787 –13 801 814 Immobilizzazioni materiali 22 984 000 24 209 650 Prestazioni di terzi –945 520 –837 800 Attivo fisso 69 590 801 62 994 049 Acquisti per progetti e shop –1 424 375 –1 235 702 Costi per i locali e giardino –437 223 –447 032 Attivo 84 919 658 81 913 456 Spese di manutenzione –239 462 –201 863 Assicurazioni mobili e immobili, imposte –51 728 –53 959 Passivo Altri costi per lavoro specialistico –678 648 –688 647 Debiti per forniture e prestazioni 237 677 950 096 Costi amministrazione e informatica –898 735 –476 211 Altri debiti a breve termine 187 245 110 200 Costi informazione, costi ricerca fondi –2 880 160 –3 428 227 Ratei e risconti passivi 618 888 585 605 Altri costi d’esercizio –14 111 –11 967 Capitale di terzi a breve termine 1 043 810 1 645 901 Ammortamenti su beni materiali –1 389 460 –1 526 275 Fondi vincolati 336 300 378 750 Costi operativi d’esercizio –23 347 209 –22 709 497 Capitale dei fondi a destinazione vincolata 336 300 378 750 Risultato d’esercizio 2 378 613 14 250 274 Capitale proprio vincolato 11 893 082 11 923 040 Risultato estraneo all’organizzazione 1 229 680 3 357 485 Capitale disponibile 71 646 466 67 965 765 Capitale dell’organizzazione 83 539 548 79 888 805 Risultato d’esercizio senza risultato dei fondi 3 608 293 17 607 759 Passivo 84 919 658 81 913 456 Risultato dei fondi 42 450 46 850 Risultato d’esercizio prima delle attribuzioni 3 650 743 17 654 609 Riserve di fluttuazione del valore –1 077 887 –3 375 402 Capitale libero –2 572 856 –14 279 207 Attribuzioni –3 650 743 –17 654 609 Risultato d’esercizio dopo attribuzioni 0 0
Nuovo presidente del Consiglio di Fondazione A metà marzo 2021, il Dr. Kurt Bollmann ha assunto la presidenza del Consiglio di Fondazione della Stazio- ne ornitologica svizzera. Kurt Bollmann è stato eletto dall’Ala (Società svizzera di ornitologia e protezione degli uccelli). Il biologo 59enne di Effretikon ZH è a capo del gruppo di ricerca per la biologia della pro- tezione della natura presso il WSL e insegna al Poli- tecnico di Zurigo. È membro del Consiglio di Fonda- zione della Stazione ornitologica dal 2017. Succede al Dr. Richard Maurer, che ha presieduto per dodici anni l’organo direttivo supremo della Sta- zione ornitologica. Sotto l’egida di Maurer, è stato costruito il Centro visite, è stato effettuato un cam- bio generazionale nella direzione ed è stato pubblica- to il nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Svizzera 2013-2016. Il Consiglio di Fondazione e il persona- le gli sono molto grati per il suo enorme impegno e i suoi significativi contributi alla prosperità della Sta- zione ornitologica.
Impressum Stazione ornitologica 2021 Martina Schybli Foto p. 1: T. Hinsche (Upupa); p. : N. Zbinden (Verena Keller), M. Burkhardt (Ghiandaia marina); p. 6: M. Burkhardt (Sordone, Gracchio alpino); p. 9: Esri, Maxar, GeoEye, Earthstar Geographics, CNES/Airbus DS, USDA, USGS, AeroGRID, IGN, and the GIS User Community (carta Nib- bio reale), M. Burkhardt (Nibbio reale); p. 10: R. Kistowski (civetta da- vanti a cavità), Andy Rouse/naturepl.com (civetta con lombrico); p. 11: M. Grüebler (habitat Civetta); p. 12: M. Burkhardt (Culbianco); p. 15: M. Burkhardt (Taccola, Rondine), B. Rüegger (Allodola), R. Martin (Bec- caccino); p. 16: M. Schäf (Allodola), M. Burkhardt (Luì verde, Pavoncella, Sterpazzola, Nibbio reale, Stiaccino), B. Rüegger (Civetta), Satellite Ima- ges ESA / Eurimages / swisstopo, NPOC (immagine satellitare); p. 17: M. Burkhardt (Rondone maggiore, stormo di storni, Codirosso comune, Picchio dalmatino, Gallo cedrone, Culbianco), R. Kistowski (Gufo reale), R. Aeschlimann (Passero solitario); p. 18: R. Graf (prato fiorito), M. Bur- I picchi muraioli nutrono i loro piccoli con insetti, ragni khardt (Stiaccino); p. 19: M. Jenny (piccole strutture), N. Zbinden (zona e altri artropodi. Il cibo più frequente sono farfalle umida), D. Occhiato (Cuculo), M. Burkhardt (Pettegola); p. 21: R. Ki- notturne. Oggi conosciamo più precisamente la stowski (Fringuello), D. Occhiato (Cinciarella); p. 27: R. Kistowski (Gufo composizione del nutrimento dei nidiacei grazie al reale); p. 31: D. Occhiato (Picchio muraiolo); p. 32: K. Prönnecke (Cor- lavoro di maturità di Célestin Luisier, effettuato sotto riere piccolo). Immagini restanti: archivio Stazione ornitologica. la supervisione di collaboratori della nostra Antenna Vallesana. Layout und Grafiken Marcel Burkhardt Traduzione Chiara Solari © 2021 Stazione ornitologica svizzera di Sempach Immagine sul retro di copertina Durante la ricerca del nutrimento, i corrieri piccoli tambureggiano con le zampe sul terreno umido per far uscire dai loro nascondigli le possibili prede, come questo verme.
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