Fantacalcio - L'editoriale di Raffaello Castellano
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fantacalcio – L’editoriale di Raffaello Castellano Con la vittoria della Francia sulla Croazia per 4 reti a 2, domenica 15 luglio si è chiuso uno dei mondiali più entusiasmanti di sempre, nonostante l’assenza della nostra Italia. Un Mondiale dei record e delle sorprese, la prima più significativa (oltre all’assenza della nostra nazionale) è quella dei diritti televisivi per l’evento aggiudicati, a gennaio di quest’anno, dal gruppo Mediaset per 75 milioni di euro, sbaragliando la Rai del servizio pubblico. Con ascolti record dagli 8 agli oltre 10 milioni di spettatori già durante gli ottavi di finale, ben oltre le aspettative, l’operazione del gruppo del Biscione si è rivelata vincente, un vero schiaffo in faccia alla Rai, grande sconfitta dell’estate pallonara, che a novembre dello scorso anno, attraverso le parole del direttore generale, Mario Orfeo, aveva dichiarato: “L’eliminazione dell’Italia oltre ad essere un dispiacere per noi tifosi cambia la scelta sui diritti. È una scelta commerciale, non di servizio pubblico.” Peccato che i 175 milioni di spettatori delle 48 partite della fase a gironi (20 milioni in più rispetto al Mondiale 2014 del Brasile) e gli 11 milioni 668mila spettatori (66,56% di share) della finale su Canale 5, fra Francia e Croazia, stiano lì a dimostrare la mancanza di visione e le scarse attitudini al marketing di un’azienda, la Rai, che si ostina a competere in un mercato globale ed agguerrito, con
strumenti, tecniche e decisioni quantomeno infelici ed anacronistiche. Non occorreva un genio per intuire che in una nazione affamata ed appassionata di calcio come la nostra, nella quale si disputa uno dei campionati di calcio più belli, ricchi e seguiti del mondo, con un’estate alle porte, il Campionato di Calcio di Russia 2018 doveva interessare milioni di tifosi. Ma tant’è! Al gioco del Calcio, ed allo sport più in generale, è dedicato questo numero di Smart Marketing intitolato “Fantacalcio”, un gioco ma anche un business stratosferico, che vede i principali club sportivi quotati in borsa e i singoli campioni con fatturati pari a piccoli stati. Uno su tutti, Cristiano Ronaldo, CR7, che proprio durante le fasi finali del Mondiale 2018, ha calamitato l’attenzione dei media per il passaggio alla Juventus, diventando il primo e più importante colpo del mercato estivo e forse della storia. Con uno stipendio di 31.000.000 di euro a stagione, 59 euro al minuto, oltre tutte
le altre sponsorizzazioni, Cristiano Ronaldo è fra gli sportivi più pagati del mondo. Quindi parleremo, alla nostra maniera, di calcio, mercato, marketing, campioni, palle e palloni. Perché, anche se non lo vogliamo, anche se cerchiamo di evitarlo, il marketing permea non solo le nostre passioni, ma pure le nostre vite, nonostante quanto pensi o dica la dirigenza della Rai. Quindi continuate a seguirci anche in vacanza, sotto l’ombrellone, noi ci saremo sempre. Buona lettura e buone vacanze a tutti. Raffaello Castellano L'affare Cristiano Ronaldo e Juventus: un mix tra professionalità, comunicazione, brand e marketing. Il calciomercato regala sogni, speranze e momenti di “ebbrezza”. Ogni estate milioni di tifosi aspettano di sentire/leggere/vedere l’ufficializzazione dell’acquisto del calciatore più forte del momento per poter essere più competitivi, o meglio vincenti, nei diversi campionati in cui la propria squadra gareggerà. E non ci giriamo troppo intorno, quest’anno il vero colpo di mercato (anche se manca ancora tanto alla chiusura delle sessione estiva del calcio mercato) l’ha portato a casa la Juventus finalizzando l’acquisto di Cristiano Ronaldo – CR7 – per una cifra di 100 milioni di euro e
riconoscendo al giocatore portoghese un ingaggio netto di 30 milioni di euro per tre anni. L ’ a f f a r e C r i s t i a n o R o naldo e Juventus: un mix tra professionalità, comunicazione, brand e marketing. Fonte: profilo FB della Juventus Numeri pazzeschi, ma non troppo. E per 3 buone ragioni: 1. Professionalità 2. Comunicazione e social 3. Brand e marketing #1 Professionalità Cristiano Ronaldo è senz’altro un (se non IL) giocatore dall’indubbia professionalità e meticolosità. È l’emblema del calcio e del giocatore moderno. Un calcio prima fortemente atletico e poi spettacolare. La cura del dettaglio, la capacità di rimanere concentrato, di focalizzarsi sugli obiettivi e l’estrema competitività, fanno di CR7 davvero il giocatore più forte al mondo. Sì, io sono quello che tra l’annoso dualismo tra Messi e Ronaldo sceglie sempre Ronaldo. Certo Messi sarà più geniale, avrà sicuramente i piedi più buoni (come si diceva un tempo, Pizzul insegna) ed avrà un controllo di palla invidiabile, ma Cristiano Ronaldo oltre a non essere proprio un Birindelli qualsiasi (anzi) e proprio per le caratteristiche da professionista appena indicate, incarna totalmente l’idea che se dai il massimo di te stesso, ogni giorno tutti i giorni, con abnegazione e disciplina puoi ambire a diventare il numero uno nel tuo settore. E questo, per me, è fonte di ispirazione.
#2 Comunicazione e social Il calcio si fonda sulla passione dei propri tifosi. Ed proprio sulle passioni che ci animiamo, parliamo, condividiamo e confrontiamo, più che su qualsiasi altra cosa. Non è quindi un caso che nel periodo intercorso tra la data dell’annuncio dell’acquisto di Ronaldo e quella della sua presentazione allo Juventus Stadium (rispettivamente il 10 e il 16 luglio) siano stati prodotti sul web oltre 2 milioni di contenuti. Un gran bel colpo per la Juventus e per la diffusione del suo brand se pensiamo che solo il 12,7% di questi contenuti sono stati prodotti in Italia e che il restante 87,3% sono stati prodotto all’estero. Oggi lo sappiamo che le conversazioni passano dal web, ma soprattutto sui social. E infatti il 96% delle interazioni e conversazioni su Cristiano Ronaldo sono passate proprio dai social network. Solo sul profilo ufficiale della Juventus su Facebook, il post relativo all’annuncio dell’ufficializzazione dell’acquisto di CR7 ha raggiunto numeri impressionanti: ■ 135.956 like ■ 7069 commenti ■ 51.781 condivisioni In generale “l’effetto Ronaldo” ha fatto molto bene alla Juventus in termini social. In brevissimo tempo tutti i profili social ufficiali hanno subito un incremento significativo in termini di follower: oltre 2 milioni. D’altronde c’era da aspettarselo: Cristiano Ronaldo vanta oltre 300.000.000 di follower tra Facebook, Instagram e Twitter. Chiamiamolo effetto traino. #3 Brand e marketing La Juventus è già da qualche tempo una società di calcio dal profilo internazionale. E non solo perché negli ultimi anni ha conseguito risultati positivi in Europa (anche se non è riuscita ancora a portare a Torino la Champions League), ma perché come le altre top squadre straniere (penso ad esempio al Manchester United, al Real Madrid o al Barcellona) sta facendo del marketing e della promozione del brand una leva importante di crescita e sviluppo. Ricorderete infatti come solo un anno e mezzo fa, la Juventus lanciò proprio una campagna di rebranding “Black and White and more”. Il motivo di questa azione era ed è molto semplice. Il calcio è sicuramente una passione, ma se si vogliono ottenere dei risultati va inteso anche come business. E se si parla di business, non si può non parlare di marketing e comunicazione quali leve fondamentali per incrementare il fatturato di una azienda ed avere risorse per fare grandi acquisti/investimenti, come nel caso di Cristiano Ronaldo. Il brand in questo senso è centrale per poter aggredire nuovi mercati (come ad esempio la Cina) e poter sfruttare la propria immagine anche in settori diversi da quello del calcio. In questo senso l’acquisto di Ronaldo da parte della Juventus è vincente per due ragioni.
1. Incarna assolutamente i valori della Juventus – Black and White / Bianco e Nero –: la Juventus è estrema, o la ami o la odi. Non ci sono mezze misure. Come per il dualismo con Messi. Devi scegliere da che parte schierarti. 2. CR7 è un brand riconosciuto in tutto il mondo e di fatti Ronaldo è sponsor di diversi marchi che operano, tra l’altro, anche in differenti settori merceologici. Il brand Ronaldo aiuterà certamente la Juventus a svilupparsi e a penetrare in settori nei quali oggi non opera. Quel “…and more” indicato del rebranding, non è stato messo lì per caso. La strategia era già stata definita. E la stanno mettendo scrupolosamente in pratica.
Puoi anche leggere