TRA PECORELLE E PASTORE - Sotto attacco? - don paolo mojoli sdb

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TRA PECORELLE                       E      PASTORE.
Sotto attacco?
In questo articolo tra Pecora e Pastore il confronto è
incentrato sul Congresso di Verona sulla famiglia naturale.
Abbiamo lasciato sedimentare le emozioni per andare alla
ricerca degli obiettivi latenti che portano a questo “odio”
nei confronti dell’istituzione fondamentale della nostra
società. Per il Pastore sono piuttosto chiari…

Pastore: Scrisse Marco Tarquinio, direttore di Avvenire,
domenica scorsa 24 marzo 2019 in riferimento al convegno
mondiale (cristiano, non cattolico) sulla famiglia, svoltosi a
Verona.
“La famiglia con figli ha bisogno di tante risposte politiche,
e in Italia quasi di tutte, non di nuovi furiosi e inutili
comizi. Qualcuno, pochi o tanti non so, di volta in volta si
ricorderà anche di votare “contro” qualcun altro, ma è un
fatto che lorsignori si dimenticano regolarmente di “fare”. La
famiglia è un bene grande, e pretende visioni e azioni grandi
perché capaci di futuro. Personalmente, ma so di non essere il
solo, mi sento di dire che di chiacchiere altisonanti,
ideologiche, vendicative, ostili e inesorabilmente vuote non
ne posso più.”

Pecorella: Leggo in queste affermazioni un pre-giudizio
neppure tanto latente. Come si può parlare di “nuovi furiosi e
inutili comizi”? Generalizzazione puerile in quanto la volontà
di coinvolgere la politica è doverosa per non “dimenticare
regolarmente il fare”. Se tutti gli esponenti politici ci
fossero stati non sarebbe stato meglio per un confronto
costruttivo? O meglio gli slogan volgari e pieni di odio della
Cirinnà?

Pastore: Perché Avvenire non ha partecipato al convegno in
modo attivo e costruttivo, insegnando a tutti noi come evitare
“nuovi furiosi e inutili comizi”? Se, invece della famiglia,
il tema del convegno fosse stato, ad esempio, l’immigrazione,
Avvenire si sarebbe defilato così facilmente? Marco Tarquinio
si è preso la briga di andare a consultare gli scopi di quel
convegno?
Giusto     per     ricordarceli      (copia      e    incolla
da https://wcfverona.org/it/about-the-congress/):
“Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of
Families, WCF) è un evento pubblico internazionale di grande
portata che ha l’obiettivo di unire e far collaborare leader,
organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere
la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale
della società. Importanti leader mondiali partecipano ogni
anno al Congresso: nel 2018, il XII WCF in Moldavia fu
ospitato dal Presidente Moldavo Igor Dodon; nel 2017 il
governo ungherese collaborò alla realizzazione del XI WCF a
Budapest con la partecipazione e direzione del Primo Ministro
Viktor Orban.
Nel 2019 il Congresso Mondiale delle Famiglie si terrà a
Verona dal 29 al 31 marzo.
Le tematiche che saranno affrontate durante il congresso
saranno:

     La bellezza del matrimonio
     I diritti dei bambini
     Ecologia umana integrale
     La donna nella storia
     Crescita e crisi demografica
     Salute e dignità della donna
     Tutela giuridica della Vita e della Famiglia
     Politiche aziendali per la famiglia e la natalità
Poiché la famiglia è l’istituzione sociale originaria che
getta le fondamenta di una società moralmente responsabile,
con il supporto del vice premier Matteo Salvini, del Ministro
della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana, del
Governatore della Regione Veneto Luca Zaia e del sindaco
Federico Sboarina, la città di Verona è orgogliosa di
ospitare, dopo Budapest e Chisinau, il XIII Congresso Mondiale
delle Famiglie! “

Pecorella: Non vale! Mi hai risposto con domande (retoriche) a
cui ti sei dato risposta. E la CEI?

Pastore: Possibile che la Conferenza Episcopale Italiana non
afferri la necessità di mettersi in gioco, per i veri valori
della famiglia? I quali non appartengono solo alla ala (tanto
coccolata) cattocomunista; ma nemmeno sono appannaggio
esclusivo della destra (la quale può essere o comunque viene
dipinta come ricca, borghese e ingorda di soldi e privilegi).

Pecorella: Ma l’informazione dell’evento non è stata pre-
giudiziale?

Pastore: Alberto Melloni, che una volta faceva bene il
mestiere di storico e poi si è reinventato come uno dei tanti
tuttologi. Dalle righe di quello stesso giornale La
Repubblica che afferma falsi ed esagerati i numeri dei bimbi
uccisi tramite l’aborto, in Italia e nel mondo, denunciati da
Massimo Gandolfini proprio a Verona, Alberto Melloni spara a
zero su tutte le “destre” di questo mondo: “Il mondo
reazionario che occupa e cannibalizza i conservatori europei
deve infatti espugnare il papato per poter consolidare
l’Amalgama Nera che per questo obiettivo salda la componente
clerico-fascista      del    tradizionalismo     cattolico,
l’evangelicalismo suprematista antisemita e le correnti
dell’ortodossia contaminate dall’autoritarismo. Una Amalgama
Nera trans-confessionale il cui odio investe tutte le
ossessioni dell’integrismo: donne ed ebrei, istituzioni
democratiche e antropologie, libertà.” Forse nemmeno l’onesto
Peppone sarebbe fiero di lui e di questa vuota retorica.
Vedi
anche https://costanzamiriano.com/2019/04/04/quel-che-di-veron
a-e-fin-troppo-visibile/

Pecorella: Noi ci chiediamo sempre il perchè. Perché questo
odio verso la famiglia tanto che l’informazione è
assolutamente schierata e, pure la Chiesa, sembra essersi
arresa alla cultura dominante? Qual è l’obiettivo?

Pastore: L’obiettivo si può vedere da molte prospettive, ma la
sostanza consiste nell’avvallamento, nel sostegno, nel
servilismo ai pensieri LGBT (“sigla utilizzata come termine
collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e
Transgender”, secondo wikipedia). In realtà non è solo un
“termine collettivo”, ma un modo di pensare, agire, investire
leggi, soldi e tutto ciò che serve per trasformarsi
nell’IDEOLOGIA che dovrebbe, a parere di molti, sostituire la
famiglia in senso cattolico.
Una sera avevo invitato uno psichiatra, di formazione
cristiana, a spiegare ad un gruppo di universitari di cosa si
trattasse parlando di questo “gender”. Gli abbiamo chiesto
quanto fosse diffuso e le eventuali conseguenze per tutti gli
altri cittadini non aderenti a questa forma di pensiero.
Eravamo nel 2015. Lo psichiatra ci ha spiegato in modo
chiarissimo l’origine culturale, genetica… dell’omosessualità.
Una   volta    messo    alle   strette:     “Ebbene    questo
pensiero/ideologia lgbt esiste o non esiste?” Lui risponde
letteralmente “Non ne ho mai sentito parlare”. Dopo che ne
parlano giornali, tv… l’unico che non può/vuole esporsi è
proprio uno specialista?
C’è invece chi, molto in alto, non solo ne parla e influisce
sulla legislazione internazionale, ma desidera incontrare
personalmente. Non nel confronto con le famiglie a Verona, ma
in     Vaticano…       Si     veda     oggi      8     aprile
2019 http://www.lanuovabq.it/it/istanze-lgbt-il-nuovo-corso-de
l-papa-gia-iniziato-in-belize“Saltato l’incontro con il Papa,
i rappresentanti dei gruppi Lgbt latinoamericani sono stati
ricevuti dal cardinale Parolin. Ma intanto è stata resa nota
la lettera di invito all’incontro con il Papa e il retroscena
che spiega l’incontro: il Papa era già intervenuto nel 2018 su
un caso in Belize a favore della depenalizzazione
dell’omosessualità.” (Nico Spuntoni)
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