PROGETTO PREVENZIONE DIPENDENZE - Anno 2009-2010 - IC Chiuduno
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PROGETTO PREVENZIONE DIPENDENZE Anno 2009-2010 PERCORSI DI PREVENZIONE DEL CONSUMO E DELL’ABUSO DI SOSTANZE LECITE ED ILLECITE IN PREADOLESCENZA Premessa Nel corso dell’anno scolastico 2008-2009, è stato proposto in tutte le Scuole Medie dei 4 Istituti Comprensivi dell’Ambito Territoriale di Grumello un percorso, articolato su più livelli, che ha coinvolto tutti i ragazzi delle classi III, i loro docenti, i genitori e altre agenzie educative del territorio. Tale percorso era centrato sulla proposta di 3 incontri formativi realizzati nelle singole classi ed accompagnati dalla doppia somministrazione di un questionario sulla percezione dei rischi di uso e abuso di sostanze lecite (alcol e sigarette) ed illecite (LSD, ecstasy, hashish, marijuana, eroina, cocaina). Parallelamente, è stato proposto un percorso formativo che ha coinvolto una ventina di docenti dei 4 Istituti Comprensivi finalizzato ad approfondire la conoscenza del fenomeno ed esplorare le possibilità di realizzare azioni e percorsi di prevenzione all’interno della Scuola stessa centrate sul ruolo e sulle azioni dei docenti e coerenti con i principi di efficacia e scientificità riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Il lavoro coi docenti è proseguito con un gruppo ristretto che ha ulteriormente approfondito le ipotesi di lavoro per l’anno scolastico 2009-2010 e ha abbozzato una proposta che coinvolge il triennio delle scuole medie. Il presente documento raccoglie tutti gli elementi teorici e pratici e emersi da questo lavoro e ritenuti utili al fine di dare continuità al percorso ed è proposto come riferimento per la programmazione che i singoli Istituti Comprensivi svilupperanno con il supporto tecnico messo a disposizione dall’Ambito Territoriale. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 1
Stili di vita e stili di consumo Prima di entrare nel merito della questione prevenzione, si ritiene importante proporre una riflessione preliminare sul tema del consumo. Quella dell’uso e abuso di sostanze è una questione particolarmente sensibile per quanti si occupano dell’educazione di preadolescenti e adolescenti. Di fronte a questi problemi, il mondo adulto reagisce con modalità contraddittorie: a volte si dimostra disarmato, rinunciatario o indifferente, altre sembra spaventato o addirittura terrorizzato, altre volte ancora chiuso, oppure diventa direttivo o medicalizzante. Quando parliamo di consumi di sostanze in età preadolescenziale e adolescenziale, le dimensioni in gioco sono diverse e correlate: culturali (cultura del consumo, cultura del bere), sociali (percezione di normalità associata ad un determinato comportamento, modelli prevalenti, influenza dei media, impatto dei nuovi mezzi di comunicazione), personali (lo stile di vita proprio e della propria famiglia, la propria storia), psicologiche (la transizione dall’età dell’infanzia a quella adulta, il percorso di costruzione dell’autonomia, il livello della stima di se), relazionali (l’importanza e il ruolo del gruppo dei pari, la qualità del rapporto con gli adulti e il conflitto intergenerazionale), economiche (gli interessi che muovono il mercato delle sostanze lecite ed illecite, la maggiore disponibilità di risorse economiche) Consumare, peraltro, non è una questione problematica solo per adolescenti e giovani: sempre più adulti (molti genitori) convivono con situazioni di uso, abuso e dipendenza patologica da sostanze e non solo. A partire da questo quadro generale e per affrontare adeguatamente una riflessione sul tema dell’abuso di sostanze, ci sembra importante allargare l’analisi al tema del consumo ed in particolare dell’uso “problematico” e/o patologico di qualsiasi prodotto/oggetto/relazione. È un buon metodo quello di analizzare quelle abitudini di consumo che riteniamo problematiche e che creano tensioni, fatiche e conflitti a livello educativo. Questa operazione è necessaria perché il problema dell’abuso di sostanze e della dipendenza non nascono improvvisamente e in maniera avulsa dal resto della vita (e delle abitudini di consumo) di un adolescente. L’attuale assetto socio-culturale è portatore di cambiamento e innovazione continui. Questo comporta una varietà di possibilità di scelta molto ampia non è riconducibile ad una logica causa- effetto, alimentando così l’incertezza e la superficialità delle decisioni . Per un giovane costruirsi una personalità all’insegna dell’innovazione e dell’originalità non è più una via facilmente percorribile. Le ideologie oramai sono cadute dai loro piedistalli e non concorrono più ad essere paletti identificatori della propria personalità. Così pure la via “valoriale” per trovare la propria identità è difficile da percorrere: se dal punto di vista teorico i giovani sono tutti d’accordo su famiglia, affetto, amicizia, nella pratica del comportamento quotidiano pesa fare i conti con l’aspetto conformistico del consumismo, l’influenza della cultura della dipendenza, la paura dell’originalità perché vissuta come differenza emarginante e non come ricchezza, risorsa. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 2
Un tempo esibire oggetti, i cosiddetti status symbol, era sinonimo di appartenenza ad una certa posizione sociale. Oggi, si è perso lo status e ciò che conta è solo il symbol: l’oggetto in sé che ti normalizza, ma anche il comportamento che ti fa “stare dentro” la società, al passo con le esigenze di buone performance sociali. Inoltre, la parcellizzazione dell’offerta dei prodotti e la frenetica obsolescenza alla quale sono soggetti li rende sempre più inadatti e velocemente superati. Un oggetto appena comprato è già stato superato da un nuovo modello, soprattutto nel campo dell’elettronica dove i giovani sono i maggiori consumatori (telefonia, videogiochi, lettori multimediali): non basta più possederne uno ma deve essere l’”ultimo modello”. È sempre il “next buy”, il prossimo acquisto quello che sembra definitivo ed appagante la sete di identificazione: questa propensione al consumo è sintomo di della ricerca di una soddisfazione immediata di un bisogno, di una gratificazione del subito, eterodiretta. Ma diventa un trabocchetto che porta ad un apparente benessere materiale caratterizzato però da una “non quiete” soggettiva di fondo. Questi oggetti non sono più simboli di appartenenza distintiva o di superiorità ma sono diventati tag (etichette) che aiutano i giovani a sentirsi normali, anche se omologati, e che vengono subito superati da altri “più evoluti”. Quindi, anche la normalità è diventata faticosa da raggiungere e mantenere, normalità non è più sinonimo di tranquillo essere sé, ma è divenuta una pressante lotta quotidiana verso qualcosa di “irraggiungibile”: l’energia psichica che viene assorbita per simulare l’essere uguale agli altri, per rientrare nella norma, per somigliare ai modelli prevalenti, è molto alta rispetto al passato. L’irraggiungibile e, per questo, insopportabile normalità alimenta la ricerca di scorciatoie per allentare la pressione. Scorciatoie di gratificazione immediata e risoluzione del problema contingente con il conseguente modellamento di uno stile di vita definibile “cultura della dipendenza” (moda, oggetti, gioco, sostanze) o nelle sempre più diffuse de-pressioni. Occorre però prestare attenzione al fatto che, nel condurre questa riflessione, è importante non concentrare l’attenzione solo sugli aspetti particolarmente problematici per non assecondare un’immagine negativa e problematica dell’adolescente e dell’adolescenza in sé che spesso fa da cornice alle notizie e alle informazioni che su questa età vengono date ed enfatizzate: occorre rivolgere lo sguardo sulle potenzialità e non solo sui “mali da guarire”, si acquista così il gusto di promuovere condizioni favorenti un pieno sviluppo personale. La crescita e la formazione di un’identità, con tutti i conflitti, le difficoltà, le gioie e i dolori che la caratterizzano, deve ri-acquisire quel sapore di avventura, sfida evolutiva, “chiamata diretta”, sia per chi la sta vivendo sia per chi la sta riconoscendo nell’altro. Diverrà allora un momento di cambiamento condiviso e con-vissuto. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 3
Principi di fondo per promuovere interventi di prevenzione efficace I Programmi di Prevenzione dovrebbero avere come obiettivo di fondo quello di accrescere i fattori di protezione ed eliminare o ridurre quelli di rischio. Il potenziale impatto dei rischi specifici e dei fattori protettivi cambia con l’età. Un intervento precoce sui fattori di rischio (per es., comportamenti aggressivi ed autocontrollo insufficiente) spesso ha un impatto maggiore che non un intervento operato successivamente, modificando il percorso di vita di un ragazzo per portarlo dai problemi verso comportamenti positivi. I più significativi tra questi fattori sono stati presentati e discussi durante il percorso rivolto ai docenti: Fattori Protettivi: - legami familiari forti e positivi; - monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono con i pari; - regole di condotta chiare che la famiglia fa rispettare; - coinvolgimento dei genitori nella vita dei loro figli; - successo scolastico; forte legame con le istituzioni, come ad esempio la scuola e le organizzazioni religiose; - ricorso a norme convenzionali sull’uso di sostanze. Fattori di rischio: - ambiente familiare disordinato, in particolare i familiari che abusano di sostanze o soffrono di disturbi mentali; - genitorialità inefficace, in particolare nei confronti di bambini con difficoltà caratteriali e problemi comportamentali; - mancanza del legame di attaccamento fra genitore e figlio; - comportamento in classe inappropriato in quanto timido o aggressivo; - fallimento scolastico; - scarse abilità sociali; - affiliazione con pari caratterizzati da comportamenti devianti; - percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari e della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo di sostanze psicoattive. L’elenco sopra riportato, in particolare i fattori sottolineati, evidenzia il fatto che la scuola, di ogni ordine e grado, agisce in senso preventivo ogni qual volta intraprende azioni, sviluppa percorsi, utilizza strumenti didattici, implementa stili educativi e relazionali in grado di aumentare i fattori protettivi e diminuire quelli di rischio. È, di conseguenza, importante e imprescindibile rilanciare il compito, il ruolo e le potenzialità della scuola e dei docenti in campo preventivo. Un’ulteriore riflessione di fondo riguarda il fatto che quanto più i ragazzi/alunni sono coinvolti in maniera attiva, hanno occasioni per essere protagonisti dentro i percorsi di apprendimento, incontrano adulti capaci di ascoltare, tanto più migliorerà il loro ben-essere a scuola, il legame con gli insegnanti e le probabilità di successo scolastico e relazionale. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 4
È utile richiamare una serie di “assunti” che evidenziano ciò che è ritenuto più efficace e tracciano alcune linee di fondo su ciò che è possibile/opportuno sviluppare nel mondo della scuola. • Possono essere messi a punto Programmi di Prevenzione per intervenire già in età prescolare, indirizzandoli verso fattori di rischio per l’abuso delle droghe quali: comportamento aggressivo, scarse abilità sociali, difficoltà di apprendimento. • Dovrebbero essere posti come obiettivo Programmi di Prevenzione per i bambini della scuola elementare che perfezionino l’apprendimento scolastico e socio-emotivo, indirizzati verso fattori di rischio quali: aggressività precoce, fallimenti scolastici e abbandono scolastico. In questa fase, l’educazione dovrebbe focalizzarsi sulle seguenti capacità: autocontrollo; consapevolezza emotiva; comunicazione; soluzione di problemi sociali; supporto scolastico, specialmente nella lettura. • I Programmi di Prevenzione per studenti della scuola media e superiore dovrebbero mirare ad aumentare le competenze scolastiche e sociali, per mezzo delle seguenti capacità: attitudine allo studio e supporto scolastico; comunicazione; relazioni con i pari; auto-efficacia e affermazione di sé; capacità di resistere all’uso di droghe (lecite ed illecite); rafforzamento delle attitudini antidroga; potenziamento dell’impegno personale contro l’abuso di droga. • I programmi di prevenzione mirati ai momenti di transizione, come il passaggio tra i vari ordini di scuola, possono produrre effetti vantaggiosi anche in famiglie e ragazzi ad alto rischio. Tali interventi non separano i gruppi a rischio dalla popolazione generale e, quindi, riducono l’etichettamento e promuovono il legame con la scuola e la comunità. • A livello scolastico, la strategia ritenuta più efficace è definita educativo-promozionale. I programmi di prevenzione universale basati su tale strategia sono quelli maggiormente studiati e valutati nel campo dell’educazione all’uso di sostanze. Per essere efficaci devono essere collocati all’interno di una azione a lungo termine (3-4 anni) e ripetuti nel tempo, all’interno di un più ampio curriculum di educazione alla salute che coinvolge tutta la scuola. Ciascun insegnante dovrebbe implementare azioni specifiche nella propria materia di studio in collegamento con gli altri insegnati e le altre materie. In altre parole, gli interventi di prevenzione delle dipendenze devono essere inseriti all’interno di un percorso curriculare e avere come formatori privilegiati gli insegnanti stessi. Il ruolo degli esperti dovrebbe essere prevalentemente quello di consulenza agli insegnanti. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 5
Dovrebbero essere incorporate nei programmi quelle che vengono definite “variabili mediatrici”, cioè fattori che si connettono a cambiamenti nei comportamenti di consumo delle sostanze (es. un atteggiamento contrario all’uso di sostanze, conoscenze connesse alle modalità di consumo, correzione di giudizi erronei circa la normalità e l’accettabilità di tale comportamento). Ciò anche perché un intervento di prevenzione delle dipendenze dovrebbe sviluppare la capacita di resistere alle pressioni sociali, al conformismo, ai messaggi pubblicitari, ecc. L’efficacia di un intervento aumenta se viene coinvolto tutto il contesto scolastico nelle sue varie componenti (docenti e non docenti, genitori e studenti) che devono conoscerlo, sostenerlo, co-realizzarlo. Sono da evitare interventi a forte impatto emotivo, o allarmistici, o che utilizzino testimonial, perché si sono dimostrati inefficaci se non addirittura controproducenti a causa del rischio di produrre reazioni di allontanamento da sé, rifiuto o, al contrario, di imitazione proprio nelle persone maggiormente a rischio. Si dovrebbe inoltre sviluppare la capacità di assunzione di un ruolo consapevole, attivo e propositivo all’interno del gruppo per contrastare l’uso di sostanze, anche attraverso una riflessione sui significati e sulle funzioni che l’uso di sostanze ha in adolescenza. • I Programmi di Prevenzione dovrebbero includere la formazione degli insegnanti sulle prassi per una buona gestione della classe, come premiare comportamenti appropriati dello studente. Tali tecniche aiutano ad incoraggiare il comportamento positivo degli studenti, i risultati, le motivazioni scolastiche e il collegamento con la scuola. Inoltre, i Programmi di Prevenzione sono molto efficaci quando impiegano tecniche interattive, quali ad esempio i gruppi di discussione fra pari, o situazioni nelle quali i ragazzi interpretano genitori/coetanei/insegnanti in giochi di ruolo che consentono un coinvolgimento attivo nell’apprendimento sull’abuso di droghe. Occorre prevedere una forte interazione fra pari piuttosto che metodi basati sulla lezione frontale. • I Programmi di Prevenzione dovrebbero essere indirizzati a tutte le forme di abuso di droghe, singole o in associazione, incluso l’utilizzo di sostanze legali da parte di minorenni (per es. tabacco o alcol), l’uso di droghe illegali (per es. marijuana o eroina), l’uso inappropriato di sostanze ottenute legalmente (per es. prodotti da inalare), prescrizione di medicamenti o farmaci da banco. • I programmi di prevenzione di comunità che combinano due o più programmi efficaci, come i programmi per le famiglie e i programmi in ambito scolastico, possono essere più efficaci di un singolo programma. I programmi di prevenzione di comunità che raggiungono i destinatari in ambienti multipli, ad esempio scuole, club, organizzazioni religiose, media, sono molto più efficaci quando sono coerenti tra loro e viene mandato lo stesso messaggio. Ciò significa che, se la scuola promuove percorsi di prevenzione, è importante il collegamento e lo scambio con le famiglie e con le altre agenzie educative territoriali. • I Programmi per la Prevenzione dovrebbero essere a lungo termine, con interventi ripetuti (per es.: momenti di richiamo) per rinforzare gli scopi preventivi originali. La ricerca scientifica mostra che i benefici ottenuti dai programmi di prevenzione per la scuola media diminuiscono in mancanza di programmi di follow-up nella scuola superiore. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 6
A partire dagli assunti teorici appena esposti e prima di entrare nel merito della proposta operativa per il nuovo anno scolastico, vale la pena sottolineare che, evidentemente, i 4 Istituti Comprensivi realizzano già numerose azioni ed iniziative a forte carattere preventivo. Ciò avviene nelle singole scuole, di diverso ordine e grado, in modo più o meno sistematico e continuativo, con risultati diversi e non sempre con un’adeguata consapevolezza della valenza preventiva di tali interventi. Ecco allora che una prima semplice ma importante proposta a dirigenti, collegi docenti e singoli consigli di classe riguarda la necessità di rileggere, confermare e sviluppare tutte quelle esperienze ed iniziative scolastiche già in atto che rientrano a pieno titolo nell’area degli interventi di prevenzione delle dipendenze, sin dalla scuola dell’infanzia. Un tema chiave è quello della cura delle “transizioni”: quali meccanismi/progetti accompagnano i passaggi da una scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalla primaria alla secondaria di primo grado e da questa a quella di secondo grado? Una seconda questione è la valutazione di cosa si fa rispetto ai fattori di protezione e di rischio e quindi alle abilità e competenze specifiche che, per ciascuna età, sono più significative: fondamentalmente si tratta di ragionare sulle azioni che mirano al ben-essere individuale e di gruppo dei ragazzi che frequentano la scuola e alla qualità delle relazioni tra loro e con il mondo degli adulti. Un terzo tema riguarda l’analisi di quanto i progetti della scuola abbiano ricadute e collegamenti con i genitori e con le altre agenzie educative e, quindi, come e dove sia possibile migliorare l’interazione tra scuola e territorio. Un argomento forse non ancora sufficientemente considerato nella letteratura internazionale ma emergente, anche per ragioni economiche contingenti, riguarda gli stili di consumo e, più in generale, gli stili di vita. Ci sono diverse iniziative, soprattutto nella scuola primaria, legate all’educazione alla salute che mirano a modificare gli stili di alimentazione (per esempio promuovendo l’utilizzo di merende sane e naturali, frutta, ecc.) o gli stili di mobilità (per esempio promuovendo il piedibus). Tali iniziative, che solitamente mirano ad incidere anche sui comportamenti degli adulti, possono assumere una valenza crescente anche in merito alla prevenzione dell’utilizzo di sostanze nella misura in cui cercano di sviluppare uno spirito critico in tema di consumi. Infine, e nasce qui la proposta operativa per il prossimo futuro, è importante ridefinire il percorso triennale della scuola secondaria di primo grado con l’obiettivo, a partire dalle singole azioni che già si realizzano ma che non sempre sono collegate tra loro, di costruire una proposta curriculare che coinvolga tutti i docenti e promuova, sia a livello contenutistico che metodologico, un azione specifica di prevenzione dell’uso e abuso di sostanze lecite e illecite. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 7
PROPOSTA DI PROGETTAZIONE TRIENNALE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Obiettivi generali del progetto sono: • Rinforzare le abilità personali utilizzando metodologie che richiedono partecipazione attiva degli studenti. In particolare si intende stimolare: o Il senso di autoefficacia e l’autostima. o La capacità di gestire le relazioni nel gruppo. o La capacità di analisi e senso critico. o La capacità di resistere alle pressioni. • Conoscere e comprendere gli effetti sui comportamenti dei miti dei modelli culturali di riferimento. • Conoscere e comprendere il modo in cui i nostri comportamenti e stili di vita sono influenzati da condizionamenti e pressioni esterne. • Conoscere e comprendere i rischi legati all’assunzione di sostanze lecite ed illecite che hanno effetti sul piano psicofisico. La proposta ha valenza triennale e dal punto di vista operativo prevede che i singoli Consigli delle Classi prime, seconde e terze, o eventualmente i docenti nei Consigli di fascia, considerando i curricoli delle singole discipline, condividano relativamente al tema della prevenzione: • OBIETTIVI • TEMPI E RUOLI • CONTENUTI E MATERIALI • METODOLOGIE finalizzandoli alla costruzione di Progetti Interdisciplinari in cui far confluire e riorganizzare i contenuti curricolari e le attività spesso svolte in modo non unitario con conseguente dispersione di risorse e tempi e non sempre efficaci rispetto alla promozione dei fattori di protezione. Tali progetti permetterebbero di rivedere il curricolo locale dell’Istituto (i progetti esterni). È opportuno che per ciascun Progetto Interdisciplinare sia individuata la figura di un docente coordinatore referente del progetto che dovrà essere individuato da ciascun consiglio di classe. Il ruolo degli esperti esterni sarà quello di offrire sostegno alla progettazione dei docenti e supervisione della stessa, ad esempio relativamente alla relazione educativa, alla metodologia e ad eventuali strumenti operativi. Inoltre, è prevista la realizzazione di un intervento specifico nelle classi III (3 incontri di due ore) strettamente collegato al lavoro svolto dai docenti e sul modello degli interventi già realizzati negli anni precedenti. I Progetti Interdisciplinari o la modalità di progettazione potrebbero essere poi proposti al Collegio Docenti per essere approvati ed inseriti nel Piano dell’Offerta Formativa e quindi presenti ai genitori. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 8
POSSIBILI CONTENUTI/TEMATICHE ARTICOLATI PER ANNO In maniera correlata agli obiettivi generali, l’ipotesi è che a livello contenutistico siano sviluppate le seguenti tematiche: • Classi Prime: MITI E MODELLI • Classi Seconde: DAI MODELLI AI CONSUMI: I MESSAGGI PUBBLICITARI (alimentazione, alcool, fumo, abbigliamento, cellulari, dispositivi elettronici, ecc.). • Classi Terze: LA COSTRUZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ (gli effetti delle sostanze psicoattive, i consumi di sostanze che creano dipendenza). Il progetto propone quindi la realizzazione di un percorso triennale finalizzato all’analisi dei meccanismi che sottendono i consumi e allo sviluppo di un atteggiamento più consapevole e critico nei confronti degli stessi. Partendo dallo studio dei miti e dei modelli di riferimento e del loro modo di influire sui comportamenti in genere e su quelli di consumo in particolare, si passerà ad analizzare le pressioni esercitate dalla pubblicità e dalla cultura, per arrivare a considerare il consumo specifico di sostanze con effetti sul piano psicofisico. Il lavoro prevede l’utilizzo di metodologie interattive e del gruppo di lavoro, in modo da favorire la messa in gioco dei ragazzi, il confronto e il rinforzo delle loro abilità. È importante che sia esplicitato agli studenti il collegamento tra le attività realizzate nelle diverse materie. Sarà altresì importante individuare modalità di interazione/restituzione/presentazione dei percorsi realizzati all’interno delle singole classi che coinvolgano la scuola stessa, i genitori ed il territorio. Nella costruzione del Progetto Interdisciplinare viene lasciata ampia facoltà al gruppo dei docenti di decidere le modalità operative specifiche (docente coordinatore, modalità di lavoro in equipe, modalità di verifica del percorso, metodologie da utilizzare,ecc.) e tempi (in che periodo dell’anno scolastico inserire la proposta, quanto tempo farla durare, quando proporre momenti di restituzione/presentazione, ecc.) a partire dalla presente proposta e in modo coordinato col referente tecnico dell’Ambito Territoriale. Idealmente, tutte le discipline sono coinvolgibili: lettere, storia, geografia, arte, musica, scienze motorie, lingue straniere, informatica, religione (con attenzione però alla questione di chi, straniero o italiano, sceglie di non fare l’ora di religione), ecc. Il coinvolgimento delle singole discipline può riguardare il livello dei contenuti e delle tematiche specifiche (es. i miti nella storia, testi specifici di antologia, ecc.) e/o modalità operative e tecniche di rielaborazione (es. realizzazione CD-ROM o presentazioni multimediali, rielaborazione statistica di questionari, traduzione di testi inglesi o francesi, realizzazione di cartelloni, ecc.). È comunque importante che tutti i docenti siano coinvolti e informati sul percorso. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 9
CLASSI PRIME: MITI E MODELLI Il tema di fondo è riflettere su come i miti e i modelli influiscono e condizionano i nostri comportamenti e quali valori o disvalori si celano dietro ai modelli e ai miti. Questo prima tappa del percorso si colloca nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado, in classi che si stanno quindi formando, con un gruppo di ragazzi che sta imparando a conoscersi e convivere. Per questo, Il lavoro previsto deve tenere conto della dimensione relazionale e sociale maturata dal gruppo classe, formato da persone diverse, in grado di interagire tra loro grazie all’affettività e all’accettazione della diversità. In questo senso, il tipo di percorso potrebbe prevedere, collegarsi e/o seguire percorsi paralleli finalizzati a costituire il gruppo classe e attenti alle problematiche dell’inserimento nel nuovo contesto scolastico. Metodologia: Per dare l’avvio al percorso si ritiene utile un lavoro finalizzato a favorire l’emersione delle rappresentazioni dei ragazzi sul tema, questa parte del percorso potrebbe essere condotto dall’insegnate di lettere (o da altro insegnate se il gruppo dei docenti ritiene opportuno, prevedendo un ruolo dell’insegnate di matematica per eventuali rielaborazioni statistiche). Proponiamo poi una fase di approfondimento e di confronto, condotta a livello multidisciplinare e privilegiando il lavoro in piccoli gruppi. A ciò farà seguito un momento di confronto tra le cose emerse nella fase iniziale e quelle evidenziate nella fase di approfondimento (teoricamente sempre a cura dell’insegnante di lettere). Infine, l’idea è di produrre del materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato (sempre a livello multidisciplinare e in base alle modalità e tecniche utilizzate). 1) Le rappresentazioni Il lavoro iniziale prevede una fase in cui si chiede ai ragazzi (possibilmente con momenti in piccoli gruppi) di esprimersi sul loro modo di intendere il mito e sui loro modelli di riferimento. Per esempio, si potrebbe utilizzare una sagoma umana su cui appiccicare dei post-it con le loro descrizioni oppure realizzare una piccola indagine preliminare, il “totomiti”, tramite un’intervista/questionario da somministrare ai propri coetanei (ma anche agli adulti volendo) e rielaborare statisticamente. In un caso o nell’altro, potrebbe essere stimolante realizzare delle interviste video da visionare e discutere insieme. Questo consentirà di costruire una rappresentazione dei modelli e dei personaggi per loro “mitici”. Il materiale raccolto potrebbe essere sintetizzato su cartelloni. Domande stimolo: • Cosa è un mito? • Cosa consente che un personaggio diventi mito? • Quali sono miti e modelli di riferimento dei ragazzi di oggi? • Cosa rappresentano per loro? • Cosa trovano in loro? AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 10
• Che genere di messaggi passano a loro questi modelli? • I modelli di riferimento tendono ad influenzare i consumi e i comportamenti delle persone? Come? 2) L’approfondimento Nelle diverse discipline verranno realizzati lavori di ricerca attiva in gruppo sul tema. Le indicazioni per orientare il lavoro possono essere: • Cosa consente che un personaggio diventi mito? • Che caratteristiche ha un mito? • Quali aspetti positivi e negativi dell’essere mito? • Quali elementi ricorrenti caratterizzano il mito? • Come cambiano i miti nel tempo? A titolo esemplificativo e non esaustivo, i lavori di gruppo potranno coinvolgere le seguenti discipline: • Lettere e storia: miti e modelli nella storia, nella letteratura, nei film • Arte: miti e modelli nei cartoons (Es.: Cars, Hercules, …) • Musica: miti e modelli nella musica • Lingua straniera e geografia: miti e modelli nelle diverse culture del mondo • Scienze motorie: miti e modelli nello sport 3) Il confronto Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del lavoro di approfondimento, analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di restituire ai miti e ai modelli dei ragazzi la loro dimensione reale, stimolando un’azione di critica nei loro confronti. 4) La costruzione di un prodotto Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto, video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori. A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline. È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità territoriale. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 11
CLASSI SECONDE: DAI MODELLI AI CONSUMI Il tema di fondo è riflettere sul rapporto tra modelli e consumi e su come vari messaggi (in primis quelli pubblicitari) e dinamiche relazionali e sociali (rapporti nel gruppo dei pari, ecc.) influenzano i nostri stili di vita e di consumo. Questo secondo intervento può offrire valide possibilità di aggancio con attività inerenti il percorso sull’affettività e sull’educazione sessuale, che di norma prendono l’avvio nel secondo anno della Scuola Media. Metodologia: Le fasi dell’intervento e le modalità di fondo sono le stesse proposte per la prima annualità e prevedono 4 momenti successivi: l’emersione delle rappresentazioni dei ragazzi sul tema, l’approfondimento condotto a livello multidisciplinare, un momento di confronto tra le cose emerse nella fase iniziale e quelle evidenziate nella fase di approfondimento, la produzione di materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato. 1) Le rappresentazioni Il lavoro iniziale prevede di stimolare i ragazzi ad esprimersi sul loro modo di intendere i consumi. Le aree esplorabili sono diverse ed occorrerà focalizzare l’attenzione sui consumi che ci sembrano più significativi e rappresentativi dei ragazzi: alimentazione, abbigliamento, alcool, fumo, cellulari, computer, internet, dispositivi elettronici…. Anche in questo caso può essere utile iniziare con una fase di indagine/intervista, realizzare statistiche e raccogliere dati. Il materiale emerso verrà raccolto su cartelloni. Domande stimolo: • Perché comprate quello che comprate? • Quali sono gli oggetti “simbolo” dei ragazzi di oggi? • Di cosa non potreste fare a meno? • Cosa vi evocano i messaggi pubblicitari? • Che desideri e fantasie stimolano? 2) L’approfondimento Nelle diverse discipline, in integrazione con le attività didattiche (la comunicazione, l’analisi dei messaggi, ….), verranno realizzati lavori di ricerca in gruppo sul tema, a partire dall’analisi dei messaggi pubblicitari. Le diverse discipline coinvolgibili, sempre a titolo esemplificativo: Lettere (analisi degli spot e dei messaggi pubblicitari): • Quali pubblicità, in quali programmi televisivi e o riviste, con quali tempi? AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 12
• Quali messaggi passa la pubblicità? • Cosa ci porta ad acquistare un prodotto? • Come vengono presentati i concetti di limite e prestazione nella pubblicità? • La pubblicità di bibite, bibite stimolanti ed alcolici: analogie e differenze. • La pubblicità negativa: il fumo uccide…è efficace? Scienze: • Studio delle etichette e analisi delle caratteristiche e dei contenuti reali dei prodotti. • Bibite, bibite stimolanti ed alcolici: confronto tra come viene presentato il prodotto nel messaggio pubblicitario e come è realmente. • Effetti e rischi per la salute dell’uso di alcol, fumo, dispositivi elettronici, ecc. Musica (gli spot pubblicitari e la musica): • Cosa evoca la musica utilizzata? • Quali sentimenti suscita? • La musica influenza il desiderio di acquistare il prodotto? Arte (la comunicazione visiva negli spot pubblicitari): • Cosa evocano le immagini utilizzate? • Quali strategie comunicative sottendono? • Cosa ci porta ad acquistare il prodotto? Lingua straniera: la pubblicità in altri paesi e in altre culture Informatica: La pubblicità sul web 3) Il confronto Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del lavoro di approfondimento analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di rendere i ragazzi più critici nei confronti dei messaggi pubblicitari e più consapevoli dei condizionamenti e della loro natura. 4) La costruzione di un prodotto Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto, video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori. A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline. È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità territoriale. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 13
CLASSI TERZE: IL CONSUMO DI SOSTANZE NEL PERCORSO DI COSTRUZIONE DELL’IDENTITÁ PERSONALE (farmaci, tabacco,alcolici, sostanze dopanti, droghe) Il tema di fondo è riflettere sulle analogie e il rapporto tra i consumi in genere e questo particolare tipo di consumi e sul significato del consumo di sostanze nella costruzione dell’identità personale e nelle relazioni interpersonali. Nella terza annualità, è previsto anche l’intervento degli esperti esterni che dovrebbe essere collocato dopo il percorso interdisciplinare anche per offrire un’occasione di verifica e approfondimento ulteriore. Inoltre, si dovrà tener conto della fase di transizione verso le scuole superiori per cui la preparazione a questo passaggio (i percorsi di orientamento) deve tener conto anche dell’impatto del nuovo ambiente e delle nuove relazioni sui comportamenti di uso di sostanze lecite e illecite. Metodologia: Le fasi dell’intervento e le modalità di fondo sono le stesse proposte per le precedenti annualità e prevedono 4 momenti successivi: l’emersione delle rappresentazioni dei ragazzi sul tema, l’approfondimento condotto a livello multidisciplinare, un momento di confronto tra le cose emerse nella fase iniziale e quelle evidenziate nella fase di approfondimento, la produzione di materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato. Inoltre, giunti al terzo anno del percorso e in considerazione dei molteplici collegamenti che si possono instaurare tra il lavoro proposto e quello disciplinare ministeriale preventivato, si possono creare delle vere e proprie mappe di argomenti che potranno rivelarsi utili ai fini dell’esame di licenza, per il quale gli alunni dovranno dimostrare padronanza dei contenuti ma soprattutto abilità nel mettere in collegamento le loro conoscenze acquisite. 1) Le rappresentazioni Lavoro con i gruppi in cui si chiede di esprimersi sul loro modo di intendere i consumi di sostanze lecite ed illecite. Anche in questo caso può essere utile iniziare con una fase di indagine/intervista (che coinvolgano anche il mondo degli adulti rispetto al fumo e all’alcol), realizzare piccole statistiche, raccogliere dati. Il materiale emerso verrà raccolto su cartelloni. Domande stimolo: • Quali sostanze si usano e perché? • In quali situazioni si usano? • Chi le usa? • Che effetti hanno? • Le diverse sostanze sono pericolose? Creano dipendenza? • Che rischi fanno correre? • Esistono forme di pressione all’uso di queste sostanze? Quali? AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 14
2) L’approfondimento Nelle diverse discipline, in integrazione con le attività didattiche, verranno realizzati lavori di ricerca e approfondimento in gruppo sul tema. Lettere: • Visione di film centrati sui consumi delle differenti sostanze (alcol, doping, droghe, …) e lavoro in gruppi sull’analisi dei messaggi contenuti nel film e delle pressioni e dei condizionamenti al consumo che vi si evidenziano. • Role playing focalizzato su una situazione di pressione al consumo: il gioco di ruolo viene costruito dai gruppi, ognuno dei quali rappresenterà la scena al resto della classe. Musica e lingua straniera: come viene presentato l’uso delle sostanze nei testi delle canzoni. Scienze: definizione della parola droga, effetti e rischi dell’assunzione delle differenti sostanze, gli effetti sui comportamenti e sulla guida. Scienze motorie: il doping, effetti e rischi dell’assunzione di sostanze dopanti. Geografia: i paesi produttori di droghe, la dimensione economica del fenomeno, le mafie. 3) Il confronto Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del lavoro di approfondimento analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di rendere i ragazzi più critici nei confronti dell’approccio alle sostanze e più consapevoli della pericolosità (immediata e in prospettiva) e dei rischi ad esse connesse. Si intende incidere sulla propensione all’uso di sostanze e far riflettere sui meccanismi della dipendenza fisica e psicologica e sui condizionamenti sociali. 4) La costruzione di un prodotto Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto, video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori. A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline. È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità territoriale. AMBITO DI GRUMELLO DEL MONTE 15
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