Privatizzazione dell'ospedale di Bordighera ed emergenza sanitaria nell'Imperiese al centro del Consiglio regionale - Riviera24

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Privatizzazione dell'ospedale di Bordighera ed emergenza sanitaria nell'Imperiese al centro del Consiglio regionale - Riviera24
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     Privatizzazione dell’ospedale di Bordighera ed emergenza
     sanitaria nell’Imperiese al centro del Consiglio regionale
     di Redazione – 09 Febbraio 2021 – 15:10

     Genova. Durante la mattinata di oggi si è svolto il Consiglio regionale. Sono stati
     affrontati diversi temi:

     Minuto di silenzio per la scomparsa di Franco Marini
     Questa mattina, subito dopo avere aperto la seduta, il presidente del Consiglio regionale
     Gianmarco Medusei ha chiesto all’Assemblea di osservare un minuto di silenzio per
     ricordare Franco Marini. L’ex presidente del Senato, che aveva ricoperto anche l’incarico
     di ministro del Lavoro e della Presidenza sociale e di segretario generale della Cisl, si è
     spento all’età di 87 anni.

     Accesso prioritario al vaccino per gli studenti delle professioni mediche e
     sanitarie
     Su questo argomento sono state presentate due interrogazioni, una da Luca Garibaldi
     (Pd-Articolo Uno), e sottoscritta dai colleghi del gruppo, la seconda da Roberto Centi
     (Lista Ferruccio Sansa presidente) e sottoscritta dai colleghi del gruppo. Garibaldi ha
     chiesto alla giunta di studiare la possibilità di inserire gli studenti delle professioni
     mediche e sanitarie nell’elenco dei soggetti con accesso prioritario al vaccino contro il
     Covid-19 ricordando che a febbraio, dopo 11 mesi di assenza di tirocinio, gli studenti di
     medicina torneranno in corsia. Il consigliere ha sottolineato che l’ingresso dei tirocinanti
     in ospedale, in totale sicurezza, darebbe sollievo a quanti in questi mesi hanno lavorato in
     corsia e aumenterebbe ile personale adibito alla campagna vaccinale.

     Centi ha chiesto alla giunta quando saranno vaccinati gli studenti di medicina e delle
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     professioni sanitarie che frequentano reparti ospedalieri e ambulatori medici rilevando che
     gli studenti di medicina delle professioni sanitarie, se sottoposti alla profilassi, possono
     garantire un supporto fondamentale all’interno degli ospedali e che per questi corsi
     universitari il tirocinio è necessario per conseguire i crediti indispensabili per la laurea.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha spiegato che queste
     categorie sono inserite nel Piano nazionale, elaborato dal Ministero della salute,
     dall’Istituto superiore di sanità e dal commissario all’emergenza, che ha ottenuto anche
     l’approvazione del Parlamento. «A quel piano, che stiamo attuando, tutte le Regioni – ha
     specificato – si devono attenere».

     Interruzione del servizio di automedica nei giorni prefestivi in Valle Scrivia.
     Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla
     giunta il motivo della cancellazione del servizio di automedica nei giorni prefestivi di
     dicembre 2020 e di gennaio 2021 in Valle Scrivia, se sia una situazione contingente.
     Pastorino ha chiesto di consolidare il servizio, che da oltre tre anni viene sperimentato
     presso l’ex ospedale Frugone di Busalla dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha assicurato che il tema è
     all’attenzione della giunta e che «è legato ad una contigenza». A questo proposito, Toti ha
     ricordato l’accordo fra Asl3, Policlinico San Martino e responsabile del Servizio 118 per
     implementare il servizio di automedica nei giorni festivi e prefestivi e ha assicurato che,
     una volta superata l’emergenza sanitaria, verranno reperite le risorse per dare una
     risposta definitiva alle esigenze della Valle Scrivia.

     Privatizzazione dell’Ospedale di Bordighera
     Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai
     colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta di attendere la scadenza dello stato di
     emergenza, qualora questa venisse posticipata, per completare la privatizzazione
     dell’ospedale di Bordighera e se, visti gli stravolgimenti portati dalla pandemia al sistema
     sanitario, i termini della privatizzazione rimarranno gli stessi dello schema di contratto
     firmato l’11 settembre scorso fra la Asl1 e il gruppo Maria Cecilia Hospital e ICLAS di
     Rapallo, e se questi possono ancora essere modificati.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha detto: «C’è la forzata
     necessità di attendere la fine del periodo di emergenza per concludere il processo di
     esternalizzazione». Il presidente ha specificato, rispetto all’accordo, che «i privati sono
     intenzionati ad andare avanti» e che nel passaggio dell’ospedale ai privati saranno definiti
     alcuni aspetti tecnici.

     Intervento di contrasto alla pandemia in ASL 5
     Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi
     del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta di contenere il contagio fra gli operatori della
     Asl5, i tempi per l’assunzione di medici, infermieri, tecnici e oss. Secondo il consigliere le
     assunzioni di personale infermieristico non sono adeguate per coprire il personale malato,
     né quello trasferito presso altre asl e nemmeno le esigenze della pandemia Covid-19.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha illustrato una lunga e
     articolata risposta della Asl5 di cui ha fornito copia al consigliere. In aula Toti ha ricordato,
     fra l’altro, la prossima assunzione di 65 infermieri e di oss. Il presidente ha quindi
     illustrato nel dettaglio anche le procedure per individuare i dirigenti medici che non sono
     stati ancora nominati nelle diverse strutture sul territorio.

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     Procedure online per la scelta del medico/pediatra di famiglia
     Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai
     colleghi del gruppo, in cui ha rilevato che a novembre sarebbero arrivate numerose
     segnalazioni in merito al malfunzionamento delle procedure online dell’ASL 3 per la scelta
     del medico/pediatra di famiglia e che questo avrebbe provocato code davanti alla sede ASL
     per diversi giorni causando inevitabili assembramenti. Rossetti ha chiesto alla giunta di
     risolvere il problema.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha illustrato
     l’organizzazione del servizio spiegando che, in caso di disservizi, il cittadino si può
     rivolgere alle sedi distrettuali. Il presidente ha spiegato che «gli accessi, a causa
     dell’epidemia Covid, sono in modalità contingentata tramite appuntamenti» e ha concluso:
     «Asl 3 a fornito, dunque, un’offerta ampia e plurale».

     Aggressioni nei confronti del personale medico e sanitario
     Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta da tutti i
     colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta di assicurare adeguata sicurezza al
     personale medico e sanitario nei punti di pronto soccorso liguri. Mai ha ricordato che
     anche in Liguria con sempre maggior frequenza si verificano aggressioni nei confronti del
     personale sanitario come quello avvenuti al San Martino di Genova il 5 Gennaio 2021 e al
     Sant’Andrea della Spezia il 16 gennaio 2021.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha spiegato che nel 2020
     la Regione «ha predisposto un documento per la gestione degli atti di violenza per ridurre
     e, ove possibile, eliminare questi episodi». Toti ha detto che questi indirizzi vengono
     attuati in tutte le strutture ospedaliere e territoriali, partendo da quelle più a rischio e,
     attraverso le segnalazioni degli stessi operatori, potrà essere implementato un data base
     regionale.

     Criticità presso la rsa Mazzini della Spezia e accordo tra KCS e ASL5
     Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla
     giunta di ascoltare le sigle sindacali, che ribadiscono la loro contrarietà ad una
     conversione della rsa Mazzini della Spezia in struttura Covid-19, di bloccare
     immediatamente il relativo accordo fra Kcs e Asl5 istituendo un confronto con i sindacati
     sulla gestione della struttura, a partire dalle sue funzionalità, dai lavori strutturali
     necessari e sulle esigenze dei familiari degli ospiti, sull’organico impiegato e sulla cassa
     integrazione a cui è soggetto il personale.

     L’assessore al lavoro Gianni Berrino ha spiegato: «La struttura svolge ora una funzione
     di aiuto al sistema evitando ricoveri inappropriati presso l’ospedale di San Bartolomeo,
     dunque è possibile comprendere come questo comportamento temporaneo sia rivolto ad
     un interesse pubblico e generale di garantire, a regime, il pieno funzionamento della
     struttura con tutti i post previsti di rsa post-acuzie di mantenimento, nonché di residenza
     protetta dei centri diurni di I e II livello e del progetto “Dopo di noi”, previsti nella
     concessione». «Solo una volta superate le criticità emergenziali – ha concluso – sarà
     possibile dare corso alla stipula del contratto di concessione con i servizi previsti,
     utilizzando tutto il personale necessario e realizzando gli interventi strutturali previsti
     dall’affidamento effettuato dalla S.U.A.R (Stazione unica appaltante regionale)».

     Relazione del presidente Toti sull’emergenza sanitaria nell’imperiese
     Su richiesta di Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno), il presidente della giunta regionale,
     con delega alla sanità, Giovanni Toti ha illustrato la situazione epidemiologica nel

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     ponente ligure. «Al momento – ha esordito – abbiamo dati parziali» tuttavia il presidente
     ha ammesso che «esiste una pressione molto importante sulle strutture ospedaliere del
     Ponente, in particolare sul “Covid Hospital” di Sanremo, e di numeri di incidenza e
     circolazione del Covid assai più rilevanti nella provincia di Imperia». Toti ha spiegato che
     l’incidenza nella provincia di Imperia supera 4,5 persone su 10 mila abitanti, a fronte di un
     indice di circolazione di circa 1,90 stabilizzato la settimana scorsa nella regione.

     «All’interno della provincia di Imperia vi sono differenze sostanziali: il Comune di Imperia
     – ha aggiunto – è addirittura al di sotto della media statistica regionale di incidenza,
     mentre i Comuni di Sanremo, Ventimiglia e i Comuni limitrofi della costa lo sono di più,
     quindi superano la media su base provinciale». Il presidente ha sottolineato che le ragioni
     dell’emergenza a ponente solo legate alla vicinanza e agli scambi con le aree della Costa
     Azzurra, dove esiste una altissima concentrazione di casi. «Stiamo già prendendo
     alcune misure, che non riteniamo impattanti sul tessuto socioeconomico di quel
     territorio, ovvero l’anticipazione della vaccinazione per coloro che tutti i giorni si
     recano in Francia per lavoro, a cui è stata destinata una parte importante della prima
     fornitura settimanale di vaccini AstraZeneca. Questo certamente può portare un beneficio
     nel prossimo futuro sulla pressione ospedaliera, ma è chiaro che non incide in tempi
     rapidissimi».

     Di qui l’ipotesi di nuove misure specifiche per la zona: «A fronte di una pressione che
     nei giorni scorsi è cresciuta in modo molto significativo e che, se dovesse crescere ancora,
     metterebbe in difficoltà il sistema sanitario del territorio – ha sottolineato – abbiamo
     chiesto ad Alisa la possibilità, che per il momento vorrei che rimanesse tale, di prendere
     misure ulteriormente restrittive, probabilmente non sull’intera provincia, ma su alcune
     specifiche località del Ponente dove l’incidenza dovesse salire ulteriormente rispetto ai
     numeri che ho citato». Toti ha citato alcune delle misure previste a livello ministeriale in
     questi casi specificando, inoltre, che la Regione non ha competenze per intervenire sui
     movimenti alle frontiere. «Quindi nelle prossime ore – ha detto – è possibile che qualche
     misura di contenimento del Covid, se la pressione sulle strutture sanitarie dovesse ancora
     aumentare, si renda opportuna, se non indispensabile». Il presidente Toti, infine, ha tenuto
     a precisare che l’incidenza del virus nelle città dal confine fino a Sanremo esercita una
     pressione che è comunque la metà del picco pandemico di novembre. «Nelle prossime
     24-36 ore – ha concluso – , cioè prima del bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di
     Sanità di giovedì notte e delle determinazioni di venerdì, credo che con il Ministero
     arriveremo a decidere qualche cosa anche sulla base dei dati di ieri, di oggi e
     probabilmente di domani, che segnano un flebile cambio di pressione sui nostri ospedali e,
     se venisse confermato, ci conforterebbe un minimo».

     Futuro e eventuale trasferimento dell’ospedale Gaslini di Genova
     Su questo argomento sono state presentate due interrogazioni: la prima da Fabio Tosi
     (Mov5Stelle) e sottoscritta dal collega del gruppo, la seconda da Gianni Pastorino (Linea
     Condivisa). Tosi ha chiesto alla giunta di realizzare l’atteso ospedale del Ponente genovese
     in Val Polcevera, prevedendo anche una succursale accorpata dell’ospedale Gaslini,
     evitando il suo trasferimento. Il consigliere ha ricordato che, secondo gli studi
     dell’Associazione Medici per l’Ambiente, i livelli di inquinamento in Valpolcevera non sono
     paragonabili a quelle delle zone di Quarto/Sturla dove i piccoli pazienti possono anche
     godere della spiaggia riservata del Gaslini.

     Pastorino ha chiesto se sia fondata l’ipotesi del trasferimento dell’ospedale pediatrico
     Gaslini nell’area dell’ex Miralanza, così come segnalato da alcuni media nelle settimane
     scorse. Il consigliere ha rilevato che di questo trasferimento non c’è riscontro nella
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     discussione politica regionale e nemmeno nell’apposita Commissione consiliare.

     Il presidente della giunta, con delega alla sanità Giovanni Toti ha risposto: «Non c’è
     alcun atto di programmazione sanitaria che preveda un luogo diverso per il Gaslini». Toti
     ha aggiunto: «Occorre discutere in Consiglio quando i temi ci sono e la Pubblica
     amministrazione parla per progetti e con atti. Nulla è pervenuto dal Gaslini agli uffici della
     programmazione della giunta – ha ribadito – che faccia presagire intenzioni e progetti di
     questo genere». «Nel caso in cui i vertici dell’ospedale presentassero progetti– ha spiegato
     – saranno valutati dalla giunta». Il presidente ha ricordato, infine, che Il Gaslini è
     governato da una fondazione che, come tale, non fa parte del sistema sanitario regionale e
     ha concluso: «Per ora vale la programmazione regionale vigente».

     Danni della mareggiata di gennaio alla pista ciclopedonale “Maremonti”
     Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto
     alla giunta di mettere in sicurezza l’area colpita dalla mareggiata del 23 e 24 gennaio
     scorsi e il ripristino della pista ciclopedonale “Maremonti”, che collega Framura e Levanto.
     Muzio ha sottolineato che fronte del movimento franoso, causato dall’azione erosiva delle
     onde, continua ad ampliarsi creando il rischio di ulteriori smottamenti.

     L’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone ha risposto: «Stiamo lavorando
     per trovare una soluzione in tempi molto brevi che consenta di intervenire, con o senza
     provvedimenti di protezione civile». L’assessore ha spiegato che gli interventi di
     dimensioni ridotte, come quello oggetto dell’interrogazione, non hanno le caratteristiche
     per richiedere lo stato di emergenza. Giampedrone non ha escluso di poter utilizzare fondi
     della Legge di stabilità indirizzati al Piano strade.

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