L'APPROVVIGIONAMENTO DI GAS E LE SUE PROSPETTIVE NELLA COMUNITÀ EUROPEA - COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ' EUROPEE - EUR-Lex

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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ' EUROPEE

                             Bruxelles, 18.10.1995
                             COM(95)478 def.

        COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

L'APPROVVIGIONAMENTO DI GAS E LE SUE

PROSPETTIVE NELLA COMUNITÀ EUROPEA
Commissione europea DG XVII

                                           INDICE

1.   Riassunto                                                                                 1

2.   Conclusioni                                                                               6

3.   Situazione attuale e prospettive dell'offerta e della domanda di gas
     nella CE e relazioni esteme                                                              7
     3.1.    Evoluzione dell'offerta e della domanda di gas nella CE nell'ultimo decennio . . 7
     3.2.    Situazione attuale dell'offerta e della domanda nella CE                         7
     3.3.    Prospettive dell'offerta e della domanda                                         9
     3.4.    La dimensione esterna                                                           11

4.   Sviluppi di mercato e implicazioni per la sicurezza
     dell'approvvigionamento                                                                   12
     4.1.    Sviluppi nel settore della generazione di elettricità                             12
     4.2.    Sviluppi nel settore delle grandi imprese                                         13
     4.3.    Integrazione verticale lungo la catena del gas                                    14
     4.4.    Integrazione orizzontale nel mercato del gas                                      15
     4.5.    Meccanismi di tariffazione del gas                                                15

5.   Sicurezza dell'approvvigionamento nella CE                                                16
     5.1.   Introduzione                                                                       16
     5.2.   Aspetti a breve termine della sicurezza dell'approvvigionamento nella CE . . . .   17
     5.3.   Aspetti a lungo termine della sicurezza dell'approvvigionamento nella CE . . . .   19
     5.4.   Reti transeuropee del gas                                                          22
     5.5.   Cooperazione comunitaria                                                           23

     Tabelle

     Allegato

                                               ,lék
1.   Riassunto

     Introduzione

     La quota di mercato del gas naturale sta aumentando praticamente in tutti gli Stati membri
     della CE e la sua percentuale attuale nel bilancio energetico (19%) dovrebbe salire nel 2010
     al 26%. Al tempo stesso, parallelamente al declino della produzione interna comunitaria, la
     dipendenza dalle importazioni di paesi terzi rischia di aumentare notevolmente dal 40% di
     oggi al 60% circa nel 2010 e fino al 75% nel 2020. L'incerta situazione politica di alcuni
     grandi paesi fornitori è fonte di preoccupazione.

     L'industria comunitaria del gas naturale ha finora detenuto un primato per quanto riguarda
     la sicurezza dell'approvvigionamento e non vi sono motivi per ritenere che questa situazione
     cambi in futuro. Gli Stati membri e la Comunità europea sono responsabili della sicurezza,
     rispettivamente a livello nazionale e comunitario, soprattutto in relazione al mercato unico.

     La presente comunicazione che fa parte del quadro stabilito nel Libro verde della
     Commissione1 e nel successivo Libro bianco, dove la sicurezza dell'approvvigionamento è
     evidenziata come uno dei tre pilastri della politica energetica comune e non intende
     anticipare la successiva evoluzione del quadro giuridico connesso con altri aspetti della
     politica energetica comunitaria, mercato interno dell'energia e reti transeuropee bensì intende
     semplicemente chiarire il dibattito su questi aspetti politici.

     La comunicazione ha un duplice obiettivo:

     a)      fornire una piattaforma di discussione sul futuro orientamento del settore del gas nella
             CE,
     b)      esaminare la sicurezza dell'approvvigionamento e valutare cosa si può fare a livello
             CE per aumentarla fino a data inoltrata nel prossimo secolo.

     La comunicazione è suddivisa in tre capitoli principali. Il primo tratta le prospettive
     dell'offerta e della domanda fino al 2020, le "carenze di forniture" che si profilano e la
     questione critica delle relazioni internazionali. Il secondo capitolo esamina alcuni sviluppi
     di mercato con riferimento al loro possibile impatto sulla sicurezza dell'approvvigionamento.
     Il terzo capitolo infine, passa in rassegna le misure di sicurezza predisposte dall'industria del
     gas e ne valuta l'efficacia nell'eventualità di interruzioni prolungate. La presente
     comunicazione non comporta implicazioni per il bilancio comunitario.

     L'Agenzia internazionale dell'energia ha recentemente effettuato uno studio sulla sicurezza
     dell'approvvigionamento di gas esaminando i tre principali mercati regionali dell'OCSE, cioè
     OCSE Europa, America del Nord e OCSE Pacifico. Lo studio mostra notevoli differenze tra
     questi tre mercati regionali del gas in termini di offerta e domanda e sicurezza
     dell'approvvigionamento. Qualsiasi conclusione specifica per la Comunità europea può essere
     tratta soltanto sulla base di un'analisi particolareggiata della situazione europea, quale
     contenuta nel presente documento.

          COM(94) 659 def.

                                                 1
7.    Nel preparare la presente comunicazione si sono tenute ampie consultazioni con l'industria,
      singole società del gas e Eurogas, nonché con gli Stati membri. Le consultazioni hanno
      migliorato il documento finale.

      Prospettive dell'offerta e della domanda

8.    Le forniture su contratto di gas sono ampiamente sufficienti a coprire la domanda prevista
      nel 2000. Nell'ipotesi che gli attuali contratti siano rinnovati, le corrispondenti forniture non
      coprirebbero il 20% circa della domanda prevista nel 2010. Per soddisfare la domanda
      prevista nel 2020, saranno necessari nuovi contratti di forniture oltre al volume complessivo
      di gas attualmente consumato nell'UE.

9.    Le forniture di gas potenzialmente disponibili per la CE, a livello interno ed esterno, sono
      tuttavia abbondanti e sufficienti per soddisfare la domanda ben avanti nel prossimo secolo.
      Con molta probabilità, l'incremento di forniture sarà soddisfatto dai tre principali fornitori
      esterni, Russia, Norvegia e Algeria che prevedono tutti di ampliare notevolmente le loro
      esportazioni di ga$ verso la CE.

10.   Le riserve supplementari di gas accessibili alla CE non mancano, ad esempio nel Medioriente
      e nell'Asia centrale, ma dovranno essere sviluppate e trasportate su gasdotti o come GNL su
      lunghe distanze con un'incidenza sui costi e, nel caso dei gasdotti, con possibili difficoltà di
      transito. A lungo termine, questi fattori potranno esercitare una pressione sui prezzi che a sua
      volta potrebbe rallentare il tasso di crescita della domanda.

      Relazioni es teme

11.   La CE sta discutendo strategie per stringere relazioni più strette con alcuni importanti
      produttori di energia dell'ex Unione Sovietica e tra i temi discussi figurano le condizioni di
      accesso ai prodotti energetici e la formazione di sbocchi all'esportazione. Il Trattato sulla
      Carta europea dell'energia fornisce un quadro per incoraggiare gli scambi di gas e la
      cooperazione est-ovest con i paesi fornitori, attuali e potenziali. La creazione di un quadro
      simile a sud o l'estensione del processo della Carta ad altri fornitori regionali di gas, su
      iniziativa della Conferenza sulla Carta dell'energia potrebbe rafforzare ulteriormente la
      sicurezza dell'approvvigionamento e la prossima Conferenza Euro-Mediterranea offre
      possibilità di progressi al riguardo.

12    II dialogo consumatori-produttori fornisce un altro quadro per incoraggiare legami più stretti
      con i fornitori. La crescente dipendenza comunitaria dalle importazioni e la necessità
      strategica di legami più stretti con i fornitori esterni dovrebbero ispirare e motivare la
      politica delle relazioni esterne con questi paesi. I programmi comunitari di cooperazione e
      di assistenza tecnica (TACIS, PHARE e i programmi mediterranei) nel settore dell'energia
      dovrebbero sempre di più tener conto di questi imperativi strategici.
13    I paesi dell'Europa centrale ed orientale sono confrontati a gravi problemi nel settore del gas
      e la loro vulnerabilità a livello di sicurezza dell'approvvigionamento deriva in gran parte
      dalla dipendenza da un unico fornitore. Questi paesi si rivolgeranno alla CE per accrescere
      gli scambi, la cooperazione, l'integrazione e la diversificazione dell'approvvigionamento,
      soprattutto nella prospettiva di un'adesione.

      Sviluppi di mercato

14.   Negli ultimi anni, c'è stata una tendenza all'integrazione verticale lungo la catena del gas,
      soprattutto sotto forma di investimenti a valle da parte di alcuni fornitori esterni. Questo
      sviluppo si configura positivo e oltre a dimostrare un maggiore impegno verso i mercati
      comunitari da parte di questi fornitori, rappresenta un fattore di stabilità e sicurezza. Al
      tempo stesso però si deve garantire la diversità dei fornitori.

15    Esistono vari vantaggi economici e ambientali che favoriscono il gas nella generazione di
      elettricità e come sostituto ad altri combustibili fossili, il gas offre considerevoli vantaggi
      ambientali. Di conseguenza il settore della generazione di elettricità che rappresenta
      attualmente quasi un terzo del totale del consumo di gas nella CE, sarà probabilmente
      responsabile dell'aumento superiore al 50% dell'impiego di gas nel 2010. L'aumentata
      domanda di gas per la generazione di elettricità e gli sforzi per ridurre i costi possono
      incoraggiare altri legami diretti tra i produttori di elettricità e di gas nonché nuove formule
      di prezzo, considerato che il carbone è il principale concorrente del gas in questo settore;
      parallelamente lo sviluppo dei mercati del gas consentirà nuove forme di tariffazione.

      Sicurezza a breve termine dell'approvvizionamento comunitario

16.   Si calcola che attualmente la CE potrebbe far fronte ad un'interruzione delle forniture dei
      principali importatori non OCSE, Russia e Algeria, per periodi rispettivamente di 9 e 20
      mesi. Anche se si dovesse verificare contemporaneamente una penuria di forniture da queste
      due fonti non OCSE, il periodo di sicurezza è di quasi 5 mesi. Per garantire questo livello
      di sicurezza è necessaria una cooperazione transfrontaliera tra le industrie del gas degli Stati
      membri, nell'applicazione delle attuali misure di sicurezza.

17    La situazione dell'approvvigionamento varia però notevolmente tra gli Stati membri in
      termini di quota del gas naturale nel consumo di energia primaria, produzione interna di gas,
      diversificazione delle importazioni, grado di integrazione nella rete di gas europea, volumi
      e caratteristiche di deposito, segmentazione di mercato, percentuale delle forniture rescindibili
      e capacità di doppia alimentazione, terminali LNG e cooperazione transfrontaliera di
      supporto (back-up) con altre società del gas. Le misure di sicurezza prese a livello nazionale
      variano in funzione della diversa situazione dell'offerta e della domanda.

18.   Con la dimensione comunitaria aumenta la sicurezza dell'approvvigionamento. Le società
      comunitarie del gas cooperano già attraverso accordi transfrontalieri di back-up, in base a
      considerazioni commerciali. Gli elementi di una politica di cooperazione CE intesi a ridurre
      al minimo gli effetti per i consumatori di una grande interruzione delle forniture, comportano
      il ricorso ad una serie di misure: riduzione della domanda grazie a contratti
rescindibili, flessibilità di produzione a livello della produzione interna e delle importazioni
      da altri paesi comunitari produttori e utilizzo delle capacità di deposito disponibili a livello
      CE. Se applicate di concerto, queste misure aumentano il gas disponibile per gli scambi
      intracomunitari, come conseguenza di una maggiore diversità delle importazioni globali della
      CE rispetto a singoli paesi.

      Sicurezza a lungo termine dell'approvvizionamento comunitario: integrazione della rete

19.   Per sfruttare pienamente le misure di sicurezza sopramenzionate, è indispensabile integrare
      la rete di gas della CE e le interconnessioni sono pertanto cruciali per mantenere e garantire
      un adeguato livello di sicurezza.

20.   La rete comunitaria è fortemente integrata, grazie all'operato dell'industria europea del gas,
      ma molte altre interconnessioni potrebbero aumentare la sicurezza. L'80% delle riserve
      europee di gas si trovano nel Mare del Nord e nei Paesi Bassi. I progetti di gasdotto per
      collegare il continente al Mare del nord e le interconnessioni sul continente tra diversi Stati
      membri assicureranno maggiori disponibilità di consegna dal Mare del nord e dai Paesi Bassi
      nell'eventualità di un'interruzione delle forniture provenienti dalla Russia e/o dall'Algeria.

21.   Nell'ipotesi di una penuria importante di forniture, gli Stati membri più vulnerabili sarebbero
      la Finlandia (interruzione russa), la Grecia (interruzione russa) e il Portogallo (interruzione
      algerina). La Grecia sta però costruendo impianti GNL che forniranno una preziosa sicurezza
      supplementare e la Finlandia potrà risolvere in parte il problema con la capacità di doppia
      alimentazione. Il Portogallo potrà far fronte ad un'interruzione algerina senza impianti GNL
      soltanto se sarà completata la nuova interconnessione prevista con la Spagna e sarà
      aumentata la capacità della rete principale francese. Con lo sviluppo dei mercati nordici e
      un possibile sviluppo delle forniture del Mare di Barents, a lungo termine, la soluzione per
      la Finlandia sarebbe una connessione con la Svezia.

22.   In misura minore sono anche vulnerabili la Spagna (interruzione algerina), l'Austria
      (interruzione russa) e l'Italia (interruzione russa o algerina). Tuttavia, se le interconnessioni
      citate al punto 5.3.1. saranno costruite e si utilizzeranno effettivamente tutti gli strumenti di
      equilibrio del carico, le possibilità swap e i flussi inversi, nonché l'alternativa GNL nel caso
      dell'Italia e della Spagna, questi Stati membri potrebbero far fronte a periodi prolungati di
      penuria.

23.   Nell'ipotesi peggiore e nell'eventualità improbabile di un'interruzione simultanea delle
      forniture russe e algerine, la Spagna, l'Italia a l'Austria diventerebbero molto più vulnerabili.
      Anche il Belgio e la Francia potrebbero diventare vulnerabili, soprattutto senza le
      interconnessioni sopramenzionate.

      Reti transeuropee del zas

24.   Alcune interconnessioni strategiche sopramenzionate figurano come progetti di interesse
      comune o prioritari nel programma sulle reti transeuropee dell'energia. Lo sviluppo della
      politica TEN (Transeuropean Energy Network) consentirà di ampliare l'elenco dei progetti
di interesse comune per includere, man mano che cambiano le condizioni di mercato, alcuni
      collegamenti "mancanti" e i progetti di deposito individuati nella presente relazione,
      comprese le necessità degli Stati membri più vulnerabili, contribuendo così a migliorare la
      sicurezza di approvvigionamento della CE.

      Deposito e forniture rescindibili

25.   In relazione ai lunghi tempi necessari per sviluppare nuovi depositi di gas in sotterraneo, è
      necessaria un'analisi costi/benefici dell'eventuale creazione di una maggiore capacità di
      deposito per far fronte all'aumento della domanda, alla ridotta flessibilità derivante dal
      declino della produzione interna comunitaria e alla maggiore dipendenza esterna. Questo
      aspetto è particolarmente importante per gli Stati con mercati del gas meno maturi.

26.   Esistono dati globali, ma occorre una ricerca approfondita negli Stati membri sull'entità
      effettiva delle forniture rescindibili nei settori dell'industria e della generazione di elettricità
      per avere un quadro effettivo della situazione e determinare le implicazioni per la sicurezza
      dell'approvvigionamento nell'eventualità di una grande crisi.

27    Gli enti del gas e dell'elettricità potrebbero scambiarsi energia durante periodi di penuria del
      gas o dell'elettricità in quanto è molto raro che avvengano picchi di gas e di elettricità
      contemporaneamente nell'intera CE. Con il potenziale incremento delle forniture rescindibili,
      questo strumento potrebbe notevolmente ridurre la vulnerabilità a lungo termine di quasi tutti
      gli Stati membri.

      Cooperazione comunitaria

28.   Occorre adoperarsi per garantire la massima cooperazione comunitaria nell'eventualità di una
      grande crisi del gas. Sarebbe opportuno sviluppare alcune idee al riguardo. Una possibilità
      consisterebbe nell'approvare obiettivi di sicurezza per gli Stati membri, variabili in un
      contesto di sicurezza garantito e secondo un'adeguata ripartizione degli oneri. Si potrebbero
      stabilire obiettivi di sicurezza, sulla base del mix ottimale di misure di sicurezza disponibili
      per ciascuno di essi, compresa una migliore cooperazione transfrontaliera.

29.   La sicurezza dell'approvvigionamento non presenta attualmente grandi problemi, ma non
      bisogna essere compiacenti. Si devono elaborare orientamenti comunitari di crisi per stabilire
      un linguaggio comune e priorità in caso di emergenza, qualora dovesse verificarsi una grande
      interruzione di gas.

30    Si deve continuare un'analisi approfondita dei vari fattori che influenzano l'evoluzione della
      sicurezza dell'approvvigionamento comunitario e degli Stati membri, soppesando i pro e i
      contro delle varie opzioni e considerando, oltre agli sviluppi dal lato
      dell'approvvigionamento, anche la realizzazione delle TEN, il completamento del mercato
      interno dell'energia e lo sviluppo delle relazioni esterne (Carta europea dell'energia).
* * *

2.     Conclusioni

       In base all'analisi presentata nella presente comunicazione, la Commissione invita il
       Consiglio a prendere nota ed a approvare le seguenti conclusioni:

1.     I mercati del gas sono intrinsecamente regionali e la sicurezza comunitaria delle forniture di
       gas può essere correttamente valutata soltanto sulla base di un'analisi approfondita della
       situazione del gas nella regione europea

2.     La sicurezza dell'approvvigionamento di gas non presenta problemi immediati nella CE
       anche se il grado di sicurezza varia notevolmente tra gli Stati membri. Il mix di misure di
       sicurezza messe a punto dall'industria europea del gas (interconnessioni di rete, deposito,
       flessibilità di produzione, contratti rescindibili e accordi transfrontalieri), varia da uno Stato
       membro all'altro. La cooperazione a livello CE potrebbe tuttavia consentire l'applicazione
       coordinata delle misure sfruttando al massimo la flessibilità della rete e migliorando così la
       sicurezza europea dell'approvvigionamento.

3.     La dipendenza comunitaria dall'esterno aumenterà progressivamente nel periodo considerato,
       con una grande percentuale del gas supplementare proveniente da paesi non OCSE. Le
       riserve di gas potenzialmente disponibili per la CE onde soddisfare il forte aumento del
       consumo di gas previsto per la fine del secolo e al di là sono abbondanti, ma le forniture
       supplementari, commerciabili economicamente, proverranno con molta probabilità dagli
       attuali tre grandi fornitori esterni: Russia, Norvegia e Algeria. Qualora subentrassero nuovi
       fornitori, essi sarebbero al di fuori della CE e situati più lontano.

4      II completamento del mercato interno favorirà l'integrazione dei mercati del gas e rafforzerà
       la sicurezza dell'approvvigionamento. La cooperazione e la solidarietà a livello CE forniranno
       un segnale ai fornitori esterni e ai paesi di transito e riassicureranno i consumatori comunitari
       di gas, attuali e potenziali, rafforzando pertanto la posizione di sicurezza della CE. Ciò
       favorirà reazioni coordinate in caso di difficoltà di approvvigionamento, manterrà e
       migliorerà l'immagine del gas naturale come combustibile affidabile, faciliterà la
       realizzazione dei progetti su grande scala necessari per portare nei prossimi anni il gas sui
       mercati europei e fungerà da deterrente nei confronti di eventuali penurie
       dell'approvvigionamento.

5.     La flessibilità del sistema comunitario di gas, potenziata dallo sviluppo delle reti
       transeuropee, deve essere periodicamente riesaminata e, se necessario, rafforzata per essere
       pronti ad affrontare un'eventuale penuria di forniture nell'ambito di un mercato unico e
       integrato dell'energia.

La Commissione, insieme agli Stati membri, all'industria europea del gas ed altre organizzazioni
interessate, esaminerà i vari aspetti sollevati nella presente comunicazione, sorveglierà attentamente
gli sviluppi del gas che incidono sulla sicurezza all'interno e all'esterno della CE e riferirà
nuovamente in merito al Consiglio
3.        Situazione attuale e prospettive dell'offerta e della domanda di gas nella CE e relazioni
          esteme

          La tabella seguente riassume le tendenze dell' offerta e della domanda di gas nella CE nei
          prossimi anni.

                                                  1994      2000       2010         2020
     1 Domanda (mtep)                             254       311/320    392/411      432/496

     2. Produzione interna %                       61         56         41             25/32

     3. Dipendenza dall'importazione %             39         44         59             68/75

Fonti cfr. tabelle in allegato

3.1.      Evoluzione dell'offerta e della domanda di gas nella CE nell'ultimo decennio

          Negli ultimi dieci anni, il consumo di gas naturale nella CE è aumentato notevolmente, con
          un incremento superiore al 38%, da 184 Mio di tep nel 1985 a 254 Mio di tep nel 1994. La
          quota del gas nella domanda energetica totale della CE è attualmente del 19%.

          La produzione interna della Comunità è aumentata del 25%, passando da 126 Mio di tep nel
          1985 a 157 Mio di tep nel 1994. La domanda è pertanto aumentata più rapidamente della
          produzione e l'equilibrio è stato raggiunto grazie alle importazioni provenienti dai tre
          principali fornitori interni: Algeria, Norvegia e Russia. Le importazioni sono aumentate del
          62%, da 61 Mio di tep nel 1985 a 100 Mio di tep nel 1994. La dipendenza esterna è quindi
          salita dal 33% nel 1985 a quasi il 40% nel 1994.

          Le importazioni dalla Russia sono aumentate del 150% (21 Mio di tep nel 1984 e 53 Mio
          di tep nel 1994), pari all'80% dell'aumento del fabbisogno di approvvigionamento esterno.
          Nel 1985, la Comunità ha dipeso dalla Russia per il 34% delle importazioni totali di gas
          Nel 1994, questa dipendenza è aumentata di più di un terzo salendo al 52%.

          Le importazioni dall'Algeria sono aumentate di più di un terzo, passando da 17 Mio di tep
          nel 1985 a 23 Mio di tep nel 1994, secondo lo stesso ritmo di crescita della domanda
          comunitaria. La dipendenza CE dalle importazioni algerine è leggermente diminuita durante
          questo decennio, passando dal 28% nel 1985 al 25% circa nel 1994.

          Le importazioni dalla Norvegia sono aumentate del 5% (22 Mio di tep nel 1985 e 23 Mio
          di tep nel 1994). In termini relativi, la quota norvegese nelle importazioni CE è diminuita
          dal 36% del 1985 al 25% nel 1994.

3.2.       Situazione attuale dell'offerta e della domanda nella CE (cfr. tabella 2A)

          Nel 1994, la domanda totale di gas naturale nella CE è stata di 254 Mio di tep. La Germania
          e il Regno Unito sono stati i maggiori consumatori (circa 60 Mio di tep ciascuno). L'Italia,
          i Paesi Bassi e la Francia consumano ciascuno 30-40 Mio di tep mentre il Belgio, la Spagna,
          la Danimarca, l'Irlanda, l'Austria, la Finlandia e la Svezia consumano
rispettivamente meno di 10 Mio di tep. Il consumo del Lussemburgo è soltanto di 0,4 Mio
di tep mentre la Grecia e il Portogallo prevedono di introdurre nei prossimi anni il gas
naturale.

Nel 1994, la quota del gas naturale nell'equilibrio energetico globale della CE è stata del
19% circa. I Paesi Bassi registrano la maggiore penetrazione di gas (49%) seguiti da un
gruppo di paesi che si situano attorno alla media CE: Italia, Regno Unito, Irlanda, Belgio,
Germania e Austria. La Francia, la Danimarca e la Finlandia sono al di sotto della media CE
mentre il Lussemburgo, la Spagna e la Svezia sono molto al di sotto della media CE.

Nel 1995 le riserve accertate di gas naturale nella CE rappresentavano circa 3360 Mio di tep
(cfr. tabella 1), ma potrebbero aumentare grazie a nuove scoperte e a tecniche avanzate di
esplorazione e produzione. I Paesi Bassi e il Regno Unito detengono insieme oltre il 73%
delle riserve totali della CE, che sono quindi concentrate nell'Europa Nord-occidentale,
soprattutto nel mare del Nord.

Nel 1994, la produzione totale di gas naturale nella CE è stata di 157 Mio di tep. I produttori
comunitari di gas naturale possono essere suddivisi in tre gruppi. Il primo comprende i Paesi
Bassi e il Regno Unito che producono ciascuno oltre 55 Mio di tep. L'Italia e la Germania
producono circa 15 Mio di tep mentre il terzo gruppo, costituito da Danimarca, Francia,
Irlanda, Austria e Spagna produce meno di 5 Mio di tep ciascuno. Altri Stati membri non
hanno una produzione interna di gas naturale.

I dati attuali indicano un rapporto riserve/produzione nella CE di oltre 20 anni. Le riserve
non sono però distribuite in maniera omogenea, la produzione interna non copre la domanda
e l'Europa non dispone di una rete del gas completamente interconnessa. Alcuni Stati
membri, e soprattutto quelli periferici si trovano pertanto in una posizione relativamente
isolata.

Per quanto riguarda gli scambi intracomunitari di gas naturale, praticamente non viene
esportato gas al di fuori della CE. Nel 1994 gli scambi intracomunitari complessivi di gas
naturale hanno rappresentato 30 Mio di tep. I Paesi Bassi sono il principale fornitore e la
Danimarca fornisce piccoli quantitativi alla Germania e alla Svezia. I Paesi Bassi
approvvigionano la Germania, il Belgio, la Francia e l'Italia. Il Regno Unito, l'altro grande
produttore non è per il momento collegato con il mercato del gas dell'Europa continentale 2.
La situazione è destinata a cambiare quando sarà completato e diventerà operativo il "UK-
Continent Interconnector".

La CE (15) importa complessivamente 100 Mio di tep da fornitori esterni: la Russia che è
il maggiore fornitore (53 Mio di tep nel 1994), l'Algeria e la Norvegia con quantitativi
pressoché analoghi (23 Mio di tep ciascuna) e la Libia che è un fornitore molto piccolo (1
Mio di tep). La Germania è il maggiore importatore di gas naturale da fornitori esterni: circa
il 30% delle importazioni totali della CE. Anche la Francia e l'Italia importano considerevoli
quantitativi mentre il Belgio, la Spagna, l'Austria e la Finlandia importano da paesi terzi
quantitativi molto più piccoli. I Paesi Bassi e il Regno Unito anche se ampiamente
autosufficienti importano piccoli quantitativi dalla Norvegia.

     Con la piccola eccezione del giacimento britannico off-shore di Markhan.
La dipendenza della CE raggiunge quasi il 40% con variazioni notevoli però tra gli Stati
       membri. La Finlandia e la Spagna sono dipendenti quasi al 100% mentre l'Austria e la
       Francia dipendono in ragione dell'80% dalle importazioni di paesi terzi. Il Belgio, la
       Germania e l'Italia hanno un tasso di dipendenza compreso tra il 50 e il 55%. I Paesi Bassi
       e il Regno Unito sono al di sotto del 10% grazie alla loro situazione di autosufficienza. La
       Danimarca, la Svezia, l'Irlanda e il Lussemburgo importano soltanto da paesi comunitari.

       La dipendenza da fornitori non comunitari non illustra appieno la situazione della sicurezza
       dell'approvvigionamento. Si devono tener presenti le fonti dell'approvvigionamento e la
       diversità di queste fonti.

3.3.   Prospettive dell'offerta e della domanda (cfr. tabella 2 B)

       Le previsioni seguenti rappresentano la tela di fondo dei capitoli successivi. Più che le cifre
       stesse, sono importanti le tendenze che esse rivelano, soprattutto i livelli di dipendenza
       esterna e le forniture che dovranno essere oggetto di contratto in futuro. I dati sulla domanda
       sono tratti dagli scenari energetici fino al 2020 elaborati dalla Commissione.

       Questi scenari esplorano il futuro dell'energia in funzione di mondi potenzialmente diversi.
       Ciò che conta nell'ambito del presente documento è che aspetti fondamentali quali il forte
       aumento della domanda di gas e la maggiore dipendenza dalle importazioni rimangono
       costanti in tutti gli scenari.

       L'impatto ambientale, soprattutto il livello delle emissioni di C0 2 , varia tuttavia a seconda
       degli scenari. Questi ultimi saranno analizzati in ambiti dedicati in modo specifico a questo
       aspetto in relazione alla politica energetica comunitaria e tenendo conto degli impegni
       internazionali della Comunità in materia di emissioni di gas ad effetto serra. E' evidente che
       le politiche energetiche e ambientali che danno importanza ad un maggiore risparmio
       energetico e ad un maggiore ricorso alle energie rinnovabili, diminuiranno il problema della
       dipendenza dalle importazioni, migliorando così la sicurezza dell'approvvigionamento
       comunitario.

       Ai fini della presente comunicazione, che si concentra su questioni dell'approvvigionamento
       di gas, sono state utilizzate cifre medie o forcelle per dedurre i messaggi essenziali.

3.3.1. 2000

       La domanda dovrebbe aumentare del 22-26% e passare a 311-320 Mio di tep. A tale
       momento il gas naturale sarà stato introdotto in Grecia e in Portogallo. La penetrazione del
       gas potrà aumentare in Germania, Spagna, Italia, Regno Unito e Svezia. Il gas rappresenterà
       il 22% del consumo totale di energia primaria nella CE.

       La produzione comunitaria di gas naturale dovrebbe aumentare dell'I 1% e raggiungere 175
       Mio di tep e registrare successivamente un declino. I Paesi Bassi continueranno
probabilmente ad essere il maggiore produttore, seguiti dal Regno Unito. Questi due paesi
      insieme rappresentano circa l'80% della produzione totale della CE. Anche la Danimarca
      potrà aumentare la sua produzione mentre si prevede un declino di essa in Italia, Irlanda,
      Germania, Francia e Austria.

      Complessivamente, gli scambi intracomunitari di gas naturale dovrebbero rappresentare 30
      Mio di tep, con i Paesi Bassi sempre in posizione di testa. A tale momento dovrebbe essere
      operativo il "Continent Interconnector" britannico con un potenziale di forniture di 18 Mio
      di tep/anno sui mercati continentali.

      Secondo le previsioni, la CE dovrà importare da paesi terzi almeno 136 Mio di tep, pari ad
      un aumento del 36%. Le forniture su contratto per l'anno 2000 indicano che per l'intera CE
      potrà verificarsi a tale data un'eccedenza di gas. Nel 2000, la dipendenza CE sarà salita al
      44% circa con forti differenza tuttavia tra gli Stati membri. L'Irlanda, la Svezia e la Grecia
      per il momento non hanno stipulato contratti di forniture per soddisfare pienamente i livelli
      previsti della domanda nel 2000.

3.3.2. 2010

      La domanda è stimata a 392-411 Mio di tep, cioè un aumento del 27% rispetto al 2000. Il
      gas naturale potrà sostituire le centrali elettronucleari obsolete nel Regno Unito, in Svezia
      e in Germania. Anche la Spagna e l'Italia potranno aumentare fortemente l'utilizzo del gas
      nella generazione di elettricità. Il gas potrebbe rappresentare il 26% del consumo di energia
      primaria totale della CE.

      La produzione comunitaria di gas naturale potrà registrare un declino del 6% a partire dal
      2000 ed arrivare a 165 Mio di tep. Il Regno Unito continuerà probabilmente ad aumentare
      la sua produzione, fino a circa 80 Mio di tep, più del 50% del totale della produzione
      comunitaria. E' probabile tuttavia che a tale data la produzione britannica venga usata
      esclusivamente per scopi interni e non possa coprire completamente la domanda prevista. La
      produzione olandese registrerà probabilmente un declino a partire da questa data.

      Il quantitativo totale degli scambi intracomunitari di gas potrà scendere a 28 Mio di tep con
      i Paesi Bassi come maggiori fornitori, mentre la Danimarca potrà fornire piccoli quantitativi
      alla Germania e alla Svezia.

      A questo momento la CE potrà dover importare come minimo 227 Mio di tep, corrispondenti
      ad un aumento del 70% dopo il 2000 e continuerà ad avere tre fornitori esterni principali.
      Nella presente valutazione, si parte dall'ipotesi che i contratti di fornitura a scadenza 2000
      e 2010 siano rinnovati. In questo caso, il quantitativo totale delle forniture oggetto di
      contratto sarà di circa 168 Mio di tep, così suddivisi: Russia = 66 Mio di tep, Norvegia =
      57 Mio di tep e Algeria = 40 Mio di tep.

       A questa data, la dipendenza comunitaria dall'esterno potrà essere salita fino a quasi 60%,
       con la Finlandia, la Grecia, il Portogallo e la Spagna completamente dipendenti dalle
       forniture esterne e la Francia, la Germania, l'Italia, l'Austria e il Belgio fortemente
       dipendenti. Nello stesso periodo è possibile che l'Interconnector UK-Continent serva a
       importare gas nel Regno Unito.

                                                10
Nel caso dell'Irlanda e della Svezia, quasi tutto il quantitativo di gas necessario per coprire
       la domanda prevista deve essere ancora negoziato, mentre la Grecia presenta un deficit del
       50%. Il Portogallo deve ancora negoziare un terzo della domanda, mentre in Italia, in
       Germania e nel Regno Unito, la domanda potrà rivelarsi superiore del 10-20% rispetto alle
       forniture oggetto di contratto e alla produzione interna. Per l'intera CE, si dovrà coprire fino
       al 20% della domanda prevista con nuovi contratti di importazione da fornitori tradizionali
       o nuovi.

3.3.3. Al di là del 2010

       Tutti gli Stati membri della CE sono confrontati, in misura minore o maggiore, ad una
       carenza nelle forniture oggetto di contratto. Per l'intera Comunità, il declino della produzione
       interna, abbinato ad un previsto forte aumento della domanda, potrà portare nel 2020 ad una
       dipendenza dalle importazioni fino al 75% circa. I nuovi contratti di forniture necessari per
       soddisfare la domanda nel 2020, potrebbero essere superiori al livello odierno di consumo
       totale di gas della CE.

3.4.   La dimensione estema

3.4.1. Relazioni con i fornitori estemi

       Il potenziale dei tre principali fornitori esterni della CE (Russia, Norvegia e Algeria) è più
       che sufficiente per coprire, se non tutta, gran parte della domanda supplementare. Nuovi
       fornitori inoltre entreranno prima o poi sul mercato comunitario del gas. Piccoli quantitativi
       di GNL sono già stati importati da paesi distanti, Golfo e Australia. Nel 2010, la Nigeria
       potrà fornire all'Italia e alla Spagna volumi ridotti di GNL. Esistono inoltre progetti
       concernenti gasdotti e GNL per trasportare gas in Europa dal Medio Oriente, dall'Asia
       Centrale e addirittura dall'America Centrale e dall'America Latina. Grazie a questi nuovi
       progetti dovrebbero essere disponibili circa 200 Mio di tep l'anno di gas per i mercati
       europei.

       In futuro comunque, quantitativi sempre maggiori di gas dovranno essere trasportati su
       maggiori distanze verso i mercati comunitari. Saranno necessari grandi investimenti,
       dell'ordine di diversi miliardi di ECU, per creare impianti di produzione e i relativi gasdotti
       e/o le infrastrutture GNL. Con l'aumento delle distanze, aumentano anche i costi e i rischi
       per la sicurezza associati al transito attraverso frontiere nazionali. Questi fattori potranno
       esercitare una pressione sui prezzi del gas e influenzarne quindi la domanda a lungo termine.

        La dipendenza comunitaria dalle importazioni aumenterà in ogni caso notevolmente e
        concernerà una crescente percentuale della sua domanda totale di gas da paesi terzi. La
        Norvegia, membro del SEE e dell'OCSE, resterà nei prossimi anni un grande fornitore di gas
        della CE. E' importante incoraggiare legami stretti e amichevoli con i principali fornitori non
        OCSE, Russia e Algeria, nonché con nuovi fornitori. L'integrazione a valle di fornitori
        esterni sul mercato comunitario del gas potrà rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento
        (cfr: capitolo 4).

        Il trattato sulla Carta europea dell'Energia fornisce un importante quadro generale per
        promuovere gli scambi di energia e la cooperazione con i paesi fornitori di gas che lo hanno
        firmato, la Russia, i nuovi Stati indipendenti dell'Asia Centrale e, ovviamente, la Norvegia.

                                                   11
Le disposizioni del trattato sul transito sono particolarmente importanti alla luce della
       crescente dipendenza comunitaria dalle importazioni di gas. La creazione di un quadro simile
       a Sud o l'estensione su iniziativa della Conferenza sulla Carta dell'Energia ad altri fornitori
       regionali di gas potrebbe rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento.La prossima
       conferenza Euro-Mediterranea offre un ambito adeguato per ulteriori progressi. Il dialogo in
       corso consumatori-produttori favorisce inoltre la stabilità e la creazione di legami più stretti.

       Per ottenere la sicurezza a lungo termine dell'approvvigionamento, occorre diversificare le
       fonti e le filiere di approvvigionamento e prevedere una politica di relazioni esterne che
       incoraggi stretti legami di interdipendenza tra la CE e i suoi fornitori esterni. La crescente
       dipendenza comunitaria dalle importazioni e la sua strategica necessità di legami più stretti
       con alcuni fornitori chiave dovrebbe ispirare la politica estera e le politiche di relazioni
       estere commerciali della CE con questi paesi, ivi compresi i programmi di assistenza tecnica.
       Questi programmi comprendono già progetti comunitari di rilancio della produzione di gas,
       ad esempio progetti del programma TACIS per i nuovi Stati indipendenti e di promozione
       dell'efficienza energetica.

3.4.2. Paesi dell'Europa Centrale ed Orientale (PECO) (cfr. tabella 2 C)

       Nell'arco di tempo esaminato nella presente relazione, diversi PECO dovrebbero diventare
       membri della CE. A parte i grandi gasdotti internazionali di transito, si calcola che i PECO
       avranno bisogno come minimo di circa 3 miliardi di ECU di investimenti per progetti di
       trasporto e deposito nei prossimi 15 anni, nonché di circa 100 milioni di ECU per l'assistenza
       tecnica associata a questi progetti. I PECO inoltre resteranno molto dipendenti dalle
       importazioni russe di gas, soprattutto poiché la produzione interna della regione è in declino
       in termini assoluti e acuisce la problematica della sicurezza dell'approvvigionamento. I PECO
       si rivolgeranno sempre di più alla CE per risolvere i loro problemi, sotto forma di maggiori
       scambi di gas, integrazione e cooperazione e assistenza economica. Essi si trovano in una
       posizione strategica sui grandi percorsi di transito che collegano le riserve orientali con i
       mercati comunitari, un aspetto da non trascurare.
                                                 * * *

4.     Sviluppi di mercato e implicazioni per la sicurezza dell'approvvigionamento

       Questo capitolo tratta alcuni sviluppi attuali di mercato che possono incidere sulla sicurezza
       dell'approvvigionamento.

4.1.   Sviluppi nel settore della generazione di elettricità (cfr. tabella 3)

       Secondo la maggior parte delle previsioni, questo settore rappresenterà oltre il 50%
       dell'aumento di gas nel 2010 ed è utile pertanto esaminare questo fenomeno attentamente.

                                                   12
Una direttiva CE che vietava l'utilizzo di gas per la generazione di elettricità ed assegnava
       la priorità agli utilizzi domestici ed industriali è stata ritirata nel 1991. L'impiego di gas per
       la produzione di energia elettrica è aumentato negli ultimi anni a causa dei suoi vantaggi
       economici e ambientali.

       Grazie ai nuovi sviluppi tecnologici e ai materiali avanzati, nella generazione di elettricità
       sono state introdotte le turbine a gas a ciclo combinato (Combined Cycle Gas Turbines -
       CCGT). Questi impianti hanno una resa molto più elevata, circa il 50%, rispetto alle turbine
       a gas tradizionali (circa 35%) o agli impianti alimentati a carbone (40% circa).

       I costi di costruzione e di esercizio degli impianti alimentati a gas costituiscono un altro
       vantaggio. E' possibile costruire in tempi molto più brevi rispetto agli impianti alimentati a
       carbone o a quelli nucleari, piccole unità compatte già preassemblate, alimentate a gas. Ciò
       consente di seguire più da vicino l'andamento dell'offerta e della domanda di elettricità,
       secondo un migliore rapporto costi/efficacia.

       L'utilizzo del gas naturale per la generazione di elettricità, in sostituzione di altri combustibili
       fossili presenta numerosi e importanti vantaggi ambientali tra cui minori emissioni di C0 2 ,
       S0 2 e NOx e le emissioni di polveri e i rifiuti sono trascurabili. Il gas naturale tuttavia è
       anche un gas "a effetto serra" e occorrono precauzioni per evitare perdite lungo tutta la
       catena di produzione, trasmissione, distribuzione e utilizzazione.

       A causa di questi vantaggi, l'utilizzo del gas per la generazione di elettricità può aumentare
       nella domanda totale dall'attuale 15% fino al 32% nel 2010 e raggiungere percentuali
       addirittura più elevate nel 2020.

       II maggiore utilizzo di gas nella generazione di elettricità e la ricerca di un migliore rapporto
       costi/efficacia, può inoltre incoraggiare altri legami diretti tra i produttori di elettricità e i
       produttori di gas, nonché nuove formule di prezzo che rispecchino il fatto che il carbone
       costituisce il principale concorrente del gas nella generazione di elettricità; parallelamente,
       lo sviluppo dei mercati del gas consentirà nuove forme di tariffazione.

       Una condizione preliminare per acquisti diretti di questo tipo sarà l'accesso diretto
       all'infrastruttura di trasmissione per garantire forniture affidabili e la disponibilità nel sistema
       di trasmissione di capacità in eccedenza. Alcuni contratti diretti di questo tipo sono già in
       atto e concernono soprattutto fornitori di gas norvegesi da un lato, e imprese dell'elettricità
       (SEP nei Paesi Bassi, Scottish Power e National Power nel Regno Unito) dall'altro, ma anche
       tra il produttore algerino Sonatrach e l'ente italiano di energia elettrica ENEL.

4.2.   Sviluppi nel settore delle grandi imprese

       Per le imprese industriali ad uso intensivo di energia, i vincoli ambientali rappresentano una
       percentuale crescente dei costi e, di conseguenza, un importante fattore per rimanere
       competitivi. Negli Stati membri con norme ambientali severe, è già diffusa la prassi di
       contenere i costi ambientali facendo maggiore ricorso al gas naturale. Più il mercato è

                                                    13
maturo e meno l'ubicazione geografica dei grandi consumatori limiterà la scelta delle
       forniture. Si potrebbero sviluppare relazioni contrattuali di tipo diverso da quelle a lungo
       termine, atte a conferire flessibilità e diversità al mercato. La possibilità di costruire gasdotti
       e i vantaggi di una maggiore concorrenza a monte possono dare ai grandi industriali o ai
       gruppi di imprese industriali la possibilità di partecipare finanziariamente a progetti di
       approvvigionamento che a loro volta potranno aumentare la diversificazione delle fonti.

4.3.   Integrazione verticale lungo la catena del gas

       I fornitori esterni investono in misura crescente a valle e gli investimenti hanno la forma di
       joint ventures di vario tipo, partecipazioni a società di trasmissione, investimenti, vendite
       dirette agli utilizzatori finali e accordi di trasferimento di know-how tecnico. Gli esempi più
       significativi al riguardo sono i fornitori norvegesi di gas e Gazprom in Russia.

       Le attività a valle dei fornitori norvegesi di gas consentono loro di trattare nuovi volumi di
       esportazione. Esempi di questa politica sono la joint venture Netra e la piccola quota di
       partecipazione acquisita nella società di trasmissione VNG, tutti in Germania, e l'affermarsi
       di una marketing joint venture del gas, Alliance Gas, con BP nel Regno Unito. L'accresciuto
       ruolo dei fornitori norvegesi dovrebbe aumentare le possibilità di consegne di gas sui mercati
       europei con effetti positivi per la sicurezza dell'approvvigionamento.

       Negli ultimi anni si è registrata una maggiore presenza di Gazprom sui mercati dell'Europa
       Occidentale, Centrale ed Orientale. Citiamo tra queste joint ventures, Wingas in Germania,
       Prometheus in Grecia, Gasum im Finlandia, l'UK-Continent Interconnector, EuroPolGas in
       Polonia, Panrusgas in Ungheria e Volta in Italia. La formazione di joint ventures di questo
       tipo è favorita dalle possibilità venutesi a creare in questi paesi per i fornitori esterni e dai
       legami storici di Gazprom con l'Europa Orientale. Gazprom detiene anche azioni in Moldova
       e Bielorussia.

       La riuscita dell'apparente strategia seguita da Gazprom di aumentare la sua partecipazione
       a valle sui mercati europei del gas è legata a diversi fattori, tra cui gli sviluppi politici in
       Russia, il futuro gettito delle vendite di gas e la disponibilità di fonti di investimento.

       II fornitore algerino Sonatrach sembra maggiormente interessato ad attirare le risorse
       tecnologiche e finanziarie necessarie per sviluppare la produzione anziché, almeno per il
       momento, ad investimenti a valle.

       La partecipazione a monte delle società comunitarie di gas è meno frequente di quella a valle
       dei produttori di gas, ma si osservano casi in cui le società di trasmissione cercano di
       ottenere accesso alle riserve di gas. Esistono anche indicazioni secondo cui le società
       petrolifere dedicano maggiore attenzione ai progetti di gas rispetto al passato. L'attuazione
       di trattati internazionali quali il trattato sulla Carta dell'Energia e/o le esigenze finanziarie
       dei fornitori esterni faciliteranno in futuro sviluppi di questi tipo.

       Si può affermare che la sicurezza dell'approvvigionamento si avvantaggia di un'integrazione
       verticale a monte e a valle. Il valore aggiunto derivante dagli investimenti a monte e a valle

                                                   14
indica un maggiore impegno sul mercato in questione che viene rifornito di gas in maniera
       regolare ed affidabile. Gli investimenti a valle da parte di fornitori esterni potrebbero tuttavia
       comportare dei rischi se non fossero controbilanciati dalla presenza di fornitori alternativi.

4.4.   Integrazione orizzontale sul mercato del gas

       Il processo dell'integrazione orizzontale a livello di distribuzione, soprattutto negli Stati
       membri più piccoli (Paesi Bassi, Danimarca, Belgio), è stato favorito dal mercato unico che
       porta le società erogatrici di servizi ad economie di scala sotto forma di fusioni o altre forme
       di cooperazione ed aumenta l'efficienza e il controllo dei costi, combinando i servizi di gas,
       elettricità e, in alcuni casi, altri servizi pubblici. In altri Stati membri vi è stata una tendenza
       verso un numero minore di società, ma più diversificate ed integrate a livello regionale o
       locale.

       Le differenze di cultura industriale e commerciale tra le industrie europee dell'elettricità e
       del gas sono state all'origine del lento sviluppo di partecipazioni azionarie incrociate o
       attività congiunte, ad esempio nella nuova capacità di generazione alimentata a gas o le linee
       di trasmissione. L'aumento della capacità di generazione alimentata a gas potrebbe, nei
       prossimi anni, portare a dei cambiamenti, considerati i possibili vantaggi reciproci e il
       contenimento dei rischi per entrambe le industrie. Nel Regno Unito ad esempio, le società
       di distribuzione dell'elettricità si sono avvalse dell'ambiente liberalizzato per garantirsi
       l'accesso diretto alle forniture di gas del Mare del Nord destinate alla produzione di elettricità
       e per entrare sul mercato delle forniture di gas, spesso sotto forma di consorzi.

4.5.   Meccanismi di tariffazione del gas

       I prezzi del gas ai consumatori finali nell'Europa continentale sono stabiliti secondo due
       approcci principali: il metodo basato sui costi e il sistema legato al valore di mercato con
       formule di indicizzazione che legano i prezzi del gas a quelli dei combustibili alternativi
       concorrenti.

       In vari contratti di vendita di gas destinati al settore della generazione di elettricità, sono
       state applicate nuove formule di tariffazione. Sono state elaborate clausole di indicizzazione,
       ad esempio rispetto al carbone, all'elettricità, all'inflazione in generale a titolo alternativo,
       oppure in aggiunta al sistema di indicizzazione legato al petrolio e nuovi concetti di
       tariffazione potrebbero svilupparsi. Per evitare la maggiore volatilità dei prezzi del gas
       collegati al petrolio, i produttori di elettricità possono trovare interessante pagare un premium
       per il gas quando il suo prezzo è legato ad un combustibile più stabile come il carbone. Il
       combustibile alternativo per la generazione di elettricità nel caso di CHP e CCGT è dato dai
       distillati leggeri di petrolio e ciò significa che il gas è tariffato in questo caso
       favorevolmente. Questi sviluppi potrebbero favorire la realizzazione di nuovi progetti di
       forniture di gas.

       Nel Regno Unito, i prezzi del gas sono autonomi e vengono determinati dalle forze di
       mercato dell'offerta e della domanda di gas per gli utilizzatori commerciali, industriali e
       quelli della generazione di elettricità.

                                                    15
La concorrenza tra fornitori determina il prezzo del gas mentre e i consumatori possono
       scegliere tra un'ampia gamma di fornitori di gas concorrenti. Oltre all'abbinamento al
       petrolio, è possibile ora prevedere nuove forme di indicizzazione. Hanno fatto la comparsa
       contratti spot market e sembra soltanto una questione di tempo prima che nei contratti a
       lungo termine di gas si faccia riferimento ai prezzi spot market.

                                                        * * *

5.     Sicurezza dell'approvvigionamento nella CE

5.1.   Introduzione

       La sicurezza dell'approvvigionamento di gas può essere definita come la capacità del sistema
       di rifornire in maniera continua ed affidabile i clienti su una base economica e di far fronte
       ad interruzioni di carattere tecnico, economico o politico.

       Malgrado i suoi vantaggi come combustibile, il gas non avrebbe conquistato la sua
       importante posizione sul mercato dell'energia se i clienti non avessero potuto fare
       affidamento sulle forniture per il loro fabbisogno. La provata sicurezza
       dell'approvvigionamento ha consentito a questa industria di affermarsi in vari paesi europei
       e favorirà lo sviluppo di mercati in altri Stati membri.

       Nel corso degli anni, le società hanno messo a punto pacchetti di misure in relazione alle
       esigenze della loro attività a breve e a lungo termine. La sicurezza dell'approvvigionamento
       ha un prezzo. Per l'industria del gas si tratta di garantire l'equilibrio ottimale tra misure intese
       a ridurre al minimo i rischi e il prezzo che il mercato è disposto a pagare. Le misure a lungo
       termine comprendono la pianificazione anticipata dei mercati e dei volumi di forniture, la
       diversificazione delle forniture, il deposito e i clienti con contratti rescindibili3. Le trattative
       sui contratti di importazione e la realizzazione di grandi progetti di costruzione con lunghi
       tempi di ritorno sono anche parte del regolare operato di una società onde mantenere le
       forniture. A breve termine, la sicurezza dell'approvvigionamento è conseguita attraverso
       un'efficiente gestione delle reti di trasmissione e di distribuzione e decisioni operative per
       far fronte ai cambiamenti della domanda. Le decisioni per garantire le forniture ai clienti
       fanno parte della gestione abituale, ma anche della strategia a lungo termine.

       La rete sempre più interconnessa e il processo di integrazione conferiranno al mercato del
       gas naturale in Europa dimensioni superiori a quelle di un mercato nazionale. La
       Commissione nel suo Libro verde ha affermato che la rete europea del gas sempre più
       interconnessa e la natura diversificata dell'infrastruttura del gas e delle fonti di
       approvvigionamento negli Stati membri esigono che si metta a profitto la dimensione
       comunitaria per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Il Libro verde afferma

            Le società del gas riforniscono i loro clienti più importanti sulla base di contratti rescindibili onde
            poter ridurre la domanda durante i periodi di punta. Questi clienti con contratti rescindibili sono
            in genere le industrie e gli impianti di generazione di elettricità che in cambio di un prezzo del
            gas inferiore possono ricorrere a combustibili ed impianti di riserva (backup) per far fronte ad
            interruzioni del gas.

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inoltre che la sicurezza a breve termine dell'approvvigionamento del gas impone un esame
       attento ed approfondito delle misure specifiche necessarie per far fronte a crisi
       dell'approvvigionamento. Il presente capitolo è un primo tentativo in questo senso ed analizza
       la sicurezza dell'approvvigionamento sotto il profilo del mercato unico CE nel suo insieme

5.2.   Aspetti a breve termine della sicurezza dell'approvvigionamento nella CE
       Una situazione diversificata

       La situazione dell'approvvigionamento varia notevolmente da un paese all'altro in termini di
       produzione interna di gas naturale, diversificazione delle importazioni, grado di integrazione
       nella rete europea di gas naturale, volume dei depositi, segmentazione di mercato,
       percentuale delle forniture rescindibili, ecc. Le misure di sicurezza prese a livello nazionale
       per tutelare le forniture di gas variano in funzione della diversa situazione dell'offerta e della
       domanda nella CE. Di conseguenza, la penuria di approvvigionamento a breve termine in
       tutti i paesi della Comunità europea può essere evitata oppure superata in una maniera o
       nell'altra. L'informazione raccolta e le consultazioni con l'industria del gas dimostrano,
       almeno qualitativamente, che l'attuale prassi operativa, gli accordi contrattuali e
       l'infrastruttura dell'approvvigionamento sono adeguati per far fronte a breve termine ad una
       grande penuria di forniture provenienti da una fonte esterna, perlomeno sui mercati europei
       del gas più maturi. Col tempo, ciò sarà valido anche per i mercati più recenti dove si stanno
       sviluppando infrastrutture e prassi analoghe.

       Le misure disponibili per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento                  variano
       notevolmente tra gli Stati membri, come indicato nella tabella n. 4 in allegato.

       Simulazione di crisi

       Nell'eventualità di una grave penuria delle forniture, è possibile prevedere una serie di misure
       combinate onde ridurre al minimo gli effetti per i consumatori tra cui il ricorso a contratti
       di vendita rescindibili, la flessibilità dell'approvvigionamento dalla produzione interna e dalle
       importazioni, il deposito in sotterraneo e l'assistenza reciproca e la cooperazione tra società
       del gas prossime.Uno studio effettuato dai servizi della Commissione in consultazione con
       l'industria del gas esamina gli effetti di quéste singole misure di sicurezza sulla sicurezza
       globale della CE. Nel valutare la dimensione comunitaria, si è partiti dall'ipotesi di una piena
       applicazione della cooperazione transfrontaliera tra le industrie del gas interconnesse. Le
       condizioni di offerta e di domanda prevalenti nel primo trimestre del 1994 sono state prese
       come base di riferimento in quanto si tratta dell'anno più recente per il quale si hanno dati
       particolareggiati. Questo periodo non è rappresentativo delle condizioni meteorologiche più
       rigide e i risultati pertanto hanno unicamente un valore indicativo.

        Non è stato preso in considerazione il rischio di forniture decurtate da parte della Norvegia,
        paese membro del SEE e dell'OCSE.

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A seconda dell'origine della penuria, i risultati della simulazione sono i seguenti.

Penuria di forniture dall'ex Unione Sovietica
L'applicazione delle misure di sicurezza in questione (forniture rescindibili e flessibilità di
produzione) unicamente da parte dei paesi colpiti dalla penuria, equivalgono ad una riduzione
del 29% delle importazioni comunitarie dall'ex Unione Sovietica.

La cooperazione e l'attuazione congiunta in tutta la Comunità delle stesse misure di sicurezza
per usufruire del valore aggiunto della dimensione comunitaria, portano questa cifra al 36%
delle importazioni CE dall'ex Unione Sovietica e il deposito CE copre in questo caso 283
giorni di importazione4.

Penuria di forniture dall'Algeria
Secondo le stesse ipotesi, l'effetto delle misure di sicurezza corrisponde ad una riduzione del
26% se esse sono applicate singolarmente dai paesi colpiti dal blocco delle forniture, ma del
56% se si tiene conto del valore aggiunto CE. Il corrispondente deposito di copertura CE
sarebbe di 625 giorni di importazione di gas algerino.

Penuria di forniture da tutti i fornitori non OCSE
La cooperazione su scala comunitaria ridurrebbe il fabbisogno globale di importazione dai
paesi non OCSE del 21% e il deposito di copertura CE sarebbe di 136 giorni di
importazione.

Dall'analisi si possono trarre le conclusioni seguenti:

    L'interruzione delle forniture da un grande fornitore non OCSE può essere risolta più
    efficacemente se vi è una cooperazione a livello europeo per far fronte alla situazione
    di penuria. La dimensione comunitaria migliora pertanto la sicurezza
    dell'approvvigionamento.

    Le società comunitarie del gas cooperano già attraverso accordi transfrontalieri di "
    back-up". Si hanno però pochi dati su questi accordi e non è possibile appurare se essi
    sfrutterebbero pienamente la dimensione CE nell'eventualità di una crisi che colpisse
    diversi Stati membri.

    Questa cooperazione CE comprende il ricorso a misure quali la riduzione della domanda
    grazie a contratti rescindibili; flessibilità di produzione in termini di produzione
    nazionale e di importazioni da altri paesi comunitari produttori; scambi di gas possibili
    grazie alla considerevole differenza di importazioni della CE nel suo insieme rispetto a
    paesi presi singolarmente e utilizzo del deposito disponibile a livello CE.

     I giorni coperti sono calcolati dividendo la capacità strategica di deposito stimata con il volume
     giornaliero delle importazioni dall'ex Unione Sovietica, necessarie dopo l'applicazione delle misure
     di sicurezza.

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