La marina di Brindisi e gli attrattori culturali dell'entroterra

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      La marina di Brindisi e gli attrattori culturali dell'entroterra

                                 Il territorio che si estende alle spalle del porto turistico di Marina di
                                 Brindisi è ricco di testimonianze architettoniche barocche e norman-
                                 no-svevo-angioine, di manifestazioni legate alla tradizione popolare,
                                 di eccellenze enogastronomiche e di bellezze ambientali. A partire
                                 dagli anni '90, la domanda turistica è aumentata e si è progressiva-
                                 mente orientata in direzione del turismo culturale e rurale, producen-
                                 do impatti favorevoli sulla destagionalizzazione delle attività e sullo
                                 sviluppo socio-economico della zona. La Regione Puglia ha sviluppa-
                                 to una coerente strategia di integrazione degli attrattori turistici dell'a-
                                 rea brindisina destinando un totale di 62 milioni di euro dei Fondi
      europei del Programma Operativo Regionale (POR) 2000-2006 della Puglia a progetti integrati
      che interessano i Comuni di Brindisi, Cisternino, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne,
      Oria e Ostuni.

      Nel contesto del rilancio degli attrattori turistici brindisini maggiormente connessi alle ricchezze
      ambientali e storico-culturali del territorio, un contributo significativo viene dalla presenza e dallo
      sviluppo dei porti turistici. Il nuovo porto turistico di Marina di Brindisi (finanziato con fondi euro-
      pei per un totale di 5,8 milioni di euro), dotato di 640 posti barca da 6 a 35 metri e di un'ampia
      superficie espositiva terrestre e marittima, è in posizione geografica strategica per intercettare il
      flusso del turismo da diporto. L’area portuale, che interessa globalmente una superficie di oltre
      123 mila mq, dispone di uno specchio acqueo di oltre 84 mila mq e di una area a terra di circa
      39 mila mq. Il fronte mare si sviluppa per 460 metri con una nuova banchina connessa allo sto-
      rico pontile inglese - lungo 39 metri - e per ulteriori 70 metri con un tratto di costa bonificata e
      recuperata. Alla banchina si attestano 8 pontili galleggianti con piano di calpestio in legno, lun-
      ghi complessivamente 1.380 metri. In prossimità della delimitazione verso sud dello specchio
      acqueo, si stacca dalla banchina un pontile fisso su pali con frangiflutti, lungo 192 metri. I fondali
      del bacino variano da un minimo di 2,5 sino ad un massimo di 11 metri. Ogni imbarcazione può
      accedere facilmente a erogatori di acqua e corrente elettrica distribuiti sui pontili galleggianti.
      Alla radice del ponte fisso, facilmente accessibile alle imbarcazioni, è ubicato l'impianto erogato-
      re di carburanti e l'intero complesso dell'approdo turistico è approvvigionato di acqua potabile e

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                                                                 La superficie a terra è sostanzialmente divi-
                                                                 sa in tre zone: una zona destinata alla
                                                                 manutenzione ordinaria e straordinaria,
                                                                 rimessaggio e lavaggio barche (12.500
                                                                 mq), un'area adibita a parcheggio in cui si
                                                                 trovano anche depositi e servizi (oltre
                                                                 5.000 mq), e un Centro servizi (oltre
                                                                 5.000 mq) con 4 edifici (che ospitano un
                                                                 ristorante, alcune attività commerciali, gli
                                                                 uffici direzionali e la sala radio) intercon-
      nessi con portici e piazze, aperte e chiuse, e con un anfiteatro. L'approdo turistico sorge in una
      posizione particolarmente favorevole per i diportisti: vicinissimo all'imbocco del porto commercia-
      le, nell’ insenatura di levante in località Bocche di Puglia, in una zona delimitata a Nord dalla
      radice della diga foranea, a Est dall'isola di Sant'Andrea e dal Castello Alfonsino e a Sud Ovest
      dagli aeroporti militare e civile di Brindisi, che distano solo qualche chilometro.

      Il castello Alfonsino (o Aragonese), che si estende sull'isola di Sant'Andrea situata all'imboccatura
      del porto, fu costruito nel 1481 dal Duca di Calabria, Alfonso d'Aragona, inglobando le strutture
      benedettine e i resti delle costruzioni angioine già presenti sull'isola. Il castello è anche conosciu-
      to come Castello rosso: i nemici arrivando dal mare lo chiamavano con timore in questo modo a
      seguito del colore purpureo che assumeva al tramonto la pietra con cui era costruito. Nel 1558,
      per rendere più sicuro il porto, al castello venne affiancata una colossale fortezza, il Forte a
      Mare, che ancora oggi è possibile ammirare. Al recupero e alla riqualificazione architettonica del
      Castello, così come del Bastione San Giacomo e delle Colonne Romane, sono state destinate
      risorse del POR (in totale per gli interventi di recupero sui beni culturali dell'area brinidisina sono
      stati destinati oltre 11,6 milioni di euro di risorse pubbliche di cui circa 8,3 provengono da fondi
      POR). Il restauro delle Colonne Romane, da sempre il simbolo della città di Brindisi, è stato parti-
      colarmente significativo. Conosciute forse erroneamente come segno del termine dell'antica via
      Appia, esse rappresentavano in realtà un riferimento portuale per i naviganti dell'epoca. Delle
      due colonne gemelle, originarie della metà del II secolo a.C., solo una è integra. Costituita da
      otto rocchi, per un'altezza complessiva di poco meno di 19 metri, è sormontata da un capitello

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      decorato con foglie di acanto, teste di divinità e otto tritoni agli angoli. Dopo un lungo periodo
      di assenza per restauro e consolidamento della zona, la colonna è ora tornata a dominare la scali-
      nata che si trova all'ingresso del porto interno.

      Nell'entroterra brindisino si segnalano, in particolare, le testimonianze del barocco pugliese di
      Martina Franca, Francavilla Fontana e Mesagne, quelle del periodo normanno-svevo-angioino di
      Oria e Latiano e le pittoresche architetture dell'antico borgo di Ostuni, dipinto esclusivamente di
      bianco e situato sul colle più alto del territorio. La cittadina è nota anche per la presenza nel pro-
      prio territorio di numerose masserie, cinquecenteschi edifici rurali, spesso fortificati, che oggi
      ospitano un tipo di turismo culturale raffinato e legato al territorio e alle sue tradizioni.
      La Masseria de Graecis in agro di Fasano gestisce un Museo dell'olio di oliva che espone una
      raccolta di macchinari per l'ottenimento dell'olio, a partire dalla fine del '600 fino ai primi del
      '900. Nelle vicinanze del paese si trovano, inoltre, gli scavi del sito romano di Egnazia, di recente
      valorizzato con risorse del POR Puglia, e il Museo Archeologico Nazionale dove sono conservati
      anche reperti dell'Età del Bronzo (ceramici, bronzei, lapidei) e di epoca ellenistico-romana (terre-
      cotte, mosaici, sculture).

      Alla valorizzazione del patrimonio archeologico-architettonico si accompagna quella del patrimo-
      nio popolare e gastronomico del territorio. Olio e vino sono i principali prodotti agroalimentari
      che caratterizzano da secoli la ricca e variegata cucina locale, di impronta tipicamente mediter-
      ranea. L'importanza storico-culturale di tali prodotti, che sempre più concorrono a migliorare l'at-
      trattività del brindisino, è rafforzata dall'istituzione, grazie ai Fondi europei, delle strade del vino e
      dell'olio, quali la "Strada dei Vini DOC Locorotondo e Martina Franca" o "L'Appia dei Vini DOC
      Brindisi e Ostuni", un itinerario che si svolge all'interno di un territorio che già gli antichi Greci
      chiamavano Enotria (terra del vino). La "Strada dell'Olio Extravergine di Oliva DOP Collina di
      Brindisi" (che si snoda attraverso i comuni di Carovigno, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano,
      Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli) consente di visitare frantoi,
      aziende olivicole, musei, centri abitati caratteristici e di fare tappa presso osterie e locande.

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      Di forte attrattiva anche le manifestazioni della tradizione popolare, legate alla rievocazione di riti
      di carattere sia religioso che pagano, quali la Festa patronale della Madonna di Pozzo Faceto a
      Fasano, in giugno, il Torneo dei Rioni e il corteo storico di Federico II a Oria, in agosto (una
      rievocazione delle celebrazioni indette da Federico II in occasione delle sue nozze), i Riti della
      Settimana Santa e la Cavalcata di S. Oronzo, entrambi a Ostuni rispettivamente nel periodo pas-
      quale e ad agosto. I costumi e le tradizioni popolari della civiltà contadina sono ricostruiti nel
      Museo delle Arti e delle Tradizioni di Latiano.

      Con le risorse del POR 2000-2006 della Puglia sono stati compiuti inoltre interventi di qualifica-
      zione delle numerose imprese di artigianato locale e delle strutture ricettive - non solo alberghi
      ma anche agriturismi e bed & breakfast, in crescente sviluppo e non di rado testimonianza di una
      nuova imprenditorialità femminile.

      Il territorio è interessante anche dal punto di vista naturalistico, diversificato per la presenza di
      habitat umidi tipicamente costieri e di boschi nelle aree più interne. Fra i Siti di Importanza
      Comunitaria si segnalano il bosco Tramazzone, gli stagni e le saline di Punta della Contessa, il
      litorale brindisino, il Bosco Lucci, l’area di Torre Guaceto, la Macchia San Giovanni, il Bosco di
      Santa Teresa e la Foce Canale Giancola.

      Per maggiori informazioni:
      www.appiadeivini.it
      www.locorotondodoc.com
      www.stradadellolio.org

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