La Formazione Continua in Italia: dati e prospettive - Anna D'Arcangelo Venezia, 6 dicembre 2017
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Venezia, 6 dicembre 2017 La Formazione Continua in Italia: dati e prospettive Anna D’Arcangelo Responsabile Struttura Sistemi e Servizi Formativi - INAPP
Ruolo della formazione continua nella promozione dell’apprendimento permanente e dell’innovazione • Relazione tra formazione continua e innovazione tecnologica • La formazione assume un ruolo determinante nel passaggio alla digitalizzazione • Tecnologie ad alta intensità di conoscenza richiedono continuo ricorso alla riqualificazione delle competenze • I dati mostrano un tasso di partecipazione alla formazione per gli adulti ancora insufficiente • La formazione dipende molto dalla dimensione dell’azienda • In alcuni Paesi la formazione continua è percepita come parte integrante del sistema di innovazione E in Italia? 2
La partecipazione degli adulti in istruzione e formazione (2007-2016) Miglioramento rispetto al quadro europeo pur in presenza di gap rilevanti Italia 2016: 2,5 milioni di adulti in formazione (8,3% della popolazione adulta) • Livelli di partecipazione ancora bassi ma in aumento rispetto al passato • Migliora la posizione nella graduatoria europea Trend: dal 2007 al 2015: + 1,1% (da 6,2% a 7,3%) dal 2015 al 2016: + 1,0% (da 7,3% a 8,3%) EU-28: 10,8% (lontano dal benchmark, ma trend stabile) Gap ITALIA: -2,5% da EU-28, -6,7% da benchmark EU2020 (15%) Indicatore di benchmark: Tasso di partecipazione degli adulti (25-64 anni) in istruzione e formazione. Medie ITALIA e EU-28 20 15 10 5 0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 EU28 ITALIA Benchmark ET 2020 Eurostat, LFS (Labour Force Survey) 4
La partecipazione degli adulti in istruzione e formazione (2016) Cresce la Formazione Continua • Incremento imputabile alla crescita della formazione professionale non formale e alla partecipazione degli occupati • La maggior parte dei partecipanti ha frequentato corsi di FP, di cui oltre la metà erogati dal datore di lavoro • Il tasso di partecipazione mostra più alti livelli fra le donne e gli occupati. • Ciò si riscontra in ogni fascia di età ed area geografica. 5
La partecipazione degli adulti (25-64 anni) in istruzione e formazione La posizione dell’Italia in Europa nel 2016 Migliora la posizione italiana nella graduatoria europea: dal 20° posto nel 2013 al 15° nel 2016 La partecipazione varia molto fra paesi del Nord e dell’Est. Ancora lontani dal benchmark (solo 7 paesi lo superano) 30 25 20 15 Lettonia Belgio Lituania Bulgaria Polonia Estonia Irlanda Finlandia Paesi Bassi Portogallo Cipro Francia Lussemburgo Germania Grecia Romania Svezia EU28 Spagna Croazia Slovacchia Danimarca Malta Austria Slovenia ITALIA Ungheria Regno Unito Rep. Ceca 10 5 0 Eurostat, LFS (Labour Force Survey) 6
Livello di istruzione La partecipazione degli adulti (25-64 anni) in istruzione e formazione secondo il livello di istruzione posseduto, in Italia e in Europa nel 2016 La probabilità di essere coinvolti in formazione decresce fra i meno istruiti. La posizione dell’Italia: 20° posto per il livello base, 12° per i livelli superiori Problema di equità: penalizzati gli adulti con bassi livelli di istruzione 45 Istruzione pre-elementare, primo/secondo stadio di istruzione base 40 Istruzione secondaria superiore/post-secondaria non terziaria 35 Istruzione terziaria 30 25 20 15 10 5 0 Eurostat, LFS (Labour Force Survey) 7
Condizione professionale La partecipazione degli adulti (25-64 anni) in istruzione e formazione secondo la condizione professionale, in Italia e in Europa nel 2016 La posizione dell’Italia: 18° posto per i low-skilled, 16° per gli altri. Problema di equità: penalizzati gli adulti occupati nei lavori manuali e poco qualificati 40 Dirigenti, professioni intellettuali, tecniche e assimilate Impiegati, professioni qualificate nelle attività commerciali e di servizio 35 Artigiani, operai specializzati e agricoltori Professioni non qualificate 30 25 20 15 10 5 0 Eurostat, LFS (Labour Force Survey) 8
Lavoratori low-skilled over 50 in Italia La partecipazione formativa dei lavoratori (50-64 anni) per livello di competenza delle professioni (2016) Alto rischio di obsolescenza delle competenze: il cambiamento tecnologico può ampliare il mismatch tra domanda e offerta di competenze. Negli anni della crisi, crescente polarizzazione fra lavoratori high-skilled e low-skilled. Doppia penalizzazione per i low-skilled: maggior rischio occupazionale e di mancato rafforzamento del capitale umano, soprattutto nel Mezzogiorno. High-skilled Medium-skilled Medium Low-Skilled Low-skilled 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Eurostat, LFS (Labour Force Survey). 9
In sintesi Il coinvolgimento in istruzione e formazione interessa: più le donne degli uomini più i 25-34enni delle altre fasce d’età più i laureati di chi ha un titolo di studio inferiore più gli occupati dei disoccupati e inattivi più nel Centro-Nord che nel Sud 10
Gli investimenti formativi delle imprese 11
Imprese formatrici (%) per dimensione aziendale (10+ addetti). Italia, 1999-2015 La propensione formativa delle imprese italiane è triplicata in 15 anni (dal 24% nel 1999 al 60% nel 2015). La propensione è cresciuta in modo regolare negli anni, anche fra le piccole imprese con almeno 10 addetti (54%) ma varia ancora molto per dimensione aziendale. TOTAL > 250 addetti 50-249 addetti 20-49 addetti 10-19 addetti 0 20 40 60 80 100 2015 2010 2009 2005 1999 Fonte ISTAT «CVTS», INAPP «INDACO-CVTS» 12
Imprese formatrici (%) per dimensione aziendale e tipo di formazione. Italia 2015 Migliora la capacità di realizzare attività formative meno tradizionali rispetto al corso d’aula (Formazione in situazione di lavoro, Convegni, seminari, workshop, Autoapprendimento mediante formazione a distanza, Rotazione delle mansioni, Circoli di qualità). Anche fra le piccole imprese. 100,0 95 98 97 91 94 91 93 89 82 83 80,0 77 65 68 60 60,0 54 57 52 48 45 43 40,0 35 20,0 0,0 10-19 addetti 20-49 addetti 50-249 addetti 250-499 addetti 500-999 addetti 1.000 e oltre Totale addetti Imprese che hanno realizzato attività formative Imprese che hanno realizzato attività formative di tipo corsuale Imprese che hanno realizzato attività formative diverse dai corsi Fonte ISTAT «CVTS», INAPP 13
Imprese formatrici (%) per tipo di formazione erogata Italia. Confronto fra 2010 e 2015 Corsi Formazione in situazione di lavoro Convegni, seminari, workshop 2015 Autoapprendimento mediante formazione a distanza 2010 Rotazione delle mansioni, scambi o distacchi lavorativi Circoli di qualità 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Fonte ISTAT «CVTS», INAPP 14
Imprese formatrici (%) Differenza fra le grandi e le micro-imprese Italia 2000-2015 Migliora la capacità di realizzare attività formative anche fra le micro-imprese, che però subiscono gli effetti della seconda fase della crisi. 100 90 80 70 Micro-Imprese (1 - 9 Dipendenti) 60 Grandi Imprese (>= 250 Dipendenti) 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 15
I Fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua 16
Fondi Interprofessionali: Adesioni ai Fondi per Dipendenti Partizione % delle Adesioni delle imprese Fondo Conoscenza Fondo Banche Assicurazioni Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali For.Agri FondoLavoro Fond.E.R. Fon.Coop Fondo Formazione PMI Fon.Ter Fondoprofessioni Fonditalia FormAzienda For.Te FonArCom Fondo Artigianato Formazione Fondimpresa 0 5 10 15 20 25 Fonte: elaborazione INAPP su dati MLPS/Inps (Uniemens) 17
Fondi Interprofessionali: Adesioni ai Fondi per Dirigenti Fondo Dirigenti PMI Fondir Fondirigenti 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Fonte: elaborazione INAPP su dati MLPS/Inps (Uniemens) 18
Attività formative finanziate Piani formativi approvati, progetti, imprese coinvolte e lavoratori (gennaio 2015 - giugno 2016) Piani Progetti Imprese coinvolte Lavoratori 44.913 271.803 103.166 2.686.507 Fonte: Elaborazione INAPP - Sistema monitoraggio Fondi Interprofessionali Nexus I piani individuali sono quelli con la percentuale di conclusione sugli approvati più elevata, circa il 64,2%, mentre i piani aziendali si fermano al 39,4%. 19
Finalità dei piani formativi Distribuzione delle finalità dei piani approvati rispetto ai piani, alle imprese coinvolte e ai lavoratori partecipanti (gennaio 2015 - giugno 2016, %) Finalità Piani approvati Partecipazioni dei lavoratori Mantenimento/aggiornamento delle competenze 39,0 33,2 Competitività d’impresa/Innovazione 29,9 29,3 Formazione ex-lege (obbligatoria) 12,6 17,9 Competitività settoriale 8,7 7,7 Sviluppo locale 5,2 1,7 Delocalizzazione/Internazionalizzazione 1,4 1,9 Mantenimento occupazione 1,4 3,6 Formazione in ingresso 0,8 1,5 Dato non dichiarato 0,5 2,9 Mobilità esterna, outplacement, ricollocazione 0,5 0,5 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione Inapp - Sistema monitoraggio Fondi Interprofessionali Nexus 20
Tematiche formative Frequenza delle tematiche formative nei progetti costituenti i piani approvati e nella partecipazione dei lavoratori (gennaio 2015 - giugno 2016; val. %) Tematica Progetti Lavoratori Salute e sicurezza sul lavoro 34,6 32,1 Sviluppo delle abilità personali 18,8 22,8 Gestione aziendale (risorse umane, qualità, ecc.) e amministrazione 13,1 10,3 Tecniche e tecnologie di produzione della manifattura e delle costruzioni 7,4 4,5 Lingue straniere, italiano per stranieri 7,2 3,2 Informatica 6,2 4,6 Vendita, marketing 5,7 7,1 Contabilità, finanza 1,7 3,3 Salvaguardia ambientale 1,5 1,3 Tecniche, tecnologie e metodologie per l’erogazione di servizi sanitari e sociali 1,1 1,7 Conoscenza del contesto lavorativo 1,0 3,3 Tecniche, tecnologie e metodologie per l’erogazione di servizi economici 0,9 4,5 Lavoro d’ufficio e di segreteria 0,5 0,3 Tecniche e tecnologie di produzione dell’agricoltura, zootecnica e pesca 0,3 0,2 Dato non dichiarato 0,1 0,7 Totale 100 100 Fonte: Elaborazione Inapp - Sistema monitoraggio Fondi Interprofessionali Nexus 21
Inquadramento professionale dei lavoratori coinvolti nella formazione (piani conclusi al 30 giugno 2016; val. %) Quadro; 5,1 Dirigente; 4,6 Operaio Impiegato qualificato; 15,0 amministrativo e tecnico; 35,2 Operaio generico; 25,0 Impiegato direttivo; 15,1 Fonte: Elaborazione Inapp - Sistema monitoraggio Fondi Interprofessionali Nexus 22
Distribuzione territoriale dei piani approvati per regione (gennaio 2015 – giugno 2016; val.%) LOMBARDIA 22,7 VENETO 14,4 EMILIA ROMAGNA 11,6 PIEMONTE 9,0 LAZIO 7,0 TOSCANA 5,5 CAMPANIA 4,5 PUGLIA 3,6 SICILIA 3,2 MARCHE 3,0 FRIULI VENEZIA GIULIA 2,5 LIGURIA 2,3 ABRUZZO 2,2 TRENTINO ALTO ADIGE 2,2 UMBRIA 1,7 SARDEGNA 1,5 CALABRIA 1,4 BASILICATA 1,0 MOLISE 0,4 VAL D'AOSTA 0,3 Fonte: Elaborazione Inapp - Sistema monitoraggio Fondi Interprofessionali Nexus 23
In prospettiva • Accrescere gli investimenti in capitale umano per aumentare produttività, salari, redditività, migliorare performance aziendali, qualità beni e servizi. Ricadute sulla crescita economica e sociale • Rafforzare l’interdipendenza formazione-innovazione • Creare un ciclo continuo tra formazione e lavoro e favorire percorsi di transizione, attraverso tirocini formativi, apprendistato, filiera lunga IeFP, Istruzione e Formazione Tecnica Superiore • Rafforzare la capacità di internalizzare e diversificare i processi formativi all’interno delle imprese • Promuovere la collaborazione, i raccordi e le reti fra le imprese e gli altri attori territoriali 24
Bibliografia Angotti R. (2017), Intangible Assets Survey. I risultati della Rilevazione statistica sugli investimenti intangibili delle imprese, Inapp, Roma < https://goo.gl/YPneGC > Camera dei Deputati, Ministero del Lavoro, Inapp (2017), XVII Rapporto sulla Formazione Continua. Annualità 2015-2016 (Relazione presentata dal Ministro del lavoro, Atti Parlamentari XVII Legislatura, Doc. XLII, n. 4), Vol. I, a cura di R. Angotti, Roma < https://goo.gl/cZNyZy > < http://www.inapp.org/it/InappComunica/Infografica/Rapporto_FC > Cedefop (Angotti R., Behringer F., Käpplinger B., Descamps R., 2010), Employer-provided vocational training in Europe. Evaluation and interpretation of the third continuing vocational training survey, Luxembourg: Publications Office of the European Union < http://www.cedefop.europa.eu/en/publications/15390.aspx > Cedefop, (2015), Innovation and training: partners in change, Briefing Note, November 2015, No 2 < www.cedefop.europa.eu > European Commission (2017), Education and Training Monitor 2017, Luxembourg: Publications Office of the European Union European Commission (2016), Developing skills for the labour market. The Riga conclusions : European cooperation in vocational education and training 2015-2020 Guarascio D., Sacchi S. (2017), Digitalizzazione, automazione e futuro del lavoro, Inapp, Roma Guerrazzi M. (2016), “L'effetto della formazione professionale sulla produttività delle imprese italiane: alcuni riscontri dalle indagini INDACO e CVTS” in Camera dei Deputati, Ministero del Lavoro, ISFOL (2016), XVI Rapporto sulla Formazione Continua. Annualità 2014-2015 (Relazione presentata dal Ministro del lavoro, Atti Parlamentari XVII Legislatura, Doc. XLII, n. 3), Roma 25
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