Prendili per mano e il tuo sempre cuore illuminato!
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Materiale soggetto a diritto d’autore LETIZIA ESPANOLI letizia.espanoli@alice.it www.letiziaespanoli.com "Immaginate il vostro cervello come una casa illuminata: ora immaginate che qualcuno spenga le luci una ad una; questo è quello che fa l'Alzheimer. Spegne la luce in una stanza e poi nell'altra e le idee, le emozioni e la memoria si affievoliscono e cessano del tutto. Sfortunatamente, come sanno bene tutti i familiari dei malati, non c'è ancora nessun modo per evitare che le luci si spengano, nessun modo per riaccenderle. Almeno per ora"…inizia così l'articolo di Madeleine Nash pubblicato sul numero di luglio 2000 di Time
Materiale soggetto a diritto d’autore Per molti anni, una domanda ha echeggiato nella mia mente… “I malati di alzheimer comprendono ciò che sta accadendo loro? Hanno una seppur minima consapevolezza di malattia? E’ proprio vero che piano piano si spegne tutto?” Mi era sembrata una domanda di fondamentale importanza nella definizione del modello assistenziale. Porre in atto gesti di cura verso una persona che non comprende nulla di ciò che le viene fatto porta in sé elementi diversi da gesti di cura verso una persona con un insight di malattia e un livello di coscienza che la porta a riflettere su ciò che accade. Molti anni fa ho incontrato Francesca, una signora di 48 anni.
Materiale soggetto a diritto d’autore Di fronte al neurologo ed alla diagnosi che stava per fare ella disse: “Ho l’alzheimer vero dottore?” E piangendo aggiunse “Non voglio morire di alzheimer, ho un figlio di 15 anni da crescere…” Quando anni dopo Francesca arrivò in un nucleo gestito con la mia supervisione scientifica ella, intervenuta durante un corso di formazione al personale disse, profondamente consapevole della sua malattia, a tutti i partecipanti: “Siamo dementi, ma non siamo deficienti”. Mi echeggiano dentro le lunghe chiacchierate con lei… sa cosa vuol dire svegliarsi una mattina e pensare di avere 18? Sa cosa vuol dire trovarsi in cucina circondata da persone che mi trattano come una di famiglia ma che io non conosco? Sa cosa vuol dire aprire il proprio armadio e trovare vestiti di altri? E sa cosa vuol dire poco dopo ritornare in cucina e trovarti circondata dalle tue cose e dalle persone che ami?
Materiale soggetto a diritto d’autore Sa cosa vuol dire sentirsi tutto il giorno spiata e trovarsi a dare appuntamento a tutti i defunti e fare due chiacchiere con loro?... Quando te ne accorgi stai male… male da morire… Quando Antonio è venuto da me era rallentato nei movimenti e pareva nella comprensione. Era un distinto professore accompagnato da sua moglie… La moglie mi raccontava le difficoltà di tutti i giorni e lui… “Sa perché mia moglie ed io litighiamo?... Non abbiamo più gli stessi tempi, lei fa le cose velocemente, io piano piano… io ho tanto bisogno di tempo. Lo fa capire lei a mia moglie?” Le inquietanti domande… quasi a ricordare che la demenza uccide sì ciò che spesso è più caro all’uomo… la Ragione…
Materiale soggetto a diritto d’autore ma quando la parola c’è ancora non uccide pensieri e riflessioni che stanno nelle menti e nei cuori degli ammalati. Oltre la parola spesso un mondo interiore carico di sofferenza e di emotività… Scrissi tempo fa… …e allora presente e passato si mescolano, la memoria sembra soffrire il mal di mare, bisogna aggrapparsi alla vita di ogni giorno, ma come fare a vivere in mezzo a persone a me sconosciute, che parlano lingue che non sempre comprendo, che mi chiedono collaborazione a fare cose semplici ma che io non sono più in grado di fare? Fare? Che cosa? Mi lavavo la faccia da solo, mi abbottonavo i bottoni del pigiama, usavo la forchetta …e oggi, eccomi qua, qualcuno mi fa l’igiene a letto, è spesso gentile, ma
Materiale soggetto a diritto d’autore talvolta c’è in turno quella che urla e che dice sempre alle colleghe “presto…bisogna fare presto…!” Ieri sono scivolato, le mie gambe tremano…oggi sono legato su una sedia con le ruote, mi fa male il sedere e poi sto andando sempre più in giù. Mi duole la schiena. Ma perché mi hanno legato? Grido, mi sto arrabbiando, non vorrei…la signorina che urla sempre mi dice di tacere, sto disturbano tutti gli altri ospiti…arriva l’infermiera, è dolce e gentile, mi parla con tranquillità e mi chiede che cos’ho. Mentre le stavo rispondendo mi fa una iniezione… Che ora è? Devo aver dormito parecchio….”signorina, signorina”…. Ho delle inferiate al letto, posso scavalcarle, perché non mi hanno svegliato prima, devo andare a prendere da mangiare ai miei genitori….”E’ notte, parli piano”… “Signorina ha visto la mia mamma?
Materiale soggetto a diritto d’autore Devo andarle a portare da mangiare. Devo fare presto perché i tedeschi portano via tutto!” E’ mattina, un odore di buono si sta facendo avanti tra questo olezzo di merda e pipì…ah! Le assistenti….che angeli…mi lavano…che vergogna ho tutte le nudità all’aria, che sensazione di vita quella mano di assistente mi lava le parti intime….mi vergogno …….mi scende una lacrima. Oggi è arrivata una bella signora, mi ha fatto la corte per un po’. Sembrava conoscermi bene. Mah! Chissà dove l’avrò vista. Ma io questo profumo lo conosco…è mia moglie! Amore…un desiderio di abbracciarla, stringerla, fare l’amore con lei….. Sono ancora vivo!
Materiale soggetto a diritto d’autore “L’n-fans non parla ancora. Il de-mens, privato delle sue facoltà mentali, ha perso la parola intelleggibile; egli è “squalificato” come persona.
Materiale soggetto a diritto d’autore Del demente si parla, ci si occupa, per il demente ci si angustia, ma non lo si ascolta più, non gli si rivolge la parola più di tanto, non gli si consente più di avere qualche occupazione. Si sa per lo meno che soffre?” scrive Genevieve Laroque, Presidente della Fondazione nazionale di gerontologia in Francia nella prefazione del libro di Ploton. Anche la famiglia accanto alla persona demente soffre e si pone domande inquietanti, domande che spesso vengono rimbalzate verso gli operatori socio sanitari educativi. “Mia moglie capisce che sta perdendo la memoria? Sta soffrendo per questo? Comprende quello che le succede intorno?” Sorge allora una domanda… Che cos’è l’ insight di malattia?
Materiale soggetto a diritto d’autore Si può forse misurare nella demenza al fine di comprendere il livello di comprensione di un individuo rispetto alla sua malattia? Le persone affette da alzheimer dicono di loro stesse…“… in parole povere, siamo goffi, smemorati e naturalmente i nostri caregiver lo capiscono. Vogliamo che le cose vadano come prima. Ed è proprio questo che non riusciamo a sopportare, di non riuscire ad essere quello che eravamo. Fa male da morire” suggerisce Cary Smith Henderson – docente alla Duke University – autore di Visione Parziale.
Materiale soggetto a diritto d’autore Anche Rebecca Riley, nel 1984 inizia a tenere un diario della sua malattia. E’ stata infermiera e educatrice nella sua vita professionale. “Sono depressa. Ho paura di non poter esprimere i miei pensieri e le mie parole e per questo rimango in silenzio e divento depressa. Non amo gli assistenti sociali, gli infermieri e gli amici che non mi trattano come una persona”
Materiale soggetto a diritto d’autore Brevard Crihfield, l’ex direttore esecutivo del Concil of State Governements, parlando della sua esperienza di malato di alzheimer dice “E’ come se la mia testa fosse una grande protuberanza spenta” Anche Ronald Reagan nella lettera che scrisse agli americani nel 1995 disse: “Cari americani, mi è stato recentemente comunicato che io sono uno dei milioni di Americani che è afflitto dal morbo di Alzheimer. Dopo aver saputo della malattia, Nancy ed io dovevamo decidere se come cittadini volevamo tenere questa notizia privata o se volevamo condividerla con voi. In passato Nancy ha sofferto di un cancro al seno ed anch’io sono stato operato di cancro. Abbiamo constatato che raccontando di noi gli americani hanno preso coscienza del problema.
Materiale soggetto a diritto d’autore Noi eravamo felici perché come risultato molte più persone si sono sottoposte ai test preventivi. Queste persone sono state curate ai primi stadi tornando così a vivere una vita normale. Così ora, sentiamo che è importante condividere questo con voi. Aprendo i nostri cuori, speriamo che tutto ciò possa portare ad una maggior consapevolezza su questa tremenda condizione. Al momento posso affermare che sto ancora bene.Ho intenzione di vivere gli anni che Dio mi lascia in terra facendo le stesse cose che ho fatto fino ad oggi. Io continuerò a dividere il viaggio della mia vita con la mia sempre amata Nancy e la mia famiglia. Ho progettato di gioire nello stare all’aria aperta rimanendo in contatto con i miei amici. Sfortunatamente, il progredire del morbo di Alzheimer, fa sì che spesso la famiglia debba sopportare un carico molto gravoso.
Materiale soggetto a diritto d’autore Io spero solo che ci sia qualche possibilità affinché Nancy non debba vivere questa dolorosa esperienza. Quando arriverà il momento io confido che con il vostro aiuto lei possa guardare alla malattia con fiducia e coraggio Vi ringrazio per avermi dato l’onore di potervi servire come vostro Presidente. Quando Dio mi chiamerà a casa sua, qualunque sia il momento, io partirò con tutto l’amore che provo per questo nostro paese e con l’eterno ottimismo per il suo futuro. Ora inizierò il viaggio che mi condurrà verso il tramonto della mia vita. Sarà un lungo addio. Ma io so che per l’America ci sarà sempre una splendente alba davanti. Grazie amici. Dio mio benedicimi. Con affetto”
Materiale soggetto a diritto d’autore Anche una parlamentare finlandese si è ammalata di alzheimer e in uno dei suoi ultimi interventi disse “La mia memoria se ne sta andando del tutto. Sto diventando scema, non sono più intelligente come gli altri. A volte mi do i pugni in testa o sbatto la testa contro il muro: sono momenti di rabbia perché perdo la memoria. Non lasciatemi sola qui in una cosa che non so cosa sia. Perché non venite più a trovarmi come facevate una volta? Perché dovreste aver paura della vostra incapacità di aiutarmi? Ho bisogno della gente, di un paio d’occhi, un tocco, qualcuno qui in maniera personale”
Materiale soggetto a diritto d’autore Nella conferenza stampa che Charlton Heston, il Ben Hur della Tv, fece alcune estati fa per annunciare al mondo la sua malattia egli disse: “Se vedrete meno scatto nei miei passi, se non riuscirò a pronunciare bene i vostri nomi, voi saprete perché.
Materiale soggetto a diritto d’autore E se vi racconterò una storia divertente per la seconda volta, per favore … ridere lo stesso… “ E la consapevolezza fino a quando esiste? E quando la parola se n’è andata? “Anche in questo caso il loro comportamento e più raramente le poche parole ci rivelano un mondo interiore ricco e con profonda sofferenza” suggerisce il dott. Angelo Bianchetti. " Quanto manca alla vetta ? " ;" Tu sali e non pensarci! " scrisse F. W. Nietzsche… Quanto manca alla comprensione del dolore nelle persone affette da demenza? Tu studia, leggi, osserva, sperimenta e soprattutto comprendi…al resto non pensarci.
Materiale soggetto a diritto d’autore L’agitazione è stata definita da Cohen – Mansfield come “un’ attività verbale, vocale o motoria inappropriata che non viene giudicata da un osservatore come una conseguenza diretta delle esigenze o dello stato confusionale dell’individuo”… Sorge spontanea una domanda: ”Nell’occhio dell’osservatore dunque potrebbe risiedere il comportamento? I comportamenti problematici vengono etichettati da chi li percepisce inappropriati?” Esempi? Una persona che cammina incessantemente potrebbe essere alla ricerca di una toilette, una persona che urla potrebbe essere alla ricerca del figlio, una persona che batte sul tavolo potrebbe riperpetuare il gesto che da calzolaio ha fatto per tanto tempo…
Materiale soggetto a diritto d’autore Essi, letti in questa prospettiva diventano controllabili ma soprattutto diventano comprensibili. Di fronte a un problema di comportamento dunque è necessario che l’intera equipe cerchi le cause scatenanti. … ma di tutto questo parleremo in uno dei prossimi corsi… Se sei interessato a partecipare a qualche conferenza oppure a organizzare un corso proprio nella tua città puoi contattare ilariacleo@alice.it oppure visitare con attenzione il mio sito www.letiziaespanoli.com … troverai tante opportunità per continuare il tuo viaggio di crescita…
Materiale soggetto a diritto d’autore … e se utilizzi Facebook possiamo, se lo desideri, diventare amici. La mia pagina è un ristoro quotidiano di riflessioni e energia positiva… Ti auguro tanta energia vitale per vivere la tua vita e la tua professione come la grande occasione per “fare la differenza! Un abbraccio ridente… Letizia Espanoli
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