POLLINI E ALLERGIE: I RIMEDI EFFICACI PER STARE BENE IN PRIMAVERA - In collaborazione con
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Le persone che soffrono di allergia ai pollini possono manifestare sensibilità a uno o a più tipi di piante e, con una maggiore frequenza, alle graminacee. Sintomi tipici? Naso che cola e starnuti a raffica! 2
A CURA DI Il dr. Renato Ariano è responsabile, dal 2001, della Sezione di Ae- robiologia, Ecologia e Prevenzione Ambientale dell’A.A.I.I.T.O. (Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) e gestisce il sito www.pollinieallergia.net sul qua- le viene pubblicato settimanalmente il Bollettino del polline. Specializzato in Allergologia e in Pneumologia, esercita la propria attività a Bordighera, in Liguria, e ha svolto e continua svolgere attività scientifica e di ricerca in campo internistico e allergologico, con la pubblicazione di 210 lavori su riviste na- Dr. Renato Ariano zionali ed estere e n. 6 monografie. Il dr. Lorenzo Cecchi è Allergologo presso la SOS di Allergolo- gia e Immunologia di Prato - USL Toscana Centro. È Presidente Designato dell’A.A.I.I.T.O. (Associazione Allergo- logi ed Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) e da oltre 15 anni si occupa del ruolo dell’ambiente nelle malattie allergi- che e, in particolare, dell’effetto dei cambiamenti climatici sui pollini allergenici e dei meccanismi molecolari con cui questi provocano rinite e asma. È autore di oltre 100 pubblicazioni su riviste internazionali. Dr. Lorenzo Cecchi Il dr. Giuseppe Pingitore si occupa da molti anni sia di malattie dei bambini che di malattie allergiche, anche degli adulti. Fa parte della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, in qualità di componente del Consiglio Direttivo. Il dr. Pingitore è laureato a Firenze e specializzato in Allergolo- gia a Roma e in Pediatria a Modena. Ha partecipato a molti congressi in qualità di relatore ed è autore di varie pubblicazio- ni su argomenti di pediatria e allergologia. Dr. Giuseppe Pingitore 3
Pazienti.it in collaborazione con A.A.I.I.T.O. Il polline è un piccolo grande miracolo della Natura. Esso è fonte di vita per le piante e le erbe che lo liberano durante le loro sta- gioni di fioritura, al fine di permettere la fecondazione e prose- guire il ciclo della vita nel mondo vegetale. Purtroppo, la dispersione del polline in atmosfera, soprattutto ad opera del vento, produce anche la possibilità del loro ingresso nelle vie respiratorie dei soggetti allergici, i quali finiscono per soffrire di starnuti, naso otturato o gocciolante, prurito nasale, congiuntiviti, asma bronchiale e, a volte, anche fastidiose der- matiti. L’iniziativa di Pazienti.it di produrre questo e-book su “Pollini e Allergie” è molto utile e lodevole, al fine di diffondere notizie edu- cazionali relative a queste patologie. Come Responsabile della Sezione di Aerobiologia, Ecologia e Prevenzione Ambientale dell’A.A.I.I.T.O. (Associazione Allergo- logi e Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) sono molto favorevole a questa iniziativa e all’inizio di una collaborazione tra A.A.I.I.T.O. e Pazienti.it in campo educazionale sanitario. A.A.I.I.T.O. ha sempre mantenuto, tra i propri obiettivi principali, quello di diffondere una cultura allergologica nella popolazione, al fine di una maggiore consapevolezza di queste patologie. Si stima, attualmente, che in Italia ci siano circa 10 milioni di per- sone con allergia, pari a più del 20% della popolazione. A questo proposito A.A.I.I.T.O. svolge costantemente questa attività edu- cazionale, attraverso i propri siti web: 4
www.allergicamente.it www.aaiito.it www.pollinieallergia.net Questo ultimo sito, oltre a diffondere periodicamente informa- zioni sulle allergie da pollini, presenta tutto l’anno il Bollettino del Polline di tutte le regioni d’Italia, con la situazione attuale e la previsione per la settimana seguente. In questa maniera, i pazienti riescono a seguire in diretta gli andamenti delle presenze dei pollini in atmosfera nelle loro zone di residenza e possono provvedere tempestivamente alle tera- pie specifiche e a quelle preventive, rivolgendosi ai loro medici. Recentemente dal sito è pure scaricabile una specifica App METEO ALLERGIE, che fornisce direttamente sul cellulare il Bollettino del polline della propria zona, differenziando le specie. L’App fornisce anche un diario di autovalutazione clinica che il paziente può correlare con le presenze dei pollini a cui è sensibi- le e può eventualmente inviarla, via cellulare, al proprio medico di fiducia per farsi consigliare. All’e-book “Pollini e allergie”, l’AAIITO ha voluto affiancare, per chi volesse approfondire gli argomenti relativi alle allergie pro- curate dai pollini, un Piccolo Atlante delle piante e dei pollini allergenici. Il materiale non è troppo specialistico e fornisce ai pazienti tutti gli elementi essenziali per il riconoscimento delle piante maggiormente “a rischio” per i soggetti allergici. Renato Ariano Medico Allergologo in Bordighera (IM) 5
Piccolo Atlante erbe e piante allergeniche GRAMINACEE Questa famiglia è una delle più diffuse in tutto il mondo. Rac- chiude al suo interno circa 5.000 generi e quasi 8.000 specie, sia spontanee sia coltivate, ai fini dell’alimentazione umana. Sono presenti dal livello del mare fino a più di 3.000 metri di altezza. I loro fiori possono essere semplici spighette oppure infiorescenze più complesse, come pannocchie. La loro fioritura decorre da fine marzo a settembre. L’impollinazione è anemofila (per opera del vento) con rilascio di ampie quantità di granuli pollinici in atmosfera. Solo nei cereali si verifica un’autoimpollinazione e i granuli polli- nici liberati sono di numero molto inferiore. È la famiglia vegeta- le che produce il maggior numero di allergie. Tra i generi più comuni in Italia ricordiamo: Lolium perenne (logliarello): anch’essa utilizzata per il foraggio. Infiorescenza a spiga eretta, lunga circa da 5 a 15 cm. Fiorisce da marzo a fine settembre. Pianta e polline di Lolium perenne 6
Poa pratensis (erba dei prati): spontanea nei prati, diffusa dal livello del mare sino ad oltre 2.000 metri di altezza. Utilizzata per il foraggio degli animali. Infiorescenza a pannocchia, lunga sino a 20 cm. Fiorisce tra fine aprile e inizio settembre. Pianta e polline di Poa pratensis Cynodon dactylon (erba canina): spontanea, in tutte le regioni italiane. Infiorescenza composta da 3 a 5 spighe sottili. Fiorisce tra giugno e settembre. Pianta e polline di Cynodon dactylon 7
Dactilys glomerata (erba mazzolina): spontanea, infiorescenza a pannocchia, lunga da 8 a 12 cm. Fiorisce da fine aprile a settembre, è presente soprattutto nelle regioni italiane settentrionali e centrali. Pianta e polline di Cynodon dactylon Anthoxantum odoratum (paleo odoroso): diffusa dalla pianura sino a 1500 metri di altezza. Infiorescenza a pannocchia, lunga fino a 7 cm. Fiorisce da marzo fino ad agosto. Pianta e polline di Antoxantum odoratum 8
I granuli pollinici di graminacee costituiscono la principale cau- sa di pollinosi in Italia. Nel Nord Italia, la prevalenza può arrivare tra il 70 e l’85%, al Centro Italia si attesta tra il 60 e il 70% e al Sud e Isole si aggira tra il 30 e il 40%. I pollini delle graminacee presentano un’alta cross-reattività tra di loro. Questo significa che i pazienti allergici ai pollini di grami- nacee, generalmente, reagiscono a tutte le specie della famiglia. Calendario fioritura Graminacee in Italia 9
La sintomatologia presentata dai pazienti può essere inizial- mente limitata a congiuntivite o a rino-congiuntivite, ma non sono rare le forme asmatiche, soprattutto in occasione di espo- sizioni intense per motivi professionali e/o residenziali. Una causa di intensa diffusione degli allergeni pollinici può essere provocata dal taglio meccanico dell’erba che crea una sorta di “aerosol” pollinico. L’ampia cross-reattività che esiste in questa famiglia vegetale comporta una stagionalità sintoma- tologica alquanto estesa, che può decorrere da marzo sino a settembre. Le fluttuazioni stagionali possono essere frequenti, con conse- guenti ripercussioni sulla sintomatologia dei pazienti. Questo è cagionato dal fatto che le Graminacee comprendono numerose specie, ognuna delle quali ha un proprio periodo di fioritura che spesso non coincide con quello delle altre, pur verificandosi nel periodo globale che tutte le comprende. Inoltre, alcune specie di Graminacee hanno un secondo perio- do di fioritura. Infine, la fioritura di queste piante dipende molto dalle variazioni di temperatura, che possono diversificarsi anche di molto da un anno all’altro. La possibilità che la sintomatologia allergica possa insorgere anche con basse concentrazioni polli- niche è dovuta al fatto che, in caso di elevata umidità, gli allerge- ni pollinici possono essere liberati in aria con un meccanismo di shock osmotico. Queste particelle allergeniche che misurano pochi micron pos- sono essere molto numerose ed essere aerotrasportate dalle correnti aeree. Le loro dimensioni ridotte (0,6-2,5 millimicron) ne rendono possibile l’ingresso nelle vie aeree profonde, con possi- bilità quindi di crisi asmatiche. Immunoterapia specifica: numerosi lavori scientifici dimostra- no l’efficacia di questo tipo di terapia, sia tradizionale sia sublin- 10
guale, nella pollinosi da Graminacee. È stata anche dimostrata la capacità della immunoterapia specifica di prevenire l’asma da Graminacee e la persistenza del suo effetto anche a lungo termine. PARIETARIA La parietaria, Parietaria officinalis (detta anche vetriola comune), è un'erba perenne poco ramificata, che può crescere fino a 100 cm e presenta foglie ovali o lanceolate, grandi (5-10 cm) e può presentarsi dal livello del mare fino a 900 m di altitudine. Fiorisce dalla prima primavera fino all'autunno. È anche molto diffusa la Parietaria judaica (erba muraiola o vetriola), erba perenne infestante che cresce nei terreni secchi e incolti, nelle fessure dei muri, sulle macerie. Questa erba presen- te in tutta la penisola. Il fusto è erbaceo, ramificato dalla base, spesso di colore rossastro, non supera di solito i 40 cm. Le sue foglie sono pure lanceolate semplici, lunghe 2-3 cm. Gli stami sono piegati verso l’interno e con il disseccamento si distendo- no verso l’esterno liberando il polline. Il periodo di pollinazione è molto ampio, con massimi di concen- trazione in primavera e da metà estate all’inizio dell’autunno. 11
Il granulo pollinico della Parietaria è tri- o tetraporato, 14-19 µm di diametro, molto leggero, facilmente aerodiffuso e possie- de un alto potenziale allergenico. La prevalenza della sensibilizzazione al polline di Parietaria, in Italia, è maggiore al Sud e Isole e nella riviera ligure, raggiungen- do il 60-80% dei pollinosici. Al Centro la prevalenza è minore (40%) ed ancora inferiore al Nord (30%). Caratteristiche della pollinosi da Parietaria, rispetto alle altre, sono quelle di produrre spesso crisi asmatiche (circa nel 50% dei casi), di avere un periodo di manifestazioni assai esteso, tanto da farla considerare quasi una pollinosi perenne, almeno al Sud. Infine, tende a presentare più frequentemente delle altre fenomeni di mono-sensibilizzazione. La dose soglia che causa lo scatenamento delle crisi allergiche, sembra avvenire alla quota di 30 granuli per metro cubo. Esistono numerosi lavori che dimostrano l’efficacia della desen- sibilizzazione specifica per la pollinosi da Parietaria, sia in età pediatrica che adulta, con persistenza della remissione sintoma- tologica dopo anni dalla sospensione. Calendario fioritura Parietaria in Italia 12
ARTEMISIA L’artemisia o assenzio selvatico (Artemisia vulgaris) è un’erba perenne, della famiglia delle Composite molto diffusa. Cresce lungo le strade, nei prati, in radure di boschi, lungo i torrenti, in zone ruderali, soprattutto in terreni ricchi di azoto. È presente in tutte le regioni, dalle più settentrionali fino alle mediterranee, dal livello del mare fino al piano montano. La fioritura è estivo-autunnale. Vi sono diverse specie di denominate volgarmente artemisia come A. absinthium (assenzio vero) A. verlotorum, A. annua, A. genipi. Il fusto erbaceo cresce fino a 120 cm, ramificato, a volte rossastro; le foglie sono semplici, alterne, con odore aromatico. I fiori, di colore giallo-bruno, sono riuniti in piccoli capolini di 3-6 mm disposti in racemi formanti una pannocchia. Le artemisie solitamente producono grandi quantità di polline, altamente allergenico, con picchi massimi di concentrazione tra i primi di agosto e fine settembre. Il periodo è sovrapponibile con quello di ambrosia. Il granulo di polline ha un diametro di 18-24 µm, con aspetto al microscopio ottico echinato (con punte). Pianta e polline di Artemisia 13
Le specie della famiglia delle Composite che possono produrre sensibilizzazioni di tipo allergico sono abbastanza poche, in re- lazione alla numerosità della famiglia. L’Artemisia vulgaris è una di queste. La prevalenza delle sensibilizzazioni riferisce un 25% al Nord, un 15% al Centro e 10% al Sud e Isole. Sono infrequenti le mono sensibilizzazioni. Esistono cross reattività con altre Composite, come l’Ambrosia, e con altri generi come le Graminacee. La sintomatologia può insorgere nella fine estate o all’inizio dell’autunno. L’immunoterapia specifica è efficace anche in queste forme di allergie respiratorie. Calendario fioriture Artemisia in Italia 14
AMBROSIA Il genere Ambrosia annovera circa 40 specie di erbe annue o pe- renni, spesso aromatiche, presenti soprattutto del Nord America, ma più recentemente diffuse anche in Europa. È diffusa in tutto il mondo, (USA Canada, Asia, Sud America, Australia, Asia minore, Giappone Europa), nelle regioni pianeg- gianti a clima continentale. Cresce su suoli a vegetazione rada o dove è stata rimossa la vegetazione originaria, non sopporta la concorrenza di una vegetazione densa. Gli spazi prediletti sono i terreni incolti o parzialmente coltivati, i terreni ghiaiosi e sabbio- si, ricchi di azoto; infatti, la diffusione maggiore di Ambrosia in Europa si registra nei terreni alluvionali dei grandi fiumi. In Italia, in particolare, le specie più diffuse sono Ambrosia artemisifolia presente nelle regioni settentrionali nelle zone ruderali, nei terreni incolti, terrapieni, massicciate ferroviarie e Ambrosia maritima lungo i litorali sabbiosi. Sono da ricordare, anche se meno diffuse, Ambrosia coronopifolia nelle regioni del centro-nord e, Ambrosia tenuifolia e Ambrosia trifida. Il fusto è ampiamente ramificato e può crescere fino ad oltre 150 cm. Le foglie sono semplici, generalmente acuminate. I fiori sono riuniti in piccoli capolini. Il polline è di piccole dimensioni piccolo, 15-24 µm di diametro, tricolporato, caratteristica la sua esina microechinata. L’Ambro- sia produce molti pollini molto aerodinamici facilmente traspor- tati anche a lunga distanza. Il periodo di fioritura inizia generalmente nella seconda metà di luglio, per poi raggiungere i picchi di fioritura più elevati tra ago- sto e settembre e terminare all’inizio di ottobre. È uno dei pollini più aggressivi dal punto di vista allergenico e può causare forme di asma gravi. 15
Pianta e polline di Ambrosia Questa pianta infestante, di origine nord-americana, è giunta in Italia all’inizio del 1900 (Piemonte), con modalità poco chiare e si è rapidamente sviluppata. In alcune regioni del nord Italia, l’al- lergia ad ambrosia interessa oltre un terzo dei soggetti allergici mentre nelle regioni del centro e del sud, dove la pianta è meno diffusa, l’incidenza tende a diminuire sensibilmente. In genere sono rare le mono-sensibilizzazioni e la positività ad ambrosia è riscontrabile in soggetti con allergia estesa ad altri allergeni. La prevalenza di sensibilizzazioni cutanee sarebbe del 30% al Nord del 7% al centro e 2% al Sud e Isole. La prevalenza del- la pollinosi, in Lombardia, può arrivare al 12-15%. Frequenti i sintomi asmatici associati a rinite ed oculorinite. Dal Marzo 1999, Regione Lombardia ha emanato un Decreto (n° 25522 del 29.3.1999) per contenere e limitare l’espansione dell’ambrosia nel territorio lombardo. La pollinazione dell’Ambrosia avviene in tarda estate ed inizio autunno. Presenta cross reattività con l’Artemisia. Possibili anche le reazioni crociate con alcuni alimenti come cicoria, tarassaco, camomilla, banana, castagna, sedano, prez- zemolo, carota, finocchio e miele. Gli allergeni di questo polline sono stati identificati e sono circa una decina. Il vantaggio dell’immunoterapia specifica rispetto al trattamento farmacologico consiste nella sua efficacia a lungo termine. 16
Calendario fioritura Ambrosia in Italia FARINACCIO SELVATICO Il Farinaccio selvatico (Chenopodium album) è un’erba infestante che cresce nelle zone ruderali e incolte. Queste specie sono ad impollinazione anemofila, senza raggiungere elevatissime con- centrazioni atmosferiche ma posso diffondersi a distanza. Il fusto, di tipo erbaceo, arriva sino a 150 cm, le foglie sono ovate o lanceolate, i fiori a spiga. Il polline presenta molti pori e il dia- metro è di 25-33 millimicron con esina microechinata. La fioritura avviene nel periodo tardo-estivo. C’è cross reattività con altre specie come Salsola kali e Kochia scoparia. Pianta e polline di Chenopodium album 17
Calendario fioritura Farinaccio selvatico in Italia MERCORELLA La Mercorella (Mercurialis annua) è un’erba spontanea e infe- stante, presente nei terreni asciutti e incolti, aree rurali, giardini, vigneti, boschi di latifoglie. È molto diffusa in tutta Europa cen- tro-meridionale, dalla pianura sino alla fascia montana. La fioritura è perenne, tutto l’anno. I pollini vengono diffusi per via anemofila con discrete quantità di polline, ma soprattutto in primavera ed estate. Il fusto è erbaceo sino a 40 cm, le foglie lanceolate, i fiori in glomeruli. Rare le monosensibilità e i soggetti possono presentare anche altre sensibilizzazioni ai pollini e questo può confondere la dia- gnosi. Pianta e pollini di Mercurialis annua 18
Principali specie arboree allergeniche CIPRESSO Il cipresso (Cupressus sempervirens) è un albero sempreverde molto diffuso in tutta l’area del Mediterraneo, dove è coltivato per scopi ornamentali, come frangivento e per il rimboschimen- to. Questa pianta raggiunge facilmente 20-30 m di altezza e si estende fino a circa 800 m di altitudine. Altre specie molto diffu- se sono il Cupressus arizonica, il Cupressus macrocarpa e il Cha- maecyparis lawsoniana (cipresso di Lawson). Il fusto è eretto, con rami fino dalla base. Le foglie piccole e squamiformi addossate al ramo. I fiori riuniti in coni giallastri di circa 3 mm disposti all’apice dei rametti, mentre i femminili sono grigio-verdi formati da 8-14 scaglie. Il polline è inaperturato, sferoidale, 25-30 µm di diametro con esina sottile ricca di gra- nulazioni; il citoplasma assume una forma stellata al centro del granulo. Tutti i cipressi producono abbondanti quantità di polline e la concentrazione può essere molto elevata. Il periodo di fioritura del Cupressus sempervirens inizia in fine gennaio primi di febbraio, subito dopo la pollinazione del Cupres- sus arizonica, più precoce in quanto fiorisce già in dicembre-gen- naio. La fioritura prosegue per tutto marzo e solo da metà aprile inizia a diminuire di intensità per esaurirsi quasi completamente a fine maggio. Frequenti le cross-reattività con altre specie delle Cu- pressacee come il ginepro, che fiorisce più tardi e altre conifere come le Taxodiacee. 19
Calendario fioritura cipresso in Italia L’allergenicità delle Cupressacee è medio-alta, in aumento ne- gli ultimi anni a causa della maggiore diffusione dei cipressi per scopo ornamentale. Una caratteristica dell’allergia nei confronti dei pollini di Cu- pressaceae è quella di costituire uno dei rari casi di pollinosi invernale. L’atipicità di questa situazione fa sì che questa forma morbosa sia spesso confusa con forme di riniti virali, tipiche di questa stagione, e ciò ha contribuito alla ritardata conoscenza di questa allergopatia. La famiglia delle cupressacee, che presenta al suo interno nu- merose specie ampiamente cross reagenti tra di loro, così come è avvenuto in precedenza per le Graminacee, può essere consi- derata come un gruppo omogeneo con fioriture sovrapposte ed embricate, che partono dal mese di novembre e possono giun- gere sino ad aprile inoltrato. Il lungo periodo di fioritura e i note- voli picchi di concentrazione giustificano l’ampia prevalenza di sensibilizzazioni. In Italia la prevalenza media è del 18,4% (Nord: 9%; Centro: 28%; Sud: 20%). La sintomatologia è caratterizzata soprattutto da oculoriniti (nell’80% dei casi), non rari però casi di asma e anche dermatiti. 20
Immunoterapia: esistono oramai numerose evidenze di effi- cacia e di tollerabilità dell’immunoterapia sia sottocutanea che sublinguale. Piante e pollini di cipresso BETULLA La betulla (Betula alba) è un albero deciduo che può crescere fino a 15- 20 m di altezza, da 500 fino a 2000 m di altitudine lun- go tutto l’arco alpino e sull’Appennino settentrionale e centrale. È una pianta molto utilizzata per consolidare i pendii. Oramai e assai spesso utilizzata in tutte le città anche come pianta orna- mentale. La specie più frequente, in Italia, è la betulla bianca (Betula pendula). Presenti, in Italia, anche la betulla pubescente o pelosa (Betula pubescens), la Betula aetnensis che cresce sull’Etna, la betulla nana (Betula nana), più rara. Le foglie sono acuminate, dentellate. I fiori maschili sono riuniti in lunghe infiorescenze pendule di 3- 6 cm (amenti). Liberano grandi quantitativi di polli- ne tra fine marzo e maggio. Il polline è piccolo, con un diametro 21
di 18-28 µm, con tre pori sporgenti ed esina microechinata. Frequenti sono le cross-reattività con ontano (Alnus spp.), che appartiene alla stessa famiglia, e con nocciolo e carpini che appartengono alla famiglia delle Corylaceae. Pianta e polline di Betula alba L’allergenicità da Betulacee è molto diffusa nel Nord Europa ma, negli ultimi anni, ha visto anche aumentare la propria fre- quenza anche in Italia a causa dell’aumentato numero di piante di Betulacee inserite nell’ambiente, soprattutto per motivi indu- striali (la produzione di cellulosa), ma anche a fini ornamentali e decorativi in giardini pubblici e ville private. La sensibilizzazione al polline di Betulla raggiunge una preva- lenza del 33% al Nord, del 13% al Centro e del 5% al Sud, quasi sempre in associazione con altre sensibilizzazioni. La sintomatologia è rinitica o rinitico-asmatica e perdura circa 2- 3 settimane, durante il periodo di fioritura. I pazienti presenta- no cross-reattività clinica con pollini di specie affini, come Alnus e Corylus. 22
L’immunoterapia specifica si è dimostrata efficace. Calendario fioritura Betulla in Italia BETULLA La specie più comune è l’Alnus glutinosa (ontano comune o nero) che vive in tutte le regioni, in terreni molto umidi e ricchi di sali, in boschi e sulle sponde dei corsi d'acqua. In Italia vi sono anche altre specie come Alnus incana (ontano bianco), Alnus viridis (on- tano verde), Alnus cordata (ontano napoletano). Gli ontani sono alberi, a volte arbusti, che possono raggiungere l’altezza di 20-25 m e sono diffusi dal piano basale fino oltre i 1000 m di altitudine. Il fusto è eretto, con corteccia verde-bruno lucida. Le foglie sono alterne, semplici, obovato-ellittiche. I fiori maschili riuniti in lunghi amenti pendenti di 5-10 cm, i femminili riuniti in piccoli amenti eretti. 23
La fioritura è tra fine gennaio e aprile, prima della comparsa delle foglie; l’ontano verde fiorisce nella tarda primavera, tra fine maggio e giugno. La pianta produce e immette in atmosfera numerosissimi granuli di polline molto aerodinamici che posso diffondersi anche a notevoli distanze. Il polline è tetra o pentaporato, oblato, 22-34 µm di diametro con esina microechianta. La prevalenza di sensibilizzazioni a questo polline è del 34% al Nord, del 26% al centro e del 4% al Sud e Isole. È difficile una valutazione dell’importanza di questa pollinosi isolata in quanto presenta un’ampia cross-reattività con Betulacee, Fagacee e Corylacee per cui i soggetti sensibilizzati possono presentare una sintomatologia anche in periodi in cui la pianta non fiorisce ma sono presenti i pollini delle altre piante. Pianta e polline di Ontano 24
NOCCIOLO Il nocciolo (Corylus avellana) è un arbusto deciduo alto fino a 7-8 m che cresce spontaneo dalle zone pianeggianti fino ad oltre 1500 m di altitudine. Può raggiungere sino 9 m di altezza. è molto diffuso in tutta Europa, tranne che nelle regioni a clima più freddo. È largamente coltivato in molte regioni per il suo frutto (noc- ciola) con seme commestibile. Il fusto è eretto, ramificato dalla base con corteccia grigio-bruna e chioma globosa. Le foglie sono semplici, alterne, tondeggianti, appuntite e base cuorifor- me, seghettate. I fiori sono unisessuali, i maschili riuniti in amen- ti pendenti giallo-marroni lunghi 6-10 cm, i femminili piccoli con stimmi piumosi rossi. La fioritura inizia a fine dicembre e si protrae fino a marzo, pri- ma della comparsa delle foglie. Il polline è tri-porato, di 19-28 µm di diametro con esina scabrato-micro-echinata. Ogni pianta pro- duce elevatissime quantità di polline durante i mesi invernali, i picchi di fioritura più elevati avvengono in febbraio-inizio marzo. La pollinosi da nocciolo fornisce una sintomatologia molto precoce, nei primi mesi dell’anno, che poi tende a perdurare nel tempo, a causa della cross reattività con i pollini di betulla, onta- no e carpino, che fioriscono anche fino a maggio. Le percentuali di sensibilizzazioni sono del 34% al Nord, del 16% al centro e del 4% al Sud e Isole. Frequenti le reazioni crociate con altre corilacee, nonché con ontano e betulla. Questa caratteristica può far prolungare il pe- riodo sintomatologico dei pazienti fino alla primavera. La desensibilizzazione specifica può essere efficace. 25
Pianta e polline di Corylus avellana CARPINO BIANCO E CARPINO NERO Il carpino bianco (Carpinus betulus) è un albero deciduo ampia- mente presente, in Italia, nelle regioni centro-settentrionali in pianura e raggiunge, sulle alture, fino ad oltre 1000 m di altitu- dine. È meno presente al sud e assente nelle isole. Altra specie molto diffusa in tutte le regioni italiane, isole comprese, è il carpino nero, Ostrya carpinifolia (carpino nero). La pianta può crescere fino a 20 m di altezza, ma a volte viene allevato come arbusto per costituire siepi. Il fusto, eretto con corteccia grigio-brunastra e ampia chioma arrotondata. Le foglie sono semplici, alterne, ovato-oblunghe con apice acuminato, di colore verde scuro. I fiori sono unisessuali, i maschili riuniti in amenti di circa 2-5 cm, pendenti, cilindrici, verdastri mentre quel- li femminili sono più corti, eretti, con brattee trilobate, disposti all'apice dei rametti. Il polline del carpino bianco è relativamente grande, con un diametro 30-40 µm, 3-4-5-porato, con esina scabrata. Fiorisce da fine marzo a tutto maggio, seguendo di 1-2 settimane la pollina- zione del carpino nero. 26
Il polline di questa specie cross reagisce con quelli di betulla, nocciolo e ontano per cui i soggetti ad esso sensibilizzati pos- sono presentare sintomatologia anche se esposti a queste altre piante. La prevalenza di questa pollinosi è diversa nelle varie regioni italiane: va dal 33% segnalato nelle regioni del Nord, al 14% delle regioni del centro e al 2% nelle regioni del Sud. L’immunoterapia specifica si è dimostrata efficace. Pianta e polline di carpino OLIVO L’olivo (Olea europaea) è un albero sempreverde che può raggiun- gere l’altezza di 10-15 m, può essere presente dal livello del mare fino a 600-700 m di altitudine. Questa pianta è intensamente coltivata in tutte le regioni cen- tro-meridionali, ma è presente anche in regioni settentrionali climaticamente favorite, come la Liguria. Viene anche utilizzato spesso come pianta ornamentale. Il fusto è irregolare, contorto, sinuoso. La chioma si presenta ovale, allargata. Le foglie sono semplici, opposte, lanceolate, di colore grigio-verde sulla pagina superiore e biancastre-argentee 27
sulla pagina inferiore. I piccoli fiori, ermafroditi, presentano una corolla bianca e sono riuniti in pannicoli ascellari (mignole). Il granulo pollinico è piccolo (16-26 µm di diametro) con una caratteristica esina reticolata. Il periodo di massima fioritura è generalmente limitato a poche settimane comprese tra fine aprile e fine giugno, con la possibi- lità di crisi asmatiche, causate da elevati picchi pollinici. La sensibilizzazione al polline di olivo, mediamente, interessa circa il 10% dei soggetti allergici, con punte del 30-40% nelle regioni dove la coltivazione di questa pianta è più estesa. Questa pollinosi è tipica del Sud, Isole a Liguria, dove la pianta è coltivata intensivamente. Le mono-sensibilizzazioni a questo polline sono molto rare. È tipico, per la pollinosi da Olea, la pos- sibilità di anni di alternanza di quantità di pollini, quindi con anni maggiormente critici per i pazienti e anni più “miti” correlati con le diverse concentrazioni annuali. Si possono verificare casi di cross reattività con altre specie della stessa famiglia, soprattut- to frassini (Fraxinus excelsior, con fioritura invernale, e Fraxinus ornus, con fioritura primaverile) e ligustro (Ligustrum vulgare, con fioritura estiva). È dimostrato che la immunoterapia specifica funziona, con cicli prestagionali. Pianta e polline dell’Olea europaea 28
Calendario della fioritura dell’olivo in Italia FAGGIO Il faggio è un genere di piante della famiglia delle Fagacee che comprende specie arboree e arbustive con altezze dai 15 – 20 m ai 35-40 m. La specie più diffusa è rappresentata da Fagus syl- vatica ed è presente fino a 2000 m di altitudine. È presente lungo tutto l’arco alpino e sugli Appennini fino alla Sicilia, manca in pianura Padana. Viene spesso usato come ornamentale soprat- tutto nelle forme a foglie rosse. Il fusto è diritto e fittamente ramificato, corteccia grigio-chiara e liscia, chioma globosa e densa. Le foglie sono semplici, alterne, ellittiche con margini cigliati, lucenti. I fiori sono unisessuali: i maschili sono riuniti in amenti tondeggianti giallastri e pendenti da sottili peduncoli, i femminili sono riuniti a coppia e avvolti in un involucro. Il polline è tricolporato, sferoidale, 40-45 µm di diametro con esina sottile leggermente rugosa. La fioritura avviene in contem- poranea con l’emissione delle foglie, tra inizio di aprile e metà giugno, e libera generalmente limitate quantità di polline e con notevoli variazioni di anno in anno e generalmente con picchi 29
ogni tre anni. Le concentrazioni di polline, in stagione, non sono mai troppo elevate, tuttavia, a seconda della maggiore presenza sul territo- rio possono anche divenire significative negli anni di maggiore pollinazione. Per questo è considerato a moderata allergenicità. Cross reattività sono tuttavia possibili con betulacee (betulla), corylacee (nocciolo) e altre fagacee (querce e castagno). Le mono-sensibilizzazioni sono rare, mentre più frequenti sono le associazioni di sensibilizzazione, nello stesso paziente, con Graminacee e Parietaria, per cui, sovrapponendosi il periodo di fioritura, non è sempre facile definirne la responsabilità clinica. Le statistiche portano una prevalenza di sensibilizzazioni del 7% per il Nord, del 15% per il Centro e del 5% per il Sud e Isole. Foglie e polline di Faggio 30
Allergia ai pollini? Tutti i sintomi del disturbo I sintomi respiratori dell’al- non allergici, sono invece lergia ai pollini del tutto innocui (sensibi- lizzazione). Nell’allergico, Come si diceva, l’allergia ai il sistema immunitario si pollini, o pollinosi, può esse- mette in moto quando en- re davvero una seccatura tra in contatto con gli anti- da sopportare, in partico- geni presenti nei granuli di lar modo in primavera e in polline: si scatena, dunque, estate. l’infiammazione dopo esse- re entrati in contatto con In questo periodo, quando l’allergene inalato durante tutti trascorrono piacevo- la respirazione. li giornate all’aria aperta, inebriandosi dei primi raggi È anzitutto importante rico- di sole o del caldo estivo, noscere a quali piante si è magari gustando un buon allergici. Potrebbero essere gelato al parco, gli allergici tutte, molte, o solo alcune: preferiscono passare i loro conoscendo l’antigene a giorni in casa, per evitare cui si è sensibili, sarà più i fastidiosissimi disturbi facile cercare di evitare dell’allergia. quelle zone dove esso è più presente durante il periodo Ma perché si scatena della fioritura. l’allergia ai pollini? I pollini sono liberati da Il soggetto diventa aller- piante erbacee e alberi per gico perchè sviluppa una consentire la loro riprodu- iper-produzione di IgE spe- zione, essenziale per non cifiche nei confronti di an- far estinguere gli abitanti tigeni che, per i soggetti del regno vegetale: è quindi opportuno che non si ab- 31
battano piante, come ad esem- si parla di congiuntivite allergi- pio gli ulivi, solo per il problema ca, contraddistinta, a sua volta, dell’allergia, in quanto il polline da alcune specifiche manife- trasportato dal vento può pro- stazioni, tra cui: venire anche da piante lontane alcuni chilometri. Piuttosto, oc- • Lacrimazione abbondante e corre imparare a riconoscere i bruciore. sintomi dell’allergia ai pollini, • Prurito alle palpebre, che si per cercare di stare lontani da arrossano e si gonfiano. questo tipo di vegetazione du- • Fotofobia, ovvero forte fa- rante la fioritura e riuscire così stidio verso le fonti lumino- a tutelarsi. se. Tra i sintomi possibili della pol- Il naso è anch’esso coinvolto, linosi vi sono anzitutto l’asma con sintomi evidenti: bronchiale e la rinite allergica, collegate spesso tra loro: naso • Starnuti frequenti e a volte e bronchi fanno parte della in serie. stessa via aerea e frequente- • Prurito al naso, intorno alle mente sono coinvolti insieme labbra o sul palato. durante un episodio di allergia. • Naso chiuso e congestione. • Muco abbondante, liquido e Tra gli altri sintomi vi sono trasparente. quelli che riguardano gli occhi; • Percezioni olfattive ridotte. 32
Infine, se sono interessate le (detti panallergeni) verso cui si altre vie respiratorie, possono è allergici: si tratta della cosid- comparire disturbi quali: detta SOA, la Sindrome Orale Allergica, generalmente non • Dispnea pericolosa con sintomi limitati • Senso di costrizione al tora- a labbra, bocca e faringe. ce • Tosse secca Altri sintomi, meno diffusi, ma • Asma o crisi asmatiche comunque possibili, di una pol- • Sibili al torace linosi, sono: Colpa dei pollini? Le ma- • Cefalea frontale nifestazioni inaspettate • Malessere • Stanchezza cronica dell’allergia • Difficoltà di pensiero e di concentrazione Oltre a quelli elencati, possono • Rush, dermatite, orticaria anche esservi altri sintomi che accompagnano l’allergia al pol- Se dunque cominciate ad av- line; molti di questi hanno a che vertire qualcuno di questi fa- fare con la mucosa della bocca stidi durante una passeggiata e delle labbra o con le prime vie all’aria aperta, attenzione: po- deputate alla deglutizione: trebbe trattarsi proprio di aller- gia! • Gonfiore o prurito delle lab- bra Per capirlo, basterà sottoporsi • Bruciore in gola o sul palato a una semplice test allergico • Disfagia e difficoltà varie di (prick test o prove allergiche), deglutizione un esame indolore e non in- vasivo che potrete effettuare A volte, questi sintomi posso- presso l’allergologo, speciali- no insorgere anche dopo aver sta che sarà anche in grado di mangiato alcuni tipi di verdu- proporvi rimedi e trattamenti ra o di frutta aventi antigeni per ritrovare il benessere. comuni con quelli dei pollini 33
Sindrome orale allergica congiuntivite, broncospasmo e sintomi gastrointestinali. I pazienti affetti da pollinosi possono presentare, oltre ai Le prime segnalazioni di que- sintomi classici, rappresentati sta sindrome sono state riferite da riniti, oculoriniti e asma an- a soggetti affetti da sensibiliz- che questa sindrome. Questa zazione a Betula dopo assun- avviene solo nel 20% circa dei zione di mele. In seguito, sono pazienti pollinosici ed è rap- stati identificati degli allergeni presentata da manifestazioni presenti in tutto il mondo vege- cliniche che insorgono pochi tale e, per questo, chiamati pa- minuti (o anche pochi secon- nallergeni, con la caratteristica di) dopo l’assunzione di alcuni di essere distrutti dalla cottu- cibi, in particolare frutta e ver- ra e dalla digestione gastrica. dura. Per questa ragione, le reazioni sono generalmente localizzate I sintomi sono rappresentati da alla bocca e si verificano sol- edema delle labbra e turgore tanto con gli alimenti vegetali del palato, associati a bruciore crudi. e prurito locale intenso. I principali panallergeni re- sponsabili della sindrome orale allergica sono le proteine della famiglia PR-10 e la profilina. Le proteine della famiglia PR- 10 sono presenti nei pollini di betulla, nocciolo, carpino e al- tri alberi e in tutti gli alimenti vegetali, in particolare, è fre- Le manifestazioni possono es- quente la reazione con la frutta sere lievi ma possono anche cruda e con frutta secca con estendersi alla glottide, con guscio (nocciola, arachidi). edema locale e stridore inspi- ratorio. Possono poi estender- si ad altri distretti con compar- sa di rinite con starnutazione, 34
Primavera, tempo di allergie: i rimedi migliori per respirare a pieni polmoni! Allergia alle graminacee: prevenirla si può! In primis, è necessario modifi- care alcuni comportamenti, per Etciù! Perchè arrendersi all’al- far sì che si entri il meno possi- lergia ai pollini? Parliamo, dun- bile in contatto con l’allergene. que, di prevenzione. Ecco alcuni validi consigli. È vero, non esiste un modo 10 rimedi migliori contro davvero efficace per evitare di le allergie ai pollini entrare in contatto con i pollini: uscendo di casa, passeggian- Ci sono dei piccoli trucchetti, do anche solo per andare al la- molto semplici, da mettere in voro, l’aria ricca di questi aller- pratica per contrastare l’attac- geni entra nei polmoni e causa co dei pollini, che a volte sem- i fastidi, a volte anche condizio- bra invincibile! nando la respirazione. Partiamo con ordine. Eppure, qualcosa è possibile fare e la scienza medica viene 1. Consultate i calendari polli- in aiuto. nici (periodi di fioritura). Parlando con uno specialista Conoscere l’esatto periodo in allergologia, dopo aver ese- in cui la/le pianta/e a cui si guito tutti i test necessari per è allergici emette pollini può diagnosticare la specie bota- essere prezioso! Se sapete nica che provoca l'allergopatia di dover trascorrere del (come il prick test), è possibi- tempo fuori casa nel periodo le impostare una sorta di pro- in cui rischiate di entrare in gramma preventivo, con lo sco- contatto con l’allergene a po di limitare la manifestazione voi nemico, cominciate ad dei sintomi. assumere i farmaci contro 35
l’allergia subito prima del- to. Inoltre, nei giorni in cui lo scatenarsi dei sintomi! il clima è secco, ventoso e soleggiato, la concentra- 2. Evitate, per quanto possibi- zione del polline nell’aria le, le passeggiate in aper- è più alta: se proprio vo- ta campagna, nei prati, nei lete uscire, non scegliete giardini, o in luoghi dove è una giornata con queste stata da poco falciata l’er- condizioni atmosferiche. ba. Anche le attività sportive 4. Usate i condizionatori ade- all’aperto, nei periodi del- guatamente. la fioritura, non dovreb- In casa e in ufficio, predili- bero essere praticate. gete condizionatori o gene- ratori di anioni, che limitano 3. Prestate attenzione ad orari la concentrazione dei pol- e clima. lini nell’aria che respirate. La concentrazione dei pol- L’aspirapolvere da utilizzare lini è maggiore tra le 10.00 in ambiente domestico e la- e le 16.00. In questa fascia vorativo è quello con filtro oraria, non aprite le finestre HEPA. In auto, se provvista per far ventilare la casa o di aria condizionata, instal- l’ufficio; tenete chiusi i fine- late un filtro antipolline, ri- strini delle auto, e cercate cordando la sostituzione e la comunque di non trascor- manutenzione dello stesso. rere il vostro tempo all’aper- 36
5. Portate gli occhiali da sole. delle piante e degli alberi a Ricordate di indossare gli cui siete allergici. In genere, occhiali da sole all’aria il mare è un luogo perfetto aperta o, se avete gli oc- per trascorrere sereni giorni chiali da vista, optate per un di ferie, poiché la concen- paio con lenti fotocromati- trazione di pollini è dav- che: se l’occhio è protetto vero bassa. Occhio però: dalla luce del sole, i sintomi se la pianta da evitare è la oculari associati all’allergia parietaria, meglio preferire saranno meno importanti. i monti; questo arbusto in- fatti si trova più sulle coste, 6. Usate mascherine antipol- ed è del tutto assente sopra vere. i 1.000 metri di altitudine. Se lavorate all’aperto, la pri- ma regola per proteggersi 8. Non stendete il bucato all’e- dai pollini è quella di indos- sterno. sare apposite mascherine. Dimenticate l’abitudine di Evitate comunque le attivi- stenere i panni ad asciu- tà all’aria aperta e il giardi- gare all’aperto: il polline si naggio, quando sono pre- attacca facilmente ai tes- visti i picchi della fioritura. suti di biancheria, lenzuola, asciugamani e indumenti 7. Fate attenzione ai luoghi di vari, specialmente quando villeggiatura. sono bagnati. Fate asciu- Quando vi trovate a sceglie- gare il bucato dentro casa re la meta delle prossime e, se siete preoccupati per vacanze, ricordate di veri- l’eccessiva umidità, utiliz- ficare l’eventuale presenza zate un deumidificatore. 37
9. Fate docce frequenti e cam- 10. Non bevete alcolici e non biate spesso abiti. fumate. Se avete trascorso parec- L’alcol aumenta la produ- chio tempo all’aperto, me- zione di muco e dilata i vasi glio optare per una doccia sanguigni: se siete preda di appena rientrati in casa. La- un attacco allergico, dun- vare i capelli, cambiare gli que, bere non farà altro che abiti e sostituire le lenzuola aumentare la congestione di frequente sono tutte buo- al naso. Anche il fumo an- ne abitudini per stare alla drebbe decisamente evita- larga il più possibile da even- to, poiché irrita ancora di tuali pollini che possono es- più occhi, naso e bocca, già sersi appiccicati ai tessuti provati dall’allergia in corso. durante il giorno. Attenzio- ne anche agli amici anima- li, sul cui pelo può trovarsi del polline raccolto durante la passeggiata quotidiana. Ricapitoliamo... 1. Consultate i calendari pollinici. 2. Evitate luoghi dove sia stata da poco falciata l’erba. 3. Prestate attenzione a orari e clima. 4. Usate i condizionatori adeguatamente. 5. Portate gli occhiali da sole. 6. Usate mascherine antipolvere. 7. Fate attenzione ai luoghi di villeggiatura. 8. Non stendete il bucato all’esterno. 9. Fate docce frequenti e cambiate spesso abiti. 10. Non bevete alcolici e non fumate. 38
Parliamo ora di ben tollerato; viene sconsiglia- immunoterapia ta solo in pochi casi, come ad esempio se si sta seguendo un Se ne parla tanto e pare essere, trattamento a base di farmaci in alcuni casi, la scelta più giu- betabloccanti, o durante la ge- sta per combattere le allergie: stazione e nei bambini di età parliamo di immunoterapia, inferiore a 3 anni. nota anche come terapia ipo- sensibilizzante. L’immunoterapia può essere somministrata attraverso 2 vie: In che modo agisce? L’immu- noterapia specifica consiste • Sottocutanea, per iniezione. nella somministrazione perio- • Sublinguale, con flaconcini dica e ripetuta di piccole dosi o compresse. dello stesso allergene che cau- sa i disturbi, opportunamente Il trattamento può essere purificato, al fine di aumentare “pre-stagionale”, cioè il “vacci- la tolleranza da parte del siste- no” viene iniziato alcuni mesi ma immunitario. prima del periodo dei sintomi e sospeso a ridosso o durante il La cura, se considerata adatta periodo di fioritura del polline. dall’allergologo, a seconda dei casi, ha una durata che varia Questo schema può essere ri- dai tre ai cinque anni, con l’o- petuto, se risultato efficace, biettivo di ridurre i sintomi della tutti gli anni, per 3-5 anni. sensibilità ai pollini. Importan- te è seguire lo schema di tratta- L’altro schema di trattamen- mento consigliato dall’allergo- to è quello “continuo”, cioè la logo, assumendo regolarmente somministrazione viene effet- le dosi previste o sottoponen- tuata con cadenza giornaliera, dosi alle somministrazioni, per settimanale o mensile e senza non vanificare il successo della interruzioni, per un periodo di terapia. tempo che varia dai 3 ai 5 anni, secondo il giudizio dello spe- L’immunoterapia è un tratta- cialista. mento sicuro e generalmente 39
Solitamente, se si è sensibili agli allergeni stagionali, la cura da seguire è quella pre-stagionale. In entrambi i casi l’immunoterapia può essere interrotta, dopo un periodo di un anno, se la sua efficacia non viene considerata suf- ficientemente buona. Quando usare i broncodilatatori? Per aiutare il paziente a respirare, lo specialista può prescrivere e consigliare dei farmaci broncodilatatori in spray. A cosa servono? A distendere i bronchi, rilassare la muscolatura liscia e dilatare le vie respiratorie. Come per ogni farmaco, è bene utilizzarli con cautela: un uso eccessivo può provocare l’insorge- re di effetti collaterali. 40
Vero o falso? I miti da sfatare sui disturbi allergici Parliamo di allergie, ponendoci i giusti interrogativi: sfatiamo i falsi miti, per ritrovare tutte le informazioni corrette per prenderci cura di noi! Non rimane che da chiedersi: vero o falso? Febbre da fieno? Meglio evitare le opere di giardinaggio e non tagliare l’erba. VERO, tagliando l’erba si favorisce la diffusione dei pollini nell’aria. Si può diventare soggetti allergici ai pollini anche a 70 anni. VERO, è proprio il caso di dirlo: le allergie non hanno limiti d’età. Lo smog aiuta a combattere le allergie e ad avvertire meno la presenza di pollini. FALSO, lo smog non fa altro che peggiorare le allergie ai pollini. Ahimè, l’aria delle metropoli non aiuta. La pioggia ripulisce l’aria; dopo un temporale, infatti, si re- spirano meno pollini. FALSO, la pioggia è nemica degli allergici: essa, infatti, “frantu- ma” i granuli di polline, rendendoli ancora più minacciosi per le vie aeree. 41
Mare o campagna? Se si è allergici ai pollini, la scelta giu- sta è il mare! VERO, la brezza marina allontana i pollini; su una spiaggia si può respirare a pieni polmoni! Meglio evitare viaggi in Umbria o in Toscana in primavera: mete particolarmente ricche di pollini. VERO, in queste regioni, i cipressi sono molto diffusi; attenzio- ne, dunque, se si è soggetti allergici! Le allergie passano, crescendo. FALSO, gli anni passano, ma le allergie (soprattutto il raffred- dore da fieno) restano! Diversi studi, infatti, dimostrano che l’età non rende immuni ai pollini. Correte via dal fieno! FALSO, il fieno può contenere tracce di graminacee, ma non pare essere collegato realmente ai disturbi allergici. Meglio co- munque evitare la campagna per un po’! La casa pulita aiuta a prevenire i fastidi dell’allergia. FALSO, sì all’igiene in casa, ma senza esagerare! Secondo alcune teorie l'eccessiva pulizia fa sì che il sistema immunitario fatichi a imparare a distinguere gli stimoli dannosi. Le allergie hanno un carattere ereditario: tale padre, tale figlio? FALSO, più che di ereditarietà è il caso di parlare di familiarità. Esiste, infatti, una certa predisposizione ed è più facile trovare individui allergici nella stessa famiglia. 42
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