Speciale Vinitaly L'anima della terra in 100 etichette - Marco De Bartoli
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Speciale Vinitaly L’anima della terra in 100 etichette I frutti della vite sono lo strumento più affascinante e autentico per raccontare la storia e i sapori di un luogo. Forbes ha selezionato le aziende e i vini capaci di interpretare al meglio questa ambizione DI LUCA GARDINI E ANDREA GRIGNAFFINI I mbottigliare l’espressione di un territorio giusta, perché significa avere la capacità di leggere in un determinato periodo storico, ecco la correttamente il territorio e la sua vocazione vera sfida di chi produce vino. Ciò che può enoica, senza forzarne le potenzialità. Facendo in trasformare questo mestiere da semplice modo che la vite diventi lo strumento migliore per artigianato in forma d’arte. Ed è vero che spesso raccontare quel territorio, nel modo più genuino il migliore artista è chi raggiunge la perfezione possibile. I vini di questa selezione hanno appunto nell’essenzialità. La storia del vino è piena di questa ambizione. Raccontano storie diverse esempi. Questa selezione nasce dalla stessa di territori differenti nella maniera più fedele esigenza di autenticità: identità, qualità, ricerca possibile: territori a volte floridi e fiorenti, nati per Luca Gardini della massima espressione di un terroir, dalla la produzione del vino, a volte remoti e avventurosi, vigna alla bottiglia. Si fa tanto parlare (e spesso strappati alle avversità climatiche o a collocazioni straparlare) di vini naturali, principi biologici o teoricamente non idonee, eppure altrettanto biodinamici, senza contare che la vite, che è un capaci di emozionare. Che è il motivo principale, a infestante, e la fermentazione, ovvero il processo da nostro avviso, per cui si ama tanto questa bevanda cui si ottiene il vino, non esistono spontaneamente benedetta dagli dèi. E proprio in occasione di in natura. Eppure l’uomo può, a seconda della Vinitaly 2019, dal 7 al 10 aprile a Verona, Forbes propria coscienza, guidare o accompagnare ha voluto stilare la sua classifica delle 100 migliori questo percorso. La seconda maniera è quella etichette, italiane e straniere. F APRILE, 2019 FORBES | 129
Focus AUDARYA Cannonau Di Sardegna Doc Bellavista “Audarya” 2017 CAPOLAVORI DI FRANCIACORTA L Al naso è molto intenso, marasche a storia della famiglia Moretti si intreccia nel 1977 con quella sotto spirito e nota balsamica, di di Erbusco, incastonata nell’incantevole paesaggio della macchia mediterranea. Alla bocca Franciacorta, terra perfetta per produrre bollicine. “Investire è salmastro e iodato, ma insieme morbido e dai tannini arrotondati. partendo da ciò che offre la terra per dare radici al futuro”: sogna di fare dell’ottimo vino per gli amici, Vittorio Moretti, e trasforma in BELLAVISTA azienda la piccola attività vitivinicola di proprietà della famiglia. Pochi Franciacorta Docg “Vittorio ettari sulla collina morenica Bellavista, da cui si gode un panorama Moretti” 2011 unico. Con lungimiranza imprenditoriale, Vittorio si dedica all’acquisto Blend di proporzioni variabili tra di nuovi vigneti, che oggi hanno raggiunto 198 ettari vitati. Il brevetto Chardonnay e Pinot nero, per di una bottiglia propria, inconfondibile, è del 1978. Tre anni dopo, l’incontro con l’enologo Mattia un perlage delicatissimo, naso Vezzola, che subito entra a fare parte dell’azienda, un momento determinante per la definizione dello elegante, frutti a polpa gialla e stile Bellavista. Di qui a poco la cantina diverrà una delle realtà più importanti della spumantistica cedro candito, bella spalla acida, italiana e internazionale. Oggi al timone c’è Francesca Moretti (nella foto), giovane enologa che ha beva generosa, con l’effetto finale studiato sul campo e ha saputo rinnovare l’immagine e il marchio dell’azienda, mantenendo un di una lunghissima, armonica perfetto equilibrio fra tradizione e innovazione. S.T. persistenza. BELPOGGIO Brunello di Montalcino Docg 2014 imperioso, regale e profondo, mango. Le sensazioni si riprendono CA’ DEL VENT Profumo ampio, fruttato, con caratterizzato da intensi aromi di anche in assaggio, lasciando spazio Brut “Pensiero” 2014 una punta di speziato. Molto miele, di frutta matura spolverata ad un finale molto sapido. Nell’assemblaggio del brut, elegante, tannini morbidi e grande di spezie. È giustamente ancora i Pinot neri vinificati in bianco sono persistenza. vinoso ma già fine e austero, ricco BUSSOLETTI LEONARDO stati miscelati agli Chardonnay più di note iodate e di cuoio. Ciliegiolo Di Narni Igt “Ràmici” sapidi, dando un vino di grande BIANCAVIGNA 2016 identità, così atipico che può Conegliano Valdobbiadene Docg BRAIDA DI GIACOMO BOLOGNA Al naso è intenso, con note di mora spiazzare al primo assaggio, ma Brut Nature “Rive Di Ogliano” 2017 Barbera d’Asti Docg “Bricco di gelso, ciliegia, prugna e pepe dotato di grande evoluzione nel Naso naturalmente fruttato, di dell’Uccellone” 2016 bianco. In bocca è secco, caldo, bicchiere e ottima freschezza. frutti a polpa bianca, su cui spunta Naso mentolato, fruttato, con morbido, di buona tannicità. una traccia iodata. Alla bocca è sentori legnosi. La bocca è CA’ LA BIONDA cremoso, orizzontale, con bella compatta, elegante, di grande CA’ DEL BOSCO Amarone della Valpolicella croccantezza. persistenza. Franciacorta Docg Riserva Classico Docg “Ravazzòl” 2015 “Annamaria Clementi” 2009 Bell’Amarone che utilizza effetti BILLECART-SALMON BROGLIA Perlage dorato, naso di frutta a di apertura al naso su toni Le Clos Saint-Hilaire 2002 Gavi Del Comune Di Gavi “Bruno polpa bianca e biancospino. Bocca classici di sottobosco, cannella e Dal leggendario Clos di un ettaro di Broglia” 2017 gastronomica, con note di erba alloro. A seguire una splendida Pinot Noir, il gioiello della maison Naso fine con sferzate di mela e appena sfalciata. Elegante, ampio e beva compatta. Finale intenso e Billecart-Salmon è un nettare frutta tropicale, in particolare il molto sapido il finale. persistente, con sferzate di frutta sotto spirito. CA’ RUGATE Carobbio Soave Classico Doc “Monte LA RINASCITA DI UNA TENUTA NOBILE Fiorentine” 2017 L’ innamoramento per la famosa Conca d’Oro, a Panzano in Naso di pesca, pompelmo, bocca Chianti, tra Firenze e Siena, sorta di benedetto anfiteatro pulitissima, boccata intensa. naturale, orograficamente e geologicamente perfetto per Un vino che, c’è da scommettere, la produzione vitivinicola, porta Carlo Novarese, di mestiere sarà ancora più buono tra un anno industriale del settore tessile, a svolgere un filo rosso fatto di o due. emotività e memoria per ridare vita a questa tenuta abbandonata, CANTINA DI SOLIERA originaria del ’400. È il 1985. Ora, con i figli Alessandra e Alberto, Lambrusco di Sorbara Dop quei 50 ettari tra antichi vigneti, olivi e boschi, sotto la guida del “Il Trovador” 2017 direttore Dario Faccin (nella foto), hanno superato la 25esima vendemmia con grande spolvero. 70mila Bel colore rubino brillante, le bottiglie prodotte, che vanno ad allietare i consumatori di mezzo mondo, soprattutto del Nuovo, con ha profumi ricchissimi, dalla frutta referenze importanti. Sangiovese e Merlot su tutti, ovviamente, per originare un Chianti dal bel frutto rossa al melograno, dalla foglia equilibrato, con naso speziato e interessante, che in bocca è armonico, vellutato, un abbraccio deciso di pepe al sentore di sottobosco. che assomiglia alla mano di un amico sulla spalla. Ma anche, a sorpresa, un ottimo Pinot Bianco. La Palato molto intenso, succoso ed conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle grandi risorse di un territorio benedetto dagli dèi enoici. energico, ma soprattutto di grande spinta iodata. 130 | FORBES APRILE, 2019
SPECIALE VINITALY particolare la ciliegia. Al palato Cantine Marisa Cuomo risulta confortevole, pieno, L’AVVENTURA EROICA DEI BIANCHI IN COSTIERA corposo e con buona acidità. N el 1980 si poggiano le basi per una delle leggende dell’enologia italiana: Andrea Ferraioli Tannini morbidi e finale dove le regala alla futura sposa Marisa (nella foto) le vigne ereditate erbe aromatiche e il tabacco sono dal padre Raffaele. Nasce così la Marisa Cuomo, 10 ettari decisamente protagoniste strappati avventurosamente all’invasività del territorio, che in Costiera COMM. G.B. BURLOTTO Amalfitana significa rocce a strapiombo sul mare del Golfo di Salerno, Barolo Docg “Monvigliero” 2015 da Ravello a Scala, lungo i fiordi che arrivano ad Amalfi. 500 metri di Inizialmente si avvertono aromi altezza, terrazzamenti e allevamenti, rigorosamente a pergola, vigne floreali supportati da sensazioni vecchie (tutte a piede franco, ovverosia pre-fillossera). Un piccolo mentolate. Boccata molto larga, compendio di ampelografia territoriale, varietà sconosciute ai più iodata e minerale. come Fenile, Piedirosso, Ginestra, Pepella. Una viticoltura estrema, definita a volte eroica, capace di regalare alcune delle espressioni più DAMILANO elevate di vini bianchi italiani. Il Fiorduva e il Furore su tutti, salmastri, Barolo Docg “Cannubi” 2015 agrumati, sanno di macchia mediterranea e sono splendidi e assolati Naso di erbe aromatiche, ciliegia come la terra da cui provengono. sotto spirito. In bocca è sapido, spinto da un’ottima spalla tannica, Gran finale balsamico. CANTINE MARISA CUOMO efebica, delicatissima e lunare, CASTELLO DI ALBOLA DIEVOLE TOSCANA Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco siderale nell’acidità sferzante e Chianti Classico Docg Gran Chianti Classico Docg Riserva “Fiorduva” 2017 nel tannino fitto e setoso. Un vino Selezione 2015 “Il Solatio” “Novecento” 2015 Iodato, minerale, persistente. Sa di unico nel suo genere. Dal naso, fine sentore di amarena Vino intenso e vibrante, ma anche albicocca e scorza di cedro candito. sotto spirito e spezie. Bocca di di ottima beva. Al naso sentori di CAROBBIO leggiadra pienezza e compattezza piccoli frutti rossi e cardamomo CANTINA PRODUTTORI SAN Chianti Classico Docg 2017 di beva. che si riprendono anche nella MICHELE APPIANO Il melograno, presente sia al naso boccata. Di grande persistenza. Alto Adige Doc “Appius” 2014 sia in bocca, leviga e rende vivace il CASTELLO DI MONSANTO Netto, agrumato, con sfumature vino. Leggermente balsamico con Chianti Classico Docg 2017 DOLFO di camomilla. In bocca bella spinta finiture di eucalipto. Naso fresco, lavanda, ginepro, Brut Nature “Spirito” 2013 minerale e finale compattissimo. mirtillo, lieve affumicatura sullo Uno spumantizzato made in CASANOVA DI NERI sfondo. Buona beva, tannini molto Slovenia sorprendente per CANTINA TRAMIN Brunello di Montalcino Docg arrotondati. qualità e compattezza del Alto Adige Doc Chardonnay “Cerretalto” 2013 manufatto finito. Siamo a Ceglo Riserva “Troy” 2015 Distintivo già al naso, con CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA (Zegla in sloveno), confine Sapori e odori degli alpeggi tratti salini e minerali molto Brunello Di Montalcino Docg italiano, territorio rinomato montani. Nitore, croccantezza del marcati, bocca iodata ma anche “Pianrosso” 2013 per la vocazione vitivinicola. frutto e grande spinta salina. ampiamente confortevole e Profumi intensi e complessi di Uno chardonnay/pinot nero di appagante. frutta matura a bacca rossa, in naso agrumato e ricco di frutta CAPANNA Brunello di Montalcino Docg Riserva 2013 Mix di toni di erbe selvatiche e Dievole zenzero candito. Il protagonista è COME DIO COMANDA U il frutto scuro, rappresentato dalla na storia lunga mille anni quella di Dievole, antica tenuta mora fresca. Tannini salati a Castelnuovo Berardenga, non lontano da Siena. Il nome Dievole deriva da “Dio vuole” e appare per la prima volta su un CAPARSA contratto, redatto dal notaro Bellundo nel 1090, che stabilì nel prezzo Chianti Classico Docg Riserva di due capponi, tre pani e sei denari lucchesi d’argento l’affitto annuale “Caparsino” 2015 di una vigna nella valle divina, a Dievole, appunto. Qui, circondata Naso floreale, beva verticale, Stefano Capurso, direttore da stradine e sentieri, poderi e boschi, si produce la Docg del Chianti succosa e guidata da una bella generale di Dievole Classico, affiancata da un eccellente olio extravergine d’oliva Dop con la spalla acida e tannini arrotondati stessa denominazione. L’obiettivo, negli 80 ettari, è recuperare il carattere CAPPELLANO dei vitigni storici autoctoni toscani e trasferirlo nel bicchiere con il massimo rispetto per l’autenticità Barolo Docg “Piè Fraco Otin del terroir e dell’identità della varietà. Un patrimonio dalla lunga storia che Dievole vuole tramandare Fiorin” 2013 intatto alle prossime generazioni. La nuova proprietà argentina ha da qualche anno ridato slancio al Il profumo rimanda a Serralunga: prodotto con importanti investimenti. I vini prodotti a marchio Dievole sono il Chianti Classico Docg, è rarefatto di frutta rossa, di rose Novecento Chianti Classico Riserva Docg, il Chianti Classico Gran Selezione Vigna di Sessina Docg, e violette, di storie balsamiche Campinovi Bianco Toscana Igt e il Vin Santo, e la Grappa. di menta e anguria. Una bellezza APRILE, 2019 FORBES | 131
Focus sciroppata, datteri, uno spunto Enio Ottaviani di spezie esotiche. Sapore pieno, FARE VINO PER GLI AMICI vellutato e appagante. E nio Ottaviani (nella foto, secondo da sinistra con Massimo Lorenzi, Marco e Milena Tonelli)è una cantina a conduzione FRANZ PICHLER familiare collocata a Rimini, a pochi chilometri dal mare, ma Riesling Smaragd Ried Kollmitz è anche e soprattutto un grande progetto vitivinicolo, capace di unire 2017 abilità comunicative, tipicamente romagnole, a un lavoro impeccabile Ampio, spesso e godurioso ma anche dritto, verticale e di qualità e sostanza portato avanti nei 12 ettari di vigna. Salvaguardia persistente. Blend di miele e lavoro di spessore sia sui territoriali, se vogliamo anche desueti, d’acacia, pompelmo, rosa, lieve come il Pagadebit, sia su internazionali come Riesling, Chardonnay, tocca affumicato al naso, al Sauvignon, per poi arrivare all’apoteosi con l’amatissimo Sangiovese, palato è sapido ma soprattutto in tutte le sue sfumature. Vini caratterizzati dall’impronta salmastra generoso, ricco, un abbraccio dei territori di San Clemente di Rimini, ma anche pensati e ragionati per una bella idea di convivialità, confortevole e una pulizia della riassunta nel motto “facciamo vino per gli amici”. Del resto il desco romagnolo non è rinomato a caso. beva memorabile. Prodotti finali beverini senza essere banali, freschi, dalla bella spinta acida e dalla spiccata iodatura. FRITZ HAAG Brauneberger Riesling Kabinett 2017 gialla, grande spinta iodata alla ENIO OTTAVIANI FERRARI F.LLI LUNELLI Questo vino rispecchia la bocca, una bellissima bollicina, Romagna Sangiovese Trento Rosé Doc “Giulio Ferrari grande identità della Mosella. clamorosa con il pesce crudo, di “Dado” 2017 Riserva del Fondatore Rosé” 2006 Al naso alloro, lampone giallo e qualsiasi tipo. Naso di rosa, alloro e cappero, beva In bocca sentori agrumati cardamomo. Boccata complessa. consistente, di grande eleganza e complessi, ma anche confortevoli, Notevole pulizia e acidità. DOM PERIGNON dal retrogusto dissetante, di buccia con note iodate e tocchi di Vintage 2008 d’arancia. liquirizia. L’attacco alla bocca è GIACOMO CONTERNO Ultima indimenticabile fatica intenso con una buona persistenza Barolo Docg Riserva “Monfortino” di Richard Geoffroy alla guida FATTORIA LE PUPILLE 2014 della maison, un’annata Igt Toscana Syrah “Le Pupille” 2015 FIORENTINO Aromi iniziali di rosa, fragola e difficile che in questo fifty-fifty All’assaggio, naso sovrastato Irpinia Aglianico Doc “Celsì” 2013 ciliegia che culminano con note chardonnay-pinot si rivela di un da pepe e rabarbaro. Boccata Naso speziato e molto variegato, balsamiche. In bocca, il sorso ha fascino irresistibile, naso maturo complessa, dal finale balsamico. con chiara traccia mentolata dinamismo e lunghezza. Tannini di e saggio più che adolescente e affumicata su un bouquet di grande flavor. e irrequieto, riflessivo più che FATTORIA ZERBINA petali di viola. Bocca consolante pungente, bocca succosa, Romagna Albana Passito Docg e accogliente, di ottima densità. GIAN PAOLO minerale e dalla lunghezza “Scacco Matto” 2015 Tannini morbidi e buona E GIOVANNI CAVALLERI ineguagliabile. Naso con camomilla, chinotto persistenza di beva. Franciacorta Docg “ Collezione ligure, agrume candito. La Esclusiva 2008 Giovanni Cavalleri” DOMAINE DES LAMBRAYS sorsata riprede le sensazioni FLORIO 2008 Puligny Montrachet Premier Cru olfattive. Il finale ricorda il miele di Doc Marsala “Donna Franca” Naso magnifico, potente e “Clos du Cailleret” 2015 corbezzolo. Olfatto quasi edibile, frutta prepotente, con bella spinta Un naso esotico di frutta a polpa gialla, note moderatamente boisé, beva sapida, dissetante, giustamente generosa e di ottima persistenza al palato. Frescobaldi ECCELLENTI SEDUZIONI U ELVIO COGNO n omaggio alle signore, che non potranno che Barolo Docg “Ravera” 2015 apprezzare, è Aurea Gran Rosé (un blend di Syrah Naso intenso, mentolato, con e Vermentino), la igt Toscana 2016 che Lamberto richiami di frutta a bacca rossa. Le Frescobaldi (nella foto), presidente di Marchesi Frescobaldi, sensazioni si ripresentano in bocca, porterà al Vinitaly per rappresentare l’eccellenza e l’esclusività anche se in questa fase il frutto dell’azienda. Un nuovo seducente capitolo nella storia dei rosso aumenta. Tannini saporiti. grandi vini italiani, grazie alla professionalità e all’esperienza di un gruppo che firma un anno record, il 2018, con 119 milioni di ricavi e una crescita del 13% rispetto ai 105 milioni del 2017, grazie EMIDIO PEPE soprattutto all’export (il 70% va in 90 paesi del mondo, con +27%) ma anche ad una sorprendente Italia, Montepulciano D’Abruzzo Doc +14%. Tra le novità, l’apertura della cantina di Masseto ad aprile e, sempre con un occhio al mondo “Emidio Pepe” 2017 femminile, l’avere affidato - per l’11esima edizione di Ornellaia Vendemmia d’Artista - a Shirin Neshat, Al naso note di frutta rossa sotto americana di origini iraniane, l’interpretazione del carattere di Ornellaia 2016 con tema “La Tensione”. Il spirito e richiami speziati. In bocca progetto, nato nel 2006, vede ogni anno un artista contemporaneo firmare un’opera d’arte per la tenuta piacevole freschezza e buona Frescobaldi e una serie di etichette in edizione limitata. S.T. sapidità.
PEOPLESPECIALE VINITALY JOSEF FISCHER La Collina dei Ciliegi Grüner Veltliner Smaragd Ried Steiger 2017 DALLA FINANZA ALLA TERRA U Molta ricchezza per questo n businessman con il fiuto innato per gli affari e una passione eccezionale grüner veltliner autentica per il vino. È Massimo Gianolli (nella foto), il abbondante, distinto e molto vulcanico patron de La Collina dei Ciliegi, 45 ettari di vigne generoso. Effetto d’apertura di e lussurreggianti ciliegeti (da qui la denominazione del marchio) nel grande impatto, naso fresco e borgo di Erbin, sulle colline della Valpantenashire, tra 500 e 700 metri. La nitidissimo di pompelmo rosa e cantina, nata nel 2005 su un terreno di proprietà della famiglia da oltre sedano rapa, ma è la boccata a 50 anni, conta oggi 23 etichette suddivise in tre collezioni (Pop, Classica, impressionare. Attacco intenso, Cru) e più di 210 riconoscimenti internazionali. Dalla trasformazione di beva grassa, ampia e lunga nel uve autoctone sono nati rossi prestigiosi, decisi e intensi come l’Amarone, finale che arriva direttamente il Corvina, il Valpolicella Superiore, il Valpolicella Superiore Ripasso, e bianchi, più freschi e delicati, nell’ipofisi. come il Lugana e il Garganega. Prenotata en primeur l’annata 2015 del nobile Amarone, tra le migliori negli ultimi decenni. Pronte al debutto in bottiglia 18 barrique da 225 litri del valore di 25mila euro KISTLER ciascuna, personalizzate per appassionati acquirenti top secret. L’ultima sfida di Gianolli? Ambiziosa: Chardonnay “Les Noisetiers” 2016 “Fare il vino più buono del mondo”. Dopo un anno di analisi, La Collina dei Ciliegi ha presentato Una trama fitta di pera, ufficialmente i primi sei ettari di “Super Valpantena”, che daranno vita all’atteso Cru extra Doc. S.T. camomilla, confit di limone, spezie e fiori secchi fusi in un sorso sensuale e setoso, multidimensionale e stratificato, iodata a sorreggere una corretta minerale, con una bellissima IL MARRONETO di splendida opulenza nelle sue grassezza e presenza aromatica, trama agrumata che l’arricchisce e Brunello di Montalcino Docg note cremose. Un sorso lussuoso molto erbacea sullo sfondo. completa. Riserva “Madonna delle Grazie” e godibile, tale da poter essere Bocca rotonda, croccante, di 2013 abbinato ai piatti più complessi, grande persistenza. HAUNER CARLO Naso articolato che parte con toni o solo a sé stesso. Malvasia delle Lipari Doc nitidi di sottobosco, aromi fruttati, GIORGIO MERCANDELLI “Selezione Carlo Hauner” 2016 e sferzate di salamoia. LA COLLINA DEI CILIEGI ”Lanthano” Rosso 2013 Il naso è ricchissimo, La bocca è energica, tesa e di Amarone della Valpolicella Docg Una filosofia produttiva basata incredibilmente erbaceo, grande bevibilità. Finale molto “l’Amarone” 2015 su un rapporto uomo-vigna-uva camomilla, miele d’acacia. persistente. Naso di foglia di pepe, piccoli vino senza alcuna intermediazione La sorsata è avvincente, con un frutti di sottobosco e ciliegie sotto meccanica o tantomeno chimica. tono marcato e pieno a guidare il J. HOFSTÄTTER spirito, boccata ampia, rotonda e Alla degustazione si cristallizza la tutto. Alto Adige Doc Sauvignon fruttata. Lungo e profondo il finale. memoria dell’acqua che ne è la “Oberkerschbaum” componente principale. Il Lanthano I SABBIONI Naso stratificato, subito agrumi a LIBRANDI Rosso ne è l’esempio vivido e Romagna Sangiovese Superiore polpa gialla e rosa, molta acidità. Cirò Doc Rosso Classico Superiore pulsante. Oriolo “Oriolo” 2017 Poi una nota balsamica ed Riserva “Duca Sanfelice” 2015 Naso sottile e agrumato, violette e erbacea insieme. Naso balsamico, floreale, sferzate GIOVANNI ROSSO scorza di arancia. Bocca verticale Palato molto intenso, grasso, di ginepro. Palato sontuoso, Barolo Docg “Cerretta” 2015 e scorrevole. Ottimamente sapido, croccante e dalla bellissima molto raffinato, morbidamente Naso prepotente, petali di viola ma con un frutto vivace. spinta iodata. persistente. anche una spiccata nota balsamica, alla beva molto teso, netto, corposo ma elegante. Marchesi Mazzei GRACI ALL’ORIGINE DEL CHIANTI I Etna Rosso Doc Arcurìa “Sopra il l Castello di Fonterutoli ha una storia talmente innervata nella zona Pozzo” 2015 del Chianti da risultarne addirittura l’iniziatrice: l’avo Ser Lapo Al naso, il vino risulta elegante e Mazzei è infatti ritenuto l’autore del primo documento conosciuto complesso con aromi di piccoli per l’uso della denominazione Chianti. Era il 1400, e da allora la Cantina frutti di bosco e agrumi canditi. Al palato, la bella freschezza è dei Marchesi Mazzei (nella foto Francesco e Filippo, amministratori sostenuta da una componente delegati) lavora per arrivare dov’è al momento presente: tre realtà, minerale equilibrata. Fonterutoli in Chianti Classico, Belguardo in Maremma, Zisola a Noto. Vitigni come Nero d’Avola, Sangiovese, Merlot, Vermentino, Grillo, GUIDO MARSELLA Catarratto, ma anche uvaggi rari come l’Alicante diventano vini che Fiano Di Avellino Docg “Guido s’imprimono facilmente nella memoria, bottiglie icone. Prodotti caratterizzati dallo spessore denso, Marsella” 2016 quasi edibile, dal naso complesso e maturo, mai sgarbato, e dall’eleganza finale alla sorsata. Una mano Naso di sfalcio di campo, agrumi non eccessiva ma di personalità e di evidente competenza tecnica, criteri cui non sono estranei i ferrei e mandorla sbucciata. La boccata principi di biodiversità e sostenibilità che uniscono le idee nella gestione delle vigne, da nord a sud. è compatta, densa, dissetante,
Focus OASI DEGLI ANGELI Pommery Kupra 2015 CON BOCUSE D’OR, 30 ANNI INSIEME Kupra o Kurni, è l’amletico dubbio A nche quest’anno Pommery, guidata in Italia da Mimma Posca che spesso si pone l’appassionato: (nella foto) è stata partner ufficiale, con le sue grandi cuvées, del Kupra quest’anno, da uve di bordeaux, parente stretto della Bocuse d’Or a Lione, prova della passione e dell’impegno che grenache francese. Un colore la maison dimostra per l’alta cucina. Nella grande sfida culinaria in cui insolitamente evoluto corrisponde ciascun candidato doveva sorprendere per espressività e forza gustativa al naso a note di incenso e cuoio. della ricetta, l’edizione 2019 della manifestazione gastronomica ha visto Il sorso è sfaccettato e rarefatto al primo posto la Danimarca, affiancata sul podio da Svezia e Norvegia. di liquirizia, spezie e noce, Durante il concorso Vranken-Pommery ha ospitato i suoi clienti lunghissimo e perfettamente nell’esclusivo Espace des Chefs, dove sono stati proposti in degustazione integrato. Brut Apanage, dal fascino ricercato, e Brut Apanage Blanc de Blancs, da una selezione di 17 Grands Crus di Chardonnay. S.T. ORLANDO ABRIGO Barbaresco Docg “Montersino” 2016 Una lievissima traccia vanigliata- tostata poi sovrastata dall’incisività LODI CORAZZA succosa, vivace e salata. Finale MONTE ROSSA del frutto. In bocca, dualità di Colli Bolognesi Pignoletto Classico molto lungo. Franciacorta Docg Riserva sensazioni dolci e salate accostate Superiore Docg “Zigant” 2017 Dosaggio Zero “Cabochon da una notevole mineralità. Sa di sambuco e agrumi a MIANI Doppiozero” 2012 polpa gialla al naso. La bocca è Merlot “Filip” 2013 Cabochon si presenta radioso, ORNELLAIA larga, piena, fruttata e con bella Una stoffa rosso rubino cangiante colore paglierino intenso, naso Bolgheri Doc Superiore 2016 iodatura. e impenetrabile, materica e profondo e vibrante, pennellate di Al naso note di cassis consistente, che porta in dote pompelmo rosa e kiwi. In bocca accompagnate da sussurri MARCHESI MAZZEI storie di frutti piccoli neri e la bollicina è croccante e il finale balsamici. In bocca, si riprendono Chianti Classico Docg Riserva rossi, ben maturi, e un naso perfetto, lievemente mandorlato. le stesse sensazioni olfattive, “Ser Lapo” 2016 più orizzontale che verticale, anche se, dal medio sorso e oltre, Compatta, intensa e prepotente ampissimo, dove si susseguono MONTEVETRANO il frutto diventa leggermente versione di Classico dedicata note di erba medica, nepitella, Igt Colli Di Salerno più scuro, acquistando una all’avo dei marchesi cui si deve la cannella, tabacco e terra. L’entrata “Montevetrano” 2016 complessità elegante. Finale denominazione del Chianti. Naso al palato è serica e portentosa. Al naso un frutto sconcertante, mentolato e minerale. Tannino scolpito, pepe nero, frutti rossi, sottobosco, petali di viola ed erbe teso. bocca densa, ampia, compatta. MICHELE LA LUCE officinali. Sorso salino, tesissimo. Aglianico Del Vulture Docg PACHER HOF MARCO DE BARTOLI “Le Drude” 2012 MUSSO Dolomiti Igt “Private Cuvée Vino Perpetuo “Vecchio Grande complessità di erbe Barbaresco Docg “Pora” 2016 Andreas Huber” 2016 Samperi” aromatiche al naso, ampia Naso balsamico, ciliegia sotto Spinta balsamica fortissima già Note aromatiche di frutta in pienezza di palato, rotonda, spirito, mirtillo, fragoline di bosco. al naso. La bocca è verticale, con confettura con richiami balsamici. gustosa. La bocca appaga la parte speziata. dorsale intensamente acida, poi sul Palato di grande struttura e morbidezza. MARIO MARENGO Sella & Mosca Barolo Docg “Bricco delle Viole” LA MEGLIO SARDEGNA O 2015 ltre un secolo è trascorso da quando due visionari imprenditori Al naso, note affumicate che piemontesi iniziarono a bonificare le terre sulle quali si ricordano il tabacco. Alla beva, estendono oggi gli oltre 540 ettari dei vigneti dell’azienda, poco grande spinta tannica, con lontani lontana da Alghero: l’ingegnere Sella, nipote dello statista Quintino, richiami di liquirizia. e l’avvocato Mosca. Ogni vino prodotto racconta di quell’impresa MARJAN SIMČIČ pionieristica, dai Cannonau ai Vermentino fino ai Carignano e ai Sauvignon Blanc Opoka 2016 Torbato, antico bianco riproposto dopo un lavoro di ricerca durato Sauvignon che gioca sull’eleganza molti anni. E per narrare un’altra storia, quella della notte magica di San e mai sulle note verdi, qui solo di Giovanni (23-24 giugno) quando un marinaio, un pugile, un eccentrico supporto in chiave balsamica e e un uomo ingiustamente accusato di essere un bandito si incontrarono ad Alghero e, saltando il fuoco, rinfrescante. Pesca bianca al naso diventarono compari, è stato chiamato lo stilista sardo Antonio Marras (nella foto), che ha vestito le nitidissima, poi ancora tocchi di quattro nuove bottiglie della cantina con il suo stile inconfondibile. Dal 2016, il proprietario di Sella & pompelmo e frutto della passion. Mosca è Terra Moretti, che ha acquisito da Campari, per 62 milioni di euro, il 100% del capitale sociale. In questa fase la parte balsamica Un rilancio su cui Vittorio Moretti, uomo votato alla terra, ha investito e crede fortemente. S.T. ha i contorni della salvia. Bocca
SPECIALE VINITALY affatto caricaturale, ma talmente Tenuta Le Potazzine profonda e magnetica da COME UN VOLO DI CINCIALLEGRE renderla indimenticabile. U na concreta narrazione familiare, la cantina nata dalle RHYS TERRACE idee di Gigliola (a sinistra nella foto) e Giuseppe Gorelli, Alesia Santa Cruz Mountains montalcinesi doc, ribattezzata a questa maniera dal Chardonnay 2016 nomignolo locale (un dialettismo per indicare le diffusissime, in Un calice regale, che dispensa zona, cinciallegre) con cui la madre di Gigliola chiamava le nipoti generosamente note di pera, Viola e Sofia (al centro e a destra nella foto). L’azienda prende forma agrumi ed essenze citriche in una nel 1993, quando nasce Viola, con un ampliamento all’arrivo della leggera cornice fumosa e orientale. secondogenita, per giungere agli attuali cinque ettari a Brunello, su Al palato è concentrato e teso, un totale di sette vitati. Territorio benedetto, a 500 metri sul livello l’acidità succosa e tattile si fa via del mare, una bellissima cura dedicata alla vigna, con politica via assai più sapida, consistente e meno interventista possibile, vendemmie manuali, affinamenti acuta, di pietre spezzate. non invasivi, per arrivare in bottiglia con vini caratterizzati dalla pienezza di frutto, Brunello, Brunello Riserva, Rosso di Montalcino, tutti fraternamente caratterizzati. RIECINE Vibranti, intensi ma non invasivi, arrotondati e regali. Proprio come un volo di cinciallegre. Chianti Classico Docg 2017 Petali di viola e piccolo sottobosco al naso, un tocco di ginepro. In palato si amplia, con uno spettro e fruttato, di lampone e pesca POMMERY bocca le sensazioni sono molto floreale e agrumato finissimo. gialla. In bocca, tensione Champagne Brut “Cuvée Louise” simili, fiori e sferzate di melograno. e profondità bilanciate da un 2002 PALLADINO finale salino e leggermente Naso incisivo, molto floreale RIZZI Barolo Docg “Parafada” 2015 agrumato. con sfumature di pasta di Barbaresco Docg “Pajorè” 2016 Naso molto speziato. La fragolina mandorle, bollicine croccanti, Piacevolissime sfumature di di bosco dona dolcezza al gusto POGGIO DI SOTTO ampio e molto iodato al palato, dolcezza già al naso, affumicatura, ma è temperata dal ribes e dal Brunello di Montalcino Docg 2014 con sentori di piccoli frutti liquirizia ma anche violetta e tannino polveroso. Naso fine ed elegante, beva rossi e una grande spinta acida fragoline di bosco. Grande beva. possente ma insieme compatta, che ne prolunga la persistenza PETROLO senza nessuna superficialità, all’infinito. ROAGNA Val d’Arno di Sopra Doc testimone di un grande Barbaresco Docg “Crichët “Galatrona” 2016 potenziale d’invecchiamento. RADIKON Pajé”2010 Sentori di mirtilli, mora, Merlot 1999 (0,5l) Vino incredibile e rarissimo, e sottobosco dal finale POLVANERA Una delle più espressive, prodotto in meno di mezzo ettaro ammandorlato. In bocca è fresco, Primitivo Doc Gioia Del Colle irriverenti interpretazioni di uno da pochi filari di ceppi anziani equilibrato e persistente “Polvanera 17 Vigneto Montevella” dei vitigni più famosi al mondo, messi a dimora nella zona più 2015 eppure nuovo in questa veste. alta dell’anfiteatro del Pajé, nel PIETRADOLCE Naso molto boschivo, ginepro, Figlio di una lunga macerazione Barbaresco. I profumi si schiudono Terre Siciliane Igt “Vigna un sentore di carruba. Il palato è sulle bucce e maturato in grandi e sbocciano come un fiore, di rosa Sant’Andrea” 2015 sontuoso: morbido e di grande botti di rovere, sfodera il velluto in particolare, che vira verso sentori La trasposizione liquida del persistenza. tipico del vitigno in una maniera balsamici speziati e officinali. Al Carricante (antico vitigno autoctono) sulle alte e ripide pendici dell’Etna: nasce così, da una rigorosa selezio Villa Dora ne parcellare di un vigneto T UN PICCOLO GIOIELLO DI BIODIVERSITÀ pre-phylloxera (con questa erzigno, tre chilometri da Pompei, Parco nazionale del espressione ci si riferisce a Vesuvio. Un piccolo paradiso naturale caratterizzato dalla vigneti ultra-centenari che sono sopravvissuti all’infestazione del biodiversità, otto ettari di vigneto a 250 metri sul livello del parassita omonimo nell’800) e mare, ma anche cinque di oliveto di oltre 60 anni a fare da dalla maturazione in un’unica contorno, in una tenuta che è un piccolo gioiello per esposizione, botte di rovere da 20 hl questo terreno, clima. Attecchisce in questo milieu straordinario il progetto di vino magmatico, abitato da Vincenzo Ambrosio (nella foto), che nel 1997 decide di dedicare la sua sbuffi di pietra focaia, frutta vita alla viticoltura, in una tenuta che porta il nome della moglie Dora. tropicale ed erbe aromatiche, Ora l’azienda viene condotta in collaborazione con i figli Giovanna, reificato da un sorso pietroso ed Alberto e Francesca, anche se fin dagli albori le idee sono state cristalline. Ricerca del minimo impatto energico. ambientale in vigna, quindi intenti biologici, impianti preesistenti ma recenti, quasi tutti degli anni ’80, lavoro esclusivo sui territoriali, anche rari come il Piedirosso e poi Coda di Volpe, Falanghina, PODERE FORTE Aglianico. Vini sapidi, molto minerali, compiuti in loro stessi fin dalla prima produzione, datata 2001, a Orcia Doc “Petrucci Melo” 2016 cui da sempre si affianca una produzione olearia qualitativamente rimarchevole. Un vino verticale dal naso dritto
Focus SPECIALE VINITALY palato colpisce una trama fittissima SKERK ed erbaceo, con una sfumatura capolino la sapidità di quintali di di tannini e salienze percettive Igp Venezia Giulia Malvasia 2016 di camomilla. La bocca ha giusta frutta a buccia gialla, una bellissima inarrestabili. Travolgente. Cascata di frutta al naso: purea acidità e tannini, ma soprattutto visita guidata in agrumeto. di albicocca, cedro candito, una lignaggio di estrema eleganza. RONCO DEI TASSI traccia balsamica e resinosa. Alla TORRE SAN MARTINO Dop Collio Malvasia 2018 bocca un’esplosione. Colore, luce, TENUTA SAN GUIDO Sangiovese Modigliana “Vigna Una piacevolissima densità di beva. Una magia. Bolgheri Doc Sassicaia “Sassicaia” 1922” 2016 tridimensionalità di frutto, 2016 Naso di frutta rossa ed erbe che è sia caldo e suadente SOTTIMANO Sorso fluido, per la facilità di beva aromatiche, alla boccata è teso, sia astringente e tannico. Barbaresco Docg “Cottá” 2016 così come per la finitura complessa. elegante, screziato di note di Chiaro spunto erbaceo al naso. Ricchissimo al naso, frutti rossi, L’eleganza è ulteriormente melograno e ribes. Tannini sapidi Bellissima persistenza di beva. agrumi, bella astringenza e un enfatizzata, soprattutto sul finale, richiamo di erba falciata. In bocca da tocchi speziati e tannini acidi. TREDIBERRI SANTA BARBARA niente leggerezza, ma tannini Ottima persistenza in bocca. Barolo Docg 2015 Verdicchio Dei Castelli Di Jesi strutturati. Bel naso sapido e aromatico, con Docg Riserva “Stefano Antonucci” TENUTA SAN LEONARDO buona mineralità. Beva iodata e 2017 TEMENT Trentino Riesling Renano Doc 2015 corposa. Tannini morbidi. Salino, agrumato, teso e intenso Ehrenhausen Muschelkalk 2017 In assaggio si mostra agrumato, al naso. Un tono minerale e di Sauvignon caratterizzato piuttosto intenso e minerale al naso ma UBERTI salgemma che ritorna alla beva, dalla definizione del frutto che anche coccoloso, con retrogusto Franciacorta Docg Extra Brut dove tutto è piacevole e ripetibile. dall’invadenza del gusto. Naso di miele d’acacia. Bellissima “Quinque - Cuvée 5 Vendemmie” sottile, ananas, mango, boccata la persistenza di beva, con in Giallo orzo, perlage compatto. SELLA & MOSCA altrettanto delicata ma appagante, sovrappiù lo spunto iodato Al naso sentori di prugne a Vermentino di Sardegna Doc che riesce a chiudere su note di del frutto. polpa gialla. Al palato altrettanto “Ambat” 2017 grande mineralità senza sovrastare largo, croccante, con chiarissima Sentori al naso di melone e pesca la tessitura aromatica fine ed TENUTA SANT’ANTONIO impronta iodata e persistenza gialla con sferzate di mandorla. elegante. Amarone della Valpolicella Docg sontuosa, tesa all’infinito. In bocca grande spinta salmastra “Selezione Antonio Castagnedi” che dona ottima rotondità e bella TENUTA DI FESSINA 2015 VALENTINI persistenza. Etna Bianco Doc Dapprima naso di vaniglia, ciliegia Trebbiano D’abruzzo Doc 2014 “A’ puddara” 2016 e prugna. Sfumature più morbide Grande apertura e ampiezza SINE QUA NON Naso smaccatamente territoriale, che il vino mostra, soprattutto nel aromatica. Infusione di tè, frutta Syrah “Trouver L’arene” 2015 con note di macchia mediterranea, finale, di canditi e rabarbaro. Beva a polpa gialla, erbe e spezie. Prodotto con una percentuale di pietra lavica, cedro candito, fiori sublime. Tannini saporiti. Grandissimo equilibrio tra acidità grappolo intero, un nettare dal di camomilla. Il palato è fremente, e mineralità. colore nero-porpora con intensi iodato, con forte spinta minerale. TENUTA ULISSE sentori di cassis, prugne, anice, Bell’equilibrio e bella persistenza. Abruzzo Pecorino Dop “Nativae” VILLA DORA violetta, salvia, cemento bagnato 2016 Lacryma Christi del Vesuvio e, sul finale, una copiosa traccia TENUTA LE POTAZZINE Naso intenso, di profondità Rosso Doc “Forgiato” 2015 ematica fumé. Turgido al palato, Brunello di Montalcino Docg 2014 minerale e sorretto da una bella Traccia molto minerale sia al è croccante di frutta e vibrante di Un frutto di grande ricchezza, fioritura in giallo. Bocca ampia, naso, con sfumature di liquirizia tannini maturi, fini e tondeggianti. nitido e intenso. Il naso è vibrante croccante, molto iodata. A fare e frutti rossi, sia al palato. Ampio, potente, non eccessivamente ruvido, buon equilibrio tra freschezza e persistenza. Zonin U UN MODELLO DA ESPORTAZIONE WILLI SCHAEFER n’azienda che non avrebbe bisogno di presentazioni, essendo una delle più importanti realtà Graacher Domprobst Riesling vitivinicole italiane. Punta di diamante anche, soprattutto, per la crescita del movimento Kabinett 2017. enoico italiano all’estero, oggi la splendida realtà guidata da Francesco, Domenico e Michele Un vino che al naso ricorda l’oliva Zonin (da sinistra nella foto) è organizzata in dieci tenute, di cui nove in Italia (in Piemonte, verde e il cedro. In assaggio si Lombardia, Veneto, Friuli, Toscana, Puglia, Sicilia) considerate a maggiore vocazione vitivinicola, e percepisce la nota selvatica, in che rappresentano piccoli modelli di integrazione delle coltivazioni con il paesaggio. Più una negli particolare quella del rosmarino. Usa, la Barboursville Vineyards in Virginia, 500 ettari, di cui 90 vitati, per un totale di duemila ettari coltivati ZILLIKEN Rausch Riesling Kabinett 2018 a vite, un team di agronomi, enologi e operatori da fare Naso compatto con sferzate impallidire, senza rinunciare a un convinto imprinting di di pompelmo e pepe rosa. artigianalità e prossimità al lavoro in vigna, con peculiarità In assaggio la presenza di differenti a seconda del territorio di produzione. Una frutta gialla, in particolare la commercializzazione che ha creato un modello per pesca, è supportata dal finale territori e mercato. In tre parole, una storia di successo. ammandorlato. Lunghissimo. F
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