Picasso/Chanel: bellezza, intuizione

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Picasso/Chanel: bellezza, intuizione
Picasso/Chanel:                                   forza,
bellezza, intuizione

Date
di Daniela di Monaco

Jean Cocteau, poeta e drammaturgo, diceva che “Chanel sta alla
moda come Picasso sta alla pittura” e con questo “assoluto”
intendeva definire il rapporto intercorso tra due delle
personalità più geniali ed influenti del Novecento, Gabrielle
Chanel (1883-1971) e Pablo Picasso (1881-1973).

Incontri fortunati
Si erano incontrati nel 1917 alla Prima del balletto Parade
presentati da Misia Godebska e Jean Cocteau con i quali Chanel
ebbe una lunghissima amicizia. Chanel frequentava i circoli
artistici parigini dove Picasso era assai presente e attivo
mentre lavorava ai Ballets Russes di Serge Diaghilev.
Picasso/Chanel: bellezza, intuizione
Pablo Picasso. Las bañistas, 1918 (The Bathers) Óleo sobre
lienzo, 27 x 22 cm / Oil
on canvas
Musée national Picasso-Paris. Donación en 1979 (Acceptance in
lieu, 1979)
Picasso/Chanel: bellezza, intuizione
La mostra
L’esposizione, ospitata al Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
di Madrid fino al prossimo 15 gennaio 2023, rientra tra le
celebrazioni del cinquantesimo anniversario della morte di
Picasso – ricorrenza per la quale stanno collaborando
congiuntamente i governi francese e spagnolo – ed è
strutturata in quattro sezioni che coprono gli anni dal 1908
al 1925: Il Cubismo e lo stile di Chanel, Olga Picasso,
Antigone e Le Train Bleu.

Dialogo tra geni.
Fascino e curiosità sono sprigionate dalle opere di Picasso
come dalle creazioni di Chanel tra colori, linee e forme
geometriche, e stimolano una serie di riflessioni e
approfondimenti sul rapporto artistico e professionale tra la
stilista francese e l’artista spagnolo e sulle sperimentazioni
e collaborazioni avute nel realizzare alcune opere teatrali di
Cocteau, ma, ancor di più, a proposito della pittura di
avanguardia di Picasso e dei disegni innovativi di Chanel.
Pablo Picasso
Naturaleza muerta con paloma,
1919 (Still Life with Pigeon)
Óleo sobre lienzo, 46,3 x 55,2 cm /
Oil on canvas
Colección Pérez-Simón, México

Creazioni che condividono gli spazi
I loro mondi, distanti solo in apparenza, hanno avuto in
comune la ricerca, mentre stile e linguaggio di ognuno di loro
hanno finito per influenzare quelli dell’altro.
Fin dalla prima sala della esposizione, fin dalle loro prime
opere e creazioni – scenograficamente disposte una accanto
all’altra – un quadro un abito, un disegno una mantella, un
quadro ad olio un cappotto – a volte si richiamano per colore,
il visitatore percepisce la relazione esistente tra le une e
le altre: il cubismo di Picasso e lo stile di Chanel e la
condivisione      di   un   medesimo   vocabolario     quale
destrutturazione, decodificazione dei classici concetti di
forma per ricercarne di nuovi nella moda come nell’arte.
L’avanguardia cubista influenzò il lavoro di Chanel a partire
dai suoi primi modelli caratterizzati da linee dritte, quasi
spigolose e da blocchi di colore.

Gabrielle Chanel
Conjunto, 1926-1928
(Ensemble). Crepé de China / Crepe de chine Patrimoine de
CHANEL, París

Gabrielle Chanel
Vestido de noche, 1927-1928. (Evening dress) Terciopelo /
Velvet Colección Martin Kamer, Suiza

Gabrielle Chanel
Vestido de noche, 1928
(Evening dress)
Satén de seda y malla de pedrería /
Silk satin and rhinestone mesh
Colección Tirelli Trappetti

Gabrielle Chanel
Vestido, 1928 (Dress). Crepé de seda y cuentas de cristal /
Silk crepe and glass beads. Patrimoine de CHANEL, París

Le origini
Gabrielle (Coco) Chanel veniva da un umile ambiente rurale.
Nasce in un ospizio, la madre muore, il padre scompare e la
piccola Gabrielle viene affidata per diversi anni alle suore
del Sacro Cuore di Aubazine. Nella abbazia-orfanotrofio,
circondata da una architettura rigorosa e da donne vestite di
abiti austeri in un assoluto bianco-nero, Gabrielle comincia a
riflettere sulla figura della donna e del suo apparire. Ma non
è all’estetica che pensa e, tra forbici, spilli e matita,
affronta la sfida di una donna nuova da vestire.

La creazione
Rimuove sottovesti, corsetti e pizzi che ostacolano i
movimenti e utilizza stoffe più semplici e migliori e aggiunge
comode, ampie tasche, accorcia vestiti e gonne e crea modelli
più pratici, scegliendo il comfort piuttosto che
l’abbellimento. E infine lancia il nero come tendenza, un
monocolore chic, che insieme al bianco e al beige per lei
rappresentano linea, armonia e bellezza. I pezzi unici del
guardaroba presenti nella mostra sono assai spesso neri, ma
non tutti, con poche decorazioni, stoffe preziose al tatto,
linee geometriche.

Il Cubismo e lo Spirito del Tempo.
La giovane Coco Chanel guarda e assorbe quanto vede nei
circoli artistici dove incontra altre “discipline” e vede
lavorare Picasso alla scenografia di Parade in una fusione di
Cubismo e Neoclassicismo. Le sue intuizioni ed esperienze le
consentono di catturare perfettamente lo zeitgeist ovvero lo
spirito dei tempi entrando a far parte della avanguardia di
quella epoca: anni di profondi cambiamenti. Adolf Loos,
architetto, proclama che “l’ornamentazione è un crimine”
mentre Mies van der Rohe sostiene che “less is more”. Pittura,
architettura, musica, danza filmografia, moda hanno un comune
denominatore che appoggia sull’essenziale, sul minimalismo:
semplice, puro, lineare. Erano tutti “apprendisti del
progresso”,   sperimentavano   il   nuovo   e   si   influenzavano
reciprocamente.

Picasso e il Collage
Per Chanel il cubismo diventa lo stile da applicare alle
creazioni, come una costruzione, prima le linee e poi il
disegno. E ancora: sobrietà, semplicità, praticità. Scelte
condivise anche da Braque e Picasso che, tra il 1908 e il 1911
nel periodo del Cubismo Analitico, si esprimono con linee
spigolose, destrutturanti, forme frammentate e scelgono il
monocromo. Il periodo del collage introduce nelle opere
frammenti di giornali, di legno, numeri e lettere.
Sperimentazioni che fanno di loro dei pionieri. Dice Picasso
che “L’arte non è l’applicazione di un canone di bellezza ma
ciò che l’istinto e il cervello elaborano dietro ogni canone”

Una povertà lussuosa
Questa fase è vissuta anche da Chanel che, allo scoppio della
Prima Guerra Mondiale, raggiunge notevole fama grazie a
combinazioni mai viste prima nelle creazioni che nascono con
tessuti umili, tela, lana e cotone, accompagnate da pellicce
di coniglio e scoiattolo. Vale la pena di quotare il commento
dello scrittore Maurice Sachs “Il genio di Chanel risiede
nell’avere inventato il costoso-a buon mercato, i ricchi-
stracci, una incantevole-povertà”. Insomma, una povertà di
lusso. Ma è grazie a Coco Chanel se oggi la moda e il suo
mondo entrano a pieno diritto nel mondo dell’arte e della
cultura, avendo ottenuto un proprio status dopo aver vissuto a
lungo sugli incerti confini di varie categorie.

Olga Khokhlova (1891-1955)
Ballerina russa, elegante donna di un mondo internazionale,
incontra Picasso a Roma nel 1917 mentre lavorano entrambi al
lavoro di Diaghilev Parade e si sposano a Parigi dopo poco più
di un anno. Il suo abito da sposa è creato da Coco Chanel
della quale diventa grande amica e cliente.

Pablo Picasso
Instrumentos    de   música   sobre   una   mesa,   1914   (Musical
Instruments on a Pedestal Table) Óleo y arena sobre lienzo,
28,5 x 88 cm / Oil and sand on canvas. Musée Yves Saint
Laurent Paris

Pablo Picasso
Mujer frente al mar, 1922
(Woman by the Sea)
Óleo sobre lienzo, 58,4 × 48,3 cm /
Oil on canvas
The Minneapolis Institute of Art,
legado de Putnam Dana McMillan
(Bequest of Putnam Dana McMillan)

Pablo Picasso
Tres mujeres en la fuente, 1921
(Three Women by a Fountain)
Pastel sobre papel adherido a
lienzo, 66 × 51 cm / Pastel on paper
affixed to canvas
Colección privada, cortesía Tobias
Mueller Modern Art, Zúrich
(Private Collection, courtesy Tobias
Mueller Modern Art, Zurich)

Pablo Picasso
Estudio para la cabeza de Desnudo
con paños, 1907
(Study for the Head of “Nude with
Drapery”)
Acuarela y gouache sobre papel, 31
x 24,5 cm / Watercolour and
gouache on paper
Museo Nacional ThyssenBornemisza, Madrid
I ritratti
In questa parte della mostra sono esposti molti ritratti e
disegni fatti da Picasso alla bella moglie, serena, quasi
malinconica, nella intimità della loro casa mentre legge o
cuce. I disegni sono quasi ispirati a Ingres con linee precise
e contorni ben definiti. Picasso prende le distanze dal
Cubismo e si avvicina a forme più classiche e con un
linguaggio più figurativo. Questa fase inizia dopo un viaggio
a Roma, Napoli e Pompei.

……e il guardaroba di Olga
C’è anche un video di Olga e del loro figlio Paulo. Nei
ritratti, come in alcune fotografie e nel video, Olga indossa
molti completi creati da Chanel nel periodo iniziale di cui
rimangono pochi pezzi. Colta e curiosa Olga, come altre donne
del tempo, si sentivano riflesse in quella sintesi culturale
che i vestiti esprimevano. C’è da aggiungere che, come ogni
grande artista, anche Chanel sapeva trasgredire se stessa e il
suo stile. Nel corso della esposizione ci si imbatte in
splendidi abiti blu, rossi e color oro, e a motivi floreali,
sciolti, freschi e leggeri quasi a voler celebrare la
primavera.

Cocteau e l’Antigone: Picasso
Figura chiave nelle relazioni tra Picasso e Chanel è Cocteau
che scrive un adattamento moderno e abbreviato della Antigone
di Sofocle che aveva già visto nella versione integrale
trovandola molto noiosa. Nel 1922 chiama a raccolta i suoi
amici per l’allestimento, e tra questi Chanel e Picasso che
lavoreranno insieme, ispirandosi alla antica Grecia,
scambiandosi suggerimenti per scenografia e costumi. Picasso
dipinge in varie tonalità di violetto, blu e ocra le colonne
doriche che si stagliano contro un cielo blu intenso
sull’enorme drappo preparato per lo scenario. Traendo
ispirazione dai vasi greci Picasso prepara anche le maschere
indossate dal coro e gli scudi dei soldati. Fu un grande
successo per entrambi. Per Picasso che creò un palcoscenico
con limitate risorse e che, con questo progetto, tornò
all’ordine ovvero al periodo classico e a una solidità quasi
scultorea di forme.

Gabrielle Chanel
Vestido de día, hacia 1922
(Day dress)
Seda, crepé de China y piel de
armiño / Silk, crepe de chine, and
ermine fur
Staatliche Museen zu Berlin,
Kunstgewerbemuseum

Gabrielle Chanel
Vestido, 1929-1930
(Dress)
Seda y lentejuelas / Silk and sequins
Patrimoine de CHANEL, París

Gabrielle Chanel
Conjunto, 1926-1928
(Ensemble)
Crepé de China / Crepe de chine
Patrimoine de CHANEL, París

Gabrielle Chanel
Vestido, hacia 1926
(Dress)
Crepé de satén / Crepe satin
Staatliche Museen zu Berlin,
Kunstgewerbemuseum

Chanel e l’Antigone
Fu un trionfo anche per Chanel che, ispirandosi all’antichità,
aveva creato superbi costumi negli stessi colori scelti da
Picasso, toghe leggere, sandali in pelle, gioielli per il
capo. La geniale Chanel aveva saputo vestire e adornare le
figlie di Edipo in modo perfetto, come Cocteau si aspettava.

Le Train Bleu – Balletto
Ultimo atto di queste speciale esposizione è il balletto Le
Train Bleu, 1924, diretto da Serge Diaghilev su libretto di
Cocteau e interpretato dai Balletti Russi sulle musiche di
Darius Milhaud e accompagnato da un video – che è un compendio
di moda sportiva e balneare – nel quale due giovani coppie
raggiungono la Costa Azzurra a bordo del lussuoso treno per
dedicarsi ad attività di puro divertimento. Nel balletto
quanto a costumi c’è di tutto: completi sportivi, costumi da
bagno, abiti per giocare a golf e a tennis, prendisole,
cuffiette da bagno e abiti da mattina, pomeriggio e
sera. Chanel seppe ben interpretare lo spirito di moderna
attualità che Cocteau ricercava, creando per i ballerini
quegli stessi modelli che avrebbe potuto cucire per sè e per
le sue clienti. Picasso, per contro, in precedenti occasioni a
Biarritz era rimasto colpito dai colori dei costumi da bagno
di Chanel e nel 1918 aveva dipinto una piccola ma importante
opera The Bathers (Le Bagnanti). L’altra sua opera Due donne
che corrono sulla spiaggia era stata notata da Diaghilev nello
studio di Picasso al quale il coreografo chiese di poter
utilizzare l’immagine per il balletto Le Train Bleu, come
sipario del palcoscenico. E’ scontato dire che anche questo
lavoro fatto con mutua collaborazione fu un successo.
Picasso e Chanel
Due grandi artisti contemporanei che nel loro lavoro avevano
definito un “prima” e un “dopo”, non solo per stabilire mode e
tendenze ma per affermare quella rivoluzione sociale che era
alla base delle loro forbici e pennelli. Entrambi, con grande
e reciproco rispetto, creavano consapevoli del lavoro
dell’altro. Un rispetto che chiaro si percepisce nel loro
legame e nelle molteplici relazioni che la mostra racconta.

Dove
Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid fino al prossimo
15 gennaio 2023. Presenti nella esposizione una selezione di
abiti, dipinti a olio, disegni e altri oggetti prestati da
musei americani ed europei e collezioni private. La mostra
nasce grazie anche alla collaborazione di Almine e Bernard
Ruiz-Picasso, Patrimoine de CHANEL e il Musée National.

https://youtu.be/Egropqx0NuU

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