Piano Triennale di Offerta Formativa - Servo di Dio Antonio Palladino

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Piano Triennale di Offerta Formativa - Servo di Dio Antonio Palladino
SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA PARITARIA
              ISTITUTO “VASCIAVEO”
                              leg. ric. D.D.G. 26/02/2002 - prot. n. 3798/1
                      C.F. 81000150714 - P.I. 00559890710 - C.M. FG1E01400A
                       via S. Maria del Rosario, 76 - 71042 CERIGNOLA (FG)

      Piano Triennale di
      Offerta Formativa

                      ANNI SCOLASTICI 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019

Tel. 0885/421035 - Fax 0885/416051 - info@antoniopalladino.it -
www.antoniopalladino.it/scuolavasciaveo
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SCUOLA PRIMARIA PARITARIA “VASCIAVEO” – P.T.O.F. 2016-2019

in copertina: don Antonio Palladino, fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo
Sacramento (foto F.lli Di Leno, archivio Suore Domenicane del SS. Sacramento)

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LETTERA DEL DIRIGENTE

Carissimi Genitori,
benvenuti nella grande famiglia della Scuola Primaria Paritaria e dell’Infanzia       -
Istituto “Vasciaveo”. Abbiamo elaborato, anche grazie al vostro aiuto, il documento che
avete tra le mani al fine di presentarvi, unitamente al nostro POF 2015-2016, le linee-
guida e i principi ispiratori del percorso formativo che perseguiamo.
Vi siamo grati per la disponibilità e la fiducia che ci dimostrate, certi che la
condivisione delle scelte educative sia la premessa indispensabile per la piena
realizzazione dell’esperienza scolastica dei vostri figli.

                                                                   la Dirigente
                                                             Suor Pasqualina Maglie

                                                                                      3
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INDICE

PREMESSA: PERCHÈ PREDISPORRE UN PIANO DI OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE

SEZIONE 1 – ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
1.1.   DISPERSIONE SCOLASTICA
1.2.   EVASIONE SCOLASTICA
1.3.   MINORI FUORI FAMIGLIA

SEZIONE 2 – IDENTITÀ STRATEGICA
2.1  IL PROGETTO EDUCATIVO
2.2  PRIORITÀ FISSATE PER IL TRIENNIO DI RIFERIMENTO
2.3    IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

SEZIONE 3 – ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE E DIDATTICA
3.1  LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
3.2  I RAPPORTI AD INTRA E AD EXTRA
3.3  I SERVIZI OFFERTI

SEZIONE 4 – CURRICOLO DELL’ISTITUTO
4.1    TRAGUARDI ATTESI IN TERMINI DI COMPETENZE
4.2    AZIONI DELLA SCUOLA IN RELAZIONE AI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
4.3    LINEE METODOLOGICHE

APPENDICE – I PROGETTI PER L’A.S. 2015/2016

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ELABORATO dal Collegio dei Docenti con Delibera n. 03 del 07 gennaio 2016 sulla
scorta dell’atto di indirizzo del Dirigente scolastico emanato con nota prot. n. 01 del 25
novembre 2015, dopo le interlocuzioni preliminari, nel corso delle quali sono state
vagliate le proposte ed i pareri formulati dagli studenti, dagli Enti Locali e dalle diverse
realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonchè degli
organismi e delle associazioni dei genitori;

APPROVATO dal Consiglio di Istituto con Delibera n. 02 del 18 gennaio 2016;

TENUTO CONTO del RAV – RAPPORTO ANNUALE DI AUTOVALUTAZIONE, di
cui alla Delibera del Collegio dei Docenti n. 01 del 07 luglio 2015;

TENUTO CONTO del PDM – PIANO DI MIGLIORAMENTO, di cui alla Delibera del
Collegio dei Docenti n. 03 del 7 gennaio 2016;

PREVIA PUBBLICAZIONE del suddetto piano nel portale unico dei dati della scuola.

AI SENSI del:

Art. 1, commi 2, 12, 13, 14, 17 della Legge n. 107 del 13/07/2015 recante la “Riforma del
sistema nazionale di istruzione e formazionee delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti”;

Art 3 del DPR 8 marzo 1999, n. 275 “Regolamento recante norme in materia di curriculi
nell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, così come novellato dall’art. 14 della Legge
n. 107 del 13/07/2015;

Piano delle Performance 2014/2016 del MIUR adottato ai sensi dell’articolo 15, comma
2 lettera b) del D.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150;

Nota MIUR n. 2157 del 5 ottobre 2015;

Nota MIUR n. 2805 dell’11 dicembre 2015

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Premessa:           perché       un     Piano        Triennale         di     Offerta
Formativa

Il regolamento dell’Autonomia contenuto nel D.P.R. 08/03/1999, n°275, art.3 prevedeva
che ogni Istituto predisponesse il Piano dell’Offerta Formativa ( POF), documento
fondamentale e costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola, che ne
esplicitava la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa
relativa al singolo anno scolastico.
La legge 13/07/2015, n°107 ha modificato tale articolo, prevedendo una pianificazioine
triennale, rivedibile annualmente entro il mese di ottobre, introducendo il Piano
Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
In cosa consiste la differenza sostanziale con il POF annuale? Se quest’ultimo voleva
restituire il modello organizzativo e l’immagine identitaria statica della scuola, con il
Piano Triennale la Scuola deve cercare di guardare oltre, puntando ad una visione di
lungo periodo che ne descriva le istanze progettuali nell’ottica di identità strategica e
dinamica, capace di andare oltre la contestualizzazione della propria azione perché in
grado di unire coerentemente la missione alle azioni realizzabili nel lungo periodo con
le risorse a disposizione.
Nel redigere questo documento, la nostra Scuola, oltre a pianificare la propria attività
su un periodo triennale, si propone di fornire uno strumento di comunicazione chiaro e
leggibile per gli studenti e le loro famiglie.

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Sezione 1 – Analisi del contesto e dei bisogni del territorio
di riferimento

Cerignola, cittadina situata quasi nel mezzo del Tavoliere delle Puglie, vive per lo più
del lavoro agricolo; negli ultimi anni si va sviluppando anche il terziario.
Analizzando la distribuzione della popolazione (pari a 59.103 abitanti) per fascia di età
del comune di Cerignola, emerge che quella relativa alla fascia di età 0-17 anni incide
in modo rilevante sulla popolazione complessiva (pari al 22%), se pur la popolazione
risulta costituita in gran parte da anziani (pari al 64,00%). In dettaglio gli adolescenti
nella fascia di età (11-17 anni) risultano essere nel comune di riferimento pari a 6.459.
Inoltre la popolazione di Cerignola negli ultimi anni ha seguito un trend positivo
rilevando nel 2011 n. 20.201 nuclei familiari, con un numero medio per famiglia pari a
2,80 componenti.(Trend ultimi anni del numero abitanti, dati al 31 dicembre 2012
derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe, Elaborazione su dati
Istat).
Se allarghiamo la nostra prospettiva di analisi esaminando il livello di qualità della
vita presente nella provincia di Foggia, prendendo in considerazione l’ultimo dossier
redatto dal “Il Sole 24 Ore”, emerge che la stessa provincia si colloca nella classifica
delle province italiane a 99° posto su 107 province, rilevando una bassissima qualità
della vita, in relazione al tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute,
Ordine pubblico, Popolazione, Tempo libero, ecc. Tale risultato è giustificato dal fatto
che il fenomeno della disoccupazione è piuttosto consistente, per cui molto spesso tanto
le nostre “braccia” (soprattutto gli operai edili) che le nostre “menti” (giovani laureati e
diplomati) sono costretti a cercare futuro altrove.

La perdita del lavoro del capofamiglia incide notevolmente anche sul tasso di
scolarizzazione dei minori del territorio locale in quanto i minori sono indotti ad
abbandonare la scuola per dedicarsi a lavori di ogni genere. I minori iscritti nelle scuole
cittadine di ogni ordine e grado (comprese quelle private) per l’A.S: 2013-2014 sono
12.397 così suddivisi:

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Il tasso di scolarizzazione è rappresentato dal seguente grafico:

La manifestazione del disagio e devianza minorile presenti nel territorio cerignolano si
manifestano attraverso le seguenti problematicità: dispersione scolastica, uso e abuso
di sostanze illegali e legali, l’allontanamento dei minori dal proprio nucleo familiare con
problematicità elevate, ecc.

1.1   Dispersione scolastica
La dispersione riguarda tutti i livelli scolastici: ma, mentre nei percorsi della scuola
primaria il fenomeno si mantiene su valori decisamente contenuti, nella secondaria di
primo grado esso diventa consistente e nella secondaria di secondo grado diventa
addirittura esplosivo.
In relazione alla prima tipologia di problematicità risulta che la provincia di Foggia è
terza provincia pugliese per abbandono degli studi nelle scuole secondarie di II° grado,
soprattutto al
primo anno di corso negli istituti scolastici. Allargando la prospettiva al contesto
regionale la regione Puglia presenta un elevato livello di early school leavers (ragazzi
18-24 anni con la sola licenza media e non più in formazione) rispetto alle altre regioni,
soprattutto del nord del Paese,

anche se negli ultimi anni è stato registrato un calo di 10,5 punti percentuali dal 2004
al 2012 (relazione del MIUR sulla dispersione scolastica-2013).

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1.2   Evasione Scolastica
Dai dati ricevuti dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Cerignola in merito
all’evasione scolastica rispetto all’anno scolastico 2013-2014 si evince come tale
fenomeno risulta essere un dato al quanto allarmante soprattutto per le scuole medie e
superiori. Infatti, dalla tabella seguente si può riscontrare come gli evasori scolastici
delle scuole primarie sono 14, tutti alunni stranieri.

1.3   Minori fuori famiglia
Dal rapporto statistico Minori fuori famiglia nella Provincia di FOGGIA realizzata
dall’Osservatorio Osservatorio Regionale Politiche Sociali, Rapporto Statistico, il totale
dei minori fuori famiglia nell’Ambito territoriale di Cerignola risulta essere pari a 74 di
cui 33 i minori nei servizi e 41 i minori in affido, risultando fra gli otto ambiti
territoriali che comprendono la provincia di Foggia quello avente il maggior numero di
minori fuori famiglia, preceduto solo dall’ambito territoriale di Foggia. Ecco che il
contesto familiare risulta essere “il primo” responsabile di una illegalità diffusa,
generando a sua volta insicurezza. Da qui la necessità di potenziare la rete domiciliare
ADE (Assistenza domiciliare educativa), i servizi affido, centri di sostegno alla
genitorialità e centri polivalenti per minori.

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Sezione 2 – Identità strategica

2.1    Il progetto educativo
La Congregazione delle Suore Domenicane del S.S. Sacramento, è stata fondata il 19
ottobre 1927 per ispirazione del sacerdote Don Antonio Palladino, da Ripalta
Vasciaveo (in religione Suor Tarcisia) e coadiuvata dalla sorella Angela (in religione
Suor Maria Angela),che avviarono l’azione educativa ispirata al carisma proprio della
Congregazione “Suore Domenicane del S.S. Sacramento”.
La Comunità delle Suore s’impegna in un progetto educativo basato sul rispetto
profondo della personalità dell'allievo, della sua grandezza e debolezza e della sua
dignità di figlio di Dio.
Il progetto educativo esprime "l’identità della scuola", ne precisa gli obiettivi e li
traduce in termini operativi concreti, sul piano educativo, culturale e didattico,
diventando il criterio ispiratore e unificante di tutte le scelte e di tutti i contributi.
Per le particolari caratteristiche che esso ha all’interno della scuola cattolica, è evidente
che un progetto educativo che impegna la persona profondamente richiede la libera
adesione di tutti quelli che vi partecipano: non può essere imposto ma viene offerto
come possibilità e, come tale, può essere rifiutato.

2.1.1 L’Istituto “Vasciaveo”
Nel progetto educativo specifico, si ritiene necessario presentare che la Congregazione
delle Suore Domenicane del S.S. Sacramento,fondata col “carisma eucaristica”, dà
questo tono specifico a tutte le opere che essa svolge: scuole dell’Infanzia e Primarie
L’Istituto si dedica all’azione educativa, partecipando alla missione della Chiesa, e
concretizza tale azione in scelte capaci di rispondere alle esigenze del tempo e del luogo
in cui è chiamato a operare. La scuola di ogni ordine e grado, è il primo e principale
campo in cui orientare le sue scelte.
«Le scuole della Congregazione siano “comunità aperte” capaci di formare alla vita, e
inserite nella situazione concreta, religiosa e civile del quartiere e della zona in cui esse
sorgono».
Da qui anche un impegno educativo che coinvolge tutta la comunità religiosa in ogni
momento della giornata: nella scuola, nell’assistenza, nel tempo libero, nella preghiera
con gli alunni, nel guidarli e prepararli alla vita.

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2.1.2 I principi-guida del Progetto Educativo
1 – La Congregazione delle Suore del Santissimo Sacramento mira alla formazione di
un’autentica coscienza cristiana nell’animo degli alunni i quali, attraverso un costante
processo di promozione umana, dovranno rendersi idonei ad accogliere e a vivere in se
stessi il messaggio evangelico, realizzando la "sintesi tra cultura e fede" (s.c. 37)
2 – La cultura, come risultato dell’attività umana – e perciò acquisizione critica e
creatrice dell’esperienza -, va intesa come occasione per la liberazione dell’uomo, prima
di tutto dal proprio egoismo, e come via per la crescita della giustizia tra gli uomini.
Perciò il nostro impegno culturale va orientato in modo che sia accessibile a tutti il
diritto alla educazione, al lavoro, alla necessaria informazione.

3 – Centro, quindi, della nostra "educazione evangelizzatrice" è l’uomo nel periodo di
crescita e di sviluppo della sua personalità.
Di esso si riconoscono e si affermano gli inalienabili diritti alla piena libertà
responsabile, alla realizzazione delle sue profonde aspirazioni, alla giustizia, all’amore
e alla pace personale, familiare e sociale e, in particolare, ai supremi valori spirituali ed
etico-religiosi, inserendosi adeguatamente nella società civile ed ecclesiale.
Il progetto educativo è la traccia di un cammino da attuare in modo concreto attraverso
un programma che ha delle finalità ben precise, identificabili nei seguenti punti:
    •   impegno pedagogico per la promozione di una personalità armonica in ogni suo
        aspetto fisico,psichico, affettivo, sociale e spirituale secondo il criterio del nostro
        essere cristiani;
    •   educazione ai valori che sottendono alla fede religiosa;
    •   trasmissione di cultura storica cristiana finalizzata ad assimilare valori ed a
        scoprire verità che aiutino l’individuo a realizzare una personale sintesi tra
        fede-cultura-vita;
    •   la storia e l’ispirazione cristiana;
    •   la centralità della persona;
    •   una scuola di democrazia, luogo di tutti e per tutti;
    •   una scuola in cui la “diversità” diventa valore;
    •   una scuola che diventa cultura attraverso la cultura;
    •   una scuola, luogo della tolleranza, della solidarietà, della pace;
    •   una scuola ispirata ai valori del Vangelo;
    •   una scuola dove l’educazione diventa testimonianza;
    •   solidarietà e partecipazione;
    •   l’interpretazione dei bisogni e delle domande sociali;
    •   scuola, luogo di comunità e della comunità;
    •   l’autonomia istituzionale, pedagogico-didattica e organizzativa;
    •   le relazioni con l’extra scuola per un ecosistema della formazione;
    •   i rapporti con gli enti locali.

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Tutti questi aspetti saranno sviluppati sotto lo sguardo di Maria, Madre e Maestra della Chiesa, che
ha seguito la crescita in sapienza e in gioia del suo Figlio e, fin dall’inizio, ha accompagnato la
Chiesa nella sua missione di salvezza.
In quanto "scuola cattolica", la nostra comunità educativa è parte integrante della
Chiesa locale, alla quale deve quindi offrire il suo efficace contributo con il dinamismo
pedagogico che le è proprio.
Si inserirà pertanto nella programmazione pastorale della Diocesi, collaborando con le
varie istituzioni ecclesiali in rapporto di integrazione positiva, allo scopo di promuovere
la crescita nella fede dei propri membri, in una dimensione comunitaria sempre più
ampia e aperta alle esigenze della società.
Finalità specifica della scuola Primaria e dell’Infanzia è la formazione integrale del
bambino nella sua individualità, irripetibilità e specificità. La proposta educativa del
nostro Istituto deve dunque mirare allo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino
per far sì che si pongano le basi per la formazione della personalità, attraverso:
• la promozione dell’ identità dell’uomo e del cristiano, sviluppando il sentimento di appartenenza
alla famiglia, al più ampio contesto della comunità ecclesiale e dell’intera famiglia umana;
• l’educazione dell’ autonomia, promuovendo il "rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, la
solidarietà, la giustizia e l’impegno ad agire per il bene comune";
• la cura della competenza come primo approccio alle conoscenze e agli strumenti culturali con i
quali l’uomo esprime il tentativo di organizzare la propria esperienza, di esplorare e ricostruire la
realtà, conferendole significato e valore.
Una personalità affettiva sicura, autonoma, aperta alla relazione con gli altri, desiderosa di scoprire e
di conoscere, libera, alla ricerca del senso della propria vita.
Ogni progetto educativo sottintende un "progetto di uomo" che si vuole contribuire a realizzare ed ha
una sua propria matrice culturale di riferimento. Il progetto educativo della scuola cattolica fa propria
la concezione della persona espressa dal Vangelo.
Suo compito primario è quello di assicurare un ambiente educativo che conduca il bambino ad
acquisire un atteggiamento di ascolto e di risposta alla "vocazione" cui è chiamato come persona.
Il bambino è avviato con gradualità, in un clima di rispetto e di amore, a scoprire il
significato della propria vita, a crescere nella cultura del cuore, nella speranza del
domani, nella fiducia verso gli altri e nella sicurezza del proprio agire.

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2.1.3 La Comunità Educativa
La comunità educante si riconosce in tutte le sue componenti: Genitori, Alunni,
Educatori che sono chiamati a collaborare ed ha come fine la promozione umana e la
formazione culturale e religiosa dei giovani alunni.
La collaborazione responsabile per attuare il comune progetto educativo è sentita, quale
dovere di ciascuno, da tutti i membri della comunità ed esercitata secondo i ruoli ed i
compiti di ciascuno.
Caratterizza l’agire della comunità educante:
- la capacità di ascolto, intesa come apertura e condivisione attiva ai problemi dei
giovani alunni;

- la gioia che si manifesta attraverso la semplicità del contatto umano nei momenti di
gioco, tempo libero e in tutti i momenti educativi;
- l’amore ossia la sensibilità e la disponibilità ai bisogni spirituali e materiali dei
componenti la comunità.
La nobiltà del compito cui gli educatori sono chiamati richiede che, ad imitazione
dell’unico Maestro, Cristo, essi rivelino il mistero cristiano non solo con la parola, ma
anche con ogni loro gesto e comportamento.

LA COMUNITA’ DELLE SUORE
La comunità delle Suore Domenicane del S.S. Sacramento a cui è demandata in ultima
istanza la responsabilità principale della gestione della Scuola Primaria e dell’Infanzia,
attraverso specifiche funzioni di direzione, amministrazione e coordinamento, dovrà
rendersi vera animatrice delle varie attività educative, senza, ovviamente, sostituirsi a
nessun’altra componente della Comunità nello svolgimento delle rispettive attribuzioni.
Sarà suo compito specifico la animazione cristiana dell’Istituto, ispirando la propria azione educativa
alle direttive della Chiesa, al carisma proprio dell’ opera secondo lo spirito dei fondatori Padre
Antonio Palladino e Madre Tarcisia Vasciaveo.

PERSONALE DOCENTE
Tutti i docenti, laici e religiosi, dovranno recepire le esigenze dei giovani alunni,
cercando di confrontare la propria visione cristiana del mondo con la loro ottica e
aggiornando la didattica e i contenuti per colmare il divario generazionale.

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LA FAMIGLIA
La famiglia, società naturale, essendo la prima responsabile della educazione dei figli, è
chiamata:

- ad essere consapevole dell’identità della scuola che sceglie per essi;
- ad assumere con la scuola un comune impegno educativo nel processo della loro
formazione culturale e morale, in atteggiamento di costante dialogo e di consonanza
sulle linee educative;
- è chiamata inoltre a partecipare alla vita della Scuola.

GLI ALUNNI

Agli alunni della Scuola Primaria e dell’Infanzia, si chiede di rendersi consapevoli del
suo indirizzo educativo, di condividerlo impegnandosi ad approfondire il messaggio
cristiano, a viverlo o per lo meno a confrontarsi con esso in atteggiamento di apertura e
di ricerca.

PERSONALE NON DOCENTE
Parimenti è da valutare la funzione del personale non docente, che nei vari ruoli di
collaborazione svolge un compito indispensabile e quindi pieno di responsabilità per il
buon funzionamento dell’Istituto.
Anche per esso, quindi, s’impone l’obbligo della competenza professionale e della
coerenza morale.

2.2   Priorità fissate il triennio di riferimento
Nelle nuove indicazioni per il curricolo della scuola d’infanzia e del primo ciclo
dell’istruzione si legge: “Compito della scuola è educare istruendo le nuove generazioni”
ed ancora ”educare istruendo è un’aggiunta di responsabilità del docente come del
genitore che si declina nell’essere maestri di vita, testimoni di ciò che si trasmette”

2.2.1 La scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di
apprendimento, si pone lo scopo di offrire un clima sereno che favorisca l’esprimersi
della personalità di ciascuno, cerca di porre le basi di forme collaborative, rispettose

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delle persone e delle cose, dove l’apprendimento avviene attraverso il gioco e
l’esperienza, con una particolare attenzione allo stile educativo, allo spazio, ai tempi e
alla partecipazione.

La scuola dell’infanzia, comprende 4 sezioni, fa parte del sistema scolastico e si
qualifica per il compito di promuovere la formazione integrale della personalità dei
bambini dai tre ai sei anni: deve consentire ai bambini e alle bambine, che la
frequentano, di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine all’identità,
all’autonomia ed alla competenza.
Nella scuola dell’infanzia:
•       il gioco è la prima attività del bambino, esso ha un posto importante nella sua
vita e rappresenta uno dei mezzi più importanti che i bambini utilizzano per la
conoscenza del mondo e la propria realtà interna. L’attenzione della scuola dell’infanzia
è quella di rivolgersi ai bambini con giochi adeguati alle loro possibilità.
I Nuovi Orientamenti richiamano l’attenzione degli operatori all’importanza del gioco e
la sua centralità, rispetto le attività ,in continuità con gli altri intenti educativi.
•     Accoglienza intesa come qualcosa che avviene nel tempo: comincia il primo
giorno e continua i successivi perché è un processo continuativo.

Gli spazi accuratamente predisposti, l’instaurare un clima positivo in sezione, l’essere
disponibili all’ascolto di ciascun bambino, l’avere una buona proposta educativa fanno
parte dell’accoglienza.
I rapporti con le famiglie sono di fondamentale importanza perché partecipano alla
formazione della personalità dei bambini.
La famiglia rappresenta il contesto primario del bambino e la scuola si colloca nel
quadro di tutte quelle situazioni ed esperienze che il bambino vive in un altro contesto
educativo.

2.2.2 La scuola primaria
Nella scuola del primo ciclo ”la progettazione didattica” deve :
“Stimolare le capacità affinché diventino competenze attraverso conoscenze e abilità”
    -   “Capacità”. Per capacità si intende una potenzialità e una propensione dell’essere
        umano, a fare, pensare, agire in un certo modo. Riguarda ciò che una persona
        può fare, pensare e agire, senza per questo aver già trasformato questa sua
        possibilità (poter essere) in una sua realtà (essere). Le capacità non sono mai
        statiche, definite una volta per tutte, ma sempre dinamiche, in evoluzione.
                                                                                        15
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       Inoltre, coinvolgono sempre tutto ciò che siamo e che possiamo essere. Chi pensa,
       in questo senso, le capacità delle persone come separate le une dalle altre, ne
       impoverisce la forza educativa: esse, al contrario, sono sempre unitarie ed
       integrate e , per questo, si influenzano anche molto a vicenda”.
   -   “Competenza”. Le competenze sono l’insieme delle buone capacità potenziali di
       ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari
       situazioni date: ovvero indicano quello che siamo effettivamente in grado di fare,
       pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi all’unità
       complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo (professionali e non
       professionali) che siamo chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato
       contesto. E’ quindi “com-petente” chi “mette insieme” tante dimensioni
       nell’affrontare un compito, lo affronta bene e in questo, da sempre tutto il meglio
       di se stesso”.
   -   “Conoscenze e abilità”. Le capacità personali diventano competenze personali
       grazie all’insieme degli interventi educativi promossi da tutte le istituzioni
       educative.
Le conoscenze riguardano il sapere: quello teoretico, ma anche quello pratico. Le abilità
sono la condizione e il prodotto della razionalità tecnica dell’uomo. Si riferiscono,
quindi, al saper fare: non solo al fare, ma appunto anche al sapere le ragioni e le
procedure di questo fare”.
Il Profilo educativo culturale esplicita ciò che un alunno dovrebbe sapere (conoscenze) e
fare (abilità) in questo preciso momento della sua crescita, per essere (competenze).
Un soggetto è riconosciuto competente quando, mobilitando tutte le sue capacità
intellettive, estetico-espressive, motorie, operative, sociali, morali, spirituali e religiose,
e soprattutto amplificandole ed ottimizzandole utilizza le conoscenze e le proprie abilità
per:
   -   arricchire il personale modo di essere con il mondo
   -   interagire positivamente con gli altri
   -   affrontare e risolvere situazioni nuove e complesse
   -   gustare il bello
   -   conferire senso alla vita

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2.3   Il Piano di Miglioramento

2.3.1 Le azioni messe in campo: il RAV
A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole sono coinvolte nel processo di
autovalutazione con l’elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV), da
rendere pubblico sul portale del ministero entro luglio 2015.

L’Autovalutazione, prima fase del procedimento di valutazione, è un percorso di
riflessione interno ad ogni scuola finalizzato ad individuare concrete piste di
miglioramento, grazie alle informazioni qualificate di cui ogni istituzione scolastica
dispone.
L’Autovalutazione ha la funzione di fornire una rappresentazione della scuola
attraverso l’analisi del suo funzionamento e costituisce la base per individuare le
priorità di sviluppo verso cui orientare nel prossimo anno scolastico il Piano di
miglioramento.

Il RAV (rapporto di Autovalutazione) offre i primi strumenti di analisi della realtà
scolastica, strumenti da discutere, regolare e consolidare nel tempo grazie alla
collaborazione e al confronto tra le varie Istituzioni della scuola.
Esso è innanzitutto una mappa della scuola. Costituito da 49 indicatori, raggruppati in
15 aree, a loro volta raccolte in tre macroaree (Contesti e risorse - Esiti – Processi), il
format diffuso oggi prevede che gli istituti debbano analizzare:
-IL CONTESTO in cui operano (popolazione scolastica, territorio e capitale sociale,
risorse economiche e materiali, risorse professionali);
-GLI ESITI dei loro studenti (i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove
standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra
l’altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l’eventuale prosecuzione negli studi
universitari, l’inserimento nel mondo del lavoro);
-I PROCESSI di organizzazione e gli ambienti di lavoro (dalla predisposizione e
progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento
passando per l’integrazione con il territorio).
Il R.A.V. è, dunque, uno strumento di lavoro comune che tutte le scuole italiane
potranno utilizzare per riflettere su se stesse e darsi degli obiettivi di miglioramento.

                                                                                        17
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2.3.2 I risultati degli studenti come indicatore di qualità delle performance
I dati forniti dal MIUR in occasione della compilazione del RAV, relativi al nostro
Istituto, crediamo forniscano un quadro decisamente positivo rispetto al delicato tema
dei risultati scolastici, soprattutto in termini di chiarezza e coerenza interna dei dati
stessi. In particolare, infatti, è possibile effettuare le seguenti considerazioni:
rispetto agli esiti degli scrutini, i dati premiano lo sforzo compiuto per individuare già
nel primo anno, gestire in maniera ottimale negli anni intermedi e rimandare solo
all’ultimo anno le non	
  ammissioni;
circa i “trasferimenti” e gli “abbandoni”, il quadro analitico appare estremamente
positivo (assenza di casi di abbandono, media superiore dei trasferimenti in entrata e
assenza dei trasferimenti in uscita).
Tali dati consolidano il trend prima registrato, che evidenzia ulteriormente
l’individuazione di “una ricetta complessiva che funziona”, in termini di offerta
didattica e di personale (che diviene sempre più “attrattiva” verso la popolazione
bersaglio) e della politica interna di prevenzione e contrasto all’abbandono scolastico,
mediante il coinvolgimento delle famiglie e l’offerta di assistenza e servizi di supporto
che esulano da quelli strettamente correlati alla didattica.

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Punti di forza
I punti di forza da registrare, in base ai dati forniti, sono i seguenti:
- punteggio medio per le classi seconde superiori alle medie provinciali, regionali e
nazionali, sia in italiano che in matematica;
- ridotta variabilità TRA le due classi seconde, sia in italiano che in matematica;

- profilatura dei livelli interni di valutazione (da 1 a 5) diversa rispetto alle medie
provinciali, regionali e nazionali, sia per le classi seconde che quinte e sia per italiano
che per matematica.
Tali risultati si spiegano mediante una corretta applicazione della medesima
metodologia didattica e disciplinare che ha portato ad un apprendimento omogeneo tra
le classi e superiore, in termini punteggio medio, alle medie di altre scuole. Infine, si
conferma il dato relativo alla scelta di compiere, per quanto possibile, una
"personalizzazione" degli interventi per singolo alunno, che hanno portato profilature di
livelli raggiunti diversi rispetto alla media di altre scuole.
                                                                                        18
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Punti di debolezza
I punti di debolezza da registrare, in base ai dati forniti, sono i seguenti:

- punteggio medio per le classi quinte inferiori alle medie provinciali, regionali e
nazionali, sia in italiano che in matematica;
- accentuata variabilità TRA le due classi quinte, sia in italiano che in matematica;
Tali criticità sono legate principalmente ad un fattore contingente ed estemporaneo di
una sezione delle classi quinte composta per la maggior parte da bambini di estrazione
socio-culturale problematica, verso i quali si è preferito agire, più che sul piano del
profitto scolastico, su quello pedagogico e comportamentale. Tale scelta ha avuto ovvie
ricadute sul profitto, ma crediamo possa risultare decisiva per il successo scolastico nel
medio-lungo periodo dell'intero percorso di questi soggetti (scuola secondaria).
	
  
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2.3.3 Individuazione delle priorità e dei traguardi: il Piano di Miglioramento
L'autovalutazione è stata dunque l'occasione per mettere in chiaro i punti di forza e di
debolezza del sistema gestionale adottato dal management e poter tracciare le linee
guida di massima di una possibile strategia di miglioramento delle criticità riscontrate.
La scelta delle priorità è stata dunque basata sui risultati dell'autovalutazione
effettuata, facendo ricadere queste ultime nelle dimensioni “Competenze chiave e di
cittadinanza” e “risultati a distanza”.
Come più volte ribadito, infatti, dalla analisi realizzata sono emerse due principali
criticità:

   •   la carente formalizzazione di accordi istituzionali con gli altri attori locali (scuole,
       ente locale, altri soggetti del non profit, ecc.)

   •   la rigidità e scarsa flessibilità dell'organizzazione oraria adottata dalla scuola.
In particolare, con riferimento al primo dei punti deboli individuati (scarsa
formalizzazione di accordi istituzionali), la direzione didattica intende nei prossimi tre
anni adottare una strategia di contatto e collegamenti con le altre scuole presenti sul
territorio e con le istituzioni locali al fine di sottoscrivere accordi di collaborazione su
vari aspetti, quali:

   •   monitoraggio delle scelte scolastiche degli alunni fuoriusciti dalla scuola;

   •   condivisione di attività comuni per i ragazzi;

   •   alleanze educative di sostegno alle famiglie problematiche ecc.

In riferimento invece al secondo aspetto, i limiti dimensionali della nostra
organizzazione impongono un'attenta valutazione di prefattibilità, che sappia
contemperare gli indubbi vantaggi per gli studenti e le loro famiglie con i costi
economici e organizzativi.
Parallelamente, l'autovalutazione effettuata e la conseguente strategia di
miglioramento individuata, centrata su due linee prioritarie di azione, permetterà di
impattare positivamente su molteplici obiettivi di processo.
Da un lato, infatti, una maggiore formalizzazione di accordi istituzionali con le altre
agenzie educative e con l'Ente locale permetterà di:
   -   implementare le già esistenti e consolidate azioni di inclusione sociale e sostegno
       del disagio riscontrato nella propria popolazione scolastica, mediante una
       maggiore sinergia territoriale a tutto vantaggio dei ragazzi e delle loro famiglie

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    -   migliorare il monitoraggio della continuità scolastica nei cicli superiori e dei
        risultati scolastici degli alunni fuoriusciti dalla scuola
    -   permettere l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze del personale, sia
        docente che amministrativo.
La seconda linea di azione, incentrata su una valutazione di prestabilità di una
eventuale estensione oraria, permetterà di:
    -   migliorare l'ambiente di apprendimento, mediante l'ottimizzazione di spazi e
        orari
    -   differenziare maggiormente attività e orari, a favore di una maggiore
        conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le famiglie e del potenziamento
        delle attitudini per gli studenti, che beneficerebbero delle aggiuntive azioni di
        orientamento
Ovviamente la previsione di una simile valutazione non avrà un esito scontato, in
quanto dovrà necessariamente tener conto dei costi economici e organizzativi eventuali.
Di seguito il prospetto dei singoli obiettivi strategici:

1) Curricolo, progettazione e         Le riunioni di programmazione avranno ad oggetto sia la
valutazione                           valutazione di una eventuale estensione oraria che l'organizzazione
                                      di incontri istituzionali
2) Ambiente di apprendimento          La valutazione di prefattibilità dell'estensione oraria riguarderà
                                      anche gli ambienti scolastici e la loro fruibilità potenziale.
3) Inclusione e differenziazione      Il consolidato sostegno offerto alle famiglie in difficoltà non potrà
                                      che giovarsi di un potenziamento degli accordi con le locali agenzie
                                      educative.
4) Continuita' e orientamento         A. La prima linea di azione ha come finalità un maggiore sostegno
                                      all'orientamento, favorito da attività aggiuntive pomeridiane.
                                      B. Anche la seconda linea di azione è finalizzata, attraverso la
                                      collaborazione con il territorio, a implementare il monitoraggio degli
                                      alunni.
6) Sviluppo e valorizzazione          Una maggiore collaborazione istituzionale non potrà che arricchire
delle risorse umane                   ulteriormente il bagaglio di conoscenze e competenze del personale
                                      scolastico
7) Integrazione con il territorio e   Entrambi gli aspetti costituiscono le finalità principali delle due
rapporti con le famiglie              azioni individuate.

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2.3.3 Le azioni da realizzare: obiettivi, risultati attesi, metodologia di valutazione

Azione strategica n. 1

Realizzazione di uno studio di prefattibilità avente ad oggetto una eventuale estensione
oraria delle attività scolastiche al pomeriggio, al fine di arricchire e potenziare l’offerta
formativa dell’Istituto.

Effetti positivi a medio termine
•      Valutazione degli esiti e degli impatti di una simile strategia operativa

Effetti negativi a medio termine
•      Rallentamento temporale e complicazione dei processi organizzativi interni.

Effetti positivi a lungo termine
•      Eventuale ampliamento dell’offerta formativa in caso di valutazione positiva

Effetti negativi a lungo termine
•      Eventuale impossibilità ad ampliare l’offerta formativa mediante estensione
oraria in caso di valutazione negativa.

Risultati attesi
•     Realizzazione di NT 01 studio di prefattibilità

Indicatori di monitoraggio
•     NT riunioni operative
•     Presenza di un rapporto di compatibilità tra ambienti e spazi esistenti e
standard richiesti dalla normativa di settore vigente
•     Presenza di una analisi S.W.O.T.
•     Presenza di uno studio di prefattibilità

Modalità di rilevazione
•    Fogli firme e presenze
•    Studio di prefattibilità

Azione strategica n. 2
Sottoscrizione di accordi formali con gli altri stakeholders locali, con particolare
riferimento alle altre agenzie educative presenti ed attive, al fine di implementare le
azioni di inclusione sociale della popolazione studentesca a rischio di emarginazione,
con particolare riferimento agli alunni stranieri, la cui presenza risulta significativa
nell’Istututo.

                                                                                          22
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Effetti positivi a medio termine
•      Realizzazione di azioni congiunte

Effetti negativi a medio termine
•      Eventuale aumento dei costi nel breve-medio periodo

Effetti positivi a lungo termine
•      maggiore efficienza (economie di scala e riduzione costi)
•      maggiore efficacia (di esito e di impatto)
•      clima più favorevole (interno ed esterno)
•      risorse umane (empowerment)

Effetti negativi a lungo termine
•      non preventivabili

Risultati attesi
•     Formalizzazione di almeno NT 01 accordo con altri soggetti del territorio.

Indicatori di monitoraggio
•     NT incontri propedeutici
•     NT accordi sottoscritti
•     NT azioni ivi previste

Modalità di rilevazione
•    Analisi accordi sottoscritti.

2.3.4 Il fabbisogno di risorse umane, economiche e strumentali

Azione strategica n. 1

Impegno di risorse umane interne alla scuola
                                                  Ore
    Figure                                                       Costo        Fonte
                  Tipologia di attività        aggiuntive
 professionali                                                  previsto   finanziaria
                                                presunte
Docenti          Realizzazione dello       50               0              normale
                 studio e di tutte le                                      retribuzione
                 azioni propedeutiche
Personale ATA azioni di supporto e         10               0              normale
              raccordo                                                     retribuzione
Altre figure     non previste              0                0              nessuna

                                                                                          23
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Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi
 Impegni finanziari per
                                   Impegno presunto           Fonte finanziaria
   tipologia di spesa
Formatori                     0                            nessuna
Consulenti                    0                            nessuna
Attrezzature                  0                            nessuna
Servizi                       0                            nessuna
Altro                         0                            nessuna

Azione strategica n. 2
Impegno di risorse umane interne alla scuola
    Figure          Tipologia di             Ore        Costo      Fonte finanziaria
 professionali        attività            aggiuntive   previsto
                                           presunte
Docenti          Nessuna              0                0          nessuna
Personale        nessuna              0                0          nessuna
ATA
Altre figure     Dirigente            30               0          normale
                 scolastico                                       retribuzione

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi
 Impegni finanziari per
                                   Impegno presunto           Fonte finanziaria
   tipologia di spesa
Formatori                     0                            nessuna
Consulenti                    0                            nessuna
Attrezzature                  0                            nessuna
Servizi                       0                            nessuna
Altro                         0                            nessuna

                                                                                       24
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Sezione 3 – Organizzazione funzionale e didattica
La scuola primaria è formata da 10 classi tutte organizzate con orario settimanale di 27
ore. L’edificio dispone di aule abbastanza grandi e luminose, di una palestra, di
laboratori utilizzati per le attività complementari all’azione didattica, tutte
adeguatamente attrezzate. Sono presenti, l’aula multimediale con 10 stazioni
multimediali collegate in rete, scanner, modem, 2 stampanti. La scuola è dotata,
inoltre, di alcuni mezzi tecnologici come: macchina fotocopiatrice, stereo portatile,
videoproiettore per diapositive, fotocamera e videocamera digitali, televisore e
videoregistratore, LIM.
Il   Piano di Studi proposto dalla scuola prevede la seguente distribuzione oraria
settimanale delle aree disciplinari:

           DISCIPLINE                   Classe 1^      Classi 2^       Classi 3^-4^-5^
                                       Tempo 27 h     Tempo 27 h        Tempo 27 h
ITALIANO                                   7h             7h                 7h
MATEMATICA                                 5h             5h                 5h
SCIENZE                                    2h             2h                 2h
TECNOLOGIA- INFORMATICA                    1h             1h                 1h
STORIA- GEOGRAFIA                          5h             5h                 4h
ARTE E IMMAGINE                            1h             1h                 1h
SCIENZE MOTORIE E                          2h             1h                 1h
SPORTIVE
MUSICA                                    1h               1h                1h
INGLESE                                   1h               2h                3h
RELIGIONE CATTOLICA                       2h               2h                2h
Totale ore                                27 h             27 h              27 h

ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI DI TEAM DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
E DELLA SCUOLA PRIMARIA
Gli insegnanti di scuola dell’Infanzia effettuano incontri di “team” mensili, di due ore
ciascuno, per la stesura dei percorsi operativi, verifiche, confronti, organizzazione di
intersezioni.
Gli insegnanti di scuola primaria effettuano la programmazione settimanale di team, in
orario liberamente concordato in un giorno qualsiasi della settimana. Secondo quanto
previsto dall’art. 41, comma 2, del CCNL 04.08.95, le due ore settimanali da dedicare
alla programmazione didattica in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni,
possono essere gestite anche in modo flessibile e su base plurisettimanale”.

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3.1    La valutazione degli studenti
L’atto del valutare è momento essenziale di ogni attività umana. A maggior ragione,
quando è in ballo un’azione delicata come la formazione della personalità di un alunno,
è doveroso ricorrere alla verifica e alla valutazione dell’azione didattica.
La valutazione, in questo caso :

   ·   verifica e regola le modalità di insegnamento/apprendimento;

   ·   documenta e certifica le competenze dell’alunno;

   ·   descrive le esperienze fatte;

   ·   controlla le fasi della programmazione;

   ·   fornisce criteri- guida per la formulazione di nuovi traguardi;

   ·   permette il dialogo e lo scambio di idee e informazioni tra insegnanti e alunno e
       insegnanti e famiglia.
La valutazione che ha come obiettivo il successo del percorso formativo della persona è
un momento indispensabile dell’azione educativa;

   ·   è un processo continuo di delicato equilibrio su ciò che si è fatto e ciò che si deve
       fare;

   ·   è sempre svolta in funzione dell’apprendimento;

   ·   non è mai completamente definita e definitiva;

   ·   non è mai completamente oggettiva, perché si basa su un rapporto
       impersonale(docente-discente);

   ·   tiene presente che ogni individuo è una persona a sé con i suoi tempi e le sue
       strategie intellettive per apprendere;

   ·   consente , in quest’ultimo caso, interventi e progettazioni individualizzati;
       influisce sull’autostima di sé.

IL TEMPO DELLA VALUTAZIONE
L’osservazione continua è dunque la prima immediata forma di valutazione. Essa
permette di cogliere nell’alunno gli atteggiamenti che svelano il suo modo di
apprendere, ragionare, riflettere, portare a termine un lavoro.
Ma esistono altre valutazioni che vanno poste in atto in determinati periodi dell’anno
scolastico.
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La valutazione iniziale o diagnostica si predispone all’inizio dell’anno scolastico per

· verificare le competenze preliminari;

· adattare gli interventi, i metodi, i mezzi alla situazione reale del gruppo classe.

La valutazione intermedia o in itinere consente di :

· fornire al docente notizie sull’efficacia del suo metodo;

· dare all’alunno e alla famiglia un flash-back sui risultati raggiunti nell’apprendimento
e nel comportamento;

· recuperare tempestivamente eventuali lacune predisponendo modifiche in corso
d’opera.
La valutazione finale viene attuata alla fine dell’anno e consente di :

· raccogliere informazioni sui risultati raggiunti da ogni singolo alunno in ordine a
capacità, abilità, competenze raggiunte e comportamento tenuto;

· verificare il successo o l’insuccesso dell’intero corso;

L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
Tra i parametri presi in considerazione (come specificato nelle progettazioni annuali e
quadrimestrali) per valutare un alunno tre sono assolutamente irrinunciabili :
1. Comportamento non solo riferito al modo in cui il bambino si rapporta con se stesso e
con gli altri, ma anche al suo modo di essere scolaro:

· comportamento verso se stesso;

· comportamento verso gli altri;

· comportamento nel lavoro scolastico

2. Conoscenze che non sono altro che la rappresentazione mentale della realtà secondo
quanto viene appreso attraverso l’osservazione e lo studio:

· dichiarative : descrivono la realtà con elementi costanti e regolari;

· procedurali: descrivono la procedura per ottenere un prodotto finito.

3. Competenze che utilizzano le conoscenze per fronteggiare esperienze nuove e trovare
risposte adeguate a situazioni problematiche. Valutare le competenze è una richiesta

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esplicita del Parlamento Europeo e in questo rientrano a pieno titolo anche le prove
INVALSI.

NORMATIVA
Il Consiglio dei Ministri in data 28 maggio 2009 ha deliberato il Regolamento sulla
Valutazione degli studenti di ogni ordine e grado ( D.P.R. 22 giugno 2009 n, 122) che
nello specifico, per la Scuola Primaria prevede:

· gli alunni saranno valutati dall’insegnante unico di riferimento o collegialmente dai
docenti contitolari della classe;

· la valutazione terrà conto del livello di conoscenza e del rendimento scolastico
complessivo degli alunni nelle singole materie;

· la valutazione nelle singole materie sarà espressa in voti numerici;

· solo per l’insegnamento della Religione Cattolica resta la valutazione attraverso un
giudizio sintetico formulato dal docente;

· i docenti di sostegno parteciperanno alla valutazione di tutti gli alunni;

· gli alunni potranno non essere ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e
motivati;

· il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente o dei docenti
contitolari.

3.2    I rapporti ad intra e ad extra

GESTIONE DELL’ORARIO ANNUALE DELLE LEZIONI
L’Istituto annualmente valuterà la possibilità di modificare e di adattare il calendario
scolastico. Sarà prevista la sospensione delle lezioni in alcune giornate che risultano
significative per la cultura e la tradizione locale.

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RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA

· Colloquio individuale: è l’opportunità che viene offerta alla famiglia per avere un
incontro personale con le insegnanti; in qualsiasi momento dell’anno i genitori possono
concordarlo direttamente con le insegnanti;

· Assemblea di sezione/classe : si svolge almeno due volte l’anno. E’ una riunione in cui
sono coinvolti le insegnanti e i genitori di una singola sezione/classe ; ha come obiettivo
quello di far conoscere alla famiglia il progetto educativo/ didattico previsto, ha inoltre
lo scopo di informare e coinvolgere i genitori sull’organizzazione della scuola e sulle sue
attività.

· Interclasse con i rappresentanti dei genitori : si svolge almeno due volte l’anno. E’ una
riunione in cui sono coinvolti le insegnanti e i genitori rappresentanti di tutto il plesso,
ha come obiettivi quello di far conoscere e condividere il progetto educativo/ didattico
previsto e di informare e coinvolgere i genitori sull’organizzazione della scuola e sulle
sue attività. Il rappresentante funge da raccordo tra la scuola e i genitori della classe
rappresentata.

· Feste: rappresentano per i bambini l’opportunità di poter vivere la scuola in modo
gioioso con i propri genitori; le feste rientrano a pieno titolo tra le attività didattiche
della scuola.

· Conversazioni con i genitori: sono momenti di confronto tra genitori, facilitati dalla
presenza di esperti, che hanno il compito di introdurre un tema e guidare la
discussione.
Negli incontri assembleari e di interclasse /intersezione i genitori, resi partecipi delle
scelte e delle proposte educative offerte dalla scuola, possono offrire la loro
collaborazione alla realizzazione degli eventi proposti.

RAPPORTI SCUOLA- TERRITORIO- ENTI

La scuola ha rapporti con le amministrazioni locali: A.S.L., Comune, Servizi sociali,
Associazioni sportive...... accoglie le loro iniziative, propone e opera in collaborazione.

3.3   I servizi offerti
· trasporti: il Comune mette a disposizione dei genitori che ne fanno richiesta, un
servizio di trasporto per raggiungere le scuole, specie nelle zone più decentrate.

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LA SCUOLA “Vasciaveo” OFFRE

               Il Pullmino: Da diversi anni la scuola”Vasciaveo” offre il servizio del
               trasporto bambini che hanno difficoltà a raggiungere la scuola.

                              ORARIO SETTIMANALE

             ORARIO                    INIZIO

             SCUOLA                    8.30 -13.30
             DELL’INFANZIA

             SCUOLA PRIMARIA           8.30 – 13.00

                              AULE UTILIZZATE

                             AULE     PALESTRA        LABOR.
                                                      INFORMATICO

SCUOLA DELL’INFANZIA         4        SI              NO

SCUOLA PRIMARIA              10       SI              SI

                                                                                   30
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Sezione 4 – Curricolo dell’istituto
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Vivamus lacus. Duis augue lorem, rhoncus eget, mattis vitae, facilisis ut, dolor. Nunc

4.1    Traguardi attesi in termini di competenze

A – EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA : CITTADINANZA E COSTITUZIONE
   -   Cittadinanza e Costituzione è un insegnamento con propri contenuti che devono
       trovare un tempo dedicato per essere conosciuti e gradualmente approfonditi.
   -   Questo insegnamento si articola in una dimensione specifica integrata alle
       discipline dell’area storico-geografica e storico-sociale e in una dimensione
       educativa che interconnette l’intero processo di insegnamento-apprendimento.
   -   Nello specifico si colloca nel campo di esperienza “Il sé e l’altro” della scuola
       dell’infanzia e nell'ambito “storico-geografico” nella scuola primaria.
   -   Prevede l’acquisizione di conoscenze e competenze anche attraverso il contributo
       formativo dei diversi campi di esperienza per quanto riguarda la scuola
       dell’infanzia, nonché di tutte le altre discipline previste dai curricolo degli altri
       ordini di scuola.
   -   Le competenze sociali e civiche si declinano nella valutazione critica di fatti e
       comportamenti, nella gestione dei conflitti, nel rispetto di se stessi e degli altri,
       delle regole sociali così come nella cura delle cose proprie e altrui, nell’assunzione
       di atteggiamenti responsabili verso la comunità scolastica e sociale,
       nell’assolvere i propri doveri, nell’accoglienza, ecc.

B – SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
   -   muoversi con scioltezza, destrezza, disinvoltura, ritmo;
   -   utilizzare in modo corretto e sicuro, gli spazi e le attrezzature;
   -   cooperare all’interno di un gruppo;
   -   rispettare le regole dei giochi organizzati anche in forma di gara.

C - ITALIANO

   -   Leggere correttamente utilizzando tecniche differenziate
   -   Possedere un vocabolario adeguato.
   -   Ascoltare e comprendere messaggi di vario tipo.
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  -   Produrre testi scritti per ascoltare esperienze personali o altrui, per esporre
      argomenti noti, per esprimere opinioni e stati d’animo utilizzando forme
      adeguate allo scopo.
  -   Riconoscere la funzione delle singole parole (analisi grammaticale)
  -   Riconoscere la struttura della frase (analisi logica).
  -   Riconoscere varie tipologie testuali.
  -   Utilizzare gli strumenti appropriati per comprendere ed arricchire il proprio
      campo lessicale.

D - INGLESE
  -   Conoscere e praticare in modo elementare la lingua inglese.

E – ARTE ED IMMAGINE
  -   Osservare e descrivere un’immagine.
  -   Utilizzare tecniche di diverso tipo per l’espressione di sé e la comunicazione
      interpersonale.

F - MUSICA
  -   Ascoltare comprendere e gustare il linguaggio espressivo musicale nelle diverse
      forme e praticarlo attraverso il canto e semplici strumenti.

G - STORIA E GEOGRAFIA
  -   Orientarsi nello spazio e nel tempo
  -   Operare confronti costruttivi tra realtà geografiche e storiche diverse
  -   Utilizzare documenti e materiali di diverso tipo.

H - MATEMATICA
  -   Contare , eseguire semplici operazioni aritmetiche mentalmente , per iscritto e
      con strumenti di calcolo ( primo approccio all’uso di mini calcolatori).
  -   Padroneggiare concetti fondamentali della matematica e riflettere sui principi e
      metodi impiegati.
  -   Misurare una grandezza.
  -   Risolvere semplici problemi sul calcolo di perimetri , aree e volumi delle figure
      geometriche conosciute (per il volume :cubo parallelepipedo).
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