ECDL-HEALTH Alla scoperta di SISabile - Pianeta
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Ringraziamenti Grazie a Toni per la bella esperienza e la fruttuosa collaborazione, appagante dal punto di vista creativo e stimolante per quanto riguarda l'immersione nella dimensione tecnica. Ma soprattutto grazie per aver investito tempo, energie e pazienza in un'idea di for- mazione innovativa ed anticonvenzionale - coltivata con passione e cura ragguardevoli - in una direzione finalmente più viva, a dimensione d'uomo. Una preziosissima eccezione in un contesto generale di standardizzazione e depersonalizzazione dilagante. Grazie Ginevra che ha avuto fiducia in me e nella mia capacità di tener testa a cotan- to patrigno. A Sara e Lucia per la rilettura e correzione dei refusi. A Franco Ferrero per avermi insegnato - tra le altre cose - il valore della disciplina nella creatività. Alla strega di casa che scuote energie e direzioni positive. Marta Odio scrivere, è un’agonia. Per tutta la mia vita professionale ho dovuto scrivere progetti, relazioni, manuali, i- struzioni soffrendo e facendo soffrire chi mi doveva leggere. Ma non avrei mai potuto scrivere un libro e soprattutto un libro di narrativa, seppur tecnica. Poi ho incontrato Marta (quanto l’ho cercata). Grazie. Persino la mamma di Ginevra, Vichi e Pietro si è incuriosita e da lettrice accanita qual è ci ha letto e forse, nonostante tutto, apprezzato (soprattutto la genialità e qualità di scrittura di Marta). Ginevra mi ha fatto conoscere Marta. Vichi ha fatto finta di interessarsi, ma non credo sia mai andata oltre le prime dieci pagine. Pietro neppure: ci vuole ben altro. Grazie comunque. Grazie a Mario che mi ha sempre sostenuto e incoraggiato. E grazie anche a tutti quelli che ne hanno letto e riletto le varie versioni o parte di es- se: Graziella, Raffaella, Paolo, Gianna, Lello, Luciano… E tanti altri che non dimentico. Grazie anche ai miei studenti di specialità che si sono offerti come cavie per la certifi- cazione. Toni
PRESENTAZIONE L’obiettivo di questo libro è quello di fornire, con modalità nar- rativa, un valido supporto di esempi di procedure che potranno essere utilizzate da chi si appresta ad affrontare l’esame di certificazione ECDL- HEALTH, e non solo. Infatti, grazie a questo “manuale - non manuale”, noi operatori, noi cittadini, apprendiamo (ripassiamo?) che per far funzionare il Siste- ma Sanitario sono anche molto importanti le regole etiche. La custodia della privacy e il percorso assistenziale orientato al paziente sono istanze garantite anche attraverso il corretto utilizzo delle funzioni del Sistema Informatico Sanitario (SIS). A questo scopo è impor- tante suggerire strategie concrete e aiutare a ragionare in termini di pro- cedimento logico, così da facilitare la soluzione dei principali problemi che ogni giorno si possono incontrare nel servizio di accettazione dei pazienti, nella gestione delle cartelle cliniche, delle prenotazioni ecc… Credo poi che con questa lettura accattivante Marta Becco e An- tonio Vuolo ci diano l’opportunità di ampliare la visione d’insieme delle procedure, così da spostarci dal piano puramente nozionisti- co/manualistico (tedioso – a volte – diciamo la verità) al piano della ri- flessione e quindi della introiezione dei concetti e dei principi di base che favoriscono un “atteggiamento di disponibilità ad agire responsa- bilmente e a essere protagonisti del proprio apprendimento”. Modalità irrinunciabili quando ci si occupa della nostra propria salute. Prof. Ezio GHIGO Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Torino
PREFAZIONE Questo volumetto testimonia della pluriennale esperienza e competenza maturate dagli autori nel campo della informatica applicata alla Sanità, nonché delle procedure organizzative e di funzionamento delle nostre strutture ospedaliere. Gli autori, peraltro, sono anche ideatori di una piattaforma di software (SISabile) che costituisce una sorta di palestra per fare in modo che il personale ospedaliero si eserciti a interagire correttamente con il Sistema Informativo Sanitario (SIS). La trattazione è appunto dedicata alla illustrazione di come SISa- bile guidi e supporti le attività che si svolgono nei vari reparti dell’ospedale, dalla accettazione alla dimissione. Prima però di entrare nel merito di come il compito venga svol- to, due parole sul significato del titolo. ECDL-H, o, più estesamente, ECDL-Health è il nome di un noto programma europeo di certificazione concepito dalla Fondazione ECDL di Dublino e promosso in Italia da AICA. Lo scopo della certificazione è di asseverare, nel modo più ogget- tivo possibile, le competenze possedute dal personale sanitario nei suoi vari ruoli: dall’infermiera al primario, dalla caposala all’amministratore. In sostanza, ECDL-Health mira a garantire che il personale sanita- rio padroneggi proprio quelle competenze metodologiche e operative che la piattaforma SISabile consente di esercitare e consolidare. Torniamo ora al modo, decisamente originale, con cui gli autori hanno deciso di impostare il loro lavoro. Secondo la cultura corrente di tipo tecnicistico, la struttura e la logica dei programmi informatici vanno descritte elencando le funziona- lità del sistema e i comandi con cui avvalersene, prescindendo, nel mo-
do più assoluto, dal contesto organizzativo nel quale tale sistema è de- stinato ad operare. Il risultato di questo approccio è, in generale, un voluminoso manuale, tanto arido e astratto che raramente viene letto e tantomeno usato per imparare: Può, al più, servire come mezzo di consultazione occasionale per rinfrescare la memoria nei casi meno usuali, se si è in grado di individua- re la funzionalità informatica richiesta. L’impostazione seguita dagli autori per illustrare SISabile è invece di costruire una storia con i suoi personaggi, personaggi ambientata in un preciso contesto ospedaliero, e di raccontarcela dal punto di vista di un osserva- osserva- tore esterno (addirittura, alieno) alieno che non dà niente per scontato e quin- di prende appunti minuziosi su quanto vede, calandosi di volta in volta (grazie alle sue straordinarie facoltà) nel ruolo dei vari attori per meglio rendersi conto delle motivazioni sottese ai comportamenti. L’obiettivo è fare in modo che le procedure del SIS prendano vi- ta, collocandosi nella giusta prospettiva di tempo (l’iter diagnostico e terapeutico) e di luogo (i reparti) e coinvolgendo i vari personaggi della storia, dal paziente al clinico, dall’addetto amministrativo all’esperto informatico. In sostanza, fare della narrazione l’alternativa all’arida descrizio- ne manualistica. A mio avviso, e me ne congratulo con gli autori, l’esperimento è pienamente riuscito: ne è venuto fuori un testo che si fa leggere con pia- cere (anche estetico) come succederebbe con un racconto ben fatto; che è scritto in un linguaggio scorrevole, capace, ove richiesto, di essere an- che estremamente puntuale e che rende agevole la consultazione, quan- do necessaria, della singola procedura, partendo però dalla logica di contesto nel quale essa si colloca. Ci sarebbe molto da dire sulla scelta che ha guidato gli autori, os- sia sui vantaggi e gli svantaggi della narrazione rispetto alla spiegazione
per così dire scientifica. Ambedue, in effetti, ci forniscono, sia pure con stili molto diversi, delle rappresentazioni della realtà. Quando si tratti di rappresentare una realtà organizzativamente articolata com’è quella di un ospedale, fatta di persone che, alla compe- tenza professionale, devono associare una non comune capacità di co- municazione e di collaborazione, la narrazione può veicolare contenuti di maggiore ricchezza, in quanto capace di tener conto della soggettività degli attori in gioco. Ambedue le rappresentazioni, d’altra parte, consentono lo svi- luppo di conoscenza intersoggettiva e, nonostante le diverse modalità di comunicazione che hanno assunto nel tempo, l’ideale sarebbe che venis- sero utilizzate in modo sinergico per affrontare la complessità crescente del mondo in cui viviamo. Torna qui appropriato ricordare quanto osservava Ernesto Saba- to, noto fisico teorico argentino, di origini italiane, che, in età matura, si è convertito alla narrativa, a proposito del linguaggio logico proprio della rappresentazione scientifica: “… un linguaggio che agli uomini concreti non serve. Primo perché l’esistenza non è logica e non può servirsi di simboli inequivocabili, crea- ti per rispondere ai principi di identità e contraddizione; e poi perché l’uomo concreto non solo non si propone di comunicare verità astratte, ma ha bisogno di esprimere sentimenti ed emozioni, cercando di agire sull’animo degli altri, incitandoli alla simpatia o all’odio, all’azione o alla contemplazione”.1 Giulio Occhini Direttore AICA 1 E. Sabato: La scrittura e i suoi fantasmi. Meltemi, Roma, 2000
A. Vuolo – M. Becco Pianeta ECDL-Health 9 Note di lettura Imparare senza pensare è fatica perduta; pensare senza imparare è cosa pericolosa. Confucio, Dialoghi, ca. 479/221 a.C. (postumo) L’unico vero viaggio di esplorazione non consiste nell’andare in posti nuovi, ma nell’avere altri occhi. Marcel Proust Per evitare ai lettori la triste impressione del grigiore scolastico. Fruttero-Gramellini Tre citazioni che ci sembrano cogliere il senso più profondo di questo nostro lavoro. Un lavoro che potrebbe forse, in un primo mo- mento, disorientare il lettore per il suo carattere inconsueto e difficil- mente riconducibile tanto al genere narrativo in senso stretto, quanto alla manualistica tradizionale. Da queste suggestioni vorremmo partire per sviluppare una breve riflessione sugli obiettivi del nostro contributo, orientato non tanto alla scoperta di territori inesplorati, quanto piutto- sto allo sforzo di rivedere principi e pratiche in un’ottica di rinnovamen- to, qual è quella che ci impone lo sviluppo costante e progressivo delle tecnologie informatiche e delle conoscenze tecniche e metodologiche ad esse correlate. Saper apprendere oggi significa essere in grado di acquisire com- petenze complesse e mutevoli: ciò richiede nuovi modi di imparare, di insegnare ad imparare e, in ultima analisi, di imparare ad imparare. In- Note di lettura
10 Alla scoperta di SISabile A. Vuolo – M. Becco numerevoli sono le variabili che condizionano il saper apprendere: con- suetudini, convinzioni, atteggiamenti, motivazioni, strategie di appren- dimento. Una simile complessità richiede una didattica varia e differenziata, in grado di inglobare un’eterogeneità di situazioni conte- stuali e personali. Una didattica flessibile, che suggerisca piuttosto che imporre strategie e metodi di apprendimento, affrontando al tempo stesso il sommerso delle convinzioni e degli atteggiamenti radicati. Una didattica orientata all’acquisizione di competenze operative, pratiche. Si imparano a conoscere ed utilizzare nuove tecniche e nuove metodologie se le si utilizza per affrontare e risolvere problemi concreti ed eseguire compiti e procedure specifiche del proprio ambito di studio o lavoro. L’utilizzo di ambienti applicativi paradigmatici o reali, in tutto simili a quelli con cui già si opera o si sarà chiamati ad operare, può rappresentare un’esperienza significativa e forse unica di apprendimento, nonché di acquisizione di competenze professionali necessarie ad affron- tare il cambiamento, oggi come in futuro. In quest’ottica il riferimento a funzioni e comandi specifici - che potranno variare nel tempo a seguito di aggiornamenti e innovazioni - non vuole essere un invito alla memo- rizzazione pedissequa ma piuttosto uno stimolo al ragionamento in ter- mini di procedimento logico. Una didattica che accompagni all’acquisizione di strategie e pro- cedimenti logici, mutuati da situazioni operative concrete, dunque. Se applico una strategia, ottenendo esiti positivi sia in termini di efficienza che di efficacia, questo potrà farmi sentire più capace, rendermi più con- sapevole del mio apprendimento e più responsabile dei miei risultati. Molti di noi sarebbero pronti a riconoscere che si impara essen- zialmente facendo. L’esperienza concreta in sé, tuttavia, non è sufficiente se non è accompagnata da un ragionamento esplicito e trasparente su quanto si è fatto in concreto. Non è così difficile fare una buona espe- rienza, ma è molto più difficile trarre dall’esperienza un significato che la trascenda, che si generalizzi e si trasferisca ad altre esperienze future: questo è appunto il ruolo della riflessione. Uno dei criteri per scegliere un obiettivo dell’apprendere piuttosto che un altro, cioè per stabilire delle priorità, è il grado di generalizzabilità dell’obiettivo o, detto in al- Note di lettura
A. Vuolo – M. Becco Pianeta ECDL-Health 11 tri termini, la misura in cui una strategia, una convinzione, un atteggia- mento, possono trasferirsi ad altri contesti rispetto a quello in cui sono stati inizialmente considerati. L’utilizzo delle conoscenze e delle competenze - regole, copioni, schemi - è necessariamente associato ad un ruolo attivo della mente e quindi alla convinzione che le risposte ai problemi, in un certo senso, sono già in parte dentro di noi: ne consegue un atteggiamento di dispo- nibilità ad agire responsabilmente, ad essere protagonisti del proprio apprendimento. La capacità di analizzare, affrontare e risolvere positi- vamente situazioni problematiche gioca un ruolo portante nell’apprendimento di qualsivoglia disciplina e in alcuni casi può persino essere trasversale a più contesti. Metodi di pensiero, strategie e procedimenti sono il fondamento dell’Informatica da secoli, da prima ancora che esistessero i computer e che l’uomo - l’informatico - traducesse i procedimenti in automatismi e programmi. I principi su cui si fondano tali metodi di pensiero sono alla base di quel genere di cultura che può aiutarci a fronteggiare la magma- tica complessità della realtà in cui viviamo, a non soccombere ai conti- nui cambiamenti e alle ricorrenti situazioni impreviste. Le conoscenze e le competenze informatiche, in quest’ottica, vanno ben oltre il funzionamento e il concreto utilizzo di macchine e programmi. Senza nulla togliere all’importanza dell’apprendimento del- la terminologia tecnica, delle funzioni dei PC e dei principali programmi, ci poniamo nell’ottica di superare un approccio nozionistico e addestra- tivo alla materia, fornendo uno strumento più flessibile e variegato, che integri conoscenze metodologiche e concettuali alle capacità operative necessarie all’uso efficace delle nuove tecnologie. Niente a che vedere dunque con un manuale di istruzioni, ma piuttosto - speriamo - un vali- do sostegno all’acquisizione di una maggiore padronanza dei metodi informatici, specialmente in campo sanitario, di una maggiore autono- mia di movimento, di metodi di risoluzione di problemi per scopi per- sonali e professionali. Note di lettura
12 Alla scoperta di SISabile A. Vuolo – M. Becco L’antidoto che qui vorremmo proporre contro derive nozionisti- che e meccaniciste è quello di ridare centralità all’azione umana, all’esperienza di chi sceglie, risponde, interviene, sbaglia, costruisce e dà un senso agli strumenti di cui dispone. Recuperando il valore formativo - e perché no, anche la godibilità - della “narrazione”, intesa in senso clas- sico come rappresentazione artificiale, “mimesi” delle azioni umane. Questa scelta, come sarà facilmente intuibile, mal si sposa con l’impazienza, con il bisogno di arrivare subito alla risposta, di schiacciare il bottone ed ottenere subito quanto si vuole. La narrazione, come ogni azione davvero umana, non è mai improvvisazione, velocità, immedia- tezza, ma è piuttosto l’opposto di questi sostantivi, che potremmo rias- sumere col termine “incubazione”. Nessuna frenesia comunicativa, dunque, ma piuttosto un invito alla sedimentazione e all’inte- riorizzazione di contenuti, che si auspica vengano così assorbiti in modo più profondo e duraturo. I racconti di cui è composto questo testo si basano principalmen- te sull’osservazione diretta dell’utilizzo, da parte del personale sanitario, di un applicativo di gestione informatizzata del percorso ambulatoriale (medico, chirurgico, oncologico), semplificato per esigenze didattiche. Essi sono rivolti in primo luogo a tutti coloro che già operano con car- telle cliniche elettroniche e sistemi informativi automatizzati. Ciascuno potrà confrontarsi con gli strumenti di cui dispone e con quelli di cui potrebbe o vorrebbe disporre, analizzando le caratteri- stiche ed i modelli, anche organizzativi, su cui si basano le operazioni che è chiamato a svolgere e verificandone la coerenza con i principi e le norme su cui si fondano i sistemi informativi sanitari elettronici. Allo stesso modo i racconti sono indirizzati a coloro che si candi- dano a sostenere l’esame di certificazione ECDL-Health (una certificazio- ne, indirizzata agli utenti dei Sistemi Informativi Sanitari, che ha lo scopo di garantire che i candidati possiedano le conoscenze necessarie per uti- lizzare in modo sicuro le applicazioni ICT che trattano di informazioni dei pazienti), mettendo a loro disposizione esperienze dirette, seppur simulate, di interattività con metodi e strumenti di gestione dei dati cli- nici e sanitari, nonché con le procedure e le norme che caratterizzano i Note di lettura
A. Vuolo – M. Becco Pianeta ECDL-Health 13 sistemi informativi sanitari e regolano il comportamento dei diversi ruoli che operano al suo interno. Da ultimo i racconti possono interessare e coinvolgere più in ge- nerale il pubblico: il cittadino, l’assistito, il malato. Questi potrà trovare, nella narrazione di situazioni operative concrete e di casi specifici di ge- stione tecnica ed organizzativa di diverse tipologie di problemi, un mo- do semplice per avvicinarsi al sistema sanitario, alle innovazioni in atto, ai processi di cambiamento. Potrà comprenderne le criticità, le potenzia- lità, ma soprattutto ritrovare e verificare la sussistenza di regole e com- portamenti che rispettino le aspettative, le esigenze e i diritti di ciascuno in relazione a situazioni di difficoltà, dolore, bisogno di salute. A chi non abbia uno specifico interesse di preparazione dell'esame di certificazione, o comunque di formazione professionale, gli autori suggeriscono di limi- tare la lettura ai racconti di cui si compone il testo, evitando le interviste e l'inserto al numero speciale della rivista Informazione Critica, che con- tengono approfondimenti di carattere tecnico e specialistico. Un’analisi del momento storico che stiamo vivendo ci suggerisce che debba tramontare una volta per tutte il nostro ruolo di semplici tra- smettitori di contenuti prefissati. Possiamo tutt’al più essere mediatori di procedure di apprendimento, persone che cambiano nel tempo grazie alle strategie, alle convinzioni e agli atteggiamenti di cui sanno rendersi consapevoli. Osservatori attenti di noi stessi, dei nostri compiti, delle attività e delle situazioni che mettiamo in atto giorno per giorno; capaci di rendere più esplicito, attraverso la riflessione, il significato delle espe- rienze che facciamo e che facciamo fare; dotati dunque, se ci viene con- cessa l’analogia, di un occhio clinico, per saper diagnosticare e monitorare i continui cambiamenti. E allora vorremmo, in conclusione, ricordare ciò che diceva Tal- leyrand: “Cambiare non significa gettare via tutto e sostituirlo con tutt’altro. Ci si può evolvere cominciando col riorganizzare in maniera diversa ciò che esiste già nella propria testa...”. Note di lettura
Dal numero speciale della rivista “Informazione critica”, da oggi in edicola
A. Vuolo – M. Becco SISabile 17 Eccezionale scoperta Trovate in un ospedale italiano le prove di una “visita” aliena. E mentre le autorità cercano di insabbiare il caso, un team di giornalisti della nostra rivista procede nella ricerca di indizi Sono tra noi Inequivocabili ritrovamenti provano l’esistenza di una missione extraterrestre finalizzata allo studio dei nostri sistemi informativi in sanità Grazie alla segnala- L’infermiera accusa- zione del dott. Gava- va da giorni un fasti- gna, primario del re- dioso bruciore alla parto di oncologia nuca, accompagnato dell’ospedale di Fra- da sensazioni di con- ni, veniamo a cono- fusione e da capogiri. scenza del ritro- In seguito ad alcuni vamento di un micro- esami ed in particola- scopico congegno, co- re ad una risonanza La foto scattata all’ufo nella campagna in struito con una magnetica, è stato in- prossimità di Bagli tecnologia e materiali dividuato il corpo a- sconosciuti, di proba- lieno, successivamen- logia molto avanzata: bile provenienza e- te estratto chirurgi- esso era posizionato xtraterrestre. Il mi- camente ed analizzato presso il nervo vago crochip era stato im- in laboratorio. Il dott. della ragazza. piantato nella nuca di Gavagna ci fa sapere Purtroppo il micro- un’inconsapevole in- che il marchingegno è chip è stato pron- fermiera del reparto simile ad una micro- tamente sequestrato di oncologia, la signo- scopica telecamera, dalla polizia investi- rina Alice Benna. basata su una tecno- gativa non appena la INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
18 Esplorando l'E-health A. Vuolo – M. Becco notizia è stata divul- complessa operazione nio, contenente un gata e dal momento di spionaggio. Ad una testo in lingua scono- della confisca non ci prima analisi essa sciuta. sono pervenute noti- pare essersi orientata I nostri esperti di zie in merito. all’analisi e allo stu- crittografia e lingue dio del sistema in- Continuano tuttavia antiche sono riusciti formativo elettronico le ricerche del nostro a decifrare alcune attualmente in speri- team di esperti, che parti dello scritto, mentazione in alcuni tendono a ricondurre rivelando una serie di reparti dell’ospedale. alla vicenda del curiose osservazioni Il programma in uso sul funzionamento implementa un siste- del sistema informa- ma di gestione clinico tivo. A queste si ag- disegnato su percorsi giungono analisi cri- di diagnosi e cura tiche delle procedure, (medico, chirurgico, dei metodi organizza- oncologico), volto a garantire uniformità, L’unica immagine del continuità e docu- microchip mentazione a tutte le attività svolte. microchip altri singo- lari ritrovamenti. La Accanto a questo ma- scoperta di questi teriale sono stati ri- nuovi reperti ha avu- trovati: un libro di to luogo negli scanti- ricette in lingua ita- nati dell’ospedale a liana, un quaderno di distanza di poche ore. appunti appartenente La tabella di decodifi- alla signorina Alice ca della lingua aliena. Tra questi una strana Benna stessa - che ne valigetta, costruita tivi e persino dei aveva segnalato la con materiale non comportamenti di al- scomparsa settimane identificato, conte- cuni membri del per- prima - e un sofistica- nente della documen- sonale sanitario. to notebook, dotato di tazione audio e video schermo tattile e ali- Nel documento di te- riconducibile ad una mentazione ad ura- sto, organizzato in INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
A. Vuolo – M. Becco SISabile 19 forma di diario della Bagli. Immediato ci è un vero e proprio dia- missione, è anche pre- parso il collegamento rio della missione, in sente il disegno orga- con i fatti dell’ospe- cui l’entità aliena, nizzativo di un dale di Frani. che si autodefinisce percorso diagnostico, attraverso il codice L’entità aliena, messa terapeutico ed assi- JX-289, ha preso nota in allarme dalla pos- stenziale, trasversale dei momenti salienti sibilità di essere sco- a diverse specialità della sua missione di perta, deve essersi mediche. A ciò si ac- spionaggio. Ma cosa data alla fuga senza compagna la descri- stava cercando, di curarsi degli inequi- zione di un modello preciso, JX-289 in un vocabili indizi che di programma, fina- comune ospedale ita- avrebbe lasciato die- lizzato all’implemen- liano? tro di se. tazione del percorso Cerchiamo di scoprir- delineato. Tale de- Nelle pagine successi- lo grazie all’aiuto del scrizione pare essere ve, tutti gli approfon- dott. Gavagna, prima- stata elaborata pro- dimenti sulla vicen- rio di oncologia pres- prio a partire da, le schede e la tra- so l’ospedale di Frani. dall’osservazione cri- duzione di alcuni pas- tica degli strumenti si significativi del informativi attual- diario extraterrestre. mente in uso, analiz- Il diario alieno zati in modo sorpren- dentemente acuto dal- Dopo alcuni giorni di l’intelligenza aliena. intenso lavoro i nostri esperti sono final- Contestualmente a ta- mente riusciti a deco- li eccezionali scoperte dificare alcune parti ci è stato segnalato, il del misterioso diario giorno seguente all’o- alieno, avvalendosi perazione di estrazio- della collaborazione ne del microchip, di alcuni crittografi e l’avvistamento di un ufologi di fama in- oggetto volante non ternazionale. identificato - UFO - La prima parte dello sulla campagna di scritto sembra essere INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
20 Esplorando l'E-health A. Vuolo – M. Becco L’intervista Dott. Gavagna, quali ritiene potessero potessero essere i reali scopi di questa missione aliena? Analizzando la traduzione del diario posso ipotizzare che la missione fosse finalizzata allo studio dei principi e dei metodi che orientano il nostro sistema informativo. Credo che questa entità aliena fosse interessata agli aspetti concettuali ed organizzativi, più che alle tecnologie che utilizziamo noi “terrestri”, come ci chiama nel diario. E per quale motivo l’alieno avrebbe fatto una scelta di questo tipo, focalizzandosi più sugli aspetti concettuali concettuali che sulle innovazioni tecnologiche? Forse il nostro visitatore ha compreso che alla base dell’informatica ci sono innanzitutto i metodi di pensiero e le strategie di risoluzione dei problemi: l’informatica, infatti, nasce dalla logica, che a sua volta è un’idealizzazione del linguaggio. Senza l’elaborazione di principi, metodi e modelli, non sarebbe possibile alcuna forma di innovazione tecnologica. Quindi crede che l’alieno abbia voluto trarre dalla sua ricerca informazioni utili per il potenziamento del del sistema informativo sanitario del suo pianeta d’origine? E’ quello che posso dedurre dal modello di percorso diagnostico- terapeutico che l’alieno ha disegnato all’interno del suo diario. E ancor più dalla sua attenta analisi del programma attualmente in sperimentazione nei reparti di oncologia, chirurgia maxillo-facciale e malattie infettive del nostro ospedale. Capisco. Un’ultima domanda. Cosa ne pensa delle svariate criticità rilevate dall’alieno, nonché degli errori umani che verranno inevitabilmente portati portati alla luce con la divulgazione del manoscritto? Guardi, io sono convinto che un po’ di autocritica non possa che giovare alla cultura organizzativa e scientifica di questo paese: d’altra parte è proprio l’analisi degli errori commessi, dei problemi che si sono presentati e dell’efficacia delle strategie adottate per risolverli a farci INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
A. Vuolo – M. Becco SISabile 21 crescere, a permetterci di affrontare la complessità della realtà in cui viviamo, a superare le difficoltà derivanti dalle situazioni impreviste. Ad imparare ad imparare, insomma. Grazie del suo tempo, dott. Gavagna. Il disegno di un per- per- “I vantaggi di questo corso clinico- clinico-assisten- assisten- tipo di approccio”, ci ziale spiega Anna Cimaldi, Un’ampia sezione del- caposala presso il re- lo scritto alieno è de- parto di oncologia, dicata, come abbiamo “sono effettivamente già anticipato, al di- molteplici: la conti- Un’immagine nuità del processo di dell’ospedale di Frani segno di un percorso diagnostico-terapeuti- cura, intesa come ge- stione globale di una tappe del ciclo di cura co ed assistenziale. che il paziente deve serie di episodi conse- L’entità aliena JX- quenziali, affrontare. 289 sostiene che per l’integrazione tra le “In quest’ottica ogni risolvere efficacemen- diverse professionali- singolo episodio può te un problema di sa- tà impegnate nella essere considerato co- lute occorra una soluzione del mede- me un pezzo dell’in- definizione chiara simo problema di sa- tero processo assisten- della sequenza spazio- lute, la possibilità di ziale: esso produce un temporale delle atti- strutturare gli inter- risultato di salute in- vità da intraprendere. venti non più sulla termedio che è prope- A partire da questo base di singole espe- deutico all’episodio presupposto delinea rienze ma su linee successivo”, ci spiega un modello di percor- guida…”. ancora la Cimaldi. so clinico-assistenzia- le centrato sul pazien- Gestione per pro processi In sostanza il per- te e basato sull’ar- Il percorso del pa- corso disegnato monica integrazione ziente delineato nel dall’alieno prevede tra gli apporti dei di- diario alieno è basato un’organizzazione versi soggetti coinvol- sulla “gestione per complessiva dei vari ti nel caso. processi”, ovvero sul passaggi che il pa- governo di tutte le ziente deve seguire INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
22 Esplorando l'E-health A. Vuolo – M. Becco all’interno della L’alieno, nella sua comprendere meglio struttura sanitaria, analisi critica dell’ap- gli obiettivi della dall’inquadramento plicativo in sperimen- missione aliena. diagnostico all’uscita tazione, rileva un dal percorso o persino buon livello di inte- dalla prevenzione alla grazione degli stru- riabilitazione. menti informativi in uso, sulla strada di un Un prototipo di si- si- recupero della centra- stema informati informativo lità del paziente Accanto all’osserva- all’interno delle atti- zione diretta dell’uti- vità che lo riguarda- lizzo, da parte del no. personale sanitario, dell’applicativo at- “La cartella clinica tualmente in speri- informatizzata garan- mentazione presso al- tisce la puntuale re- cuni reparti dell’o- peribilità dei dati spedale di Frani, l’en- clinici ed ammini- tità aliena JX-289 strativi del paziente traccia nel suo diario da parte delle diverse una descrizione ap- professionalità coin- profondita della piat- volte, sulla base di taforma software, evi- specifiche autorizza- denziandone peculia- zioni: essa è autorevo- rità funzionali, carat- le, sicura, oggettiva, teristiche tecniche, trasparente”, afferma obiettivi strategici. Le nel suo diario. parti analitiche sono Abbiamo chiesto al corredate di materiale sig. Andrea Manneri- fotografico, video e ni, master di sistema audio, reperito sul presso l’ospedale di campo attraverso a- Frani, di spiegarci vanzati sistemi spio- qualcosa di più su nistici. questo applicativo, per permetterci di INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
A. Vuolo – M. Becco SISabile 23 Sig. Mannerini, ci può spiegare in cosa consiste questo applicativo di cui tanto si parla in relazione al caso Frani? “L’applicativo attualmente in sperimentazione presso il nostro ospedale implementa un sistema di gestione clinica disegnato su percorsi di diagnosi e cura (medico, chirurgico, oncologico) garantendo un buon livello di uniformità, continuità e documentazione a tutte le attività svolte”. Perché pensa che l’l’applicativo in sperimentazione sperimentazione presso l’l’ospedale di Frani abbia attirato l’l’interesse di un’ un’entità aliena giunta sulla terra per studiare i sistemi informativi terrestri in ambito sanitario? Il sistema è programmato in una logica di informatizzazione orientata al paziente e mette a disposizione delle diverse figure professionali, che interagiscono nella soluzione di un medesimo problema di salute, strumenti di raccolta, elaborazione e comunicazione di dati. Posso ipotizzare che sia stato in particolare questo aspetto a sollecitare l’interesse dell’alieno. D’altra parte noi stessi abbiamo riscontrato un significativo incremento dell’efficienza gestionale e della qualità clinica nel corso della sperimentazione. In che senso il sistema si orienta al paziente? “Il sistema si orienta al percorso del paziente sotto tre diversi profili: quello clinico, di organizzazione dei dati diagnostici e terapeutici sulla base dell’effettivo percorso del paziente all’interno della struttura, quello organizzativo, di gestione del complesso delle attività che lo riguardano, e quello di governo, ovvero di analisi, valutazione, e studio epide- miologico”. Può spiegarci meglio quali sono le finalità del sistema che state sperimentando? “Per prima cosa l’applicativo permette il superamento di molte attività manuali poco avanzate, faticose per il personale e spesso imprecise nei risultati. Posso inoltre affermare con cognizione di causa che esso garantisce un maggior grado di completezza ed attendibilità nella registrazione delle attività svolte e delle prestazioni erogate. Per non INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
24 Esplorando l'E-health A. Vuolo – M. Becco parlare della produzione di documenti… Ultimo ma non meno importante, il sistema supporta l’organizzazione del lavoro e favorisce una riduzione dei costi dell’attività di assistenza e cura. In che modo? “Principalmente attraverso l’adozione di profili e pacchetti di esami, in base alle linee guida ed in molti casi alle regole fissate della regione o dal ministero”. Grazie del suo tempo, sig Mannerini. L’alieno non si limita “Permane tuttavia un mento nell’ideazione tuttavia a rilevare i certo grado di disso- dell’applicativo”, pro- pregi della piattafor- ciazione ed isolamen- segue, “è ancora un ma software utilizza- to tra i vari livelli percorso quasi esclu- ta presso l’ospedale. interessati dal proces- sivamente ambulato- Nella sua analisi e- so di informatizza- riale, collegato da mergono anche lacu- zione”, recita un passo una parte ai servizi ne e fragilità dell’ar- del diario alieno. diagnostici, da cui chitettura dell’appli- attinge dati, dall’altra cativo, nonché possi- “Il percorso del pa- alla direzione ammi- bili linee di sviluppo ziente a cui i terrestri nistrativa, a cui for- e potenziamento. hanno fatto riferi- nisce sintesi e valu- INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
A. Vuolo – M. Becco SISabile 25 tazioni. Ma, come ho che andrebbe a suo avuto modo di ve- parere contrastata at- rificare, il sistema traverso un opportuno sanitario terrestre programma di forma- consta non solo di un zione del personale -, livello ospedaliero, un certo calo di detta- bensì anche di un li- glio nel linguaggio e vello territoriale (me- nei dati registrati e la dicina legale, assi- perdita del contesto in stenza domiciliare in- cui il dato è stato ac- tegrata, medicina di quisito. “Queste criti- base): i due livelli cità”, afferma JX-289, dovrebbero essere con- “sono pienamente nessi e poter comuni- compensate dalla ra- care tra loro, nella pidità di accesso, dal- prospettiva di predi- la possibilità di ag- sporre un fascicolo giornamento costante sanitario elettronico ed in tempo reale, personale per ogni dall’accuratezza, effi- terrestre. Il percorso cienza e sicurezza che del paziente, infatti, caratterizzano il si- può essere visto a li- stema e che garanti- vello macroscopico scono un puntuale ed come un processo che attendibile sostegno riguarda tutta la vita alla continuità delle dell’essere umano, cure”. dalla nascita alla morte”, conclude JX- 289. Altri limiti del siste- ma informativo sani- tario che vengono evidenziati dall’alie- no sono la maggior incidenza di errori - INFORMAZIONE CRITICA – Edizione speciale
Premessa
Una missione molto speciale L’alieno mutaforma JX-289 entrò nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso cercando di apparire il più possibile disinvolto. L’identità che aveva dovuto assumere quel giorno lo metteva a disagio: il suo aspetto era quello di un’anziana signora decisamente sovrappeso, caviglie gonfie in modo quasi innaturale e strane macchie rossastre sulla pelle delle braccia. Si chiese ancora una volta perché mai si fosse cacciato in quella situazione. Tra i membri del team inviato dal pianeta ECDLH per studia- re le tecnologie informatiche utilizzate dai terrestri, a lui era toccato il compito più ingrato: quello di occuparsi dello studio dei sistemi infor- mativi terrestri applicati alla Sanità. La missione si era in particolare orientata allo studio del sistema informativo sanitario di un paese chiamato Italia: come gli era stato illu- strato nella settimana di formazione precedente alla sua partenza, l’Italia era un paese caratterizzato da una spesa sanitaria in linea con quella di altri paesi della Terra quali la Danimarca, l’Olanda e la Svezia, inferiore rispetto a quella di Usa, Canada e Svizzera, ma superiore a quella del Regno Unito. Il dato che aveva fornito a JX-289 una prima misura della com- plessità del suo compito, era stato il rapporto tra la spesa informatica generata dal settore sanitario italiano e quella di altri settori: un rappor- to di netta inferiorità, soprattutto se comparato all’industria o alla finan- za, di cui si sarebbero occupati altri agenti speciali. Più specificamente la spesa informatica nella Sanità italiana era una piccolissima fetta della spesa informatica globale del paese. All’agente alieno era parso molto strano che un simile “gigante economico” si rivelasse un vero e proprio “nano informatico”, se confrontato con gli altri settori. Eppure, dagli studi condotti dai ricercatori su ECDLH, risultava evidente come la Sanità italiana fosse un comparto ad alta intensità di lavoro. JX-289 ne era impressionato ed al tempo stesso spaventato; a disorientarlo erano in particolare le notizie apprese circa la pluralità di attori e la molteplicità di figure professionali coinvolte nel settore di cui
si sarebbe occupato nel corso della sua missione: personale medico, in- fermieristico, tecnico e amministrativo. Come se non bastasse, per garantire una maggiore autenticità delle sue ricerche, il suo superiore, il temibile generale OY-124, gli aveva ordinato di assumere ogni giorno un differente aspetto umano, sfruttan- do la sua natura di mutaforma, così da potersi mescolare tra i pazienti di un ospedale o di un ambulatorio italiano senza destare alcun sospetto, inserendosi nelle discussioni nelle sale d’aspetto, relazionandosi col per- sonale medico-infermieristico e usufruendo a sua volta del servizio sani- tario: il generale OY riteneva fosse il metodo migliore per raccogliere importanti testimonianze ed informazioni fondamentali per il suo stu- dio. Nella sua relazione finale JX-289 avrebbe dovuto stilare un rap- porto molto dettagliato: statistiche e linee di sviluppo prospettico utili a migliorare i sistemi informativi del suo pianeta d’origine, insieme ad un’analisi puntuale delle procedure, dei difetti, delle metodologie di ri- soluzione di problemi tipici utilizzate sulla Terra. Ma al suo settimo giorno di missione l’alieno aveva cominciato a credere che questo compito fosse al di sopra delle sue possibilità. La sua spiccata capacità critica, che aveva giocato un ruolo fondamentale nella sua nomina di agente speciale per le ricerche interplanetarie, veniva du- ramente messa alla prova dall’impressionante contrasto tra l’evoluzione degli strumenti informatici a disposizione dei terrestri e la loro ignoranza delle metodologie e delle procedure di utilizzo di tali strumenti. La cosa lo aveva disorientato sin dal primo giorno di missione, quando, nei panni di un signore di mezza età con una frattura all’indice della mano sinistra, si era sottoposto a tutto l’iter previsto dal pronto soccorso. Dopo le radiografie e l’applicazione del gesso, un’infermiera lo aveva fatto accomodare in sala d’aspetto, chiedendogli gentilmente di attendere che gli venisse consegnato il foglio di dimissioni dal pronto soccorso. L’attesa gli era sembrata interminabile: avvicinatosi all’ufficio dove l’infermiera si era ritirata dopo averlo fatto sedere, si era sorpreso ad osservare due uomini in camice intenti ad estrarre i frammenti di
quello che doveva essere il suo foglio di dimissioni da una stampante evidentemente inceppata, mentre l’infermiera discuteva animatamente al telefono, presumibilmente con un tecnico. L’operazione richiese diver- si minuti. JX-289 si era chiesto per quale motivo il personale medico ter- restre non venisse istruito alla risoluzione di problemi tecnici tanto elementari e quanto la perdita di tempo conseguente potesse avere rica- dute in termini di costo e di qualità del lavoro: i tre terrestri non sem- bravano particolarmente felici di trovarsi in quella situazione. Il secondo giorno, nei panni di una neo-mamma, si era dedicato con grande cura ed attenzione all’ascolto dei rocamboleschi racconti dei pazienti riuniti nella sala d’attesa. Un anziano lamentava il fatto di esse- re stato solo due giorni prima presso lo stesso pronto soccorso e di aver dovuto comunque raccontare per filo e per segno all’infermiera dell’accettazione quanto accaduto al precedente passaggio: gli esami e- seguiti, gli esiti, la sua abituale terapia farmacologica. Il terrestre aveva tra le mani un sacchetto - uno di quei sacchetti di plastica che i terrestri usavano per fare la spesa - stracolmo di fogli di ricette, lastre, esiti, certi- ficati, in cui rovistava nervosamente alla disperata ricerca della docu- mentazione richiesta. JX-289 si domandò per quale motivo l’infermiera dell’accettazione non fosse in grado di reperire sul database del sistema i dati di quel signore, e soprattutto come avrebbero fatto a ricostruire la sua terapia farmacologica basandosi sul disordinato contenuto di un sac- chetto di plastica. Pensò che non avrebbe voluto trovarsi nei panni di quell’infermiera. Una signora con un piccolo e turbolento esemplare di terrestre sulle ginocchia raccontò invece di come l’otorinolaringoiatra che aveva visitato suo figlio non fosse riuscito a stamparle la ricetta dell’antibiotico a causa della perdita della password necessaria per accedere al sistema. Disse che il medico pareva essere molto arrabbiato perché il post it sul quale era scritta e che aveva attaccato allo schermo del suo computer prima di partire per le ferie non si trovava più da nessuna parte: eviden- temente la nuova tirocinante doveva averlo staccato e poi buttato acci- dentalmente. Fatto sta che la signora era ancora in attesa del foglio. JX- 289 era perplesso: evidentemente i terrestri non ricevevano un’adeguata
formazione sull’utilizzo degli strumenti informatici a loro disposizione e questo provocava un notevole dispendio di tempo ed energie, a discapi- to della qualità del lavoro e soprattutto della serenità di chi svolgeva compiti già caratterizzati da una certa complessità. Ritenne che questa fosse la prima indicazione significativa da inserire nella sua relazione. Considerata la mole impressionante di informazioni che avrebbe ricavato dalla sua ricerca, pensò che sarebbe stato necessario redigere un diario della missione, corredato da documenti audio e video, in modo da dare un’adeguata ed efficace rappresentazione alle notizie raccolte.
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