Piacenza economica PRIMO PIANO - Rapporto Innovazione 2014 Focus Piacenza
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piacenza economica RIVISTA TRIMESTRALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PIACENZA N. 1/2016 PRIMO PIANO Rapporto Innovazione 2014 Focus Piacenza RICERCHE E STUDI La produzione del laterizio nel Piacentino CULTURA E STORIA Cinquant’anni fa
piacenzaeconomica 1/2016 ANNO XXXx marzo 2016 Rivista trimestrale della Camera di commercio di Piacenza - Autorizzazione del Tribunale n° 58 del 16 luglio 1952 SOMMARIO PRIMO PIANO 4 RAPPORTO SULL’INNOVAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA 2014 FOCUS SULLA PROVINCIA DI PIACENZA RICERCHE E STUDI LA PRODUZIONE DEL LATERIZIO NEL PIACENTINO 42 Il caso del territorio di Castelvetro di Valeria Poli Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Piacenza COMPONENTI DELL’ORGANO DI GIUNTA CULTURA E STORIA Alfredo Parietti Presidente Cella Filippo Industrua - Vice Presidente Dallladonna Paola Maini Maria Luisa Commercio Artigianato 46 CINQUANT’ANNI FA d Giacomo Scaramuzza Negri Daniel Servizi alle imprese Cremonesi Giovanni Luigi Agricoltura IL TRIONFALE INGRESSO A PIACENZA DI Direttore Editoriale Rag. Alfredo Parietti 49 MARIA DAVIS DEL PORTOGALLO (1568) di Carmen Artocchini LAYOUT, IMPAGINAZIONE E RAPPORTI CON I COLLABORATORI Settore Internazionalizzazione Promozione Studi u.o Responsabilità Sociale d’Impresa e supporto all’ innovazione Chiuso il 19 Settenbre 2016 piacenza economica 2 dicembre 2014
PRIMO PIANO 4 RAPPORTO SULL’INNOVAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA 2014 FOCUS SULLA PROVINCIA DI PIACENZA RICERCHE & STUDI
PRIMO PIANO Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza RAPPORTO SULL'INNOVAZIONE IN 1. L'OSSERVATORIO INNOVAZIONE: OBIETTIVI 1.2 Metodologia di indagine EMILIA-ROMAGNA 2014. E METODOLOGIA Per una puntuale illustrazione degli obiettivi, della metodologia e degli strumenti dell’intero progetto FOCUS SULLA PROVINCIA DI dell'Osservatorio Innovazione di Unioncamere PIACENZA 1.1 Finalità e struttura del rapporto Emilia-Romagna, attivato per la prima edizione nel 2006, si rimanda al già citato rapporto 1. L'Osservatorio Innovazione: obiettivi e metodologia 1 Con questo rapporto di approfondimento 1.1 Finalità e struttura del rapporto 1 regionale. In questa sede ci si limita a ricordare provinciale si presentano i principali risultati 1.2 Metodologia di indagine 1 che l'Osservatorio Innovazione è volto allo studio 1.3 Il campione e le sue caratteristiche 2 emersi dall’indagine regionale dell’Osservatorio del grado di innovazione delle imprese dell'Emilia- 2 L'effettiva portata dell’innovazione introdotta 3 Innovazione di Unioncamere Emilia-Romagna1 2.1 L'innovazione introdotta 3 Romagna e delle sue province, dei punti di forza, con riferimento alla provincia di Piacenza. In 2.2 Imprese innovative e non innovative 4 delle aree di miglioramento e delle criticità legate 2.3 Gli investimenti per l'innovazione 8 questo modo si fornisce al lettore un’analisi di all'innovazione nel sistema economico regionale e 2.4 I benefici dell'innovazione 12 dettaglio della realtà provinciale, accanto a quella 2.4.1 Una lettura dei benefici dell'innovazione a partire 14 provinciale, con particolare attenzione ai fattori dai dati di bilancio più complessiva regionale, mirando a ricostruire abilitanti, alle fonti, agli ostacoli, alle ricadute e ai 3 Fattori abilitanti, ostacoli all’innovazione e tutela della 16 puntualmente la collocazione di Piacenza nel proprietà industriale benefici dell'innovazione. contesto regionale, ponendo in particolare 3.1 Fattori abilitanti e ostacoli per l'innovazione 16 L'Osservatorio Innovazione persegue tali obiettivi 3.2. Le politiche pubbliche 18 evidenza i punti di omogeneità e di scostamento conoscitivi basandosi principalmente sulla 3.3 Le fonti informative per l'innovazione 19 e tenendo necessariamente conto delle specificità 3.4 Le forme di tutela della proprietà industriale 21 somministrazione di un questionario strutturato a economico-produttive di questo territorio. Il 4. Innovazione e Ict 22 un ampio campione di imprese. Tale strumento di 4.1 Premessa 22 rapporto provinciale si inserisce pertanto indagine, di anno in anno migliorato e integrato 4.2 Tipo di connessione internet e servizi web 22 all’interno della più ampia attività 4.3 Siti web e banda ultra-larga 23 sulla base delle indicazioni provenienti dalle dell’Osservatorio Innovazione; il rapporto 5. Eco-sotenibilità, green economy e innovazione 26 singole Camere di commercio, da Unioncamere 5.1 Eco-innovazione al tempo della crisi 26 sull'Innovazione in Emilia-Romagna2 diventa così Emilia-Romagna e dalle stesse imprese 5.2 La conversione alla green economy 27 uno strumento integrante e utile alla lettura del 5.3 Le eco-tendenze 29 intervistate, presenta oggi una notevole portata presente approfondimento: saranno infatti 5.4 I benefici dall'innovazione sullo sviluppo sostenibile 30 informativa che, oltretutto, fornisce una ormai 6. L'innovazione: un confronto fra terziario e 32 molteplici i richiami alle analisi di livello regionale. consistente serie storica, permettendo così una manifatturiero 6.1 L'estensione dell'indagine al terziario 32 1 Cfr. Cise – Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico lettura in chiave diacronica dei risultati. Inoltre, della Camera di commercio di Forlì-Cesena, Rapporto 6.2 Grado e tipo di innovazione nel terziario 32 sull’Innovazione in Emilia-Romagna 2014, novembre 2014 proprio perché realizzata a livello regionale, 6.3 Andamento di investimenti e fatturato nel terziario 34 (www.ciseonweb.it/innovazione/report). l'indagine permette la comparazione fra il dato 6.4. Mega-trend e sfide per l'impresa 36 2 D’ora innanzi ci si riferirà a questo dell'Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna con la denominazione di provinciale e quello medio regionale, oltreché ‘rapporto regionale’. 1. L'Osservatorio Innovazione: obiettivi e metodologia 1 piacenza economica 4 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna alcuni confronti con i dati medi nazionali ed settore economico di attività. Si è poi deciso, quello regionale. Un'altra importante novità europei desunti dall'Innovation Union quest'anno per la prima volta, di sovra- dell'Osservatorio Innovazione 2014 riguarda i 3 Scoreboard . Oltre ai dati raccolti con l'indagine rappresentare le imprese di maggiori dimensioni settori. Quest'anno infatti si è esteso il campione presso le imprese, l'Osservatorio contempla (le medie e le grandi imprese) e le società anche al terziario, selezionando anche per il infatti anche dati e indicatori di contesto, volti a maggiormente strutturate (le società di capitali, a macro-settore dei servizi le imprese di maggiori ricostruire il quadro economico-sociale entro il scapito di quelle di persone). La decisione è dimensioni e con fatturato di una certa entità, quale operano le imprese intervistate. Inoltre, derivata dal fatto che le precedenti edizioni quindi intervistando innanzitutto le società di quest'anno per la prima volta, si fa riferimento dell'Osservatorio Innovazione e altri studi capitali con fatturato superiore ai 25 milioni di anche a dati tratti dai bilanci depositati dalle condotti in Italia e all'estero hanno dimostrato Euro (per il comparto del turismo 1,5 milioni di società di capitale del campione. come l'innovazione si realizzi con maggiore Euro). Le imprese di Piacenza del terziario probabilità in tali imprese. Si è quindi deciso di coinvolte nell'indagine sono 17, pari al 19% circa 1.3 Il campione e le sue caratteristiche andare a osservare e studiare il fenomeno del campione provinciale (24,8% a livello medio dell'innovazione laddove si ritiene più probabile regionale). Il minor peso del macro-settore dei Le imprese di Piacenza coinvolte nell'indagine che esso si verifichi. Ad ogni modo, in linea con servizi di Piacenza riflette la minore vocazione al 2014 sono 91, parte del complessivo campione l'effettiva strutturazione del sistema economico- terziario della provincia rispetto ad altre realtà, emiliano-romagnolo di 1.622 imprese intervistate. produttivo locale, resta una netta prevalenza di come Bologna e le province della costa La rilevazione è stata realizzata fra maggio e piccole imprese, a livello sia provinciale (86,8%) romagnola. All'interno del macro-settore del agosto 2014, per cui in questa sede si presentano che regionale (81,6%). Rispetto alla forma terziario, nel caso di Piacenza, prevale il informazioni e dati assai recenti e aggiornati. giuridica, si evidenzia una netta prevalenza di commercio, seguito da altri settori, quali la Il campione è stato in un primo momento definito società di capitali, per Piacenza ancor più marcata logistica, i servizi alle imprese, l'informatica, ecc. in modo da essere rappresentativo a livello che a livello emiliano-romagnolo (87,8% contro Per quanto riguarda il manifatturiero, a livello regionale della distribuzione delle imprese 81,4%). Ciò perché a livello provinciale è minore il provinciale si nota una prevalenza di imprese rispetto a tre variabili: provincia, dimensione e peso delle società cooperative. Infatti, per dell'industria dei metalli, della meccanica e Piacenza le cooperative intervistate sono appena dell'agro-alimentare. 3 L'Innovation Regional Scoreboard della Commissione europea (cfr. Commissione europea, Innovation Regional Scoreboard 3 – pari al 3,3% del totale provinciale – mentre a In sede di lettura e analisi dei risultati 2014, Bruxelles, 2014) distingue le regioni dell’Unione europea livello regionale costituiscono il 10,2% dei casi 4. dell'indagine si utilizzano numerose altre variabili, in quattro gruppi sulla base della performance innovativa. Il dato che qui si vuole porre in evidenza indica che, se l’Italia nel Completano il quadro le società di persone, pari quali il grado di internazionalizzazione, la suo complesso rimane, come già negli anni passati, fra gli innovatori moderati (il penultimo dei quattro gruppi), l’Emilia- all'8,9% del campione provinciale e all'8,4% di conversione alla green economy, la tassonomia di Romagna, insieme a Piemonte e Friuli Venezia Giulia, si colloca Pavitt. Ciò allo scopo di caratterizzare al meglio le nel secondo gruppo, quello degli inseguitori (“innovation 4 Si ricorda che l'inclusione nel campione di una quota non followers”), dietro alle regioni leader, appartenenti irrilevante di società cooperative, alle quali è dedicato uno imprese intervistate e le risposte da esse fornite essenzialmente a Danimarca, Svezia, Finlandia, Regno Unito, specifico approfondimento nel rapporto regionale costituisce Irlanda e Germania. un'altra, importante novità dell'Osservatorio Innovazione 2014. rispetto al tema dell'innovazione. 1. L'Osservatorio Innovazione: obiettivi e metodologia 2 piacenza economica 5 marzo 2015
PRIMO PIANO Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza 2 L'EFFETTIVA PORTATA DELL’INNOVAZIONE ampliata la quota di imprese di maggiori decremento (tab. 2.1). dimensioni e delle società maggiormente Va in ogni caso posto in evidenza che INTRODOTTA strutturate, era facile attendersi una crescita della l'innovazione realizzata è principalmente di tipo quota di imprese innovative. Va tuttavia incrementale, migliorativa: il 16,5% delle imprese 2.1 L'innovazione introdotta immediatamente aggiunto che, come illustrato piacentine intervistate ha introdotto innovazioni nel rapporto regionale, l'incremento del peso incrementali di prodotto (meno rispetto al livello Per quanto riguarda l'effettiva innovazione delle imprese innovative non può essere spiegato regionale, attestato al 21,5%) e il 12,1% introdotta, dalle risposte fornite dalle imprese esclusivamente in questi termini. Infatti, innovazioni incrementali di processo, altro valore intervistate riportate in tab. 2.1 emerge che ponderando il campione della precedente significativamente meno elevato del 18,0% medio nell'ultimo triennio il 52,7% del campione di rilevazione 2013 in modo da renderlo il più regionale (tab. 2.1). Le innovazioni radicali Piacenza non ha realizzato alcun tipo di possibile comparabile a quello del 2014, si ottiene riguardano una minoranza di imprese. Hanno innovazione, dato sensibilmente meno per il 2013 una quota di imprese innovative infatti generato innovazione radicale di prodotto il soddisfacente rispetto al 39,1% medio regionale. comunque inferiore a quella rilevata quest'anno, 6,6% delle imprese del campione provinciale e il Ciò significa, specularmente, che le imprese a indicare che, anche a parità di caratteristiche 9,7% di quelle del campione complessivo intervistate che hanno introdotto almeno principali del campione, fra il 2013 e il 2014 si è regionale, mentre l'innovazione radicale di un'innovazione nel triennio 2011-2013, a avuto effettivamente un aumento dell'incidenza processo ha interessato una quota più ridotta di Piacenza sono il 47,3%, mentre a livello regionale delle imprese innovative. Il miglioramento si rileva casi, pari al 5,5% di entrambi i campioni. Si deve quasi il 61%. Tale dato risulta comunque in per Piacenza su tutti i tipi di innovazione qui prestare particolare attenzione a questo tipo di sensibile miglioramento rispetto alle precedenti considerati, tranne che per l'innovazione di innovazione perché, come sottolineato nel rilevazioni, con un consistente incremento della marketing, che risulta in flessione nell'ultimo rapporto regionale, è l’innovazione radicale quella quota di imprese innovative. Infatti nelle tre biennio (dal 12,1% del 2013 all'8,8% del 2014), più pregiata e utile per l'impresa, dal momento rilevazioni precedenti a Piacenza la quota di anche se il dato di quest'anno è decisamente più che consente di conseguire un maggiore imprese non innovative è sempre stata superiore soddisfacente di quelli appena superiori al 3% vantaggio competitivo grazie alla realizzazione di al 55%, attestandosi nel 2010/2011 oltre il 60%. registrati nel 2010-2012 (tab. 2.1). A livello nuove categorie di prodotti/servizi, sui quali la Per l'Emilia-Romagna si rileva un miglioramento provinciale risulta in leggera flessione nell'ultimo concorrenza è quasi o del tutto assente. ancora più consistente, con valori percentuali che biennio anche l'innovazione di processo Più consistente, e in marcato aumento sia per le scendono dal 54-58% al già ricordato 39% del incrementale, compensata però da un incremento imprese di Piacenza che delle altre province 2014. La crescita della quota di imprese di quella radicale. Per il campione regionale si emiliano-romagnole, risulta l'innovazione innovative sia a livello provinciale che regionale registra una sistematica crescita della quota di organizzativa, che riguarda quest'anno il 15,4% può essere in parte spiegata con le modifiche al imprese innovative, tranne in questo caso che per dei casi a livello provinciale e il 18,7% a livello disegno campionario: siccome quest'anno si è l'innovazione radicale di processo, in leggerissimo regionale. Il dato di Piacenza risulta in sensibile 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 3 piacenza economica 6 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna Tab. 2.1. Innovazione introdotta nell’ultimo triennio nelle imprese del campione di Piacenza e dell’Emilia-Romagna. Dati 2014 e confronto con anni 2009-2013 nota per le imprese di 2.2 Imprese innovative e non Tipo di innovazione 2014 2013 2012 2010/11 2009 Piacenza chiaramente una innovative Piacenza Innovazione di prodotto incrementale 16,5 12,1 12,4 15,7 20,3 maggiore capacità Innovazione di prodotto radicale 6,6 5,1 5,3 4,5 6,5 innovativa da parte di Al fine di comprendere quali siano le Innovazione di processo incrementale 12,1 13,1 15,0 17,6 22,9 quelle dei servizi rispetto a caratteristiche delle imprese innovative e di Innovazione di processo radicale 5,5 4,0 7,1 3,3 9,8 Innovazione organizzativa 15,4 3,0 9,7 8,5 7,8 quelle del manifatturiero5. quelle non innovative, si procede ora a Innovazione di marketing 8,8 12,1 3,5 3,3 n.d. a A differenza di quanto si disaggregare il campione in due sotto-insiemi, Nessuna innovazione introdotta 52,7 56,6 55,8 60,2 52,9 osserva a livello regionale, isolando le variabili che differenziano questi due Emilia-Romagna come già accennato sopra, aggregati e che dunque sono in grado di spiegare, Innovazione di prodotto incrementale 21,5 17,9 14,8 15,3 18,4 Innovazione di prodotto radicale 9,7 6,9 6,4 6,7 6,9 per Piacenza risulta in almeno parzialmente, la capacità innovativa di Innovazione di processo incrementale 18,0 16,7 14,2 16,1 19,1 flessione l'innovazione di un'impresa. Come si evince dalla tab. 2.2, sia per Innovazione di processo radicale 5,5 5,8 5,1 5,7 7,5 il campione di Piacenza che per quello emiliano- Innovazione organizzativa 18,7 8,5 7,1 10,7 11,3 marketing. Nonostante, in Innovazione di marketing 14,4 8,8 5,9 2,4 n.d.a questo caso, il maggiore romagnolo, la proporzione di imprese non Nessuna innovazione introdotta 39,1 53,6 58,0 57,9 51,0 ricorso che vi hanno fatto, innovative si riduce significativamente Note: Valori % calcolati sui rispondenti e non sulle risposte, che non essendo mutuamente esclusive potevano anche essere più di una per rispondente (di conseguenza la somma delle percentuali supera il valore di 100%). a Piacenza come nel resto all'aumentare delle dimensioni delle stesse, con a: nell’indagine 2009 non si era rilevata l’innovazione di marketing, comprendendola all’interno dell’innovazione della regione, le imprese un peso superiore al 55% fra le piccole imprese di organizzativa. dei servizi (tab. 2.1). Piacenza (e vicino al 43% per quelle del campione crescita, se solo si considera il fatto che questo In linea con quanto emerso dalla lettura dei dati a regionale) e attestato al 33% per quelle di medie tipo di innovazione nel 2013 aveva interessato il livello emiliano-romagnolo e riportato nel e grandi dimensioni di Piacenza e addirittura al 3% dei casi e negli anni precedenti mai più del rapporto regionale, anche per la provincia di 22,6% per quelle emiliano-romagnole. La 10% dei casi (tab. 2.1). L'incremento, rispetto alle Piacenza l'innovazione è stata realizzata più di relazione fra queste due variabili, già sottolineata precedenti rilevazioni, della porzione di imprese frequente esclusivamente all’interno nelle precedenti indagini dell'Osservatorio, è che ha introdotto questo tipo di innovazione nel dell’impresa; considerevole è poi l'incidenza confermata anche dai dati nazionali forniti caso di Piacenza non può essere attribuito, se non dell'innovazione conseguita tramite la dall’Istat (aggiornati al triennio 2008-2010), che in parte, all'estensione del campione alle imprese collaborazione con altri attori, pubblici e/o privati, segnalano un 29% circa di imprese innovatrici fra del terziario; infatti, nel macro-settore mentre è piuttosto ridotto il peso di quella quelle con meno di 50 addetti, del 47,1% fra manifatturiero l'innovazione organizzativa è stata derivata da una completa esternalizzazione, quelle con 50-249 addetti e del 64,1% fra quelle introdotta dal 16,4% dei casi, mentre nel macro- tipica principalmente di casi di innovazione con almeno 250 addetti6. settore dei servizi dal 12% circa. A questo radicale, in particolare se perseguita da imprese La relazione rispetto alla forma giuridica – in riguardo, si può più in generale anticipare che, di piccole dimensioni. 6 Cfr. Istat, Noi Italia, sito web: http://noiitalia.istat.it/index.php? prendendo in esame tutti i tipi di innovazione, si id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina 5 Il punto sarà approfondito nel cap. 6 del presente rapporto. %5D=486&cHash=902665eb538201c391dfa299489faf52). 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 4 piacenza economica 7 marzo 2015
PRIMO PIANO Tab. 2.2 – Percentuale di imprese del campione di Piacenza e dell’Emilia- Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza Romagna che non ha introdotto innovazioni nell'ultimo triennio. Anno 2014 Piacenza Emilia-Romagna Relativamente al settore economico, si rileva apertura a valle9. Infatti: Dimensioni (n. addetti) una quota più elevata di imprese non - fra le imprese con apertura a valle nulla, la Piccola 55,7 42,9 innovative nell'industria agro-alimentare e in quota percentuale che non ha introdotto Media e grande 33,3 22,6 Forma giuridica quella dei metalli (a cui aggiungere per il alcuna innovazione nell’ultimo triennio, per il Società di persone 48,1 50,8 livello regionale anche la carta e l'editoria e campione di Piacenza, è del 60,0% Società di capitali 25,0 37,8 il settore del legno e dei mobili 7) e nei servizi (significativamente più elevata del 51,1% Settore di attività del terziario (escluso il commercio). Si registrato per il campione regionale, vista la Agro-alimentare 62,5 36,2 notano specularmente situazioni più più elevata quota di imprese non innovative Sistema moda 0,0a 32,4 Legno, mobili 100,0a 41,9 virtuose per le imprese della meccanica e a che si rileva per il complessivo campione Carta, editoria 33,3a 42,5 livello regionale per l'elettricità/elettronica e provinciale rispetto a quello regionale); Chimico, farmaceutico, gomma, plastiche 66,7a 32,0 per il chimico, farmaceutico, settori che a - fra quelle con grado di apertura a valle Industria dei materiali non metalliferi 0,0a 37,2 livello provinciale presentano una Industria dei metalli 50,0 38,3 limitato, la percentuale di imprese che numerosità statisticamente poco Elettricità, elettronica 0,0a 16,7 nell’ultimo triennio non ha innovato scende significativa. Meccanica e mezzi di trasporto 35,7 30,0 leggermente a livello provinciale, attestandosi Altro manifatturiero 78,6 50,3 Risulta poi forte la relazione fra capacità al 56,2% e assai più a livello regionale, Commercio 33,3 46,8 innovativa e grado di specializzazione e Altri servizi 62,5 47,1 arrivando al di sotto del 37%; dotazione tecnologica dell'impresa, rilevata Tassonomia Pavitt - fra quelle con elevato grado di apertura a tramite la tassonomia di Pavitt8, con una Manifatture tradizionali 60,0 38,4 valle, la quota di imprese che non ha innovato Elevate economie di scala 50,0 36,1 marcata crescita della porzione di aziende si riduce ulteriormente, giungendo a livello Offerta specializzata 30,0 29,4 innovative al passaggio verso le imprese a 0,0a provinciale al 50%, valore comunque ancora Alta intensità tecnologica e di R&S 14,3 offerta specializzata e ad alta intensità Indice di apertura a valle (clienti) decisamente superiore al 21,0% medio tecnologica e di ricerca e sviluppo, rispetto a Apertura nulla 60,0 51,1 emiliano-romagnolo (tab. 2.2). Apertura marginale 56,2 36,9 quelle del manifatturiero tradizionale e di Si può ipotizzare che si tratti di una relazione di Apertura significativa 50,0 21,0 quelle operanti con processi produttivi tipo bidirezionale. Infatti, da una parte, l’impresa Appartenenza a un gruppo standardizzati caratterizzati da forti Gruppo (italiano o straniero) 26,9 29,7 che introduce innovazioni è tendenzialmente economia di scala. Non appartenente a un gruppo 63,1 44,6 un’impresa che – come si illustrerà nelle prossime Si registra inoltre una stretta relazione anche Totale 52,7 39,1 pagine – riesce conseguentemente a migliorare i Note: a La bassa numerosità dei casi appartenenti a questa categoria rende il dato rispetto al grado di internazionalizzazione, statisticamente non significativo. rilevato tramite un apposito indice di 9 L’indice di apertura a valle è stato calcolato considerando la 7 Per il campione di Piacenza la numerosità dei casi di questi collocazione geografica dei tre principali clienti dell’impresa, in buona parte legata alle dimensioni di impresa – settori è statisticamente poco significativa. ordine di rilevanza. Per i dettagli della definizione operativa e 8 Per la definizione operativa di questa tassonomia, si rimanda al delle modalità di calcolo dell’indice, si rimanda al rapporto risulta netta per entrambi i sub-campioni, con una rapporto regionale. regionale. 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 5 piacenza economica 8 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna Fig. 2.1 – Andamento delle esportazioni per le imprese innovative e non innovative del campione di Piacenza e dell'Emilia- Romagna propri prodotti/servizi e con ciò a conquistare nuovi mercati e a reggere la concorrenza dei grandi competitori internazionali sul mercato globale. Dall’altra parte, l’impresa maggiormente internazionalizzata certamente trova nel proprio network di relazioni con fornitori, partner, clienti, centri di ricerca ecc., collocati a livello mondiale maggiori e più efficaci stimoli e input per l’innovazione. La prima direzione causale della relazione trova conferma in un’ulteriore analisi, illustrata in fig. 2.1: fra le imprese di Piacenza che hanno realizzato almeno un’innovazione nell’ultimo triennio sono quasi il 42% quelle che registrano un incremento delle esportazioni, mentre fra le imprese non innovative tale quota percentuale scende sotto il 27%. La medesima relazione risulta evidente anche per il complessivo campione regionale, con valori percentuali rispettivamente quote di mercato in crescita e in cui la domanda dinamiche di crescita registrate da questo del 38,4% e del 27,9% (fig. 2.1). A questo aumenta in misura superiore alla media comparto non sembrano però riconducibili a proposito, si può ricordare un dato tratto dal mondiale, ma occorre anche guardare a nuovi produzioni realizzate da imprese locali, ma Rapporto sull'economia piacentina secondo cui, mercati. Certamente il settore di punta dell'export piuttosto ai flussi di merci derivanti dalle attività fra il 2002 e il 2013, il fatturato legato all'export è provinciale è rappresentato dal comparto dei del polo logistico piacentino. Comunque, anche aumentato di quasi il 15% e quello legato al “Macchinari e apparecchiature”, con un escludendo il valore delle esportazioni del tessile- mercato interno è diminuito del 31%10. Ciò indica ammontare di quasi 500 milioni di euro, anche se abbigliamento dall’export complessivo di quanto sia vitale per le imprese e i sistemi, sia nell'ultimo anno in leggera flessione. Risulta Piacenza, si registra un incremento del valore piacentino che emiliano-romagnolo, consolidarsi invece in continua crescita il settore dei prodotti delle esportazioni superiore all'8%. Sono infatti sui mercati esteri. Tra i mercati più interessanti, tessili e dell'abbigliamento, con oltre 385 milioni diversi i settori che esibiscono una tendenza vanno sicuramente ricordati quelli in cui la di euro di export, valore in crescita di oltre il 30% positiva: la meccanica, la raccorderia e i mezzi di presenza delle imprese di Piacenza è già forte, con fra il 2012 e il 2013, aumento che si va a cumulare trasporto, l'industria alimentare11. La capacità di 10 Cfr. Camera di commercio di Piacenza, Unioncamere a quello ancora più consistente rilevato nel Emilia-Romagna, Rapporto sull’economia della biennio precedente. Va però precisato che le 11 Cfr. Piacenz@ economica, Economia, Lavoro e Società, n. 26, provincia di Piacenza nel 2013, 2013. dicembre 2014. 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 6 piacenza economica 9 marzo 2015
PRIMO PIANO Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza internazionalizzazione di alcuni settori, come il particolare in una fase come quella attuale, in cui caratterizzanti in particolare la realtà emiliano- meccanico e l’agroalimentare, sono citati fra gli la concorrenza sul mercato globale è più serrata. romagnole e altresì piacentina – operando, ad indicatori su cui la provincia di Piacenza raggiunge In primo luogo, perché nei mercati più vicini si è esempio, con economie di scala, ma anche un buone performance rispetto alla media nazionale ridotta la domanda e sono parallelamente modo attraverso cui porre a fattore comune anche in uno studio volto a esaminare, tra le altre aumentati i competitori. In secondo luogo perché conoscenze, competenze ed esperienze differenti dimensioni, la vulnerabilità economica delle i mercati più lontani – allo stato attuale più (soprattutto per imprese provenienti da settori province italiane12. dinamici e in grado di offrire maggiori opportunità differenti), così da meglio affrontare il mercato e Il fatto è che se è vero che esportare “fa bene”, è – richiedono strategie di internazionalizzazione l’attuale congiuntura economica sfavorevole, altrettanto vero che esportare “non è facile”. più complesse rispetto alla sola tramite un aumento della propria forza e delle Alcuni dati tratti dallo stesso rapporto commercializzazione. Anche da ciò deriva la opportunità. Il contratto di rete consente anche sull'economia rendono chiara la questione. Nel necessità per il sistema territoriale di favorire alle imprese di organizzarsi, condividendo le periodo 2010-2013 le imprese piacentine che l’internazionalizzazione delle imprese e delle proprie risorse umane, finanziarie e di conoscenza hanno esportato sono state meno di 1.500, di cui filiere locali, accompagnandole affinché possano e rendendo con ciò sostenibili processi aziendali a solo 489 hanno commercializzato all’estero tutti cogliere le opportunità offerte dal commercio con elevato valore strategico, capaci di aumentare gli anni considerati. Due terzi di queste hanno l’estero valorizzandone le competenze distintive. l’efficienza e la competitività. La rete non deve meno di 10 addetti, quelle con oltre 250 Rimanendo ancora sui dati di tab. 2.2, si deve poi quindi essere letta esclusivamente con l’obiettivo dipendenti sono solo l’1%, ma a esse è ascrivibile sottolineare la maggiore capacità innovativa da della riduzione dei costi, ma anche come via oltre un terzo dell’export complessivo. Il 43% delle parte delle imprese appartenenti a gruppi e a reti attraverso cui sviluppare nuove opportunità: esportazioni piacentine è realizzato dalle prime di impresa. Le imprese inserite in contratti di rete tramite il contratto di rete le imprese possono dieci imprese. Quasi il 70% delle imprese realizza intervistate a Piacenza sono numericamente poco beneficiare di opportunità che come singola sui mercati esteri meno del 25% del proprio significative (6 casi), per cui, per una lettura più impresa probabilmente non sarebbero in grado di fatturato complessivo13. Sono diversi infatti gli affidabile del fenomeno, si deve fare riferimento cogliere e di cui, in alcuni casi, non sarebbero elementi che rendono complesso e difficile alle evidenze emerse per il più ampio campione nemmeno a conoscenza. A questo riguardo, si consolidarsi sul mercato estero. Conquistare regionale, nel quale si nota che la quota di possono citare i dati Infocamere (elaborati da mercati esteri e commercializzare con l’estero, imprese non innovative si attesta attorno al 30% Intesa SanPaolo-Mediocredito Italiano), aggiornati specie verso mercati lontani, non è semplice, in per le imprese appartenenti a gruppi, al di sotto al 1° ottobre 2014, che indicano 30 contratti di del 39% per le imprese facenti parti di reti rete attivi a Piacenza, con il coinvolgimento di 80 12 Cfr. P. Graziano, P. Rizzi, Vulnerabilità e Resilienza. Il caso Piacenza, in Piacenza economica, anno XXXVII, n. 4, dicembre d'impresa e vicino al 45% per quelle non imprese. A livello regionale, si contano 342 2013. 13 Va comunque aggiunto che certamente numerose imprese appartenenti né a gruppi né a reti. Ciò conferma contratti di rete, per un totale di 1.128 imprese commercializzano con l’estero “indirettamente”, mediante altre che il contratto di rete può costituire non soltanto coinvolte; è facile pertanto rendersi conto del società, in quanto sub-fornitrici di società esportatrici. Di fronte all’indebolirsi dei legami di committenza-subfornitura sul una modalità mediante cui le imprese superano il ruolo considerevole che in tal senso è giocato territorio, accrescere il numero delle imprese esportatrici deve problema delle piccole dimensioni – anche dalla realtà di Piacenza. essere considerata una priorità. 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 7 piacenza economica 10 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna Tab. 2.3. Quota percentuale di imprese del campione di Piacenza e dell'Emilia-Romagna che hanno investito nelle seguenti aree/ambiti nel 2013a (e confronto con tre precedenti rilevazioni e con dato 2013 relativo al campione regionale). Valori % in ordine decrescente per Piacenza 2.3 Gli investimenti per l'innovazione Piacenza Emilia- Romagna Aree di investimento 2013 2012 2011 2009 2013 Al fine di pervenire a un primo dimensionamento Acquisto nuovi macchinari e attrezzature 15,5 13,1 14,2 26,8 16,5 degli investimenti sostenuti dalle imprese e Acquisto nuovo software 14,5 3,0 3,5 12,4 11,1 comprendere così gli elementi che Acquisto nuovo hardware 5,8 4,9 6,2 15,7 6,8 potenzialmente stanno alla base dei processi Sviluppo/design nuovi prodotti effettuato internamente 4,6 2,0 1,8 13,7 5,3 innovativi, con il questionario è stato richiesto di Sviluppo nuovo software effettuato internamente 2,7 1,0 0,0 6,5 2,1 indicare gli investimenti effettuati nell'anno 2013 Sviluppo nuovi macchinari effettuato internamente 1,0 0,0 11,1 in una serie di ambiti: acquisto di macchinari e 1,5b 1,9b Sviluppo nuovi macchinari in collaborazione con aziende o istituzioni 0,0 0,0 3,3 attrezzature, di materiale informatico, Acquisto nuove tecnologie (brevetti, marchi, invenzioni, ecc.) 1,5 1,0 0,0 1,3 0,8 sviluppo/design di nuovi prodotti o di nuovi Certificazioni ambientali di sistema e/o di prodotto 1,4 1,0 --c --c 1,4 macchinari all’interno dell’azienda, assunzione di Assunzione/formazione personale per nuovi processi/prodotti/servizi 1,3 0,0 0,9 7,2 2,1 personale per la ricerca e sviluppo, ecc. Prima Acquisto servizi informatici (consulenza, assistenza, ecc.) 0,1 2,0 1,8 17,6 4,2 però di procedere all’analisi dell'effettiva spesa Assunzione/formazione personale R&S 0,0 1,0 0,0 5,2 1,9 sostenuta per queste singole voci, con la tab. 2.3 Marketing per nuovi prodotti/servizi 0,0 0,0 0,0 4,6 2,2 si considera la quota percentuale di imprese che Efficienza energetica 0,0 1,0 --c --c 2,0 ha investito in ciascuno di questi ambiti, al di là Sviluppo/design nuovi prodotti commissionato all’esterno 0,0 0,0 0,0 4,6 0,9 dell'ammontare delle risorse che vi ha destinato 14. Note: a L’anno a cui si riferisce il dato è quello precedente all’anno dell’intervista, per cui, ad esempio, con la rilevazione 2014 si è Se con la precedente indagine si era evidenziata fatto riferimento agli investimenti effettuati nel 2013 e via dicendo. b: Con la rilevazione 2014 si sono unite in un unico item due voci che fino alla rilevazione 2013 costituivano due item differenti. un'ulteriore conferma della tendenza, in atto già c: Item non previsto nel questionario adottato per la rilevazione 2010/2011 e 2009. da alcuni anni, al decremento degli investimenti, i incremento nell'ultimo biennio della quota di posto anche per il 2013 come per le precedenti dati rilevati con l'Osservatorio Innovazione 2014, imprese investitrici compensa solo in parte la annualità, sia a Piacenza che nelle altre province relativo agli investimenti realizzati nel 2013, flessione registrata fra il 2009 e il 2012; di dell'Emilia-Romagna, l'acquisto di macchinari e attestano una positiva – seppur debole – conseguenza i dati relativi al 2013 risultano, su attrezzature. Il dato provinciale, in crescita inversione di tendenza, sia a livello provinciale quasi tutti gli item, più elevati di quelli dei due rispetto ai due anni precedenti, si colloca nel 2013 che regionale. A Piacenza si rileva infatti un certo anni precedenti, ma ancora quasi tutti inferiori a al 15,5%, appena al di sotto del 16,5% medio incremento degli investimenti in particolare quelli del 2009, in alcuni casi con un gap ancora regionale. Il dato provinciale risulta in crescita sull'area informatica, sullo sviluppo e il design piuttosto consistente, come si indicherà qui di rispetto alle due indagini precedenti (13-14%) ma interno di nuovi prodotti. Tuttavia, questo seguito analizzando le singole voci di investimento ancora decisamente distante dal dato relativo al 14 In tab. 2.3 il dato rilevato quest'anno, relativo agli investimenti (tab. 2.3). A questo riguardo, si conferma al primo 2009, che attestava oltre un quarto (26,8%) di del 2013, viene comparato con quelli delle tre precedenti rilevazioni e con quello medio regionale per l'anno 2013. 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 8 piacenza economica 11 marzo 2015
PRIMO PIANO Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza imprese investitrici in quest'area (anche a livello nelle province emiliano-romagnole la spesa in dei circa 63 milioni investiti a livello regionale. Si regionale nello stesso 2009 oltre un quarto delle Ricerca&Sviluppo15 corrisponde all'1,4% del Pil tratta di un investimento medio di circa 260mila imprese aveva effettuato investimenti in questa (dato 2011, ultimo disponibile), a fronte di una euro da parte delle imprese del campione direzione). Seguono gli investimenti nell’area media nazionale dell'1,3%16. La media calcolata provinciale che hanno destinato risorse in questa informatica, con gli acquisti, in primis, di software per l'Unione europea a 27 è pari a 2,1%. Tutte le direzione (dato leggermente inferiore a quello (14,5% a fronte del 3% registrato per l'anno 2012) altre aree di investimento hanno interessato una medio regionale). Va aggiunto che dietro questi e poi di hardware (5,8%, in leggero incremento quota decisamente minoritaria di imprese, mai dati medi si trovano livelli di investimento rispetto all'anno precedente, ma ancora distanti superiore al 3% sia per Piacenza che per il resto profondamente differenti, con imprese che hanno dal dato relativo al 2009). della regione (tab. 2.3). investito poche migliaia di euro fino a una che ha Se le prime tre voci di investimento si riferiscono Si può ora prendere in esame l’effettivo investito 1,5 milioni di euro. Il secondo posto, in essenzialmente ad acquisti con cui l'impresa si ammontare degli investimenti effettuati rispetto termini di effettiva spesa sostenuta, non è più dota sul mercato di ciò di cui necessita per il alle singole voci (che non riguarda dunque tutte le occupato dagli acquisti legati all’area informatica proprio sviluppo (nella fattispecie, appunto, nuovi imprese, ma naturalmente soltanto quelle che (per Piacenza, si era visto, in particolare software) macchinari, attrezzature e strumenti informatici), hanno dichiarato di aver investito). Anche – che scendono al terzo posto in graduatoria soltanto al quarto posto sia per il campione considerando l'ammontare effettivo , si conferma perché è vero che raccolgono investimenti da piacentino che per quello emiliano-romagnolo, si al primo posto – sia per il campione di Piacenza parte di un numero consistente di imprese, ma è trova un investimento volto alla realizzazione di sia per quello emiliano-romagnolo – l’acquisto di altrettanto vero che il singolo investimento è innovazione all’interno dell’impresa: lo sviluppo macchinari e attrezzature. Gli investimenti mediamente di entità piuttosto modesta – ma e/o il design di nuovi prodotti effettuato, appunto, effettuati nel 2013 in questo ambito raccolgono dallo sviluppo/design di nuovi prodotti all’interno internamente all'azienda. Hanno investito in quasi 3 milioni di euro a livello provinciale, parte dell’azienda. L’ammontare complessivo di questo questa direzione il 4,6% delle imprese di Piacenza, tipo di investimenti per le imprese piacentine 15 La spesa in R&S include le spese che i soggetti economici dato più che raddoppiato rispetto alle due presenti sul territorio regionale sostengono per le attività di intervistate supera i 3 milioni di euro, a denotare Ricerca e Sviluppo svolte internamente, a prescindere dalla rilevazioni precedenti – quando questo ambito di fonte dei finanziamenti (mentre la R&S intra-muros – di cui non la rilevanza attribuita dalle imprese al proprio investimento si era attestato attorno al 2% dei si dispone di un dato aggiornato a livello regionale – è quella know-how e all'accrescimento, a partire svolta dalle imprese e dagli enti pubblici con proprio personale casi – ma ancora significativamente inferiore al e con proprie attrezzature). dall'interno, della propria dotazione tecnologica. dato del 2009 (13,7%); grazie a questo notevole All’ammontare della spesa in R&S contribuiscono i soggetti sia Gli acquisti dell’area informatica, in termini di pubblici che privati, ovvero le istituzioni pubbliche, le istituzioni balzo in avanti dell'ultimo biennio, il dato private non profit, le imprese, le università pubbliche e private. effettive risorse investite, come già si accennava, 16 Si ricorda che il rapporto fra spesa in R&S e Pil costituisce uno provinciale si porta quasi in linea con quello degli indicatori strutturali fondamentali della strategia hanno un peso minore: le imprese di Piacenza medio regionale, pari al 5,3%. Europa2020. L’obiettivo che l’Unione europea si è posta per il coinvolte nell'indagine hanno destinato 2020 è di investire in R&S il 3% del proprio PIL; a l’Italia è A proposito di investimenti destinati allo sviluppo chiesto di contribuire a tale target con un investimento sul PIL all'acquisto di hardware, software e servizi pari al 1,53% (cfr. Regione Emilia-Romagna, Factbook 2014 – interno, si può qui ricordare che mediamente http://statistica.regione.emilia-romagna.it/factbook/fb) . informatici meno di 2,5 milioni di euro, di cui oltre 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 9 piacenza economica 12 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna Tab. 2.4. Ammontare complessivo e medio degli investimenti 2013 delle imprese del campione di Piacenza e dell'Emilia-Romagna, distinte fra innovative e non innovative e per dimensioni (valori espressi in Euro) Piacenza Emilia-Romagna 2 milioni per i software, con una spesa media per di Piacenza hanno Imprese Imprese non Imprese Imprese non azienda di circa 150mila euro cadauna. mediamente investito innovative innovative innovative innovative Diviene a questo punto interessante proseguire oltre 180mila euro, Investimenti complessivi 7.762.800 851.800 112.307.314 15.978.849 lungo questa direttrice di analisi, considerando quelle non innovative Investimenti medi per impresa 180.530 17.746 113.787 25.164 ancora l’ammontare di questi investimenti, ma meno di 18mila euro, Investimenti medi per impresa distinguendo ora fra quelli effettuati da imprese circa un decimo18. A di piccole dimensioni 93.223 19.539 64.239 12.302 che hanno introdotto almeno un’innovazione e livello regionale il Investimenti medi per impresa 562.500 -a 278.819 135.115 quelli delle imprese non innovative17 (tab. 2.4). Un rapporto è invece di medie e grandi dimensioni primo dato può dare un'idea di massima, pur con all'incirca 4 a 1: quasi Investimenti medi per sviluppo 123.256 208 45.323 3.231 i limiti che di seguito si porranno in risalto, della 114mila euro delle interno profonda differenziazione che si registra in imprese innovative Investimenti per sviluppo termini di investimenti fra i due sub-campioni contro i 25mila circa di interno medi per impresa di 65.714 227 15.503 347 piccole dimensioni (imprese innovative e non innovative): le imprese quelle non innovative. Investimenti per sviluppo di Piacenza intervistate che hanno realizzato Va tuttavia tenuto interno medi per impresa di 375.000 -a 143.939 27.717 almeno un’innovazione hanno sostenuto conto che la capacità di medie e grandi dimensioni complessivamente investimenti per oltre 7,7 investimento dipende Investimenti per acquisti milioni di euro, mentre le imprese non innovative anche dalle dimensioni dall’esterno medi per impresa 57.233 17.538 61.087 18.523 per poco più di 850mila euro. Se si prende in dell’impresa e che, Investimenti per acquisti esame il livello regionale – pur muovendosi come già evidenziato in dall’esterno medi per impresa 27.457 19.132 44.442 10.802 dunque su scale di valori ben più elevate – le precedenza, proprio le di piccole dimensioni distanze relative restano comunque quasi imprese di maggiori Investimenti per acquisti dall’esterno medi per impresa 187.500 -a 117.223 84.786 altrettanto marcate: 112 milioni contro meno di dimensioni e più di medie e grandi dimensioni a: Note: Nessuna delle imprese di medie e grandi dimensioni non innovative ha risposto al quesito relativo 16 milioni di euro (tab. 2.4). strutturate sono quelle all'ammontare in euro degli investimenti effettuati. Poiché la numerosità delle imprese innovative e che mostrano la più non innovative è differente, un secondo dato più marcata propensione all’innovazione. Proprio per distinguendo, appunto, fra piccole imprese e preciso è certamente l’ammontare medio per tenere sotto controllo questi elementi, in tab. 2.4 medie/grandi, rilevando così, anche a parità di impresa degli investimenti: le imprese innovative si è disaggregato ulteriormente il campione dimensioni, una stretta relazione fra investimenti e innovazione. Infatti, fra le piccole imprese 18 Nella lettura di questo dato e di quelli di seguito presentati si 17 La distinzione si effettua a partire dalle risposte fornite dalle deve tenere conto anche di una possibile distorsione che piacentine, quelle innovative hanno mediamente imprese intervistate alla domanda, analizzata in precedenza potrebbe essere determinata dall’intervistato: si può ritenere (tab. 2.1), relativa al tipo di innovazione introdotta, da cui che, avendo investito in una certa direzione, egli dia per effettuato investimenti per circa 93mila euro, emergeva per Piacenza un 47,3% di imprese innovative e un scontato di aver innovato o che comunque voglia evidenziare quelle non innovative per meno di 20mila, con un 52,7% di imprese non innovative. che quell’investimento ha prodotto delle ricadute positive. 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 10 piacenza economica 13 marzo 2015
PRIMO PIANO Rapporto sull'Innovazione nella provincia di Piacenza rapporto di quasi 5 a 1, pressoché come a livello costituiscono degli essenziali fattori di input, imprese innovative e non innovative, in regionale, per il quale le prime hanno finalizzati alla creazione di nuove conoscenze, particolare fra quelle di medie e grandi mediamente investito 64mila euro, le seconde che, attraverso le applicazioni, saranno dimensioni, si riducono in modo significativo. circa 12mila euro (tab. 2.4). Tra le imprese medie trasformate nell’innovazione vera e propria. Se si Infatti, sia per il campione provinciale che per e grandi, quelle innovative hanno mediamente prende in esame esclusivamente questo tipo di quello regionale la distanza fra imprese innovative destinato agli investimenti 562mila euro, mentre investimento, le differenze fra imprese innovative e non innovative si riduce enormemente non è disponibile il dato sull'ammontare effettivo e non innovative risultano, sia a livello provinciale considerando questo tipo di investimenti: a degli investimenti da parte di nessuna delle che regionale, ancora più evidenti. I dati medi Piacenza le prime hanno investito circa 57mila quattro imprese piacentine di medie e grandi anche in questo caso sono assai esplicativi: a euro, le seconde poco meno di un terzo (17.500 dimensioni non innovative. Si può però fare Piacenza le imprese innovative hanno investito su euro circa); a livello regionale 61mila euro contro riferimento ai dati medi regionali, che indicano queste voci oltre 123mila euro cadauna, quelle 18.500, con una rapporto anche in questo caso di rispettivamente quasi 279mila euro e 135mila non innovative poco più di 200 euro, con una poco superiore a 3 a 1. In particolare a Piacenza, circa, con le imprese innovative che hanno quindi distanza che risulta pertanto ancora più marcata tale gap si riduce ulteriormente quando si mediamente investito più del doppio di quelle di quella registrata a livello regionale: 45mila euro prendono in considerazione le sole imprese di non innovative. contro 3mila circa (tab. 2.4). Se si disaggrega il piccole dimensioni (27.500 euro contro 19mila). Con la lettura della tab. 2.3 si era sottolineato che dato rispetto alle dimensioni aziendali, anche in Non è invece possibile procedere alla medesima una parte significativa degli investimenti delle questo caso riferendosi al solo campione analisi per le imprese medie e grandi provinciali; imprese riguarda meri acquisti sul mercato (di regionale, la distanza fra imprese innovative e non considerando pertanto il solo livello regionale, si macchinari e attrezzature, di prodotti informatici, innovative resta del tutto nitida: fra le piccole nota come la distanza fra imprese innovative e ecc.). Si è pertanto deciso di esaminare i soli imprese, quelle innovative hanno speso nelle voci non innovative si riduca enormemente: 117mila investimenti relativi allo sviluppo interno, ossia di investimento volte all’accrescimento e allo euro contro 85mila circa. Una prima conclusione a ad attività realizzate all’interno dell’impresa volte sviluppo interno oltre 15mila euro cadauna, cui si può giungere indica che gli investimenti ad accrescere il know-how aziendale e la ricerca e mentre le piccole non innovative 347 euro costituiscono una variabile fondamentale nei lo sviluppo interno19, escludendo, appunto, le ciascuna. Per le imprese di medie e grandi percorsi innovativi, in particolare per la piccola risorse finanziarie destinate ai semplici acquisti. dimensioni emiliano-romagnole si rileva che impresa e in modo decisamente più marcato per Evidente che investimenti di questo tipo quelle innovative hanno effettuato investimenti quelli specificamente mirati allo sviluppo delle per quasi 144mila euro. mentre quelle non conoscenze e delle competenze interne 19 Le voci ricomprese in questa categoria sono: lo sviluppo e design di prodotti/servizi interno all’azienda, lo sviluppo di innovative per meno di 28mila euro, circa un all’impresa. nuovi macchinari effettuato internamente o in collaborazione sesto. Se si esaminano invece gli investimenti con altri soggetti, lo sviluppo di software effettuato internamente, l’assunzione e/o formazione di personale relativi agli acquisti all’esterno20, le differenze fra nuovi macchinari e attrezzature, di software, hardware e servizi destinato alla ricerca e sviluppo o destinato a nuovi informatici e gli acquisti di nuove tecnologie (brevetti, marchi, processi/prodotti/servizi. 20 Le voci ricomprese in questa categoria sono: gli acquisti di licenze, ecc.). 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 11 piacenza economica 14 marzo 2015
PRIMO PIANO Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna Tab. 2.5. Benefici e ricadute positive derivate dall’innovazione introdotta. % risposte su totale imprese campione provinciale e regionale (ordine decrescente % Piacenza). Anno 2014 % molto + abbastanza 2.4 I benefici dell'innovazione secondo posto il Benefici Piacenza Emilia-Romagna miglioramento del Miglioramento della qualità di prodotti/servizi 80,5 84,7 Un altro punto centrale da considerare nell'analisi risultato economico (in Miglioramento efficienza (per materiali, personale, ecc.) 73,2 67,3 dei percorsi innovativi delle imprese è certamente terza posizione nella Miglioramento risultato economico 72,5 70,9 costituito dalle ricadute e dai benefici che graduatoria di Piacenza). Conquista di nuovi mercati 65,0 52,0 possono derivare dall'innovazione. Da segnalare il quarto Miglioramento tempi di lavorazione 63,4 57,7 Le imprese intervistate a Piacenza e nelle altre posto che si registra a Miglioramento organizzazione aziendale 63,4 64,1 province dell'Emilia-Romagna che hanno Piacenza per la conquista Conquista di quote di mercato 62,5 53,8 realizzato innovazioni nell’ultimo triennio di nuovi mercati, che ha Migliore prestazione ambientale 41,0 48,5 indicano quale principale beneficio il interessato quasi due terzi Riduzione energia utilizzata per unità di output di produzione 35,0 38,9 miglioramento della qualità dei prodotti e/o dei (65,0%) dei casi Note:Quesito rivolto alle sole imprese che hanno dichiarato di aver introdotto una qualche forma innovativa nel servizi, aspetto giudicato molto o abbastanza provinciali, contro il 52% triennio. Testo della domanda: «Le innovazioni introdotte nella vostra azienda quali benefici/effetti hanno comportato importante da oltre l'80% delle imprese di quelli emiliano- sulla vostra capacità competitiva?». intervistate a Piacenza e dall'84,7% di quelle del romagnoli22; si tratta di un campione emiliano-romagnolo (tab. 2.5) 21. Al indica tutte nove le ricadute previste dal quesito. aspetto di notevole rilievo anche in virtù di secondo posto, ma distaccato di più di sette punti Tra i benefici dell’innovazione non vanno quanto evidenziato nei paragrafi precedenti in percentuali a livello provinciale e di oltre 15 a ricordate soltanto le ricadute dirette per l’impresa merito alla necessità dell'internazionalizzazione livello regionale, si colloca il miglioramento come quelle sopra elencate, ma anche quelle che delle imprese. A ciò poi si deve aggiungere anche dell'efficienza nell'utilizzo e gestione delle materie possono essere lette come positive per l’intera la conquista di quote di mercato, beneficio anche prime, dei materiali e altresì delle risorse umane. collettività e il territorio in cui l'impresa opera. questo indicato più dalle imprese piacentine Questa ricaduta è giudicata di maggiore rilievo Un quarto delle imprese innovative di Piacenza e (62,5%) che da quelle del campione emiliano- dalle imprese del campione provinciale (73,2% a il 32,0% di quelle dell'intero campione regionale romagnolo (53,8%). fronte del 67,3% medio regionale) e in particolare riconoscono benefici di tipo ambientale e/o socio- Fra le imprese innovative, la quasi totalità (per il da quelle di maggiori dimensioni; tanto che occupazionale per il territorio e la collettività di campione di Piacenza tutte tranne tre) riconosce questo beneficio è collocato al terzo posto dal afferenza quali ricadute dell'innovazione come rilevante almeno una delle ricadute sopra campione emiliano-romagnolo, che pone al introdotta. I benefici identificati dalle imprese illustrate ed elencate in tab. 2.5. Ne indicano riguardano in primo luogo le tematiche dell'eco- massimo due meno del 5% dei casi; la 21 Non è possibile procedere a una totale comparazione con i dati sostenibilità e dello sviluppo sostenibile, declinate rilevati con le precedenti indagini a causa di una ridefinizione, maggioranza delle imprese intervistate riconosce dalle imprese intervistate23 in termini di riduzione introdotta quest'anno, della formulazione della domanda. Si come rilevanti circa 6-8 ricadute e oltre il 18% può comunque evidenziare che anche con la rilevazione 2013 era emerso, sia a livello provinciale che regionale, il 23 Siccome si tratta di un quesito a risposta aperta con cui si miglioramento della qualità dei prodotti/servizi quale principale 22 Nella graduatoria regionale questa ricaduta si colloca soltanto al richiede alle imprese intervistate di descrivere il tipo di beneficio dei processi innovativi. settimo posto (tab. 2.5). beneficio collettivo prodotto, si è proceduto a ricondurre ad 2 L'Effettiva portata dell’innovazione introdotta 12 piacenza economica 15 marzo 2015
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