PETRAE: LE MADRI DEI SUOLI SIMONA CAFARO - FONDAZIONE MIDA

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PETRAE: LE MADRI DEI SUOLI SIMONA CAFARO - FONDAZIONE MIDA
PETRAE:
                                LE MADRI DEI SUOLI
                                           Simona Cafaro

Foto: Simona Cafaro - Bauxite
PETRAE: LE MADRI DEI SUOLI SIMONA CAFARO - FONDAZIONE MIDA
Comune di Pertosa    Comune di Auletta

Testi:                                                Editor in chief:
     Dott. Simona Cafaro2                                  Prof. Mariana Amato 1, 2, 3
Editor:                                               Editorial board:
     Prof. Mariana Amato 1, 2, 3                           Prof. Mariana Amato 1, 2, 3
                                                           Sig. Antonietta Cafaro 2
Grafica:
                                                           Prof. Domenico Calcaterra 3
     Romano Siniscalchi                                    Dott. Daniela Casorelli 1, 4
                                                           Dott. Anna De Mauro 2
                                                           Prof. Gaetano Di Pasquale 5
                                                           Dott. Giuseppe Landi 1
                                                           Prof. Michele Perniola 6
                                                           Dott. Roberta Rossi 7

                                                                                                              ISBN 9788894502008
1. Università degli Studi della Basilicata - Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali   Collana MIdA A Agricoltura e Ambiente
2. MIdA - Musei Integrati dell’Ambiente                                                                       © 2020 Riproduzione vietata, tutti i diritti
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4. MIdA Junior Scienti c Council
5. Università di Napoli Federico II - Dipartimento di Agraria
6. Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo:           FONDAZIONE MIdA
   architettura, ambiente, patrimoni culturali                                                                Località Muraglione 18/20
7. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura del Ministero per le Politiche Agrarie        84030 Pertosa (SA)
   e Forestali. CRA-SCA                                                                                       www.fondazionemida.it
PETRAE: LE MADRI DEI SUOLI SIMONA CAFARO - FONDAZIONE MIDA
Petrae: Le Madri Dei Suoli
                                    Simona Cafaro

1. Il Pianeta Terra                 INTRODUZIONE
2. L’impronta Genetica Inorganica   La nostra percezione della trasformazione lenta e costante del
   Dei Suoli                        Pianeta che abitiamo è alquanto labile. Riconosciamo i cambia-
                                    menti dettati dalle stagioni, dalle calamità naturali, dalla continua
2.1 Le Rocce                        antropizzazione ma è difficile concepire le innumerevoli modifiche
2.2 Alterazione Fisica              che il nostro territorio ha subito nel corso delle ere geologiche.
                                    Proprio perché il tempo di osservazione, da umani, è talmente
2.3 Alterazione Chimica
                                    piccolo, che la nostra mente non può elaborare in pieno queste
2.4 Gli Elementi Inorganici         informazioni, un’interazione di molteplici processi che si intrec-
3. Dalla Roccia Ai Suoli            ciano e che portano alla formazione di ciò che oggi osserviamo.
                                    Questa nota divulgativa è stata redatta per coinvolgere il lettore
4. Il Vallo Di Diano                nella relazione tra rocce e suolo, una relazione quasi genitoriale.
4.1 Geologia                        I tratti che ci rendono unici, come figli - come uomini - sono af-
                                    fascinanti, ereditati in parte dai nostri genitori. Anche il carattere
5. Petrae: Le Madri Dei Suoli       è determinato dall’eredità ma viene poi influenzato dall’ambiente
	Esposizione                        in cui cresciamo e dall’istruzione che ci viene data. La linea di
                                    demarcazione è molto sottile e non è possibile prevedere dove
                                    inizia l’influenza della genetica e dove finisce quella dell’ambiente.
                                    Petrae, così come una madre, mette a disposizione il proprio cor-
                                    redo genetico, fatto di elementi inorganici minerali: preambolo
                                    per la nascita di un suolo. Gli altri fattori al contorno, come l’am-
                                    biente naturale che li accoglie, con lo scorrere del tempo, faranno
                                    in modo che il suolo possa crescere, si alteri e diventi maturo.
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1. Il Pianeta Terra

                                                                                                                        Figura 1: Struttura interna della Terra

Quello che oggi conosciamo come Pianeta             Immediatamente sotto si trova il mantello,
Terra non è altro che il risultato di molte-        costituito per la maggior parte da magmi,
plici eventi che hanno avuto luogo in esso          comunemente suddiviso in uno strato so-
dalla sua formazione e che gli hanno donato         lido (mantello superiore) spesso circa 650
la veste fisica odierna. La terra sotto i nostri    chilometri, in continuo movimento che dà
piedi può sembrare solida, ma la scienza ha         origine a violenti fenomeni terrestri, detti
dimostrato che il suo interno è molto più           endogeni, terremoti ed eruzioni vulcani-
dinamico di quanto si possa pensare. Sotto          che. Al di sotto si trova il mantello inferiore,
il sottile guscio chiamato crosta, il pianeta ri-   spesso circa 2.200 chilometri e composto
bolle come una densa zuppa.                         di rocce fuse. Le temperature al suo interno
L’interno del nostro pianeta (fig. 1) non è         variano da 500 °C a 900 °C al confine su-
omogeneo ma ha una struttura che possia-            periore con la crosta, fino ad oltre 4.000 °C
mo definire a cipolla: lo strato roccioso più       al confine con il nucleo.
esterno, la crosta terrestre, ha uno spesso-        La porzione centrale, infine, è costituita
re variabile da 5 a 70 km circa; è più sottile      da un nucleo denso, suddiviso anch’esso
in corrispondenza degli oceani e più spessa                                                            mantello superiore e crosta terrestre, è il
                                                    in esterno (formato da materiali allo stato
al di sotto delle grandi catene montuose. Essa                                                         luogo in cui avvengono quasi la totalità dei
                                                    liquido, proprio per le temperature mol-
costituisce un complesso sistema con scam-                                                             processi geologici, può essere paragonato
                                                    to elevate) ed interno (formato da mate-
bi di energia e di materia, essendo a diretto                                                          ad un guscio d’uovo rotto, formato da 7
                                                    riale allo stato solido, a causa delle enor-
contatto con atmosfera, idrosfera e biosfera,                                                          gigantesche placche ed una dozzina molto
                                                    mi pressioni a cui il nucleo è sottoposto);
ma soprattutto, è il luogo dove si formano                                                             più piccole che si muovono le une rispetto
                                                    la sua temperatura varia da 3.000 a 5.000
e si smantellano le rocce. È formata princi-                                                           alle altre su di un mare di magma denso e
                                                    °C; ed è ricco di nichel e ferro. L’involu-
palmente da silicati ed ossidi di alluminio, di                                                        viscoso. Nei loro moti si scontrano, si infila-
                                                    cro superficiale, la litosfera, composta da
ferro, di calcio, magnesio, potassio e di sodio.                                                       no l’una sotto l’altra, scorrono lungo i loro
                                                                          4
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Figura. 2 Deriva dei continenti e loro configurazione da 500 milioni di anni fa (Ma) ad oggi

margini, si rompono e si riformano in modo
impercettibilmente lento per l’uomo, ma
geologicamente significativo. Grazie al loro
movimento solo negli ultimi 200 milioni di
anni la Terra (fig. 2) ha subito la sua più gran-
de trasformazione passando da un unico
grande super continente, la Pangea, ai 5 che
abbiamo imparato sin dalle scuole primarie:
Africa, America, Antartide, Asia ed Europa.

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2. L’impronta
genetica inorganica
dei suoli                                         2.1 Le rocce

Le Rocce riescono a raccontare la loro lun-       Le rocce costituiscono la superficie solida      tico sul paesaggio. L’attività vulcanica pro-
ga e stravagante storia, fatta di creazione,      del nostro pianeta e vengono classificate,       segue anche sotto la superficie. Dal vulca-
modellamento trasporto e modificazione.           in base ai processi che hanno portato alla       nesimo, o meglio, dal raffreddamento dei
Ci appaiono resistenti ed immutabili, ma          loro formazione, in tre grandi famiglie: rocce   magmi, si generano le rocce ignee. Il magma
è solo un’illusione, causata da un tempo          magmatiche (o ignee), rocce sedimentarie, e      è una massa fusa che si origina nella pro-
d’osservazione troppo piccolo. Ed anche           rocce metamorfiche.                              fondità della terra, di composizione silicatica
quando vengono ridotte ai minimi termini          Tra le rocce quelle magmatiche spesso            e contenente elementi sia liquidi che gas-
dall’alterazione chimica e fisica, sono ancora    si originano da visioni stupefacenti come        sosi come acqua, acidi, anidride carbonica,
in grado di produrre ricchezza, impostando        quelle di un vulcano che erutta con grandi       idrogeno, che rendono la massa fluida e le
la propria impronta genetica nella creazione      esplosioni di gas, cenere e lava, producendo     permettono di muoversi e a volte anche
dei suoli. Grazie a questi cicli di trasforma-    un effetto immediato e, alle volte, dramma-      di venire in superficie (eruzione vulcanica).
zione, di rigenerazione della superficie terre-
stre, è possibile infatti ottenere gli elementi
che determinano suoli capaci di svolgere il
loro ruolo nell’ecosistema. Ruolo, che non
è solamente quello di supporto alla vege-
tazione naturale o all’agricoltura, ma anche
quello di regolatore di sostanze inquinanti,
di purificatore delle acque, e di sistema in
grado di preservare la biodiversità.

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In base alla velocità e al luogo di raffred-
damento del magma, le rocce magmatiche
possono essere suddivise in intrusive (o
plutoniche) ed effusive (o vulcaniche).
Le rocce intrusive (fig. 3), si sono originate
all’interno della crosta terrestre o nella par-
te più alta del mantello, sono caratterizzate
da un lento raffreddamento che favorisce la
crescita dei cristalli al loro interno. I gas re-
stano catturati al loro interno in fase di cri-
stallizzazione, essendo le rocce sottoposte
a pressione molto elevata. La loro struttura
è cristallina ed è ben riconoscibile ad oc-
chio nudo, rendendo possibile anche la di-          in atmosfera, distinguerle è possibile sia per    ortoclasio, plagioclasio, miche, anfiboli, pi-
stinzione tra i minerali che la compongono.         la presenza di una matrice di fondo nella         rosseni, olivina e feldspatoidi.
Tipiche rocce di questo tipo sono i graniti, i      quale sono immersi dei fenocristalli anco-
                                                                                                      Le rocce sedimentarie (fig. 5) sono le rocce
gabbri e le dioriti.                                ra visibili ad occhio nudo, altre volte invece
                                                                                                      generate per sedimentazione di detriti
                                                    il raffreddamento è stato talmente rapido
Le rocce effusive (fig.4) si formano in se-                                                           inorganici, organici e sali minerali, consolidati
                                                    che ha solidificato la massa fluida in una
guito ad un’eruzione o a una colata lavica                                                            dalla successiva o contemporanea
                                                    struttura vetrosa. Esempi sono il porfido, il
e pertanto subiscono un raffreddamen-                                                                 deposizione di una sostanza cementante. Si
                                                    basalto, l’ossidiana, la riolite, la pomice. Le
to molto rapido che “congela” parte della                                                             tratta, in sostanza, di antichi sedimenti che,
                                                    rocce magmatiche costituiscono la quasi
roccia in uno stato amorfo dando luogo                                                                a seguito di fasi di degradazione meteorica,
                                                    totalità della crosta e del mantello terrestre,
ad una struttura vetrosa. I gas sfuggono al                                                           erosione, trasporto e sedimentazione, han-
                                                    e sono costituite in gran parte da: quarzo,
processo di solidificazione e si disperdono                                                           no avuto modo di litificarsi e divenire rocce.
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Sono quelle più diffuse sulla superficie ter-
restre in quanto coprono oltre l’80% delle
terre emerse. Sono costituite da quasi tutti
i minerali presenti nelle rocce magmatiche
(come il quarzo e feldspati) con aggiunta
di calcite, dolomite e gesso. Alcuni esempi
sono le arenarie, i calcari, le marne.             menti, oppure in forma singola (fig. 7). Tutto   processi inorganici, ma ci sono casi in cui
Le rocce metamorfiche (fig. 6) sono roc-           dipende da dove e come si sono formati.          derivano da precipitazione di elementi or-
ce magmatiche o sedimentarie che sono              Possiedono una formula chimica definita, e       ganici, ad esempio l’apatite Ca5(PO4)3(OH)
state portate in condizioni - di pressione         si originano, nella maggior parte dei casi, in   è il principale costituente di ossa e denti. Il
e temperatura - diverse da quelle presenti
al momento della litificazione della roccia.
In seguito a questi cambiamenti la roccia
subisce trasformazioni chimiche e fisiche
che ne alterano spesso la composizione mi-
neralogica, infatti sono costituite da tutti i
precedenti minerali con aggiunta di altri mi-
nerali caratteristici quali granato, serpentino,
olivina, pirosseni ecc… Alcuni esempi sono
i marmi, i micascisti, metapeliti.
I minerali sono gli elementi più piccoli che
costituiscono le rocce, si possono trovare
al loro interno come aggregati di più ele-

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nostro corpo può produrre calcoli che non         come la forma cristallina (chiamata anche        delle analisi più approfondite (analisi chimi-
sono altro che piccoli minerali di idrossila-     abito), le geminazioni e le striature, lucen-    ca, diffrazione ai raggi x) per determinare
patite (fig. 8), carbonato-apatite etc. I mine-   tezza, colore e tante altre che portano ad       l’elemento in maniera certa.
rali presentano delle proprietà intrinseche       un’identificazione sicura del minerale stesso.
che sono osservabili a scala macroscopica         In alcuni casi però è necessario effettuare

                                                                         9
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2.2 Alterazione
fisica delle rocce

Come qualsiasi oggetto esposto all’atmo-
sfera, anche le rocce subiscono delle tra-
sformazioni fisiche e chimiche da parte dei
processi naturali. Gli agenti esogeni (vento,
acqua, ghiaccio, sbalzi termici, ma anche
l’azione di organismi viventi) sono la cau-
sa dell’erosione e del modellamento della
superficie terrestre. Sono detti esogeni per-                                                Figura 10. Frantumazione della roccia a causa del gelo e disgelo
ché operano dall’esterno.
Il loro processo inizia dal momento in cui
una roccia, per cause naturali o artificiali, si
ritrova a contatto con l’atmosfera, e si svol-
ge in tempi notevolmente lunghi (fig. 9). Il
grado di alterazione dipende, non tanto
dal tipo di roccia, ma dalla differenza che
intercorre tra l’ambiente e le condizioni
chimico-fisiche dell’ambiente sub-aereo.
Se pensiamo alle famiglie di rocce, appare
ovvio dire che sono molto più alterabili le
rocce metamorfiche e magmatiche che non
quelle sedimentarie. In base alle condizioni
ambientali al contorno, nonché della natura
delle rocce, possono assumere maggiore
importanza i processi fisici o quelli chimici.     Figura 9. diagramma di alterazione fisica e chimica delle rocce esistenti in natura e loro prodotto minerale

                                                               10
L’alterazione fisica delle rocce non è altro      2.3 Alterazione                                   loro struttura le molecole d’acqua (H2O o
che una disgregazione meccanica che porta                                                           ione OH-), come conseguenza diretta c’è
a ridurre le proprie dimensioni, producen-        chimica delle rocce                               un aumento di volume, un vero e proprio
do detriti a diversa granulometria. I princi-                                                       rigonfiamento. Il fenomeno, però, è rever-
pali responsabili della frantumazione fisica      L’alterazione chimica è molto più comples-        sibile. Infatti, le argille nei periodi piovosi si
sono:                                             sa: in essa non si esplica solo un disfacimen-    idratano e si espandono, mentre nei periodi
                                                  to della roccia ma avvengono importanti           di siccità, rilasciano l’acqua (si deidratano) e
Il termoclastismo: fenomeno per cui una
                                                  trasformazioni all’interno dei singoli minerali   riducono il proprio volume. Un altro impor-
roccia si dilata e si contrae in funzione della
                                                  di cui essa è composta. L’azione principale è     tante esempio è rappresentato dagli ossidi
temperatura esterna. Con il susseguirsi di
                                                  quella di trasformare uno o più minerali in       di ferro che possono, assorbendo ossidrili,
dilatazioni-contrazioni si instaurano delle
                                                  specie mineralogiche differenti o in sostan-      dare idrossidi di ferro. Un comune esempio
tensioni all’interno della massa rocciosa che
                                                  ze inorganiche amorfe (colloidi), che spesso      d’idratazione è la trasformazione dell’anidri-
le portano a lungo andare a rompersi. Si
                                                  sono più facilmente solubili, e di rimuove-       te, solfato di calcio anidro (CaSO4), in ges-
manifesta in luoghi in cui è forte l’oscilla-
                                                  re dalla roccia, grazie all’azione dissolvente    so, solfato di calcio diidrato (CaSO4 ·2H2O):
zione termica giornaliera, come ad esempio
                                                  dell’acqua, cationi metallici (come Na+, K+       CaSO4 + 2H2O › CaSO4 · 2H2O
negli ambienti desertici.
                                                  e Ca2+). Così come per le rocce, anche per
                                                                                                    Idrolisi. In taluni casi l’acqua (H2O), pos-
Il crioclastismo (azione di gelo e disgelo)       i minerali vale la regola che più il loro am-
                                                                                                    siede una tendenza a spezzare la sua mole-
provoca la frantumazione delle rocce che          biente di origine è differente da quello in cui
perdono consistenza e si sgretolano a cau-                                                          cola, dissociandola in due varietà di ioni: lo
                                                  vanno a trovarsi in superficie tanto più sono
sa dell’acqua che penetra all’interno delle       instabili e soggetti a trasformazione.            ione idrogeno (idrogenione) H+ e lo ione
fratture o dei pori presenti sulla superficie                                                       ossidrile (ossidrilione} OH-. L’acqua, in que-
                                                  I principali processi di alterazione chimi-       sto modo, agisce come acido semplice in
della roccia. Quando la temperatura scende
                                                  ca comprendono l’idratazione, l’idrolisi, la      grado di operare la scissione (lisi) dei lega-
al di sotto dello zero e avviene il cambio di
                                                  dissoluzione, dove è determinante l’azione        mi di certi composti minerali, che sono così
stato dell’acqua da liquido a solido, forman-
                                                  dell’acqua (pura o contenente gas dissolti),      decomposti in sostanze più semplici. L’idro-
do ghiaccio, l’aumento di volume provoca la
                                                  l’ossidazione (causata dall’ossigeno) e la car-   lisi riguarda in particolare i silicati, come oli-
rottura della roccia stessa (fig.10). Questo si
                                                  bonatazione.                                      vina, pirosseni e feldspati, che sono trasfor-
verifica nelle regioni in cui lo sbalzo termico
è estremamente frequente: zone tempera-           Idratazione/deidratazione. Alcune rocce           mati prevalentemente in minerali argillosi
te umide-fredde, zone montuose, o in pros-        sedimentarie, come ad esempio le argille          (fig.11). L’alterazione idrolitica dei silicati si
simità del limite delle nevi perenni.             e le anidriti, hanno come proprietà quella        realizza gradualmente attraverso diversi sta-
                                                  di riuscire ad incorporare all’interno della      di e non sempre si raggiunge quello finale.

                                                                         11
L’attività chimica esercitata dall›acqua deter-     Carbonatazione. È un processo chimico,
                                                           mina una precisa e caratteristica tipologia         naturale o artificiale, per cui una sostanza,
                                                           di paesaggio detto carsico. Esso è caratteriz-      in presenza di anidride carbonica, dà luogo
                                                           zato, da forme superficiali (fig.13) doline, in-    alla formazione di carbonati. Tale fenomeno
                                                           ghiottitoi, e da forme ipogee, sotterranee,         è frequente nei materiali edili come i legan-
                                                           come le grotte. Attraverso gli inghiottito, ad      ti (cemento, calce, ecc.). Questi processi
                                                           esempio, l’acqua si infiltra in profondità nel      hanno una grande importanza per quanto
                                                           sottosuolo, muovendosi attraverso strati e          riguarda il ciclo del carbonio. È infatti ipotiz-
                                                           fratture. Qui continua a ‘scavare’ chimica-         zato che, i processi di carbonatazione, po-
                                                           mente (dissoluzione carsica), dando quindi          trebbero contribuire in maniera consistente
                                                           origine alle cavità ipogee. Questo processo         nella segregazione della CO2.
Figura 11. l’effetto dell’acqua acida sulle rocce con la
                                                           si arresta solo al contatto con rocce costitu-
comparsa di aree di alterazione                            ite da minerali non solubili.
                                                           Ossidazione. È l’alterazione provocata
Dissoluzione. È il processo attraverso cui                 dall’azione dell’ossigeno presente nell’aria o
l’acqua porta in soluzione una sostanza solu-              nelle acque su alcuni tipi di minerali presen-
bile. Solo alcuni minerali sono molto solubili             ti nelle rocce. Questo processo interessa in
in acqua, come per esempio il salgemma                     particolare i silicati femici che contengono
(NaCl), il nostro sale da cucina ed il ges-                ferro (come ione ferroso, Fe2+), quali piros-
so. Questo è vero se consideriamo l’acqua                  seni, anfiboli e biotite. L’ossigeno, agendo
pura. Nella realtà (fig. 12) l’acqua è in grado            spesso in combinazione con l’acqua, ossida
di assorbire anidride carbonica, CO2, pre-                 lo ione ferroso a ione ferrico (Fe3+) forman-
sente sia in atmosfera, sia quella presente                do composti stabili come l’ematite (ossido di
nel suolo, prodotta dagli organismi viventi.               ferro, Fe2O3) o la limonite (miscela di ossidi di
L’interazione di questi due composti for-                  ferro idrati). Questi prodotti di disfacimento
ma l’acido carbonico, (HCO3) che esercita                  chimico impartiscono alle rocce alterate tipi-
un’efficace azione solvente nei confronti di               che colorazioni rossastre o giallastre (fig. 14).
rocce altrimenti insolubili. In particolare,
l’acido carbonico, può dissolvere le rocce
calcaree costituite da carbonato di calcio                                                                                     Figura 12. dissociazione della molecola
(CaCO3).                                                                                                                     d’acqua e formazione di acido carbonico

                                                                                 12
Figura 13. Fenomeni di dissoluzione carsica. Forme superficiali prodotte da un corso d'acqua (sx). Differenti forme
carsiche: (a) punto idrovoro (b,c) inghiottitoi (d) dolina (e) dolina da crollo (f) solchi (g) stalattite (h) stalagmite
(i) calcare (l-m) cavità carsiche/vuoti ipogei.

Figura 14. tipiche colorazioni rossastre causate da ossidazione. Su roccia (sx) e su interni paesaggi (ds)

                                                                                               13
2.4 Gli elementi inorganici
La frazione minerale proveniente dai pro-
cessi di alterazione delle rocce va a costitui-
re oltre il 95% della parte solida di un suolo.
I corpi rocciosi rappresentativi dello strato
superficiale della crosta terrestre sono co-
stituiti da otto elementi chimici che sono
ossigeno, silicio, alluminio, ferro, calcio, sodio,
potassio e magnesio. La frazione inorganica
è molto importante poiché va a determi-
nare alcune delle proprietà intrinseche del                                    Figura 15. dimensioni delle particelle e loro nomenclatura (sx). Diagramma triangolare della
                                                                                          tessitura del suolo secondo USDA - United States Department of Agriculture (ds)
suolo, come tessitura, struttura, porosità e
grazie agli elementi chimici in esso presente
sono possibili gli scambi cationici che ser-
vono, ad esempio, al nutrimento degli or-             superfici, la lavorabilità, l’erodibilità del suolo.       particelle, i cui colloidi elettronegativi o col-
ganismi.                                                                                                         loidi elettropositivi, attraggono cationi con
                                                      La struttura, invece, ci dice come queste
In base alla loro granulometria possono es-                                                                      carica positiva o anioni con carica negativa,
                                                      particelle (sabbia, limo ed argilla) sono posi-
sere stabilite 4 differenti classi, grazie all’uti-                                                              importanti per la nutrizione minerale del-
                                                      zionate tra di loro nello spazio (fig. 16). Essa
lizzo della scala di Udden-Wentworth (fig.                                                                       le piante. Esistono alcuni elementi ritenuti
                                                      influenza alcuni importanti fattori come:
15):                                                                                                             essenziali per la vita delle piante, in quanto
                                                      l’areazione; la permeabilità e la conducibilità
                                                                                                                 sono implicati nei processi metabolici fon-
La tessitura del suolo sta ad indicare la per-        idraulica, i regimi di temperatura e umidità
                                                                                                                 damentali di tutte le piante. Ad esempio, il
centuale in peso delle diverse granulome-             del terreno; la crescita delle radici; l’attività
                                                                                                                 calcio, che serve a regolare la permeabili-
trie. Caratterizza il profilo termico, la per-        biologica; la lisciviazione delle basi e dell’argil-
                                                                                                                 tà delle membrane cellulari, è considerato
meabilità all’aria ed all’acqua, il potenziale di     la; la resistenza dei suoli all’erosione.
                                                                                                                 un elemento essenziale, in quanto nessuna
ossido riduzione (redox), la reattività delle         Il suolo è composto da un’aggregazione di                  pianta potrebbe vivere senza.
                                                                             14
I fattori che incidono sulla struttura del suo-      questi terreni il sodio prevale sul complesso          mentre i grani a dimensione molto fine rie-
lo sono numerosi.Tra questi i più importanti         di scambio e, conseguentemente, la carenza             scono a generare spazi molto stretti. La po-
sono il contenuto d’argilla, sostanza organi-        di calcio, potassio, magnesio determina una            rosità è molto importante perché permette
ca, ossidi di ferro e di alluminio, il tipo di       dispersione dell’argilla e quindi la distruzio-        all’acqua di inserirsi all’interno degli spazi,
basi di scambio, il carbonato di calcio e le         ne della struttura.                                    di portare con se sostanze nutritive verso
lavorazioni.                                                                                                il basso, e inoltre favorisce l’accrescimento
                                                     Le lavorazioni del terreno sono efficaci per
                                                                                                            delle radici delle piante in profondità.
L’argilla, da sola o legata agli ossidi di ferro e   dare al suolo il giusto grado di aggregazione
di alluminio, dà origine ad una struttura non        al fine di ospitare le colture. È necessario,
molto stabile che tende nel periodo umi-             tuttavia, tenere conto della tessitura del ter-
do a scomparire. Quando invece l’argilla si          reno. Ad esempio, su suoli limosi o sabbiosi
combina con la sostanza organica si forma-           fini, carenti di sostanze colloidali, lavorazioni
no dei complessi argillosi che costituiscono         ripetute o troppo spinte, come le fresature,
un elemento di aggregazione molto stabile            distruggono la struttura.
e duraturo. Gli ossidi di ferro e di alluminio,
                                                     La porosità viene determinata dalla presen-
quando sono abbondanti, formano aggrega-
                                                     za di vuoti all’interno della struttura del ter-
ti molto stabili, anche in un ambiente acido
                                                     reno e dipende da come i grani sono dispo-
e povero di basi. La stabilità della struttura
                                                     sti tra di loro. È intuibile che clasti di grandi
è favorita inoltre dalla presenza di ioni cal-
                                                     dimensioni formano grandi spazi tra di loro,
cio che, combinandosi con l’humus, formano
pellicole intorno agli aggregati.
Una struttura instabile è invece determina-
ta dall’acidità o da un eccesso di ioni so-
dio presenti nel terreno. Nel primo caso,
soprattutto in presenza di un’attività biolo-
gica scarsa, con presenza di sostanza orga-
nica solubile, l’argilla si disperde e si separa
dall’humus, mentre gli ioni ferro ed allumi-
nio sono complessati e lisciviati. L’instabilità
strutturale dovuta ad un eccesso di ioni so-
dio è invece frequente nelle zone aride. In                                            Figura 16. Composizione del suolo. con i vuoti riempiti da diversi elementi (sx).
                                                                                            Granuli di diverse dimensioni che creano spazi, e alle volte aggregati (ds)

                                                                             15
3. Rocce diverse                                    tato è formato da sostanze organiche poco
                                                    decomposte. L’orizzonte A è uno strato di
                                                                                                    profondo del suolo, è costituito da roccia
                                                                                                    in via di alterazione. L’orizzonte R indica la
per suoli differenti                                superficie ricco sia di frazione minerale che
                                                    di sostanza organica decomposta (humus)
                                                                                                    roccia-madre inalterata sottostante il suolo.
                                                                                                    Non tutti i suoli contengono gli stessi com-
                                                    ad opera di microorganismi, vermi, piccoli      ponenti e nelle stesse quantità, può capitare
                                                    animali. È anche lo strato più sottoposto       che un suolo presenti una grande quantità
                                                    all’asportazione, da parte dell’acqua, dei      di granuli di sabbia e poca argilla o che sia
Il suolo è il prodotto ultimo dell’alterazione      componenti solubili sia organici che inorga-    ricco di humus e poga ghiaia e così via. La
superficiale delle rocce. La composizione           nici. Nell’orizzonte B, più povero di humus     variabilità dei fattori pedogenetici è talmen-
chimica e mineralogica della roccia influen-        rispetto all’orizzonte A, si concentrano i      te vasta che porta a fare osservazioni molto
zano notevolmente i processi della pedoge-          materiali asportati dalle acque dall’orizzon-   diverse anche in luoghi molto vicini tra loro.
nesi da cui avranno origine i suoli; quindi, da     te superiore. L’orizzonte C, lo strato più      Si può dire che il numero di suoli, a livello
rocce madri diverse si imposteranno suoli
diversi.
L’intensità e la tipologia dei processi pedo-
genetici sono determinate dall’interazione
di diverse componenti ambientali: la roc-
cia madre, la morfologia e il clima dell'area,
gli organismi viventi (incluso l'uomo) e il
trascorrere del tempo; tali componenti ven-
gono chiamate fattori pedogenetici e, ad ogni
istante, determinano le caratteristiche del
suolo.
Il suolo si compone di diversi livelli, gli oriz-
zonti, distinguibili anche ad occhio nudo per
le diverse gradazioni di colore (fig. 17). Ven-
gono indicati attraverso le lettere O, A, B, C
e R. Con la profondità cambiano le caratte-
ristiche del terreno. L’orizzonte O, o lettiera,
è lo strato più superficiale, di spessore limi-
                                                                                                         Figura 17. Il suolo e la sua suddivisione in orizzonti
                                                                        16
mondiale, può essere praticamente infinito.
Il loro elevato numero fa si che essi possa-        4. Il Vallo di Diano                                da materiale alluvionale trasportato dagli
                                                                                                        immissari, i quali, in diverse fasi, anche con-
no essere distinti, se non singolarmente, al-
meno per gruppi che presentano una o più
                                                    e la bassa Valle                                    nesse con quelle glaciali, depositarono sedi-
                                                                                                        menti argillosi e ciottolosi, costituiti da uno
caratteristiche comuni. Questo può essere           del Tanagro                                         spessore più superficiale in cui prevale la
fatto attraverso la classificazione dei suoli.                                                          frazione limosa mista a detrito eterogeneo
Varie sono le modalità di classificazione: il                                                           seguito, in profondità, da livelli intercalati e
sistema naturale raggruppa i suoli secondo          Il Vallo di Diano è una estesa conca pianeg-        ripetuti di argille e sabbie.
le loro proprietà intrinseche, il comporta-         giante, un vero e proprio corridoio mor-
                                                                                                        Con il termine Valle del Tanagro si intende,
mento o la pedogenesi, e dà come risultato          fologico posto tra due catene montuose
                                                                                                        invece, la depressione nella quale si sviluppa
delle classi che possono essere interpretate        carbonatiche. In passato è stato un bacino
                                                                                                        il basso corso del Fiume Tanagro, compreso
per molti usi diversi. Invece in una classifi-      lacustre isolato, originatosi dal generale
                                                                                                        tra la soglia dell’ex bacino lacustre del Vallo
cazione tecnica (come la classificazione a          sollevamento avvenuto durante la fase ne-
                                                                                                        di Diano (dette le Crive di Polla) e la sua
seconda della capacità di fertilizzazione),         otettonica della genesi appenninica, ovvero
                                                                                                        finale confluenza nel Fiume Sele (Ascione et
i suoli sono raggruppati in funzione della          quando sono avvenuti i movimenti della
                                                                                                        al.,1992) mantenendo inalterata la direzione
loro adattabilità ad un uso specifico e delle       crosta terrestre durante il tardo Terziario
                                                                                                        di allungamento delle strutture. A differen-
caratteristiche dello strato superiore del          (Neogene, cioè Miocene e Pliocene) ed il
                                                                                                        za del Vallo di Diano, questa depressione è
suolo. I sistemi naturali, come il Référentiel      Quaternario e che hanno giocato un ruolo
                                                                                                        molto più articolata e non ha l’aspetto di
pédologique français, si basano sulla pedo-         decisivo nella formazione della topografia
                                                                                                        piana; il suo margine sudoccidentale è mar-
genesi presunta dei suoli, mentre sistemi           attuale (fig. 18)
                                                                                                        cato dalla presenta del Massiccio dei Mon-
“gerarchici” moderni come la tassonomia
                                                    Il periodo in cui avvengono questi movi-            ti Alburni, mentre sul versante opposto è
del suolo secondo USDA, la World Referen-
                                                    menti segna, nell’evoluzione della terra, un        limitato dal Massiccio del Monte Marzano,
ce Base for Soil Resources e la FAO usano
                                                    vero e proprio “stadio neotettonico”, con-          dove viene a contatto con la depressione
criteri tassonomici che coinvolgono la mor-
                                                    nesso con l’evoluzione morfologica odierna.         della Valle del Bianco, tributario di destra del
fologia e i test di laboratorio (peraltro utiliz-
                                                    Il suddetto bacino, cosi come il Bacino del         Tanagro.
zati anche dai sistemi naturali) per definire
                                                    Noce, il Bacino del Mercure ed il Bacino di
la classificazione gerarchica delle classi.
                                                    Campotenese, della medesima origine, ini-
                                                    zialmente salmastri, divennero in seguito di
                                                    acqua dolce, andando a costituire i grandi
                                                    laghi pleistocenici dell’Italia meridionale. Tali
                                                    aree depresse furono man mano colmate
                                                                            17
4.1. Geologia
In Italia meridionale, una delle aree geolo-     Le cime più alte si attestano intorno ai 2000       Monti della Maddalena ospitano alcuni ba-
gicamente più interne, appartenente alla         m s.l.m., mentre l’elevazione media della ca-       cini chiusi a fondo piatto (Mandrano e Man-
catena appenninica, è rappresentata dalla        tena è di circa 650 m s.l.m. (Amato et al.,         dranello) che svolgono un ruolo rilevante
sub-regione del Cilento (fig. 19), delimitato    1995; Amato & Cinque, 1999). Anche il re-           nell’idrogeologia complessiva dell’area.
a Nord dal Fiume Sele ed i Monti Alburni,        ticolo idrografico presenta caratteristiche         La rete idrografica superficiale è rappresen-
ad Ovest dal Mar Tirreno, ad Est dal Vallo di    nettamente differenti sui due versanti della        tata dal Fiume Tanagro, che nel suo tratto
Diano e a Sud dal golfo di Policastro e dai      catena; il fianco tirrenico è caratterizzato, in    iniziale, fortemente tortuoso, è denominato
monti Volturino e Serino, con un’estensione      particolare, da valli a controllo strutturale che   Fiume Calore e che, lungo il suo percorso,
di circa 2400 kmq.                               seguono i principali lineamenti tettonici ad        è alimentato da una serie di tributari che
                                                 alto angolo e attraversano longitudinalmente
La morfologia molto varia di questo ampio
                                                 le principali conche.
territorio è determinata dalla duplice natura
geologica delle rocce: il “Flysch del Cilento”   Il Vallo di Diano si estende per ben 37 km
(una successione di rocce sedimentarie cla-      fin quasi a Lagonegro, ospita un’ampia pia-
stiche, di origine sin-orogenetica, costituita   nura larga tra 2 e 6 Km, che si sviluppa a
tipicamente da alternanze cicliche di livelli    quota di 450 m s.l.m. La piana è delimitata
di arenaria, e di argilla o marna) che ha la     ad est dalla catena montuosa dei Monti del-
sua massima diffusione in corrispondenza         la Maddalena, caratterizzata da rilievi carbo-
del bacino idrografico del Fiume Alento e        natici che raggiungono quote comprese tra
dei principali monti del Cilento occidentale,    1200 ed i 1400 m, e ad ovest dal gruppo
quali il Monte Centaurino (1433 m s.l.m.),       montuoso del Cilento, costituito dai mas-
e le rocce carbonatiche che costituiscono i      sicci carbonatici dell’Unità Alburno-Cervati,
complessi montuosi interni (Alburno-Cer-         le cui cime, notevolmente appiattite, sono
vati) e meridionali (Monte Bulgheria, Monte      state interessate, in passato, da fenomeni di              Figura 18. Localizzazione area Valle del Tanagro
Cocuzzo).                                        glacialismo e, di recente, da eventi carsici. I                                            e Vallo di Diano
                                                                       18
partecipano ad alimentarne la portata idri-         ticolare richiamo sono poi quelle che il fiu-     corso del tempo. Queste faglie hanno dislo-
ca. I rilievi montuosi che lo delimitano pre-       me Bussento ha prodotto nel tratto Caselle        cato i massicci carbonatici e le relative co-
sentano una successione carbonatica tipo,           in Pittari–Morigerati, con il suo lungo cor-      perture flyschoidi provocando lo sprofon-
descritta da D’Argenio (1974), con le do-           so sotterraneo e ancora le gole profonde          damento per gradini successivi del graben
vute variazioni locali. Sui carbonati mesozoici     prodotte dal fiume Mingardo nel tratto di         costituente il Vallo di Diano, successivamen-
affiorano lembi di successioni paleogeniche         attraversamento del Monte Bulgheria. Tagli
(formazione di Trentinara, in Selli, 1962) e        profondi, che incidono il «morbido» calca-
calcari ittiolitici dell’Eocene medio (Bravi,       re bianco, sono quelli prodotti dal Torrente
Schiattarella, 1986; Bravi, Schiattarella, 1988),   Sammaro, dal fiume Calore e dal Bussenti-
a cui seguono terreni clastici di età mioce-        no; le loro acque impetuose sono spesso
nica.                                               artefici di cascate e rapide di raro spettaco-
                                                    lo naturale che si susseguono all’interno di
Caratteristica di queste rocce sono le for-
                                                    forre mozzafiato.
me carsiche, dovute alla dissoluzione del
carbonato di calcio che produce forme               L’orografia in quest’area presenta un gro-
superficiali (epigee) come i solchi dei cam-        viglio di dorsali a prima vista disordinate. I
pi carreggiati, le doline, e gli inghiottitoi o     fianchi delle montagne sono incisi da lunghi
forme ipogee (sotterranee) quali grotte,            valloni e canaloni spesso profondi; i cor-
gallerie, presenti nel territorio, alcune delle     si d’acqua, che li attraversano, sono per la
quali ancora inesplorate. Il fenomeno carsi-        maggior parte brevi e trasportano duran-
co è particolarmente spinto nei Monti Al-           te le piene grandi quantità di materiale che
burni con le magnifiche testimonianze della         formano a valle larghe pianure alluvionali.
grotta di Castelcivita, della grotta di Pertosa
                                                    L’attuale forma del Vallo di Diano è legata
– Auletta, e della grotta dell’Auso presso S.
                                                    alle fasi tettoniche che si sono susseguite nel        Figura19. Schema geologico del Cilento, Campania
Angelo a Fasanella. Forme carsiche di par-                                                                              (da Putignano & Schiattarella, 2008).
                                                                           19
te colmato da depositi quaternari clastici e
lacustri (Sgrosso et al., 2010; Santangelo N.,    5. Petrae:
Giano et al., 2014a e b). Nella stessa direzio-
ne morfologica si è impostata la bassa Valle
                                                  Le Madri Dei Suoli
del Tanagro, che dopo la dissecazione di al-      Esposizione
cuni elementi tettonici, attualmente si ritro-
va in posizione più bassa rispetto al bacino
del Vallo. Lo stacco morfologico è evidente       Un qualsiasi sasso, al quale magari distrat-
lungo la strada che da Polla scende a Per-        tamente diamo un calcio quando lo incon-
tosa, le cosiddette curve di Campostrino, in      triamo sul nostro cammino, merita di esse-
cui i calcari dei Monti Alburni vengono inin-     re esaminato più da vicino. È osservandolo
terrottamente scalfiti e lavorati dalle acque     con attenzione, che è possibile rendersi
del Tanagro che assume a tratti morfologie        conto che esso è formato da determinati
da canyon. La depressione prende anche il         minerali, uniti insieme in maniere definite. Il
nome di Bacino di Auletta (Lippman Pro-           tutto non a caso, ma come risultato di spe-
vensal, 1987, Ascione et al., 1992, Gioia et      cifici eventi del passato.
al.,2010), in essa si ritrovano successioni
                                                  Il Museo del Suolo ospita un’esposizione
pelitiche e poi conglomeratiche di tipo flu-
                                                  ricca di rocce presenti nel territorio del
viale, prodotte da un corso d’acqua molto
                                                  Parco del Cilento Vallo di Diano ed Alburni,
più ampio con canali intrecciati (braided), e
                                                  ma anche da luoghi lontani. Diverse sono
non con unico canale come quello attua-
                                                  le persone che hanno partecipato, e che
le. Anche in questo caso gli studi scientifici
                                                  continuano a donare rocce per ampliare la
riconoscono una prima fase di sedimenta-
                                                  collezione. Anche tu puoi darci una mano,
zione del bacino di tipo marino seguita da
                                                  porta con te quello che a te sembra un sas-
una seconda fase di sedimentazione tipica
                                                  so qualunque e scopriremo insieme di che
di ambiente fluviale/continentale, dovuta al
                                                  roccia si tratta e la sua storia.
sollevamento tettonico dell’area.
                                                  Di seguito alcune delle principali rocce e re-
                                                  lative schede descrittive relative alla nostra
                                                  collezione.

                                                                       20
Schede Descrittive   TRAVERTINO
                     genere
                     sedimentaria
                     formazione
                     È una roccia calcarea di origine
                     chimica che si forma per precipi-
                     tazione del carbonato di calcio in
                     prossimità di sorgenti, cascate o
                     bacini lacustri. La successiva decom-
                     posizione e dissoluzione dei resti
                     organici conferisce al travertino l’a-
                     spetto poroso e spugnoso.
                     minerali principali
                     Carbonato di calcio
                     utilizzo
                     Utilizzato in edilizia ed adatto sia
                     per usi interni, che esterni.
                     campionato da:
                     Museo del Suolo
                     Pertosa (SA)

          21
GRANITO                                  OSSIDIANA                                      POMICE                                      GRANITO BIANCO-GRIGIO
genere                                   genere                                         genere                                      genere
magmatica - intrusiva                    magmatica - effusiva                           magmatica - effusiva                        magmatica - intrusiva
formazione                               formazione                                     formazione                                  formazione
La formazione del granito va attri-      Vetro vulcanico la cui formazione              Principalmente da eruzioni di tipo          Capo Vaticano che, pare, sia il punto
buita al lento processo di cristal-      è dovuta al rapidissimo raffredda-             esplosivo, la porosità è dovuta alla        più antico del bacino del mediterra-
lizzazione frazionata che avviene        mento della lava, sempre ricca di              formazione di bolle di gas ed è simi-       neo, è costituito da un grande am-
all’interno della camera magmatica.      ioni silicato (dal 40% a oltre il 65%),        le alla schiuma nella matrice vetrosa       masso granitico, associato alla classi-
                                         i quali non riescono a raggiungere la          della roccia. il rapido raffreddamento      ca formazione delle kinzigiti (rocce
minerali principali                      formazione ordinata di un reticolo             mantiene la struttura vescicolare e la      metamorfiche) in cui è avvenuto il
feldspati, quarzo e miche                cristallino, ma assumono una dispo-            parte solida è costituita da roccia         lento processo di cristallizzazione.
utilizzo                                 sizione caotica (struttura amorfa)             amorfa, raramente con una piccola
                                         come in un liquido superviscoso.               componente cristallina.                     minerali principali
Viene utilizzato in edilizia per pavi-                                                                                              quarzo, feldspati alcalini (ortoclasio,
mentazioni e rivestimenti.               minerali principali                            minerali principali                         microclino), albite), plagioclasio, bio-
campionato da:                           plagioclasio, anfiboli, pirosseni              vetro vulcanico                             tite, muscovite
Museo del Suolo                          utilizzo                                       utilizzo                                    utilizzo
Pertosa (SA)                             Molto ricercata nell’antichità per la          Usata in campo cosmetico ed in              Edilizia per pavimentazioni e rivesti-
                                         fabbricazione di strumenti taglienti           quello del lavaggio industriale (stone      menti.
                                         (prevalentemente coltelli), attual-            wash). in edilizia viene usata per al-
                                         mente viene lavorata per elementi              leggerire il calcestruzzo e come iso-       provenienza
                                         decorativi.                                    lante acustico e termico, sia in polve-     Capo Vaticano
                                                                                        re sia in blocchi o pannelli; rientra nei   Ricadi (VV)
                                         campionato da:                                 materiali approvati per la bioedilizia.
                                         Museo del Suolo                                                                            campionato da:
                                         Pertosa (SA)                                   campionato da:                              Andrea La Mattina
                                                                                        Museo del Suolo                             Caggiano (SA)
                                                                                        Pertosa (SA)

                                                                                   22
TUFO CAMPANO                            MARMO                                         SERPENTINITE                                ARENARIA
genere                                  genere                                        genere                                      genere
magmatica - effusiva                    metamorfica                                   metamorfica                                 sedimentaria
formazione                              formazione                                    formazione                                  formazione
È la più diffusa delle rocce pirocla-   Attraverso un processo metamorfi-             Derivano dall’idratazione di rocce          È una roccia clastica, che si forma
stiche. risultano formati in maggior    co che avviene tra rocce sedimenta-           di mantello oceanico. Il mantello in        per cementazione di sabbie. Il tra-
parte da lapilli di dimensioni com-     rie, il calcare e la dolomia, con una         ambiente oceanico si rinviene alla          sporto dei sedimenti sabbiosi è
prese fra i 2 mm e i 30 mm, emessi      completa ricristallizzazione del car-         profondità di 5-10 km, queste rocce         dovuto all'azione del vento in am-
durante un'eruzione vulcanica. col      bonato di calcio le sue diverse colo-         fanno parte delle così dette ofioliti e     biente subaereo o all'azione di cor-
nome di tufiti vengono indicate         razioni sono invece il risultato della        si formavano quando il confine cala-        renti d'acqua nei fiumi, nei laghi e
quelle rocce costituite da materiale    presenza di impurità minerali nella           bro-lucano era un oceano con una            nei mari.
vulcanico detritico, eventualmente      roccia stessa, che donano in ultimo           velocità di espansione simile all’Oce-
associato anche a conchiglie mari-      delle venature colorate.                      ano Atlantico attuale.                      minerali principali
ne.                                                                                                                               quarzo, feldspati alcalini (ortoclasio,
                                        minerali principali                           minerali principali                         microclino), albite), plagioclasio, bio-
minerali principali                     carbonato di calcio (CaCO3)                   olivina, pirosseno, anfiboli, quasi tutti   tite, muscovite
sanidino, clinopirosseni                                                              trasformati in serpentino
                                        utilizzo                                                                                  utilizzo
utilizzo                                In linea di massima gli utilizzi del          utilizzo                                    Abbondantemente utilizzata in
Materiale più usato per ogni genere     marmo sono la produzione di: pa-              Si prestano ad una facile lucidatura        edilizia, viene spesso impiegata per
di costruzione, dal muro di soste-      vimenti, schienali di cucina, piani di        e sono perciò utilizzate, per il loro       pavimentazioni di strade ma anche
gno al muretto di recinzione, dal       lavorazione, rivestimenti, tavoli, og-        bel colore verde, a volte variegato,        per rivestimenti.
tompagno alla volta etc.                gettistica come vasi, camini, fontane,        in edilizia, dove prendono il nome di
                                        arredo esterno.                               marmo verde.                                campionato da:
campionato da:                                                                                                                    Museo del Suolo
Museo del Suolo                         campionato da:                                provenienza                                 Pertosa (SA)
Pertosa (SA)                            Museo del Suolo                               San Severino Lucano (PZ)
                                        Pertosa (SA)                                  campionato da:
                                                                                      Simona Cafaro
                                                                                      Caggiano (SA)
                                                                                 23
BAUXITE                               GESSO                                           ARGILLITE                                   CALCARI CON SELCE
genere:                               genere                                          genere                                      genere
sedimentaria                          sedimentaria                                    sedimentaria                                sedimentaria
formazione                            formazione                                      formazione                                  formazione
Per accumulo di materiale residua-    È una roccia evaporitica, si forma per          È una roccia detritica che si forma         Processi di formazione delle roc-
le trasportato dal vento o come       precipitazione diretta di acque ma-             per diagenesi di sedimenti argillosi.       ce calcaree con noduli di selce
prodotto di alterazione delle rocce   rine soprassature, per evaporazione             Può contenere anche quantità va-            differiscono da i calcari (s.s) per la
carbonatiche.                         dell'acqua in vicinanza della superfi-          riabili di particelle delle dimensioni      profondità a cui essi si formano. La
                                      cie del suolo di acque ricche in Sali           granulometriche del silt, spesso è          selce, infatti da un'indicazione della
minerali principali                   carbonato e solfati.                            caratterizzata da una tipica fissilità. I   maggior profondità marina in cui
ricca di idrossidi microcristalli-                                                    suoi clasti o granuli hanno il diame-       questi sedimenti si formano e liti-
ni di alluminio ed ossidi ed idros-   minerali principali                             tro inferiore a 0,062 mm.                   ficano.
sidi di ferro                         solfato di calcio biidrato
                                                                                      minerali principali                         minerali principali
utilizzo                              utilizzo                                        fillosilicati, in particolare caolini-      carbonato di calcio (caco3) e silice
Estrazione di alluminio.              Il gesso, macinato e disidratato, vie-          te, montmorillonite-smectite e silica-
                                      ne utilizzato nell’edilizia, ma anche           ti idrati d’alluminio, feldspati, clorite   utilizzo
provenienza                           nell’odotntotecnica, nella scultura,                                                        Costruzioni stradali, la produzione
                                                                                      ferrifera
Spinazzola (BT)                       nella cancelleria e nelle varietà nobili                                                    di calcestruzzo, nell’industria dell’ac-
                                      colorate di alabastro, come pietra              utilizzo                                    ciaio, della chimica e del cemento.
campionato da:
                                      decorativa.                                     Usata molto nella ceramica, ma
Rosangela Addesso                                                                     anche in molti processi industriali,        provenienza
Auletta (SA)                          provenienza                                     come nell’industria della carta, nella      Vietri di Potenza (PZ)
                                      Verzino (KR)                                    produzione di cemento, laterizi e fil-      campionato da:
                                      campionato da:                                  tri chimici.
                                                                                                                                  Simona Cafaro
                                      Rosangela Addesso                               provenienza                                 Caggiano (SA)
                                      Auletta (SA)                                    Caggiano (SA)
                                                                                      campionato da:
                                                                                      Simona Cafaro - Caggiano (SA)
                                                                                 24
CALCARE                                  MARNA                                           ROSSO AMMONIO                            DOLOMIA
genere                                   genere                                          genere                                   genere
sedimentaria                             sedimentaria                                    sedimentaria                             sedimentaria
formazione                               formazione                                      formazione                               formazione
Processi di formazione delle rocce       Sono rocce derivate dalla diagenesi             È una varietà di calcare, molto im-      La maggior parte delle dolomie che
calcaree possono derivare (calcari       di fanghi a composizione mista, costi-          portante, poiché formato da gusci        si formano al giorno d'oggi sono
organogeni) da gusci o da esosche-       tuiti da frazioni variabili di carbonato        di ammoniti, Molluschi cefalopodi        costituite da dolomie di sostituzio-
letri, cioè dagli scheletri esterni di   di calcio e di minerali argillosi.              estinti, comparsi nel Devoniano In-      ne, ovvero il magnesio sostituisce il
organismi che vivono nelle acque                                                         feriore ed estintisi intorno al limite   calcio all'interno di una roccia calca-
dei mari e degli oceani, ad una cer-     minerali principali                             Cretaceo Superiore-Paleocene sen-        rea preesistente. Fenomeni chiama-
ta profondità. oppure si formano         calcite, dolomite, argille                      za lasciare discendenti noti.            ti di dolomitizzazione.
per precipitazione chimica dei Sali      utilizzo
disciolti in acque sia marine sia con-                                                   minerali principali                      minerali principali
tinentali e si chiamano.                 Produzione di cemento, per la pro-              carbonato di calcio                      carbonato doppio di calcio e ma-
                                         duzione di calce idraulica,in agricol-                                                   gnesio
minerali principali                      tura come concime.                              utilizzo
carbonato di calcio (caco3)                                                              In edilizia per rivestimenti.            utilizzo
                                         provenienza                                                                              Usata come pietra ornamentale e
utilizzo                                 Felitto (SA)                                    provenienza                              come materia prima per la fabbri-
Costruzioni stradali, la produzio-                                                       San Severino Lucano (PZ)                 cazione di cemento. È inoltre una
                                         campionato da:
ne di calcestruzzo, nell’industria                                                       campionato da:                           fonte di ossido di magnesio.
dell’acciaio, della chimica e del ce-    Filomena Papaleo
                                         Sala Consilina (SA)                             Arco di Fondarca                         provenienza
mento.                                                                                   Pieia (PU)                               Vietri di Potenza (PZ)
provenienza
Caggiano (SA)                                                                                                                     campionato da:
                                                                                                                                  Simona Cafaro
campionato da:                                                                                                                    Caggiano (SA)
Simona Cafaro
Caggiano (SA)

                                                                                    25
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                                                                               26
La collana MIdA A
                                                             Agricoltura e Ambiente

                                                             È realizzata in collaborazione tra la Fondazione MIdA - Musei
                                                             Integrati dell’Ambiente e la Scuola di Scienze Agrarie, Fo-
                                                             restali, Alimentari e Ambientali (SAFE) dell’Università della
                                                             Basilicata. Documenta e promuove fenomeni, processi e pro-
                                                             dotti di agricoltura, ambiente, territorio e del relativo patri-
                                                             monio culturale materiale e immateriale.
                                                             Evidenzia le loro valenze scientifiche, tecniche, didattiche e
                                                             storico-culturali, e lancia la sfida di inserirle in cicli sostenibili
                                                             integrati con la fruizione culturale e turistica per raccoglierne
                                                             il potenziale di eco-compatibilità e sviluppo.

                                                                                                      ISBN 978-88-945020-0-8

                                                                                                       9 788894 502008

Foto: Monti Alburni, Corleto Monforte (SA) - Simona Cafaro
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