Perché Vista. Guida alle nuove funzionalità
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SOMMARIO USABILITÀ................................................................................... 5 Interfaccia utente 5 Ricerca e organizzazione 5 Centro connessioni di rete 6 Meeting space 7 Photo Gallery 8 Barra laterale 8 SideShow 9 Versione precedente 9 Windows ReadyDrive 9 Windows ReadyBoost 10 Windows SuperFetch 11 SICUREZZA ............................................................................... 12 Nuovo Centro di sicurezza 12 Windows Defender 12 Windows firewall e protezione avanzata 13 Privilegi e utenze 13 Controllo dell’account utente 14 Hardening dei servizi 14 BitLocker 15 Internet Explorer 7 16 GESTIONE ................................................................................. 17 Deployment 17 Backup/Restore 17 Windows Device Mobile Center 18 Parental Account 19 Event Viewer 19 Reliability Monitor 19 Mobility Center 20 Task Scheduler 20 Sync Center 21 APPENDICE A: DEPLOYMENT .................................................. 22 Introduzione 22 Windows Preinstallation Environment (WinPE) 24 System Image Manager 24 File WIM e ImageX 25 Windows Deployment Services (WDS) 27 Windows Easy Transfer e USMT 27 APPENDICE B: VERSIONI ......................................................... 29
Profilo dell’autore Moreno Callea, da 2 anni in Microsoft nel ruolo di Partner Technology Specialist, nel primo anno si è occupato di dare supporto ai System Builder su tutto il territorio italiano e da quest'anno supporta i partner di soluzione a sviluppare la propria competenza tecnica e la loro capacità di proposizione dell'offerta Microsoft sul mercato Italiano occupandosi prevalentemente delle seguenti tecnologie: Windows Server, Windows client e Office System 2007. Microsoft Windows Vista: what’s new 3
Sono trascorsi quattro anni da quando Bill Gates, in una storica e-mail ai dipendenti Microsoft, lanciò il concetto di Trustworthy Computing: un nuovo approccio allo sviluppo del software che ha messo la sicurezza in testa alle priorità del colosso di Redmond. Sebbene da allora Microsoft abbia riesaminato il codice di molti suoi software, incluso quello di Windows XP, Windows Vista è il primo sistema operativo a essere nato e cresciuto nella “nuova era” del Trustworthy Computing: rappresenta dunque il prodotto più importante per verificare quanti e quali passi avanti siano stati fatti da Microsoft sul piano della sicurezza e dell'affidabilità. Per semplicità, in questa semplice guida divideremo le nuove caratteristiche in base a 3 pilastri fondamentali: usabilità, sicurezza e gestione del sistema. Microsoft Windows Vista: what’s new 4
USABILITÀ Interfaccia utente La nuova interfaccia grafica è stata studiata in modo tale da rendere immediatamente disponibili le opzioni relative alle azioni che si vogliono compiere su un oggetto (file o cartella). In ogni finestra di Windows Explorer è sempre presente un menu contestuale che permette, in base al tipo di file selezionato, di agire sul medesimo selezionando l’opzione adeguata. A questo scopo una pulsantiera contestuale si modifica, appunto, in base alla tipologia di file selezionato. Un altro concetto completamente nuovo, detto “Live preview” (presente anche in Office 2007), permette di visualizzare in base alle differenti tipologie di file su cui si orienta il puntatore, non più semplici icone statiche, ma anteprime dinamiche. Grazie alla nuova rappresentazione degli oggetti è possibile individuare immediatamente i file o i programmi che stiamo cercando attraverso il loro contenuto. Troviamo questo nuovo meccanismo di anteprima in differenti situazioni: per esempio sulla barra delle applicazioni dove è possibile, scorrendo semplicemente il mouse, ottenere un’anteprima dell’applicazione attiva; oppure passando da un’applicazione all’altra con i comandi ALT+Tab o Windows+TAB, che permettono la nuova visualizzazione Flip 3D I vantaggi della nuova interfaccia sono evidenti in termini di maggiore efficienza operativa, ottenuta eliminando inutili perdite di tempo causate dell’apertura di più finestre alla ricerca di quella su cui vogliamo lavorare. Ricerca e organizzazione Una delle più importanti innovazione in termini di usabilità è il nuovo sistema di Search. Con l’aumentare delle dimensioni dei dischi la funzione Cerca di Windows XP non permetteva una ricerca veloce a causa della mancanza di un meccanismo d’indicizzazione, e il tempo richiesto per localizzare un documento all’interno dell’hard disk era piuttosto lungo. Windows Vista introduce una nuova tecnologia di ricerca per indicizzazione che permette, tramite parole chiave significative, di recuperare documenti, e-mail o qualsiasi altra informazione contenuta nel proprio PC in tempo reale, esattamente come siamo abituati a fare sul Web con i motori di ricerca. A questo scopo in ogni finestra di Windows Explorer è contenuto un TextBox di Microsoft Windows Vista: what’s new 5
Search, ovvero una casella di testo in cui l’utente può inserire le informazioni che desidera ricercare all’interno di quella cartella, incluse le sotto cartelle. Oppure possiamo utilizzare un’apposita finestra in grado di lanciare una ricerca su tutto il contenuto del disco, che permette di selezionare il tipo di informazione che si sta cercando (documenti, allegati e-mail, musica e altro). On line e gratuiti sono inoltre disponibili alcuni filtri che consentono di indicizzare il contenuto di file particolari, tra cui PDF e ZIP. Infine, utilizzando la finestra di dialogo Anteprima è anche possibile visualizzare il contenuto di documenti in Office 2007, senza bisogno di aprire lo specifico programma (Word, Excel, Powerpoint). Se si desidera incrementare ulteriormente la capacità di ricerca nei propri documenti, poi, basta associare ai file dei metadati (tag), in modo tale da ritrovare, grazie a queste informazioni aggiuntive, proprio i documenti che ci interessano. Per completare il ciclo di ricerca infine è possibile salvare le ricerche effettuate in apposite Cartelle di ricerca, (search folders) che dinamicamente vengono aggiornate in base al contenuto dei file che inseriamo nel PC. Centro connessioni di rete Il nuovo Centro connessioni di rete (Network and Sharing Center) risponde all’esigenza di una più razionale gestione della sicurezza e della condivisione delle risorse di rete in base all’ambiente in cui ci troviamo (casa, ufficio, Internet point, ecc.). Microsoft Windows Vista: what’s new 6
Questo nuovo strumento razionalizza la possibilità di avere sulla propria macchina molteplici interfacce di rete, in modo tale da poter gestire, attraverso un’unica finestra, tutte le opzioni relative a condivisioni di file, stampanti e al rilevamento di altri dispositivi. Meeting space Meeting Space è un nuovo strumento di collaborazione che sfrutta un protocollo di comunicazione Peer-to-Peer per creare ambienti virtuali in cui condividere informazioni fino a un massimo di 10 persone simultaneamente. Attraverso questo strumento possiamo trasmettere a diversi PC presentazioni o qualsiasi altro documento, in modo tale da poter visualizzare lo stesso contenuto video su più PC contemporaneamente. Per condividere un documento è necessario creare una sessione protetta da Microsoft Windows Vista: what’s new 7
password che condivideremo poi con le persone autorizzate a collegarsi. Una volta creata la sessione, è immediatamente possibile condividere un documento di qualsiasi tipo o anche l’intero desktop. Il proprietario della sessione ha anche la possibilità di dare il controllo del documento a un altro partecipante, uno scenario, quest’ultimo, particolarmente utile ogni volta che si vuole elaborare un file “a quattro mani”. Con Meeting Space si possono anche inviare file sfruttando la funzionalità nel riquadro in basso a destra, denominata “Handout”: basta trascinare un documento nel riquadro e automaticamente questo verrà trasmesso e salvato sugli hard disk di quanti sono collegati alla sessione. Photo Gallery Windows Photo Gallery è uno strumento che permette di gestire gallerie fotografiche in modo molto semplice, associando delle “etichette” (tag) a foto o gruppi di foto così da poter effettuare ricerche tra le diverse foto secondo determinati criteri. Saremo così in grado in ogni momento di creare istantaneamente presentazioni da mostrare a conoscenti e amici. La Photo Gallery permette anche di correggere eventuali errori fotografici come occhi rossi, luminosità e colore, mantenendone però sempre in memoria la versione originale, in modo tale da poterla ripristinare in qualsiasi momento. Barra laterale Posta sul lato destro dello schermo, la Barra laterale di Windows (Sidebar) permette di visualizzare una serie di mini applicazioni chiamate gadget. Esempi tipici di gadget sono informazioni aggiornabili mediante tecnologie di Feed RSS, l’orologio o applicazioni costruite ad hoc. È possibile scaricare queste applicazioni, scritte in linguaggio javascript, dal sito Internet Microsoft Windows Vista: what’s new 8
http://gallery.microsoft.com/Vista.aspx e installarle immediatamente sulla nostra macchina. SideShow La tecnologia Windows SideShow abilita un dispositivo ausiliario esterno collegato a un computer portatile, attraverso il quale sono visualizzabili, anche mentre il computer è spento, informazioni contenute al suo interno, come e-mail, musica, contatti e appuntamenti. Le informazioni più utili e indispensabili diventano così sempre a portata di mano, aumentando notevolmente la durata della batteria. Versione precedente Ogni volta che modifichiamo un file, Windows Vista salva le modifiche fatte permettendo di aprire o ripristinare la versione precedente del file. Questa nuova opzione evita spiacevoli situazioni nel momento in cui in cui modifichiamo, in maniera più o meno accidentale, un file importante in modo non corretto: ci basterà allora fare clic nell’apposito Tab accessibile dalle Proprietà del file e denominato appunto Versione precedente per ripristinare una delle vecchie versioni, evitando di doverlo ripristinare manualmente. Windows ReadyDrive Grazie ai nuovi Hybrid Hard Disk (H-HD) e al software implementato Microsoft Windows Vista: what’s new 9
esclusivamente in Windows Vista in grado di gestirli, è possibile avviare Windows Vista in maniera più rapida, ripristinare quasi istantaneamente l’esecuzione di un programma sospeso (funzione resume da sleep) e minimizzare i tempi di restituzione della posizione corrente del file nell’hard disk (funzione seek). Ciò aumenta le prestazioni complessive e garantisce altri vantaggi indiretti quali l’allungamento della durata della batteria e la maggiore robustezza nell’eventualità di danneggiamenti fisici del disco. Oltre che da una memoria DRAM relativamente piccola, i nuovi H-HD sono costituiti da una memoria integrata non volatile di tipo Flash, chiamata NV Cache. Ciò consente ai nuovi tipi di disco di avere una memoria su cui scrivere dati cruciali per le prestazioni del sistema, e guadagnare spazio per memorizzare richieste di scrittura mentre l’hard disk è spento. Il contenuto dell’NV Cache persiste, infatti, anche dopo lo spegnimento del computer e viene aggiornato in modo “opportunistico” ogni qual volta si deve accedere all’hard disk. Windows ReadyBoost Basata sulle tecnologie External Memory Drive (EMD), questa funzione sfrutta le comuni penne USB per velocizzare il sistema laddove si verifica una criticità a livello di memoria (Memory pressure): quando, cioè, la memoria RAM disponibile è inferiore a quella richiesta dal computer per determinate attività. Collegando al computer una memoria flash che soddisfa determinate prestazioni, possiamo allora impostare Windows Vista in modo da sfruttare questo dispositivo come cache addizionale, per velocizzare i tempi di accesso al disco, che nel caso non siano sequenziali risultano decisamente lenti. Esattamente come accade in Windows SuperFetch™, i dati caricati variano a seconda di ciò che l’utente utilizza più di frequente. Alcuni dati tecnici possono fornire un quadro più completo. Le prestazioni della memoria flash devono garantire almeno una lettura di 4 K a 2,5 Mb/sec e una scrittura di 512 K a 1,75 Mb/sec (letture e scritture Random), quindi le penne USB dovranno essere come minimo USB 2.0. Specifiche inferiori non garantirebbero un sufficiente incremento delle prestazioni. La quantità di memoria utilizzabile per questa cache va da un minimo di 250 Mb a un massimo di 4 Gb (limite fisico della FAT32). I dati saranno comunque compressi da 1,8 a 2,3 volte per aumentare la capienza. I dati contenuti vengono criptati con chiavi AES-128 in modo da renderli illeggibili da persone non autorizzate. Generalmente una lettura di 4 K Random è 10 volte più veloce su una memoria flash che su un hard disk (su supporto flash la latenza è mediamente di 0,8 msec). Se il sistema è in Memory Pressure, la funzionalità di Ottimizzazione avvio fornisce molta più reattività al sistema poiché le letture su disco rigido saranno decisamente minori. Con 4 Gb di RAM, il guadagno in termini di prestazioni sarà comunque minimo, poiché il precaching è già effettuato da Windows Superfetch™. Anche se la periferica viene estratta “a caldo” non sorgerà alcun problema: Microsoft Windows Vista: what’s new 10
infatti funzionando questa come cache e non come un secondo file di paging, se il dato non viene trovato in memoria Windows andrà a cercarlo su disco. I dati della cache ReadyBoost sono in sola lettura (ReadOnly) proprio per evitare che, estraendo la memoria, ci si ritrovi con un dato non aggiornato sull’hard disk. Si potrà utilizzare come cache solo una periferica alla volta. Questa decisione è stata presa per ragioni di tempistica e di qualità. In futuro verrà presa in considerazione la possibilità di utilizzare più di una periferica contemporaneamente. Windows SuperFetch È un innovativo sistema di gestione della RAM che pre-carica in memoria le applicazioni usate più spesso. Non si basa semplicemente (come accade ora) su un algoritmo di tipo Last Recently Used, ma è ottimizzato sull’uso e la frequenza con la quale i file o i programmi vengono aperti, e su come, caricando un programma, ne viene aperto successivamente un altro in conseguenza del primo. Il sistema è in grado di rilevare, nell’arco della settimana, quali sono le applicazioni più utilizzate: quindi se nei giorni lavorativi si lavora più spesso con Word, Excel e Outlook mentre sabato e domenica usiamo generalmente dei videogiochi, Windows SuperFetch™ se ne accorge e carica di volta in volta i file necessari per un avvio più rapido di tutte queste applicazioni. Microsoft Windows Vista: what’s new 11
SICUREZZA Nuovo Centro di sicurezza Il nuovo Centro di sicurezza aiuta a gestire tutte le opzioni di sicurezza da un unico punto di ingresso. Rispetto a Windows XP è molto più completo e razionalizzato, in modo tale che anche l’utente meno esperto sia in grado di percepire se il suo computer è protetto al meglio da possibili attacchi indesiderati. Windows Defender L’anti-spyware di Microsoft aiuta a difendere il computer dai cosiddetti malware: attraverso questo strumento è possibile capire quali sono i programmi che girano nel nostro PC, quali vengono lanciati direttamente all’avvio e quali cercano di connettersi alla rete, permettendone anche la temporanea disabilitazione o la rimozione completa. In questo modo ci è sempre possibile accertare e, nel caso, contrastare le azioni di un programma indesiderato che blocca il normale funzionamento del PC. Windows Defender, inoltre, può eseguire la scansione di un PC secondo una schedulazione prestabilita e riceve automaticamente la definizione dei nuovi malware, in modo tale che l’utente non debba preoccuparsi di aggiornare un ulteriore programma. Infatti, ogni volta che la funzione Windows update si connette al sito Microsoft per scaricare gli aggiornamenti di Windows, Windows Defender si prende carico di scaricare anche le nuove definizioni. Microsoft Windows Vista: what’s new 12
Windows firewall e protezione avanzata Il nuovo firewall di Windows Vista, rispetto a quello di Windows XP, aggiunge una funzione di bidirezionalità completa, ovvero permette non solo di controllare le connessioni in uscita, come già in Windows XP SP2, ma anche quelle in ingresso. Sono inoltre già predefiniti tre differenti profili indipendenti, Dominio, Privata, Pubblica, relativi ad Active directory il primo e ad altri tipi di rete i seguenti. In questo modo è sempre possibile usufruire della sicurezza massima richiesta dall’ambiente con cui ci stiamo connettendo. Mediante un’interfaccia avanzata e appositi wizard, possiamo inoltre impostare regole per qualunque tipo di filtro (in base al programma, alla porta, al protocollo, ecc...) sia in entrata sia in uscita. IpSec è integrato in questi wizard in modo che sia possibile specificare, per esempio: “autorizza la connessione verso questo IP solo se cifrata”. Privilegi e utenze Sul fronte dei servizi, un’altra importante innovazione di Windows Vista è relativa alla funzionalità Session 0 Isolation. Nelle precedenti versioni di Windows (incluse Windows XP e Windows Server 2003), tutti i servizi girano nella stessa sessione del primo utente che si collega interattivamente, chiamata Session 0. L’esecuzione contemporanea dei servizi e delle applicazioni utente in Session 0 pone però seri rischi di sicurezza, perché l’eventuale vulnerabilità di un’applicazione potrebbe essere sfruttata da cracker o malware per ottenere il controllo del sistema o accedere a informazioni sensibili. I progettisti di Vista hanno così deciso di isolare i servizi che girano in Session 0 e di rendere questa sessione non interattiva. Microsoft Windows Vista: what’s new 13
Ciò significa che in Windows Vista soltanto i processi e i servizi di sistema gireranno in tale sessione, mentre il primo utente che si autenticherà interattivamente andrà in Session 1. Il risultato di questo approccio è che i servizi, non essendo più eseguiti nella stessa sessione delle applicazioni dell’utente, saranno protetti dagli attacchi generati da codice applicativo. Il prezzo da pagare per l’introduzione di questa rilevante modifica al kernel di Windows sono i numerosi problemi di compatibilità all’indietro: qualsiasi funzionalità di un servizio o di un driver che assume che la sessione utente sia eseguita in Session 0, infatti, in Windows Vista non funzionerà. Per esempio, se un servizio crea un’interfaccia utente, come una finestra di dialogo, in Session 0, l’utente non potrà vederla perché non ha accesso a quella sessione. Lo stesso tipo di problema si presenta anche con i driver che si installano in Session 0 e con le applicazioni che cercano di comunicare con i servizi attraverso messaggi di Windows. Controllo dell’account utente Un’altra innovazione architetturale di Windows Vista è il Controllo dell’account dell’Utente (User Account Control - UAC). Microsoft ha introdotto questa nuova funzionalità perché molte attività, come navigare in Internet, scrivere documenti o e- mail, per essere svolte non necessitano dei privilegi di amministratore. Nondimeno molto spesso gli utenti, sia in azienda che a casa, accedono comunque al loro computer usando un account con privilegi di amministratore, e ciò genera rischi rilevanti di infezione da virus, installazione di spyware o altro. La funzione UAC impone dunque l’esecuzione delle routinarie attività giornaliere usando un utente a bassi privilegi, anche nel caso in cui all’account che utilizziamo competano privilegi di amministratore. Anche se questo è il caso, per impostazione predefinita Windows Vista esegue infatti la maggior parte delle applicazioni con autorizzazioni limitate. Ciò non impedisce di eseguire le attività di amministratore per le quali possediamo l’autorizzazione: se dobbiamo compiere attività “critiche”, ci verrà chiesto di confermare le nostre intenzioni o fornire le credenziali amministrative, secondo l’impostazione scelta. È anche possibile controllare questa funzionalità con le impostazioni di Group Policy. Hardening dei servizi Approfondiamo ora un’ulteriore novità a livello architetturale sul fronte della sicurezza, la protezione avanzata dei servizi (Windows Service Hardening). L’idea alla base di questa strategia è limitare il numero delle operazioni critiche che possono essere svolte dai servizi di sistema sul file-system, sul registro, sulla rete o su altre risorse, e che potrebbero essere sfruttate dal malware (codici dannosi) per installarsi localmente o per attaccare altri computer. Per esempio, in Windows Vista il servizio Remote Procedure Call (RPC), alla base di molte vulnerabilità di Windows XP (il worm Blaster sfruttava questo servizio) parzialmente risolte con il Service Pack 2, non sarà più in grado di sostituire i file di sistema o di modificare il Microsoft Windows Vista: what’s new 14
registro. Per raggiungere questo obiettivo, Microsoft ha riprogettato molti servizi in modo tale che “girino” nel sistema con privilegi più limitati: per esempio, li ha spostati dall’account LocalSystem (con il quale vengono eseguiti i servizi critici su Windows XP) ad account con meno privilegi, come LocalService e NetworkService e, solo quando è stato strettamente necessario, li ha divisi in modo che li possa ricevere esclusivamente la parte che richiede dei reali privilegi di LocalSystem. Sempre a questo scopo, Windows Vista ha inoltre introdotto un identificatore di protezione (SID) associato a ogni servizio, che attraverso le liste di controllo degli accessi (ACL) di Windows permette di individuare gli oggetti e le risorse a cui può accedere un servizio e i relativi permessi. Ciò significa che un servizio, anche critico, non potrà più accedere in modo indiscriminato a qualsiasi risorsa o oggetto, ma dovrà effettuare le richieste al servizio a cui appartengono. I servizi possono così applicare liste ACL esplicite a risorse che appartengono al servizio, il che impedisce ad altri servizi, nonché all’utente, di accedere alla risorsa. Tra le altre novità nel funzionamento dei servizi di Windows Vista, la rimozione dei privilegi non necessari (come la possibilità di effettuare il debugging), l’introduzione di un token di accesso che limita i servizi che possono effettuare operazioni in scrittura, e i vincoli posti all’accesso ai servizi al di fuori dei loro normali confini (se non si conosce il SID del servizio, non vi si può accedere). BitLocker Sul fronte della protezione dei dati personali, BitLocker Drive Encryption è un software di protezione delle informazioni che mira a risolvere il problema della perdita di dati riservati o personali in seguito allo smarrimento o al furto di un notebook. A differenza della funzione d crittografia Encrypting File System (EFS), che consente la cifratura di singoli file o directory, BitLocker cripta tutto il disco di sistema di Windows, compresi i file di avvio del sistema operativo, il file di swap e quello usato per l’ibernazione del sistema. Le chiavi utilizzate per cifrare e decifrare i settori del disco in cui risiede Windows vengono memorizzate in un chip TPM (Trusted Platform Module) 1.2 o in alternativa in una chiave USB che l’utente dovrà inserire a ogni avvio della macchina. Nel chip TPM BitLocker memorizza inoltre le dimensioni di alcuni file di sistema sicché, a ogni avvio del computer, Windows Vista verifica che questi file non siano stati modificati da un attacco off-line. Con tale termine ci si riferisce allo scenario in cui l’aggressore carica un altro sistema operativo sostituendo i file critici del sistema per ottenerne il controllo. Qualora si verifichi una simile eventualità, Windows Vista avverte l’utente e blocca il caricamento del sistema operativo non rilasciando la chiave necessaria per accedervi. A questo punto il sistema andrà in modalità recovery e chiederà all’utente di fornire una chiave di ripristino (che BitLocker genera non appena attivato) per avviare il sistema. Questa chiave è univoca per singola macchina. Microsoft Windows Vista: what’s new 15
Internet Explorer 7 Internet Explorer 7 introduce grandi cambiamenti rispetto alla precedente versione. Le prime differenze saltano agli occhi osservando la nuova interfaccia grafica, rivisitata per migliorare l’usabilità del browser. Si può notare come siano stati introdotti i Tab, schede che permettono di navigare in più siti a partire da un’unica finestra, e la possibilità di visualizzare tutti i contenuti dei vari Tab attraverso una particolare vista, in modo da selezionare immediatamente in quale, tra questi, vogliamo spostarci. È presente anche un nuovo pulsante che segnala la presenza di feed RSS all’interno di un sito e la possibilità di sottoscrivere il servizio collezionando e visualizzando i vari “aggiornamenti” attraverso meccanismi come la nuova Cartella di raccolta feed di Office Outlook 2007 o gli appositi applicativi gadget della Barra laterale. Nuovi importanti meccanismi sono stati inoltre introdotti in relazione alla sicurezza: Internet Explorer 7 con Modalità Protetta. Questa speciale modalità, attivata automaticamente, fa partire il processo iexplorer.exe con i più bassi privilegi possibili. In questo modo nessuna applicazione Web può accedere alle risorse del PC, e nessun file scaricato nella cartella dei file Internet temporanei potrà essere eseguito dal browser. Internet Explorer 7 e Windows Mail con Antiphishing. Quando viene rilevato un sito malevolo, IE7 visualizza un avviso di protezione che consente di prendere le dovute precauzioni. L’elenco dei siti malevoli risiede su un server Microsoft, è costantemente aggiornato e accoglie segnalazioni da parte di tutti. Microsoft Windows Vista: what’s new 16
GESTIONE Deployment Questo è indubbiamente uno dei punti cruciali a cui le aziende sono interessate: Windows Vista adotta un sistema di deployment completamente differente dal passato, ovvero non viene più fornito in “bit” ma in immagini, basate su file, che possono essere installate o applicate. Il vantaggio è una gestione più semplice delle immagini stesse, che possono essere aggiornate off line oppure on line: dove per off line si intende la possibilità di modificarne il contenuto senza essere costretti ad applicare o installare l’immagine su di un PC; mentre con il termine on line ci si riferisce alla possibilità di modificare l’immagine durante la fase di installazione. Per sfruttare al meglio il nuovo sistema di deployment Microsoft mette a disposizione una serie di nuovi strumenti: System Image Manager, che permette di creare dei file unattended in formato XML da utilizzare per la modifica on line e off line delle immagini; ImageX, per gestire direttamente le immagini off line; e Windows Deployment Services, che sostituisce i servizi di installazione in remoto. Sarà quindi possibile installare immagini in formato WIM da postazioni remote sfruttando il protocollo PXE e associando a ogni immagine un file unattended.XML che ne permette la configurazione durante la preinstallazione. Come sistema di boot Windows Vista adotta Windows Preinstallation Environment (WindowsPE), che permette di avviare una macchina senza sistema operativo. Anche WindowsPE è fornito sotto forma d’immagine: è quindi possibile personalizzarlo inserendo nuovi driver, localizzazioni e quant’altro possa risultare utile al deployment. Infine, grazie al supporto della tecnologia Hardware Abstract Layer, WindowsPE è in grado di rilevare qualsiasi dispositivo hardware nonché schede di rete, dispositivi USB e dischi con controller RAID. Backup/Restore Nuove funzionalità sono state introdotte anche nell’area del backup e del ripristino di sistema: con Windows Vista è infatti possibile creare backup completi del disco comprendenti i relativi programmi, driver e impostazioni. In termini pratici ciò significa poter ripristinare non soltanto i propri documenti e impostazioni - come avveniva in Windows XP - ma anche tutti i programmi precedentemente installati nella macchina, andando così a risolvere il tedioso compito della reinstallazione di tutto il software necessario dopo un completo restore del PC. Questa nuova funzionalità sarà presente nelle versioni Windows Vista Business, Enterprise e Ultimate, resterà esclusa invece dalle versioni Home basic e Home premium. Microsoft Windows Vista: what’s new 17
Windows Device Mobile Center Un altro software interessante è Windows Device Mobile Center, che sostituisce ActiveSync permettendo di gestire in modo molto semplice la sincronizzazione dei dispositivi basati - come palmari e telefonini - su Windows Mobile, con informazioni contenute nel PC quali per esempio e-mail, contatti, agenda, fotografie e musica. Microsoft Windows Vista: what’s new 18
Parental Control Questa funzione permette a un genitore (in veste di amministratore del computer) di limitare l’accesso dei propri figli al computer, a Internet o a determinate applicazioni, in modo permanente o in determinati orari o giorni della settimana. Questi può così bloccare l’accesso a siti non adatti ai minori e limitare l’utilizzo dei giochi in relazione ai requisiti per fasce di età, utilizzando la classificazione dell’Entertainment Software Rating Board (ESRB). Grazie a questa nuova funzionalità, un amministratore può anche visualizzare report dettagliati sulle modalità in base alle quali un utente standard utilizza il computer: quali siti Web visita, quali applicazioni utilizza, con chi interagisce via chat e che e-mail ha spedito e ricevuto. Per evitare problematiche relative alla privacy dei dipendenti, se l’utente è connesso a un dominio aziendale la funzionalità è automaticamente disabilitata. Non è quindi possibile, per un amministratore IT, utilizzare Parental Control per monitorare le azioni che i dipendenti compiono utilizzando il PC. Event Viewer Anche il Visualizzatore eventi presenta delle novità, prime fra tutte la codifica in XML degli eventi e la possibilità di associare in modo molto semplice delle attività a particolari eventi. I task associati possono essere programmi, comandi o l’invio di un e-mail che notifichi a qualcuno un particolare evento. È inoltre possibile salvare delle particolari viste che vanno a filtrare gli eventi stessi in base a criteri prestabiliti. Reliability Monitor Il Reliability Monitor è uno strumento molto utile ogni volta che si ha l’impressione che la stabilità del nostro computer stia progressivamente degradando. È la funzione dedicata a monitorare il corretto funzionamento del sistema. Reliability Monitor dà un voto al PC in base alla sua stabilità e aggiorna quotidianamente la sua valutazione creando un grafico che permette di capire se l’impressione è giustificata o meno. Inoltre, mostra per ogni giorno quali sono state le cause che hanno inciso sull’assegnazione di quel particolare voto, come per esempio crash di servizi o di applicazioni. In breve rende molto semplice comprendere le cause dell’instabilità del nostro PC e applicare le giuste azioni correttive. Microsoft Windows Vista: what’s new 19
Mobility Center Il Mobility Center è un cruscotto che permette di modificare molteplici impostazioni del computer tutte da un unico punto d’accesso. Per esempio possiamo connettere o disconnettere al PC un secondo monitor, cambiare le impostazioni di Risparmio energetico, quelle del volume e altro ancora. Task Scheduler Anche l’utilità di pianificazione delle attività ha subito notevoli miglioramenti. Ora è possibile specificare una serie di ulteriori parametri, come creare task non soltanto attraverso una schedulazione temporale ma anche sfruttando automatismi (trigger) Microsoft Windows Vista: what’s new 20
che si attivano al sorgere di eventi predefiniti, impiegando lo stesso motore utilizzato dal Visualizzatore eventi per associare attività al sorgere dei medesimi eventi. Sync Center La nuova Area sincronizzazione di Windows Vista dà la possibilità di sincronizzare delle cartelle tra due dispositivi diversi: per esempio, se un utente usa un PC laptop e uno desktop e vuole che il contenuto di determinate cartelle sia sempre sincronizzato, non deve far altro che configurare - attraverso un semplicissimo wizard - una partnership tra i due PC. In questo modo Windows Vista si farà carico di tenere allineato il contenuto di queste cartelle e quindi, non appena i due PC saranno connessi, sincronizzerà i file modificati o aggiunti sul laptop con la macchina desktop, gestendo anche gli eventuali conflitti. Microsoft Windows Vista: what’s new 21
APPENDICE A: Introduzione DEPLOYMENT Il nuovo sistema di deployment di Windows Vista merita sicuramente un capitolo tutto per sé: sia per l’alto numero di novità introdotte, sia perché, se i nuovi concetti di base non sono chiari, è probabile che non si riesca a percepire il grande vantaggio in termini di tempo e flessibilità che questo nuovo tipo di deployment garantisce, laddove se ne sfruttino appieno le funzionalità. In particolare, i benefici del nuovo deployment consistono in una più semplice e agevole creazione e gestione delle immagini aziendali del sistema operativo, e una loro più veloce installazione. Prima di approfondire le specificità di Windows Vista, è bene ricordare quale era il processo di creazione e mantenimento delle immagini utilizzato con Windows XP. Il processo prevedeva 5 fasi, nell’ordine: Creazione di una macchina Master, Generalizzazione, Creazione dell’immagine, Deployment e Mantenimento dell’immagine. Per prima cosa è quindi necessario installare una macchina Master utilizzando una tra le seguenti possibilità: installazione tramite CD, utilizzando l’OEM Preinstallation Kit (OPK) o sfruttando il Remote Installation Service di Windows 2000/Windows Server 2003. Quale tra questi metodi scegliere dipende principalmente dalla frequenza con cui si intende ricreare la macchina master, dal tipo di hardware che si deve gestire (omogeneo o eterogeneo), e dall’infrastruttura che si ha a disposizione. Dopo aver installato il sistema operativo sulla macchina master bisogna poi personalizzarla installando le applicazioni aziendali e le Microsoft Windows Vista: what’s new 22
opportune configurazioni del sistema operativo. Una volta terminata la preparazione della macchina master è necessario utilizzare lo strumento Sysprep per generalizzare la macchina, ossia cancellare tutte quelle impostazioni personali che si sono create durante il primo accesso necessario per installare le applicazioni aziendali, configurare il sistema operativo e installare gli opportuni aggiornamenti. Tra le informazioni di configurazione la più importante è sicuramente il SID, l’identificatore univoco che viene assegnato alla macchina in fase d’installazione e che permette la gestione corretta durante l’accesso alle risorse di rete. Dopo la generalizzazione mediante Sysprep (tramite un’applicazione di terze parti), bisogna creare un’immagine cluster-based del disco fisso da poter replicare su tutte o quasi le macchine dell’azienda. Un altro metodo per la creazione e distribuzione delle immagini è il Remote Installation Service (RIS), un servizio che permette di centralizzare entrambe le operazioni sfruttando la rete aziendale. In questo caso però, anziché generalizzare la macchina tramite il Sysprep, si utilizzerà un programma dalla doppia funzionalità, chiamato Riprep, che generalizza la macchina e crea un’immagine che viene inviata direttamente al repository sul server. Osserviamo i limiti di queste tecnologie nel deployment di Windows XP. Un primo limite consiste nella stretta dipendenza tra l’immagine e l’Hardware Abstract Layer (HAL) della macchina sulla quale si è creata l’immagine. Con HAL designiamo un livello di software che permette l’astrazione dell’hardware rispetto al sistema operativo: ciò significa che più il parco macchine da gestire è eterogeneo, e più immagini sarà necessario creare e gestire. Un altro limite, forse il più importante in termini di tempo e costi, è l’aggiornamento e il mantenimento dell’immagine. Supponiamo di volere aggiungere a quest’ultima un nuovo programma o più semplicemente dei nuovi driver o degli importanti aggiornamenti di sicurezza del sistema operativo. Innanzitutto sarebbe necessario avere a disposizione una macchina di test su cui applicare la vecchia immagine, quindi bisognerebbe aggiornarla secondo necessità, generalizzarla nuovamente e infine ricrearla, un procedimento che dovrebbe essere ripetuto per ogni singola immagine. Passando ora alla gestione di immagini multilingua, in situazioni di questo tipo è necessario gestire un set di immagini uguali per ogni singola lingua. Come è facile intuire, in questo caso ogni singolo step deve essere ripetuto n volte, dove n è il numero di lingue necessarie a una data azienda: di conseguenza, anche il costo di creazione e mantenimento è moltiplicato n volte. Per finire, un altro parametro da tenere in considerazione è lo spazio necessario per immagazzinare le immagini. Supponendo che ognuna di esse occupi almeno 3GB, proviamo a calcolare quanto spazio disco è necessario se l’azienda ha un parco macchine eterogeneo e magari anche la necessità di immagini multilingua. Microsoft Windows Vista: what’s new 23
Come si può facilmente comprendere da questa prima introduzione, il processo di deployment di Windows XP è efficace ma poco efficiente, con oneri piuttosto elevati sia in termini di tempo che di costo. Passiamo ora ad analizzare le novità introdotte in Windows Vista che ne consentono una implementazione più agevole, efficiente ed economica. Windows Preinstallation Environment (WinPE) Giunto alla versione 2.0. Windows Preinstallation Environment (WinPE) è un sistema operativo basato sul kernel di Windows, e per la precisione - nella versione 2.0 - su quello di Windows Vista. Offre sostanzialmente due possibilità d’impiego: la prima permette di avviare un computer privo di sistema operativo (per fare un paragone, si potrebbe dire che WinPE sta a Vista come il DOS stava a Windows XP); la seconda possibilità che si apre è quella di fare troubleshooting su una macchina che presenta problematiche o comportamenti anomali. La prima domanda a cui rispondere è dunque perché passare da DOS a WinPE. La risposta è semplice: essendo WinPE un sistema operativo basato sul kernel di Windows ha la possibilità di sfruttare le capacità di HAL e quindi di riconoscere tutte le periferiche attraverso gli appositi driver, il che consente di utilizzare anche dispositivi USB e schede di rete. Inoltre, come primo step, il sistema di installazione di Windows Vista prevede l’avvio (boot) della macchina tramite una versione personalizzata di WinPE. Ma nel caso in cui la scheda di rete o il controller RAID non siano ancora riconosciuti dal sistema, come potremo aggiungere a WinPE i relativi driver? Nella versione precedente, quella cioè basata sul kernel di Windows XP o Windows Server 2003, questa operazione era piuttosto macchinosa. Oggi al contrario tutto è stata reso molto semplice, basta utilizzare i comandi Peimg o Drvload: il primo nel caso in cui vogliamo aggiungere dei driver a WinPE off line e il secondo se vogliamo aggiungerli on line, dove per off line intendiamo un sistema non attivo mentre con on line un sistema attivo e funzionante. Un altro grande pregio di WinPE 2.0 è la sua grande flessibilità. Infatti è possibile generare nuove versioni personalizzate di WinPE semplicemente aggiungendo programmi o script a piacere; il sistema può essere facilmente avviato da chiavetta USB, CD o hard disk; infine la nuova versione 2.0 consente di creare particolari soluzioni di recovery di sistema. System Image Manager System Image Manager è il tool che sostituisce l’OPK e che, oggi, è a disposizione non soltanto dei System Builder ma di chiunque abbia bisogno di gestire immagini di Windows. Grazie a un utilizzo molto semplice permette di creare file unattended.XML che consentono di personalizzare le immagini in modalità on line, cioè durante la fase di Microsoft Windows Vista: what’s new 24
preinstallazione. Questi file sono creati mediante un’interfaccia grafica che include un’intera serie di parametri personalizzabili, i quali verranno appunto letti e applicati durante la fase di pre-installazione del sistema operativo. In questo modo non sarà più necessario completare un’ulteriore fase di configurazione post installazione. Oltre alle impostazioni di Windows, in questi file è anche possibile specificare delle unità di condivisione (share) di rete dove trovare driver, language pack, aggiornamenti e programmi Microsoft (e non) che verranno appunto installati secondo quanto specificato all’interno del medesimo file unattended.XML durante la preinstallazione. Sfruttando questo tipo di file si potrebbe quindi gestire, oltre al deployment, anche la manutenzione di tutte le immagini. File WIM e ImageX Uno dei punti cruciali del nuovo deployment è il formato delle immagini e il tool che ne permette la creazione e gestione. Il nuovo formato con estensione WIM altro non è che un contenitore di immagini file-based sostanzialmente differenti rispetto alle precedenti cluster-based. Vediamo quindi cosa significa questa definizione e quali sono le differenze rispetto ai vecchi formati di immagini chiarendo, innanzitutto, la differenza tra un’immagine cluster based e una file based. La prima fa una fotografia del disco cluster per cluster, il che ne complica notevolmente il mantenimento e l’aggiornamento. Infatti, ogni volta che si vuole apportare una modifica a questo tipo di immagini, è necessario applicare l’immagine stessa su una macchina di test, modificarla e crearne una nuova. Le immagini file based, invece, sono molto più flessibili in quanto si basano non sui cluster dell’hard disk ma sugli stessi file. L’immagine “basata su file” può quindi essere scompattata in una directory di una qualsiasi macchina, modificata e ricompressa senza doverla necessariamente applicare su una macchina di test. Passiamo ora ad analizzare il formato WIM. Se in ogni file WIM possiamo trovare più di un’immagine, ne conseguirà un notevole risparmio in termini di memoria e di dischi. Infatti, se alcuni file sono ripetuti in più immagini, questi verranno memorizzati una sola volta. Pensiamo per esempio alla semplice gestione di due immagini identiche: una soltanto con Windows Vista e una con Windows Vista + Office 2007. Usando immagini cluster based dovrei riservare nell’hard disk uno spazio pari a due volte Windows Vista + una volta Office 2007; usando invece il nuovo formato WIM lo spazio necessario è pari a soltanto una volta Windows Vista + una volta Office 2007. Microsoft Windows Vista: what’s new 25
Immagini WIM File Based. Immagini Cluster Based Consideriamo ora anche la correzione di errori di scrittura delle immagini. Se utilizziamo immagini cluster based, per installare una importante patch di sicurezza dovremo applicare - come detto in precedenza – un’immagine su una macchina di test, installare la patch, ricreare l’immagine e ripetere questo processo per ogni immagine che intendiamo aggiornare. Con il nuovo sistema di immagini invece, si può aggiungere una patch sia on line sia off line: operando off line, con una singola operazione, riesco ad aggiornare tutte le immagini contenute all’interno dello stesso file WIM; lavorando on line invece basta specificare, in un file unattended.XML, dove si trova la patch che si vuole aggiungere, e durante l’installazione questa verrà automaticamente installata. Per creare e gestire immagini si utilizza un tool chiamato ImageX, uno strumento operabile tramite riga di comando che permette di montare un’immagine in una cartella, ricomprimerla, applicarla, vedere le informazioni all’interno di un file WIM e compiere molte altre funzioni. Microsoft Windows Vista: what’s new 26
Bisogna puntualizzare però che una stessa immagine può essere sia applicata che installata, la differenza sta nel fatto che l’installazione richiede più tempo dell’applicazione. Di contro però se installo un’immagine ho la possibilità di modificarla in modalità on-line sfruttando gli strumenti visti in precedenza come il System Image Manager; mentre se volessi applicare le immagine dovrei personalizzarle in modalità off line utilizzando altri tool come appunto Imagex. Per decidere quando scegliere un metodo anziché l’altro bisogna tenere in considerazione vari fattori: più il parco macchine è omogeneo e più conviene applicare l’immagine, mentre in situazioni eterogenee è più semplice e veloce gestire le differenze ( per esempio di driver) attraverso file unattended.XML. Un altro fattore importante in questo senso è la configurazione del sistema (lingua, programmi ecc.): anche in questo caso meno numerose sono le configurazioni tipiche e più conviene applicare le immagini, laddove spostandosi all’estremo opposto aumentano i vantaggi di una gestione delle differenze tramite file unattended.XML. Windows Deployment Services (WDS) Windows Deployment Services (WDS) è un servizio, già di Windows Server 2003 e in futuro di Longhorn, che sostituisce i preesistenti servizi di installazione remota Remote Installation Service (RIS). In particolare, WDS permette il deployment di immagini all’interno di un’infrastruttura aziendale, distinguendosi dai RIS per alcuni aspetti rilevanti. Per cominciare WDS supporta il deployment di immagini WIM, permettendo installazioni distribuite di immagini create con il nuovo formato all’interno di una intranet aziendale; una possibilità che RIS non possedeva, essendo nato prima dell’avvento di questo formato. Inoltre, i WDS supportano il boot di macchine con architetture differenti: per esempio se in azienda coesistono sia macchine x86 che macchine x64 possiamo gestire il boot da rete di entrambe le architetture contemporaneamente da un unico WDS, mentre RIS richiedeva di specificare un solo sistema operativo di boot. In pratica, permettendo di specificare più di un sistema operativo di boot, un unico WDS può centralizzare la gestione di più architetture o anche più lingue semplicemente caricando sul server più versioni personalizzate di WinPE. In seguito al boot via rete di una macchina dovremo soltanto selezionare, tramite un’apposita interfaccia, quale tra i WinPE disponibili sul server vogliamo utilizzare. Un’ulteriore differenza con RIS sta nel fatto che a ogni immagine inserita nei WDS si può associare un file unattended.XML creato con System Image Manager, introducendo un ulteriore margine di flessibilità. Windows Easy Transfer e USMT Parlando infine di migrazione, una delle operazioni che spaventano di più e che del resto spesso assorbono più tempo in termini di gestione è il backup e il ripristino delle impostazioni dell’utente, in termini di configurazione di applicazioni e Microsoft Windows Vista: what’s new 27
documenti. Anche in questo caso Microsoft mette a disposizione uno strumento estremamente comodo e utile che facilita entrambi i processi. Il tool si chiama Windows Easy Transfer ed è incluso nel DVD di Windows Vista. Con l’ausilio di un semplicissimo wizard permette di trasferire su un hard disk esterno, una share o un’altra partizione o disco, un file con estensione .MIG contenente il backup della macchina. Una volta creato il file è sufficiente installare sulla macchina Windows Vista, connettere al PC l’unità nella quale è contenuto il file .MIG e fare clic sulla relativa icona. Dopo un tempo variabile in base alle dimensioni del backup e alla velocità di connessione con l’unità esterna, i dati verranno ripristinati nella macchina in modo che l’utente ritrovi tutti i suoi documenti e le sue impostazioni personali. Un’altra interessante possibilità offerta da Windows Easy Transfer è la migrazione sincrona tra due PC attraverso un apposito cavo USB: è sufficiente collegare i due PC tramite un cavo USB e trasferire i dati dalla vecchia macchina basata su Windows XP alla nuova con Windows Vista seguendo le istruzioni di un comodo wizard. Nel caso in cui dobbiamo eseguire questo processo di migrazione su molte macchine, è possibile anche utilizzare lo User State Migration Tool (USMT). Nella versione 3.0 questo strumento ha le stesse funzionalità di Windows Easy Transfer, ma essendo utilizzato tramite linea di comando permette di creare ed eseguire più script da un’unica postazione centrale, velocizzando così tutto il processo di migrazione dei dati. Microsoft Windows Vista: what’s new 28
APPENDICE B: VERSIONI Concludendo passiamo in rassegna le nuove versioni di Windows Vista, partendo dalla più semplice fino a giungere alla più completa in termini di funzionalità. A prima vista può sembrare che siano molte: in realtà la segmentazione dell’offerta è molto semplice e strutturata per identificare immediatamente la versione che soddisfa più correttamente le nostre esigenze. Windows Vista Home Basic: Dedicata a un pubblico domestico, questa versione offre molte delle nuove caratteristiche fondamentali di Windows Vista – come le sofisticate funzioni di ricerca - ma non include la nuova interfaccia grafica trasparente e alcuni meccanismi di sicurezza avanzata come il BitLocker. È studiata per chi fa un uso semplice del computer nella propria abitazione, come navigare in Internet, utilizzare la posta elettronica e chattare con gli amici. Windows Vista Home Premium: Anche questa versione è rivolta agli utenti domestici, quelli però più esigenti soprattutto dal punto di vista multimediale. Include infatti tutte le caratteristiche di Windows Vista Home Basic più un sottoinsieme di funzioni di home entertainment, come il MediaCenter - integrato in questa edizione in maniera nativa nel sistema operativo - la nuova interfaccia grafica e tutte le nuove feature che la accompagnano. Anche in questo caso non troviamo il BitLocker, una funzionalità concepita per un pubblico aziendale, e peraltro non sarebbe possibile collegare una macchina basata su Windows Vista Home Premium con una rete aziendale, non essendo attuabile l’operazione di join a dominio. Windows Vista Business: Studiata per un pubblico aziendale e paragonabile alla nota edizione Professional di Windows XP, Windows Vista Business consente un backup completo della macchina con tutti i programmi installati, il collegamento a una rete aziendale e una gestione aderente alle politiche di sicurezza stabilite dall’azienda. Windows Vista Enterprise: Non è acquistabile né insieme a un PC né a scaffale dai rivenditori, essendo espressamente rivolta a un pubblico aziendale. Si può invece ottenere esclusivamente mediante la sottoscrizione di programmi Volume licence con Software Assurance. Include tutte le funzionalità della versione Business più una serie di caratteristiche di sicurezza che attraverso sofisticati meccanismi assicura la protezione dei propri dati anche in caso di smarrimento del PC. Mediante l’impiego di Virtual PC 2007 consente inoltre di installare fino a quattro copie virtuali di sistemi operativi Microsoft per utilizzare così anche programmi importanti per il business aziendale che presentano però delle incompatibilità con Windows Vista. Infine, Windows Vista Microsoft Windows Vista: what’s new 29
Enterprise dà la possibilità di ricevere le pacchettizzazioni in differenti lingue, per consentire a grandi organizzazioni molte di gestire il deployment in modo centralizzato anche tra Paesi diversi che utilizzano sistemi multilingua. Windows Vista Ultimate Come il nome vuole sottolineare, è la configurazione operativa più completa di Windows Vista, raggruppando tutte le funzionalità per il business e per gli utenti domestici. Troviamo infatti sia la crittografia tramite TPM - e quindi BitLocker – sia la parte multimediale della versione Home Premium - come il Mediacenter. È evidentemente la scelta più indicata per tutte quelle persone che utilizzano lo stesso PC sia per lavoro che per l’intrattenimento nella propria casa. Windows Vista Starter Edition Ricordiamo questa versione soltanto per completezza informativa, infatti non è una pacchettizzazione destinata al mercato italiano. Nasce invece per i mercati emergenti, come il Sud-Est asiatico, dove c’è una bassa penetrazione di PC e un altissimo tasso di pirateria. Da questa prima rassegna delle versioni di Windows Vista che saranno messe sul mercato, possiamo notare che in realtà decidere qual è la pacchettizzazione per noi più indicata è molto semplice, in quanto ognuna di esse si rivolge a un preciso segmento di utenti e risponde a un insieme di bisogni ed esigenze ben definito. L’immagine raffigura la suddivisione dell’offerta per segmento di utenti in base alla classificazione tra clientela home consumer, piccola o media azienda e grande azienda. Microsoft Windows Vista: what’s new 30
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