PASSIONE ASCOLI MAGAZINE - Ascoli Calcio
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
INTERVISTA N° 3| GENNAIO 2021 Di Valeria Lolli UMBERTO CRISTIANO CEO Innovatessile INTERVISTA e proprietario del marchio BRADDOCK Sponsor Umberto Cristiano è CEO di Innovatessile, società che affonda le sue radici nella storia imprenditoriale della famiglia Cristiano, attiva da generazioni sul territorio campano nella produzione e commercializ- zazione di capi di abbigliamento da uomo riservati ad un target molto esigente e attento allo stile. Braddock, partner dell’Ascoli Calcio da due stagioni, è marchio di proprietà di Innovatessile. 2
INTERVISTA N° 3| GENNAIO 2021 Come nasce l’idea di diventare L’uomo “Braddock” ama la style partner dell’Ascoli Calcio? classicità delle linee sartoriali Nasce dall’esigenza da parte nostra di made in Italy senza mai essere vicini al mondo calcistico, si è rinunciare all’innovazione presentata l’opportunità di diventare style partner dell’Ascoli grazie all’amicizia che dei tessuti e al comfort. mi lega fin da bambino al Vice Presidente Come si coniuga tradizione e Andrea Di Maso. Tre anni fa l’azienda innovazione? aveva avuto già una esperienza col In questo va riconosciuto il merito del Pescara Calcio, ma con un altro marchio, nostro ufficio stile, sempre attento e ARMATA DI MARE, di cui Innovatessile sensibile alle nuove tecnologie, le persone è licenziataria. La collaborazione col che lavorano per noi girano il mondo per Club bianconero ha l’obiettivo di dare capire su quali materiali agire”. visibilità al marchio Braddock, un marchio di nicchia e che per nostra scelta Perché nella ricerca filosofica non è oggetto di ampia e grande dell’innovazione Braddock si sponsorizzazione, ma che sceglie un ispira al mondo nautico? determinato target di riferimento. Dal mondo nautico traiamo molta ispirazione, alcuni capi hanno Chi è l’uomo Braddock? termosaldature e cuciture a ultrasuoni, E’ sicuramente un professionista, dai prese dalle mute subacquee e dalla vela. venticinque anni in su, un ragazzo e un Ci consentono di rendere impermeabile il uomo moderni che amano stare al passo capo senza fare cuciture. coi tempi e che sono attenti ad una qualità assoluta dei capi. La filosofia di pensiero Qual è l’obiettivo di medio termine del nostro marchio è stare vicino al ragazzo/uomo che ha bisogno sì di dell’azienda? comodità, ma di vestire in un certo modo, Sicuramente di aprire ai mercati esteri, i capi Braddock non passano di moda e dando la priorità ai Paesi limitrofi per si rinnovano nelle tecnologie e nei tessuti. poi varcare gli oceani. Braddock è un marchio che produce esclusivamente in Italia, anche se non abbiamo pregiudizi Braddock coniuga tradizione artigianale e innovazione verso altri mondi. Se in futuro dovessero tecnologica per ottenere sempre le migliori performance nel aumentare le quantità non escludo la pieno rispetto dell’ambiente, grazie all’uso delle tecnologie più possibilità di aprirci all’estero anche per avanzate e dei più moderni processi di produzione. Nella lavorazione dei tessuti è utilizzata la tecnologia laser: il la produzione. Marchi come Herno, raggio laser lavora senza contatto garantendo un taglio senza Moncler, Peuterey hanno la produzione spostamenti e una straordinaria precisione. anche in Romania, questo per dire che in Una soluzione tecnica certamente rivoluzionaria è la ter- Europa ci sono strutture che producono a mosaldatura senza cucitura: utilizzando le macchine termo- un livello molto alto. saldatrici, si ottiene un effetto tecnico ed estetico superiore a quello della cucitura tradizionale, garantendo comfort ed una elevata tenuta meccanica. www.ascolicalcio1898.it 3
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 CURIOSITÀ Il marchio Braddock è identificato da un trifoglio, simbolo nato nel 1992 dal connubio fra la tradizione sartoriale italiana e lo stile irlandese, da cui l’azienda è partita. Artefici della rinascita del brand sono stati Innovatessile Srl e il giovane impren- ditore napoletano Umberto Cristiano, da sempre affascinato da un marchio che nasce nelle praterie irlandesi, dal pastore Brian Braddock che cuciva a mano capi di abbigliamento mentre pascolava il gregge. Braddock l’anno prossimo festeggerà trent’anni: come sono cambiate le esigenze dell’uomo Braddock? Trent’anni fa l’uomo che lavorava in banca andava in abito e cappottino semplice, oggi, a distanza di trent’anni, veste con giacca e un capo che lo identifichi, che lo rappresenti, che abbia tecnologie all’avanguardia che gli diano comfort per quanto riguarda la termicità, la leggerezza, per non sembrare goffi, ma sempre eleganti e ben vestiti. L’uomo che lavora in banca è un esempio, ma i capi Braddock più in generale hanno una clientela variegata fra coloro che svolgono un’attività professionistica, medici, commercialisti e calciatori. I nostri sono capi di nicchia, quindi piuttosto che fare una pubblicità di massa, preferiamo come modello di pensiero che siano le persone stesse a pubblicizzarne le qualità e le caratteristiche. I nostri capi devono suscitare interesse e la domanda “Bell’abito, di chi è?” – è questa la nostra filosofia”. Qual è stato l’impatto del Covid su Braddock? Il Covid ha avuto indubbiamente un impatto importante, i clienti sono sofferenti e quando devono scommettere su un marchio come il nostro che ha obiettivi importanti non è facile avere un certo tipo di riscontro. Per il momento non ci siamo aperti al mondo dello shop online per non entrare in conflitto con molti nostri clienti, ma non è escluso che in futuro prenderemo in considerazione anche questo percorso. 4
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 Il prossimo anno Braddock festeggia 30 anni. Può darci qualche anticipazione sulle novità della collezione autunno/ inverno 2021/22 e quello che avete in cantiere per il futuro? Abbiamo tante novità in cantiere: intanto la volontà di entrare nel mondo femminile. Poi per quanto riguarda il maschile arricchiremo l’interno dei capi di powerbanck per ricaricare il telefono e che sia anche uno scaldamani. Proporremo tessuti nuovi, che, a contatto col corpo, tengono costante la temperatura corporea. Queste sono solo alcune delle novità. Che idea si è fatto della squadra bianconera in questa prima parte di stagione? Qual è il calciatore che l’ha colpita maggiormente? Ce n’è più di uno: Saric e Quaranta fra i giovani e poi mi piacciono molto anche Bajic e Sabiri. www.ascolicalcio1898.it 5
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 di Valeria Lolli ESCLUSIVO RIAD BAJIC: SARAJEVO, I SOGNI, DZEKO, LA NAZIONALE E L’ASCOLI CALCIO. Che ragazzo è Riad? Mi reputo un ragazzo buono, umile, che dà valore alle piccole cose proprio per il trascorso della guerra, è come se l’avessi vissuta attraverso i racconti dei genitori. Riad a 5 anni col papà Mirsad Cosa sognavi da bambino e cosa Sei nato nel bel mezzo della guerra sogni adesso? I bambini della mia età a Sarajevo giocavano nell’ex Jugoslavia. Che ricordi hai tutti col pallone, per lo meno se non avevi INTERVISTA da bambino di quel periodo? molti soldi i giochi erano quelli. Quindi Sono nato quando la guerra era ormai ho sempre sognato di fare il calciatore in calciatore finita, fortunatamente non ho avuto lutti un top team europeo e poi, come tutti, in famiglia nonostante Sarajevo, la mia aspiravo a giocare in Nazionale. Faccio città, sia stata una delle più colpite sotto il lavoro che amo e soprattutto, grazie l’assedio. Gli effetti della guerra sono ad esso, posso aiutare la mia famiglia, ancora visibili, soprattutto in periferia: papà Mirsad, mamma Adisa e Irma, si vedono sugli edifici fori di proiettili o mia sorella maggiore. Mi basta questo. sull’asfalto le “rose di Sarajevo”, i segni lasciati dalle bombe e che sono stati ricoperti di resina rossa, trasformando in rose rosse il ricordo delle persone rimaste uccise. I miei genitori mi hanno raccontato che la situazione era davvero brutta, pesante, la gente non aveva da mangiare e da bere, sono morti moltissimi civili, tanti hanno perso i genitori, ma ora tutto questo fa parte del passato ed è un 8 argomento di cui non parlo volentieri. Rose di Sarajevo ricoperte di resina rossa
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 Oggi penso a un passo alla volta, sono all’Ascoli e il mio obiettivo è centrare il maggior numero di vittorie con questa maglia e segnare tanti gol. Gli inizi: Ho iniziato a giocare a Sarajevo nel 2003 nelle giovanili dello Željezničar, una delle due squadre della città – mi raccomando, specifichiamo bene il nome perché c’è molta rivalità fra Sarajevo e Željezničar - Pian piano sono arrivato alla prima squadra. La prima esperienza fuori casa l’ho fatta nel 2015 quando sono andato a giocare in Turchia. Chi era il tuo idolo da piccolo? Sicuramente Dzeko della Roma. Che effetto ti ha fatto giocare con lui in Nazionale? Giocare con chi era un tuo idolo da bambino ti riempie di felicità, è qualcosa di indescrivibile e indimenticabile. Rappresentare poi la Nazionale a 22 anni è stato un grande onore, il debutto è stato il 25 marzo 2017 contro Gibilterra, era una gara di qualificazione ai Mondiali. Invece la prima volta contro la Nazionale italiana è stata l’11 giugno 2019, a Torino, era un match per le qualificazioni agli Europei. Anche se ero in panchina è stato bello esserci. Essendo io più piccolo, Dzeko e Pjanic mi hanno sempre aiutato, sia fuori dal campo che dentro. Per me rappresentano una guida, sono due grandissimi professionisti, siamo ancora in contatto. www.ascolicalcio1898.it 9
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 Quando non ti alleni cosa ti piace Con l’Ascoli è la prima esperienza fare? in Serie B: che livello hai trovato? Faccio la classica vita di coppia, trascorro il Un livello molto alto, tutte le squadre tempo con mia moglie Sanita, guardiamo lottano, corrono, è un gioco di tattica e un film, facciamo passeggiate. di corsa, tutte le squadre hanno buoni giocatori. Piatto preferito bosniaco e italiano. Quando sei arrivato avevi un Il ćevapi, una specie di salsiccia molto obiettivo personale in termini di speziata fatta con più tipi di carni. Fra i gol? piatti italiani la mia preferenza è per la Non mi ero posto un obiettivo preciso, pasta al pomodoro. l’intenzione era di fare più gol possibile e fare bene con la squadra. Cosa ti manca della tua terra e cosa ti piace dell’Italia? Ti aspettavi un Ascoli nell’attuale Mi mancano la famiglia, gli amici, i luoghi, posizione in classifica dopo il la vita normale insomma. Dell’Italia girone di andata? apprezzo la bellezza architettonica e poi Sicuramente no, il calcio è anche questo, a si vive bene. Ascoli Piceno ha un centro volte le cose vanno nel verso giusto, altre storico molto bello. no, nelle ultime gare abbiamo capito che possiamo giocarcela con tutti, è iniziato un nuovo campionato. Riad con la moglie Sanita 10
INTERVISTA N° 3 | GENNAIO 2021 Contro la Cremonese hai messo a Cosa ti senti di promettere ai tifosi segno la tua prima tripletta in Italia. bianconeri? Cosa hai provato quel giorno? Promesse a chiacchiere nessuna, mi auguro Ero davvero molto felice, è il sogno di ogni che vengano allo stadio per festeggiare un attaccante realizzare tanti gol nella stessa gol importante. partita, sarebbero potuti essere addirittura quattro, se avessi segnato il rigore. Mi era ca- pitato di fare tripletta una sola volta, quando giocavo in Bosnia. Dopo la partita di Cre- mona i primi a chiamarmi sono stati i miei genitori, dopo ogni gara il primo pensiero va sempre a loro. Oggi Bajic pensa ancora alla Nazio- nale? Assolutamente sì, punto a giocare bene qui per cercare di farmi chiamare, è il mio sogno. Dove ti vedi fra trent’anni? A Sarajevo, con mia moglie Sanita e dei figli. Da un punto di vista lavorativo mi vedo nel mondo del calcio, non so se allenatore, diret- tore, osservatore, ma comunque nel calcio. Il calcio è lo sport per eccellenza del calore, della passione, della vicinan- za, del contatto. Che significa per un attaccante giocare senza tifosi e senza incitamento? I tifosi sono il dodicesimo uomo e la loro mancanza è assordante. Prima di venire all’Ascoli avevo cercato su Youtube alcuni vi- deo dei tifosi bianconeri e avevo potuto am- mirare l’atmosfera dello stadio. Che dire… i tifosi fanno la differenza, spero di vederli presto allo stadio, vorrà dire che l’emergenza Covid sarà terminata. www.ascolicalcio1898.it 11
N° 3 | GENNAIO 2021 ENTRA A FAR PARTE DEL MONDO FEMMINILE BIANCONERO 12
N° 3 | GENNAIO 2021 #LAROSA FRA I 5 E I 17 ANNI SE HAI UN’ETÀ COMPRESA AVRAI SUBITO IN ISCRIVITI A #LAROSA E LL’ASCOLI CALCIO. OMAGGIO UN GADGET DE GRATUITO. O DI PROVA E’ CONSENTITO UN PERIOD 13 INFO E ISCRIZIONI: SETTOREGIOVANILE@ASCOLICALCIO1898.IT TEL. 328 6026517
PROSSIMI CARD MATCH N° 3 | GENNAIO 2021 PROSSIMI MATCH 30/01/21 14:00 ASCOLI BRESCIA 05/02/21 21:00 LECCE ASCOLI 09/02/21 21:00 ASCOLI FROSINONE 14/02/21 17:00 REGGIANA ASCOLI 14
GALLERY N° 3 | GENNAIO 2021 15
16
VISITA IL NOSTRO STOR E www.ascolicalcio1898.it/store 17
N° 3 | GENNAIO 2021 18 www.ascolicalcio1898.it
19
GENNAIO 2021 grafica Yuma comunicazione 20
Puoi anche leggere