Modelli e pratiche di orientamento adottate nel contesto internazionale per promuovere l' esplorazione delle competenze connesse all' ...

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Modelli e pratiche di orientamento adottate nel contesto internazionale per promuovere l' esplorazione delle competenze connesse all' ...
Modelli e pratiche di orientamento
adottate nel contesto internazionale
per promuovere l’ esplorazione
delle competenze connesse all’
occupabilità: una prima meta-analisi
V.P.Cesarano,M.Capo, M.C Galdo,M.Striano
Università Federico II di Napoli
Modelli e pratiche di orientamento adottate nel contesto internazionale per promuovere l' esplorazione delle competenze connesse all' ...
Analisi del contesto

•Complessità odierna caratterizzata da processi di socializzazione lavorativa ricorsivi ,
discontinui e frammentati (Lodigiani, 2010)
• Ruolo di primo piano giocato dai servizi di orientamento, già a partire dal contesto
universitario, anche per far fronte alle richieste dei (tanti) giovani che si dichiarano
scoraggiati e disillusi al punto di non riuscire più a immaginare un lavoro , già durante il
percorso universitario (Grimaldi, Porcelli, Rossi, 2014).
• Difficoltà dell’ incontro tra i laureati in condizione di disabilità e il mondo del lavoro a
causa di stereotipi e pregiudizi.
•Necessità nel contesto universitario di           realizzare    percorsi di formazione ed
orientamento finalizzati allla promozione dell’ occupabilità degli studenti in condizione di
disabilità.
Il lavoro di meta-analisi

  Scopo: effettuare una prima meta-analisi            dei modelli     e delle pratiche di
  orientamento volte a promuovere l’ esplorazione e la promozione dell’ occupabilità
  e delle competenze ad essa connesse degli studenti universitari in condizione di
  disabilità in Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti nella misura in cui emerge una
  proliferazione di studi e riflessioni in questi contesti relativamente al tema in
  oggetto.
Metodologia: Analisi qualitativa, avvalendosi del software Nvivo (Richards, 1999)
  con l’ obiettivo di esplorare il corpus di materiali scientifici selezionati in modo
  sistematico.     Si è scelto di effettuare       l’ analisi della letteratura scientifica
  muovendosi nella prospettiva della Grounded Theory (Glaser, Strauss, 1967. Si è
  proceduto ad una codifica degli articoli raccolti fino a giungere alla formulazione
  delle seguenti categorie di analisi:
• Il costrutto di occupabilità in Italia Francia, Inghilterra e Stati Uniti
• Le pratiche di orientamento all’ occupabilità in Italia, Francia, Inghilterra e
  Stati Uniti
• I modelli teorici di riferimento sottesi alle pratiche di orientamento
• La relazione tra competenze e occupabilità
Il costru*o di occupabilità: un excursus teorico
§ anni 50- 60: dichotomic employability e socio–medical employability, si
distinguono i soggetti “occupabili” da quelli “non occupabili” in base alle
predisposizioni e alle attitudini personali e allo stato di salute fisica e mentale
§ anni ’70:    manpower employability con cui si individua l’allineamento (o il
disallineamento) tra le conoscenze e le competenze possedute dall’individuo
(knowledge e skills) rispetto alla domanda del mercato. (Cavenago , Martini
2012)
§ anni ’80: le imprese utilizzano questo costrutto per identificare la flessibilità
della forza lavoro che diventa, in questo periodo, una competenza
indispensabile per affrontare le richieste di un nuovo mercato del lavoro
((Cavenago , Martini 2012)
§ ’90 in poi: proliferazione di studi sul tema dell’occupabilità, intesa come
costrutto multidimensionale nel quale confluiscono sia variabili interne
all’individuo sia fattori esterni legati al contesto di vita e al mercato del lavoro
(Lefresne, 1999; Forrier e Sels, 2003; Fugate, Kinicki, e Ashforth 2004; Fugate
e Kinicki, 2008).
Il costrutto di occupabilità in Italia: la proposta dell’
INAPP

Di particolare interesse è la definizione di occupabilità formulata da
Grimaldi, Porcelli Rossi (2014) come “l’intreccio tra il capitale umano,
sociale e psicologico della persona - mediato dalle variabili situazionali - che
consente all’individuo di porsi/riproporsi nel mercato del lavoro con un
personale progetto professionale aderente al contesto” (p.58). Tale
definizione rispecchia il modello di occupabilità elaborato dall’ INAPP, che
tiene conto sia dei dati biografici e curricolari degli individui, sia del loro
contesto, delle condizioni ambientali e di vita.
Il contesto italiano: un esempio di buona pratica di
    orientamento
  Approccio socio-bio-psico-pedagogico: si tiene conto del contesto
culturale, del benessere fisico e psicologico (e non solo) e delle capacità
individuali dello studente
 Relazione “educativa” tra lo studente e il consulente nelle pratiche
di orientamento: il consulente è co-responsabile non solo dello
sviluppo del progetto universitario ma anche del progetto professionale
dello studente.
Il contesto italiano: un esempio di buona pratica di
orientamento

  Modello teorico e pratica di orientamento dell’ Università di Roma
   “Foro Italico”:
• L’idea di base del modello:           l’inclusione di persone che hanno
   modalità di apprendimento diverse, nel sistema educativo come nella
   società, mettendo particolare accento sulll’ accompagnamento               alle
   persone nella loro transizione dalla formazione universitaria al lavoro.
•    quattro concetti chiave: educazione, inclusione, apprendimento e
   progetto di vita.
• Modelli teorici di riferimento: modello del Capability Approach ( Sen,
   1999) ; ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della
   Disabilità e della Salute) centrati sul potenziale dell’ individuo; teoria
   dell’ experential learning (Jarvis, 1995) ; teoria dello sviluppo umano
   ( Heidegger , 1927) adottate sulla base di questo modello si rifanno
Le pratiche di orientamento adottate: Career counselling e Career
   coaching , secondo un approccio umanistico- esistenziale in cui al
   centro vi è il soggetto che si interroga e dà significato alla sua transizione
   verso il mercato del lavoro ( UniversEmploi, 2012).
Le pratiche di orientamento al lavoro e il costrutto di
    occupabilità in Francia: la Mission Handicap in un
    ottica costruttivista
  Mission Handicap: punto di riferimento per gli          studenti in condizione di
disabilità, il luogo dove si articola la messa in opera della compensazione
pedagogica e del coordinamento della costruzione del progetto professionale
(orientamento ,riorientamento , stages , alternanza università-lavoro).
 Modello teorico di riferimento: approccio costruttivista secondo il quale viene
attribuito un peso maggiore alla relazione con il consulente e all’esperienza di
vita dello studente. Tale approccio incoraggia gli individui a raccontare la
propria storia, e a individuare i propri temi di vita e di carriera. Il consulente
opera come un biografo che interpreta vite in divenire . L’obiettivo del processo
di orientamento diventa così soprattutto la promozione dell’ empowerment dello
studente, per metterlo in grado di affrontare le transizioni e di governare il proprio
percorso di carriera (Univers’ Emploi, 2012). e le proprie aspettative.
Le pratiche di orientamento al lavoro in Francia: la
Mission Handicap in un ottica costruttivista

    Mission Handicap come sistema integrato di transizione focalizzato sulle
       seguenti dimensioni:
•      favorire a monte l’accompagnamento degli studenti per ciò che
       riguarda il loro “divenire” professionale;
•      formalizzare le competenze acquisite dopo lo stage o dopo un’
       esperienza lavorativa( solitamente svolta durante le vacanze estive);
•      tessere legami tra il servizio di accompagnamento e i servizi di
       orientamento e inserimento lavorativo;
•      realizzare delle convenzioni tra le università e gli enti coinvolti nelle
       tematiche relative        all’inserimento lavorativo degli studenti in
       condizione di disabilità.
Il costru*o di occupabilità in Francia

L’   occupabilità nel contesto francese è definita come “la probabilità di
       reperire o conservare un lavoro. Esso dipende da fattori personali
       (attitudini e abilità, ) e / o fattori situazionali (il lavoro mercato,
       accessibilità di ambienti di lavoro e lavoro metodi, adattabilità di
       postazioni di lavoro e orgazionale schemi, professionale
       vincoli,eccetera.)”(Busnel, 2010, p.17).

 Promozione dell’ educazione all’ imprenditorialità in tutti i sistemi della
    formazione e nell’ Higher Education.

 “Università imprenditoriale” : il futuro dell'università accanto alla nuova
    terza missione dell'università, di collegamento con il mondo delle
    imprese. (Vorley & Nelles, 2008).
Il contesto anglosassone: i servizi di Career guidance e il
        modello di sviluppo dell’ occupabilità
Le Università inglesi sono dotate di servizi di orientamento alle carriere rivolte a
  studenti e laureati in condizione di disabilità con l’ obiettivo di fornire informazioni ,
  consulenza e orientamento in maniera accessibile a tutti gli studenti.
    Modello teorico di riferimento: educational e vocational guidance (Reid, 2010) che
    “educa” gli studenti         a costruire ed esplorare la narrazione delle proprie
    vocazioni professionali.
Nella progettazione stessa dei servizi di career guidance vengono coinvolte le
 persone in condizione di disabilità       in quanto testimoni chiave per la co-
 progettazione delle attività orientative.
.
Il contesto anglosassone: i servizi di Career guidance e il
modello di sviluppo dell’ occupabilità
Centralità della relazione con il consulente di carriera che accompagna lo
 studente nella ricerca di opportunità di lavoro e di stage sia durante il
 percorso universitario che fino a due anni dopo la laurea.
Sistema di peer mentoring: ciò fornisce opportunità per gli studenti in
 condizione di disabilità di sviluppare le competenze sociali richieste dal
 mondo del lavoro e consente di promuovere i servizi di orientamento alle
 carriere.
Esplorazione delle possibili barriere connesse all’ ingresso nel mondo del
 lavoro attraverso il lavoro di rete con i centri per l’ impiego e le imprese.
Il contesto anglosassone: i servizi di Career guidance e il
    modello di sviluppo dell’ occupabilità

 La letteratura anglosassone tende ad opporre ad un modello di occupabilità
  definito semplicistico, ossia il modello della “bacchetta magica” - secondo
  il quale uno studente è occupabile in virtù della sua formazione universitaria -
  un modello di sviluppo dell’ occupabilità che tiene conto da un lato del
  potenziale dell’ individuo in termini di capacità di auto-sviluppo e dall’ altro l’
  effettiva occupazione dell’ individuo mediata da fattori economici e sociali
  (Harvard,2010) I fattori che collegano queste due dimensioni:
• l’esperienza lavorativa
• lo sviluppo di competenze di auto-promozione e di gestione della carriera;
• la volontà di imparare e riflettere sugli apprendimenti acquisiti.
   Da qui la necessità di creare spazi e luoghi pedagogicamente orientati di
  riflessione e di orientamento all’ occupabilità
Il contesto americano: i servizi di orientamento alle
competenze di occupabilità

Servizi di Career Counselling fondati sul modello di apprendimento work-
 related al fine di aiutare uno studente a prendere decisioni in merito alla sua
 carriera.
   Attraverso l'interazione tra esperienze di lavoro e di studio , gli studenti
 possono migliorare le loro conoscenze accademiche, lo sviluppo personale e
 la loro preparazione professionale ( Brand, Valent, Danielson, 2013).
    L’ obiettivo di tali servizi è promuovere la “career readness” ossia la
 prontezza di carriera definita come            il    raggiungimento e la
 dimostrazione delle competenze che preparano i laureati ad una
 transizione di successo al mondo del lavoro ( National Association of
 Colleges and Employers, 2015).
La letteratura americana evidenzia l’ importanza di percorsi di esplorazione
 e orientamento alle competenze dell’ occupabilità in particolar modo per
 gli studenti universitari in condizione di disabilità laddove essi vengono
 spesso considerati incapaci di lavorare in modo autonomo e ciò ha delle
 ricadute negative sui loro    tassi di occupazione (U.S. Bureau of Labor
 Statistics, 2014).
Il contesto americano: i servizi di orientamento alle
   competenze di occupabilità

Le competenze di occupabilità sono citate tra le più importanti competenze da
  parte dei datori di lavoro (Hart Research Associates, 2015; British Council,
  2011). La mancanza di competenze di occupabilità può contribuire ad una
  "carenza di talenti" (ManpowerGroup, 2012). La dimostrazione di
  competenze di occupabilità è correlato con tassi di assunzione più elevati e
  il successo sul posto di lavoro (Lippman, Ryberg, Carney, e Moore, 2015).
Il modello di competenze per l’ occupabilità nel contesto
americano
Il Department of Educa3on di Washington( 2016) ha elaborato un modello di
   competenze di occupabilità che             cos3tuirebbero un ruolo cruciale nei
   programmi universitari di transizione al lavoro rivol3 agli studen3 in condizione
   di disabilità , per il successo nel mercato del lavoro. Il framework delle
   competenze di occupabilità consta di tre aree di competenze principali:
• Effec%ve rela%onships traducibili come competenze di relazioni efficaci ossia
   quelle competenze che aiutano l’ individuo ad interagire in maniera efficace con
   clien3, colleghi e datori di lavoro. A tale area afferiscono le abilità interpersonali
   e le qualità personali.
• Workplace skills traducibili come competenze sul posto di lavoro ossia quelle
   competenze che permeMono di eseguire con successo i compi3 di lavoro
   assegna3. A tale categoria afferiscono le competenze di ges3one delle risorse, l’
   u3lizzo delle informazioni, le competenze           di comunicazione, il pensiero
   sistema3co e le competenze tecnologiche.
• Applied Knowledge ossia l’ integrazione delle conoscenze acquisite nel contesto
   accademico e le competenze tecniche messe in pra3ca sul posto di lavoro. A
   tale categoria afferiscono le conoscenze accademiche applicate al contesto
   lavora3vo e il pensiero cri3co.
La relazione tra competenze e occupabilità
    Ruolo fondamentale svolto dai servizi di orientamento professionale al fine di
 sostenere la transizione al mondo del lavoro attraverso diversi dispositivi tra cui
 il Career guidance e il Career counselling.
   Dispositivi di orientamento nel contesto internazionale sempre indirizzati da
 sforzi teorici volti alla costruzione di modelli di occupabilità specifici e di
 competenze ad esse connessi
Le competenze in quanto orchestrazione e mobilitazione di conoscenze e abilità
 trasferibili in vari contesti e la loro declinazione concorrono alla definizione di
 occupabilità e la rendono possibile.
La relazione tra competenze e occupabilità

 Risulta impossibile stabilire un corredo universale di competenze per
 l’occupabilità: tali competenze variano in parte in relazione ai segmenti
 del mercato del lavoro e alla stratificazione dei ruoli; il pluralismo delle
 scale di valore relative alla qualità del lavoro può tradursi in un pluralismo
 delle scale di valore relative alle competenze nei diversi contesti socio-
 culturali.
 Necessità di realizzare pratiche di accompagnamento alla transizione al
 mondo del lavoro di tutti gli studenti, caratterizzate non unicamente da un
 orientamento “tecnocratico”caratterizzato dalla compilazione di test
 psicoattitudinali da incrociare con i profili professionali;
L’ orientamento come lavoro educativo

 L’ utilizzo del software Nvivo ha permesso di enucleare la corecategory
  “Orientamento come lavoro educativo “ intendendo l’ orientamento come
  un processo che la persona mette in atto per guidare il suo rapporto con
  la formazione e con il lavoro, attraverso lo sviluppo , nelle dimensioni
  lifelong e lifewide della Competency 3 B” riconoscibile come «l’ abilità di
  definire e realizzare piani per la vita e progetti personali» .
   Potremmo considerare questa competenza come “riflessiva” in quanto
 sostiene gli individui nell’ interpretazione della loro vita conferendole
 senso e significato     (OECD,2005).       Pertanto, come evidenziato da
 Grimaldi, Rossi e Porcelli (2015) sia le competenze auto-orientative
 (pensare e scegliere consapevolmente il proprio futuro), sia quelle di
 progettazione e ri-progettazione di sé (life design)              consentano
 all’individuo di essere occupabile , cioè di porsi/riproporsi nel mercato del
 lavoro con un personale progetto professionale aderente al contesto.
L’ orientamento come lavoro educa>vo

    Valorizzazione della relazione con il mondo lavorativo nell’ ottica del
 Business University Cooperation
       Promozione del sostegno allo sviluppo inteso nell’ambito del
 Capabiliy approach (Sen, 1993)
   Martha Nussbaum (2010) ha stilato una lista di capability fondamentali,
 uguali per tutti gli esseri umani, cercando di superare in questo modo la
 distinzione tra persone “normali” e persone con menomazioni, dando a
 tutti gli stessi identici diritti. Se dunque qualcuno – che abbia o no una
 menomazione – non riesce a svolgere una di queste funzioni centrali al
 livello di soglia appropriato, la società dovrà fare il possibile affinché egli
 possa farlo. In questo senso si definisce persona con disabilità colui il
 quale ha un capability set limitato rispetto ai propri obiettivi e alle proprie
 ambizioni e sistema di valori.
     Secondo una prospettiva educativa tutti abbiamo le potenzialità per
 “decidere di essere” ciò che vogliamo essere e il ruolo dell’ educazione è
 quello di permettere l’ attivarsi di questo potenziale attraverso la
 creazione di un ambiente “facilitante” (Ghedin, 2009).
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