Istituto Comprensivo "S.G.Bosco-Venisti" Scuola dell'Infanzia "M. Montessori" - SG Bosco ...
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Istituto Comprensivo “S.G.Bosco-Venisti” Scuola dell’Infanzia “M. Montessori” a.s. 2017/2018 PERCORSO DI EDUCAZIONE EMOTIVO-AFFETTIVA Sez. B Alunni coinvolti n. 26 età 3 anni Docenti: M. Moffa – G. Mazzarano Coordinamento psico-pedagogico: dott.ssa I. Barile
“Quando un bambino può esprimere liberamente emozioni e sentimenti attraverso il linguaggio dei segni, delle forme e dei colori, quando un bambino può costruire e reinventare il suo mondo, allora si, è davvero felice” (Bruno Munari)
Le esperienze artistiche, proposte nel progetto di educazione emotivo-affettiva “Emozioni a cielo aperto”, hanno avvicinato i bambini al mondo dell’arte, un mondo unico di eccezionale bellezza. Attraverso un percorso giocoso, piacevole e divertente, alcune opere di artisti famosi sono state reinventate con tecniche diverse, dandone una interpretazione emotiva personale. che al tempo stesso ha rappresentato un mezzo per comunicare ed esprimersi in modo originale ed inedito.
Il percorso “Emozioni a cielo aperto” ha coinvolto inizialmente i bambini in attività di intersezione con laboratori mirati al riconoscimento e all’espressione delle emozioni, attraverso diverse metodologie: lo storitelling, il circle time, il metodo Laboticon (riconoscimento ed associazione del proprio stato d’animo ad una espressione, ad un’immagine). Il progetto è stato approfondito, nella sezione, durante l’anno, in orario curricolare, e si è articolato in tre fasi ben collegate e interconnesse nei mesi di svolgimento. Prima Fase riconoscimento ed espressione delle emozioni La prima fase ha preso avvio dalla presentazione della storia di “Matita". La matita, protagonista di tante avventure ha guidato i bambini alla scoperta delle principali emozioni (rabbia, tristezza, paura, gioia), ed allo stesso tempo ha rappresentato il punto di partenza per realizzare forme, composizioni, elaborati individuali e di gruppo dove ciascun bambino, nel rispetto dei propri tempi e della propria individualità, ha potuto esprimere se stesso e la propria creatività.
Seconda fase invenzione di storie fantastiche e sperimentazioni grafico pittoriche, manipolative e plastiche In questa seconda fase, il percorso è stato sviluppato attraverso l’invenzione di storie fantastiche e la sperimentazione grafico-pittorica del colore per la rappresentazione delle emozioni. Il bambino, istintivamente attratto dal lasciare una traccia sul foglio, ha trovato nell’esperienza artistica un «pretesto» per sperimentare, progettare, costruire, seguendo il proprio bisogno di fare, toccare ed esprimere emozioni. L'espressione grafica è una delle prime forme di comunicazione del bambino, attraverso la quale egli manifesta i propri sentimenti, le emozioni e i conflitti. La nostra compagna di viaggio, “Matita” ha presentato ai bambini i suoi amici artisti chiedendo di liberarli dalle emozioni in cui erano imprigionati. Abbiamo preso in considerazione alcuni artisti del '900, in quanto molte delle loro opere sono vicine all’espressione grafico-pittorica che usano i bambini. A ciascuna opera scelta sono state abbinate delle emozioni ed una storia. Pollock è stato associato alla rabbia, Kandinsky alla tristezza e Mondrian alla paura. L’invenzione delle storie ha permesso di creare un legame tra l’artista e le sue opere, a loro volta generate dall’emozione vissuta.
Terza fase esperienze di educazione estetica Nell’ultima fase i bambini hanno vissuto una prima esperienza di educazione estetica attraverso la riproduzione di opere di pittori famosi. "L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda."(Indicazioni nazionali per il curricolo, 2012). L’ambiente scolastico si è trasformato in un laboratorio di pittura, dove le emozioni, vissute attraverso le storie narrate, hanno preso forma e sono state sperimentate con le diverse tecniche espressive suggerite dalle opere di alcuni degli artisti conosciuti: action paint (sgocciolamento con le tempere), come Pollock, per giocare con i colori; Kandinsky in cui gli elementi naturali si intrecciano con quelli geometrici; i contrasti cromatici e le linee di Mondrian. I bambini hanno realizzato lavori individuali e di gruppo.
La nostra amica matita ci presenta J.Pollock Pollock, è un artista molto bravo ma non è mai contento dei suoi lavori. Trascorre le sue giornate visitando i musei più importanti del mondo. La polizia è sempre sulle sue tracce perché ruba i quadri più belli. Tornato a casa li mangia e come per magia si trasforma nel soggetto del dipinto. Ai suoi occhi, le opere che realizzava non erano incantevoli come le altre. Un giorno, per la rabbia, iniziò a schizzare le tele con tutti i suoi colori. Macchie rosse, gialle, blu… sparse su tutta la tela. Un pasticcio? No! Era il dipinto più bello che avesse mai realizzato. Passata la rabbia lo guardò e capì che aveva inventato una nuova tecnica artistica, l’action painting. Dobbiamo liberarlo! Altrimenti nessuno conoscerà la sua arte. Il pesciolino Filippo è riuscito a trovarlo sull’isola della Rabbia.
Jackson Pollock Jackson Pollock (1912-1956) è stato uno dei principali pittori degli Stati Uniti. Famoso per i suoi dipinti realizzati con l’action painting e la tecnica del dripping. L’Action painting (pittura d’azione) consiste nel creare l’opera d’arte danzando intorno o dentro la tela, lasciando cadere la pittura sulla tela o lanciandovi contro i colori in maniera apparentemente casuale (tecnica denominata dripping). L’atto fisico di creazione diventa parte integrante dell’opera. Jackson Pollock Il pittore faceva infatti gocciolare il colore su una tela posta sul pavimento. “Sul pavimento sono più a mio agio – spiegava Pollock – Mi sento più vicino, più parte del dipinto, perché in questo modo posso camminarci attorno, lavorare dai quattro lati ed essere letteralmente ‘nel’ dipinto”. L’inconscio guida il pittore nel processo creativo, che diviene una sorta di danza sulla tela. È un modo con cui l’artista libera la tensione, come in un antico rituale. “L’artista moderno, mi pare, lavora per esprimere un mondo interiore; in altri termini: esprime il movimento l’energia e le altre forze interiori”. (Jackson Pollock)
Jackson Pollock – Number 8 (1949) Jackson Pollock – Number 5 (1948) Nel 2006 l’opera di viene venduta Quando la forma esplode e non ha più per 140.000.000 dollari, un record importanza il “contenitore” ma solo il per l’epoca. “contenuto”. Il colore invade gli occhi e si sovrappone in una corsa sfrenata. E non sai più se è linea, macchia, triangolo o aria. É solo luce ed armonia. Intreccio di bellezza.
Noi come Pollock Sperimentiamo il dripping, tecnica usata da Jackson Pollock per dipingere “non solo con la mano ma con tutto il corpo”. La parola dripping, in inglese, vuol dire infatti “sgocciolamento”, ed è proprio lasciando gocciolare il colore dal pennello su un foglio posto in basso che abbiamo ottenuto le nostre meravigliose opere.
La nostra amica matita ci presenta Kandinsky Ciao bambini, io sono Kandinsky, l’inventore della pittura astratta. Un giorno, guardando un quadro che per sbaglio era stato posizionato al contrario, mi resi conto che era il più bello che avessi mai visto. Così ho iniziato a liberare gli oggetti sulla mia tela. Io amo dipingere con la musica. Ero ad un concerto ed ogni strumento musicale mi ha fatto venire in mente un colore. Quando mi sento pieno di energia mi piace ascoltare il suono del tamburo, mi fa battere forte il cuore. E se invece mi sento triste mi piace ascoltare il suono del violino. Ricordo che ascoltavo il suono di questo strumento mentre dipingevo e mi sono ritrovato su quest’isola che si chiama Tristezza. Sono tutti tristi, il cielo è grigio, mai un sorriso. Suonate i tamburi e liberatemi, voglio tornare a casa.
Wassily Kandinsky W. Kandinsky è stato un grande pittore russo, il primo ad aver dipinto quadri completamente astratti: le sue opere più famose, infatti, sono esposte oggi nei musei più prestigiosi del mondo, tra i quali il Centre Pompidou di Parigi. Nato il 16 dicembre del 1866, Kandinsky è stato una delle figure più interessanti del XX secolo, un artista che ha vissuto il concetto di astrattismo non solo come tecnica pittorica ma come vero e proprio tentativo di ricerca spirituale. Una ricerca che parte innanzitutto dall’uso del colore, grazie al quale l’artista ha dato forma a ciò che non si vede e non si tocca, come gli stati d’animo che Kandinsky considerava soggetti perfetti, oltre che belli, per i suoi dipinti – ogni colore, diceva, ha una sua forma particolare e può corrispondere ad una passione, ad un sentimento, ad un’emozione. Egli dipingeva per rappresentare non tanto la natura e le emozioni che essa suscitava, ma per dare un volto esteriore alle espressioni interiori.
Concentric Circles - Wassily Kandinsky Ogni colore è pertanto portatore di un messaggio emotivo ben preciso, a cui si associa anche uno specifico significato acustico: in Kandinsky, pittura e musica si fondono infatti in un'unica forma d'arte, che impetuosamente travolge l'osservatore. Per questo ancora oggi i quadri di questo artista esercitano un fascino enorme sia sui pittori che sui critici d’arte.
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La nostra amica matita ci presenta Mondrian Mondrian aveva tanti amici. La sua casa era circondata da un grande giardino senza recinzioni. Una notte, la lumaca Laura attraversò il giardino e senza accorgersene lasciò diverse linee nere sul prato verde. La mattina seguente, come ogni giorno, Mondrian scese in giardino a giocare. Ad un certo punto, si sentì urlare dalla Paura. Chi aveva tracciato quella linea nera che divideva in due parti il giardino? I bambini spaventati non volevano più giocare con lui. Mondrian pensò di piantare con la sua mamma tanti fiori colorati. Qualche giorno dopo, le linee nere diventarono gialle e realizzò un labirinto di colori in giardino. Nessuno avrebbe più avuto paura di giocare con lui. “Chi mi chiama?”- chiede il pesciolino Filippo – “sono Mondrian, liberami dal mostro della Paura!”
Piet Mondrian Piet Mondrian è un famoso pittore nato in Olanda nel 1872 e morto nel 1944 a New York. All’inizio, Piet Mondrian disegnava e dipingeva i paesaggi che poteva osservare vicino ad Amsterdam, la sua città. Cercava di rendere i suoi dipinti il più possibile simili alla realtà. La sua pittura era di tipo figurativo. Nel 1911, rimane affascinato dal modo di dipingere di 2 pittori, Braque e Picasso. Decide di andare a vivere a Parigi per conoscerli meglio. Si avvicina così ad un nuovo stile di pittura. Da quel momento, Mondrian non dipinge più la forma vera degli alberi. I suoi dipinti diventano di tipo astratto. Con estrema semplificazione le forme naturali si trasformano in uno schematico gioco ritmico di linee e di curve. Decide di dipingere solo linee verticali e orizzontali e di usare solo il rosso, il blu e il giallo (i colori primari) oltre al nero per le linee e al bianco per il fondo. Questo diviene il suo modo di rappresentare l’equilibrio.
Ogni riferimento alla realtà naturale è stato eliminato. Il quadro è completamente astratto: l’opera è ridotta a un ritmo di semplici componenti geometriche, che a differenza delle cose materiali, destinate alla distruzione, sono immutabili. Le linee orizzontali e verticali creano una struttura armonica ed equilibrata, in cui compaiono solo i colori puri (blu, giallo, rosso) e quelli neutri (bianco e nero). Per Mondrian la natura è bellissima, ma i quadri che rappresentano la natura sono privi di vita, perché sono delle semplici copie. Inoltre, la pittura deve parlare il linguaggio Piet Mondrian (1872-1944), Composition with Large Red Plane, Yellow, Black, Gray and Blue, universale del mondo interiore, uguale in ogni tempo e in 1921, Gemeentemuseum Den Haag ogni luogo.
Opera realizzata negli ultimi anni dell’artista, quando si trova a New York(1940-1944). Il quadro è composto da una quantità di quadrati di colore luminoso e brillante, che sembrano quasi luccicare come un mosaico, attirando l'attenzione del fruitore. In questo quadro spariscono i rigidi reticoli neri, gli stessi rettangoli dipinti nei quadri precedenti, non sono più bordati da una linea nera: ora sono accostati uno all'altro. Tutto ciò ha lo scopo di riprodurre il frenetico ritmo del ballo del Boogie- Piet Mondrian (1872-1944), Broadway Boogie- Woogie,1942, l Museum of Modern Art Woogie. Quest'opera trasmette un effetto di vitalità, suggerendo l'atmosfera della città di Broadway, riprendendo il reticolato delle sue strade e lo sfrecciare in esse dei taxi gialli.
Piet Mondrian (1872-1944), Broadway Boogie-Woogie,1942, l Museum of Modern Art
I TRE AMICI SONO SALVI. IL PAESE DELLA GIOIA E’ IN FESTA PER IL LORO ARRIVO. POLLOCK HA RIEMPITO DI “SCHIZZI” COLORATI TUTTE LE CASE, KANDINSKY HA COSPARSO I GIARDINI DI FIORI ED ALBERI ASTRATTI, MONDRIAN HA DIPINTO LE STRADE DELLA CITTA’ DI GIALLO, IL COLORE DELLA GIOIA. MATITA E’ FELICE DI RIABBRACCIARLI E DI TRASCORRERE UN PO’DI TEMPO CON LORO.
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