PAPUA NUOVA GUINEA - I Viaggi di Maurizio Levi
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PAPUA NUOVA GUINEA ISing-Sing di Paya e Mt Hagen, il fiume Sepik e la regione del Simbai Grande viaggio etnografico tra incredibili popolazioni primitive e colorati Sing-Sing Viaggio di 15 giorni – in hotel e guest-house La Nuova Guinea è la più grande isola del Pacifico e la seconda al mondo. Scoperta dai portoghesi, rimase inesplorata fino ai primi del ‘900 quando gli europei si avventurarono nel selvaggio e incontaminato entroterra. La parte orientale dell’isola fa parte dello stato di Papua Nuova Guinea e presenta un’aspra morfologia: pianure costiere e foreste pluviali, catene montuose e altopiani, paludi e corsi d’acqua. Grazie all’inaccessibilità del territorio si deve la sopravvivenza e la coesistenza di centinaia di etnie, culture e tradizioni ancora oggi strettamente legate al neolitico. Gli itinerari sono studiati per partecipare ai Sing-Sing, gli incredibili e coloratissimi festival etnici. In alcune località (Ambunti, Mount Hagen, Goroka, Simbai, etc.) le tribù si adunano una volta all’anno per esibire orgogliosamente le loro tradizioni, gareggiando con coloratissimi gruppi di danza, contendendosi energicamente l’attenzione degli spettatori e la “vittoria”col fascino di musiche e danze, l’originalità dei costumi, la fierezza del portamento, l’elaborato maquillage e le sofisticate acconciature.Poi la lussureggiante vegetazione delle Highlands, nel distretto di Simbai, eil popolo Kalam, una delle più autentiche e primitive etnie che si possono oggi incontrare in Papuasia. Tra i Sing-Sing più famosi quello di Mount Hagen, una sorta di parata dove i membri di diversi clan tribali si sfidano con costumi sgargianti, tra musiche e balli: Koroba, Huli, Midima, Waimara, Puipui, MudmenMindima... Piccoli gruppi internazionali, guide locali in inglese, spostamenti con piccoli aerei e alcune camminate non impegnative per chi è in buona forma fisica. Un viaggio attraverso la geografia e le culture di uno dei luoghi più inesplorati del pianeta. Possibili altre partenze, con itinerari di durata variabile, da Giugno a Ottobre, per assisteread altri Sing-Sing. PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza del 9Agosto 2019
1°-2° giorno (9-10 Ago) / Italia – Port Moresby Partenza dall’Italia nel pomeriggio con voli di linea per il sud-est asiatico, con scalo intermedio e arrivo solitamente previsto il pomeriggio successivo (ora locale). In serataproseguimento col volo di linea notturno operato dalla compagnia di bandiera Air Niugini per Port Moresby. Pernottamento a bordo. 3° giorno (11 Ago) / Port Moresby Al mattino presto (intorno le 5am) arrivo a Port Moresby, la capitale della Papua Nuova Guinea, che si trova presso una splendida insenatura nel Golfo di Papua, lungo la costa meridionale dell’isola. Espletamento delle formalità di ingresso e accoglienza da parte della organizzazione locale. Trasferimento in hotel, categoria 3* Sup., e in attesa che le camere siano disponibili, solitamente non prima delle 12h00, possibilità di far colazione o di rilassarsi nella hall o a bordo piscina.All’ora di pranzo incontro con la guida locale e per far conoscenza anche con il resto dei compagni di viaggio di nazionalità mista. Trasferimento privato in città per il pranzo libero e a seguire un breve giro della città, per familiarizzare un po’ con il luogo. Tempo a disposizione permettendo si visiteranno anche il cimitero di guerra di Bomana, dove riposano migliaia di soldati, per la maggior parte australiani, caduti durante la Seconda Guerra Mondiale negli scontri del Pacifico, e il National Orchid Garden, dove sono presenti alcune delle tante varietà di orchidee che crescono sull’isola. Alla sera rientro in hotel, cena (a menù fisso) e pernottamento. 4° giorno (12 Ago) / Port Moresby – Wewak – il medio corso del fiume Sepik– il villaggio di Timbunke Al mattino presto, dopo colazione, si lascia l’hotel (N.B. il grosso del bagaglio si lascerà in deposito in hotel o presso l’ufficio dell’agenzia locale, portando con sé solo l’occorrente per tre giorni). Trasferimento in aeroporto, al terminal dei voli domestici, dove lo staff presterà assistenza per effettuare il check-in del volo di linea per Wewak effettuato da Air Niugini (volo diretto PX 120 delle 09h05 con arrivo alle 10h25, operato con aeromobili del tipo Fokker F100 jet). N.B. sui voli di linea domestici è consentito imbarcare un bagaglio da stiva di 16 Kgs. Sorvolando l’interno dell’isola, mantenendo una rotta nord-nordovest, si atterra a Wewak, All’arrivo si recupera subito il bagaglio e a piedi si raggiunge il terminal dei voli charter spesso operati da Mission Aviation Fellowship (MAF), una organizzazione missionaria che adopera una piccola flotta di velivoli. Con mezzora di volo si raggiunge il villaggio diTimbunke, lungo il medio corso del fiume Sepik. (N.B. A volte gli orari dei voli domestici e dei voli charter può variare repentinamente, pertanto sono indispensabili elasticità e pazienza. Si ricorda che i voli da/per Wewak, Simbai e Mount Hagen sono effettuati da piccoli aeroplani e operati a vista, cioè solo con condizioni meteo e visibilità opportune. Quindi è da preventivarsi l’esigua eventualità del mancato o ritardato collegamento, per nebbia o altre condizioni avverse, sia con i voli di linea locali che con i voli charter, e nessun indennizzo sarà dovuto ai viaggiatori. In ogni caso l’organizzazione locale presterà la necessaria assistenza, cercando di garantire pasti e pernottamenti sostitutivi e cercando di riprogrammare visite ed escursioni nei limiti del possibile.) Arrivo a Timbunke intorno a mezzogiorno e incontro con la guida locale che nei prossimi giorni sarà con noi durante le escursioni e le navigazioni lungo il fiume. Accoglienza da parte della comunità locale con una cerimonia di benvenuto e pranzo, preparato con cura dalle donne del villaggio. Dopo pranzo, con delle agili piroghe a motore, ricavate abilmente da un unico tronco scavato, si procede, ridiscendendo per
circa mezzora il fiume, fino al grande villaggio di Tambanum per la visita dell’insediamento e delle Case degli Spiriti. Le popolazioni della regione del Sepik appartengono all’etnia Papua e vivono in villaggi che sono economicamente e politicamente indipendenti. L’economia è soprattutto di tipo agricolo, la coltivazione viene fatta con strumenti e tecniche arcaiche. Agli uomini spetta il compito del disboscamento delle aree da coltivare, il loro terrazzamento e la costruzione del sistema di irrigazione; le donne si occupano della coltivazione vera e propria e dell’allevamento degli animali domestici. La dieta alimentare è costituita da tuberi come il taro, l’igname e la patata dolce; la poca carne è di cacciagione, eccetto che nel caso di particolari feste in cui vengono macellati i maiali. Solitamente ogni villaggio è abitato dai membri di uno stesso clan, che è l’unità sociale e politica, più le donne sposate provenienti da clan differenti, ovvero da altri villaggi. Tutti gli appartenenti a un clan si considerano parenti e si identificano con il loro villaggio, che ha come centro unificatore la Casa degli Spiriti o HausTambaran, una costruzione su palafitte che può essere davvero imponente. All’interno dell’HausTambaransi incontrano il mondo dell’Uomo e quello degli Spiriti e degli Antenati, dove le forze soprannaturali si manifestano attraverso le loro immagini simboliche scolpite e dipinte dai maschi iniziati. Le travi di sostegno vengono incise e decorate, come pure il frontone dal quale si erge, nel punto più alto, un palo scolpito recante sulla sommità un uccello, simbolo dell’anima. L’interno è completamente decorato con pitture e sculture rappresentanti gli antenati o gli spiriti, maschere per cerimonie e vari oggetti sacri, come flauti, tamburi, teschi e armi. La vita spirituale è molto intensa ed è dominata da una concezione di tipo animistico che attribuisce a tutte le cose e a tutti gli esseri una energia psichica intrinseca chiamata Mana. Il Mana nell’Uomo è localizzato nel cranio, e questo spiega la ragione per cui era diffusa la caccia alle teste: lo scopo era quello di carpire il Mana dei nemici per accrescere il proprio o per trasmetterlo ai propri figli. Per la stessa ragione vige tuttora l’usanza della conservazione e decorazione dei crani degli antenati, in modo che l’anima dei defunti, placata dalle attenzioni ricevute, possa tornare a risiedervi. Quest’ultima tradizione è molto diffusa e praticata in tutta la Nuova Guinea e in special modo nell’area del Sepik, dove i crani vengono rimodellati con resine e argille e ornati con conchiglie e fibre vegetali. Le teste vengono infine decorate e dipinte, e alcune volte sono applicate a maschere o a fantocci e fatte oggetto di culto nella Casa degli Spiriti, luogo in cui si tengono anche tutte le riunioni politiche, i consigli degli anziani, le cerimonie di iniziazione e quelle propiziatorie.
Dopo aver visitato il villaggio, eretto quasi interamente su un grande banco di sabbia lungo il fiume, sarà possibile visitare qualche laboratorio dove abili artigiani intagliano e lavorano il legno o filano tessuti tradizionali. Nel tardo pomeriggio, prima del tramonto, rientro a Timbunke per la notte e sistemazione nella guest house locale, gestita dalla parrocchia. Cena a base di pietanze locali, con acqua in bottiglia, e pernottamento in guest house. N.B. Le guest house dei villaggi consistono in semplici capanne, dotate di semplici lettini o talora solo di materassini(di gommapiuma o autogonfiabili), stesi direttamente per terra. L’organizzazione locale fornisce ai partecipanti una zanzariera da viaggio. Doccia (spesso costituita da secchi d’acqua) e latrina sono in comune. Sovente manca la corrente elettrica e anche la cena viene consumata alla luce delle lampade. Si consiglia di portare un proprio sacco lenzuolo, un asciugamano (meglio in microfibra per rapida asciugatura), sapone e carta igienica. Consigliato anche un mini-ventilatore a batterie. Non è garantita la sistemazione in singola. Durante la navigazione sulle piroghe a motore l’organizzazione locale fornisce dei giubbotti salvagente. Si consiglia l’utilizzo di un cappello a falda larga e di creme ad alta protezione solare in quanto l’irradiamento solare è forte e le canoe non sono dotate di tendalino o altri ripari. 5° giorno (13 Ago) / navigazione tra i villaggi del Middle Sepik Al mattino colazione e partenza da Timbunke in barca. Risalendo il corso d’acqua per circa mezzora si devia poi per un braccio secondario, imboccando il fiume Korosamerie, un importante affluente del Sepik. Poco dopo si raggiunge il piacevole villaggio fluviale di Mindibit, poco turistico poiché situato all’interno e non lungo le sponde del principale fiume della regione.Nel villaggio si potranno visitare le due Case degli Spiriti e fare una bella passeggiata lungo le rive del fiume. Si riprende la navigazione, riguadagnando il Sepik e seguendone il corso fino all’insediamento di Kaminabit, il primo dei villaggi che celebra “il culto del coccodrillo” e abitato dall’etnia iatmul. Sosta al villaggio, dove poter scuriosare tra gli originali manufatti messi esposti presso il “negozio” gestito dalla comunità locale, in cui è facile trovare oggetti particolari provenienti da tutto il bacino del Sepik, spesso delle vere e proprie chicche come per esempio i braccialetti di conchiglie che fungono da denaro contante. Lasciato il villaggio di Kaminabit si risale ancora per un’ora circa il corso del Sepik, fino a raggiungere i due villaggi gemelli di Kanganamane Palembei, l’uno di fronte all’altro sui versanti opposti del fiume. Mentre Palembei vanta due tra le Case degli Spiriti più elaborate del Sepik, a Kanganaman vi è sicuramente la più grande, eretta su pali molto alti per difenderla dalle inondazioni. Entrambi i villaggi non affacciano direttamente sul fiume ma distano circa 25 minuti a piedi nell’entroterra. Sbarcati dalla canoa ci si avvia prima verso Kanganaman, dove dopo la visita seguirà un semplice pranzo. Successivamente si attraversa il fiume e, camminando verso l’interno, si raggiunge Palemebei.
Oltre alla visita delle Case degli Spiriti e delle interessanti collezioni di manufatti, ci sarà l’occasione di ascoltare le guide locali parlare della vita lungo il fiume, della religione animista che eleva il coccodrillo come oggetto di culto, di assistere a una performance di danze tradizionali, che offrirà una grande opportunità di immergerci nella cultura locale e…tanti spunti per gli appassionati di fotografia, con la concreta possibilità di fotografare la "pelle di coccodrillo" degli uomini iniziati. Al terminesi riprendono le canoe per ridiscendere verso valle il Sepik. In circa due ore si raggiunge nuovamente Timbunke, cena con pietanze locali e pernottamento in guest house. 6° giorno (14 Ago) / Middle Sepik – Wewak Prima colazione e al mattino, dopo essersi congedati dalla comunità di Timbunke, si ridiscende verso il basso corso del fiume Sepik, per circa un’ora di canoa, fino al villaggio di Kanduanam. Uno sguardo al mercato mattutino, prevalentemente agricolo, e poi partenza in bus per Wewak. Si lascia definitivamente il bacino del fiume Sepik, questo serpeggiante corso d’acqua color marrone che scorre per più di 1.100 km attraverso vaste savane che si perdono tra rilievi ammantati di fitta vegetazione equatoriale. Il fiume, uno dei più lunghi al mondo, non è solo linfa di questo enorme ecosistema ma ha anche un ruolo di grande importanza intangibile: rappresenta la storia senza tempo di tutte le persone che vivono lungo il suo corso. Il valore del legame culturale tra passato e presente che il Sepik rappresenta per tutte i gruppi linguistici diversi è incalcolabile, attraverso il suo fluire avviene l’osmosi tra la vita, la religione e l’arte di questi popoli esotico e ancora misteriosi. In circa due ore lungo una strada asfaltata e tortuosa si risale sulla fresca e ondulata Catena del Principe Alessandro per poi ridiscendere verso le pianure costiere e giungere a Wewak. Trasferimento in hotel (cat. 3*) e tempo per il pranzo libero. Nel pomeriggio visita della cittadina, chesorge lungo la costa settentrionale della Papua Nuova Guinea su una penisola che si protende nel Mare di Bismark. Durante la Seconda Guerra Mondiale essa ospitò la più grande base aerea giapponese dell’isola, ripetutamente bombardata da parte degli alleati, e il vecchio aeroporto militare è ancora oggi in uso come aeroporto civile. Visita al memoriale di guerra giapponese di Mission Hill e al memoriale alleato di Cape Wom, la spiaggia dove avvenne la resa giapponese dell’isola. Nel tardo pomeriggio rientro in hotel per la cena e il pernottamento. 7° giorno (15 Ago) / Wewak – Mount Hagen Al mattino prima colazione e trasferimento dall’hotel all’aeroporto di Wewak in tempo utile per il volo di linea PX 121 operato da Air Niugini per Port Moresby (decollo previsto alle 11h35 con arrivo alle 12h55, operato con aeromobili del tipo Fokker 70). Accoglienza all’arrivo a Port Moresby e transfer con la navetta dell’albergo al Gateway Hotel per il pranzo (incluso). Subito dopo trasferimento nuovamente in aeroporto e imbarco sul volo di linea Air Niugini PX 126 per Mount Hagen delle15h15 (arrivo alle 16h15, volo operato con aeromobili del tipo Fokker 100). Si raggiunge lacittà di Mount Hagen nel pomeriggio, accoglienza all’arrivo e trasferimento in hotel. Dopo Port Moresby e Lae è la terza più grande del paese e Mt Hagen, come suggerisce il nome, è anche una montagna (1677 mt) che dista circa venti chilometri dal centro abitato. Sistemazione in hotel di categoria 2-3*, in camere con servizi privati. Cena e pernottamento in hotel. 8° giorno(16 Ago) / Mount Hagen – il Sing-Sing di Paiyagona e la cultura Melpa – la Montagna Magica Le popolazioni delle “Highlands” hanno vissuto isolate per millenni, frammentate in una galassia etnica, incapaci di sviluppare una struttura statale unitaria a causa della
loro indole bellicosa, conseguenza della competizione per le scarse risorse alimentari in un territorio aspro e inaccessibile. All’inizio degli anni ’50 le autorità coloniali (australiane) cominciarono a organizzare gli spettacoli etnici evocativi di riti e cerimonie ancestrali, i “Sing-Sing” per l’appunto, tanto amati dai Papuasi, con l’intento di ricondurre le rivalità interclan su un piano di civile confronto, in maniera non cruenta. L’iniziativa ebbe così tanto successo che i sing-sing sono diventati un efficace mezzo per incrementare un turismo sempre a caccia di nuove emozioni.Dopo colazione partenza in minibus attraverso la tipica campagna delle Highlandsoccidentali abitate dal ceppo etnico dei Melpa, che visse isolato sull’altopiano fino agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso. Sono fondamentalmente agricoltori e il loro stile di vita è rimasto sostanzialmente invariato, anche dopo l’incontro con la cultura occidentale. Raggiungiamo il villaggio di Paiyagona (Paiya) dove si tiene un interessante sing- singil giorno prima di quello più famoso di Mount Hagen. Un’occasione molto interessante che offre l’opportunità di incontrare i danzatori prima dell’inizio della festa e interagire con loro durante le fasi di preparazione: il trucco del volto deriva da una mescolanza di oli vegetali e terra, gli ornamenti del corpo sono fatti di foglie, piume, conchiglie, denti e ossa di coccodrillo. Singoli o in gruppo, in un tripudio di suoni e di colori, tutti vorranno essere immortalati; l’unica ricompensa, l’unico piacere è quello di vedere la propria immagine sullo schermo della fotocamera. Questa esperienza ravvicinata, senza calca e vissuta in modo raccolto e intimo, è forse più appagante per i viaggiatori rispetto alla partecipazione ai sing-sing più noti e ‘affollati’. Al termine della festa verrà servito il pranzo tradizionale (mumu) a base di maiale e verdure cotti nel forno interrato. L’incontro con il capo-villaggio ci introdurrà alla cultura Melpa, accompagnandoci nella “casa dei teschi”, la capanna che custodisce i resti degli antenati, e spiegandoci le usanze tradizionali, dal corteggiamento al rituale funebre. Le capanne del villaggio sono sparse e distanti l’una dall’altra, intorno a ciascuna di esse ogni famiglia cura il suo orto e la loro ricchezza si misura in base al numero di maiali posseduti. E’ consuetudine presso i Melpa scambiarsi delle offerte cerimoniali con cui vincolare i riceventi, obbligandoli a sdebitarsi in futuro con offerte sempre maggiori. Instaurano così un rudimentale affarismo, dando inizio a una serie di obbligazioni il cui valore materiale aumenta di volta in volta. Maggiore è l’abilità dell’individuo nel condurre queste cerimonie e più accresce il suo prestigio personale all’interno del villaggio. I più brillanti cerimonieri vengono addirittura chiesti ‘in prestito’ per effettuare offerte per conto di terzi!A breve distanza dal villaggio di Paiya c’è la Montagna Magica, così chiamata perché si dice che la sua vista non cambi mai indipendentemente da quale lato la si guardi. In bus si raggiunge un lodge alle sue
pendici, da cui partire per una piacevole passeggiata che, attraversando un tratto di foresta ricoperta di muschio, ci farà scoprire alcune specie vegetali endemiche dell’altopiano in un trionfo di alberi in fiore, felci arboree, licheni, muschi colorati, orchidee selvatiche…una vegetazione che quasi ci proietta in un mondo fantastico, nel sogno più recondito di un appassionato botanico. Al termine della passeggiata rientro a Mount Hagen, cena e pernottamento in hotel. 9° giorno(17 Ago)/ l’incredibile Sing-Sing di Mount Hagen – il villaggio di Moikap Al mattino, dopo colazione, trasferimento di circa mezzora in minibus per raggiungere il luogo della manifestazione e prendere posto nello spazio riservato agli ospiti, privilegiato per la visuale e per la possibilità di accedere direttamente nel parterre delle esibizioni per un emozionante ‘incontro ravvicinato’. Il raduno tribale a cui stiamo per assistere è il più famoso “Cultural Show” della Papua Nuova Guinea: ilSing-Sing di Mount Hagen. Esso offre una meravigliosa opportunità di acquisire una visione d’insieme delle diversità culturali e le guide locali ci aiuteranno a interpretare le varie performance. Lo straordinario spettacolo è paragonabile al Carnevale di Rio, un caleidoscopio di volti e colori. Una sorta di parata dove i membri di diversi clan sfilano indossando pirotecnici paramenti tribali. La maggior parte dei gruppi proviene dalle zone limitrofe a Mount Hagen, ma c’è anche chi arriva da Tari, Madang e Goroka o dalle provincie di Chimbu, Enga e dall’isola di Manam o addirittura dalle isole Trobriand. Sono i Koroba, gli Huli, i Melpa, i Kalam, i Midima, i Waimara, i Puipui, i MudmenMindima…in tutto si contano circa quaranta compagnie per un totale che supera i mille figuranti. E’ vero che alcuni gruppi appaiono manifestamente artefatti, tuttavia la baraonda di suoni, l’orgia di colori e l’intenso e sincero impegno fisico di tutti i partecipanti, lo rendono uno spettacolo davvero unico! I canti, i balli, le musiche, lo sfoggio delle asce di pietra e dei costumi sgargianti, ripagano ampiamente lo spettatore dalla circostanza di trovarsi nel bel mezzo di un’arena. La “vittoria” va al gruppo che riesce a prevalere sugli altri per il fascino delle musiche e delle danze, l’originalità dei costumi e degli ornamenti e la fierezza del portamento. Ad amplificare l’aria di festa è la numerosa presenza di gente che accorre da ogni dove, ci sono abitanti di villaggi remoti che si recano in città solo una volta all’anno, proprio per assistere allo spettacolo. Uno spuntino e dell’acqua verranno forniti sul posto dallo staff locale. Al termine rientro in hotel per rinfrescarsi. Nel pomeriggio escursione al vicino villaggio di Moikap, un altro tipico insediamento degli altopiani le cui case, a differenza della dispersivo villaggio di Paiya, sono riunite a grappolo, strettamente raggruppate tra di loro e con gli orti tutt’intorno al villaggio. Una tipicità di questo villaggio delle Highlands è la caratteristica forma rotonda delle sue case. Rientro a Mount Hagen nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento in hotel. 10° giorno (18 Ago) / Il Sing-Sing di Mount Hagen – il Monte Kalina
Partenza dall’hotel per la seconda e ultima mattinata da dedicare al Sing-Sing di Mount Hagen. Dopo aver fatto il pieno di colori e suoni e aver immortalato altri indimenticabili protagonisti di questa esperienza, rientro in hotel per una pausa prima di effettuare l’escursione pomeridiana. Sempre sul luogo della manifestazione acqua e uno spuntino verranno forniti dallo staff locale. Nel primo pomeriggio, in mezzora di tragitto fuori città, si raggiunge il Monte Kalina per un’altra bella passeggiata nella foresta. Una esperta guida locale ci accompagnerà in un percorso naturalistico di circa un’ora attraverso la foresta montana, mostrandoci la flora e la fauna esotica che popola queste incontaminate aree del mondo. In questo straordinario habitat di foresta di alta quota, oltre a cascatelle, innumerevoli varietà di piante e di fiori, tra cui degli stupendi esemplari di orchidee endemiche, e fauna selvatica, vive la Paradisea Raggiana (Uccello del Paradiso) divenuta simbolo nazionale della Papua Nuova Guinea. Di questo variopinto volatile è più facile udirne il rauco verso che vederne un esemplare…sa bene di esser molto ricercata per il suo piumaggio. Al termine dell’escursione rientro a Mount Hagen, cena e pernottamento in hotel. 11° giorno (19 Ago) / Mt Hagen – Simbai – il popolo Kalam –Wechenrau Al mattino presto, dopo colazione, si lascia l’hotel (N.B. il grosso del bagaglio si lascerà in custodia presso la guida locale di Mount Hagen, portando con sé solo l’occorrente per due giorni).Trasferimento in aeroporto per il volo charter operato da un piccolo aeromobile (del tipo Pacific Aerospaceda 9 posti sul quale non è consentito portare un bagaglio da stiva eccedente i 10 kg di peso)che dopo circa 30-40 minuti di volo verso nord atterrerà a Simbai, un isolato distretto sulle Highlands a metà strada tra Mount Hagen e Madang. L’area nei dintorni di Simbai è popolata dall’etnia Kalam, una delle popolazioni più primitive e genuine della Papua Nuova Guinea. Recenti ritrovamenti e studi scientifici fanno supporre che i Kalam occupino la zona di Simbai ininterrottamente da oltre mille anni. Essi hanno uno stile di vita improntato alla sussistenza: praticano la caccia di uccelli, lucertole e piccoli mammiferi, effettuano la raccolta di radici, piante spontanee e bacche selvatiche e con una rudimentale agricoltura coltivano patate e ortaggi. Il dialetto parlato dai Kalam è caratterizzato da schiocchi della glottide e la loro cultura tradizionale è davvero unica tra le ottocento tribù del Paese. Le loro case hanno una forma a esagono irregolare. Ad accoglierci nel piccolo aeroporto ci saranno la guida locale e i portatori che si occuperanno del trasporto bagagli fino alla guest house, che dista circa 40 minuti di cammino dalla pista d’atterraggio. Simbai non è una vera e propria cittadina ma solo un avamposto con un ufficio governativo, una scuola elementare, un negozio e poche case prefabbricate per i governativi, i missionari e gli insegnanti. A parte alcune piccole coltivazioni di caffè, l’agricoltura su scala in questo distretto non si è mai sviluppata per l’assenza di un collegamento stradale idoneo ai mezzi di trasporto. Il villaggio di Simbai è assolutamente tranquillo per la sicurezza personale ed essendo poco battuto dai forestieri è ancora molto sentita la cultura dell’ospitalità nei confronti
dei pochi viaggiatori che si avventurano fin qui. Proprio per tal motivo la comunità locale ci accoglierà alla guest house con un tradizionale Sing-Sing. Questo clima di festa è accompagnato da balli e canti, ritmati dal suono di piccoli tamburi, e basta poco per notare come non sia uno spettacolo messo in piedi esclusivamente per eventuali ospiti stranieri ma che sia un evento del tutto genuino, una vera e propria festa. Non dovremo dimenticare che per il popolo Kalam anche noi siamo un’attrazione! Gli uomini indossano gli enormi copricapo che consistono in strutture di canne ricoperte di pelli animali decorate con esoscheletri di scarafaggi verdi luminescenti, di fiori freschi o di colorate piume di uccelli quali cacatua, casuari, pappagalli lorichetti e alcune specie di uccelli del paradiso. Il loro abito tradizionale include anche i perizomi di fibra vegetale, i grandi ornamenti nasali di ossa, rotonde conchiglie kina o penne di casuario. Le donne, di solito meno appariscenti, indossano gonnelline di pelle animale e collane di steli essiccati di orchidea. Pranzo tipico presso la guesthouse a base di frutta e di ortaggi locali, principalmente costituito da varietà sub-tropicali di banana, patate dolci e yam (conosciuto anche come igname, un tubero proteico e fonte anche di vitamine e sali minerali), solitamente accompagnate da verdure cotte e legumi. Adiacente alla guest housec’è una capanna in stile locale in cui è stato allestito un piccolomuseo tribale che ospita una collezione di manufatti tribali Kalam, alcuni dei quali piuttosto antichi e rari, che rappresentano la storia e la cultura tribale di questo popolo. Laguida locale ci aiuterà a comprendere il significato antropologico e rituale dei pezzi esposti che includono utensili di uso quotidiano, armi, strumenti musicali, copricapo, ornamenti nasali, abiti tradizionali, preziose conchiglie che vengono offerte alla famiglia della sposa e altri cimeli. Poi, con una camminata di circa un’ora si raggiunge il villaggio diWechenrau dove avremo la straordinaria opportunità di interagire con una famiglia del villaggio per apprendere lo stile di vita dei Kalam, un mondo fermo all’età della pietra anche se distante poche ore di volo e di cammino dalle moderne cittadine di Madang e Mount Hagen. La maggior parte dei villaggi gravitano comunque intorno all’avamposto governativo di Simbai, dove i Kalam possono recarsi per vendere i loro prodotti al piccolo mercato e acquistare altri generi quali riso e kerosene. Rientro alla guest-house, cena tipica e pernottamento. N.B. La guest house consiste in una semplice, pulita costruzione, realizzata in stile tradizionale e con solo 10 camere, gestita dalla comunità locale. Le camere sono dotate di letti con materassi, lenzuola, coperte, cuscini e zanzariera. Bagno all’aperto e in comune, con acqua e doccia azionata da idrovore. Corrente elettrica fornita da un piccolo generatore. Non è assolutamente garantita la sistemazione in singola. Genuina la cucina tradizionale a base di prodotti tipici locali. 12° giorno (20 Ago) /Simbai – trekking al villaggio di Fundum
Partenza al mattino per una giornata particolarmente intensa, sia dal punto di vista fisico (previste in tutta la giornata circa 6 ore di cammino) che emotivo, poiché si raggiungerà a piedi uno dei villaggi più staccati dall’avamposto di Simbai e quindi meno frequentato da viaggiatori e forestieri. Inizia la giornata di trekking, mediamente impegnativo, che ci consentirà di vivere questa esperienza culturale molto stimolante. Camminando in direzione sud per circa tre ore (la durata è variabile anche in funzione delle condizioni climatiche e quindi del terreno), si raggiunge Fundum, un piccolo villaggio dove la gente vive con uno stile di vita ancora più autosufficiente e primordiale rispetto alle comunità vicine a Simbai. Il sentiero che porta a Fundum è davvero scenografico, si è sempre immersi in una natura rigogliosa, sullo sfondosi aprono grandiosi panorami di montagna e infinitepraterie fiorite.Si procede a passo rilassato, non mancheranno salite e discese ma anche frequenti soste per ammirare la natura. Ovviamente per questa giornata si consiglia di portare con se uno zainetto col minimo indispensabile. (N.B. chi non se la sentirà di intraprendere questa giornata di trekking potrà rimanere presso la guest house, effettuando delle camminate più brevi nei dintorni e con una guida a propria disposizione.) Il villaggio, composto da una dozzina di capanne e qualche decina di abitanti, è ubicato sulla sommità di una collina, da cui è possibile scorgere Simbai a est e la valle dei fiume Kaironk a ovest. Ci troviamo al confine tra le Highlands occidentali e la provincia di Madang. All’arrivo saremo accolti con grandi onori dalla comunità, che avrà l’occasione di festeggiarci allestendo un pranzo tradizionale. Sono molto rari gli incontri con i forestieri e avremo la possibilità di interagire con loro e osservare da vicino le scene di vita quotidiana. E’ buona abitudine per i nativi organizzare una festa in occasione di eventi particolari e il nostro arrivo è uno di questi. Tutto il villaggio verrà coinvolto nella preparazione del pranzo, che verrà imbandito in perfetto stile tradizionale, facendo cuocere lentamente il cibo, avvolto in foglie di banano e spesso accompagnato da verdure e patate dolci, in un primitivo forno interrato e ricoperto da pietre roventi o brace. Quando la pietanza sarà ben cotta, si prenderà posto per condividere con l’intero villaggio il pasto, sedendo a terra tutt’insieme. Questi momenti di comunione pongono un ponte culturale tra noi e un mondo primitivo, lontano secoli dal nostro, ma che appartiene anche al nostro passato ancestrale, un mondo in simbiosi con la natura e ancora strettamente legato a ritmi primordiali. I Kalam sono raccoglitori, agricoltori e cacciatori. Ogni giornata è dedita alle attività quotidiane, dal lavoro negli orti alla preparazione del pasto, dalla raccolta di radici e bacche selvatiche alla caccia di piccoli volatili, rettili e altri animali. Ogni giorno nei villaggi si lotta duramente per la sopravvivenza, nessun membro della comunità sta con le mani in mano e ciascuno contribuisce secondo le proprie forze e attitudini. Nel pomeriggio si riprenderà la via del ritorno per Simbai, con la certezza che questa mezza giornata di partecipazione e coinvolgimento nella vita comune del villaggio
lascerà a tutti un emozionante ricordo, indelebile non solo per noi che ripartiremo ma anche per coloro che saluteremo per sempre. “Rientro nel futuro”…con arrivo a Simbai nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento alla guest house. 13° giorno (21 Ago) /Simbai – Mount Hagen – Port Moresby Dopo colazione si lascia la guest house e ci si avvia a piedi alla pista del piccolo aeroporto, in attesa di prendere posto sull’aeroplano che ci riporterà a Mount Hagen. (N.B. A volte gli orari dei voli domestici, sia di line a sia charter, possono variare repentinamente, pertanto sono indispensabili elasticità e pazienza. Si ricorda che i voli da/per Simbai con Mount Hagen e Wewak, sono effettuati da piccoli aeroplani e operati a vista, cioè solo con condizioni meteo e visibilità opportune. Quindi è da preventivarsi l’esigua eventualità del mancato collegamento, per nebbia o altre condizioni avverse, da Simbai con i più regolari voli di linea, e nessun indennizzo sarà dovuto ai viaggiatori. In ogni caso l’organizzazione locale presterà la necessaria assistenza, cercando di lenire gli eventuali disagi nei limiti del possibile.) All’arrivosi effettua subito il nuovo check-in per il volo successivo per Port Moresby e una volta terminate le procedure di registrazione bagaglio e di rilascio delle carte di imbarco, si raggiunge con un bus navetta il vicino Mc Royal Hotel per il pranzo. Rientro in aeroporto e partenza col volo di linea PX 185 operato da Air Niugini(decollo previsto alle 14h25 con arrivo alle 15h25, operato con aeromobili del tipo Fokker 70). Arrivo a Port Moresby, accoglienza da parte dello staff locale e trasferimento con la navetta in hotel. Resto del pomeriggio libero a disposizione per una passeggiata o effettuare acquisti. Alla sera cena e pernottamento in hotel. 14° giorno (22 Ago) / Port Moresby – partenza Prima colazione e tempo a disposizione fino al trasferimento in aeroporto in tempo per il volo di linea internazionaledi Air Niuginie i successivi voli di rientro per l’Italia, con scalo intermedio. Pasti liberi (o a bordo) e pernottamento in aereo. 15° giorno (23 Ago) / Arrivo in Italia Arrivo in Italiain giornata. N.B. Facciamo presente che sui voli di linea domestici di Air Niuginiè consentita solitamente una franchigia di 16 kg per il bagaglio da stiva più 5 kg per il bagaglio a mano. La stessa franchigia complessiva (di circa 20 kg) potrebbe essere consentita anche sui voli charter ma, essendo spesso questi piccoli aeroplani sprovvisti di cappelliera, si consiglia di portare a bordo solo la macchina fotografica e di stivare anche lo zainetto.
N.B. La cartina è puramente indicativa, serve per focalizzare le diverse località che si possono visitare con i vari itinerari proposti Il Festival del Coccodrillo di Ambunti lungo il fiume Sepik Ogni anno ai primi di Agosto si tiene ad Ambuntiilfestival che celebra la centralità del coccodrillo nella vita delle popolazioni stanziate nel bacino del fiume Sepik. L’importanza del festival è tale da coinvolgere la gente che vive lungo tutto il fiume: gruppi appartenenti a vari villaggi, alcuni provenienti anche da luoghi più lontani quali i laghi di Blackwater o l’estremo corso superiore del Sepik, si esibiscono in danze tradizionali che hanno come tema centrale il coccodrillo, alcuni gruppi danzano addirittura con dei coccodrilli vivi. Ogni villaggio ha la propria danza e il proprio costume, è sorprendente osservare una tale varietà di sub-culture evolutesi lungo il medesimo fiume! Alcuni uomini hanno la schiena, le spalle e i fianchi completamente ricoperti di cicatrici in rilievo (cheloidi), che fanno assomigliare la loro pelle a quella del coccodrillo; si tratta delle scarificazioni rituali che vengono praticate per segnare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. I coccodrilli sono importanti non soltanto per la centralità nelle credenze spirituali ma anche per la microeconomia dei villaggi: nel bacino del fiume Sepik la carne di coccodrillo rappresenta un importante apporto proteico alla dieta locale, senza considerare i proventi derivanti dalla vendita della pelle di coccodrillo. Il festival è sponsorizzato dal WWF con lo scopo di educare le popolazioni locali a uno sfruttamento sostenibile della fauna locale come, per esempio, la caccia controllata del coccodrillo selvatico.
Le due specie esistenti nel bacino del Sepiksono il coccodrillo comune di acqua salata (Crocodilusporosus) e il coccodrillo di acqua dolce della Nuova Guinea (Crocodilusnovaeguineas). Oggi queste due specie si stanno rifugiando sempre più verso i tributari più remoti del Sepik, lontani dai loro predatori: gli uomini. E’ sempre più raro avvistare coccodrilli lungo le sponde antropizzate del fiume e il WWF ha istituito una propria base operativa in quest’area per sensibilizzare i locali alla conservazione dell’ecosistema del Sepik e incoraggiarli a forme alternative di sussistenza ed ecoturismo. Anche la raccolta di uova di coccodrillo selvatico da covare poi in fattorie rappresenta una minaccia per le specie. I popoli del Sepik si adornano di collane con denti di coccodrillo e intagliano pregevoli oggetti di artigianato, tra cui le prue delle piroghe (“PukPuk” in pidgin, l’idioma locale) scolpite a forma di coccodrillo o di altri animali-totem (casuario, maiale selvatico, cacatoa, mantide religiosa… tanto per citare i principali).Il Sepik, questo serpeggiante corso d’acqua che scorre per più di 1.100 km attraverso le vaste distese che si perdono tra rilievi ammantati di fitta vegetazione equatoriale, è uno dei più grandi fiumi al mondo. Non è solo la linfa di questo enorme ecosistema ma ha anche una grande importanza intangibile, esso rappresenta la storia senza tempo di
tutte le persone che vivono lungo il suo corso. Il valore del legame culturale tra passato e presente che il Sepik rappresenta per tutti i diversi gruppi linguistici è incalcolabile; attraverso il suo fluire avviene l’osmosi tra vita, religione e arte di questi popoli esotici e misteriosi. Partenza dall’Italia il 2 Agosto 2019 – quotazione e disponibilità su richiesta COSA SAPERE PRIMA DELLA PARTENZA Collegamenti aerei locali I piccoli charter che collegano le località non servite dai voli di linea domestici (per esempio Simbai o Ambunti), operano secondo le regole del ‘volo a vista’, per le quali le condizioni atmosferiche devono garantirne una buona visibilità per l’effettuazione. I mesi da Luglio a Settembre sono statisticamente i migliori dell’anno per viaggiare nell’entroterra e, durante questo periodo, una cancellazione del volo è improbabile ma non impossibile. Perciò l’orario del decollo non può essere mai garantito, ciò che si può fare è raggiungere l'aeroporto ed essere pronti a partire una volta che il pilota riceve via radio l’ok sulla visibilità. Il rischio che il volo venga cancellato per il meteo è basso ma possono esistere anche altri casi estremi, quale per esempio l’indisposizione del pilota e la difficoltà a reperire nell’immediato un sostituto. Qualora il volo fosse riprogrammato al giorno successivo l’organizzazione locale cercherà di proporre attività alternative da svolgere nella giornata o, se possibile, coprire la distanza via terra. Si prega di notare che le attività perse non saranno però rimborsabili per le cause di forza maggiore. Tuttavia questa considerazione non scoraggia i nostri Viaggiatori che sanno affrontare con la dovuta pazienza ed elasticità le eventuali “avversità” di una destinazione affatto facile; le giornate e le esperienze che si vivranno a stretto contatto con queste popolazioni valgono qualche disagio e una eventuale attesa. Ogni anno sono poche decine i viaggiatori che s’inoltrano in queste aree remote. Si consiglia di organizzare il bagaglio a matrioska: un grande borsone contenente una borsa più piccola, per lasciare di volta in volta in custodia il bagaglio eccedente. Pernottamenti nelle guest house Nelle località più isolate della Papua Nuova Guinea (quali Simbai, Ambunti, le isole di Muschu e Kairiru, Pagwi e altri villaggi) le uniche strutture in cui è possibile pernottare sono le guest house locali, senza alternativa di scelta. Le guest house sono delle strutture basiche, molto semplici e difficili da classificare secondo gli standard a cui siamo abituati.
Sono costruite solitamente in stile tradizionale e gestite dalle comunità locali, quasi sempre con un grado di pulizia accettabile. Le stanze sono dotate di letti con materassi, lenzuola, coperte e cuscini, con bagni in comune. Le strutture dispongono di pochi posti letto, proprio perché sono fuori dalle rotte turistiche, e quindi di poche stanze. Per questo motivo non è possibile garantire aprioristicamente la sistemazione in doppia o in singolanelle guest houseal momento della conferma del viaggio. L’organizzazione locale farà di tutto per garantire le prenotazioni ma in situazioni contingenti, nel caso si renda necessario condividere con altri compagni di viaggio, sono richieste a ciascun partecipante l’elasticità e la capacità di adattamento che ogni buon Viaggiatore deve far proprie. In alcune guest house i materassini (di gommapiuma o ad aria) sono direttamente sul pavimento ma protetti comunque da zanzariera. Si consiglia vivamente di portare un piccolo ventilatore portatile per le notti particolarmente calde, soprattutto per muovere l’aria sotto le zanzariere. La biancheria che viene fornita per la notte consiste in un sacco lenzuolo pulito e un cuscino. Per ogni evenienza si consiglia di portare sacco lenzuolo e federa propri. Le toilette consistono talvolta in bagni all’occidentale con sciacquone e talvolta in fosse biologiche con la seduta. Le docce esterne sono generalmente dotate di acqua corrente e in mancanza vi sarà un fusto d’acqua con catino. Vengono forniti sapone e carta igienica ma è necessario portare un proprio telo da bagno o asciugamano e si consiglia di portare un detergente battericida. La linea elettrica potrebbe essere soggetta a blackout o malfunzionamenti laddove esista, alternativamente viene erogata da piccoli generatori solo alla sera. La cucina è tradizionale, a base di prodotti tipici, e preparata dalla comunità locale. Anche gli hotel sono molto semplici in Papua Nuova Guinea, spesso ospitano solo uomini d’affari e tecnici di impianti. Mancano quindi strutture turistiche sebbene i prezzi, anche per una semplicissima camera, siano alle stelle! Altre Informazioni: Trasporti – Per i trasporti via terra, laddove previsti, si utilizzano solitamente dei minibus con A/C. Voli di linea domestici operati dalla compagnia di bandiera Air Niuginio dalla compagnia locale PNG Air per i collegamenti interni tra Port Moresby, Mount Hagen e Wewak. Voli charter per coprire le altre piccole località (Simbai, Ambunti, Timbunkeecc.), spesso operatida Mission Aviation Fellowship (MAF), una organizzazione missionaria che adopera una piccola flotta di velivoli. Piroghe a motore per la navigazione sul fiume Sepik dotate di giubbotti salvagente ma senza tendalino per la protezione dal sole (o dalla pioggia). E’ quindi indispensabile cappello con visiera e k-way, oltre a una copertura impermeabile per il bagaglio.
Organizzazione – Esperte guide locali di lingua inglese e gruppo di nazionalità mista. Staff, autisti e barcaioli locali per i trasferimenti. Assistenza in loco durante le giornate di festival e negli aeroporti. Pasti e pernottamenti – Pensione completa dalla cena del 3° giorno alla cenadel 12° giorno, come specificato sul programma. Il pranzo del 3° giorno e i pasti del 13° e 14° giorno sono liberi. Sono previsti alcuni picnic e alcuni pranzi in stile tradizionale nei villaggi o in hotel. Le cene sono tutte in hotel o presso le guest house.Gli hotel di Wewak, Mount Hagen e Port Moresby sono di categoria 2-3*, semplici guest house tradizionaliper il resto dei pernottamenti nel Simbai e lungo il corso del Sepik. N.B. La sistemazione in singola è garantita solamente a Mount Hagen e a Wewak. Possibile ma non garantita in anticipo a Simbai e lungo il fiume Sepik. Clima – La Papua Nuova Guinea ha un clima caldo, umido e piovoso tutto l’anno. Si distingue però una stagione più piovosa (da Dicembre a Marzo) e una stagione meno piovosa (da Giugno a Ottobre). Sulla costa (Port Moresby, Wewak, Madang) le temperature sono abbastanza stabili tutto l’anno (tra i 25°C e i 30°C), ma il tasso di umidità e il vento sono mutevoli. Nell’interno, ad Ambunti, clima caldo e soleggiato ma un po’ più fresco di sera rispetto alla costa. Sulle Highlands invece, a Mount Hagen (tra i 1700 e i 1900 mt) temperature diurne più basse (18°- 22°C) e di sera può fare anche freddo (8°-15°C). Piogge sempre possibili. Formalità burocratiche – Ai cittadini italiani è richiesto il visto d’ingresso, ottenibile in arrivo all’aeroporto di Port Moresby. Attualmente il costo è di 100 Kina (PKG), circa 27 Euro. Necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di ingresso ealmeno 2 pagine libere. Disposizionisanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. Fortemente consigliata la profilassi antimalarica, sebbene sia il periodo più asciutto dell’anno. Si consiglia di informarsi comunque presso l’Ufficio d’Igiene. E’ fondamentale portare con se le medicine di uso personale, difficilmente reperibili in loco. Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio prevalentemente etnografico, adatto a chi è interessato a incontrare popolazioni primitive uniche al mondo, anche se l’aspetto naturalistico non è in secondo piano. La partecipazione ai festival è una straordinaria occasione per vedere tutte insieme tante etnie sfilare con indosso gli abiti tradizionali più belli e sgargianti. Itinerario un po’ impegnativo con alcune camminate in ambienti umidi tropicali, con possibile terreno fangoso ma prevalentemente su percorso pianeggiate. Da mettere sempre in conto eventuali piogge e comunque un alto tasso di umidità sia sulla costa che lungo il bacino fluviale del Sepik. I voli charter potrebbero subire ritardi e cancellazioni e alcuni pernottamenti sono previsti in spartane guest house, davvero semplici, con bagni in comune e dove non è affatto garantita la sistemazione in singola. Da mettere sempre in conto che la Papua Nuova Guinea è già un paese poco frequentato dal turismo e che l’assenza di turismo in alcune aree,maggiormente come le regioni del Simbai e del Sepik,che non hanno collegamenti terrestri ma solo aerei o fluviali con il resto del paese, ha contribuito a mantenere uno stile di vita locale assolutamente genuino. Il servizio di ospitalità nelle cittadine principali è sufficientemente buono. In alcune località, invece, i servizi non solo sono molto basilari o addirittura scarsi ma anche molto costosi, per cui non esiste una proporzione diretta tra prezzo pagato e qualità del servizio ricevuto. Pertanto, non essendovi alternative di scelta, si invitano tutti i Viaggiatori ad avere una buona dose di flessibilità e di pazienza, giudicando talvolta la buona volontà e la disponibilità della gente a cercare di soddisfare le richieste come parte dello servizio stesso.
QUOTAZIONI PER PERSONAper i soli servizi in Papua Nuova Guinea: € 8.240 base 6-12 partecipanti (gruppo di nazionalità mista e guide parlanti inglese) Da aggiungere: - supplemento singola € 990 - copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica (fino al 31.03.2019) € 80 - costo individuale gestione pratica (dal 1.04.2019) € 90 - visto d’ingresso (100 PGK / circa € 27) da pagare in loco VOLI DALL’ITALIA PER PORT MORESBY (da aggiungere ai servizi a terra) in funzione delle classi di prenotazione disponibili e del periodo del viaggio a partire da€ 1.780incluso tasse aeree, fuel e security surcharge Promozione “Prenota Prima” Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”. Data di partenza dall’Italia e gruppo di nazionalità mista: - da venerdì 9 a venerdì23Agosto 2019(Sing-Sing di Paiya e di Mount Hagen) *** Altre partenze possibili, con durate e prezzi diversi, in occasione di altri festival sempre in gruppi di nazionalità mista con esperte guide parlanti inglese *** - da venerdì 28 Giugno a sabato 13 Luglio 2019(16gg, Festival delle Maschere a Rabaul – Isola di Nuova Britannia) - da venerdì 2a domenica11 Agosto2019(10gg, Festival del Coccodrillo ad Ambunti) - da mercoledì 11 a martedì 24 Settembre 2019(14gg, Sing-Sing di Goroka e il Festival dei Kalam nel Simbai) La quota comprende: voli domestici di linea e charter in Papua Nuova Guinea, trasferimenti in minibus con aria condizionata ove previsti, piroghe a motore per la navigazione sul fiume Sepik, staff e guide locali parlanti inglese, autisti e barcaioli locali, assistenza negli aeroporti locali e durante le giornate dei festival, pernottamenti in hotel 2-3* a Mount Hagen, Wewake Port Moresby in camere con servizi privati, pernottamenti in semplici guest house con servizi in comune e senza garanzia della singola nelle altre località, trattamento di pensione completa dalla cena del 3° alla cena del 12° giorno con prima colazione (sono esclusi il pranzo del 3° e del 6° giorno e i pasti del 14° giorno), gli ingressi e i permessi per le manifestazioni, le visite e le escursioni espressamente menzionate sul programma, l’assicurazione come specificato, il dossier culturale / informativo sul Paese. La quota non comprende: i voli di linea intercontinentali dall’Italia, i pasti espressamente non inclusi e come menzionato sul programma e ne ‘la quota comprende’, le bevande, il visto d’ingresso (attualmente di 100 Kina, circa 27 € da pagare in aeroporto all’arrivo), le eventuali tasse governative per i voli locali di linea e charter e per i voli internazionali in uscita dal paese, le mance e gli extra personali, la polizza per l’aumento dei massimali di rimborso delle spese mediche, tutto quanto non espressamente incluso e specificato.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive” - Annullamento del viaggio prima della partenza - Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24 - Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro) - Bagaglio fino a € 750 - Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di viaggio - Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità permanente Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo dell’importo si evince dalla tabella che segue: Per prenotazioni fino al 31.03.2019 Quota totale fino a: Costo a passeggero* € 1.000,00 € 45 € 2.000,00 € 80 € 3.000,00 € 115 € 4.000,00 € 150 € 5.000,00 € 185 € 7.000,00 € 255 € 10.000,00 € 360 Per prenotazioni dal 1.04.2019 Quota totale fino a: Costo a passeggero* € 1.000,00 € 50 € 2.000,00 € 90 € 3.000,00 € 130 € 4.000,00 € 165 € 5.000,00 € 190 € 10.000,00 € 200 NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia. Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da specificare espressamente all’operatore. Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / Euro = 0,87 e delle tariffe e delle tasse aeree in vigore nel mese di Febbraio 2019. In caso di oscillazioni del cambio, di +/- 3% a 20 giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario. Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate. Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, comunicheremo il supplemento. Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea, indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i disservizi a esse correlati. Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal caso vi informeremo all'atto della conferma e procederemo alla emissione. L'acconto dovrà includere anche l'intero importo del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle condizioni standard di cancellazione pubblicate sul catalogo. L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. Milano, 21.03.2019, n.2 Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-Mail: info@viaggilevi.com – Web site: www.viaggilevi.com
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