OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 - APPENDICE TECNICA SU ALIMENTAZIONI E POWERTRAIN
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OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO, AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 APPENDICE TECNICA SU ALIMENTAZIONI E POWERTRAIN RAPPORTO RIE PER UNEM
Trasporto marittimo Le opzioni 1. Combustibili petroliferi con tenore di zolfo ≤ 0,5% - Motori a combustione interna (MCI) tradizionali; 2. Olio combustibile pesante (HFO) con tenore di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali; 3 3. GNL – MCI con alimentazione per GNL; 4. Powertrain ibridi - Combustibili petroliferi con tenore di zolfo ≤ 0,5% con motore elet- trico e batteria accoppiati ad un MCI (ambiti specifici); 5. Metanolo – MCI con alimentazione per meta- nolo; 6. Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori ener- getici (prevalentemente ammoniaca, tradi- zionale e e-ammoniaca) – MCI o fuel cell con ibridizzazione elettrica dove utile.
fenomeni di incompatibilità, con potenziali pro- 1. Combustibili petroliferi con blematiche anche meccaniche sui motori delle tenore di zolfo ≤ 0,5% navi. Deve essere quindi assicurato che in qua- Il bunker marino tradizionale (HFO, con tenore lunque posto del mondo si faccia rifornimento, di zolfo al 3,5%) è uno dei prodotti derivanti il nuovo prodotto acquistato, una volta miscela- dalla raffinazione del greggio; ha una formu- to con quello ancora presente nei serbatoi del- lazione simile a quella degli oli combustibili, la nave, non comporti modifiche sostanziali alle ponendo particolare attenzione solo ad alcune proprietà fisiche dei bunker. caratteristiche sensibili per il corretto funzio- namento dei motori navali. Con la nuova re- Per gestire al meglio questo ventaglio di pro- golamentazione IMO, il riferimento è ora rap- blematiche, l’industria nel suo complesso (ar- presentato dai combustibili a basso tenore di matori, produttori di combustibili, costruttori zolfo (≤ 0,5%); l’origine del prodotto rimane la di motori, ecc.) sta predisponendo apposite stessa ma potrebbe rendersi necessaria una linee-guida sui potenziali rischi operativi e di si- modifica della crude slate, più orientata a greg- curezza legati alla fornitura e all’uso del nuovo gi sweet anziché sour. bunker a basso tenore di zolfo. La soluzione più immediata è il gasolio marino La norma tecnica che fissa le caratteristiche (marine gasoil), un distillato a bassissimo con- ambientali e prestazionali del bunker a livello tenuto di zolfo, inferiore allo 0,1%, e attualmen- mondiale, la ISO 8217, è attualmente in fase di te impiegato solo negli stazionamenti in porto revisione (attesa per il 2022) e nel frattempo e nelle cosiddette aree ECA. Una seconda è disponibile una specifica di rango inferiore alternativa può essere quella di impiegare di- (Publicy Available Specification - PAS23263), stillati pesanti più difficilmente destinabili alla destinata a governare soprattutto i problemi di produzione di gasolio. Si tratta di componen- stabilità e compatibilità. ti per blend alternativi (ad esempio il Vacuum 5 Gas Oil -VGO), che presentano contenuti di zolfo compresi nel range 0,15%-0,40% e quindi 2. Olio combustibile pesante (HFO) in linea con il cap in vigore da gennaio 2020. con tenore di zolfo al 3,5% con È una scelta che presenta diversi vantaggi - scrubber tra i quali un costo inferiore rispetto al gasolio marino - ma è difficilmente percorribile in tutte Il bunker marino tradizionale deriva dalla di- le raffinerie, in quanto solo quelle caratterizza- stillazione e raffinazione del greggio ed è stato te da un assetto impiantistico con un grado di sempre formulato alla stregua degli oli com- conversione medio-alto possono disporre di bustibili. La sua denominazione tipica è in- tali componenti. fatti olio combustibile pesante (heavy fuel oil -HFO), con contenuto di zolfo al 3,5%. Stante Esiste poi la possibilità di formulare un Ultra la nuova regolamentazione IMO, il suo impiego Low Sulphur Fuel Oil (ULSFO) che, benché è consentito solo se abbinato all’installazione di formulato come un normale olio combustibile, scrubber a bordo, ovvero impianti di pulizia dei presenta un contenuto di zolfo a specifica IMO. gas di scarico che rendono il livello delle emis- Potrebbe affermarsi come l’opzione meno one- sioni di zolfo della nave compatibile con il cap rosa per la compliance alle nuove regole ma è dello 0,5%. difficilmente disponibile in volumi sufficienti per soddisfare la domanda mondiale. La scelta dell’armatore di optare per l’instal- lazione di uno scrubber a bordo nave potreb- Nei diversi porti, la differente composizione be scontrarsi con restrizioni ambientali tali da delle tipologie di prodotti indicate (i fuel oil rendere questo approccio non sostenibile. Ad sono tipicamente aromatici mentre i distillati esempio, in alcune zone come Cina, Singapore, sono maggiormente paraffinici) può dar luogo a Belgio e Fujairah è già vietato il ricorso a scrub-
ber a ciclo aperto (open loop)1 che, coprendo da fonti rinnovabili o direttamente dalla CO2 oltre l’80% delle installazioni, rappresenta la ti- catturata dalle centrali elettriche (idrogenazio- pologia ad oggi più utilizzata. A tendere, occor- ne dell’anidride carbonica). re anche considerare le difficoltà dell’offerta di Se ottenuto dal gas, quel che rappresenta la soddisfare una domanda di scrubber stimata in maggioranza dei casi, il costo di produzione ri- crescita. flette in larga parte quello della materia prima ed aumenta in base al contenuto energetico; la sua economicità migliora se il feedstock di 3. Gas Naturale Liquefatto – GNL partenza è il carbone che, tuttavia, presenta Si ottiene sottoponendo il gas naturale, dopo uno svantaggio relativo in termini di emissioni opportuni trattamenti di depurazione e disidra- di gas ad effetto serra. Se prodotto da idroge- tazione, a successive fasi di raffreddamento no o da anidride carbonica può considerarsi un e condensazione. Il prodotto che ne deriva si combustibile pulito ma il costo di produzione è presenta come un liquido inodore e trasparente significativamente più elevato. costituito da una miscela composta prevalen- Il metanolo è un componente alto ottanico e, temente da metano (e da quantità nettamente anche se il suo impiego primario è nell’indu- minori di etano, propano, butano e azoto) ed stria chimica, può essere usato per la produzio- avente una temperatura di ebollizione di circa ne di fuel alternativi in miscela con la benzina in -160 °C a pressione atmosferica. diversi rapporti2. Questa condizione fa sì che la sua conserva- Ha un potere calorifico inferiore a quello della zione debba avvenire in appositi tank isolati, benzina, ma questa proprietà peggiorativa sul per lo più di grandi dimensioni: il GNL, infat- versante dei consumi è in realtà compensata ti, nonostante presenti una densità energetica dalla maggiore densità e dalle ottime proprietà superiore a quella dei bunker petroliferi, risul- 6 in combustione che, assieme al più alto numero ta caratterizzato da una densità volumetrica di di ottano, consentono di aumentare l’efficienza gran lunga inferiore. Le cisterne cilindriche che di rendimento del motore. lo contengono occupano in media uno spazio 3-4 volte superiore a quello richiesto da un am- Nel trasporto marittimo, la domanda di meta- montare equivalente di energia stoccata sotto nolo come carburante è attualmente molto forma di bunker oil-based. contenuta, limitata prevalentemente ad aree geografiche caratterizzate da una significati- va produzione3 e all’utilizzo in motori dual-fuel 4. Metanolo (diesel- metanolo). Tra tutti i combustibili liquidi, il metanolo (CH3OH) è quello che presenta il più basso contenuto di carbonio (un atomo) e il più alto 2 La Cina in quanto principale produttore e consumatore di me- contenuto di idrogeno. È il più semplice degli tanolo al mondo, ha formulato due standard nazionali - M15 e alcoli, è liquido a temperatura e pressioni nor- M85 – che prevedono percentuali di metanolo pari a rispettiva- mente il 15% e l’85%. mali, ed è quindi facile da stoccare e da tra- 3 sportare, ma è tossico. Il metanolo può essere 2014: La società Wärtsilä, leader mondiale nel settore dei mo- tori marini e generatori di potenza ad alimentazione diesel, nel prodotto a partire da differenti feedstock, prin- suo stabilimento di Trieste, ha modificato e testato un motore ma- cipalmente gas naturale e carbone, ma anche rino in condizioni Dual-Fuels (diesel - metanolo) senza registrare alcuna perdita di efficienza del motore e con bassissimi livelli di emissioni inquinanti. 1 Negli impianti di desolforazione dei fumi con sistema a circuito 2015: la società di traghetti svedese STENA ha retrofittato a aperto (open loop) l’acqua di mare, con la sua naturale alcalinità, Dual-Fuels metanolo/LSMGO i motori della nave passeggeri viene utilizzata per il lavaggio dei fumi di scarico: l’ossido di zolfo “Stena Germanica” (240 metri di lunghezza, 300 auto e 1300 dei gas di scarico reagisce con l’acqua e crea gli acidi solforici. In passeggeri), in servizio nel Mar Baltico; prima nave commerciale questo processo non si utilizza la soda caustica o altri composti al mondo ad utilizzare metanolo come carburante principale. chimici. Successivamente l’acqua per il lavaggio viene pompata 2016: Waterfront Shipping ha varato sette navi da 50.000 tonnel- attraverso il sistema di filtraggio, prima di uscire dal sistema ed late di stazza per il trasporto di prodotti chimici e petroliferi con essere reimmessa in mare. motori Dual-Fuels (metanolo e diesel).
5. Powertrain ibridi 6. E-fuels (motore termico con combustibile Sono combustibili di sintesi ottenuti dall’idroge- petrolifero 0,5% accoppiato a un no (“verde” e “blu”), a sua volta prodotto (alias motore elettrico) isolato) tramite elettrolisi dell’acqua, utilizzando elettricità da fonti rinnovabili ed anidride carbo- Questa opzione è adottata su meno dell'1% nica catturata da impianti industriali o diretta- del naviglio esistente, essendo utile e più mente dall’aria. adatta per navi che svolgono servizi brevi con frequenti cicli di accelerazione - quali traghet- Questa tipologia di combustibili presenta in- ti, vaporetti e nautica da diporto - e in generale dubbi vantaggi ambientali rispetto al loro equi- nei casi in cui il consumo di elettricità (per i valente fossile, in quanto consente un abbatti- servizi di bordo) diventa importante rispetto al mento potenziale della CO2 lungo l’intero ciclo consumo energetico complessivo (ad esem- di vita del 70% (85-96% nella fase Well to Tank pio per crociere o per navi con impianti di re- -WTT). frigerazione). Avendo una densità energetica ben superiore In questi casi, il funzionamento del motore a quella delle batterie, possono inoltre trovare elettrico, con relativa batteria, supporta quello applicazione laddove l’alternativa del motore termico nei regimi di transitorio – giungendo elettrico non è sempre percorribile, come nel ad emissioni locali nulle nei luoghi più sensi- caso delle navi che operano su distanze me- bili – e per una parte importante dei servizi di dio-lunghe. bordo. Alcuni e-fuels (ad esempio l’e-diesel) sono Si tratta di una soluzione ampiamente abbrac- poi idrocarburi puri dal punto di vista chimi- ciata dal mondo automotive a partire dal 2020 co e possono quindi essere impiegati nei tra- - seppure già ben nota ed in parte presente nei sporti senza alcun adattamento al design del 7 due decenni precedenti – e quindi adatta a ge- motore in quanto classificati come combusti- nerare economie di scala in produzione e ma- bili drop-in. nutenzione, nonché competenze diffuse anche In sostanza, rappresentano una soluzione tec- a possibile beneficio di tali imbarcazioni. nologica in grado di ridurre le emissioni di gas Nella maggioranza dei casi, però, le navi svol- serra senza dover rinnovare la flotta e sfruttan- gono servizi durante i quali il motore termico do le infrastrutture di trasporto e stoccaggio lavora a regime e con un rendimento massimo esistenti (reti gas, pipeline, rete di distribuzione - prossimo al 50% - per quasi tutta la durata dei carburanti liquidi, stazioni di rifornimento, della navigazione, molto più estesa che nei casi depositi). precedentemente citati. La transizione dalla fase pilota-dimostrativa I periodi di funzionamento a rendimento minore attuale ad impianti in grado di attivare una sono di limitata rilevanza (es. manovre, fasi di produzione su scala commerciale richiede la avvicinamento ed approdo ai porti) e comun- messa in campo di ingenti investimenti volti que non sufficienti a giustificare l’ibridizzazione a costruire una nuova value chain (elettroliz- estesa dei powertrain. zatori, sistemi di cattura, stoccaggio e utilizzo dell’anidride carbonica – CCS/U, impianti di Inoltre, sul medio-lungo raggio, le navi impo- conversione). stano una velocità di navigazione a nodi pres- soché costanti e il ricorso a sistemi ibridi non Serve, inoltre, un deciso aumento della capaci- comporterebbe un beneficio rilevante in ter- tà di generazione elettrica da fonti rinnovabili, mini di emissioni di anidride carbonica.Risulta in considerazione dell’intrinseca inefficienza di quindi una tecnologia appropriata ed interes- conversione che caratterizza questo genere di sante per ambiti specifici. produzioni.
L’ammoniaca non contiene carbonio, è stabile 1. Ammoniaca a temperatura ambiente e può essere stoccata L’opzione di un powertrain navale che utiliz- in forma liquida in condizioni normali di pres- za un motore a combustione per ammoniaca sione con la sola azione termica; quando serve - eventualmente ma non necessariamente ab- è ritrasformabile in nuova elettricità, attraverso binato ad un motore elettrico equipaggiato di la sua combustione in motori, turbine o celle a batteria - riguarderà verosimilmente il lungo combustibile. periodo (2030-2050), ma sembra rappresenta- Per contro, l’idrogeno, se impiegato allo sta- re un’alternativa interessante per il naviglio che to gassoso, richiederebbe una disponibilità di opera su lunghe distanze; tale soluzione è tut- spazio da destinare ai serbatoi di contenimento tavia ad oggi inesplorata in termini applicativi. quasi superiore rispetto a quella necessaria per L’ammoniaca è un composto di azoto con for- il carico della nave stessa, a parità di autono- mula chimica NH3, caratterizzato da un’alta mia richiesta; questo per evitare continui fermi concentrazione di idrogeno e quindi di ener- e rifornimenti. Se lo si utilizza allo stato liquido, gia (a parità di volume e pressione c’è più va mantenuto ad una temperatura di -250° C, idrogeno in un litro di ammoniaca, che in un condizione molto difficile da realizzare dal pun- litro di idrogeno). Si presenta come un gas to di vista tecnico, oltre che energeticamente incolore, tossico, dall’odore pungente carat- dispendiosa: ancor di più per un mezzo di tra- teristico, in grado di diventare liquido ad una sporto che non può evidentemente beneficiare temperatura di circa -77° C (solidificazione) e di una connessione diretta ad una rete elettrica. gassoso a -33° C (liquefazione) e può esse- Per queste ragioni, nel trasporto marittimo, l’am- re sintetizzato da due degli elementi più co- moniaca sembra un’opzione preferibile rispetto muni sulla Terra: l’azoto dell’aria e l’idrogeno all’idrogeno in carenza o diniego di combustibili dell’acqua (o del metano). fossili. Può anche essere vista come combusti- 8 bile da porre in alternativa al metano, eventual- La spinta verso l’ammoniaca invece che verso l’idrogeno – che potrebbe apparire un’opzione mente in motori termici tradizionali dual-fuel. da soppesare dati gli sviluppi che a tendere Con l’obiettivo di traguardare una riduzione del- riguarderanno il trasporto stradale, già speri- le emissioni molto ambiziosa all’orizzonte 2050, mentati anche per mezzi pesanti e treni su linee sarà necessario orientarsi sulla produzione di prive di elettrificazione – è data principalmen- ammoniaca sintetica (e-ammoniaca) impiegan- te dal fatto che il settore marittimo necessita do elettricità da fonti rinnovabili, quel che apre di combustibili facilmente trasportabili e facil- a barriere di tipo tecnologico e infrastrutturale mente mantenibili allo stato liquido per lunghi simili a quelle che caratterizzano la produzione periodi di tempo (40-45 giorni di navigazione). di e-fuels.
Trasporto aereo Le opzioni 1. Jet fuel (jet cherosene/benzina avio) – motori a reazione o a getto1 (in particolare a turbina: turbofan e turboeliche) o motori a pistoni (nel caso di benzina avio e per piccoli velivoli); 2. Sustainable Aviation Fuel (SAF) di tipo HVO/ 9 HEFA (in miscela con jet fuel) - motori a reazio- ne o a getto (tipicamente a turbina: turbofan e turboeliche); 3. Sustainable Aviation Fuel (SAF) diversi da HVO/HEFA (in miscela con jet fuel) – motori a reazione o a getto (tipicamente a turbina: turbo- fan e turboeliche); 4. Powertrain ibridi - Jet fuel (jet cherosene/ benzina avio) - motore elettrico e batteria ac- coppiati a motori a turbina; 5. Idrogeno – fuel cell (o eventualmente motore a turbina) che alimentano motore elettrico. 1 Più precisamente si tratterebbe di motori a reazione o motori a getto. In- cludono propulsori a turbogetto, a turboventola, statoreattori, pulsoreat- tori e ad idrogetto. In generale, la maggior parte dei propulsori a getto sono motori a combustione interna.
tempi brevi, con una significativa riduzione an- 1. Jet fuel fossile (jet cherosene/ che delle distanze di decollo e la possibilità di benzina avio) operare presso aeroporti con piste di limitata Il JET A-1 è un carburante per aviazione noto lunghezza. È questo il campo naturale di uti- come cherosene; è uno dei prodotti derivati dai lizzo, dove i turboprop rappresentano la scelta processi raffinazione del greggio, a seguito dei migliore. quali viene miscelato con piccolissime quantità La benzina avio, altrimenti nota come Avgas di additivi che, tra le altre cose, svolgono una (Aviation gasoline), viene utilizzata come car- funzione antidetonante, evitano la formazione burante solo negli aerei equipaggiati con moto- di depositi nella turbina o ancora prevengono ri a pistoni: prevalentemente piccoli velivoli de- il suo congelamento, considerando che la tem- stinati alla scuola e al turismo o comunque ad peratura dell’aria in quota è spesso inferiore ai attività per cui siano sufficienti piccole potenze 30°C (-22°F). (inferiori a 800 cavalli vapore - hp). Il Jet A-1 risponde a severi requisiti internazio- La benzina avio ha una pressione di vapore mi- nali, tra cui lo standard internazionale ASTM1 nore e più uniforme rispetto alla benzina per D1655 e le specifiche F-35 della NATO2. Ha un auto, il che le permette di rimanere allo stato punto di infiammabilità minimo di 38° C e un liquido ad alta quota, prevenendo il fenomeno punto di congelamento massimo di -47° C. Il indesiderato del vapor lock, il blocco del flusso jet cherosene è adatto alla maggior parte dei di carburante causato da bolle nei condotti di velivoli equipaggiati con propulsori turbofan alimentazione. (motore a getto) o turboelica. Le miscele utilizzate attualmente sono le stes- I motori aeronautici più utilizzati per gli aerei ci- se inizialmente sviluppate negli anni Cinquanta/ vili di grosse dimensioni sono i turbofan, dove Sessanta e gli alti numeri di ottano sono otte- 10 l’aria esterna viene aspirata da una presa d’a- nuti mediante l›aggiunta di piombo tetraetile ria anteriore e compressa attraverso un com- (tetra-ethyl lead - TEL), una sostanza altamente pressore a più stadi che la porta alla camera tossica eliminata dal carburante per le auto nel- di combustione. Il flusso dei gas espulsi dalla la maggior parte dei paesi durante gli anni Ot- camera di combustione fa ruotare ad alta velo- tanta e Novanta. Ad oggi, l’unico tipo di benzina cità le turbine che sono collegate a loro volta ad avio disponibile è la Avgas 100 LL (dall'inglese una grande ventola anteriore, la quale genera 100 “low lead” - basso contenuto di piombo), gran parte della spinta. Per tratte lunghe – alta rispondente allo standard ASTM D910. velocità ed alta quota – l’impiego di motori tur- bofan è decisamente più indicato rispetto alla propulsione ad elica dove la velocità rappre- 2. SAF di tipo HVO/HEFA senta un limite. Ad oggi, il processo di produzione di SAF più Sulle brevi tratte di tipo regionale, invece, il maturo – quindi potenzialmente più prossimo motore turboelica (o turboprop) permette ri- ad una commercializzazione rilevante - è noto sparmi considerevoli in termini di consumo come HEFA (esteri idroprocessati di acidi gras- rispetto ad un turbofan e lo svantaggio lega- si). Certificato dall’ASTM nel 2011, impiega to alla minore velocità si fa sentire in manie- come feedstock oli vegetali e grassi di scarto ra limitata. Si parla di tratte che, tra l’altro, si che, dopo una prima fase di deossigenazione, adattano molto bene alle caratteristiche pre- vengono sottoposti a idrogenazione (in luogo stazionali di questi propulsori che esaltano le dell’esterificazione che invece caratterizza la prestazioni di decollo e salita del velivolo in produzione di diesel da biomassa). Sono pro- cessi caratterizzati da rese mediamente eleva- 1 American Society for Testing Materials. te, dove il 90% del feedstock viene convertito in 2 Gli aerei militari della NATO usano lo stesso tipo di jet cherose- prodotto. L’output finale è costituito da idrocar- ne ma impiegano alcuni additivi speciali (si parla in questo caso di Jet Propellant 8 -JP-8). buri paraffinici a catena dritta privi di composti
aromatici, ossigeno e zolfo e caratterizzati da alti elettrolisi dell’acqua (usando elettricità rin- numeri di cetano, con tassi di miscelazione con i novabile) combinato con anidride carbonica combustibili fossili che possono arrivare al 50%. catturata; successivamente vengono tra- Il processo di conversione oleochimica che por- sformati in idrocarburi liquidi (Fischer-Trop- ta alla produzione di fuel di tipo HEFA è simile a sch) e sono impiegabili in miscela con l’e- quello da cui si ottiene l’olio vegetale idrotratta- quivalente fossile fino al 50%. to (Hydrotreated Vegetable Oil - HVO), meglio – Cherosene paraffinico sintetico - Alcho- noto come diesel rinnovabile, con l’aggiunta di ol to Jet (ATJ). Attraverso un processo di ulteriori processi di hydrocracking per ottenere fermentazione, zuccheri, amidi o cellulosa prodotti compatibili con il jet fuel. idrolizzata vengono convertiti in alcool (iso- Anche la tecnologia utilizzata per la produzione butanolo o etanolo) che – in quanto moleco- di HVO consente di ottenere come coprodotti la intermedia - viene poi ulteriormente pro- idrocarburi impiegabili come jet fuel (media- cessato (deidratazione e oligomerizzazione) mente il 25% delle rese). al fine di ottenere idrocarburi liquidi sintetici. Tuttavia, gli impianti oggi esistenti tendono ad Anche in questo caso, il prodotto finale è mi- essere focalizzati sul diesel rinnovabile per au- scelabile fino al 50%. totrazione, in ragione di una domanda tipica- - Isoparaffine sintetiche (SIP). È un pro- mente più sostenuta. Fa eccezione l’impianto cesso di conversione diretta degli zuccheri di AltAir in California che nel 2016 è diventato che impiega la fermentazione per ottenere la prima facility interamente dedicata alla pro- farnesene (C15 H24), una molecola con cate- duzione di biojet HEFA. na di carbonio lunga e quindi più simile agli idrocarburi distillati rispetto ai prodotti che si ottengono dalla fermentazione alcolica; dopo 3. SAF diversi da HVO/HEFA: opportuno upgrading, il farnesene (C15 H32) 11 carburanti sintetici può essere usato come carburante drop in, Le tecnologie di produzione diverse da HVO/ ma con un tasso di miscelazione più basso HEFA sono raggruppabili in 4 pathways, limi- dei precedenti e fino al 10%. tando l’analisi a quelli che ad oggi hanno già ottenuto la necessaria certificazione ASTM. Si Powertrain ibridi – Jet fuel tratta di processi produttivi perlopiù ancora in (jet cherosene/benzina avio) fase dimostrativa. Di seguito una sintetica de- scrizione di quelli ad oggi certificati rientranti con motore elettrico e batteria nel novero dei processi termochimici. accoppiati a motori a turbina – Cherosene paraffinico sintetico – Fi- Nei powertrain ibridi i motori a turbina ven- scher-Tropsch. I feedstock utilizzati – resi- gono utilizzati per la produzione di energia dui agricoli, colture energetiche e rifiuti so- elettrica e per ricaricare le batterie, le qua- lidi urbani (Municipal Solid Waste – MSW) li possono fornire la propulsione necessaria - subiscono un processo di gassificazione a durante diverse fasi di volo (ritiro dei carrelli, seguito del quale i gas sintetici ottenuti ven- luci, aria condizionata). Rappresentano una gono trasformati (Fischer-Tropsch) in idro- tecnologia promettente per i voli a cor- carburi liquidi, successivamente raffinati. Il to-medio raggio. prodotto finale può essere miscelato fino al Un indubbio vantaggio deriva dalla loro scala- 50% con il fuel fossile. bilità che permette una penetrazione gradua- – Cherosene paraffinico sintetico - Power le, partendo da velivoli a 1-2 posti già oggi in to Liquids (PTL o e-fuel). Rispetto al pre- esercizio, fino alla loro potenziale applicazione cedente, i gas di sintesi possono essere in aerei che ospitano 50-100 passeggeri in un prodotti a partire da idrogeno ottenuto da orizzonte di più lungo periodo.
dei carrelli di atterraggio, il sistema di condi- 5. Idrogeno – fuel cell zionamento dell’aria, il sistema anti-ghiaccio (o eventualmente motore a delle superfici portanti. Tra i progetti in cor- turbina) che alimentano so, quello della start-up statunitense ZeroAvia, un motore elettrico pensato per il trasporto di 10-20 passeggeri su Per gli aerei full electric, ad oggi esistono al- rotte regionali, sarà potenzialmente disponibile cuni prototipi di velivoli alimentati a idrogeno, a metà del decennio 2030. Ancora, il progetto tipicamente di piccole dimensioni e/o senza RAPID-200-FC, messo a punto dal Politecnico pilota, che funzionano attraverso la combina- di Torino, ha un sistema propulsivo da 40 kW zione di celle a combustibile a idrogeno con interamente elettrico: la potenza all’elica è for- un sistema a propulsione distribuita per aerei nita da celle a combustibile ad idrogeno gasso- elettrici, quel che di fatto supera le prestazio- so da 20kW. ni offerte dalle batterie al litio, sia in termini Per garantire l’assoluta sicurezza delle opera- di sicurezza che di autonomia energetica del zioni di volo, l’aereo dispone anche di una se- velivolo. conda fonte di energia costituita da un pacco Come per i powertrain ibridi, la tecnologia è batterie al litio da 20 kW in grado di garantire scalabile e il primo step potrebbe riguardare potenza supplementare o alternativa durante il l’utilizzo a bordo di sistemi ausiliari alimentati decollo e la salita iniziale. L’alimentazione del da celle a combustibile ad idrogeno. Tra que- motore elettrico avviene tramite generazione di sti sembrano di possibile realizzazione l’APU corrente ad alto potenziale in un sistema di io- (Auxiliary Power Unit), il sistema di retrazione nizzazione e ricombinazione dell’idrogeno. 12
Trasporto stradale Le opzioni 1. Motori a combustione interna (MCI) con propul- sione ibrida leggera (mild hybrid – la presenza di un alternatore/starter reversibile consente di recuperare energia in frenata e di fornire potenza addizionale al mo- tore termico in determinate fasi di marcia). Tra i combu- stibili impiegati in questo ambito si confrontano: a. benzina/gasolio tradizionali (da Euro 6 in avanti; Euro 6d e 6d-Temp), con eventuale crescente ricorso 13 a biocarburanti (specie avanzati) e, a tendere, a car- buranti sintetici quali gli e-fuels; b. gas di petrolio liquefatto (GPL), spesso in modalità bi-fuel con carburanti tradizionali; c. metano, in forma compressa (GNC), liquida (GNL) – specie per veicoli pesanti con percorrenze me- dio-elevate – e nella sua accezione rinnovabile (biometano/bio-GNL). 2. Powertrain a trazione mista (ibrida) oppure solo elettrica, nelle diverse declinazioni: a Hybrid Electric Vehicles (HEV), veicoli con power- train ibridi in serie e in parallelo, nei quali le batterie si ricaricano solo durante la marcia (o comunque l’ac- censione del motore) e dove sono presenti sia un mo- tore elettrico sia un MCI la cui alimentazione avviene attraverso i carburanti petroliferi tradizionali, eventual- mente in miscela con biocarburanti, o – nel lungo pe- riodo – con carburanti sintetici. Questi veicoli, come i PHEV, rientrano nella categoria full hybrid nei quali può essere il motore elettrico (lo diviene necessaria- mente se l’ibridizzazione è in serie) a fornire la potenza utile per la trazione.
b Plug-In Hybrid Electric Vehicles (PHEV), veicoli ibridi nei quali le batterie si ricaricano, oltre che dal motore termico ed in fase di frenatura (rigenerativa), anche tramite la rete elettrica, in genere con veico- lo fermo (ricarica statica conduttiva o eventualmente induttiva, entrambi esistenti) ma, eventualmente, an- che in movimento (ricarica induttiva in movimento, charge while driving, oggi sperimentale). Anche in questo caso, è presente sia un motore elettrico sia un MCI, alimentato da carburanti tradizionali (even- tualmente in miscele bio) o dai loro equivalenti sin- tetici. La trazione può avvenire sia in forma ibrida sia impiegando solo il motore elettrico, in genere per distanze dell’ordine di 50-70 km. Distanze maggiori, in generale, non servono e possono al contempo pe- nalizzare volumetria e massa del veicolo, a scapito del rendimento e di spazi utili. c. Battery Electric Vehicles (BEV), veicoli completa- mente elettrici con motore alimentato a batteria. In questa categoria rientrano veicoli a trazione elettri- ca con diverse modalità di alimentazione o ricarica a seconda del segmento di trasporto stradale con- siderato: da mezzi a batteria ricaricata tramite presa elettrica a quelli, come nel caso del TPL, nei quali 14 la ricarica avviene senza necessità di accumuli elet- trochimici importanti perché alimentati in modo con- tinuo in esercizio tramite un contatto con una linea di alimentazione (cavo sospeso o rotaia protetta); un esempio molto noto sono i filobus, alimentati tramite una doppia linea aerea sospesa sulla sede stradale; anche la ricarica in movimento è contemplata nella configurazione Charge While Driving (CWD); gli auto- bus elettrici con ricarica plug-in o induttiva (ed even- tuale biberonaggio) sono un’ulteriore opzione già sperimentata; nel caso del traporto pesante, i veicoli BEV analizzati riguardano quelli alimentati da linee elettriche autostradali o con modalità Charge While Driving (CWD) e i veicoli elettrici con ricarica indutti- va o plug-in. 3. Motori elettrici con fuel cell ad idrogeno: l’idroge- no può bruciare in un motore a combustione interna, ed in questo caso si parla di HICEV - Hydrogen Internal Combustion Engine Vehicle), oppure si può provocare una reazione con l’ossigeno in una pila a combustibile, producendo così elettricità da utilizzare in un motore di trazione elettrico. In questo caso di parla di FCEV - Fuel Cell Electric Vehicle.
nel motore in tutte le sue possibili condizioni 1. Benzina/gasolio – MCI di funzionamento. Un passaggio fondamentale Gli sforzi economici e tecnologici degli ultimi del processo di revisione della norma CEN ri- anni si sono concentrati sull’avanzamento della sale al 2012: in quell’anno venne effettuato un qualità di benzina e gasolio per autotrazione, aggiornamento della specifica in seguito alla con un duplice obiettivo: il contenimento dei pubblicazione della direttiva 2009/30/CE rela- consumi e un miglioramento continuo delle tiva alla qualità della benzina e del combustibi- emissioni inquinanti. Nell’Unione europea, la le diesel. È stata cosi introdotta la possibilità di competenza in materia di normazione tecnica miscelare (bio)etanolo in benzina fino al 10% sulla qualità dei combustibili ricade sul CEN in volume (E10), innalzando di conseguenza il (Comitato Europeo di Normazione) che – in tenore massimo di ossigeno al 3,7% in massa. collaborazione con enti normativi nazionali e Per il diesel, la norma europea EN590 – la cui sovranazionali – definisce e aggiorna attraver- ultima edizione è stata pubblicata dal CEN a so norme tecniche, ovvero “specifiche”, le ca- maggio 2017– specifica i requisiti e i metodi di ratteristiche minime necessarie che i carburan- prova per il gasolio per autotrazione per motori ti devono avere per il corretto funzionamento diesel. Il numero di cetano è sicuramente una dei motori, per il contenimento delle emissioni delle principali caratteristiche legate alla qualità inquinanti e per la sicurezza nella distribuzione. del gasolio: ne indica la facilità di accensione L’aggiornamento delle norme è effettuato pe- per compressione e influenza l’avviamento a riodicamente per tenere conto delle progres- freddo del motore, le emissioni inquinanti e il sive restrizioni ai parametri di qualità e dell’e- rumore di combustione. voluzione dei combustibili (in primo luogo per L’attuale limite minimo a 51 garantisce una l’introduzione dei biocombustibili). In merito combustione regolare e di conseguenza minori alla benzina senza piombo, la norma europea emissioni inquinanti per motori che sono stati 15 UNI EN 228 – la cui ultima edizione è stata pub- messi a punto per funzionare regolarmente con blicata a metà 2017 (EN 228:2012+A1:2017) tale combustibile. In commercio si trovano an- specifica i requisiti e i metodi di prova per la che gasoli denominati “high performance”, che benzina utilizzata nei veicoli con motore ad ac- hanno come caratteristica (tra le altre) quella censione comandata. di avere un numero di cetano superiore a 51, Tra i requisiti di qualità elencati, il numero di garantendo in questo modo una combustione ottano1 è senza dubbio uno dei parametri più ancora più efficiente. importanti: sia per il costruttore di motori, che Uno degli effetti più evidenti raggiunti nel tem- deve metterli a punto in modo da evitare l’in- po è la drastica riduzione del contenuto di zolfo sorgenza del fenomeno della detonazione, che – di 200 volte in 20 anni – passando da 2000 per la raffineria, la quale deve produrre una mg/kg a 10 mg/kg: questo ha determinato una benzina in grado di “bruciare” regolarmente drastica riduzione dei solfati che si formano du- 1 Esistono due metodi per determinare il numero di ottano di una rante la combustione del gasolio nel motore e benzina, sviluppati dal Cooperative Fuel Research (ASTM, USA) di conseguenza una diminuzione dell’emissio- negli anni ‘30: il metodo RESEARCH (RON) che si correla con la tendenza della benzina a detonare in condizioni di basso regime ne del particolato nei gas di scarico. di rotazione e in accelerazione, e il metodo MOTOR (MON) che si correla con la tendenza della benzina a detonare in condizioni Si è ridotta anche l’emissione di anidride solfo- di elevati regimi di rotazione a carico elevato. Per entrambi in rosa e di acido solforico, responsabili della for- Europa il limite di minimo in specifica è pari a 95,0 e 85,0 rispet- tivamente per il RON e per il MON. Interessante osservare come mazione di particolato secondario in atmosfera. questi parametri siano evoluti nel corso del tempo: l’aumento è La riduzione del tenore di zolfo consente inoltre stato graduale fino al “salto” di circa 10 punti di numero di ottano nel 1987, reso necessario con l’introduzione della benzina senza di mantenere elevata e più a lungo l’efficienza piombo. Per maggiori dettagli si rimanda a “La normazione dei dei dispositivi catalitici per l’abbattimento delle combustibili per autotrazione: oltre cento anni di storia”, A cura di Davide Faedo Innovhub - Divisione Stazione Sperimentale per emissioni (catalizzatori De-NOX, filtri antiparti- i Combustibili - CT “Prodotti petroliferi e lubrificanti” UNICHIM - colato), sensibili per l’appunto alla presenza di Ente Federato all’UNI
zolfo. Requisiti importanti per il gasolio da auto- miscela con la benzina, elevandone notevol- trazione sono, inoltre, le sue proprietà a freddo, mente il numero di ottano ed in grado di ridur- rappresentate dalla temperatura alla quale il re le emissioni di anidride carbonica (Well to carburante comincia ad intorbidire e ad oppor- Wheel - WTW) fino al 90-100% rispetto al car- re maggiore resistenza allo scorrimento all’in- burante fossile. Il bioetanolo può essere utiliz- terno di un determinato filtro. Per questa ragio- zato in miscela nelle benzine a percentuali che ne la specifica di riferimento EN 590 prevede la possono variare dal 5% al 10% in volume. I vei- presenza durante il periodo invernale in alcune coli di nuova costruzione sono ormai tutti com- zone di gasolio chiamato “artico”, pienamente patibili con miscele fino al 10% mentre lo stes- efficiente fino a temperature di -21°C. so non può dirsi per tutti quelli in circolazione. L’introduzione di un limite massimo del conte- È disponibile sul mercato anche un prodot- nuto di FAME (biodiesel), inizialmente del 5% in to denominato E85 che contiene etanolo fino volume (B5) e poi successivamente aumentato all’85% in volume ed è destinato solo a veicoli al 7% (B7) è una delle misure prese dalle Com- adattati allo scopo. L’etanolo può anche esse- missione per introdurre l’impiego di biocom- re impiegato per produrre ETBE, componente bustibili e per ridurre l’emissione di anidride molto utile per la formulazione delle benzine carbonica direttamente associabile alla combu- essendo altottanico e perfettamente compatibi- stione (Tank to Wheel - TTW). Con l’aggiunta di le con la parte fossile. Il bioetanolo è attualmen- FAME occorre fare attenzione al rischio di con- te poco impiegato in Italia essendo l’obbligo sui taminazione batterica del gasolio in quanto la biocarburanti quasi interamente assolto con il percentuale di biodiesel potrebbe portare con biodiesel. sé sia “substrato vivente” sia acqua, permet- Le specifiche tecniche CEN che regolamen- tendo una molto rapida riproduzione di batteri tano l’uso di (bio)etanolo nei motori a benzina e microorganismi. 16 sono le seguenti: • EN 228 E5/E10 per miscele di (bio)etanolo nella benzina fino al 5% e fino al 10% in vo- Biocarburanti (in miscela con lume benzina e gasolio fossile) – MCI • EN 15293 – E85 per miscele di (bio)etanolo Dalla fermentazione di colture amidacee zuc- nella benzina fino all’85%in volume cherine come canna da zucchero, barbabietola e mais si ottiene il bioetanolo di prima gene- • EN 15376 per la qualità del (bio)etanolo da razione da miscelare con la benzina. Le fonti impiegare nelle suddette miscele. utilizzate per la produzione dei biocarburanti Il biodiesel di prima generazione si ottiene in- avanzati sono invece le biomasse derivanti da vece dalla transesterificazione di olio vegetale - residui agricoli o da colture energetiche non come olio di palma, colza o soia, i cui principali alimentari, quindi meno soggette agli impatti produttori sono ubicati in Indonesia e Malesia indiretti derivanti dal cambiamento nell’uso del - con alcol etilico o alcol metilico (FAME), ri- suolo (rappresentati dalle cosiddette emissioni producendo le caratteristiche chimico-fisiche e ILUC). prestazionali del gasolio minerale, con il quale I processi di produzione vanno dall’utilizzo di viene miscelato ed utilizzato nei moderni mo- specifici microrganismi, impiegati per estrarre tori diesel. Il biodiesel può essere utilizzato in zuccheri sottoprodotti dalle biomasse iniziali, miscela a varie percentuali: miscele fino al 7% a processi biochimici, utilizzati per trasforma- (B7) o al 10% (B10) in volume possono essere re i residui in liquidi e successivamente in gas. vendute sulla rete dei punti vendita esistente Attualmente è disponibile su scala industriale mentre blend con contenuti superiori - dal 20 la tecnologia per convertire biomasse lignocel- al 30% in volume - possono essere venduti in lulosiche in bioetanolo avanzato utilizzabile in extra-rete previo accordo tra venditore ed uti-
lizzatore. Questa condizione è necessaria an- zato come componente di miscela in gasolio e che nel caso di impiego del biodiesel tal quale, non ha limitazioni (a patto che la miscela finali al 100%, limitato a flotte captive. Le specifiche rispetti i requisiti della norma EN 590): tuttavia, tecniche che regolamentano l’uso del biodiesel la norma si occupa di definirne la qualità solo nei motori diesel sono le seguenti: per l’uso tal quale. • EN 590 - B7 - Miscele biodiesel/gasolio fino Le principali differenze tra il gasolio paraffinico al 7% in volume; e il gasolio per autotrazione a specifica EN 590 sono la densità, lo zolfo, il tenore di aromatici • EN 16734 - B10 - Miscele biodiesel/gasolio e il numero di cetano. Un gasolio paraffinico è fino al 10% in volume; praticamente privo di zolfo e di composti aro- • EN 14214 - Qualità biodiesel per miscele in matici; la sua natura paraffinica è infatti “com- gasolio a qualsiasi percentuale; provata” limitando all’1% il contenuto della • EN 16709 - B20/B30 - Miscele biodiesel/ga- componente aromatica. solio fino al 30% in volume. Per quanto riguarda il numero di cetano sono Il biodiesel avanzato è invece ottenuto a par- state definite due classi, una delle quali avente tire da biomasse derivanti da residui agricoli o una qualità di accensione decisamente miglio- da colture energetiche non alimentari, quindi re rispetto al normale gasolio: il limite minimo è meno soggette agli impatti indiretti derivanti dal infatti 70 contro il 51 del gasolio a specifica EN cambiamento nell’uso del suolo (ILUC). Vi sono 590. La norma prevede anche la miscelazione poi diesel paraffinici sintetici, indicati con la di gasolio paraffinico con biodiesel (FAME), sigla “XTL/HVO”, dove XTL è un termine che consentendo fino al 7,0% (v/v). descrive genericamente un combustibile liqui- do ottenuto mediante processo Fischer-Tropsch a partire da gas naturale (GTL “Gas to Liquid”), Gas di petrolio Liquefatto (GPL) – 17 biomassa (BTL “Biomass to Liquid”) o carbo- MCI (tipicamente bi-fuel) ne (CTL - “Coal to liquid”), mentre con HVO Il Gas di Petrolio Liquefatto è una miscela di (Hydrotreating of vegetable oils) si intende il idrocarburi alcani a basso peso molecolare; processo di idrogenazione di oli vegetali. viene estratto da giacimenti naturali di gas op- È una trasformazione degli oli alternativa al pro- pure si ottiene mediante lavorazione del greg- cesso di produzione del biodiesel (FAME), con gio durante il processo di raffinazione del pe- la particolarità che il processo HVO consente di trolio. Il suo nome deriva dal fatto che i suoi avere un gasolio ad alto cetano, privo di zolfo componenti – principalmente propano (C3H8) e ed aromatici, ottima stabilità, virtualmente indi- butano (C4H10) - originariamente sono in fase stinguibile dal gasolio fossile e pertanto perfet- gassosa a temperatura ambiente e pressione tamente miscibile con esso. Il processo viene atmosferica, e successivamente vengono li- effettuato all’interno di impianti dedicati, oppu- quefatti mediante compressione per rendere re miscelando l’olio vegetale al diesel fossile più economico il loro trasporto. Ha un potere nei reattori di idrodesolforazione delle raffinerie calorifico non distante da quello della normale (in questo caso si parla di co-feeding). benzina, con buone doti antidetonanti. È la norma europea EN 15940 – Gasolio paraf- Il GPL, quale combustibile per autotrazione, fa finico ottenuto da sintesi o idrotrattamento, ap- riferimento alla norma UNI EN 589 “Combusti- provata per la prima volta nel 2016 con ultimo bili per autotrazione - GPL - Requisiti e metodi aggiornamento nel 2019 - che definisce la qua- di prova”. Nel medio-lungo periodo, dovrebbe lità per il combustibile diesel ottenuto da gas emergere anche il bio-GPL ottenuto da biomas- di sintesi (partendo da gas naturale, carbone sa se le tecnologie di produzione diventeranno o biomassa) o da oli vegetali mediante idroge- sostenibili anche sotto il profilo economico. Ad nazione. Il gasolio paraffinico può essere utiliz- oggi viene prodotto in quantitativi molto pic-
coli nei processi di produzione dell’HVO e nel Gas Naturale Liquefatto co-processing di idrogenazione di oli vegetali e carica petrolifera. (GNL)/ Bio-GNL – MCI I veicoli a GPL possono di regola essere dotati Il GNL è una miscela di idrocarburi costitui- di una doppia alimentazione (bi-fuel): possono ta prevalentemente da metano (90-99%) e in quindi viaggiare sia con l’alimentazione a ben- quantità minori da componenti secondari quali zina1 che con quella a GPL. l’etano, il propano e il butano. Il prodotto che ne deriva si presenta come un liquido inodore, trasparente, non corrosivo e atossico con una Gas naturale compresso (GNC) densità pari a circa la metà di quella dell’acqua MCI (tipicamente bi-fuel) e con un elevato potere calorifico. Il gas naturale viene generalmente trasportato Il gas naturale diventa GNL dopo trattamenti e distribuito, per gli usi civili ed industriali, in di purificazione e successiva liquefazione per una rete magliata e interconnessa mediante raffreddamento a - 160°C circa, temperatura a condotte aventi pressioni variabili tra gli 0,04 cui viene stoccato a pressione pressoché at- bar fino ad oltre 70 bar. mosferica occupando un volume di 600 volte Per l’uso autotrazione, viene prelevato dalla inferiore rispetto al gas naturale da cui ha tratto rete e tipicamente compresso allo stato gas- origine. La sua densità volumetrica rimane co- soso fino a 20000 kPa. In Italia, le specifiche munque significativamente inferiore rispetto a richieste al gas naturale per autotrazione sono quella del diesel. redatte dalla Commissione CUNA2 “Combusti- Il gas naturale, prima della sua liquefazione per bili, lubrificanti e affini” che elenca e fornisce raffreddamento, viene purificato nei paesi pro- l’intervallo di valori dei parametri d’interesse e duttori dai gas acidi (CO2 e H2S) e dagli idro- 18 cioè le indicazioni per il potere calorifico (supe- carburi pesanti (C5+ e superiori), nonché da riore e inferiore), la massa volumica, la compo- una buona parte di etano, propano e butano, in sizione e lo zolfo totale. quanto la loro presenza nel GNL è fortemente Un ulteriore parametro di rilievo per l’uso auto- limitata da ragioni tecniche (per esempio rischi trazione ed è il Numero di Metano (MN) cioè il di solidificazione durante il raffreddamento op- valore numerico che caratterizza il potere de- pure corrosione). tonante di un gas combustibile; tale parametro Con il contributo derivante dallo sviluppo del è paragonabile per importanza al numero di ot- biogas sarà possibile, tramite processi di de- tano per la benzina. Nel 2017 è stata ultimata purazione e liquefazione, ricavare bio-GNL, del la stesura della specifica europea EN 16723- tutto identico dal punto di vista composizionale 2:2017 che definisce i requisiti e i metodi di al GNL “tradizionale”. prova per il gas naturale, il biometano e loro miscele al punto di utilizzo come carburanti per autotrazione. Biometano (100% o in miscela Il CNG è un combustibile ideale per i motori a con GNC) – MCI combustione interna in quanto caratterizzato Le materie prime principalmente impiegate per da un elevato potere antidetonante naturale, la produzione di biometano sono colture agri- un’ottima miscibilità con l’aria e un ampio inter- cole, rifiuti e sottoprodotti agricoli e zootecnici, vallo di accensione (brucia in proporzioni varia- FORSU e altri rifiuti e sottoprodotti. bili di dosatura con l’aria comburente). Dalla digestione anaerobica, grazie alla degra- dazione della materia organica, in particolare di rifiuti agricoli e zootecnici ad opera di mi- 1 Vi sono anche auto a diesel che hanno installato il dual fuel e che viaggiano a diesel e GPL, gasolio e metano. crorganismi in assenza di ossigeno, viene pro- 2 Commissione Tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo. dotto biogas che viene trasformato attraverso
un processo di upgrading (di rimozione della - Part 1: Specifications for biomethane for CO2) in biometano, adatto all’immissione nelle injection in the natural gas network. esistenti infrastrutture di trasporto, stoccaggio – Norma EN 16723-2:2017 Natural gas and e distribuzione di gas. La CO2 rimossa, di na- biomethane for use in transport and biome- tura biogenica, costituisce inoltre componente thane for injection in the natural gas network utile per successivi processi di metanazione e – Part 2: Automotive fuels specification. può concorrere quindi alla produzione di me- tano sintetico. Il biometano può essere inoltre prodotto da E-fuels – MCI gassificazione termochimica: in questa tecno- Sono combustibili di sintesi ottenuti dall’idroge- logia, la biomassa solida (quali scarti forestali o no (“verde” e “blu”), a sua volta prodotto (alias boschivi, ad esempio), in presenza di una quan- isolato) tramite elettrolisi dell’acqua, utilizzando tità “controllata” di ossigeno, viene trasformata elettricità da fonti rinnovabili ed anidride car- in una miscela di gas (syngas) e successiva- bonica catturata direttamente dall’aria o, molto mente, attraverso un processo di metanazione, più convenientemente, da sorgenti concentrate viene convertita in metano sintetico. (ad esempio settori industriali ad alta intensità Attualmente tale tecnologia è marginale rispet- energetica quali raffinerie, cementerie, acciaie- to alla digestione anaerobica e non è ancora rie, ecc.). disponibile su scala commerciale, anche se I prodotti finali sono idrocarburi sintetici di natu- molto promettente nel medio-lungo periodo ra gassosa o liquida formulati in modo del tutto soprattutto a livello economico. simile ai corrispondenti prodotti convenzionali Relativamente ai più comuni processi di dige- (benzina, diesel, GNC, GNL, ecc.). stione anaerobica, il biometano presenta un Pertanto, le relative specifiche tecniche sono le grande potenziale di decarbonizzazione quan- stesse che il CEN ha definito per regolamenta- 19 do prodotto da residui di matrice agricola o da re la qualità dei combustibili di origine fossile rifiuti (FORSU); questa tipologia, classificabi- corrispondenti. le come biometano avanzato1, è quella su cui punta la normativa: il suo utilizzo diventa un ob- La produzione degli e-fuels è oggi ancora spe- bligo nel sistema dei trasporti, costituendone il rimentale e comporta intrinseche perdite ener- maggiore driver di sviluppo. getiche di conversione termodinamica durante il processo produttivo. Il biometano è un prodotto perfettamente in li- nea con il metano fossile per quanto riguarda le caratteristiche qualitative e prestazionali e 2. Powertrain a trazione mista o quindi può essere utilizzato senza alcun ulterio- re trattamento in tutti i mezzi alimentati da gas solo elettrica naturale compresso. Nella categoria a trazione mista sono conside- Le specifiche tecniche che ne regolamentano rati i veicoli HEV (Hybrid Electric Vehicle) o l’uso nei motori sono le seguenti: full hybrid, dove il motore elettrico funziona in- sieme a quello a combustione interna ed è in – Norma EN 16723-1:2016 Natural gas and grado di viaggiare al 100% in modalità elettrica biomethane for use in transport and biome- per pochi chilometri (non varie decine come thane for injection in the natural gas network nel caso dei PHEV) grazie alla selezione del 1 tipo di trazione da parte del conducente. Si ricorda che il biometano avanzato è tale se derivante dalla produzione di biogas a partire da determinate matrici, in parti- Le batterie si ricaricano nelle fasi di frenata e colare quelle di cui alla Parte A dell’allegato 3 al DM 10 otto- bre 2014 (che di fatto replica l’elenco delle materie utilizzabili grazie alla presenza del motore termico, men- contenuto nell’Allegato IX alla direttiva 2009/28/CE includente la tre non è presente una presa di corrente per frazione biodegradabile dei rifiuti, così come residui e colture di integrazione rispetto alle colture principali). collegarsi a postazioni di carica.
Per i modelli con “spina” bisogna, appunto, pas- 3. Idrogeno – Fuel Cell Electric sare ai PHEV (Plug-In Hybrid Electric Vehicle) dove il motore elettrico si ricarica anche con Vehicle la presa di corrente o eventualmente con una L’idrogeno biatomico (H2) – semplicemente noto ricarica induttiva (senza contatto fisico) e l’au- come idrogeno – è abbondante in natura solo in tonomia a zero emissioni sale fino a circa 50-70 combinazione con altre molecole (come quella chilometri, tipici delle percorrenze urbane gior- dell’acqua o del metano), da cui può essere pro- naliere o di pochi giorni. dotto utilizzando fonti primarie o secondarie di In questo caso l’elettrificazione è decisamente energia per la scomposizione della molecola più maggiore rispetto alle precedenti soluzioni tec- complessa. Le categorie di idrogeno di cui si è nologiche, ad eccezione dei BEV (veicoli solo soliti parlare – “grigio”, “blu” e “verde” – fanno elettrici), così come sono maggiori i costi di riferimento ai differenti processi produttivi e non acquisto, data l’elevata flessibilità operativa del a specifiche “varietà” di idrogeno. veicolo. L’idrogeno grigio viene prodotto mediante un I veicoli a trazione mista, essendo dotati di mo- processo di steam reforming del metano (CH4) tore a combustione interna in affiancamento ad tipicamente all’interno di grandi impianti chimi- un motore elettrico (eventualmente due), sono ci e petrolchimici per soddisfare il consumo in- legati al consumo di carburanti liquidi e quindi terno. Ha quindi un’origine fossile, con elevato alle relative future evoluzioni per tutte le per- impatto in termini emissivi, quel che determi- correnze tipicamente extra urbane o in ambiti nerà la sua progressiva esclusione in termini di dove non siano vincolanti o rilevanti le concen- impiego nel processo di decarbonizzazione del trazioni di sostanze inquinanti locali (sia gasso- settore trasporti. se sia solide in sospensione, come il particola- L’idrogeno blu ha ugualmente origine nel pro- to o PM), vale a dire tipicamente nelle città (al cesso di steam reforming del metano, ma la 20 2050 un veicolo ibrido plug-in potrebbe avere il produzione è associata a processi di cattura MCI alimentato da e-fuels). e stoccaggio del carbonio (Carbon Capture La trazione solo elettrica riguarda invece i co- and Storage, CCS) che riducono l’emissione siddetti BEV (Battery Electric Vehicle) dove il in atmosfera di agenti climalteranti. Secondo le motore termico scompare e rimane solo quello stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia elettrico, accoppiato a una batteria di grandi di- (AIE), la relativa impronta carbonica sarebbe il mensioni. 10% di quella associata all’idrogeno grigio. Pur non essendo completamente carbon neutral, Sono veicoli caratterizzati da alti costi d’acqui- viene considerato come una valida tecnologia sito cui si aggiunge l’ancora ridotta autonomia “ponte” nella transizione energetica verso un e le inefficienze della rete di ricarica, fattori sistema completamente decarbonizzato, alme- difficilmente eliminabili in pochi anni, non es- no per il breve-medio periodo. sendovi evidenze di breakthrough tecnologici per batterie e motori elettrici a breve o medio La generazione di idrogeno verde avviene termine. mediante un processo di elettrolisi dell’acqua alimentato da elettricità interamente generata La ricarica dei veicoli elettrificati o elettrici da fonti rinnovabili, come eolico e solare. All’in- viene effettuata attraverso il collegamento del terno dei Fuel Cell Electric Vehicles, l’idrogeno veicolo a una presa domestica connessa ad un reagisce con l’ossigeno in una cella a combu- impianto elettrico adeguato alla potenza neces- stibile (fuel cell) che alimenta un motore elettri- saria (maggiore in generale per veicoli BEV, a co. In questa tecnologia, l’unico scarico è costi- meno di accontentarsi di ricariche marginali o tuito da vapore acqueo: la molecola di idrogeno di poter disporre di tempi di ricarica molto este- non contiene infatti atomi di carbonio e il suo si) o ad un’apposita infrastruttura di ricarica uso non genera emissioni di gas climalteranti. pubblica o privata.
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