Nutrizione in età infantile - Allattamento al seno Allattamento con le formule Alimentazione complementare/divezzamento - Formazione Infermiere

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Nutrizione in età infantile - Allattamento al seno Allattamento con le formule Alimentazione complementare/divezzamento - Formazione Infermiere
Nutrizione in età
    infantile
          Allattamento al seno
       Allattamento con le formule
Alimentazione complementare/divezzamento
Nutrizione in età infantile - Allattamento al seno Allattamento con le formule Alimentazione complementare/divezzamento - Formazione Infermiere
Allattamento al seno
Il latte materno rappresenta l’alimento ideale, essendo specie
specifico, per la nutrizione del neonato e del lattante fino a 6 mesi.

L’allattamento può essere:
- al seno esclusivo: solo latte materno
- al seno predominante: latte materno + liquidi non nutritivi
- complementare: latte materno + latte di formula

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “l’allattamento al
seno esclusivo” l’alimentazione ideale nei primi sei mesi di vita,
mentre fino all’anno è consigliato il proseguimento
dell’allattamento al seno opportunamente integrato dagli alimenti
introdotti con il divezzamento.
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ALLATTAMENTO AL SENO

                         IN GRAVIDANZA
  ▪ LA MAMMELLA AUMENTA DI VOLUME PER AZIONE DEGLI ESTROGENI E DEL
  PROGESTERONE        CRESCITA TESSUTO GHIANDOLARE

  ▪ NON OCCORRE ALLATTARE, ESTROGENI E PROGESTERONE INIBISCONO LA
  PRODUZIONE DEL LATTE

                  MA’ E’ NECESSARIO PREDISPORRE

▪ L’IPOFISI ANTERIORE PRODUCE PICCOLE QUANTITA’ DI PRL CHE
STIMOLA GLI ACINI A PRODURRE PROTEINE , CARBOIDRATI , LIPIDI
E I DOTTI , A FORNIRE FLUIDI E ELETTROLITI      COLOSTRO
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ALLATTAMENTO AL SENO
  IL PROCESSO CONTINUA DOPO IL PARTO, CON “L’ENTRATA IN
               CAMPO” DI ALTRI DUE ORMONI

PROLATTINA                                 OSSITOCINA
EFFETTO SULLA PRODUZIONE               EFFETTO SULLA FUORIUSCITA DEL
DEL LATTE , AGENDO SULLE               LATTE, AGENDO SULLE CELL.
CELLULE SECRETRICI                     MIOEPITELIALI FACENDOLE
ENTRA IN CIRCOLO DOPO LA               CONTRARRE
POPPATA

✓ LA SUZIONE PRECOCE E NON LIMITATA AUMENTA I LIVELLI DI PRL,
PROMUOVE L’EIEZIONE DEL LATTE, FAVORISCE UNA PRECOCE MONTATA LATTEA
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FISIOLOGIA DELLA LATTAZIONE
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RIFLESSO DELL’OSSITOCINA
  IL CONTATTO DELLE LABBRA DEL NEONATO CON IL CAPEZZOLO E
  L’AREOLA, UNITAMENTE AGILI STIMOLI SENSORIALI PRODOTTI DALLA
  SUZIONE, INVIANO MESSAGGI NERVOSI ATTRAVERSO L’IPOTALAMO
  ALL’IPOFISI, CHE RILASCIA L’OSSITOCINA, LE CELL. MIOEPITELIALI
  SPREMONO IL LATTE DAGLI ALVEOLI AI DOTTI E LO SPINGONO VERSO IL
  CAPEZZOLO

▪ AGISCE PRIMA O DURANTE LA POPPATA

▪ PROVOCA CONTRAZIONI DELL’UTERO

▪ E’ STIMOLATO DAL PIANTO DEL BAMBINO , DAI SUOI
SUONI O DAL PENSARE A
LUI

▪ E’ OSTACOLATO DALLA PREOCCUPAZIONE , STRESS,
DOLORE, INSICUREZZA
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SEGNI E SINTOMI DI UN RIFLESSO ATTIVO
DELL’OSSITOCINA
     UNA MADRE PUO’ NOTARE :
     ▪   UNA SENSAZIONE DI PRESSIONE O PRURITO ALLA MAMMELLA SUBITO
         PRIMA DI ALLATTARE O DURANTE L’ALLATTAMENTO

     ▪   IL LATTE SCORRERE DAL SENO QUANDO PENSA AL SUO BAMBINO O
         QUANDO LO SENTE PIANGERE

     ▪   IL LATTE GOCCIOLARE DALL’ALTRO SENO, MENTRE IL BAMBINO STA’
         POPPANDO

     ▪   IL LATTE SGORGARE DAI SENI IN PICCOLI RIVOLI SE IL BAMBINO SI STACCA
         DURANTE LA POPPATA

     ▪   DOLORE CAUSATO DALLE CONTRAZIONI UTERINE, A VOLTE CON PERDITA
         DI SANGUE DAI GENITALI DURANTE LA PRIMA SETT. DI ALLATTAMENTO
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Il latte materno è un alimento specie-specifico molto
 complesso, capace di modularsi in conseguenza alle
                 necessità del lattante
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I 10 punti OMS per l’allattamento al
seno – 1
   1. Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da
    far conoscere a tutto il personale sanitario
   2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare
    compiutamente tale protocollo
   3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e delle
    modalità dell’allattamento al seno
   4. Aiutare le madri perché inizino ad allattare già mezz’ora
    dopo la nascita
   5. Mostrare alle madri come allattare e come continuare a farlo
    anche nel caso in cui vengano separate dal bambino
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I 10 punti OMS per l’allattamento al
seno – 2
   6. Non somministrare al neonato alcun cibo o bevanda che non
    sia latte materno, a meno che non vi sia una prescrizione
    medica in senso contrario. Non pubblicizzare le formule
    adattate
   7. Praticare il “rooming-in”. Ogni madre dovrebbe avere nella
    stessa stanza il proprio neonato, 24 ore su 24
   8. Incoraggiare l’allattamento a richiesta
   9. Non dare tettarelle artificiali ai neonati durante il periodo di
    allattamento
   10. Creare gruppi di sostegno all’allattamento al seno, in modo
    che le madri possano rivolgersi a loro dopo la dimissione
    dall’ospedale
Vantaggi generali del latte materno

   Contatto madre figlio
   Specie-specifico
   Ricco di immunoglobuline (IgA)
   Assunzione auto-regolata dal neonato
   Effetto protettivo (asma, patologia infettiva,
    aterosclerosi?, obesità?)
   Composizione “dinamica”
   Composizione ancora in parte “ignota”
Composizione dinamica: significa che muta le
proprie caratteristiche qualitative e quantitative
IL COLOSTRO
       E’ il latte prodotto nei primi giorni dopo il parto in piccola
             quantità, di colore giallastro (presenza di carotene)
     La produzione del latte aumenta nei giorni a seguire; il seno
       appare pieno, duro e pesante           MONTATA LATTEA.
              PROPRIETA’
                                                    IMPORTANZA
▪ Povero di grassi e carboidrati
                                        ▪ Protezione dalle infezioni/allergie
▪ Ricco di proteine e anticorpi (IgA)
                                        ▪ Facilitata eliminazione del meconio
▪ Ricco di globuli bianchi
                                        ▪ Ridotta frequenza dell’ittero
▪ Lassativo
▪ Fattori di crescita (EGF)             neonatale

▪ Ricco di vitamina A                   ▪ Maturazione della flora intestinale
LATTE MATERNO
   VARIAZIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL LATTE

        PRIMO LATTE                ULTIMO LATTE
▪ Quasi trasparente            ▪ Biancastro
▪ Prodotto all’inizio della    ▪ Ricco di lipidi
  poppata
                               ▪ Fornisce gran parte
▪ Prodotto in quantità           delle energie al latte
  maggiori
▪ Fornisce molte proteine,
  lattosio e altri nutrienti     ALL’INTERNO DELLA STESSA
                                 POPPATA .. SE STACCHIAMO
                               TROPPO PRESTO IL BAMBINO DAL
                               SENO RISCHIAMO DI NON FARGLI
                                 ASSUMERE L’ULTIMO LATTE !
Composizione latte materno (700 Kcal/L)
   PROTEINE:
        Poca Caseina (scarsamente digeribile)
         Sieroproteine: stessa quantità del LV, ma diversa qualità → α-lattoalbumina e
         β-lattoferrina (antinfettiva perché lega il ferro, e anti-anemia)→invece il LV
         contiene α-lattoalbumina e β-lattoglobulina (potere allergizzante, APLV)
   LISOZIMA: azione antinfettiva, fluidificante secrezioni mucose
   IgA: azione antinfettiva
   LIPIDI:
        Stessa quantità del LV
        Prevalgono gli acidi grassi insaturi, e insaturi essenziali (linoleico, linolenico e
         arachidonico) →più digeribili, mielinizzazione SNC, maturazione Sistema
         immunitario
Composizione latte materno (700 Kcal/L)
   GLUCIDI:
       Lattosio
       Oligosaccaridi: oltre 100 tipi diversi. Non sono digeriti dagli enzimi intestinali,
        possono così raggiungere il colon, dove svolgono la loro funzione → substrato
        nutritivo elettivo per batteri residenti di tipo “probiotico” (> Bifidobatterio
        bifido e Lattobacillo acidofilo) Proprio per questa funzione di “selezionatori” di
        flora benefica, tali oligosaccaridi sono definiti “prebiotici”.
   SALI MINERALI: ferro, calcio…
   VITAMINE:
       alta concentrazione di vit C, vit b e folati
       Bassa concentrazione di vit D3 (attenzione al rischio di rachitismo).
PERFETTAMENTE
                      EQUILIBRATO DAL PUNTA DI
                        VISTA NUTRIZIONALE
    ALIMENTO SPECIE                                 HA “ DATO LAVORO”
    SPECIFICO CHE HA                                     (LE BALIE)
     GARANTITO LA
 SOPRAVVIVENZA DELLA
SPECIE UMANA NEL CORSO                                        E’ FACILMENTE
      DELLA STORIA                                              DIGERIBILE
                                      LATTE
                                     MATERNO
   NON COSTA                                                   ..E’ INSOSTITUIBILE
     NULLA

    PREVIENE ITTERO                                        PRONTO DA ESSERE
      NEONATALE                                                 SERVITO
                                                            ..TEMPERATURA
                      PROTEGGE DALLE       RISPOSTA ALLA       OTTIMALE
                         INFEZIONI              CRISI E
                                           ALL’EMERGENZA
PROTEZIONI DA:
              PROTEZIONE             MALATTIE
             DALLE INFEZIONI       RESPIRATORIE,
                                  OTITE, ENTERITE
                                  NECROTIZZANTE,
                                       SIDS
AZIONE CURATIVA

                                                     ACQUISIZIONE
                           ALLATTAMENTO             FIDUCIA DI BASE
   RIDUZIONE
    RISCHIO-                 AL SENO …
   PROBLEMI                Benefici neonato
 ODONTOIATRICI

                                                    PREVIENE
                                                    OBESITA’
        PROTEZIONE DA
          PATOLOGIE              AIUTO NELLO
          VASCOLARI-              SVILUPPO
       AUTOIMMUNITARIE-         INTELLETTIVO
           ALLERGIE
MINOR RISCHIO        RISPARMIO
                   DI D.P.P.        ECONOMICO

                                                 MINOR RISCHIO DI
  MAGGIOR                                         ABBANDONI O
SODDISFAZIONE                                    MALTRATTAMENTI
   EMOTIVA               ALLATTAMENTO
                           AL SENO …
                         Benefici materni
 PREVENZIONE                                       BONDING
  EMORRAGIE                                         MADRE-
 POST PARTUM                                       BAMBINO
  ( WHO 2009)       MINOR RISCHIO DI K SENO, K
                     OVAIO, OSTEOPOROSI IN
                           CLIMATERIO

                ✓EFFETTO DOSE-DIPENDENTE:
        più a lungo si allatta, maggiore è la protezione!
NORME PER L’ALLATTAMENTO AL SENO
   MOMENTO DI INIZIO: il più precocemente possibile, entro 30-60 min dal parto
   RAZIONE ALIMENTARE: elasticità nell’orario e nel quantitativo
    →ALLATTAMENTO A RICHIESTA

    controllo del peso per valutare l’ADEGUATEZZA DELL’APPORTO ALIMENTARE:
    giornalmente nella 1°sett, poi settimanalmente fino al divezzamento

CALCOLO RAZIONE ALIMENTARE: latte umano 70 Kcal/100mL, fabbisogno calorico
del lattante 110 Kcal/Kg/die
                    mL latte/die = peso bambino (Kg) x 150
NORME PER L’ALLATTAMENTO AL SENO
   NUMERO DELLE POPPATE: lasciare il più possibile libertà al lattante e alla
    madre →in genere tendono ad autoregolarsi sulle 5-6 poppate al giorno

   DURATA POPPATA: in genere 15-20 minuti per pasto, per ogni pasto il lattante
    va attaccato ad entrambe le mammelle (iniziare la poppata dalla mammella
    utilizzata per ultima nella poppata precedente)

   POSIZIONE DURANTE LA POPPATA:
        Posizione a culla
        Posizione sotto al braccio               AMBIENTE TRANQUILLO!!
        Posizione laterale sdraiata
POPPATE FREQUENTI E SENZA LIMITAZIONI
 nei primi giorni …
• Forniscono al bambino il colostro di cui ha bisogno
• Permettono al bambino di fare pratica nel poppare, prima
  che il seno diventi più pieno
• Prevengono un eccesso di ittero neonatale ( lassativo, si
  elimina bilirubina)
• Stimolano contrazioni uterine, diminuendo il rischio di
  emorragia
• Prevengono dolorosi ingorghi mammari
• Stimolano un incremento più rapido nella produzione di
  latte
Creare un ambiente idoneo
La poppata deve essere un momento di relax anche per la
                        mamma
                                                     NO STIMOLI
                                                         CHE
                                                     INIBISCONO
                 “Postazione da allattamento”       L’OSSITOCINA

                                                  Privacy
                                                  Cuscini
                                                Luce soffuse
                                                 Musica …
Come stimolare il flusso del latte?

1.MASSAGGIARE:         ▪   Iniziare premendo dalla parte alta del
                           seno, procedere a spirale intorno al
                           seno fino a raggiungere l’areola.
                       ▪   Palpeggiare delicatamente con le dita

2.SCUOTERE:            ▪   Scuotere delicatamente il seno
                           piegandosi in avanti per favorire
                           l’afflusso del latte

GUARDARE, PARLARE, ACCAREZZARE IL BAMBINO ..”CLIMA” SERENO
n.b. la pressione sul seno deve essere delicata, altrimenti si può
                      danneggiare il tessuto
Assicurare corretto attacco del neonato

PIU’ AREOLA VISIBILE                 LINGUA NON VISIBILE
  SOPRA LA BOCCA                        ALL’ESTERNO
                         BOCCA A “ K “                   LABBRO INFERIORE
                                                          RIVOLTO VERSO
                                                            L’ESTERNO

  MENTO PIU’ VICINO AL                                      MOVIMENTO
   SENO RISPETTO AL          GUANCE ARROTONDATE              MUSCOLO
        NASO                                                TEMPORALE
La suzione svolge un ruolo essenziale
      nella fase di avvio e in quella di
      mantenimento della lattazione

Fasi principali del meccanismo della suzione:

   ➢ compressione della base del capezzolo da parte
    delle labbra
   ➢ protrusione della lingua per afferrare capezzolo e
    areola
   ➢ aspirazione del capezzolo nel cavo orale
   ➢ compressione del capezzolo tra lingua e palato
    duro → spremitura del latte dai dotti galattofori
TESTA E CORPO DEL
   BAMBINO IN ASSE

CORPO DEL NEONATO BEN
     SOSTENUTO

  VISO RIVOLTO AL SENO
    MATERNO E NASO
 DIFRONTE AL CAPEZZOLO

CORPO DELLA MAMMA E DEL
    NEONATO VICINI
Come aiutare il bimbo ad attaccarsi:
▪   Sfiorare con il capezzolo le labbra del bambino
▪   Attendere che la bocca sia ben aperta
▪   Portare rapidamente il bambino al seno indirizzando
    il labbro inferiore al di sotto del capezzolo
Come sostenere il seno:

▪   Le dita vanno poste sul torace, sotto la mammella
▪   La mammella va sostenuta dal basso con l’Indice, il
    pollice va tenuto in alto (mano a “C”)
SEGNI DI UNA SUZIONE CORRETTA
      PRIMA FASE              SUZIONE VELOCE

                          SUZIONE PIU’ PROFONDA, LA MAMMA
      SECONDA              PUO’ UDIRE IL BIMBO INGHIOTTIRE
        FASE                REGOLARMENTE, PUO’ VEDERE IL
                           MOVIMENTO VICINO ALLE TEMPIE E
                               ORECCHIE DEL BAMBINO

      ALLATTAMENTO                           In caso di
                                               dolore,
      RISULTA PIACEVOLE                      staccare il
                                             bambino e
                                            riattaccarlo

      IL BAMBINO ESPRIME LA SUA SAZIETA’:
      SI ADDORMENTA O STACCA DA SOLO
Conseguenze di un attacco inadeguato
                                         CAPEZZOLI DOLENTI
         DOLORE E DANNO AI CAPEZZOLI    RAGADI

                                        INGORGO
         SENO NON ADEGUATAMENTE
          SVUOTATO
                                        BIMBO INSODDISFATTO,
                                        VUOLE ALIMENTARSI DI
                                        CONTINUO
       PRODUZIONE LATTE
       APPARENTEMENTE INSUFFICIENTE     BIMBO DELUSO,
                                        RIFIUTA DI SUCCHIARE

          IL SENO PRODUCE MENO LATTE
                                        SCARSO AUMENTO DI
                                        PESO
                   … FIL
FIL: Feedback Inhibitor of Lactation

  ORMONE CHE INIBISCE LA PRODUZIONE DI LATTE
  È UNA SORTA DI DIFESA CHE AGISCE QUANDO IL
        LATTE RISTAGNA NELLA MAMMELLA,
     IMPEDENDO ALLE CELLULE DI RIPRODURLO

▪ SE IL BIMBO SMETTE DI SUCCHIARE, LA MAMMELLA NON PRODUCE PIU’
▪ SE UN BAMBINO SUCCHIA PIU’ DA UN SENO CHE DALL’ALTRO,QUEL SENO
PRODUCE PIU’ LATTE E DIVENTA PIU’ GRANDE DELL’ALTRO
▪ IL SENO PER CONTINUARE A PRODURRE LATTE DEVE ESSERE SVUOTATO
Far assumere alla donna una posizione
confortevole
È importante trovare la giusta posizione per allattare in modo
 comodo, corretto, adeguato alle condizioni che si vivono …

Variare le posizioni è utile anche per svuotare meglio il seno,
ed evitare che l’areola e il capezzolo vengano “stimolati” solo
                        in alcune sezioni

 LA MAMMA NON DEVE SOSTENERE IL PESO DEL BAMBINO, NON E’ LA
 MAMMA CHE SI “CURVA” SUL BAMBINO, MA E’ IL BAMBINO CHE DEVE
            ESSERE BEN ACCOSTATO ALLA MAMMA

E’ IMPORTANTE CHE LA MAMMA                     AIUTARSI CON DEI
SOSTENGA IL BAMBINO SENZA                          CUSCINI
TENERE I MUSCOLI IN TENSIONE
Posizione seduta:

                                                  ▪ Sedia comoda con
                                                  braccioli
                                                  ▪ Schienale diritto
                                                  ▪ Piedi ben poggiati
                                                  ▪ Ginocchia
                                                  leggermente sollevate
Presa di transizione         Presa tradizionale

    Nella POSIZIONE A CULLA , se il
    bambino (alle prime armi) viene
    sistemato nell’incavo del braccio,
    può attaccarsi in maniera
    superficiale e poco efficace :

         Il capo deve giacere
        sull’avambraccio NON
        nell’incavo del braccio
Posizione sdraiata:

▪ Ginocchia del bambino ben
accostate alla mamma
▪ Sistemare un cuscino dietro la
schiena
▪ Sistemare un cuscino fra le
gambe
▪ Offrire il seno con la mano
opposta

▪ Utile in caso di T.C.
▪ Per allattare di notte
▪ Bambini molto piccoli            E’ possibile offrire entrambi i seni
▪ Seni voluminosi                  senza cambiare fianco … aiutarsi
                                   con doppio cuscino che sostiene
                                               il bambino !
Posizione “ Rugby” o sottobraccio:
▪ Bimbo supino, corpo rannicchiato sotto il braccio della mamma
▪ Sostenere la nuca con la mano e il corpo con l’avambraccio

Utile in caso di :
▪ Gemelli
▪ Capezzoli lateralizzati
▪ Taglio cesareo
▪ Seno grande
▪ Bambini prematuri
▪ Bambini con suzione
  debole
E se i bimbi sono due?...

                                  IL SENO, SOLLECITATO DA
                                   UNA DOPPIA RICHIESTA,
                                 PRODUCE LATTE SUFFICIENTE
                                   PER ENTRAMBI I GEMELLI

  CONSIGLIARE DI ALLATTARE I
GEMELLI INSIEME ….SI RISPARMIA
      TEMPO E ENERGIE
Alimentazione della nutrice
   La produzione di latte materno richiede circa 500 Kcal/die

         la nutrice deve mangiare un po’ di più rispetto alla norma
    ▪   Aggiungere uno o due spuntini energetici (panino, frutta secca e noci,
        yogurt..)
    ▪   Se ANEMIA o CARENZA MARZIALE, oltre ad integratori di ferro, preferire
        cibi ricchi di ferro (carne rossa, tuorlo d’uovo, vegetali a foglie larghe) e
        quelli ricchi di vitamina C (che facilita l’assorbimento del ferro)
    ▪   Cibi da assumere con moderazione (causano gas eccessivo e coliche nel
        lattante): pomodori, agrumi, aglio e cipolle crude, cibi piccanti, fragole,
        legumi, cavoli, funghi.
    ▪   Evitare eccesso di caffeina, cola e altre bevande analcoliche
Controindicazioni allattamento al seno
   DI ORIGINE MATERNA:                           Malattie del bambino
       Eclampsia                                      Galattosemia
       Infezione materna da HIV                       Fenilchetonuria (solo piccole
       Malattie severamente debilitanti                quantità)
        (cardiopatie, nefropatie croniche,
                                                       Malattia delle urine a sciroppo
        TBC, neoplasie..)
                                                        d’acero (solo piccole quantità)
       Infezione da herpes bilaterale al
        capezzolo (finchè non guarisce)
       Farmaci: antitumorali,
        immunomodulatori (ciclosporina),     Epatite B: se madre HBsAg +, è possibile
        antitiroidei
                                             allattare solo se il neonato ha ricevuto
                                             immunoglobuline specifiche e vaccinazione
                                             subito dopo la nascita

                                             Epatite C: allattamento possibile
ALLATTAMENTO ARTIFICIALE
   L’allattamento con latti di formula rappresenta un’alternativa all’allattamento al seno
    quando questo non può essere avviato e/o portato a termine
   Il latte vaccino è sconsigliato nel primo anno di vita → composizione troppo diversa da
    quella del latte materno.
   Vengono impiegati latti a produzione industriale, preparati a partire dal latte vaccino
    (nuova normativa: anche dal latte di capra) ma modificati nella loro composizione per
    renderla simile al latte umano.
   Densità calorica 670 Kcal/L, paragonabile al latte materno

          ▪   Formule derivate dal latte vaccino

          ▪   Formule a base di proteine isolate di soia: in caso di APLV
          ▪   Formule a fini medici speciali (per insufficienze digestive o di assorbimento)

          ▪   [NO latte di riso, NO latte di mandorla → ridotto apporto nutrizionale]
Allattamento misto
   Prima dell’allattamento artificiale puro occorre sempre privilegiare un
    allattamento misto, rispetto al solo latte artificiale
   L’ipogalattia secondaria è comunque un fenomeno che riguarda quasi
    solo i primi mesi di vita, quando il seno è arrivato ad una situazione di
    produzione abbastanza stabile è difficile che torni indietro.
   Ci sono dei criteri che ci permettono di valutare il bisogno di
    aggiungere del latte artificiale:
       doppia pesata: deve essere un’indicazione medica, altrimenti diventa un loop
        in cui la mamma entra. [Non si fa MAI la doppia pesata in caso di allattamento
        misto in corso]
       pattern di crescita
Fabbisogno di latte

150 ml della formula →fabbisogno idrico
del bambino.
Quanti pasti al giorno?

Quando è il momento giusto per scendere di una poppata? Di solito
quando il bambino tende a rifiutare la poppata della sera.
Consigli per l’allattamento misto
   È fondamentale essere certi che vi sia una vera ipogalattia, secondaria o
    relativa, e che il bambino non cresce.
   Non occorre MAI fare le poppate alternate perché queste peggiorano
    l’ipogalattia, occorre sempre fare prima l’allattamento a seno e poi dare il
    biberon.
   Dobbiamo sempre offrire una quantità maggiore in modo tale da essere certi
    nel momento in cui il bambino smette di prenderne che egli sia sazio.
   Non rendere facile al bambino l’allattamento da biberon poiché i bambini se
    possono scelgono il modo in cui non si fatica, quindi se il biberon consente un
    attacco troppo facile rispetto al seno che lo affatica tenderà ad abbandonare il
    seno. Si può rendere leggermente più faticoso usando tettarelle con buco
    piccolo (es da neonato) in modo che il latte non esca con grande flusso.
   Il latte vaccino non andrebbe usato prima dei 12 mesi:
       Causa microemorragie intestinali
       Carenza di ferro
       Eccesso di proteine → fattore di rischio per sviluppo precoce di Obesità

   Lo posso utilizzare in situazioni di emergenza!!
       1 parte LV : 1 parte Acqua
       Non utilizzare acqua del rubinetto, ma acque oligominerali specifiche
        (altrimenti si formano composti insolubili proteine-calcio)
       Bisogna reintegrare zuccheri (5 gr%) e lipidi (2gr%)
Tipologie di formula
    Formule di partenza o tipo 1
    Formule di proseguimento o tipo 2
    Formule monotipo
    Formule di crescita o tipo 3
    Formule anti-stipsi o AS
    Formule antirigurgito o AR
    Formule ipoantigeniche o HA
    Formule speciali:
         Idrolisati spinti
         Formule elementari
         Formule di soia/riso
         Formule per diarrea
         Formule per difetti metabolici
Formule tipo 1

   Sono le formule di partenza
   Sono le più costose perchè sono anche quelle più modificate rispetto al latte
    vaccino
   Sono indicate per il lattante sano, nei primi 4-6 mesi (fino a 7 mesi)

   LM → 0,9 gr/L proteine                La differenza dipende dal VALORE BIOLOGICO,
   LA → 1,2 gr/L proteine                cioè dalla qualità delle proteine presenti
Formule tipo 2
   Usate dai 6 mesi ai 12 mesi ( in questo periodo si potrebbero continuare ad
    usare le formule di tipo 1, ma rischio di carenza di ferro)

   Il vantaggio delle formule di tipo 2 è di essere fortificate con ferro.

   Nel secondo semestre di vita i depositi di ferro del bambino sono, ormai,
    praticamente esauriti e questa è una delle ragioni per cui bisogna introdurre
    degli alimenti diversi dal latte.

   Altro vantaggio: minor costo rispetto alle formule tipo 1

   Svantaggio: maggior contenuto proteico rispetto alle formule tipo 1
Formule monotipo

   Si utilizza un’unica formula da 0 a 12 mesi

   Ha un prezzo intermedio tra le formule 1 e 2

   Consiste in un latte formula 1, arricchito con ferro
Formule di crescita
   Per bambini da 1 a 3 anni
   Poco modificate rispetto al latte vaccino (limitati molto i costi); la principale modifica
    consiste nell’avere meno proteine (- 50%), mentre la componente lipidica e quella
    carboidratica non vengono modificate.
   Queste formule, inoltre, sono tutte arricchite con il ferro, calcio, acidi grassi essenziali
    e vitamine.
   Utilità dibattuta!! → quanto latte assume il bambino? In questa fascia di età il
    fabbisogno proteico è di 1,3 g/ kg (bambino di 1 anno sarà intorno ai 10 kg dunque 13
    grammi di proteine. Se assume poco latte, va bene anche il LV. Se assumo tanto latte,
    quello vaccino apporta un carico proteico eccessivo

   Limiti: - eccesso nel contenuto di carboidrati (se riduco proteine, aumento altro)

           - palatabilità corretta, spesso con vaniglia → può alterare il gusto del bambino
Latte AR
   L’utilizzo di queste formule, dette anche ispessite, è riservato a
    lattanti con reflusso gastroesofageo

   Riduzione del pianto, della frequenza degli episodi e il volume di
    rigurgito, migliorare la qualità del sonno

   Addensanti: amido di riso, tapioca, mais, patata, farina di semi di
    carruba
   > amidi → > calorie!!!
Latti a base di proteine idrolisate
   Sono specifici per alimentare bambini con intolleranza alle proteine
    del latte vaccino (IPLV) ed in quelli con problemi di
    malassorbimento intestinale.
   Possono essere di due tipi:
       Ad idrolisi spinta: deriva dal LV, l’idrolisi genera aminoacidi sufficientemente
        piccoli da evitare che si generino reazioni negative con il sistema
        immunitario (in realtà solo le formule aminoacidiche sono anallergizzanti).
        Problemi: costi elevati, sapore poco gradevole, spesso alterazione della
        componente glucidica e lipidica
       Ad idrolisi parziale (formule HA, ipoantigeniche): concepite per la
        prevenzione di sviluppo di allergie in lattanti ad alto rischio familiare di
        atopia. Le proteine vengono trasformate in peptidi a catena corta e
        aminoacidi liberi. Pur consentendo un buon accrescimento, il loro utilizzo è
        oggetto di discussione per la loro efficacia e per il valore nutrizionale.
Alimentazione complementare
            (divezzamento, svezzamento)

   L’alimentazione complementare è un periodo (non un momento
    singolo) transitorio durante il quale il latte (preferibilmente)
    materno o artificiale non è più l’alimento esclusivo, ma viene
    gradualmente sostituito da cibi semisolidi e solidi col fine di:
       favorire il passaggio dalla deglutizione infantile all’adulta e
        l’eruzione dei denti, che è in parte stimolata dalla masticazione
        (oltre che dalla genetica)

       Fornire micronutrienti come ferro e zinco, per evitare l’insorgenza
        di deficit nutritivi
Alimentazione complementare
          (divezzamento, svezzamento)

Il termine “svezzamento”, normalmente utilizzato per indicare la
somministrazione della prima pappa, ha in realtà il significato di
“togliere un vezzo” dal termine divezzare, cioè perdere un’abitudine
per lo più dannosa; invece, il fine naturale è la conquista della
capacità di nutrirsi autonomamente, passando dal latte quale unico
alimento fino al 6°mese all’utilizzo di alimenti semisolidi e solidi,
fino ad una dieta di tipo adulto.
   I motivi per cominciare l’alimentazione complementare sono:
•   NUTRIZIONALE: carenza di vitamina D e di ferro, aumento del fabbisogno
    energetico (non si può aumentare la quantità di latte giornaliera perché lo
    stomaco del bambino ha un volume ridotto, per cui l’unico modo per
    aumentare le calorie è aumentare la densità calorica con alimenti solidi.)
•   PSICONEUROLOGICI (sviluppo comportamentale): il bambino inizia ad
    acquisire nuove capacità psicomotorie, a diventare in grado di esplorare
    l’ambiente circostante, a perdere i riflessi arcaici incluso quello di estrusione
    della lingua, ad acquisire consapevolezza di sé.
•   EDUCATIVI: l’alimentazione complementare serve ad educare il bambino ai
    gusti (e usi) della sua famiglia e cultura; fondamentale è l’educazione al sapido
    (non al salato, perché il sale non va utilizzato nel primo anno e possibilmente
    anche nel secondo anno di vita) e agli altri sapori rispetto al solo dolce dei vari
    latti [vari studi dimostrano che prima si introducono sapori forti e/o sgraditi,
    maggiore sarà l’attenzione verso l’alimentazione e la loro accettazione quando
    crescerà].
I segni generali di preparazione al divezzamento, che possiamo
notare nel bambino, includono:
 La capacità di tenere sollevato il capo

 Stare seduto senza appoggio

 Porta gli oggetti verso la bocca

 Mostrare interesse verso i diversi alimenti

…
Quando iniziare l’alimentazione
                  complementare
   LM esclusivo per 6 mesi, poi alimentazione complementare salubre e
    appropriata unita al LM per i primi 2 anni o oltre (risoluzione OMS n° 54.2 del
    2001).
   2008 l’ESPGHAN afferma (ribadendolo nel 2017; analoga posizione dell’EFSA)
    che l’allattamento al seno esclusivo per circa 6 mesi è auspicabile e che
    l’alimentazione complementare non dovrebbe mai essere iniziata prima delle
    17 settimane (circa 4 mesi) e non dovrebbe essere ritardata oltre le 26
    settimane (5 mesi e ¾ circa).

                       ……indicazioni contraddittorie!!.....
Quando iniziare l’alimentazione
               complementare

Nella pratica clinica, l’opzione maggiormente utilizzata è
quella di iniziare l’alimentazione complementare:
    Intorno a 6 mesi se allattamento al seno

    Tra 6 e 7 mesi se allattamento artificiale
L’alimentazione complementare

   La prima volta che viene dato un alimento nuovo la risposta del
    bambino è quasi sempre quella di rifiuto perché, quando il
    bambino non è ancora capace di deglutire in maniera efficace, il
    cibo viene spinto in avanti dalla lingua piuttosto che indietro (il suo
    meccanismo di assunzione del latte è abituato in questo modo): i
    genitori non informati potrebbero interpretare questo
    comportamento come un rifiuto al cibo.

   Nell’infanzia la preferenza verso un dato cibo è direttamente
    proporzionale alla frequenza delle precedenti esposizioni a quel
    cibo: è quindi opportuno ripresentare più volte, con pazienza, un
    alimento che era stato inizialmente rifiutato, e dopo un tempo
    variabile da bambino a bambino, si avrà una sua graduale
    accettazione.
L’alimentazione complementare

Introduzione graduale dei nuovi alimenti: dopo l’introduzione di un
nuovo alimento, aspettare almeno 4-7 giorni prima di aggiungerne un
altro con lo scopo di
         Individuare precocemente reazioni allergiche
         Consentire al bambino di abituarsi al nuovo cibo

L’introduzione graduale prevede l’apporto della maggior parte degli
alimenti tra il 6° e il 7° mese: cereali, carni, verdure, frutta, formaggio
grana… in genere si ritarda l’introduzione del pesce.

   Non aggiungere sale nei primi due anni, né zucchero!!!
L’alimentazione complementare: 1° pasto

   Iniziare con la sostituzione di un pasto, tradizionalmente quello di
    mezzogiorno, ma in realtà non c’è differenza tra i vari momenti della
    giornata: è meglio scegliere quello in cui entrambi i genitori sono a casa
    per creare un momento familiare da ricordare; l’importante è che il
    momento del pasto sostituito resti sempre lo stesso tutti i giorni, per non
    confondere il bambino.
   Questo periodo con un pasto sostituito dura 7-10 giorni e prevede: brodo
    vegetale, vegetali usati per il brodo, cereali (crema di riso, mais, tapioca..)
    e 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.
   Dopo il primo passaggio si introducono le proteine animali, in quantità
    molto piccole, circa 10-15 g di carne. Si possono utilizzare tutti i tipi di
    carne; in passato si iniziava con manzo e vitello, poi si è arrivati ad iniziare
    con coniglio, agnello e tacchino considerate carni “ipoallergeniche”,
    mentre attualmente è indifferente.
L’alimentazione complementare – 2° pasto

   A circa un mese dall’inizio del divezzamento si sostituisce anche l’altro
    pasto principale, preferibilmente con sole proteine vegetali, a base di
    legumi e cereali: le quantità variano a seconda del tipo di legume, più o
    meno 20-40 g per avere corrispondenza con i 10-15 g di carne dell’altro
    pasto.
   A parte l’origine delle proteine, il secondo pasto è uguale al primo.
    Aumentano però i vegetali introdotti: patate, carote e zucchine, e le
    altre a seconda della stagione.
L’alimentazione complementare - pesce

   Pesce (15-20 g): può essere un’alternativa del secondo piatto; in realtà
    già può esserlo del primo, a 6 ½ - 7 mesi, ma si preferisce seguire la
    tendenza di introdurlo più tardi.
   Preferire pesci di media grandezza e media profondità, evitare pesci di
    fondo e di superficie e pesci troppo grandi (i pesci sono “portatori” di
    inquinamento, soprattutto se grandi, prevalentemente di mercurio,
    piombo e altri metalli).
   Ideale è il pesce azzurro. Anche il merluzzo può andar bene, ma i
    piccoli merluzzi del Mediterraneo (da preferire)
   Ci si può fidare in genere dei surgelati (attenzione ai pesci grandi)
L’alimentazione complementare - glutine

   Mentre le linee guida elaborate in passato raccomandavano di
    escludere il glutine fino ai 6 mesi di vita (un’introduzione tardiva
    diminuirebbe il rischio della celiachia), più recentemente alcuni
    autori ne consigliano invece una precoce introduzione al fine di
    slatentizzare la malattia nei soggetti a rischio, anticipandone
    quindi il trattamento.
   A 8 mesi si inizia la “diversificazione”: uovo, prosciutto
    crudo/cotto, formaggi.
   Parmigiano/grana: può essere un condimento della pappa già
    nei primi mesi (un pizzico, 1-2 g; le mamme tendono a metterne
    troppo per mascherare l’assenza di sale) o una pietanza dagli 8
    mesi al posto della carne, non in aggiunta (un cucchiaino da tè, 5-
    8 g, che corrispondono ai 10-15 g di carne). Il problema dei
    formaggi a quest’età non è rappresentato dai grassi, bensì dalle
    proteine: molti formaggi, così come le ricotte, hanno un
    contenuto proteico > 20%, parmigiano e grana arrivano al 33%
    [carne 18-20%, pesce 16-18%].

   Rischio allergico: i principali alimenti che comportano rischio
    allergico nei paesi industrializzati sono latte vaccino, uovo,
    arachidi, nocciole, pesce, crostacei, kiwi e sesamo.
Autosvezzamento
   Una forma particolare di svezzamento: l’”auto-svezzamento” o
    “alimentazione complementare a richiesta”
   Invece di passare per il processo delle pappe pronte si da al bambino la
    possibilità di scegliere il cibo e glielo si dà così com’è: si mette sul
    tavolo un pezzetto di carne, un po’ di verdura ecc.., evitando cibi duri
    o cibo che possano essere ingeriti in maniera anomala, ed il bambino
    con le mani lo sceglie e lo mangia (è importante che la quantità di cibo
    che mangia sia sufficiente).
   I vantaggi di questo metodo sono diversi:
       permette di capire i gusti del bambino;
       il bambino sceglie in maniera autonoma
        il cibo che preferisce;
       usa una funzione masticatoria corretta
L’alimentazione complementare

Nei primi 2 anni di vita, una dieta relativamente ricca di
grassi e più povera di proteine (come il LM) non sembra
essere dannosa, né l’assunzione di grassi nei primi 2 anni di
vita sembra ipotecare sfavorevoli indici di adiposità.

Sembrerebbe essere il passaggio improvviso ad una
alimentazione opposta, ricca in proteine e povera in grassi,
a predisporre a squilibri metabolici (es. aumentato rischio di
obesità, ipertensione arteriosa).
L’alimentazione nel bambino

È necessario fornire un apporto nutrizionale controllato (soprattutto nei
primi 2 anni)
La progressiva decelerazione del ritmo di crescita richiede sia una graduale
riduzione del fabbisogno calorico, che una variazione nel fabbisogno di
specifici alimenti, in accordo con i L.A.R.N. (Livelli di Assunzione
Raccomandati di energia e Nutrienti): il fabbisogno energetico passa da 100
Kcal/Kg/die nel primo anno di vita a 85-90 Kcal/Kg/die dai 2 ai 6 anni,
rispettando una precisa ripartizione dei nutrienti.
                        Carboidrati           Lipidi           Proteine
   Prima dei 6 mesi         40%               50%               10-12%
    Dopo i 6 mesi      50% (a 2 anni)     30% (a 3 anni)        10-12 %
                      55-60% (a 3 anni)                     Rapporto 1:1 tra
                                                           proteine animali e
                                                                vegetali
Diete particolari
   Tipi di dieta scelti per motivi religiosi, filosofici o culturali dalla
    famiglia, ad esempio quelle vegetariane, vegane, fruttariane,
    ecc…

   Il rischio principale di questi tipi di diete è che il bambino non
    riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno: per questo motivo è
    importante raggiungere un compromesso con i genitori, pur
    accettando la loro scelta alimentare, affinchè il bambino ottenga
    tutti gli alimenti nelle corrette proporzioni, in modo tale da
    garantirne la salute.
Dieta vegetariana
   Quali sono i rischi della dieta vegetariana? I prodotti di origine
    animale presentano una composizione in amminoacidi essenziali
    più completa rispetto ai prodotti di origine vegetale ed una
    utilizzazione maggiore da parte dell’organismo, pertanto le
    proteine di origine vegetale hanno una minore efficienza
    nutrizionale; inoltre la presenza di fibre ne riduce ulteriormente
    la biodisponibilità. I rischi quindi possono essere:
       Ritardo di crescita staturo-ponderale;
       Ritardo di sviluppo psicomotorio;
       Danno cognitivo nel neonato da gravidanza sottoposta a dieta
        vegetariana stretta;
       Danno analogo durante un allattamento similare.
Educare il gusto
   Evitare bevande caloriche e ricche di zuccheri (succhi, tisane, thè
    zuccherati, soft drink) Un compito importante è quello di educare il
    “gusto” perché così facendo si attua già una forma di prevenzione per le
    patologie dell’alimentazione, su tutte l’obesità.
   Dei 5 tipi di gusto (dolce, amaro, salato, acido e umami) solo il dolce è
    presente fin dall’epoca neonatale mentre l’attenzione e la valenza positiva
    per il gusto salato si sviluppano in tempi successivi; la valenza positiva per
    i gusti amaro e acido si sviluppa ancora più tardivamente, ed è legata a
    un’evoluzione ulteriore, più elaborata e non obbligatoria. Per questo
    motivo il gusto dolce è quello che il bambino accetta immediatamente e
    che lo gratifica di più, tuttavia è una buona norma evitare una “super-
    gratificazione” del dolce affinchè il bambino non sviluppi un’esagerata
    predilezione per i cibi dolci.
Controllare il BMI
   L’età pediatrica è decisiva per contrastare il rischio di soprappeso-
    obesità e per educare il soggetto ad una corretta alimentazione.

   Il primo periodo a rischio per obesità è il primo anno di vita, durante
    il quale il numero degli adipociti resta stabile, mentre ne aumenta il
    volume, cosicché la percentuale di tessuto adiposo sale al 25-30%
    della massa corporea totale alla fine del primo anno.

   Dai 2 anni fino alla pubertà, il tessuto adiposo si espande
    progressivamente per un lento aumento numerico degli adipociti
    (fino ai 15 miliardi in età prepuberale
Controllare il BMI
   In particolare, tra 4 e 6 anni (secondo periodo a rischio per obesità),
    l’alimentazione errata, la sedentarietà e l’influenza dell’ambiente,
    possono portare ad una anticipazione dell’adiposity rebound (valore
    minimo di adiposità prima dell’aumento fisiologico del BMI, di solito
    si verifica a 6 anni) e questo sembra associato all’insorgenza di
    obesità nelle età successive.

   Infine, il periodo puberale coincide con il terzo periodo a rischio per
    obesità: gli adipociti raggiungono normalmente il numero totale fra
    20 e 40 miliardi per iperplasia, contro 90 miliardi del soggetto obeso.
Errori nutrizionali
   Prima colazione non adeguata
   Dieta monotona
   Errata ripartizione di energia nella giornata (troppo spuntini, apporto
    energetico maggiore a cena rispetto al pranzo)
   Eccessivo apporto di salumi, formaggi, carne, dolci e bevande
    zuccherate
   Spuntino prima di andare a letto
   Obbligare il bambino a mangiare quando non ha fame o si sente
    sazio
Healty habits

   Consumare la prima colazione
   Utilizzare piatti di piccole dimensioni e porzioni moderate
   Evitare di utilizzare il cibo come premio o castigo
   Evitare l’utilizzo di bevande dolcificate al posto dell’acqua
    ai pasti
   Evitare l’utilizzo di succhi di frutta al posto della frutta
   Incrementare l’assunzione di frutta, verdura e legumi
La piramide alimentare
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