SCUOLA E ADOZIONE linee guida
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SCUOLA E ADOZIONE LINEE GUIDA 1. Un insegnante referente per l’Adozione... pag. 6 2. L’accoglienza...................................................... pag. 8 3. Percorso educativo personalizzato............ pag. 11 4. In classe............................................................... pag. 16 5. Scuola-Famiglia................................................. pag. 22 6. Continuità........................................................... pag. 23 7. La rete che sostiene......................................... pag. 27 8. Difficoltà a scuola............................................. pag. 29 9. Diffondere la cultura dell’adozione........... pag. 30 1 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 3 10/04/2014 11:18:39
CREMONA : UN IMPORTANTE LAVORO CON LA SCUOLA “E così da quasi due mesi vivo in prima persona quel- da molti Paesi diversi, tra cui soprattutto Vietnam, la “fase di silenzio” in cui chiunque arriva in un luogo Ucraina, Bulgaria, Etiopia, Russia, Nepal, India, Co- dove si parla una lingua diversa dalla propria lingua lombia. Se teniamo presente che anche i bambini “na- madre, immagazzina dati attraverso l’ascolto e la zionali” spesso non hanno origini italiane, è eviden- comprensione. E’ una fase in cui non si desidera essere te che la diversità somatica caratterizza quasi tutti i sollecitati più di tanto, in cui si vuole scoprire senza bambini adottati. forzatura..semplicemente rispettando il silenzio. E in • Anche i dati forniti dalla Commissione Adozioni cui vorremmo sempre essere compresi e accettati nei Internazionali (CAI) rispetto all’anno 2012 con- nostri errori...” fermano la tendenza ad un innalzamento dell’e- Gianfranco Zavalloni tà media all’arrivo in Italia dei minori adottati D con l’adozione internazionale, che si attesta sui all’analisi dei dati relativi all’età dei bambini adot- 6 anni e in percentuale più del 50% dei bambi- tati in Italia e all’estero dalle famiglie del distretto di ni sono in età scolare.Considerata l’importanza Cremona è emerso che più della metà dei bambini del ruolo della Scuola come il primo ambiente di è nell’età dell’obbligo scolastico. Ciò significa che vita extra-famigliare nel quale i bambini speri- presto, rispetto al suo arrivo in famiglia, si pone il mentano possibilità di integrazione sociale, stru- problema dell’ingresso nel mondo della scuola. I dati mento di informazione, comunicazione e cultura; considerati a partire dall’anno 2000 ci consentono yy considerata la specificità della condizione adot- di dedurre che più di 200 bambini adottivi stanno tiva, in particolare l’influenza delle esperienze frequentando le scuole per l’infanzia, le scuole pri- sfavorevoli che i bambini giunti all’adozione pos- marie e le scuole secondarie del distretto. Il 10% di sono aver vissuto, sulla possibilità di esprimere questi bambini/ragazzi sono arrivati con l’adozione la proprie potenzialità in termini di capacità di nazionale e il 90% con l’adozione internazionale apprendimento e comportamento adeguate, in 2 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 4 10/04/2014 11:18:39
sintesi la peculiarità dei bisogni affettivi; L’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) in collabora- yy viste le esperienze già avviate in altre Provincie zione con l’A.S.L. hanno realizzato un corso di forma- italiane di collaborazione tra scuola, operato- zione di tre giornate, tenuto all'inizio dell'anno scola- ri, associazioni, famiglie al fine della stesura di stico 2011-2012, che promuovesse la condivisione di protocolli/linee guida che, in mancanza di un un patrimonio culturale comune tra operatori, inse- riferimento normativo sul territorio nazionale, gnanti e famiglie, relativamente alle tematiche speci- aiutassero ad individuare soluzioni organizzative fiche dell’ “adozione” e favorisse la costruzione della e buone prassi per l'accoglienza e l' inserimento rete tra Servizi, Scuola e famiglie adottive. Tale espe- dei bambini adottivi; rienza formativa ha posto le basi per l’individuazione yy si è sentito il bisogno di “riflettere insieme” Servi- di linee-guida operative da proporre a tutte le scuole zi, Scuola e Famiglie sulle modalità di accoglienza per: l’accoglienza dei bambini adottivi in ingresso ed più opportune a favorire l’inserimento e il monito- in itinere; la gestione di attività didattiche ad alto si- raggio del percorso scolastico dei bambi adottati e gnificato emotivo come quelle riguardanti la nascita, quindi promuovere il loro benessere a scuola. la storia personale, la famiglia, l’identità; la gestione delle situazioni di difficoltà. 3 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 5 10/04/2014 11:18:39
T ale esperienza formativa ha consentito la costitu- bini adottivi, attraverso la redazione di linee-guida zione di un gruppo di lavoro più ristretto, il Gruppo nazionali. di Lavoro Adozione e Scuola, nel quale sono rappre- Pertanto il “tavolo” di Cremona ha fatto tesoro del sentati la Scuola, attraverso insegnanti referenti di lavoro già svolto e delle linee guida o protocolli già diversi Istituti, operatori appartenenti a tutti i Ser- approvati a livello Provinciale in altre realtà (come vizi pubblici e privati che incontrano per le proprie Modena, Trento e Bolzano, Orvieto, Monza-Brianza). competenze le famiglie (Centro Adozioni, ASL, Neu- L’obbiettivo più importante sarà quello di riuscire ropsichiatria Infantile, Consultorio familiare Ucipem, a diffondere quella cultura dell'adozione che non è Gruppo Gamma-servizio di neuropsichiatria infantile possibile possedere senza una specifica informazio- privato accreditato), le famiglie adottive, attraverso ne ed una mirata formazione. un genitore referente dell’Associazione “Genitori Si A tal fine è opportuno segnalare fra le attività pro- Diventa”, con la finalità di portare a termine la ste- mosse dall' UST di Cremona, all'interno dei percorsi sura delle presenti Linee Guida, attraverso le quali per i neo immessi in ruolo, un incontro dedicato pro- la scuola si dota di modalità specifiche di attenzione prio alle tematiche dell'adozione col quale si è voluto per la realtà adottiva. promuovere una prima azione di sensibilizzazione. Vale la pena sottolineare che tale intento si è allinea- to con l’orientamento del MIUR, che l’8 giugno 2012 ha emanato la circolare “Rilevazione e studio delle problematiche educative connesse all'inserimento scolastico dei minori adottati” (DDG n2/I ), ed ha co- stituito un apposito gruppo di lavoro presso il MIUR stesso, la cui attività sarà finalizzata a uniformare le prassi della scuola rispetto all’inserimento dei bam- 4 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 6 10/04/2014 11:18:39
LE 3 DOMANDE L e domande individuate come centrali, e comuni 3. Come accompagnare e sostenere nel tempo il a tutte le altre esperienze citate, alle quali si ritiene benessere del bambino a scuola fondamentale poter rispondere per favorire la mi- gliore accoglienza e promuovere un positivo inseri- mento dei bambini adottivi a scuola sono essenzial- mente tre: 1. Quando è opportuno che il bambino sia inserito a scuola e in quale classe ? 2. C ome favorire una buona accoglienza e un buon inserimento del bambino nell’ambiente scolastico: quali strategie utilizzare. 5 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 7 10/04/2014 11:18:40
Un insegnante referente per l’adozione Si è ritenuto opportuno che ogni scuola indivi- dui un insegnante referente per l’inserimento dei bambini adottati, formato relativamente alle tema- tiche specifiche dell’adozione e con specifici compiti. La condizione adottiva non può essere assimilata a quella dei bambini stranieri immigrati con la propria famiglia di origine. Vedi ALLEGATO 1 6 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 8 10/04/2014 11:18:40
COMPITI DELL’INSEGNANTE REFERENTE N ell’ambito della fase di Accoglienza Collaborare con gli insegnanti di riferimento del bam- del bambino/a e della famiglia bino al “progetto accoglienza” per : • renderli partecipi della complessità che sta alla base Porre la famiglia a conoscenza: dell’inserimento del bambino/a • degli stili educativi della scuola • monitorare il percorso educativo/didattico dello stesso • dei progetti inseriti nel POF • partecipare agli incontri di rete con altri servizi. • delle eventuali esperienze e conoscenze pregresse ri- guardo all’adozione Condividere con la famiglia: (compito da svolgere in • delle linee guida per l’inserimento dei bambini adottivi. collaborazione con le insegnanti di classe) I • I bisogni del bambino/a nserimento e Accompagnamento • le finalità e gli obiettivi del percorso educativo del del bambino/a e della famiglia nel percorso proprio figlio/a scolastico • la conoscenza dei codici comunicativi del bambino/a e degli elementi esperienziali significativi della sua Offrire alla famiglia: storia. • il sostegno psicopedagogico (a cura dello Psicopedago- • il piano-accoglienza su misura del proprio figlio/a gista dello Sportello, nelle scuole dove presente) • contribuire alla costruzione di un rapporto di fiducia e • la disponibilità a creare collegamenti e collaborare con di collaborazione tra famiglia e insegnanti attraverso: altre risorse e servizi del territorio, se necessario. • la valorizzazione del ruolo genitoriale • il mantenimento di un tempo e uno spazio aperto per la relazione e il confronto reciproco • l’ascolto e la disponibilità “empatica” • la collaborazione sulle attività. 7 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 9 10/04/2014 11:18:40
L’accoglienza ISCRIZIONE A l primo contatto con la scuola, prima di iscrivere il proprio figlio/a, i genitori potranno ricevere informazio- ni riguardo all’organizzazione scolastica, al POF adotta- to dalla scuola, ai tempi e alle modalità dell’inserimento scolastico, tramite un incontro informativo con l’inse- gnante referente o il Dirigente ( Vedi ALLEGATO 2). La scuola può accettare che il bambino sia iscritto con il cognome adottivo anche nel caso in cui la procedura sia ancora in fase pre-adottiva (nazionale o internazio- nale) per evitare violazioni della privacy in situazioni che richiedono la massima tutela. Si ricorda inoltre che la cittadinanza del bambino adottato è Italiana in ogni caso. 8 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 10 10/04/2014 11:18:40
PRIMO COLLOQUIO INFORMATIVO TRA INSEGNANTE REFERENTE (DIRIGENTE SCOLASTICO) E FAMIGLIA I n questa fase di iniziale approccio, la scuola e la famiglia si scambiano le prime informazioni utili alla reciproca conoscenza . La scuola raccoglierà tutti i dati necessari all’iscrizione: cognome e nome data di nascita provenienza esperienza o meno di scolarizzazione I noltre in questa occasione i genitori potranno ricevere informazioni dall’insegnante referente per l’Adozione, circa: gli stili educativi della scuola l’organizzazione scolastica il POF adottato dalla scuola i progetti inseriti nel POF le esperienze pregresse della scuola riguardo l’a- dozione le linee guida individuate per l’inserimento degli alunni adottati in termini di tempistica e di mo- dalità 9 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 11 10/04/2014 11:18:40
QUANDO AVVIARE LA FREQUENZA SCOLASTICA L a scelta da parte della scuola di accogliere l’iscri- Occorre inoltre tenere conto dei forti disagi e difficol- zione del bambino può non coincidere nei tempi tà di gestione nella realtà scolastica quotidiana che un con l’avvio dell’effettiva frequenza scolastica. inserimento scolastico troppo precoce o poco rispet- A tale proposito si ritiene importante considerare toso dei tempi del bambino può comportare. Pertan- quanto osservato nell’ambito dell’esperienza pro- to si considera opportuno scoraggiare, nell’incontro fessionale e confermato dalla letteratura scientifica, con i genitori, l’inserimento a scuola di bambini rispetto al bisogno prioritario per il bambino di adottati dopo poche settimane dall’arrivo in Ita- costituire il legame di attaccamento con la fami- lia. Sembra opportuno attendere almeno 4-6 mesi glia adottiva. dall’ingresso in famiglia del bambino. 10 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 12 10/04/2014 11:18:41
Percorso educativo personalizzato Secondo incontro genitori/insegnante referen- te/insegnanti di classe: dopo qualche settimana di frequenza verrà effettuato un secondo incontro fina- lizzato ad accrescere la conoscenza reciproca, utile in particolare agli insegnanti per approfondire la conoscenza sulla situazione personale e familia- re del bambino, così che si possano recuperare in- formazioni per formulare un progetto di accoglien- za e inserimento individualizzato. Vedi ALLEGATO 2 11 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 13 10/04/2014 11:18:41
SECONDO COLLOQUIO TRA INSEGNANTE REFERENTE, (DIRIGENTE SCOLASTICO), COORDINATORE DI CLASSE E FAMIGLIA A lla prima fase più burocratica, ne segue un’altra più de- za del bambino da parte della scuola. licata, che va curata con molta attenzione, perché attraver- Dall’altra parte la scuola si farà garante del diritto alla priva- so un lavoro concertato fra scuola e famiglia sarà possibile cy, avendo cura nel trattare con estrema delicatezza tutte le progettare un contesto accogliente e favorevole alla crescita informazioni che verranno riferite nel corso dei colloqui e personale del bambino ed anche costruire un buon avvio chiarendo anche quali risorse può mettere in campo, al fine del percorso scolastico dell’alunno. di facilitare la conoscenza reciproca e le modalità d’intera- L’occasione per facilitare l’incontro ed il dialogo fra scuola zione, spiegando l’organizzazione interna della scuola. I e genitori adottivi si creerà attraverso un colloquio, nel cor- so del quale scuola e famiglia confronteranno le reciproche n particolare sarà importante per la scuola racco- aspettative, individueranno insieme i bisogni impliciti ed gliere informazioni sulle seguenti aree: espliciti del bambino, definiranno e condivideranno stra- tegie funzionali ad accogliere il bambino nel suo primo in- gresso scolastico . Se questa modalità di accoglienza si rivela indispensabile 1- la storia del bambino precedente all’ado- nella circostanza del primo inserimento a scuola, tuttavia zione: è buona prassi che un colloquio conoscitivo e di presa in yy le notizie importanti e conosciute che riguardano la carico dell’alunno si effettui nei cambi di grado scolastico, storia del bambino prima del suo arrivo nella famiglia curando in particolare i passaggi di informazioni fra diversi adottiva ordini di scuole e fra scuola e famiglia. yy percorso scolastico precedente all’adozione, o passaggi L’opportunità per la famiglia di presentare personalmente da un plesso ad un altro, o da una scuola italiana o stra- il proprio bambino consente di trasmettere quella parte più niera ad un’altra personale ed emotiva che molto spesso viene trascurata e yy eventuali traumi importanti che invece può essere estremamente utile per la conoscen- 12 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 14 10/04/2014 11:18:41
2- La sua storia adottiva: yy potenzialità cognitive yy stili di apprendimento yy ascolto della storia adottiva yy autonomia personale (cura di sé) yy quanto tempo ha trascorso in famiglia prima dell’in- yy autonomia nelle attività proposte (giochi, compiti, serimento scolastico altro…) yy abitudini, comportamenti, esigenze del bambino yy all’interno del nucleo famigliare come procede il consolidamento del legame con i ge- 4- Assistenza post-adottiva a cura di: yy Centro Adozioni A.S.L. nitori adottivi yy Ente Autorizzato yy il bambino conosce la propria storia adottiva? yy Altri ervizi yy Capita che parli spontaneamente della propria condi- L’inserimento scolastico del bambino/a è stato affron- zione adottiva al di fuori dei contesti familiari? tato con il Centro Adozioni di riferimento e/o con altri 3- Il suo funzionamento nell’area formativa operatori? ed educativa: yy eventuali atteggiamenti e/o problemi che potrebbero 5 - Tutte quelle informazioni fondamentali e pre- determinare comportamenti insoliti ziose che i genitori, in questa fase, ritengono di yy Lingue parlate prima dell’adozione e lingua usata nel- dover trasmettere in modo da aiutare gli inse- la comunicazione famigliare gnanti a riconoscere e dare significato a possibili yy livello di comprensione e utilizzo della lingua italiana segnali di disagio o difficoltà comportamentali nella vita quotidiana e/o di apprendimento dell’alunno. yy punti di forza e di debolezza del bambino/a in termini Si ritiene che questi due importanti passaggi conoscitivi di: possano consentire una facilitazione della comunicazione yy abilità strumentali scuola-famiglia, favorendo una maggiore chiarezza nella yy abilità espressive individuazione di obiettivi comuni . yy abilità motorie Sarà inoltre opportuno prevedere in itinere successivi yy orientamento spazio-temporale momenti comuni di verifica e progettazione, utili a quali- yy interazioni con altri bambini ficare la scolarizzazione di ogni alunno/a. 13 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 15 10/04/2014 11:18:41
INSERIMENTO Il principio di riferimento è quello della flessibili- tà che la normativa relativa all’autonomia scolastica consente (C.M. 24/06 ; D.P.R. 275/99; D.L. 59/04) nel mettere a disposizione strumenti per ideare per- corsi formativi adattabili allo sviluppo dei bambini adottivi. L’équipe pedagogica valuterà attentamente sia la possibilità di inserire il bambino in una classe precedente a quella indicata per età anagrafica sia l’opportunità di avviare la frequenza scolastica ad anno iniziato e per un numero ridotto di ore al giorno, privilegiando la partecipazione ad attività disciplinari che favoriscano le potenzialità espressi- ve del bambino per canali non solo linguistici. Uno degli insegnanti della classe sarà, per il bambino, la figura di riferimento per aiutarlo ad orientarsi nelle routines del contesto scolastico. Vedi ALLEGATO 3 14 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 16 10/04/2014 11:18:42
INSERIMENTO IN CLASSE ACCOGLIENZA DI GRUPPO: • Arrivo: Conoscenza dei tempi-scuola • È importante che sia il gruppo (e non principalmen- • Tempo individuale, nel gruppo dei pari, con gli adulti. te l’insegnante) che accoglie il/la nuovo/a arrivato/a. Compito dell’insegnante sarà dunque quello di accom- MODALITÀ RELAZIONALE: pagnare il gruppo a tale obiettivo progettando con ade- il gruppo classe diventa specchio accogliente quando per- guato anticipo e in modo condiviso con la classe l’arrivo mette a ciascun bambino di identificarsi e di differenziarsi, del nuovo/a compagno/a. come individuo. • Per preparare un’accoglienza di gruppo sono fonda- mentali alcune attenzioni: • TUTTI SIAMO UGUALI E DIVERSI: yy Ciascuno ha una propria storia personale “diver SPAZIO sa”, ma tutti hanno “uguale” diritto all’ascolto vero TEMPO e al rispetto della riservatezza, nel caso del raccon- RELAZIONI to. yy Ciascuno è portatore di bisogni affettivi e relazio- La classe, davanti ad un nuovo arrivo, potrebbe interrogarsi nali (oltre a quelli strettamente primari) e prendere decisioni concrete e condivise su alcuni punti: yy Le emozioni e i sentimenti appartengono all’indi- SPAZIO: viduo, ma al tempo stesso riconosciuti universali yy Conoscenza degli spazi scolastici in tutti gli individui. yy Utilizzo degli spazi: dalla disposizione dei banchi in aula all’utilizzo degli spazi extra-aula yy Vicino a chi? Perché? TEMPO: • Prima: preparazione all’arrivo 15 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 17 10/04/2014 11:18:42
In classe E’ fondamentale, al fine di favorire l’integrazione In particolare il gruppo ha ritenuto necessario trat- scolastica, promuovere attività nell’ambito della tare il tema della “storia personale” in maniera progettazione ordinaria che trattino di temi re- inclusiva, individuando le modalità più appropriate lativi alla diversità, all’accettazione dell’altro e al a favorire la partecipazione attiva di tutti i bambini, rispetto reciproco, ponendo particolare attenzione affinché non si creino discriminazioni. ai linguaggi utilizzati e ai modelli di famiglia presen- tati, anche attraverso la scelta dei libri di testo. Vedi ALLEGATO 4 16 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 18 10/04/2014 11:18:42
“A scuola tutti dovranno rispettare la mia storia e darmi il tempo che mi serve per crescere e per imparare” (tratto da “La carta dei diritti del bambino adottato”) hanno perciò un bisogno “speciale” di sentirsi accettati e apprezzati dall’insegnante e dal gruppo dei compagni. I n classe i bambini portano se stessi e il proprio mondo. Prendendo spunto dal materiale già esistente riguardo al tema in questione di cui si riportano i riferimenti bi- Ogni classe diventa così un microcosmo che riflette l’uni- verso delle realtà sociali e l’ambiente privilegiato per ac- bliografici e sitografici nell’Allegato 7, il gruppo ha rite- cogliere e riconoscere le storie di ogni bambino. Per poter nuto di riportare nelle presenti linee-guida alcune indi- sostenere i bambini è necessario saper ascoltare le loro cazioni “di base” ritenute importanti suggerimenti per realtà. “La nostra opinione è che la scuola possa dare un gli insegnanti per poter parlare in classe dell’adozione. contributo di grande importanza al benessere dei bambini adottati e può farlo su più piani: quello dell’apprendimen- Sottolineiamo, per inciso, che non è necessario che to, quello della socializzazione, quello della definizione del in classe ci sia un bambino adottato per dire che si proprio valore.” (M.Chistolini, 2006). può diventare figli tramite l’adozione. Però la pre- I bambini adottati, tutti, anche se in misura diversa, han- senza di un figlio adottivo potrebbe portare doman- no vissuto esperienze sfavorevoli, in particolare, quella de e curiosità anche da parte degli altri bambini. dell’interruzione delle relazioni affettive più significative, pertanto presentano inevitabilmente una maggiore fragi- Pertanto siamo convinti che non si possa non parlare di lità rispetto alla fiducia in se stessi e nel proprio valore. adozione a scuola, perché non parlarne significherebbe Sentirsi amati dai loro genitori adottivi sicuramente modi- negare la diversità che caratterizza le famiglie nella società fica in positivo l’immagine di sé, tuttavia di fronte ad una attuale. Si può solo tentare di trovare il modo migliore per delusione - l’amico che ti lascia - o ad un insuccesso - un farlo: il bambino ha bisogno di raccontare la sua storia, con- brutto voto a scuola - il pensiero che possa esserci qualco- dividerla e sentire che viene accettata, come quella degli sa di sbagliato in se stesso può riaffiorare, causando sen- altri. A questo proposito occorre tener presente che spes- timenti di inadeguatezza ed esclusione. I bambini adottati so gli altri bambini hanno un’idea negativa dell’adozione. 17 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 19 10/04/2014 11:18:42
Riteniamo che la via più produttiva da percorre- e nella costruzione del legame famigliare. re per tutti i figli di questo mondo sia quella dell’e- yy Perché è necessario che l’insegnante parli in classe ducazione alla diversità in tutte le sue forme. dell’adozione? Perché in tal modo manda al bambino Parlare di adozione: un messaggio inclusivo e rassicurante: “la tua storia non è troppo strana, non è necessario tenerla nasco- cosa può fare la scuola, come e quando? sta, la possiamo ascoltare tranquillamente”. yy Va da sé che la scuola non possa occuparsi di tutti i yy Un approccio che appare efficace consiste nel nominare problemi che riguardano la sfera personale dei bam- in classe tutte le diversità famigliari, includendo le bini. Possiamo però pensare ad una scuola disponibile possibili realtà che la classe rappresenta nel proprio ad accogliere tutti i bambini tenendo conto della loro microcosmo: bambini in affido, in adozione, bambini storia. Immaginiamo una scuola che entra in una rete con genitori separati che vivono in famiglie ricostituite, di relazioni insieme alla famiglia, agli operatori sociali, bambini che hanno vissuto lutti importanti. Dare un alle associazioni e ad altri interlocutori coinvolti, che nome ai diversi modi di essere famiglia consente di possa accompagnare il bambino nel confronto con la parlarne con serenità e di legittimarli, in modo tale propria storia, il proprio passato, la propria condizio- che appaiano di uguale valore agli occhi dei bambini ne, aiutandolo a trovare un equilibrio soddisfacente. pur riconoscendo le “diversità” che le caratterizza. (Chistolini, 2006) yy A tale scopo appare importante prestare attenzione yy Certamente è compito della famiglia spiegare al bam- alla scelta dei libri di testo nella scuola primaria, pre- bino la propria condizione adottiva e aiutarlo a rico- ferendo quelli che rappresentano le diverse forme di struire la propria storia passata. Per questo l’inse- famiglia utilizzando un linguaggio adeguato per de- gnante, per poter essere d’aiuto in classe, ha bisogno scriverle. di parlare con i genitori per sapere come il tema è sta- yy Occorre tener presente che i bambini adottati inter- to affrontato in famiglia, a che punto sono i bambini nazionalmente sono cittadini italiani che desidera- nella rielaborazione della propria condizione adottiva no sentirsi appartenenti alla famiglia italiana, della 18 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 20 10/04/2014 11:18:42
quale generalmente assorbono rapidamente la cul- certo punto della sua vita è stato separato da lei, ha tura. L’insegnante può intervenire e sottolineare tale trascorso un periodo in un orfanotrofio e ha vissuto appartenenza qualora essa venga messo in dubbio esperienze sfavorevoli, prima di essere adottato. Può dagli altri bambini, come a volte accade (“sei maroc- darsi che tutte queste vicende siano state elaborate e chino, sei cinese”). Ciò non significa negare la diver- accettate serenamente, ma può anche darsi che siano sità somatica nei casi in cui appare evidente indicato- ancora presenti pensieri e ricordi disturbanti, ferite re dell’origine del bambino, che va altresì valorizzata non sanate, soprattutto se il bambino è arrivato da come caratteristica personale distintiva. poco tempo nella famiglia adottiva e viene precoce- yy Non è indispensabile realizzare progetti specifici per mente inserito a scuola. In quest’ultimo caso possia- parlare di adozione in classe, ma è possibile cogliere mo aspettarci che il bambino manifesti di fronte a tali gli spunti presenti trasversalmente in tutti gli ambiti argomenti qualche forma di disagio, come distrazione, disciplinari: geografia, religione, storia, lingua ecc., a agitazione, cali di prestazione, eccetera. Per questo è partire dall’esperienza dei bambini, portando avanti il opportuno che l’insegnante, prima di iniziare un’atti- lavoro di valorizzazione delle diversità. vità con contenuti “sensibili” per l’adozione, avverta i yy Una menzione particolare meritano le attività didatti- genitori e rimanga in contatto con loro per monitorare che connesse allo studio della storia e della successio- le reazioni del bambino. ne temporale, in cui i bambini sono sollecitati a pen- La stessa attenzione va posta alle richieste di portare a sare alla loro nascita, al loro passato e alle diverse fasi scuola documenti e testimonianze della nascita o dei primi della loro vita. È evidente che la risonanza emotiva di mesi di vita, oggetti che i bambini adottati nella stragrande queste tematiche sarà diversa per un bambino che è maggioranza non possiedono. nato e cresciuto senza scosse nella sua famiglia rispet- yy In generale, l’insegnante nello svolgimento del suo to ad un bambino adottato. Diversamente dagli altri, il programma quotidiano tocca argomenti che possono bambino adottato spesso è nato in un Paese lontano, essere “sensibili” per un bambino adottato: guardare da una donna diversa dalla sua mamma attuale, ad un un film, leggere un racconto dell’antologia, proporre 19 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 21 10/04/2014 11:18:42
una scrittura autobiografica, trattare gli aspetti fisio- logici della riproduzione e della nascita… Anche in questi casi non si tratta di evitare l’argomento, ma aver presente la risonanza emotiva che può avere nel bambino/ragazzo e parlarne con i genitori. yy Gli insegnanti possono intervenire anche nei momenti liberi e nelle interazioni spontanee tra bambini, e con la loro autorevolezza possono chiarire la condizione adottiva legittimandola e connotandola in modo po- sitivo. yy A tale scopo di seguito riportiamo alcuni suggeri- menti per poter utilizzare il linguaggio più appro- priato per spiegare l’adozione, rispetto a termini comunemente usati ma che possono dare adito a fraintendimenti e giudizi. La tabella “Linguaggio” è tratta “Guida per l’insegnante all’adozione” Da: Teacher’s Guide to Adoption, (www.familyhelper.net/ad/adteach.html). Trad. italiana a cura del Gruppo Kantutita. 20 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 22 10/04/2014 11:18:43
LINGUAGGIO Evita questo termine Preferisci questo termine Perché Genitore vero Genitore di nascita Esistono genitori “immaginari”? Genitore naturale Genitore biologico I genitori adottivi sono veri quanto quelli biologici (madre di nascita/biologica, La mancanza di legami di sangue non rende un geni- padre di nascita/biologico tore adottivo meno genitore mamma/papà di nascita) genitore di nascita; madre biologica / padre biologico donna che ha fatto nascere Figlio naturale figlio di nascita, figlio biologico Come sopra. Ed esistono figli “artificiali”? illegittimo, non voluto non esiste un termine da preferire Non si dovrebbe stigmatizzare un bambino a causa delle circostanze della sua nascita Madre nubile madre/mamma di nascita la parola “nubile” o “non sposata” contiene un giudi- zio morale Rinunciare, dar via, porre in adozione o (meglio) scegliere oggi le madri di nascita possono prendere decisioni arrendersi, abbandonare, far l’adozione, lasciare in adozione responsabili e ben informate adottare, mettere in adozione Tenere il bambino, prendere diventare genitore, adottare il bimbo, “Decise di diventare madre di quel bimbo invece di il bambino incontrarsi nell’adozione scegliere l’adozione” Adozione straniera adozione internazionale, tra paesi diversi la parola “straniera” ha una connotazione negativa Bambino difficile, bambino con bisogni particolari danneggia meno la fiducia in sè stesso del bambino non facilmente adottabile Adotta una strada, sponsorizza una strada le pubblicità usano in modo sbagliato il verbo “adot- adotta un parco aiuta / sostieni un parco tare” come esca commerciale per raccogliere soldi 21 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 23 10/04/2014 11:18:43
Scuola-Famiglia E’stata sottolineata l’importanza di mantenere nel tempo rapporti costanti scuola-famiglia, favoren- do un continuum educativo scuola-famiglia a soste- gno del bambino-ragazzo nel percorso scolastico e del monitoraggio delle capacità di apprendimento, integrando le diverse immagini che genitori e inse- gnanti costruiscono del bambino-ragazzo nei diversi contesti di appartenenza, come un arricchimento re- ciproco. 22 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 24 10/04/2014 11:18:43
Continuità Prestare attenzione ai cambiamenti che riguardano il percorso scolastico del bambino-ragazzo attivan- do una stretta collaborazione tra insegnanti delle classi nei momenti di passaggio da un ciclo scola- stico all’altro, con passaggio di documentazione e informazioni. Vedi ALLEGATO 5 23 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 25 10/04/2014 11:18:44
CONTINUITA’ D urante l’iter scolastico dell’alunno è fondamentale erano costruite nel precedente ambiente scolastico, quindi mantenere una stretta collaborazione fra scuola e famiglia crea una discontinuità (perdita) nelle relazioni e può com- ed un clima favorevole di scambi, nel rispetto dei differenti portare un’amplificazione dei vissuti di disorientamento ruoli, per la definizione e il monitoraggio del percorso sco- e un bisogno di certezze e conferme, che sperimentano lastico, educativo e formativo. anche i ragazzi non adottati. E’ importante quindi che la Sbilitàe nelle scuola sappia riconoscere tali implicazioni emotive per scuole si è in genere attivata una buona sensi- poter sostenere i ragazzi a far vivere le novità come un nella fase di prima accoglienza dell’alunno adottato, momento di crescita positiva. I tuttavia col passare del tempo è facile che un ragazzo adot- tato divenga “come tutti gli altri”, per cui non si presta più nfatti, quanto più si va avanti nel ciclo di studi, tanto più attenzione alla sua specificità. D’altra parte l’essere adot- diventano imprescindibili i risultati scolastici, che si rag- tati rappresenta una condizione esistenziale che accom- giungono gradualmente e tramite una sommatoria ed una pagna la persona per tutta la vita e in alcuni momenti del integrazione di saperi. Apprendimenti che spesso si scon- percorso scolastico, quali quelli del passaggio da un ordine trano con difficoltà abbastanza comuni nei ragazzi adotta- di scuola ad un altro, possono emergere specifici timori e ti, quali la fatica nel mantenersi costanti su una attività o insicurezze che vanno lette e comprese alla luce dell’ado- uno studio o nell’impegnarsi in qualcosa il cui esito non sia zione, al fine di attribuire significati chiari e condivisi. vicino e concretamente fruibile. I bambini e i ragazzi adottati hanno vissuto interruzioni A tali condizioni può essere difficile raggiungere quella e importanti perdite di legami affettivi significativi. Tale serenità che è indispensabile per un buon apprendimen- caratteristica della storia personale passata è spesso con- to. Tra i fattori che possono influenzare una buona pre-di- nessa a una fragilità di fondo, che li porta a pensare di non sposizione allo studio c’è anche la capacità degli adulti di valere abbastanza. Il passaggio da un ciclo di studi all’altro riferimento dei ragazzi (genitori ed insegnanti) di aspet- comporta il cambiamento delle figure di riferimento che si tare e rispettare i loro tempi di apprendimento e l’essere 24 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 26 10/04/2014 11:18:44
consapevoli di quali aspettative li investono. Quando sono tamenti trasgressivi, prevaricanti o di chiusura nei con- troppo elevate possono creare ansia e senso di inadegua- fronti di compagni ed insegnanti. Tutte queste manifesta- tezza nei ragazzi, mentre un buon percorso di orientamen- zioni sottendono il bisogno di ricevere conferme, la paura to fatto dalla scuola media verso la scuola superiore, più di essere rifiutati o il tentativo di occultare aspetti di sé rispondente alle capacità e alle attitudini dei ragazzi, può vissuti come carenti, fragili, svalutati, dei quali si teme la portare ad una riflessione su di sé corretta, critica ma co- non accettazione o la derisione nel gruppo dei coetanei e struttiva, e a svolgere una sana azione di stimolo ed ac- che celano sentimenti di disistima ed insicurezza. E’ chia- compagnamento. ro che per gli alunni adottati l’adolescenza non è che una A tappa di un lungo e continuo percorso di elaborazione, nche la confusione e la turbolenza emotiva che invade ma proprio per questo essi hanno bisogno di trovare do- la mente dei preadolescenti e degli adolescenti, che comin- centi che sappiano accogliere i loro bisogni, sentimenti ed ciano a misurarsi con la definizione della propria identità, emozioni, che siano in grado di costruire un gruppo classe è un processo ancora più difficile per gli adottati, i quali accogliente, in cui sia possibile condividere e sentirsi ca- rimettono in gioco tutta la loro identità, le loro origini e la piti, che possano leggere i comportamenti ed i meccani- loro storia, per capire chi sono, a chi appartengono, per ri- smi sottesi che li generano, che sappiano offrire,attraverso costruire le loro radici, per riconciliarsi con il passato. Il ri- le attività scolastiche, occasioni di crescita personali e di schio che si acuiscano i conflitti tipici dell’età è molto alto: confronto col gruppo. In questo senso è imprescindibile è necessario capire, ascoltare la loro voce, leggere con le muoversi in modo coordinato, creando reti fra le scuole, giuste lenti i loro bisogni, poiché in un clima di estrema coinvolgendo il nucleo familiare, al fine di veicolare nel turbolenza esistenziale risulta molto difficile fare spazio modo migliore le informazioni e tenere aperto il dialogo. R per gli apprendimenti. A questa età diventa fondamentale per un ragazzo essere accolto ed accettato nel gruppo dei isulta allora indispensabile accompagnare l’alun- pari e l’appartenenza al gruppo viene conquistata anche no nei diversi momenti di passaggio di ciclo, in modo da attraverso strategie di compiacenza, seduttività o compor- trasformare l’accoglienza da “iniziale” a “permanente” 25 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 27 10/04/2014 11:18:44
(M.Chistolini,2006), in modo che divenga una modalità di dei nuovi arrivati; porsi con l’allievo, che lo dovrebbe accompagnare costan- • identificare un insegnante all’interno della classe che temente nel percorso di studi e che possa divenire una cul- possa fungere da riferimento; tura diffusa nella scuola e trasferibile in tutti i suoi diffe- • prestare attenzione, nella scelta della classe, a evitare renti gradi. Nella maggior parte delle scuole sono già attive la concentrazione di specificità diverse e particolar- una serie di buone prassi, quali la realizzazione di progetti mente problematiche; continuità che consentano di: • inserire l’ alunno in una classe in cui sia affiancato a compagni già conosciuti; • creare occasioni di confronto in cui si curi il passag- • costruire, all’interno della classe, un buon clima rela- gio di informazioni fra docenti di differenti ordini di zionale attraverso attività che sensibilizzino gli allievi scuola ; all’accoglienza, alla valorizzazione delle diversità, • programmare un colloquio conoscitivo e di presa all’inclusione. in carico dell’alunno in occasione di ogni cambio di grado scolastico; • predisporre incontri sia iniziali, sia in itinere, fra docente referente e coordinatore di classe con la famiglia, al fine di favorire le comunicazioni ed ag- giornarle alla maturazione personale e degli appren- dimenti dell’allievo; • organizzare giornate di scuola aperta, in cui si possa familiarizzare con il nuovo ambiente tramite visite alla scuola e incontri con compagni ed insegnanti in momenti preliminari all’effettiva frequenza; • istituire figure di allievi tutor che si prendano cura 26 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 28 10/04/2014 11:18:44
La rete che sostiene I l “monitoraggio” del percorso del bambino-ragazzo e del suo benessere a scuola include la necessità a es- sere disponibili a lavorare in rete in maniera coordi- nata tra scuola, famiglia e servizi (Centro Adozioni e Neuropsichiatria Infantile) che seguono o conosco- no il bambino e la sua storia, attraverso periodici in- contri di verifica. Vedi ALLEGATO 6 27 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 29 10/04/2014 11:18:44
LA RETE: servizi che si rivolgono alla famiglia Il gruppo di lavoro ha istituito un contatto cui ci si può rivolgere per necessità riguardo a tematiche inerenti l’adozione CENTRO ADOZIONI – CONSULTORIO ASL NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Distretto Cremona: Vicolo Maurino, n°12 Tel:0372497817 AZIENDA ISTITUTI OSPEDALIERI DI CREMONA adozioni.cremona@aslcremona.it U.O. territoriale di Cremona Distretto Crema: V. Gramsci, Tel: 0373899383 Via S. Maria in Bethlem, n°3 adozioni.crema@aslcremona.it Tel: 0372405930 - 405950 Distretto Casalmaggiore: V. Azzo Porzio,n°73– 0375284161 CONSULTORIO UCIPEM CREMONA consultorio.casal@aslcremona.it FONDAZIONE ONLUS UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI CREMONA Via Milano, n° 5/c – Cremona yy Per le scuole dell’infanzia e primarie di Cremona città: Tel: 037220751 o 037234402, cell.: 3286243539; IC Cremona 1 : Maestra Elisabetta Gaimarri: segreteria@ucipemcremona.it eligaimi@gmail.com SOC. COOP. SOCIALE GRUPPO GAMMA yy Per le scuole secondarie di I e II grado di Cremona città: Polo Territoriale di Neuropsichiatria Infantile IC Cremona 3 : Prof.ssa Gloria Joriini: dell’Infanzia e dell’Adolescenza, gloriajoriini@libero.it Servizio Privato Accreditato yy Per tutte le scuole della provincia di Cremona : Sede Operativa: Via Bonomelli, n° 81 - Tel: 0372415603; IC Castelverde: Maestro Mario Zelioli: adozionescuola@coopgruppogamma.it mariozelioli@fastpiu.it AZIENDA SOCIALE CREMONESE ASSOCIAZIONE “GDS Via S. Antonio del Fuoco, n°9 – Tel:0372803440; Genitori Si Diventa ONLUS” info@aziendasocialecr.it Sede Locale -Punto Informativo Castelverde (CR) diventarecr@genitorisidiventa.it 28 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 30 10/04/2014 11:18:45
Difficoltà a scuola Quando un bambino/ragazzo presenta in ambito la lettura e la comprensione del suo disagio deve te- ner conto della componente emotiva correlata scolastico difficoltà di apprendimento, comporta- mento o di altra natura, alla condizione adottiva. 29 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 31 10/04/2014 11:18:45
Diffondere la cultura dell’adozione L a scuola, consapevole del fatto che la presenza de- gli alunni adottati è un dato strutturale che riguar- da l’intero sistema scolastico, si impegna a curare la sensibilizzazione dei docenti alle problematiche dell’adozione promuovendo appositi momenti for- mativi-informativi e/o segnalando le proposte provenienti da agenzie esterne. Vedi ALLEGATO 7 30 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 32 10/04/2014 11:18:45
BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA yy “Carta dei diritti del bambino adottato” yy M. Chistolini (a cura di) “Scuola e Adozione ” ed. Franco Angeli, 2006 • “Protocollo accoglienza bambini adottivi”- Direzione Didattica Orvieto Capoluogo (scaricabile da Internet) • “Tracce. L’ Adozione e altre storie” realizzato dall’e- quipe adozioni dell’Azienda USL di Rimini (scaricabile da Internet) • www.genitorisidiventa.org • www.adozionescuola.it • www.coordinamentocare.org 33 31 Libro definitivo Divya Gatti completo.indd 33 10/04/2014 11:18:45
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