NOVITA' SULLA VITAMINA D - DR. R. GIANNATTASIO D M I LIVELLO UOC MEDICINA NUCLEARE E CMM PSP ELENA D' AOSTA - ASL NA1 CENTRO - Raffaele Giannattasio
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NOVITA’ SULLA VITAMINA D DR. R. GIANNATTASIO D M I LIVELLO UOC MEDICINA NUCLEARE E CMM PSP ELENA D’ AOSTA – ASL NA1 CENTRO
VITAMINA D3 E D2 Deriva dal colesterolo, Deriva dall’ergosterolo, dall ergosterolo, sintetizzato dagli organismi presente nelle piante animali
RUOLO DEL FEGATO NEL METABOLISMO DELLA VITAMINA D • IDROSSILAZIONE IN POSIZIONE 25 • MITOCONDRI: IDROSSILASI (CYP27, CITOCROMO P450) • MICROSOMI: CITOCROMI P450 AD ATTIVITA’ VARIABILE PER D2 O D3 E METABOLITI • SINTESI DELLA VITAMIN D BINDING PROTEIN (DBP) • SINTESI DELL’ ALBUMINA • INIBIZIONE DELLA 25 IDROSSILASI DA LIVELLI ELEVATI DI 1.25 (OH)2 D
RUOLO DEL RENE NEL METABOLISMO DELLA VITAMINA D • PRODUZIONE DI VENTI METABOLITI (PRINCIPALI 24.25 D E 1.25 D) • CITOCROMOSSIDASI MITOCONDRIALE (1-ALFA E 24) DEI TUBULI PROSSIMALI • STIMOLAZIONE: PTH, IGF-1 • INIBIZIONE: CALCIO, 1.25 D3, FOSFATO, FATTORE DI CRESCITA 23 DERIVATO DAI FIBROBLASTI (FGF23)
PRODUZIONE DI 1,25(OH)2 E 24,25(OH)2 VITAMINA D
LA 1α 1α IDROSSILASI IN SEDE EXTRARENALE • COLON • PROSTATA • MAMMELLA • OSTEOBLASTI • CERVELLO • EPIDERMIDE • PLACENTA • MACROFAGI • POLMONE • CHERATINOCITI
AZIONE SULLA 1α 1α IDROSSILASI NEI MACROFAGI E NEI CHERATINOCITI • GAMMA-INTERFERONE (GAMMA-IFN): STIMOLAZIONE (FASE ATTIVA DELLA MALATTIA) • TUMOR NECROSIS FACTOR-ALFA (TNF-ALFA): STIMOLAZIONE • 1,25(OH)2-VIT D E CALCIO: AZIONE MODESTA • IPERCALCEMIA ED AUMENTO DI 1,25 (OH)2 VIT D IN SARCOIDOSI, LINFOMI E MALATTIE GRANULOMATOSE
M. GRANULOMATOSE CON IPERCALCEMIA DA AUMENTO DI 1.25(OH)2 VIT D GRANULOMATOSI INFETTIVE • TUBERCOLOSI • COCCIDIOMICOSI DISSEMINATA • ISTOPLASMOSI • CANDIDIASI • LEBBRA GRANULOMATOSI NON INFETTIVE • M. DI HODGKIN E LINFOMI NON-HODGKIN • BERILLIOSI • GRANULOMATOSI SILICONE INDOTTA • GRANULOMATOSI DI WEGENER • GRANULOMA EOSINOFILO
SARCOIDOSI • IPERCALCEMIA NEL 10% DEI PAZIENTI • IPERCALCIURIA (FINO AL 50%) • AUMENTO DEI LIVELLI DI 1.25 (OH)2 VIT D • ATTIVITA’ 1ALFA IDROSSILASICA DEI MACROFAGI POLMONARI E DEL TESSUTO LINFOIDE
Scintigrafia con 67Ga-C nella sarcoidosi Segno scintigrafico definito come “panda” cefalico, dovuto all’intensa e simmetrica captazione naso- oculo-parotidea
Scintigrafia con 67Ga-citrato nella sarcoidosi Segno scintigrafico definito come “lambda” intratoracico, dovuto alla simmetrica captazione linfonodale ilare bilaterale e dei linfonodi dell’azygos, retrocavali o della loggia di Barety.
IDROSSILAZIONE EPATICA E RENALE ORMONE PRODUZIONE ENDOGENA REGOLAZIONE METABOLICA CON FEEDBACK DELLA SINTESI AZIONE SU ORGANI LONTANI DALLA SEDE DI PRODUZIONE MECCANISMO D’ AZIONE
VITAMIN D RECEPTOR (VDR) VDR RXR COMPLESSO VDR-RXR (ETERODIMERI) VDR REGIONI REGOLATRICI DEI GENI SOTTO CONTROLLO DELLA VIT D: ELEMENTI DI RISPOSTA ALLA VIT D (VDRE)
AZIONI RAPIDE DELLA 1,25(OH)2 VIT D • FLUSSO INTRACELLULARE DI IONI CALCIO • ATTIVITA’ DELLA PROTEINCHINASI C • RECETTORE DI MEMBRANA NON IDENTIFICATO?
LIVELLI DI VITAMINA D ED ESPOSIZIONE AL SOLE VITAMINA D DOPO ESPOSIZIONE DI TUTTO IL CORPO AGLI UV V ITAMINA D (nmol/L) 100 80 60 40 GIOVANE 20 ANZIANO 0 0 1 2 3 4 5 6 GIORNI Holick et al. Lancet 1989
TESSUTI E CELLULE CON PRESENZA DI VITAMIN D RECEPTOR (VDR) • INTESTINO • CHERATINOCITI DELLA • RENE CUTE • OSSO • MELANOCITI • TESSUTO EMOPOIETICO • FIBROBLASTI CUTANEI • TESSUTO IMMUNITARIO • IPOFISI • MIOCARDIO • PARATIROIDI • MUSCOLO LISCIO • PANCREAS (CELLULE • CERVELLO BETA) • FEGATO • CORTICALE SURRENALE • MAMMELLA • MIDOLLARE SURRENALE • ENDOTELIO • OVAIE • TESTICOLI
EFFETTI EXTRASCHELETRICI DELLA VITAMINA D Holick MF e coll. New Engl J Med 2007
AZIONE DELLA VITAMINA D Azione antitumorale Mineralizzazione ossea Azione immunomodulante Funzionalita’ Funzionalita muscolare Protezione Cardiovascolare
RELAZIONE FRA RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI E LIVELLI DI VITAMINA D IL DEFICIT DI VITAMINA D RADDOPPIA IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE Wang TJ et al., Circulation 2008
VITAMINA D E DIABETE? IN BAMBINI E ADOLESCENTI CON DIABETE MELLITO DI TIPO I L’ HbA1c PUO’ ESSERE RIDOTTA DALLA SOMMINISTRAZIONE DI VITAMINA D SENZA MODIFICARE LA DOSE DI INSULINA LA SUPPLEMENTAZIONE CON VITAMINA D NON MODIFICA LA MASSA GRASSA E LA HbA1c MA PUO’ MIGLIORARE LE COMPLICANZE DEL DIABETE
VITAMINA D E RIDUZIONE DEL RISCHIO DI NEOPLASIE? • AUMENTA L’ L’ APOPTOSI • FAVORISCE LA DIFFERENZAZIONE DELLE CELLULE TUMORALI • RIDUCE LA PROLIFERAZIONE CELLULARE (NEOPLASIE MAMMARIE, INTESTINALI) • RIDUCE L’ L’ ANGIOGENESI E LA FORMAZIONE DI METASTASI • MINORE RISCHIO DI MALATTIE VIRALI
DOSAGGIO DELLA VITAMINA D: CONTROVERSIE L’ IMPRECISIONE DEI METODI DI DOSAGGIO DELLA 25 VIT D RENDE DIFFICILE DEFINIRE I LIVELLI DI VIT D OTTIMALI PER L’ OSSO I DOSAGGI ATTUALMENTE IMPIEGATI PER LA DETERMINAZIONE DELLA 25 (OH) VITAMINA D POSSONO INCLUDERE ALTRI METABOLITI DELLA VITAMINA D
VITAMINA D E NEOPLASIE? ESISTE UNA CORRELAZIONE INVERSA FRA BASSI LIVELLI DI 25 VIT.D E RISCHIO DI SVILUPPARE CANCRO DEL COLON-RETTO IL RISCHIO DI CANCRO AL SENO PUO’ ESSERE ASSOCIATO A SPECIFICI POLIMORFISMI DEL RECETTORE DELLA VITAMINA D, IN PARTICOLARE CYP24A1
EFFETTI SCHELETRICI ED EXTRASCHELETRICI DELLA VITAMINA D Bischoff- Bischoff-Ferrari HA et al., Am J Clin Nutr 2006
VITAMINA D E NEOPLASIE?
VITAMINA D E NEOPLASIE? NELLE DONNE LA VITAMINA D PUO’ ESSERE UN AGENTE EFFICACE NEL RIDURRE IL RISCHIO DI CANCRO ASSOCIATO ALL’ OBESITA’ IN STUDI OSSERVAZIONALI SEMBRA CHE L’ ESPOSIZIONE AGLI UVB SOLARI E LA VITAMINA D RIDUCANO NELLE DONNE IL RISCHIO DI CANCRO SOPRATTUTTO AL SENO ED AL COLON-RETTO
VITAMINA D ED OSTEOPOROSI Azione antitumorale Mineralizzazione ossea Azione immunomodulante Funzionalita’ Funzionalita muscolare Protezione Cardiovascolare
1,25(OH)2 VIT D E ASSORBIMENTO INTESTINALE DI CALCIO • DIFFUSIONE PASSIVA 15% • TRASPORTO ATTIVO CARRIER MEDIATO 85%
APPORTO DI CALCIO PRIME DECADI DI ULTIME DECADI: VITA: PICCO DI PERDITE MASSA OSSEA AUMENTATE
VITAMINA D E TESSUTO MUSCOLARE • INDUCE LA PRODUZIONE DI PROTEINE MUSCOLARI • ATTIVA I MECCANISMI DI TRASPORTO DEL CALCIO DEL RETICOLO SARCOPLASMATICO NECESSARI PER LA CONTRAZIONE MUSCOLARE VITAMINA D TROFISMO MUSCOLARE Mowe M: J Am Geriatr Soc 1999; 47: 220- 220-26
VITAMINA D E MUSCOLO LA DISAMINA DI 10 LAVORI (SU 1679) HA EVIDENZIATO CHE IL TRATTAMENTO CON VIT D (DOSE = > 800 UI), CON O SENZA SUPPLEMENTO IN Ca, RIDUCE NEGLI ANZIANI IL RISCHIO DI CADUTE NEL MUSCOLO DELLE DONNE ANZIANE LA VIT D3 AUMENTA DEL 30% IL VDR E DEL 10% LE FIBRE MUSCOLARI
FRATTURE DI FEMORE NEGLI ANZIANI: FRATTURE DA FRAGILITA’ • NEGLI OVER 65 ANNI LA CAUSA PIU’ FREQUENTE DI MORTE E DISABILITA’ E’ IL DANNO DA CADUTA • IL DANNO DA CADUTA PIU’ GRAVE E’ LA FRATTURA DELL’ ANCA • L’ 80% DELLE FRATTURE D’ ANCA NEGLI OVER 65 ANNI INTERESSA LE DONNE • LA OSPEDALIZZAZIONE PER FRATTURA D’ ANCA DI DONNE OVER 65 ANNI E’ AUMENTATA DEL 23% DAL 1988 AL 1996
TERAPIA CON Ca E VITAMINA D: RIDUZIONE DELLE FRATTURE ? ADEGUATO APPORTO IN CALCIO + VITAMINA D (800 UI/die) TALE DA PORTARE LA 25 VITAMINA D A LIVELLI SIERICI SUPERIORI A 50 nmol/l RIDUCONO IL RISCHIO DI FRATTURA NEGLI ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI TUTTI I PAZIENTI IN TERAPIA PER L’ OSTEOPOROSI DOVREBBERO RICEVERE ADEGUATI APPORTI DI Ca E VIT D PER OTTENERE IL MASSIMO BENEFICIO DAL TRATTAMENTO
TERAPIA CON Ca E VITAMINA D: AZIONE SULL’ OSSO IN CIRCA 700 DONNE IN POSTMENOPAUSA TRATTATE PER 3 ANNI CON Ca (1000 mg/die) E COLECALCIFEROLO (800 UI/die) LA BMD TOTAL BODY, LOMBARE E FEMORALE AUMENTAVANO LA VIT D DA SOLA NON PREVIENE LE FRATTURE DELLA ANCA E VERTEBRALI MENTRE IN ASSOCIAZIONE A Ca RIDUCE LE FRATTURE DELL’ ANCA
TERAPIA CON Ca E VITAMINA D: AZIONE SULL’ OSSO IN 20 COPPIE DI GEMELLE (9 – 13 ANNI) LA SUPPLEMENTAZIONE CON Ca, 800 mg, E VIT D, 400 UI, HA DETERMINATO ALLA TOMOGRAFIA QUANTITATIVA PERIFERICA (pQCT) UN SIGNIFICATIVO GUADAGNO NELLA DENSITA’ TRABECOLARE DI RADIO E TIBIA DISTALI NONCHE’ DELLO SPESSORE DELLA CORTICALE TIBIALE
TERAPIA CON Ca E VITAMINA D: AZIONE SULL’ OSSO LA TERAPIA CON Ca E VIT D RIDUCE IL RISCHIO DELLE FRATTURE NON VERTEBRALI SOPRATTUTTO NEGLI ANZIANI OSPEDALIZZATI SUPPLEMENTI DI VIT D E CALCIO POSSONO PREVENIRE LE FRATTURE DELL’ ANCA E DI ALTRE SEDI. LA TERAPIA CON Ca E VIT D NON AUMENTA IL RISCHIO DI MORTE
TERAPIA CON VITAMINA D E RISCHIO DI MORTE L’ AUMENTO DELL’ APPORTO DI VIT D NEI BAMBINI E NEGLI ADULTI OLTRE A MIGLIORARE IL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO RIDUCE IL RISCHIO DI MORTALITA’, DI ALCUNI TUMORI E DI MALATTIE AUTOIMMUNI NONOSTANTE I LIVELLI DI VIT D VARIANO PER PAESE, SESSO E STAGIONE LA RELAZIONE INVERSA FRA LIVELLI DI VIT D E MORTALITA’ E’ MOLTO CONSISTENTE
AMBULATORIO OSTEOPOROSI PSP ELENA D’ AOSTA ASL NA1 CENTRO MOC DEXA FEMORE
AMBULATORIO OSTEOPOROSI PSP ELENA D’ AOSTA
25 VD 25VD 1.25 VD 1.25VD ANNO NUMERO MEDIA +/- NUMERO MEDIA +/- CAMPIONI DEVIAZIONE CAMPIONI DEVIAZIONE STANDARD STANDARD 2006 1579 18.7 +/- 290 40.4 +/- 10.6 19.9 2007 1570 19.4 +/- 208 36.8 +/- 11.1 23.9 2008 1698 25.7 +/- 97 56.1 +/- 13.9 28.1 2009 1985 26.4 +/- 142 51.3 +/- 11.9 25.4 2010 1914 27.3 +/- 103 58.1 +/- 12.7 26.9 2011 1710 30.2 +/- 137 53.6 +/- 13.2 21.7
ASL NA1CENTRO: SUPPLEMENTAZIONE CON VIT D NELL’ AREA METROPOLITANA DI NAPOLI AMBULATORIO OSTEOPOROSI PSP E. D’ AOSTA 25 VD 25VD 1.25 VD 1.25VD ANNO NUMERO MEDIA +/- NUMERO MEDIA +/- CAMPIONI DEVIAZIONE CAMPIONI DEVIAZIONE UOMINI/DONNE STANDARD STANDARD 2006 1579 18.7 +/- 290 40.4 +/- 136/1443 10.6 19.9 2011 1710 30.2 +/- 137 53.6 +/- 272/1438 13.2 21.7 R GIANNATTASIO ET AL, BIFOSFONATI, GIBIS, SET 2013; XIV, 2: 30
VITAMINA D: 2006 VS 2011 METABOLITA 2006 2011 DELTA 19.2 30.2 25 VIT. D +/- 10.6 +/- 13.2 + 11.0 57.3% 40.4 53.6 1.25 VIT. D +/- 19.9 +/- 21.7 +13.2 32.7%
25 VITAMINA D 35,00 30,00 30,16 25,00 v. n. 30 - 60 ng/ml 20,00 18,72 15,00 10,00 5,00 0,00 1 2 2006 2011
FABBISOGNO DI VIT D: 1.500 – 2.300 UI/die SUPPLEMENTAZIONE ANNI VITAMINA D UI/die 0.5 -1 0 - 400 (1.000?) 1 – 10 0 - 400 11 - 17 0 - 600 18 - 60 400 - 600 60 - 70 600 > 70 800
CLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI 25(OH)-VITAMINA D DEFINIZIONE ng/ml nmol/L CARENZA < 20 100 >250 INTOSSICAZIONE >150 >375 * Fattore di conversione: nmol/L : 2.5 ⇒ ng/ml Linee Guida SIOMMMS 2011
PREVENZIONE DELLA OSTEOPOROSI CON VITAMINA D COLECALCIFEROLO (UI): 800 die, 5.600 settimana, 25.000 UI/mese 25 VITAMINA D SIERICA = 30 – 60 ng/ml INCREMENTO DELLA 25 (OH) VIT D SIERICA DOPO 100 UI DI COLECALCIFEROLO (1UI = 0.025 mcg): 0.7 - 1.1 ng/ml
TERAPIA CON VITAMINA D NELLE AFFEZIONI DEL METABOLISMO FOSFO-CALCICO COLECALCIFERO, CALCIFEDIOLO 1-ALFA- CALCITRIOLO ERGOCALCIFEROLO CALCIFEDIOLO ABBREVIAZIONE VITAMINA D3, D2 25(OH)-D 1-ALFA(OH)-D 1,25(OH)2-D DURATA D’ AZIONE 1 – 3 MESI 2 – 6 SETTIMANE 8 – 12 ORE 2 – 5 GIORNI INDICAZIONI CARENZA DI VITAMINA MALASSORBIMENTO, INSUFFICIENZA INSUFFICIENZA D, MALASSORBIMENTO MALATTIE EPATICHE RENALE ED RENALE ED IPOPARATIROIDISMO IPOPARATIROIDISMO NON GRAVI GRAVI MALASSORBIMENTO RACHITISMO
MONITORAGGIO DELLA TERAPIA CON VITAMINA D • CALCEMIA (E CALCIURIA) • CALCIO IONIZZATO E/O CORRETTO • FOSFOREMIA (E FOSFATURIA) • 25(OH)-VITAMINA D SIERICA • 1,25(OH)2-VITAMINA D SIERICA (SE POSSIBILE) • PTH SIERICO
OSTEOPOROSI * L’Osteoporosi é causa di più di 8.9 milioni di fratture all’anno, 1 ogni 3 secondi. Johnell O and Kanis JA, Osteoporos Int 17: 1726, 2006 * La prima frattura da Osteoporosi è associata con l’86% di rischio di conseguire una qualsiasi altra frattura. Kanis JA et Al, Bone 35: 375, 2004 * La maggior parte dei pazienti a rischio, che ha riportato almeno una frattura da osteoporosi, non é né identificata, né trattata. Nguyen TV et Al, Med J Aust: 180, 2004
PREVENZIONE DELLE RIFRATTURE DA FRAGILITA’? Pazienti che hanno ricevuto terapia medica • Solo ~20% Pazienti che non hanno ricevuto terapia medica Esiste ancora un gap tra la riparazione della frattura da 20% fragilità e la prevenzione delle future fratture.5 80% 1 Dell RM, et al J Bone Joint Surg Am 2009;91(suppl 6):79- 6):79-8 2 Solomon DH, et al Am J Med 2003;115(5):398- 2003;115(5):398-400 3 Andrade SE, et al Arch Arch Intern Med 2003;163(17):2052- 2003;163(17):2052-2057 4 Harrington JT, et al Arthritis Rheum 2002;47(6):651- 2002;47(6):651-654 5 AOA About Own the Bone http://www.ownthebone.org/about- http://www.ownthebone.org/about-own-own-the- the-bone.aspx. * La terapia per l’Osteoporosi (Ca, Vitamina D, Farmaci) riduce del 30-60% il rischio di incorrere in una ulteriore frattura… (Jennings et Al., Osteoporosis Int., 2010)
CONCLUSIONI: VITAMINA D E FRATTURE • LA VITAMINA D (ASSOCIATA A CALCIO) RIDUCE IL RISCHIO DI FRATTURE • I FARMACI IMPIEGATI NELL’ OSTEOPOROSI HANNO LA MASSIMA EFFICACIA SOLO SE E’ ASSICURATO UN ADEGUATO APPORTO DI VITAMINA D E CALCIO. • LA VITAMINA D, MIGLIORANDO IL TROFISMO MUSCOLARE, RIDUCE IL RISCHIO DI CADUTA E IL DANNO DA CADUTA E QUINDI LE FRATTURE
CONCLUSIONI: AZIONI EXTRASCHELETRICHE DELLA VITAMINA D • LA PRESENZA DEL VDR IN MOLTE LINEE CELLULARI SUPPORTA L’ AZIONE EXTRASCHELETRICA DELLA VITAMINA D • SEBBENE MOLTI LAVORI EPIDEMIOLOGICI SEMBRANO CONFERMARE QUESTE AZIONI ESISTONO ANCORA CONTROVERSIE SU ALCUNI EFFETTI EXTRASCHELETRICI DELLA VITAMINA D
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