Novità sull'esame di maturità 2020 - di Barbara Urdanch - Didattica Inclusiva

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Novità sull’esame di maturità 2020
di Barbara Urdanch

L'esame di Stato cambia ancora volto, anche se l'impianto generale resta lo stesso, come
assicura il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti: le novità introdotte sono solo dei
ritocchi o, come nel caso delle Prove Invalsi, l’attuazione di norme che erano già state
approvate, ma sono poi state rimandate dal precedente governo.

Alla maturità di giugno 2020 le prove standardizzate di italiano, matematica e inglese
torneranno ad essere obbligatorie. Infatti, gli studenti di quinta, per essere ammessi
all’esame di maturità, dovranno sostenere (dal 2 al 31 marzo), le Prove Invalsi, come già
previsto dalla Legge 107/2015 e dal Decreto 62/2017: lo chiarisce la recente C.M. n.
2197, avente come oggetto “Esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione
secondaria di secondo grado a.s. 2019/2020 – indicazioni” , che elenca vecchi e nuovi
requisiti richiesti per poter sostenere gli esami di Stato alla fine delle scuole superiori.
https://www.miur.gov.it/documents/20182/2159038/Circolare+n2197.pdf/470e6776-cce7-
4ad3-afb9-5d1e4f396145?version=1.0&t=1574681819898

Requisiti di ammissione all’ Esame di Stato saranno, quindi:

   •   frequenza scolastica
   •   profitto scolastico
   •   partecipazione obbligatoria durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere
       nazionale predisposte dall’INVALSI
   •   svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze
       trasversali e l’orientamento, secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi.

L’obbligatorietà delle Prove Invalsi preoccupa un po’ gli studenti, che forse non hanno
ben chiaro il fatto che, essendo degli strumenti di valutazione di sistema e non individuali,
l’eventuale risultato negativo non pregiudica la loro partecipazione all’esame e non fa
assolutamente media. Si ricordi che le prove (a carattere censuario) sono utili per
conoscere punti di forza e di debolezza del nostro sistema scolastico e possono aiutare il
ministero a mettere in campo azioni di accompagnamento a vantaggio dei singoli istituti
più in difficoltà. Per questo già lo scorso anno, anche se non obbligatorie, vi hanno
partecipato il 96% degli studenti.

Presentata anche la prima prova scritta e i cambiamenti del colloquio.

Per la prima prova scritta ridiventa obbligatoria una traccia storica, all’interno della prova
di tipo B, che prevede l’analisi e la produzione di un testo argomentativo.

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“La scelta è motivata dalla consapevolezza che la storia costituisce disciplina
fondamentale nella formazione degli studenti di tutti i percorsi di studio e che vada, quindi,
valorizzata anche nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di
istruzione.” (C.M. n. 2197/2019)

Il ministro, in un’intervista, ha ricordato che: «C'è stata una mobilitazione di intellettuali che
ha aperto un dibattito importante sul ruolo dell'insegnamento della storia nella formazione
dei nostri ragazzi. La scuola non è un mondo chiuso, ma permeabile alle idee e proposte
della società civile. Proporre anche una traccia storica nella prova scritta di Italiano non
cambia l’esame, offre una possibilità in più. Una possibilità importante che conferma il
valore della conoscenza del passato per preparare al meglio il futuro».

In verità la storia non è mai stata cancellata dall’esame, in quanto il D.lvo n. 62/2017
prevede espressamente per le prove scritte anche l’ambito storico:
       • artistico
       • letterario
       • storico
       • filosofico
       • scientifico
       • tecnologico
       • economico
       • sociale

Tanto è vero che la storia era presente nelle simulazioni nazionali e nella prova d’esame di
giugno 2019. Una delle tre proposte di tipo B, analisi e produzione di un testo
argomentativo (“L’eredita’ del Novecento”) richiedeva allo studente conoscenze
approfondite sui temi storico-sociali del XX secolo. Quest’anno, però, il MIUR ha voluto
che “almeno una delle tracce della tipologia B (analisi e produzione di un testo
argomentativo) debba riguardare l’ambito storico”, perché la storia è una disciplina
importante.

Il 21 novembre 2019 è stato pubblicato un Decreto Ministeriale, il n. 1095, concernente
il Quadro di riferimento per la redazione e lo svolgimento della prima prova scritta
dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2019/20, con
relativa griglia di valutazione per l'attribuzione dei punteggi.

La prova, che avrà una durata di 6 ore, prevede tre tipologie:

      1. Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano
      2. Analisi e produzione di un testo argomentativo
      3. Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

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Con riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico,
economico, sociale, e per dar modo ai candidati di esprimersi su un ventaglio
sufficientemente ampio di argomenti, saranno fornite sette tracce: due per la tipologia A,
tre per la tipologia B e due per la tipologia C.

Le tracce avranno la seguente struttura:

          •   Tipologia A: Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano, compreso
              nel periodo che va dall’Unità d’Italia ad oggi.
          •   Tipologia B: Analisi e produzione di un testo argomentativo.
          •   Tipologia C: Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su
              tematiche di attualità.

Per il colloquio vengono eliminate le buste per l’avvio dell’esame orale, ritenute da
alcuni ansiogene, ma da altri una garanzia di pari opportunità per gli studenti.

 “La Commissione esaminatrice, ha spiegato Fioramonti in un’intervista «manterrà una
serie di materiali che serviranno a far partire l'esame. Ma, anziché sorteggiarli come in una
lotteria si sapranno prima quali saranno gli argomenti scelti. Che verranno proposti agli
studenti per far iniziare l'orale. Quei materiali saranno a disposizione degli studenti prima
dell'inizio dei colloqui».

Circa l’avvio del colloquio, viene mantenuto quanto scritto nel Decreto legislativo n.
62 del 2017.

L’orale, quindi, partirà sempre dai materiali preparati dalla commissione e non da
“domande” e il materiale verrà considerato come spunto per affrontare un problema e
discuterlo.

Al candidato verrà proposto di “... analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e
problemi per verificare la sua capacità di affrontare con autonomia, padronanza e
responsabilità le tematiche e le situazioni prospettate.”

L’avvio avverrà “mediante l’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla
commissione d’esame in un’apposita sessione di lavoro, con l’immutata finalità di
“verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la
capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera
critica e personale anche utilizzando la lingua straniera”, materiali che dunque devono
consentire un approccio multidisciplinare.

Si tratta quindi di valutare le competenze del candidato sia nelle singole discipline che
nella sua capacità generale di riflettere su di esse e collegarle.

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Ma in che modo testi, documenti, esperienze, progetti, problemi saranno proposti a
ciascun alunno? In che modo si potrà garantire a tutti pari opportunità di partenza,
imparzialità e trasparenza?

Poiché l’ordinamento della nostra scuola è già da anni improntato al principio della
“personalizzazione” della didattica, è del tutto normale pensare che il punto d’avvio del
colloquio possa essere scelto dalla commissione in funzione del candidato: tenendo conto
cioè delle sue potenzialità, delle sue capacità, del suo profilo culturale. La nota ministeriale
sugli esami di stato chiarirà certamente questo ed altri punti.

Resta da chiarire come sarà la seconda prova scritta: sarà multidisciplinare, mista,
come lo scorso anno, cioè riguarderà una o più discipline che caratterizzano i corsi di
studio? Ad esempio, latino e greco al classico; matematica e fisica allo scientifico;
scienze umane e diritto ed economia al liceo delle scienze umane (opzione economico-
sociale); discipline turistiche e aziendali e inglese all’istituto tecnico per il turismo; scienze
degli alimenti e laboratorio di servizi enogastronomici per l’alberghiero. In ogni caso, le
materie della seconda prova scritta saranno comunicate dal MIUR, come ogni anno, a fine
gennaio o inizio febbraio.

Entra a pieno titolo l’alternanza scuola lavoro, ora chiamata PCTO (Percorsi per le
competenze trasversali e l’orientamento). Il D.Lgs. 62/2017 prevedeva come requisito di
ammissione il regolare svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro. La Legge di
bilancio 2019 ha rimodulato l’alternanza, cambiandole il nome e riducendone il monte ore,
ma non ha modificato il fatto che i PCTO sono obbligatori per gli studenti del triennio di
tutte le scuole superiori.

Ci saranno anche dei momenti per presentare le attività svolte nell'ambito di Cittadinanza
e Costituzione. Infatti, per quanto riguarda l’educazione civica, il ministro Fioramonti,
dopo aver appreso del parere negativo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione,
ha annunciato un lavoro di gruppo da parte di associazioni di dirigenti, docenti e studenti
per discutere della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio
per preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’Educazione
civica.

Per quanto riguarda le date, le prove scritte dell'esame di Stato si svolgeranno durante la
terza settimana di giugno e precisamente:

   •   1 a prova : 17 giugno alle ore 8,30
   •   2 a prova: 18 giugno alle ore 8,30.

L'orale dovrebbe iniziare, quindi, il lunedì successivo, come è successo anche con
l'esame di Stato dell'anno scorso.

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Per quanto riguarda l’attribuzione del credito scolastico, l’art. 15 del d.lgs. n° 62/2017
prevede, con norma transitoria, che per gli studenti che sostengono l’esame di Stato
nell’anno scolastico 2019/2020 il credito scolastico conseguito nel terzo anno di corso,
sulla base della previgente normativa, sia convertito secondo la specifica tabella (terza
tabella) inserita nell’allegato A. Pertanto, il punteggio totale del credito scolastico da
attribuire a ciascuno studente ammesso all’esame di Stato nel corrente anno scolastico
sarà determinato dalla somma del credito già attribuito per il terzo anno di corso,
convertito sulla base della tabella di cui sopra, e il credito attribuito per il quarto e il quinto
anno di corso utilizzando la tabella denominata “Attribuzione credito scolastico”. (C.M. n.
2197/2019)

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