"New New Techniques": il nuovo cd il del

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"New New Techniques": il nuovo cd il del
“New     Needs   Need    New
Techniques”: il nuovo cd (il
primo     in    solo)    del
chitarrista triestino Andrea
Massaria
          “New Needs Need New Techniques”

            Andrea Massaria guitar solo

                 CD LR 896 | LEO RECORDS

“L’improvvisazione è un salto nel buio, nell’ignoto,
   e non possiamo sapere quale parte di noi stessi
emergerà dal buio non appena iniziamo a suonare ed a
"New New Techniques": il nuovo cd il del
maggior ragione quando suoniamo da soli…” (Andrea
                      Massaria)

“Nuovi bisogni hanno bisogno di nuove tecniche”, così recita il titolo
del nuovo cd, il primo in solo, del chitarrista triestino Andrea
Massaria, uscito proprio in questi giorni per la Leo Records,
prestigiosa casa discografica ed etichetta britannica, fondata da Leo
Feigin sul finire degli anni settanta, che pubblica da allora
interessanti progetti discografici di musicisti jazz e sperimentali di
tutto il mondo.

“New Needs Need New Techniques” raccoglie nove tracce sonore ispirate
dalla gestualità e dall’intenzione più profonda di tre pittori
importantissimi, per il musicista e per noi, quali Pollock,
Rauschenberg e Rothko.

  Angoris, 28-10-2016 – JAZZ & WINE OF PEACE 2016 – Tenuta
  di Angoris Villa Locatelli – The Music of Carla Bley
  Andrea Massaria & Buce Ditmas – Andrea Massaria, guitar;
  Bruce Ditmas, drums – Foto © 2016 Luca d’Agostino /
  Phocus Agency
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Andrea Massaria, sapiente e colto musicista, che fin dalla tenere età
ha dedicato la sua vita alle sei corde, pur con alle spalle una
infinita produzione discografica quale leader o compagno di avventure,
decide che è arrivato il momento di misurarsi in solo, sfida tanto
complicata quanto stimolante. Con “New Needs Need New Techniques”
dimostra di essersi misurato con un innovativo stile che è espressione
di geniale creatività attivata attraverso la trasformazione timbrica
dello strumento stesso: così come i differenti stili dei tre artisti
fonte di ispirazione, Andrea Massaria coglie nelle sue sfumature
sonore i loro cardini più importanti, muovendosi fra effetti digitali
e materiali più poveri (una radiolina, un ventilatore, oggetti vari ed
improbabili presi dal quotidiano). La musica che sorge si muove fra
atmosfere più oniriche fino a scaturire nelle mille sfumature e
vibrazioni di una vera e propria orchestra. Riuscendo appieno a
colmare di emozioni proprio le menti più curiose ed i cuori più
appassionati.

Per il primo album di solo guitar di Andrea Massaria non è opportuno
pensare a un modello di riferimento. Massaria si è inventato uno stile
alla   chitarra    elettrica   che   è   espressione   di   una   creatività
implementata      sulla   trasformazione    timbrica    dello     strumento:
basterebbero pochi secondi per riconoscere la sua musica, una strana
ed avventurosa narrazione che io dico potrebbe benissimo sostituire il
linguaggio poco comprensibile dei cartoon di Mickey Mouse. New needs
need new techniques è un lavoro che mette in relazione la pittura,
vista come anello di congiunzione di tutta l’arte, con la musica ed
instaura un ponte immaginario tra le tecniche. Tre espressionisti
astratti (Rotko, Rauschenberg e Pollock) filtrati nell’ottica musicale
di Massaria, un concetto di trasfigurazione dell’essenza stilistica
dei tre pittori tramite l’improvvisazione ed una serie di tecniche
estensive applicate allo strumento che danno l’idea di un panorama di
agenti in successione che brulicano. Massaria usa in maniera calibrata
i pedali, gli effetti eco, i riverberi, le sindromi del circuit
bending, gli spezzoni radiofonici, il drone e gli scivolamenti sulla
tastiera e per Rauschenberg si inventa persino delle sovrapposizioni
vocali. In New needs need new techniques non c’è però solo una
trasposizione di umori e di tecniche tra arti differenti e dubito che
"New New Techniques": il nuovo cd il del
si possa ascoltare Massaria tenendo solo in mente quanto la nostra
memoria aurale custodisce delle essenze dei tre pittori; si può ben
dire che pur trovandoci in aree mentali simili, Massaria non fa lo
stesso   lavoro   dei   tre   pittori   americani,   ma   eccede   negli
atteggiamenti: se Pollock dipingeva scorrendo nei suoi dipinti,
Massaria allora scivola con la sua musica, mentre Rauschenberg
riordina in fasi i suoi dipinti, Massaria li appende, se Rotko produce
sospensione Massaria provoca il galleggiamento. E’ un doppio senso
quello imposto da New needs need new techniques, che è rimando e
negazione dell’azione dei pittori, ma è un modo estremamente
intelligente di affrontare l’arte del ventunesimo secolo: qui, in 9
brani (3 per ogni artista) si vive solo un pieno e splendido
parcheggio nella musica di Massaria, certamente uno dei chitarristi
più originali dell’attuale improvvisazione libera. (CD Liner Notes di
Ettore Garzia)

Andrea Massaria ha iniziato a suonare la chitarra a sette anni, ha
studiato chitarra classica con Guido Percacci e Pierluigi Corona ed è
passato al jazz e alla libera improvvisazione nel 1990. Ormai le
collaborazioni sono innumerevoli ed è considerato in patria e
all’estero uno dei più importanti chitarristi italiani. Ciò rende
ancora più notevole il fatto che questo ‘New Needs Need New
Techniques’ sia il suo primo album da solista. Tre artisti americani
totalmente diversi lo hanno ispirato per questo album: Mark Rothko,
Robert Rauschenberg e Jackson Pollock. Ha dedicato tre pezzi a
ciascuno di loro e, come indica già il titolo, Massaria non si limita
solo alla chitarra. Al contrario, usa un arsenale completo di pedali e
altra elettronica per costruire il suo mondo sonoro. Sentiamo ancora
quei tre pittori? Non in modo molto diretto, ma si possono riconoscere
alcune atmosfere, Massaria usa registrazioni parlate in ‘RA3’,
qualcosa che si adatta bene alla pop art ovviamente, nei pezzi
dedicati a Pollock sentiamo suoni che si adattano bene alla tecnica
del dripping che ha reso questo artista così famoso e i pezzi dedicati
a Rothko sembrano sculture sonore atmosferiche, qualcosa che si
avvicina molto bene a questi dipinti prevalentemente monocromatici. In
breve, un album molto vario di un chitarrista eccezionale. (Recensione
NIEUWE NOTEN)
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Fra i chitarristi più originali della scena impro internazionale c’è
certamente Andrea Massaria, autore di tanti incontri con i musicisti
creativi internazionali, ma che su questa sua recente incisione si
presenta da solo, con l’eccezione di RA 3 con la voce di Francesco
Forges. È un disco ricco di effetti speciali, di nuove tecniche, che
come il titolo del disco fa notare, spuntano da nuove esigente
dell’ispirazione dell’artista. I titoli prendono il nome da tre famosi
pittori espressionisti, gli americani Jackson Pollock, Robert
Rauschenberg e Mark Rothko, che hanno ispirato Massaria durante la
produzione dell’album. Da un brano all’altro si sperimenta con tutto
quello che le possibilità della moderna tecnologia mettono a
disposizione dell’artista, così che vien fuori un album piuttosto
vario e fantasioso, come le tele degli artisti che lo hanno ispirato.
Una volta entrati in sintonia con il mondo sonoro di Massaria si
seguono con interesse le evoluzioni che provengono dalle corde e dagli
strumenti a disposizione. Un disco di sicuro originale, anche
all’interno di quello che è il mondo dell’avanguardia contemporanea.
/Recensione MusicZoom)

Musicista chitarrista e compositore, docente di chitarra jazz al Conservatorio
B. Marcello di Venezia ed al Conservatorio A.
Buzzolla di Adria.

Nato a Trieste il 10/4/65, inizia lo studio della chitarra classica ad undici
anni sotto la guida dei Maestri Guido Percacci e Pierluigi Corona.

Dopo un’intensa attivita’ come chitarrista classico, dal 1990 si dedica al jazz
studiando con, tra gli altri, Joe Pass, Kenny Burrell, Mike Stern, Bruce Forman,
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Stefano Battaglia, Sandro Gibellini, Nat Adderley Ron Carter, James Williams.

Nel 1997 ha vinto a Monteroduni (IS) l’Eddie Lang jazz contest, uno dei piu’
importanti concorsi Europei per chitarristi jazz.

E’ stato votato molte volte tra i migliori chitarristi jazz italiani nella
classifica Top Jazz della rivista Italiana Musica Jazz.

Dal 2007 si defica alla musica improvvisata ed all’improvvisazione creativa
attingendo da una vasta gamma di influenze che spaziano dal free jazz al
soundwork strutturale, dal noise alla musica classica contemporanea. Molto
attento all’esplorazione delle naturali possibilita’ del suo strumento insieme
all’uso degli effetti, la sua ricerca e’ volta a sperimentare ciò di cui la
chitarra è capace dal punto di vista del suono e dell’espressione, con e senza
preparazione.

Ha un’intensa attivita’ concertistica in Italia ed all’estero sia da leader sia
da ospite in varie formazioni.

Svolge un’intensa attivita’ didattica tenendo seminari in tutt’Italia.

Ha registrato piu’ di venti cd dei quali molti da leader o da co-leader.

Ha collaborato e collabora con molti musicisti tra i quali Evan Parker, Butch
Morris, Oliver Lake, Barre Phillips, Paul Lytton, Greg Ward, Sylvie Courvoiseur,
Tom Rainey, Rob Mazurek, Giancarlo Schiaffini, Matt Maneri, Bruce Ditmas, Howard
Curtis, Katja Cruz, Clementine Gasser, Giovanni Maier, Danilo Gallo, Michele
Rabbia, Elio Martusciello, Pasquale Mirra, Walter Prati, Cristiano Calcagnile,
Stefano Battaglia, Ernie Adams, Dee Alexander, Giovanni Mancuso, Ettore
Fioravanti, Paolo Birro, Rosario Bonaccorso, Zeno DeRossi,, Achille Succi,
Olivier Manoury, Silvia Bolognesi, Ernest Dawkins,, Dado Moroni, Bruno Marini,
Flavio Boltro, Francesco Bearzatti, Alessandro Fedrigo, Massimiliano Furia,
Stefano Senni, Mauro Negri, Gianni Basso, Robert Bonisolo, Kyle Gregory, Lee
Brown, Jack McDuff, Bobby Durham, Glauco Venier, Slatko Kaucic, Dario Deidda,
Aldo Zunino, Mark Abrams, Emanuele Cisi, Daniele D’Agaro, Arrigo Cappelletti e
molti altri.

Per maggiori informazioni in dettaglio www.andreamassaria.com

PER ACQUISTI:
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Email a: andrea.massaria@libero.it

http://andreamassaria.bandcamp.com/

http://leorecordsmusic.com/downloads/cdlr896/

VIDEO

https://youtu.be/63IH33hPAOI

Cantautrici: è on line il
bando per il Premio Bianca
D’Aponte
ANCORA APERTE LE ISCRIZIONI PER IL 17° PREMIO BIANCA
        D’APONTE, IL CONTEST PER CANTAUTRICI

   E “CANTICO DEI MATTI” DI BIANCA D’APONTE DIVENTA COLONNA
SONORA DI UN VIDEO-MANIFESTO VIRALE SULLA CHIUSURA DEI TEATRI

Le canzoni di Bianca d’Aponte, la cantautrice campana
prematuramente scomparsa nel 2003, continuano a raggiungere
nuovi importanti traguardi. La sua “Cantico dei matti”, nella
versione di Brunella Selo e Fausto Mesolella, è infatti stata
scelta come colonna sonora di “L’artista incontra se stesso”,
un video-manifesto, diventato virale, sulla chiusura dei
teatri, con la EkoDance Company e la regia di Cosimo Morleo.
Ecco il video, girato alla Reggia di Venaria
(Torino): www.facebook.com/PremioBiancaDAponte/posts/286008745
0894786

Sono intanto aperte, fino al 30 aprile, le iscrizioni per la
"New New Techniques": il nuovo cd il del
17a edizione del “Premio Bianca d’Aponte – Città di
Aversa”, l’unico contest in Italia riservato a cantautrici. Il
nuovo bando di concorso è disponibile
su www.premiobiancadaponte.it, insieme alla scheda di
iscrizione. La partecipazione è come sempre gratuita.

Le finali sono previste al teatro Cimarosa di Aversa il 22 e
23 ottobre 2021.

Il lancio del nuovo bando è avvenuto quando purtroppo, a causa
dell’emergenza sanitaria, non si è ancora svolta la finale

della 16a, edizione, prevista per lo scorso ottobre e che
verrà riprogrammata non appena le condizioni lo consentiranno.
In lizza, come già annunciato, ci saranno BamBi da Napoli,
Simona Boo da Termoli (Campobasso), Ebbanesis da Napoli,
Lamante da Piovene Rocchette (Vicenza), La Zero da Piano di
Sorrento (Napoli), Lucrezia da Bologna, Miglio da Brescia,
Elena Romano da Firenze, Sara Romano da Monreale (Palermo),
Veronica da Aversa (Caserta), Chiara White da Firenze.

Le finaliste del Premio 2021 saranno come sempre selezionate
da un nutrito e prestigioso Comitato di garanzia, composto da
cantanti, autori e compositori nonché da operatori del settore
e giornalisti e critici musicali. Alla vincitrice del premio
assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000, a
quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” una di €
800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore
interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi
previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della
giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

Nelle passate edizioni il premio assoluto è andato a Veronica
Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci
(2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo
(2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011),
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa
Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica
Morrone (2017), Francesca Incudine (2018), Cristiana Verardo
(2019).

Il premio della critica – dal 2017 ribattezzato “Premio
Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico
della manifestazione – è stato invece attribuito a Marilena
Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007),
Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo,
2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra
Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013),
Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle
(2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene
Scarpato (2018), Lamine (2019).

Il Premio Bianca d’Aponte, che si avvale della direzione
artistica di Ferruccio Spinetti, ospita ogni anno una artista
di grande popolarità che assume il ruolo di madrina. Per la

16a edizione era stata scelta Arisa, che era stata preceduta
da: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra
di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra
Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava,
Brunella Selo, Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere.

Per ulteriori informazioni: 336 694666 – 335
5383937; info@biancadaponte.it – info@premiobiancadaponte.it
"New New Techniques": il nuovo cd il del
Disponibile da oggi “L’eros
segreto di Dante”: il libro
svela tutti i segreti del
Sommo Poeta con una nuova
lettura   allegorica  della
Divina Commedia
   Sessualità ed erotismo nell’opera appena editata “L’eros
  segreto di Dante”. L’autore rivela come, in diversi canti
della Commedia, Dante, con grande ambiguità e dissimulazione,
si spinga sino alla descrizione dei suoi rapporti erotici con
                          Beatrice

   “Nel corso dei secoli, il Poeta è stato trasformato,
   nell’immaginario collettivo, in una figura rigida e
 stereotipata. Eppure, sono numerosissimi i passi oscuri
     e ambigui che il poeta sciorina sotto il naso del
        lettore, a volte avvertendolo, ma più spesso
dissimulandoli con voluta noncuranza”, dichiara l’autore
                        Renato Ariano
A partire da oggi “L’eros segreto di Dante”, edizioni Youcanprint, è
disponibile su Amazon, nelle librerie dei circuiti La Feltrinelli e
Mondadori Store o sul sito della casa editrice. Il volume racconta uno
degli aspetti meno noti ma più sorprendenti è quello dell’eros dantesco,
che fa capolino, a sorpresa, in mezzo ai versi teologici della Divina
Commedia. La scoperta di questo messaggio è di Renato Ariano, medico,
scrittore e studioso di Dante, che ne parla nel suo ultimo libro “L’eros
segreto di Dante”.

LA LETTURA ALLEGORICA DELLA COMMEDIA E LA VENA EROTICA – Tutti sanno che
la Divina Commedia di Dante è un’opera allegorica, con diversi livelli di
lettura. Ariano ne propone uno inedito e clamoroso, di solito ignorato o
addirittura      rimosso   dai    commentatori   ufficiali:   quello   dell’eros
dantesco.

“Nel corso dei secoli, il Poeta è stato trasformato, nell’immaginario
collettivo, in una figura rigida e stereotipata – sottolinea Ariano –
Eppure, sono numerosissimi i passi oscuri e ambigui che il poeta sciorina
sotto il naso del lettore, a volte avvertendolo, ma più spesso
dissimulandoli con voluta noncuranza. La rivelazione di canti della
Commedia, soprattutto del Paradiso, in cui Dante, con grande ambiguità e
dissimulazione, inserisce aspetti di evidente sessualità ed erotismo,
sino alla descrizione dei suoi rapporti erotici con Beatrice, sarà certo
sconvolgente per quanti siano ancora legati alla visione di un Dante
bigotto e ortodosso. Al termine del libro il lettore potrà capire che il
messaggio segreto di Dante è ancora oggi attuale e rivoluzionario, in una
società solo apparentemente permissiva”.

IL LINGUAGGIO COLORITO E LA COMMEDIA COME SOGNO – A testimonianza di un
linguaggio molto libero e non senza doppi sensi osceni, l’autore rileva
nella Commedia il frequente uso di espressioni molto sboccate come
“bordello, culo, femmine da conio, puttana, puttaneggiar, meretrici,
merda, natiche, sconcia, sozzo”. A questi elementi facilmente intuibili,
va aggiunto il fatto che la Commedia è una “mirabile visione”, quindi è
come un sogno e in quanto tale va interpretata non tanto con la
razionalità, quanto con l’intuizione. “Nella Commedia Dante utilizza non
la prosa ma la poesia, ossia lo strumento più idoneo per trasmettere il
rumore di fondo delle energie e degli archetipi che si agitano
nell’inconscio collettivo – evidenzia Ariano – È anche vero che le
pulsioni più profonde, come quelle sessuali, che proprio laggiù
risiedono, talvolta possono emergere a sorpresa, violando i confini
dell’autocensura dell’autore. I sogni descritti da Dante vengono
reinterpretati, in questo libro in chiave psicoanalitica”.

L’AUTORE – Renato Ariano è medico, scrittore e studioso di Dante. In
passato     ha   pubblicato      numerosi   testi   scientifici   di   argomento
allergologico. Si è anche occupato delle relazioni tra cambiamenti
climatici e malattie allergiche. Ha già scritto un testo divulgativo per
ragazzi “Il vento è un’autostrada per pollini” (Edizioni Leucotea) e nel
2017 un saggio dal titolo “Dante, templare nascosto”. Adesso esce il
secondo libro dantesco, “L’eros segreto di Dante” (Editore Bonanno). Nel
corso dei suoi studi sul poeta fiorentino e dei suoi scritti e in
particolare sulla Commedia, opera straordinaria e in gran parte
enigmatica, l’autore ha individuato in essa dei particolari inaspettati e
meno ortodossi rispetto a quello che la cultura accademica ci ha
tramandato.

                       L’EROS SEGRETO DI DANTE

              Intervista con l’autore Renato Ariano

Quali sono i motivi per cui, di solito, la gente legge libri su Dante
Alighieri?

Uno dei motivi sta nel fatto che si tratta di un autore molto famoso che
ci costringono a studiare a scuola, dicendoci che la sua opera, la Divina
Commedia, è per molti il capolavoro della lingua italiana, ed è
obbligatorio leggerla. In realtà, anche a scuola, la lettura di
quest’opera è faticosa e frammentaria. È un libro in versi, scritto in un
linguaggio di sette secoli fa. Per questo lo leggiamo con difficoltà,
aiutandoci costantemente con delle note e limitandoci in genere ai passi
più facili e spettacolari, come quello di Paolo e Francesca, di Farinata,
di Ugolino. Pur essendo molto diffusa è spesso sopportata come una
scocciatura dagli studenti e conosciuta in superficie. La cantica più
letta è quella dell’Inferno, più emozionante e scenografica. Invece, la
più misteriosa e ricca di misteri è quella del Paradiso, assai meno
letta. È accaduto anche a me, poi ho riscoperto la Commedia da adulto
quasi per caso e incominciata ad amarla.

Perché qualcuno dovrebbe leggere il suo libro?

Perché scoprirà, con sorpresa, un Dante meno tradizionale e ingessato di
quello in cui la cultura ufficiale lo ha trasformato, nei secoli. Per
molti lettori tradizionali sarà una scoperta addirittura sconvolgente.
Nella Commedia ci sono un sacco di messaggi occulti e dissimulati, perché
Dante doveva proteggersi da molti nemici, come l’Inquisizione cattolica,
che   lo   avrebbe   certo   condannato   se   lui   avesse   espresso   troppo
esplicitamente il suo pensiero. Di nemici politici ne aveva già troppi,
dato il suo caratteraccio, e non poteva esporsi troppo. Nel mio libro il
lettore troverà la risposta a molti dei segreti che lui nasconde nella
Commedia e in particolare vengono rivelati passi erotici ambigui e
abitualmente dissimulati, presenti soprattutto nel Paradiso, che come ho
già detto è la cantica meno conosciuta dai lettori comuni.

Come è possibile che questi segreti finora non siano stati ancora
rivelati da qualcuno?

Questi segreti della Commedia di Dante Alighieri sono sempre stati sotto
gli occhi di tutti. Non credo certo di essere stato il primo a scoprirli.
Penso piuttosto che, nel corso dei secoli, questa scelta del Poeta sia
stata sistematicamente nascosta o mistificata al fine di disinnescare la
carica rivoluzionaria del Poeta, ricoprendola con un velo di bigottismo e
conformismo. La Commedia non è solo la banale favoletta della redenzione
di un’anima che giunge al Paradiso, dopo aver visto i peccati
dell’umanità. Dante voleva lanciare un diverso messaggio per cui la
liberazione e la salvezza dell’individuo passa attraverso l’integrazione
e l’equilibrio estremo tra sacro e profano. Per questo Dante presenta a
sorpresa, nella Commedia, immagini di estremo erotismo che sfuggono ai
meno attenti o vengono tralasciate dai più prudenti. Quindi non bisogna
pensare a un Dante bigotto e ortodosso, come ancor oggi qualcuno vorrebbe
farci credere, ma invece a un personaggio dallo spirito totalmente libero
e ancor oggi attualissimo.

Perché Dante avrebbe inserito brani erotici all’interno di un’opera
teologica, oltre che poetica?

Dante era un uomo molto passionale, nel bene e nel male, e come ci dice
Boccaccio, il suo primo biografo, estremamente lussurioso, per tutta la
sua vita. Lo si ricava anche da altre sue opere, meno studiate a scuola,
come ad esempio le rime petrose, di una sensualità esasperata. Su questo
particolare di solito gli insegnanti sorvolano. Si tende, invece, a
sottolineare l’amore platonico e spirituale nei confronti di Beatrice,
metaforicamente interpretata come la Grazia divina ricevuta e l’allegoria
di Cristo che salva l’umanità. Probabilmente, in vita, Dante non ebbe mai
un vero rapporto amoroso con questa donna, descritta come un angelo sceso
dal cielo. In realtà, come dice Jorge Luis Borges, Dante ha scritto la
Commedia per poter idealmente far rinascere Beatrice e realizzare
fantasiosamente con lei un vero rapporto. Questo suo sogno lo costruisce
con estrema efficacia poetica e con passi di estrema sensualità ed
erotismo, che sciorina di fronte al lettore in ben ventidue passi del
Paradiso. Questa sua scelta è coerente con la sua visione della realtà in
cui egli lega indissolubilmente l’Amor sacro all’Amor profano.

Questa scelta di Dante è una novità per la sua epoca?

Affatto, Dante ha un riferimento preciso, costituito da un Libro Sacro,
presente nella Bibbia, il Cantico dei cantici poema in cui si narra della
storia di un amore sensualissimo di un giovane e una fanciulla in cuisi
raffigurava allegoricamente l’amore tra Dio e la sua Chiesa. Questa
volontà di sintesi e di integrazione è una costante di Dante, nella
Commedia, che si manifesta nel presentare uniti e concordi in Paradiso,
personaggi famosi come San Tommaso e Sigieri di Brabante oppure san
Bonaventura e Gioacchino da Fiore, che in vita invece erano in
opposizione. L’idea fondante e rivoluzionaria di Dante è che corpo e
spirito non siano realtà contrapposte, ma complementari. Così l’amore
carnale non è qualcosa di staccato dalla divinità, ma un’anticipazione di
quell’amore totale che esploderà luminoso nell’Empireo. In questa maniera
Dante lancia anche un messaggio di speranza per tutta l’umanità.

Perché quello che lei scrive nel suo libro non è mai stato diffuso nella
conoscenza generale?

Il sesso, come ce lo presenta Dante nel Paradiso, riprendendolo dal
Cantico dei cantici, costituisce una realtà rivoluzionaria. Bisogna
ricordare che la sessualità ha sempre subito, nelle diverse epoche
storiche, un’implicita e sottintesa volontà di potere da parte delle
diverse istituzioni sociali, sia religiose sia secolari. Questi poteri
hanno sempre dettato le condotte fondamentali della vita, i desideri
appropriati, gli standard estetici. La visione del sesso come peccato fu
introdotta nel cristianesimo da Paolo di Tarso, ma anche i poteri
politici, in qualche maniera, hanno sempre teso a regolamentare il sesso.
Il nucleo dell’erotismo è rappresentato dalla trasgressione e questa è
sempre potenzialmente rischiosa per le regole della vita sociale. Per
questo Dante andava bene come grande poeta e teologo accreditato, ma
doveva essere edulcorato nei suoi aspetti più trasgressivi.

Quali altri elementi di curiosità sono presenti nel suo libro?

Con vari esempi, cerco di spiegare un altro segreto, quello della
numerologia   dantesca,   struttura   portante   del   poema,   assai   poco
conosciuta. I lettori scopriranno, con ulteriore sorpresa, come nella
Commedia parole e numeri siano due funzioni semantiche costantemente
interconnesse, in maniera che sfugge al lettore normale, ma è un lavoro
certosino che Dante compì criptando in numeri i suoi concetti, in maniera
estremamente mascherata, non pensando tanto alla fatica del lettore ma,
in solitaria dedizione, soprattutto alla gloria di Dio.

Inoltre, il libro si divide in due parti. Una prima, costituita dalle
premesseteorichedell’originedell’erotismomisticodiDanteedelle
sue    fonti     letterarie        e    storiche.       Una
seconda, dei canti cosiddetti scabrosi, che
tratta dettagliatamente dei canti scabrosi
del Paradiso, in cui ogni elemento viene
descritto ed analizzato in maniera molto
precisa ed accurata. I lettori più curiosi
ed    impazienti      potranno         anche   dirigersi
immediatamente         a   questi      e   ritornare      in
seguito ad approfondire i capitoli teorici,
che sono direttamente collegati a quelli
scabrosi. L’analisi di questi ultimi avviene
utilizzando anche i riferimenti agli autori latini, come Virgilio, dal
quale Dante attinge a piene mani, al Cantico dei cantici, di fondamentale
importanza per i suoi collegamenti con l’eros, a interpretazioni dei
sogni di Dante operata da illustri psicoanalisti come Cesare Musatti,
alle citazioni di medioevalisti autorevoli come Jaques Le Gof e di
sociologi famosi come Michel Foucault, a grandi interpreti di Dante come
Roberto Benigni.

Ulteriori notizie le potrai trovare sul sito https://www.erosdidante.com/
e sul sito https://www.dantetemplare.com/ Il libro sarà prossimamente
disponibile su https://www.amazon.it/ sia in versione cartacea (Euro
14,00) sia in versione e-book oppure lo si può ottenere in pochi giorni
ordinando in libreria (piattaforma editoriale Youcanprint).

Giuliana Musso ospite delle
100 voci del Teatro dell’Orsa
Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017
per la drammaturgia, è tra le maggiori esponenti di un teatro che si
colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la
poesia, la denuncia e la comicità. Ne parlerà in diretta streaming con
Monica Morini.

«Sto imparando molto dagli scambi on line. Incontrarci senza un corpo in
presenza per me è difficile, allora ho imparato a rallentare il ritmo del
pensiero e della parola, ad allargare un poco lo spazio del silenzio, per
poter ascoltare meglio il sentimento di fondo da cui i nostri pensieri
hanno origine. E mi pare che funzioni»: l’attrice, ricercatrice e autrice
Giuliana Musso spiega l’attitudine con cui si appresta a partecipare,
mercoledì 7 aprile alle ore 21, al ciclo di conversazioni 100 voci –
Radici di futuro realizzato dal Teatro dell’Orsa nell’ambito del progetto
ARSAN Arte Resistente Sostenibile Aperta Necessaria che la vedrà in
dialogo con Monica Morini in diretta streaming sulla pagina Facebook
della Casa delle Storie di Reggio Emilia e sul canale YouTube del Teatro
dell’Orsa.

«Ogni incontro allarga una mappa percettiva non solo sul tempo che
viviamo, ma sullo spazio che concediamo alle nostre vite per sentire chi
siamo» riflette Monica Morini «Radici di futuro è un cannocchiale fatto
di parole, una mappa sentimentale anche sul territorio delle vite degli
artisti. Siamo grati a Giuliana Musso, ai molti spettacoli nati alla
Corte Ospitale, per la forza, la ricerca del suo teatro che ci avvicina a
una mappa del sentire disarmante, necessaria che ci fa più umani».

Giuliana Musso, classe 1970, vicentina d’origine e udinese d’adozione.
Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, Premio Cassino
Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, è tra le maggiori
esponenti del teatro d’indagine. I suoi testi sono stati pubblicati e
tradotti in antologie, raccolte e riviste. Dal 2008 La Corte Ospitale,
Rubiera (RE), è la sua casa di produzione.

Il percorso di Arsan proseguirà per tutto il 2021 alla Casa delle Storie
di Via Beretti 24, nel quartiere Gattaglio di Reggio Emilia e, appena
possibile, in presenza anche in altri luoghi pubblici della città.

Pagina       Facebook        della       Casa        delle        Storie:
https://www.facebook.com/casadellestorie.orsa

Canale         Youtube            del       Teatro             dell’Orsa:
https://www.youtube.com/channel/UCHVdP6vIhiRgF8k4V0C_ZRQ

Info sul Teatro dell’Orsa: http://www.teatrodellorsa.com/

Info sulla Casa delle Storie: http://www.casadellestorie.it/

Il progetto Arsan a cura del Teatro dell’Orsa è realizzato con il
contributo del Comune di Reggio Emilia. Si inserisce nell’ambito del
programma di attività promosse dalle città di Reggio Emilia, Parma e
Piacenza e dalla Regione Emilia-Romagna in occasione di Parma Capitale
Italiana della Cultura 2020+21.

Michele Pascarella

Il Friuli ha ospitato i test
della giovane promessa dei
rally   Oliver  Solberg   in
preparazione al 68° Rallye
Sanremo
Il giovanissimo pilota svedese Oliver Solberg ha effettuato lo
scorso 1° aprile una giornata di test nelle valli del Natisone
(UD) in preparazione al Rallye Sanremo 2021. Il test,
organizzato dalla BMP Program Service che si è avvalsa della
collaborazione di Hyundai Motorsport e Friulmotor (la
struttura di noleggio e assistenza di vetture da gara del
manzanese Claudio De Cecco), è stato reso possibile grazie
alla sensibilità dell’amministrazione comunale di Pulfero che
ha concesso la disponibilità del tratto di strada che da San
Giovanni d’Antro – località nota per le omonime affascinanti
grotte – conduce all’abitato di Spignon. La stada, chiusa al
traffico per l’occasione, è stata presidiata dai commissari di
percorso che hanno vigilato correttamente sull’effettuazione
dei test e gestito lo scarso traffico dei residenti che
avevano la necessità di raggiungere le proprie abitazioni.
Oliver Solberg

Il percorso prescelto per il test è caratterizzato da alcuni
chilometri di salita e contraddistinto da qualche allungo e
tratti di misto veloce intervallati da una mezza dozzina di
tornati,   praticamente la variegata tipologia di una prova
speciale di un rally racchiusa in pochi chilometri (lo stesso
tracciato era stato utilizzato negli anni scorsi da alrri
professionisti del volante come Paolo Andreucci e Alessandro
Perico, ndr).
Una giornata pregna di esperienza per il giovane figlio d’arte
che sotto gli occhi attenti di papà Petter – campione del
ondo rally 2003 e rallycross 2014 e 2015 – e della mamma
Pernilla Walfridsson (anch’essa con importanti trascorsi
rallistici), non si è risparmiato lungo il tratto di strada
deputato alle prove effettuando numerosissimi passaggi in un
senso e nell’altro, alternandosi al volante di due Hyundai i20
Coupè, una arrivata recentemente nel garage della Friulmotor e
l’altra messa a disposizione da Hyundai Motorsport.
La dinastia Solberg: padre e figlio
Solberg, oltre ad effettuare la preparazione al Rallye
Sanremo, ha anche svolto specifici test sulle gomme – diverse
le mescole a disposizione del pilota scandinavo sempre più in
evidenza nel circuito del mondiale rally – ed ha provveduto
allo sviluppo di alcuni particolari della vettura coreana.
Nonostante la giovanissima età (compirà 20 anni a settembre,
ndr) Oliver è apparso molto professionale e concentrato nel
suo lavoro, fra una sessione di test e l’altra si confrontava
con i tecnici ed i meccanici di Friulmotor e di Hyundai
Motorsport – ma anche con il padre – per valutare lo stato di
avanzamento dei lavori e le regolazioni da effettuare sulle
vetture.
Petter Solberg con Marco De Cecco
Un aspetto della famiglia Solberg che ha inoltre colpito
positivamente durante la loro permanenza in Friuli è stata la
disponibilità verso i fan e quanti chiedevano un autografo o
di poter fare un selfie con loro, sempre pronti e sorridenti –
compatibilmente con le esigenze di lavoro – ad accontentare
tutte le richieste.

  Petter Solberg

Il test è stato organizzato nella massima riservatezza ma il
tam-tam fra gli appassionati ha fatto comunque pervenire sul
tracciato prescelto per la prova alcune persone che –
rispettando le regole riguardanti il distanziamento e
l’utilizzo delle mascherine protettive – non hanno voluto
perdere una occasione così ghiotta per vedere in azione il
giovane Oliver, candidato ad un radioso futuro nel mondiale
rally.
La regione Friuli Venezia Giulia – vuoi per le bellissime
strade montane da cui è caratterizzata, vuoi per la
lungimiranza e la serietà di alcuni organizzatori e
amministratori– è sempre più oggetto di richieste di prove di
vetture su strade chiuse al traffico (pochi mesi fa la Toyota
ha effettuato ben quattro giorni di test in Carnia), prove che
danno sempre più visibilità e lustro ad una regione ricca di
appassionati di rally ma anche di strutture professionali e
operatori di settore apprezzati da tutto l’ambiente del
Motorsport.

Servizio e foto Dario Furlan
Fieste    dal    Friûl:    in
Argentina si festeggia con Dj
Tubet è fissato per oggi alle
ore       18.00      locali,
corrispondenti alle 23.00
La Società Friulana Buenos Aires, organizza un incontro on
line con il rapper friulano Dj Tubet in
occasione dei festeggiamenti della Fieste de Patrie dal Friûl
2021 .
′′ Discorint par furlan ′′ – questo è il nome
dell’appuntamento – è fissato per oggi alle ore 18.00
locali, corrispondenti alle 23.00 del nostro fuso orario, e
potrà essere comodamente seguito sui
social attraverso la piattafoma Google Meet, o sulla pagina
Facebook :”Sociedad Friulana Buenos
Aires”.
“La None dai Fogolârs Furlans ator pal mont”, così viene
soprannominata La Società Friulana
Buenos Aires fondata nel 1927, è il gruppo di friulani più
antico fuori dalla nostra regione e nel
giorno dell’anniversario della “Patria del Friuli” desidera «
fâ fieste par sintîsi dongje».
L’incontro volto a valorizzare le origini, la cultura e la
storia di autonomia del popolo friulano avrà
come ospite d’onore Dj Tubet a cui sarà affidato il compito di
approfondire alcuni aspetti storico
sociali legati all’importanza Stato Patriarcale Friulano.
L’iniziativa rivolta a tutti è sostenuta anche dagli allievi
di “Friulano di zero” , una serie di corsi
organizzati dal Fogolar durante il lockdown e seguiti tuttora
da oltre 70 persone, un occasione per
migliorare la padronanza della “Marilenghe” e per confrontarsi
con i “furlans” di oggi.
Dj Tubet è entusiasta «sono onorato di essere ospite del
Fogolar nel giorno del compleanno della
Patria del Friuli e di festeggiarlo anche assieme ai friulani
che per l’occasione tingeranno lo schermo
della diretta web di giallo-blu sventolando le proprie
bandiere friulane».
Un vessillo, quello friulano, che trae origine dall’antico
stemma della Patria del Friuli ed è la
settima bandiera più antica d’Europa (1334) un motivo in più
per esporlo alla finestra in queste giornate

E.L.
La saga dei Cazalet

La scrittrice Elisabeth Jane Howard è stata protagonista della
vita culturale londinese del secondo dopoguerra. Ha avuto una
vita privata burrascosa: un passato da modella, tre matrimoni,
una figlia, tre divorzi, l’ultimo dallo scrittore Kingsley
Amis.

Scrisse questa saga composta da cinque volumi agli inizi degli
anni ’90, quando era una scrittrice già apprezzata dal
pubblico, anche se solo recentemente è stata riconosciuta
anche dalla critica.

I cinque volumi recentemente proposti dalla casa editrice
Fazi, contraddistinti da una piacevole e colorata copertina in
perfetto art decò, coprono un arco temporale di una ventina di
anni, partendo dal 1937 fino al 1951.

I Cazalet sono facoltosi commercianti di legname. William
Cazalet, detto il generale, e Kitty Cazalet, detta la
Duchessa, sono i capostipiti di questa numerosa famiglia.

Il primo volume della saga, Gli anni della leggerezza,
ambientato negli anni ’30, racconta degli anni che precedono
il conflitto mondiale. I protagonisti sono quasi ancora molto
giovani, e vivono tutti insieme con gioia e spensieratezza per
lunghi periodi dell’anno a Home Place nel Sussex, la casa di
campagna simbolo della famiglia, in una rigida atmosfera
vittoriana di altri tempi, dove tutto avviene secondo rituali
precisi e codici che il tempo ha reso immutabili.

Terminata la lettura del primo volume, è praticamente
impossibile non affezionarsi a Hugh, il figlio maggiore, a
Edward, l’affasciante viveur sposato con Viola, detta Villy,
ex ballerina del balletto russo, a Rupert, sognatore con
velleità artistiche, a Rachel, unica figlia non sposata, a
Polly, elegante e splendida, a Louise, primadonna e attrice
mancata, a Clary, aspirante e passionale scrittrice, alla
bellissima e capricciosa Zoe e a tutti gli amici, amanti e
servitù che ruotano attorno a loro.

Gli altri tre volumi, Il tempo dell’attesa, Confusione e
Allontanarsi, sono ambientati nel periodo della seconda guerra
mondiale. Ci raccontano di una Londra devastata dalle
difficoltà e delle paure, in particolare della condizione
delle donne che ogni giorno si trovano a dover affrontare il
dramma del conflitto.

L’ultimo volume, Tutto cambia, è ambientato negli anni ’50: il
mondo è completamente mutato e anche la famiglia Cazalet deve
fare i conti con tutti i cambiamenti e prendere decisioni
coraggiose.

Bellissima saga famigliare per complessive 3000 pagine,
scritta con un linguaggio semplice ma mai scontato.

Lo stile della Howard è molto fluido ed elegante, e mostra la
capacità dell’autrice di scandagliare l’animo umano, in
particolare quello femminile, e anche se le storie non sono
ricche di colpi di scena è praticamente impossibile staccarsi
dalla lettura.

Arrivati al termine i personaggi che ti hanno a lungo
accompagnato già ti mancano!

2CELLOS ritornano con un
nuovo brano a più di due anni
dall’ultima uscita e iniziano
le celebrazioni per il 10°
anniversario di carriera
 IL RITORNO DELLE ROCKSTAR MONDIALI DEL VIOLONCELLO

   PER CELEBRARE IL 10° ANNIVERSARIO DI CARRIERA
                      INSIEME

           2CELLOS
 UNA APPASSIONANTE REINTERPRETAZIONE DI LIVIN’ ON A
                       PRAYER,

             LA STORICA HIT DEI BON JOVI
L’ATTESO SINGOLO E IL RELATIVO VIDEO SEGNANO

               LA LORO PRIMA USCITA IN DUE ANNI

        Ascolta QUI il singolo, guarda QUI il video

                      http://bit.ly/2CellosNEW

Milano, 1 aprile 2021 – I 2CELLOS, ovvero le due rockstar mondiali del
violoncello, Luka Šulic
                      ́ e Hauser, si sono ritrovati per celebrare il loro
decimo anniversario insieme con una versione impetuosa e appassionante di
uno dei brani più rappresentativi dei Bon Jovi, “Livin’ on a Prayer.

La loro interpretazione, la prima insieme da due anni a questa parte,
esce oggi per Sony Music Masterworks come nuovo singolo, accompagnato dal
relativo video, e ancora una volta esalta al massimo quello stile
musicale inconfondibile che fa impazzire i fan dei 2CELLOS, grazie a una
performance sublime e dalla forte carica emotiva. “Livin’ on a Prayer” è
in   streaming    e   download   a   questo   link.    Qui   il   video:
http://bit.ly/2CellosNEW

“ Ha un’introduzione dal sapore mistico, che suona perfetta con il
violoncello” dicono i 2CELLOS a proposito del brano. “Ricreare il resto
del pezzo in modo interessante invece è stata una discreta sfida, ma
funzionerà alla perfezione quando potremo tornare a esibirci dal vivo,
soprattutto suonandolo nella parte finale del nostro show. Sappiamo già
che tutti i nostri fan ci accompagneranno cantando”.

I 2CELLOS sono il versatile fenomeno mondiale composto da due eccellenti
violoncellisti dalla formazione rigorosamente classica, che hanno
raggiunto la notorietà nel
2011 quando il video della
loro            personale
reinterpretazione della hit
di Michael Jackson Smooth
Criminal diviene virale su
Youtube.

I due, Luka Šulic
                ́ e Hauser, da quel momento incrementano il proprio
successo, affermandosi per lo stile musicale energico e carico di
passione che permette loro di diventare rockstar del violoncello di fama
mondiale.   Insieme,   i   2CELLOS   hanno   totalizzato   l’impressionante
quantitativo di 1,3 miliardi di visualizzazioni su Youtube, 5,5 milioni
di iscritti al canale ufficiale, 1 miliardo di ascolti sulle piattaforme
digitali e hanno venduto poco meno di 1 milione di biglietti per i loro
concerti in tutto il mondo.

I 2CELLOS hanno portato il violoncello oltre limiti inimmaginabili, con
il loro stile distintivo capace di abbattere i confini fra i diversi
generi musicali, dalla classica al pop, dal rock alle colonne sonore per
il cinema. Noti per le loro infuocate esibizioni dal vivo, I 2CELLOS
hanno suonato attraverso tutti i continenti, in luoghi storici di ogni
tipo, fra i quali la Royal Albert Hall a Londra, il Radio City Music Hall
di New York, la Sidney Opera House in Australia, le Terme di Caracalla e
l’Arena di Verona in Italia. Hanno avuto l’occasione di suonare con
leggende come Steven Tyler, Andrea Bocelli, Zucchero, Red Hot Chili
Peppers, Queens of the Stone Age e George Michael, fra i tanti, e sono
stati scelti da Sir Elton John per accompagnarlo in tour sia come special
guest dei suoi concerti sia come parte della sua band sul palco.

I 2CELLOS celebrano quest’anno il loro 10° anniversario e continuano a
lavorare per conquistare nuove galassie.

                           CONTATTI 2CELLOS

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Pistoia – Dialoghi sull’uomo:
online da domani la lezione
di Claudio Visentin
    Pistoia – Dialoghi sull’uomo è in cammino: ecco le
                          novità

    Due nuove lezioni e un contest di scrittura per le
                          scuole

Prosegue il ciclo di incontri online propedeutico alla XII edizione di
Pistoia – Dialoghi sull’uomo, in programma dal 18 al 20 giugno, sul
tema   “Altri    orizzonti:     camminare,     conoscere,    scoprire”
(www.dialoghisulluomo.it).
È Claudio Visentin, storico e studioso di viaggi, a tenere la terza
lezione, dal titolo “La strada maestra. Due
storie e alcuni pensieri sul cammino”,
disponibile da giovedì 1 aprile sul canale
YouTube e sul sito dei Dialoghi.

Martedì 20 aprile, alle ore 10, Visentin terrà un’altra lezione, in
diretta streaming, con gli studenti delle scuole di tutta Italia, che
potranno dialogare e rivolgergli le loro domande. Alla precedente
lezione, con Marco Aime, si sono collegati quasi 500 ragazzi, che,
sebbene in DAD, hanno dialogato con lui sul tema del festival dalle
loro case.
Camminare vuol dire conoscere, scoprire altri orizzonti, come insegna
il tema scelto quest’anno per il festival di antropologia del
contemporaneo. Camminare è un’attività profondamente umana, legata
alla nostra natura e alla nostra storia. Negli ultimi anni, tuttavia,
passiamo sempre più tempo seduti, esplorando magari altri spazi,
digitali e virtuali, nella rete. E siamo immobili anche quando mezzi
di trasporto sempre più veloci ci trasportano da un angolo all’altro
del pianeta. Eppure, solo camminando capiamo veramente il nostro
destino, quando la mente, il corpo e il mondo sono in accordo tra
loro. E per questo forse abbiamo bisogno di imparare nuovamente a
camminare, come le migliaia di viaggiatori che ogni anno percorrono i
cammini storici d’Europa, da Santiago di Compostela alla “nostra” Via
Francigena.

E il viaggio è lo spunto per un’altra novità che i Dialoghi propongono
quest’anno: un contest di scrittura rivolto agli studenti di tutte le
scuole secondarie di secondo grado di Pistoia e provincia, delle
classi III, IV e V superiore. “La terra promessa è sempre al di là del
deserto” ha scritto il grande viaggiatore Henry Havelock Ellis: da
sempre gli esseri umani hanno provato a scavalcare gli orizzonti che
li circondavano, per scoprire cosa c’era al di là. Non solo limiti
geografici, ma anche teorici, religiosi, simbolici: così ci siamo
evoluti, grazie alla curiosità e al coraggio di alcuni di noi. È
questo il tema di partenza per la composizione di un testo, che può
partire da un episodio storico o di attualità, da un libro o un film,
e sviluppare una riflessione sul senso del limite e sulle possibilità
di superarlo.

Gli insegnanti selezioneranno un testo, uno per classe della lunghezza
massima di 3.000 battute spazi inclusi, da inviare entro il 17 maggio
a dialoghi@comune.pistoia.it.

A decretare il vincitore sarà la giuria dei Dialoghi, composta da: gli
antropologi Marco Aime e Adriano Favole; l’ideatrice e direttrice del
festival Giulia Cogoli; la direttrice della biblioteca San Giorgio
Maria Stella Rasetti; il presidente della Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia Lorenzo Zogheri. Il vincitore sarà
premiato nei giorni del festival: salirà sul palco per leggere il suo
testo e riceverà un buono del valore di 300 euro per l’acquisto di
libri da spendere nelle librerie dei Dialoghi e una copia di tutti i
volumi della collana dei Dialoghi sull’uomo edita da UTET.

Pistoia – Dialoghi sull’uomo è promosso dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia.

Ufficio stampa Delos

MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA –
ovvero    viaggio    tra   le
molteplici     e    complesse
personalità      in     pausa
sigaretta
premiere video su youtube, venerdì 2 aprile 2021 alle
19.00, https://youtu.be/l17cnct-UK4

con Laura Bussani      regia Marko Sosič,

testi Laura Bussani con la collaborazione di Alessandro Mizzi,
Marko Sosič, Stefano Dongetti

Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare Marko Sosič
mettendo on line il suo ultimo lavoro: la regia dello
spettacolo Cik Pausa.

Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato con
intelligenza e humor da Marko e Laura dove la “Cik Pausa” (la
pausa sigaretta) diviene simbolo di tutte le altre pause dalla
routine                      della                      vita.
Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare
Marko Sosič mettendo on line il suo ultimo lavoro:
la regia dello spettacolo Cik Pausa.

Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato
con intelligenza e humor da Marko e Laura dove la
“Cik Pausa” (la pausa sigaretta) diviene simbolo di
tutte le altre pause dalla routine della vita.

“Il 18 dicembre 2020 è stato l’ultimo giorno che ho
visto Marko.

Ci siamo incontrati al Miela per le riprese video di
questo spettacolo nato quasi 4 anni fa. E come
sempre mi ha fatta entrare in quelle atmosfere fatte
di autenticità, di grande professionalità, di
sensibilità e di tante tante belle risate, alcune a
squarciagola”.(Laura Bussani)
Laura Bussani si cimentata in questo assolo
straordinario che attrae lo spettatore fin dalle
prime battute. Personalità forti e contrastanti
quelle interpretate da Laura, che riesce a passare
da una all’altra con una maestria unica.
Pausa sigaretta ma anche tutte le altre pause dalla
routine della vita, intervalli che si aprono
inaspettati su confessioni tragicomiche, su ironiche
e dolorose considerazioni e su ricordi più o meno
veritieri che poi sfociano in improvvise esilaranti
performance.
Laura Bussani dà vita a vari personaggi in un assolo
strepitoso a metà tra lo spettacolo di cabaret e uno
strampalato flusso di coscienza teatrale. Il comico
irrompe con improbabili cantanti jazz alcoliste,
badanti orientali, disoccupate bisognose di una
pausa per poter fumare o addirittura zombie che
perseguitano ex fumatori e eccentriche donne anziane
che vogliono liberarsi dal vizio del fumo provando a
lasciarsi andare a vizi d’altro tipo. Ecco così
Ines, Armida. Ella Spritzgerald e tuta la galleria
delle molteplici e complesse personalità del suo
lavoro d’attrice che tentano di mettere da parte
Laura Bussani e provare a rubarle la scena.
Lo spettacolo si conclude con una canzone polacca
dedicata dall’attrice a nonna Bafia, grande
fumatrice, che le ha fatto conoscere il mondo del
teatro, ma che oggi è anche dedicata all’amico e
poeta Marko. Attraverso questo spettacolo lo
ricorderemo con un sorriso, come forse anche lui
avrebbe voluto.

musiche originali: Riccardo Morpurgo, Etoile
Filante, Kevin MacLeod licensed by Filmusic.io
suono: Willy Rossetti luci: Antonio Cecco riprese:
Antonio Giacomin e Fabrizio Comel regia video e
montaggio: Antonio Giacomin consulenza musicale ed
effetti sonori: Fabrizio Comel

produzione :Teatro Miela/Bonawentura – febbraio 2021

video                                        promo:
https://www.facebook.com/teatromiela/videos/46337638
8197431

E.L.
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