NAUTILUS PARCHI NavigAzioni tra locale e Globale - Vivi Piombino e la Val di Cornia
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Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio N. 5 – Novembre 2021 NAUTILUS NavigAzioni tra locale e Globale PARCHI UN CAMMINO DI LUNGO RESPIRO 1
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Direttore responsabile Monica Pierulivo Redazione Marco Bracci Benedetta Celati Patrizia Lessi Francesca Passeri Rossano Pazzagli Elena Pecchia Hanno collaborato a questo numero Giuliana Biagioli Fabio Canessa Giovanni Cannata Alessandra Casini Sara Guiati Nunzio Marotti Paolo Mazzucchelli Sergio Paglialunga Alessandra Somaschini Massimo Zucconi Illustrazione di copertina e logo di Massimo Panicucci Info: redazione@nautilusrivista.it 2
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio SOMMARIO Editoriale Parchi, un cammino di lungo respiro di Monica Pierulivo p. 5 I Parchi della Val di Cornia Ascesa, declino e speranze di un progetto territoriale Intervista a Massimo Zucconi di M.P. p. 7 I parchi devono fare i parchi? All’origine della creazione dei parchi nazionali di Giuliana Biagioli p. 11 Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise 100 anni di natura protetta di Giovanni Cannata p. 13 I 25 anni del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano Una sfida culturale che si è trasformata in un sogno Con Giuseppe Tanelli, primo presidente di Nunzio Marotti p. 15 Toscana regione dei Parchi di Sergio Paglialunga p. 18 Ossigeno La regione Lazio guarda al futuro con Alessandra Somaschini p. 20 Paesaggio geominerario e sostenibilità l’esperienza del Parco delle Colline Metallifere – Tuscan Mining UNESCO Global Geopark di Alessandra Casini p. 23 Il parco minerario dell’isola d’Elba Erede delle miniere del ferro e di una miniera di carta di Sara Guiati p. 25 3
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Città o parchi di divertimento? di Marco Bracci p. 27 All’armi siam turisti! di Fabio Canessa p. 29 Non aprite quella porta! di Elena Pecchia p. 31 Le immagini green della musica di Paolo Mazzucchelli p. 33 4
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Editoriale Parchi, un cammino di lungo respiro di Monica Pierulivo “La foresta è in tutte le mitologie un luogo sacro, come le naturale, parla proprio di questo. Con il 2021 si querce tra i druidi e il boschetto di Egeria; e anche nella aprono i dieci anni fondamentali per avviare vita più quotidiana e familiare si parla con rispetto di foreste celebri, come quella di Sherwood. Se Robin Hood concretamente il nostro mondo sulla strada della non avesse avuto Sherwood come rifugio, sarebbe difficile sostenibilità, in linea con gli impegni derivanti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, investire la sua storia di tutto il fascino che possiede. È dal Green Deal europeo e dalle nuove Strategie sempre la parte della storia che non viene narrata, le Europee per la Biodiversità e Farm to Fork. gesta compiute e la vita vissuta nell’inesplorata segretezza del bosco, che ci incanta e ci fa tornare Una parte significativa del capitale naturale italiano, bambini”. più del 10% del territorio, è riservato alle 871 aree naturali protette del nostro Paese, di cui 24 parchi Henry David Thoreau, Ascoltare gli alberi, Diario, 23 nazionali, 134 parchi regionali, 147 riserve statali, 536 dicembre 1841 riserve e altre aree protette regionali, 27 aree e L’Italia è un Paese molto ricco, non solo di arte e riserve marine, 3 altre aree naturali protette statali cultura, ma anche di natura e risorse ambientali per un totale di 3.163.000 ettari di superficie protetta estremamente eterogenee e diversificate, definite (10’,5 % del territorio nazionale) e quasi altrettanti come “capitale naturale”. Una ricchezza essenziale ettari a mare secondo il 6º aggiornamento approvato per garantire la vita, la salute e il benessere il 27 aprile 2010. dell’umanità, attraverso la produzione di ossigeno e Questo risultato si deve principalmente alla “Legge acqua potabile, la disponibilità di materie prime Quadro sulle aree naturali protette”, (n. 394 del 6 naturali, la diminuzione degli inquinanti nell’aria, nelle dicembre 1991) considerata una delle migliori leggi di acque e nei suoli, la prevenzione dalle alluvioni, di carattere ambientale del nostro Paese. medicinali necessari alla ricerca biomedica e molto altro. È opinione diffusa ritenere che i parchi naturali siano La rottura degli equilibri in questo settore può nati per “salvare la natura”. Questo è in parte vero, causare danni gravi, come la crisi pandemica che perché le aree protette italiane sono enormi serbatoi stiamo vivendo che ha reso più chiara l’urgenza di un di biodiversità, ospitando 5.600 specie vegetali, cioè radicale cambiamento culturale e sistemico, a favore il 50% di quelle europee, e 57.000 specie animali ma di una società e di un sistema economico imperniati sono anche un fattore importante di promozione dello sull’importanza centrale della natura per il futuro di sviluppo locale, realtà dinamiche in grado di produrre tutta l’umanità (One Planet – One Health, 2019). ricchezza nel Paese, permettendo all’agricoltura e al turismo di generare rispettivamente il 6,5% e il 5,9% Il 4° Rapporto sullo Stato del capitale naturale in Italia del valore aggiunto nazionale. Nei soli parchi (2021), realizzato dal Comitato per il capitale nazionali il settore primario è responsabile della produzione di 150 prodotti DOP, IGP, DOC, DOCG 5
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio e 180 prodotti alimentari censiti da Slow Food che progetti legati ai territori, della storia dei Parchi devono alla biodiversità di interesse agricolo presente nazionali e regionali nel nostro Paese, dell’impatto nei parchi la loro varietà unica ((La ricerca scientifica del turismo di massa sui centri storici e sulle aree fa bene ai Parchi). I parchi, quindi, in virtù della naturalistiche. biodiversità che sarebbero predisposti a tutelare, sono potenziali acceleratori di crescita economica, oltre a L’auspicio è che la conoscenza di questo nostro essere custodi della salute dell’uomo. Inoltre le aree grande patrimonio, delle sue enormi potenzialità, protette non sono realtà a sé stanti, ma sono insieme alle azioni che dovranno essere intraprese per inevitabilmente connesse agli spazi che abitiamo. limitare i danni causati fino a oggi in campo ambientale, portino a una sempre maggiore Parlando di questi temi quindi, il n. 5 di Nautilus attenzione, anche in termini di risorse, nei confronti propone articoli di vario genere, che incrociano il di un settore strategico per la conservazione della tema ambientale con quello più propriamente natura, della sua bellezza, della sua complessità, con culturale, sociale ed economico, intrecciando il locale uno sguardo rivolto al futuro. con il globale, parlando della nascita e del declino di 6
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio I Parchi della Val di Cornia Ascesa, declino e speranze di un progetto territoriale Intervista a Massimo Zucconi di Monica Pierulivo 1. Il sistema dei Parchi della Val di Cornia dotarono di una società strumentale. Alla affonda le sue radici nella pianificazione luce di ciò che è accaduto nei decenni coordinata tra i Comuni di Campiglia M., successivi si può affermare che ebbero Piombino, Sassetta, San Vincenzo e grande lungimiranza politica, volontà di Suvereto e prende forma con la cooperazione istituzionale e capacità costituzione della Società mista pubblico- innovativa. privata Parchi Val di Cornia Spa nel 1993. Da subito si configura come un progetto 2. C’è stata nel tempo, da parte degli enti fortemente innovativo, come è nato e quali locali, una forte progettualità e capacità di erano gli aspetti innovativi che lo attrarre finanziamenti. Oggi non è più così. caratterizzavano? Cosa è successo? A metà degli anni ’70 del secolo scorso la La maggior parte degli interventi nei parchi Val di Cornia era caratterizzata dalla sono stati realizzati tra il 1993 e il 2007. monocoltura siderurgica e la popolazione Allora la società Parchi agiva per conto del tendeva a concentrarsi nella città di Circondario (la forma associativa di cui Piombino. si erano dotati i Comuni) con ampia È in quello scenario che prese forma autonomia operativa. Curava le l’esperienza dei piani regolatori progettazioni, valutava le priorità degli coordinati con l’obiettivo di riequilibrare il interventi e la sostenibilità economica rapporto tra coste e colline per contenere della gestione. lo spopolamento delle aree interne e L’obiettivo non era quello di realizzare ridurre l’inurbamento lungo le coste. singoli parchi o musei, ma il sistema Dal punto di vista economico l’obiettivo era territoriale nel suo insieme. la diversificazione. Il sistema dei parchi fu Agli occhi dei finanziatori, in primis l’UE, il una delle leve fondamentali di quella suo prestigio crebbe per tre ragioni strategia. Era contemporaneamente un sostanziali: attuava un progetto culturale progetto culturale, territoriale ed di area vasta, garantiva la sostenibilità dei economico. Per attuarlo i Comuni servizi e contribuiva alla diversificazione dovevano agire uniti e per questo si dell’economia in un’area che, a partire 7
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio degli anni ‘90, fu segnata dalla crisi della Montioni, Poggio Neri. Qui come ci siamo siderurgia. Dopo lo scioglimento del mossi e con quali risultati? Circondario, nel 2010, ha prevalso invece Il sistema dei parchi unisce in modo il rapporto bilaterale tra i singoli Comuni e indissolubile storia e natura perché la società Parchi. È per queste ragioni che insieme configurano il paesaggio culturale non riescono più ad elaborare progetti di questa parte della Maremma. All’inizio sistemici e ad intercettare finanziamenti Comuni e società Parchi si sono mossi in come in passato. questa direzione, ma con il tempo la componente naturalistica è stata 3. Negli anni sono stati fatti molti interventi colpevolmente trascurata. I parchi naturali e investimenti, per quanto riguarda il parco della costa (Rimigliano e Sterpaia) sono archeologico di Baratti e Populonia e oggi considerati prevalentemente per la quello archeo-minerario di San Silvestro loro funzione balneare e per le entrate dei attivando collaborazioni importanti con parcheggi che i Comuni di Piombino e San Università, Soprintendenza, Ministero. Vincenzo incamerano nei propri bilanci. I Qual è stato il legame con il mondo della parchi naturali di Montioni e Poggio Neri ricerca e della formazione? sono stati colpevolmente dimenticati. I fatti Alla base dei successi c’è stato lo stretto dicono che nei Comuni si è ridotta la collegamento tra pianificazione sensibilità per il patrimonio naturale e per urbanistica, ricerca scientifica, tutela e la sua valorizzazione sistemica. valorizzazione. Per realizzare il secondo È in questo scenario che nel 2020 è lotto del parco di Baratti e Populonia, ad maturata la decisone del Comune di San esempio, lavorarono insieme, su un Vincenzo di sottrarre il parco di Rimigliano progetto di ricerca condiviso, la dalla gestione unitaria e nel 2021 quella Soprintendenza archeologica, cinque del Comune di Piombino che, con il piano università italiane e la stessa società strutturale, ha previsto un insediamento Parchi. Il giorno in cui terminarono gli turistico-ricettivo nel bosco della Sterpaia scavi, nel 2007, le aree furono aperte al sospendendo anche la proposta di pubblico ed incluse organicamente nel inserirlo tra le “riserve naturali regionali” sistema culturale. per timore di non poterlo attuare. E Oggi i Comuni tornano invece ad agire pensare che la Sterpaia ha anche un separatamente, con azioni frammentate elevato valore simbolico dopo lotta anche nel campo della ricerca, senza ventennale contro l’abusivismo edilizio. coordinamento e senza garanzie per la gestione unitaria dei beni. 5. In alcuni casi si sono evidenziate criticità È un arretramento politico-amministrativo nella convivenza con attività preesistenti, destinato a mortificare la stessa ricerca come nel caso del rapporto tra il parco scientifica, a ridurre le ricadute sociali e a arche-minerario di San Silvestro e le cave marginalizzare il ruolo della società di Campiglia, problemi che a tutt’oggi non Parchi. sembrano risolti. Come sono state affrontate? 4. Oltre ai parchi a carattere culturale ci Il percorso dei parchi è costellato di sono poi quelli in cui prevalgono gli aspetti contraddizioni. Il caso del parco di San naturalistici, come a Rimigliano, Sterpaia, Silvestro (insieme a quello di Rimigliano ridotto ormai alla sola fascia costiera) è 8
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio uno dei più eclatanti. Quando il Comune di Nel 2007 la società Parchi raggiunse il Campiglia, negli anni ’90, decise di 99,68% nel rapporto ricavi/costi divenendo realizzare il parco, lo fece respingendo la un punto di riferimento nazionale. Un pressione della società proprietaria che in risultato che non aveva tolto nulla alla quelle aree chiedeva di aprire cave in tutela dei beni, tant’è che nel 2008 il sostituzione delle miniere dismesse nel sistema dei parchi fu candidato unico 1976. Allora su Monte Calvi era attiva solo italiano per il premio europeo per il la cava di proprietà delle Acciaierie di paesaggio. Piombino con una concessione comunale Quel risultato poteva migliorare, invece è che prevedeva di scavare 4,8 milioni di stato vanificato dai Comuni che hanno metri cubi di calcare per le sole necessità sottratto dal bilancio della loro società le del ciclo siderurgico locale con scadenza entrate generate dalle aree di sosta dei al 2014. Invece dopo l’apertura del parco, parchi costieri. Una scelta sbagliata che ha nel 1996, il Comune ha autorizzato la indebolito la società Parchi e l’intero libera vendita del calcare sul mercato, la sistema. cava è stata scorporata dalla proprietà delle Acciaierie di Piombino e ceduta ad 6. Quale può essere in sintesi il bilancio altri proprietari, il Comune ha autorizzato territoriale di questa esperienza in termini altri 4 milioni di metri cubi di escavazioni di tutela, valorizzazione e integrazione ed ha prorogato le concessioni fino al 2026 delle risorse culturali e ambientali? Cosa è e la Regione fino a oltre il 2040. I tentativi possibile fare in questa direzione? dell’attuale amministrazione di ottenere La pianificazione territoriale del secolo compensazioni dalla cava non cancellano scorso, non senza contraddizioni, ha la storia di questa vicenda segnata da rappresentato senza dubbio un argine cedimenti e conflitti che dovevano essere contro le speculazioni immobiliari nelle evitati. zone di maggiore interesse culturale e paesaggistico. Senza quella pianificazione 5. Come I parchi della Val di Cornia sono sul promontorio di Populonia sarebbero diventati un caso nazionale, dimostrando sorte le ville che oggi vediamo a Punta Ala, che l’investimento in ambiente e cultura sulla costa di Rimigliano ci sarebbero non è solo un costo, ma un fondamentale alberghi, nel bosco della Sterpaia sarebbe fattore di sviluppo? Quale è stato il stato condonato un villaggio turistico modello di gestione che ha permesso il abusivo con 2000 costruzioni, le spiagge successo del progetto? libere si sarebbero drasticamente ridotte, Qui è stato dimostrato che la visione su Monte Calvi le cave avrebbero sistemica dei beni culturali e naturali può frantumato la storia secolare delle miniere, generare nuove economie e riorientare lo lo spopolamento dei centri collinari sviluppo. Ha dimostrato anche come la sarebbe stato ancora maggiore, così gestione integrata di beni naturali capaci di come il consumo di suolo. generare maggiori entrate (come i parchi Pur indebolito, quel disegno resiste naturali sulle coste) e di beni culturali tutt’oggi, ma richiede che il patrimonio deboli (come i musei) consenta una sottratto alla distruzione sia correttamente maggiore sostenibilità dei processi di valorizzato in forma sistemica per restituire valorizzazione. alla comunità benessere e occupazione. Questa era la mission che i Comuni 9
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio avevano affidato alla società Parchi, ma rappresenta pur sempre un’impresa che progressivamente hanno smarrito. culturale che ha maturato una Si può ancora fare molto, ma bisogna fare straordinaria esperienza e può aiutare lo presto. Molte risorse richiedono ancora di sviluppo culturale e la rigenerazione essere valorizzate, mentre altre se ne economica. Per rilanciare il processo sono aggiunte e sono a rischio. Penso alle occorre però che i Comuni tornino ad agire straordinarie testimonianze di archeologia unitariamente con una visione strategica industriale, come l’altoforno, che di cui oggi, purtroppo, non c’è traccia. inopinatamente stanno per essere demolite a Piombino. La stessa società Parchi, pur indebolita e disorientata, Piani coordinati anni 70-80 Aree protette P.S. 2007 Eliminazione ANPIL 10
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio I parchi devono fare i parchi? All’origine della creazione dei parchi nazionali di Giuliana Biagioli 1. Yellowstone come metafora febbre dell’oro e poi da quella delle ferrovie. Le esplorazioni organizzate tra i 1869 e il 1870 fecero conoscere Yellowstone attraverso la Esistono diverse storie sul come, quando e stampa popolare. Uno dei partecipanti, perché furono fondati i parchi nazionali nel Nathaniel P. Langford, fu uno dei mondo. Si tende oggi a interpretarli come il responsabili della creazione del mito. Secondo risultato dell’azione di una generale rivolta il suo racconto, i partecipanti alla sua contro la distruzione dell’ambiente naturale. spedizione si sarebbero seduti attorno al fuoco L’idea dei parchi nazionali non scaturì però di un bivacco per discutere le prospettive di all’origine dall’amore per la natura, da un profitti personali con la spartizione delle terre pensiero ecologista o ambientalista ancora di là senza proprietari tra loro, decidendo alla fine da venire. che tutto il territorio esplorato dovesse essere Gran parte dei parchi creati al mondo sono nati dedicato alla creazione di un grande Parco per un intreccio di motivi e di interessi, da nazionale ad uso e godimento di tutti. quelli culturali a quelli sociali ed economici, Ê un racconto non sostenuto da alcuna coinvolgendo forze diverse e lobbies a livello documentazione storica, e tuttavia perfetto sia locale sia nazionale. come mito nazionale: uomini avventurosi, La vicenda della fondazione nel 1872 del più spinti alla conquista dell’Ovest da motivi antico di questi parchi nazionali, quello di economici, avevano preposto il bene comune Yellowstone, è di una tale complessità, per all’arricchimento personale. Un’operazione antefatti, motivazioni, svolgimenti del progetto culturale e pubblicitaria che copriva e risultati, da apparire di per sé come una probabilmente un interesse concreto di metafora di quanto avviene oggi. Langford come promoter della Northern Pacific Railroad: sfruttare la spettacolarità del Il parco nacque con una schizofrenia iniziale sito per favorire la sua destinazione a parco tra una rappresentazione all’esterno di tipo pubblico, dove portare i turisti con una ferrovia mitologico, ed una contemporanea dipendenza costruita dalla Northern Pacific. Esattamente da interessi economici, conflittuali con le quello che accadde in seguito. finalità istitutive. Attraverso la sua lunga storia, poi, si può cogliere l’evoluzione Certo non tutto può ridursi ad un contrasto tra dell’idea stessa di parco. Il mito fu costruito nel un mito di difesa della natura ed una realtà di tempo. Situato a Ovest, nel Wyoming, era affari e profitti. Nella nascita dei parchi lontano dalla civilizzazione degli europeizzati americani i due elementi convissero anche se territori dell’East Coast. Esploratori e in maniera conflittuale. professionisti andavano in quel periodo alla La wilderness fu del resto un elemento centrale conquista del West spinti soprattutto dalla nel progetto di creazione di una identità 11
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio culturale nazionale, distinta da quella europea parchi nel Nord della Svezia. Erano delle origini. Gli Stati Uniti non potevano amministrati in maniera efficiente e competere con il vecchio continente in tema di all’avanguardia nella tutela ambientale, e monumenti, città d’arte e paesaggi curati come tuttavia furono numerosi i conflitti con le giardini; ma erano superiori in tema di comunità locali non interpellate sulla loro spettacolarità della natura selvaggia e lo fecero creazione. valere come orgoglioso e vittorioso paragone. Yellowstone è dunque realmente una metafora Ben presto si fece anche sentire negativamente di un insieme composito di interessi che l’influenza del regime fascista, indifferente ai mossero e muovono le iniziative per la temi ambientali e ostile a forme di autonomia creazione e la vita successiva dei parchi nella gestione amministrativa. nazionali. Negli anni successivi furono istituiti due nuovi 2.La storia dei parchi in Europa e in Italia parchi nazionali, il Circeo e lo Stelvio, ma senza più alcuna comunicazione con il mondo In Europa il percorso per la creazione di parchi scientifico e associazionistico. L nazionali fu diverso, anche per le diversità territoriali. Anche qui però la protezione non fu a situazione migliorò nel secondo dopoguerra, un sentimento che nacque dal basso, dai ma i conflitti con le comunità locali sulla stessa residenti in quei territori. I primi movimenti esistenza dei parchi non sparirono. per la protezione della natura ebbero origine tra I parchi erano stati imposti dall’alto e le élites urbane come reazione ai processi di continuarono ad essere sentiti come estranei ed industrializzazione e ai sempre più negativi esproprianti di diritti radicati nelle comunità. segni che essi comportavano in campo ambientale. Le stesse élites però lottarono Nessun nuovo parco fu istituito in Italia fino al anche contro i modelli tradizionali di uso delle 1968, con il Parco Nazionale della Calabria, risorse delle comunità locali, pretendendo di poi altri vent’anni di vuoto finché si aprì, nel vietarli in nome della difesa di un paesaggio e 1988. una nuova grande stagione di creazione di un’ambiente ideale. Inizialmente, quindi, fu di parchi nazionali con l’appoggio del un punto di vista prettamente urbano e di classe movimento ambientalista, che dettò alle comunità locali il verbo di che cosa fosse naturale, da salvaguardare e in nome Nel frattempo l’Italia era passata da una di quali principi. Quando in gran parte posizione di avanguardia in questo campo a dell’Europa occidentale e soprattutto uno di retroguardia, senza più riprendere le più dell’Italia, dopo millenni di storia di alte posizioni in vetta alla classifica. popolamenti sempre più fitti e di La legge quadro sui parchi promulgata nel antropizzazione di ogni possibile territorio, la 1991 è da tempo tornata in discussione, natura era ed è tutt’oggi un’illusione facendo ancora una volta emergere le due estetizzante, un’aspirazione più che una realtà. visioni dei parchi: quella del parco come tutela L’Italia fu il quarto paese europeo a istituire della biodiversità, il “parco che in primo parchi nazionali, dopo la Svezia, Svizzera e luogo fa il parco” che deve essere finanziato Spagna. con denaro pubblico, e quella del parco come Creati a cavallo tra 1922 e 1923, i parchi fruizione generale da parte di tutti, coniugata nazionali di Abruzzo e Gran Paradiso erano con fini turistici ed economicamente secondi per dimensione solo a due giganteschi redditizia. 12
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, 100 anni di natura protetta di Giovanni Cannata Alla fine dell’800 sulle montagne del Parco racconterebbero storie lunghe e complesse, tant’è che sopravvivevano gli ultimi orsi marsicani e gli ultimi nel luglio del 2017 a seguito di un lungo e articolato camosci dell’Appennino. percorso è arrivato anche il riconoscimento delle faggete vetuste quale Patrimonio mondiale Il 9 settembre 1922, per iniziativa di un Direttorio dell'UNESCO. Non molti sanno che all’interno delle provvisorio, presieduto dal parlamentare locale faggete vetuste del Parco sono presenti alberi con più Erminio Sipari, un’area di 12.000 ettari, dei comuni di 560 anni: i più vecchi d’Europa. di Opi, Bisegna, Civitella Alfedena, Gioia dei Marsi, Lecce dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga, Per capire il luogo meraviglioso in cui ci si trova, una divenne Parco Nazionale. Più tardi lo Stato italiano, delle attività consigliate è curiosare tra i graziosi con decreto legge 11 gennaio 1923, ne riconobbe per paesini medievali. Per fare escursioni, invece, ci sono legge l’istituzione. 153 sentieri, di varia difficoltà, segnalati e riportati su una carta turistica che è possibile acquistare nei Oggi, dopo successive integrazioni, il Parco Centri visita del Parco e negli infopoint, importanti comprende un territorio di 50.000 ettari con un’area anche per informarsi sulle diverse attività che si contigua di circa 80.000 ettari, 24 Comuni e 3 possono svolgere all’interno dell’area protetta. Regioni, Abruzzo, Lazio e Molise. Inoltre esiste la possibilità per tutti i visitatori di Montagne e valli selvagge, foreste, praterie, fiumi, partecipare ad attività escursionistiche e di torrenti, laghi e un clima relativamente temperato educazione ambientale con Guide e operatori locali durante tutto l’anno fanno del Parco un ambiente durante tutto l’arco dell’anno proprio per avvicinarsi ideale per numerose specie vegetali e animali; tra in modo “dolce” alla Natura e alle sue meraviglie, queste ultime ce ne sono alcune, rare e misteriose, che fonti di energia, riflessione e divertimento. talvolta, seppur da lontano è possibile osservare, come l’orso bruno marsicano, il camoscio Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sin appenninico, il lupo e l’aquila. Non è da meno la flora dalle sue origini, ormai 100 anni fa, ha da sempre del Parco che annovera in totale circa 2000 specie di cercato di coniugare una rigorosa tutela su basi piante superiori, senza contare il variegato mondo dei scientifiche, con uno sviluppo sostenibile delle muschi, alghe, funghi e licheni. comunità locali. In un secolo di vita i cambiamenti sono stati molti: conoscenze, strumenti, strategie ed Il patrimonio vegetale del Parco è prevalentemente approcci, ma rimangono confermate, sia pure con costituito da foreste di faggio che occupano il 60% nuove declinazioni, le missioni del Parco che si dell’intera superficie e concorrono a creare un traducono in strategie di gestione con riferimento alla paesaggio ricco di colori che varia al trascorrere delle conservazione della biodiversità, della natura e del stagioni. Questi alberi se potessero parlare 13
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio paesaggio, allo sviluppo di una ricerca scientifica Gestire un Parco nazionale non è certamente focalizzata, all’educazione ambientale. un’operazione facile tenuto conto anche della limitatezza di risorse finanziarie (il Parco vive di In sintesi l’obiettivo a tendere del Parco in questo nuovo secolo di vita sarà quello dello sviluppo trasferimenti da parte dello stato) ed umane. Occorre sostenibile così come emerge dagli Obiettivi del quella visione politica alla quale si è fatto cenno, Millennio, uno sviluppo fondato certamente sulla l’individuazione e la condivisione a vari livelli (locale, regionale, nazionale) di obiettivi e strategie conservazione della natura ma attento anche alla da rendere compatibili con le risorse disponibili e da dimensione economica, sociale, culturale e tradurre in interventi concreti, in risultati misurabili istituzionale, mettendo particolare cura nella rendendo conto di ciò ai differenti portatori di valorizzazione e fruizione delle risorse. interesse Questa visione è quella che riteniamo più adeguata Ed è ciò che facciamo da quest’anno con il nostro ad un Parco insediato in un territorio antropizzato in Bilancio sociale. cui uomo e natura debbono coesistere come accade in molti territori dei parchi della dorsale appenninica. Le celebrazioni dei cento anni di vita del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise che celebriamo La sfida dei prossimi 100 anni, insieme alla congiuntamente con l’altro centenario, il Parco conservazione della biodiversità, sarà anche quella di Nazionale del Gran Paradiso, (“100 anni insieme per porre attenzione ad un’attenta comunicazione la natura” è il nostro claim) debbono costituire un sull’importanza di mantenere integri i territori dei momento centrale per richiamare ancor più il valore parchi che costituiscono, anche alla luce dei della conservazione, per segnalarne il rilievo alle cambiamenti sanitari in atto, la vera ricchezza del future generazioni (invero già molto sensibili almeno futuro: il capitale naturale. Questa comunicazione in alcuni segmenti delle popolazioni) per rinnovare il dovrà fare un vero salto di qualità, dove la parola patto di alleanza con i territori interessati. d’ordine sarà “reimpostare il paradigma comunicativo” trasformando il vincolo in Celebrare i cento anni in un programma di iniziative opportunità, l’economia predatoria nella gestione messo a punto dai due Parchi nazionali, in sostenibile e non sfruttamento incondizionato delle coincidenza anche con le celebrazioni dei 150 anni risorse, declinando la ricchezza nel soddisfacimento della costituzione di quello che è considerato il parco dei bisogni essenziali e non accumulo talvolta simbolo a livello mondiale, il Parco di Yellowstone, insensato di beni materiali. sarà un’occasione per realizzare degli scambi di esperienze, ma anche di confronti per la Voglio segnalare ancora le potenzialità di sperimentazione di nuove iniziative in una stagione occupazione in professioni “verdi” che potrebbero nella quale l’importanza dell’ambiente è quanto meno essere innescate avvalendosi anche di una formazione fortemente dichiarata nei programmi e nelle politiche finalizzata alla gestione dei parchi nei molteplici a livello locale, nazionale e internazionale . aspetti. 14
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio I 25 anni del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano Una sfida culturale che ha trasformato un "incubo" in un sogno Con Giuseppe Tanelli, primo presidente di Nunzio Marotti anche a livello nazionale ed Ricorre quest'anno il venticinquesimo internazionale, attraverso la certificazione dell'istituzione del Parco Nazionale della Carta Europea del Turismo dell'Arcipelago Toscano (Pnat), avvenuta Sostenibile di Europarc Federation, con lo il 22 luglio 1996. straordinario riconoscimento Tra alti e bassi, oggi il Pnat gode di buone come Riserva della Biosfera Mab relazioni con il territorio e di credibilità Unesco e il prestigioso inserimento internazionale, come più volte sottolinea nella Green List-Iucn (Unione l'attuale presidente Giampiero Sammuri. Internazionale per la Conservazione della Natura), primo standard globale per la Eppure, nei primi anni Novanta, ci fu nelle valutazione delle Aree Protette e massimo isole una forte opposizione sociale e attestato mondiale per le aree naturali istituzionale alla nascita del Parco. protette (solo 59 in tutto il mondo e 3 in Fu il ministro Edo Ronchi a portare a Italia). compimento l'iter, definendone la Ripercorrere questi 25 anni qui non è perimetrazione dopo un lungo confronto possibile e rinvio al sito www.islepark.it, con le esigenze locali. ma ho comunque pensato di fare una Negli anni è cresciuta nell'opinione chiacchierata con Giuseppe (Beppe) pubblica la consapevolezza Tanelli, docente di Geologia all'Università dell'importanza della protezione di Firenze, testimone significativo di ambientale e dello sviluppo sostenibile a questa esperienza in qualità di primo supporto dell'economia locale. presidente del Pnat che non ha mai cessato, con intelligente partecipazione- Oggi l'Ente Parco ha raggiunto una distanza, di seguirne le vicende fino ad credibilità e un ruolo sempre più oggi. consolidati, non solo in ambito locale, ma Alla fine del suo mandato (2002), è seguito 15
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio un quadriennio di commissariamenti e poi solidarietà e del rispetto dovuto alla madre la nomina alla presidenza di Mario Tozzi Terra e alle sue diversità biologiche e (2006-2011) e di Giampiero geologiche». Sammuri, ancora in carica fino al 2022. Tanelli ricorda come, grazie al Parco, sono Gli inizi non furono facili. L'Elba si colorò riqualificate e migliorate tante realtà quali di scritte, vivaci manifestazioni, prese di l'ex tonnara dell'Enfola (ora sede del posizione, ricorsi. Parco), le dune di Lacona, la sentieristica, «Come docente di geologia – ricorda le strutture di Capraia, i luoghi (e le Tanelli - ero stato invitato a commentare iniziative) dell'educazione ambientale. E agli studenti, riuniti all'Auditorium De poi il Volterraio, acquistato sotto la sua Laugier di Portoferraio, un filmato sul ferro presidenza, dove «incendiari e cumuli di dell'Elba. Era il 30 novembre 1996, ed era sassi sono il passato e, dai suoi spalti che stato da poco nominato presidente del dominano la rada Parco. Quando fu annunciato il mio di Portoferraio, finalmente restaurati e intervento, citando il Parco nazionale, percorribili, si apre un paesaggio magico dalle ultime file si levò un brusio che di natura e di storia». crebbe, nell'imbarazzo degli insegnanti, e sfociò in una rumorosa contestazione. Negli anni Novanta, i Ricordo ancora le scuse di un professore, concetti dello sviluppo sostenibile e degli il quale dimenticava, come gli dissi per effetti del riscaldamento globale non erano tranquillizzarlo, che anche io ero un diffusi. insegnante. Tornata la calma, visto e I tempi sono cambiati. Anche grazie ad commentato il filmato, giungemmo a Internet viviamo in un “villaggio globale” di parlare del Parco nazionale. Più o meno 7,8 miliardi di persone, che hanno diritto a con queste parole conclusi il mio cibo, acqua e dignità, e popoliamo un intervento: il Parco è stato ed è un incubo pianeta dotato di una quantità limitata di per molti, un sogno per altri. Di fatto risorse e di una capacità finita di assorbire una sfida culturale. Una sfida che potrà rifiuti. essere vinta solo se il Parco saprà La consapevolezza di tutto ciò è cresciuta trasformare l'incubo in sogno, ed il sogno sia nei decisori politici ed economici che in una realtà condivisa. Una realtà della nelle nostre pratiche quotidiane. Ma il quale voi dovrete essere custodi e guide». cammino è lungo e difficile (la Conferenza sul Clima di Glasgow insegna) e la Terra Da allora molto è stato fatto. non aspetta. «Il cammino del Parco Nazionale, fra qualche passo indietro e qualche passo di «I valori della ecologia solidale per una vita lato, i è fatto più sicuro – continua Tanelli - sana e produttiva in armonia con la natura, accompagnato dalla crescente come dice la Carta di Rio de Janeiro del consapevolezza istituzionale e sociale di 1992, vanno conquistati e difesi giorno quale prezioso valore aggiunto esso sia, per giorno – sottolinea Tanelli - per l'ecologia e l'economia L'Arcipelago è ancora sede di una grande turistica dell'Arcipelago, e per promuovere sfida culturale e materiale».. i valori universali della Per lui, assumono importanza alcuni 16
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio ambiti in cui il Parco può dare un «Dobbiamo in tempi brevi uscire da quel significativo contributo sotto diversi punti limbo normativo in cui, da un quarto di secolo, si trovano le aree marine protette di vista. Il primo ambito è quello turistico. dal Parco Nazionale, rivedendone intelligentemente la perimetrazione e le «Benissimo – dice - l'adozione della Carta norme di tutela, come è stato fatto Europea del Turismo Sostenibile: occorre a Capraia ed estendendole al mare organizzarsi tenendo conto del territorio e dell'Elba e del Giglio». conclude Tanelli. delle sue risorse e dell'impatto delle presenze». Il primo quinquennio del Pnat credo che Il secondo è il rispetto degli obiettivi sia stato produttivo proprio in virtù delle dell'Agenda 2030 e degli accordi di Parigi capacità di incontro e di dialogo del suo sul clima. presidente. Elementi sempre necessari e «È utopia dimezzare le emissioni di da non trascurare, in questo tempo in cui anidride carbonica entro il 2030? “È utopia cresciamo nella coscienza di essere tutti lavorare per un Arcipelago “carbon free?» sulla stessa barca e di dover E infine, il tema di vitale e globale coniugare globale e locale. importanza per noi e per le nuove generazioni, il mare. 17
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Toscana regione di parchi di Sergio Paglialunga La natura domina il paesaggio toscano e si fortificazioni, ville, case isolate, miniere integra con l’attività dell’uomo che nei secoli ha abbandonate, carceri ancora attive e dismesse fatto di questa regione uno degli angoli più suggestivi d’Italia e non solo. La Toscana è un costituiscono la suggestiva visione che si offre a alternarsi ed integrarsi di natura ed emergenze chi visita il parco. La vegetazione è costituita in storico-architettoniche, paesaggi ben ordinati e prevalenza da macchia mediterranea e registra paesaggi selvaggi che hanno al loro interno la presenza di numerosi ed importanti habitat di particolare ricchezza e diversità endemismi. Ricca è la fauna marina e terrestre. biologica. Il Parco è Riserva della Biosfera del programma MAB dell’UNESCO. A partire dalla prima metà del XX secolo la delicatezza di questo equilibrio, riconosciuto Il Parco regionale della Maremma è primo per come patrimonio nazionale, non è stata lasciata istituzione tra i parchi toscani (1976). Si estende alla saggezza dei singoli, ma salvaguardata con sulla costa in provincia di Grosseto tra Principina uno specifico sistema normativo, a Mare e Talamone. Con una superficie di 8.900 successivamente incrementato delle Regioni e ettari. Qui è possibile ammirare il classico integrato con le politiche comunitarie. paesaggio maremmano. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea, con Nella Toscana il sistema delle aree protette è aree palustri, colline boscate, coltivi, arenili costituito da 3 parchi nazionali, 1 area marina sabbiosi e dune. Il parco ha ottenuto il diploma protetta, 3 parchi regionali, 2 Parchi europeo delle aree protette del Consiglio provinciali, 35 riserve statali, 47 riserve d’Europa. naturali regionali e 53 Aree Naturali Protette di Interesse Locale. A questo sistema si Il Parco Regionale Migliarino San Rossore affianca Rete Natura 2000, che risponde alla Massaciuccoli è ubicato sulla costa a cavallo direttiva comunitaria “Habitat” formata da tra le provincie di Pisa e di Lucca, per una complessivi 158 siti. estensione di 14.000 ettari. Tale territorio era stato organizzato in tenute e fattorie a partire dal Soffermiamoci ad una breve descrizione dei tre XVI secolo. Tale gestione ha permesso che si parchi nazionali e dei tre regionali che conservassero alcune aree resistendo alla costituiscono uno spaccato esemplificativo della spinta del modello turistico di sviluppo che ha realtà toscana. modificato radicalmente la costa settentrionale della Toscana. Il parco è zona di transizione in Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano cui la macchia mediterranea convive con la comprende le isole di Montecristo, Giannutri, vegetazione tipica della pianura continentale, Pianosa e Gorgona, e gran parte del territorio con alcuni residui di piante tipiche di ere glaciali. delle isole del Giglio, dell’Elba, e di Capraia, e Anche la fauna è ricchissima e tra l’avifauna una ampia zona di mare con un’estensione sono state censite 273 specie. Il parco ha totale di 61.000 ettari. La ricca varietà di ottenuto il diploma europeo per le aree protette paesaggi terrestri e marini, il fascino delle isole del Consiglio d’Europa ed è Riserva della e del mare, il susseguirsi di golfi, di scogli, di Biosfera del programma MAB dell’UNESCO spiagge rocciose e sabbiose, di rilievi con la presenza di boschi e coltivi, di paesi, torri, Il Parco Nazionale delle Foreste casentinesi si estende tra la Toscana e la Romagna per una 18
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio estensione di 36.000 ettari. Prevalentemente più alte dell’Appennino Settentrionale La boscato, si presenta con una pendenza più dolce composizione geologica è caratterizzata nel versante Toscano e più accentuata nel dall’arenaria Macigno che ha dato origine al versante Romagnolo. La presenza umana più profilo ondulato dei crinali che contrastano con significativa di questo territorio è legata alla le vette aguzze delle vicine Alpi Apuane. Il parco religiosità delle popolazioni, a patire dal lago è caratterizzato dalle tracce degli antichi degli Idoli, sul monte Falterona, luogo di ghiacciai che dalle vette scendevano verso valle, devozione degli Etruschi, per arrivare, attraverso da una copertura forestale che arriva sino ai i secoli, al santuario della Verna e al Monastero 1700 m. con la presenza del faggio nella parte ed eremo di Camaldoli luoghi di pellegrinaggio e più alta e, sotto i 1.000 m., di querceti, con di riflessione per molte persone. La vegetazione prevalenza di cerro, molti dei quali trasformati in è caratterizzata dalla presenza di estese faggete castagneti da frutto. Sopra i 1.700 m. si stende alcune delle quali secolari. La fauna vede al la brughiera e la prateria. Il parco è Riserva della presenza di diversi branchi di lupi e l’aquila reale Biosfera del programma MAB dell’UNESCO. che nidifica all’interno della più antica riserva italiana Sasso Fratino. Questa riserva ha Il Parco Regionale delle Alpi Apuane si ottenuto il Diploma Europeo per le aree sviluppa a cavallo tra le province di Massa protette e gran parte del parco è all’interno del Carrara e Lucca per un’estensione di circa sito delle Faggete Vetuste, riconosciuto 20.000 ettari. Gli aspri rilievi che contrastano con patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. le forme addolcite degli Appennini che si stendono alle loro spalle, hanno motivato la Il Parco nazionale dell’Appennino Tosco denominazione di Alpi. Il parco che presenta una Emiliano è ubicato a cavallo tra Toscana ed particolare bellezza e suggestione, ricco di Emilia per una estensione di circa 22.800 ettari. habitat e di endemismi da sempre ha dovuto Il parco include nei suoi confini alcune delle vette convivere con lo storico sfruttamento delle cave di marmo, famoso per il particolare pregio. 19
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Ossigeno La Regione Lazio guarda al futuro Ne parliamo con Alessandra Somaschini di M.P. Trasformare il Lazio in una regione green, lanciata lo scorso maggio dalla Commissione UE attenta alle sfide della qualità dell’aria e alla prevede che entro i prossimi dieci anni siano cura del territorio, delle aree verdi e dei parchi. messi a dimora almeno 3 miliardi di nuovi alberi, È da questi presupposti che nel 2019 è nato quale azione prioritaria per l’assorbimento delle Ossigeno, il progetto della Regione che mira emissioni di CO2 e di mitigazione dei nel lungo termine a piantare 6 milioni di nuovi cambiamenti climatici. alberi e arbusti autoctoni, uno per ogni Ossigeno si inserisce proprio nel solco di abitante del Lazio. questa strategia europea finalizzata anche a Gli obiettivi sono quelli di contrastare i mitigare l’isola di calore. cambiamenti climatici provocati dall’effetto Per entrare nel vivo di questa esperienza, serra, conservare la biodiversità, ridurre attualmente in corso, e per comprenderne la l’inquinamento dell’aria e di conseguenza le portata, ne abbiamo parlato con Alessandra malattie e la mortalità spesso collegate, Somaschini, biologa e dirigente della garantire un ambiente più sano per le future Direzione regionale Ambiente, area progetti generazioni. speciali e coordinatrice del progetto. Gli alberi sono fondamentali per la nostra «Si tratta di un’esperienza unica a livello sopravvivenza e per la nostra salute perché regionale nel nostro Paese – spiega Alessandra svolgono una serie di funzioni indispensabili per – in Italia ci sono molte altre iniziative simili la vita sulla Terra. ma si tratta prevalentemente di iniziative di Producono l’ossigeno che respiriamo e città, più limitate e più piccole nei numeri, vedi sottraggono dall’atmosfera anidride carbonica e Forestami a Milano, oppure altri progetti simili altre molecole responsabili dell’effetto serra, a Bologna, Torino ecc, nonché sostanze inquinanti prodotte dalle nostre attività. In questo caso il progetto è nato da una forte Riducono la temperatura e regolano l’umidità, volontà politica. La Regione ha deciso di mitigano i venti e prevengono pericolose investire ben 12 milioni di euro di risorse alluvioni e inondazioni. proprie per la forestazione delle zone urbane e Ogni albero favorisce la biodiversità e offre periurbane facendo riferimento al Piano riparo e cibo a numerose specie animali, oltre a Territoriale Paesistico Regionale. garantire a noi esseri umani risorse alimentari e Si parte dal presupposto che l’albero sia un medicinali, legname e benessere. Per tutti questi bene collettivo diffuso, concepito come un motivi la strategia europea per la biodiversità 20
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio vero e proprio bene comune, con un grande prevede la messa a dimora di 103 piante valore sociale, la cui gestione è regolata dalla appartenenti a 31 specie. recente legge regionale sui beni comuni n. 10 In una seconda fase invece sono stati destinati del 2019. 10 milioni di euro in 3 anni (2019-2021) Ossigeno ha quindi preso il via con il all’acquisto di alberi ed arbusti coinvolgimento di scuole, università, preferenzialmente autoctoni con ospedali, centri anziani, aree naturali protette, l’espletamento di una gara di appalto europea istituti culturali, dimore storiche, musei, per selezionare gli operatori economici in biblioteche, beni demaniali, e molti altri che grado di rifornire quanto richiesto. Le piante hanno raccolto l’appello della Regione a acquistate da Regione Lazio sono un bene ospitare i primi alberi». comune che viene dato in affidamento ai beneficiari che ne fanno richiesta, i quali Come si è strutturato il progetto? dovranno occuparsi della manutenzione per «La prima fase è entrata nel vivo il 21 garantire i benefici alle generazioni future. novembre 2019, in occasione della Giornata Per il reperimento delle aree di piantumazione Nazionale degli Alberi, con la messa a dimora è stata decisa una metodologia di raccolta dei primi 1910 alberi e arbusti provenienti dal delle istanze dal basso attraverso la Vivaio del Parco Regionale dei Monti pubblicazione di avvisi di manifestazione Aurunci che assorbono 196 tonnellate di d’interesse. C02/anno – spiega ancora Alessandra Somaschini - La piantumazione è stata curata Il primo avviso, pubblicato nel 2020, si è dai volontari delle Associazioni di Protezione chiuso recentemente con la selezione dei Civile e dal personale delle Aree Naturali progetti migliori proposti da enti pubblici, enti Protette con il supporto tecnico regionale ed è del terzo settore su terreni pubblici e enti proseguita fino a dicembre 2019 per poi privati accreditati dalla Regione. Sono stati interrompersi bruscamente per l’emergenza ammessi 84 progetti presentati soprattutto da epidemiologica da Covid-19. A questi primi Comuni, su 110 istanze pervenute. dati si sono aggiunti gli impianti arborei Entro la fine dell’anno si procederà invece con finanziati con i fondi del PSR (più di mezzo una seconda manifestazione d’interesse ed milione di alberi da mettere a dimora, pari a entro fine gennaio verranno messe a dimora oltre 18.000 tonnellate di CO2/anno) e gli oltre 30.000 piante appartenenti a 69 specie, impianti pianificati a titolo di compensazione (tra le più comuni: roverella, leccio, acero, nell’ambito delle conferenze di servizi cerro, albero di giuda, lavanda, viburno, regionali pari a oltre 11.000 alberi equivalenti agazzino, sanguinella). a oltre 1.900 tonnellate CO2/anno. Nella terza fase del progetto è stato previsto Parallelamente è stata inoltre avviata la il coinvolgimento dei privati che possono realizzazione degli interventi di piantumazione contribuire al progetto Ossigeno mettendo a proposti da altri enti regionali. Tra questi disposizione le proprie risorse economiche, spiccano i Boschi del respiro realizzati negli terreni da piantumare, competenze e personale. Ospedali Pertini e Spallanzani di Roma e Ospedale di Frosinone, il Parco Ricreativo Ad oggi i soggetti privati che hanno aderito al Tevere Marconi a Roma con 12.726 piante da progetto sono: Fondazione RomaEuropa mettere a dimora; il Parco di Villa Iaccarini che, attraverso la piantumazione di 676 piante (Itri, P.R. Monti Aurunci) per il quale si appartenenti a 17 specie messe a dimora nei 21
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio pressi del Castello di Santa Severa provvederà territoriali omogenei sulla base delle specie a compensare le emissioni dei trasporti aerei legnose esistenti. degli artisti che hanno partecipato al festival Siamo riusciti pertanto ad assemblare i territori del 2020, con il tasso di 16 tonnellate di identificando 11 tipologie di ambiti CO2/anno; Videocittà srl che attraverso la geografico-forestali omogenei sui quali piantumazione di 61 piante che saranno messe intervenire in modo appropriato per preservare a dimora nel Parco ricreativo dell’area la biodiversità ed evitando il rischio di golenale di Tevere Marconi a Roma, introdurre piante alloctone che potrebbero provvederà a compensare le emissioni di CO2 risultare infestanti producendo un danno generate dai trasporti degli artisti del festival ambientale». 2021». Le prospettive future Cosa e dove piantare? «Per la scelta delle aree è stato seguito un Il progetto di forestazione urbana e periurbana approccio scientifico partendo dal censimento del territorio è stato inserito come priorità regionale della Flora pubblicato neall’Atlante dalla Regione Lazio per i fondi del Piano della Flora Vascolare del Lazio di Ferdinando regionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con Lucchese (2018). un fabbisogno finanziario di 100 milioni di euro per la realizzazione di vivai forestali e Sulla base di questo è stata effettuata una per intraprendere nuove azioni di classificazione del territorio regionale in unità forestazione. forestali omogenee con l'indicazione delle specie presenti. Per ogni unità forestale, Una grande sfida per generare ossigeno alla attraverso la cosiddetta Cluster Analysis, sono quale tutti possono contribuire, con l’augurio state verificate le similarità arboree. In questo che molti altri territori si impegnino nella modo sono stati individuati dei settori stessa direzione. 22
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Paesaggio geominerario e sostenibilità L’esperienza del Parco delle Colline Metallifere – Tuscan Mining UNESCO Global Geopark di Alessandra Casini Il territorio del Parco delle Colline Lo sfruttamento delle risorse minerarie e Metallifere si estende nella Provincia di geotermiche ha lasciato numerosissime Grosseto in una zona a carattere tracce che hanno contribuito a creare un prevalentemente collinare, ricoperta da paesaggio unico e irripetibile. estese aree boschive su una superficie di 1087 kmq e comprende i territori di sette Resti di antichi pozzi minerari e di aree di comuni: Follonica, Scarlino, Gavorrano, scorie metallurgiche si trovano ovunque Massa Marittima, Montieri, nella zona, testimoni di un’attività Monterotondo Marittimo, Roccastrada economica connessa nel periodo etrusco e costituisce un segmento della lunga con le città di Vetulonia e Populonia. Il catena preappenninica alla quale Paolo sistema insediativo collinare è, comunque, Savi dette il nome di “Catena Metallifera”. dominato dalla presenza di Massa Marittima, città murata medievale di Le Colline Metallifere sono state oggetto di elevatissimo valore storico e artistico, sfruttamento minerario dall'epoca autorevole capitale del distretto minerario. protostorica fino al XIX secolo per i Proviene, infatti, da Massa uno dei primi minerali di argento, rame, piombo, per codici minerari medievali d'Europa. l'alunite, la lignite picea e la pirite. Nella pianura si trova Follonica, il cui centro è Il territorio, infatti, è stato nel secolo scorso caratterizzato dalla presenza dell’insediamento uno dei distretti minerari più importanti produttivo siderurgico Ilva, con edifici d'Italia per l'estrazione della pirite ottocenteschi (ma con tracce precedenti del XVI, (Gavorrano, Niccioleta, Boccheggiano) XVII e XVIII secolo) e caratteristici arredi urbani per la produzione di acido solforico, una in ghisa. delle materie prime fondamentali dell’industria chimica moderna. Nel 2002, a seguito della chiusura delle miniere, l’allora Ministero dell’Ambiente con proprio Oggi, dopo la chiusura delle miniere, il decreto istituisce il Parco delle Colline Metallifere territorio è ancora attivo grazie allo costituito da 34 siti: 21 aree minerarie, 5 impianti sfruttamento dei fluidi endogeni dei campi metallurgici e siderurgici, 4 castelli medievali, 2 geotermici di Monterotondo Marittimo e impianti di trasporto del minerale, 2 impianti Travale per la produzione di energia geotermici. elettrica, teleriscaldamento e anche a Nel 2010 entra a far parte della Rete Mondiale supporto di alcune attività produttive dei Geoparchi UNESCO IGGP- International (caseifici, birrifici). Geoscience and Geoparks Programme- 23
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