Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
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Dal concepimento alla nascita PERIODO EMBRIONALE (2a-8a settimana di gestazione) Formazione dei tessuti e degli organi: - a partire dall’ectoderma si svilupperà il sistema nervoso centrale - a partire dall’endoderma si svilupperanno il sistema digestivo e respiratorio - a partire dal mesoderma si svilupperanno i muscoli, lo scheletro e il sistema circolatorio
Dal concepimento alla nascita Durante la terza o quarta settimana di gravidanza, nell’embrione si forma il tubo neurale, una struttura di forma cilindrica dalla quale si svilupperà il sistema nervoso centrale (di cui fanno parte il cervello ed il midollo spinale). Durante il periodo embrionale si possono formare gravi difetti congeniti, sia per anomalie genetiche, sia per cause esterne.
Dal concepimento alla nascita La spina bifida si verifica quando il tubo che forma il midollo spinale e la spina dorsale non riesce a fondersi in maniera adeguata. Di conseguenza, le ossa della spina dorsale, le vertebre, non si chiudono completamente intorno al midollo spinale. Vi sono differenti tipi di spina bifida con differenti complicazioni, che vanno dal dolore lieve alla schiena a disabilità gravi fisiche e mentali.
Dal concepimento alla nascita L’anencefalia è un difetto del tubo neurale che si presenta quando la testa finale del tubo neurale non si forma in modo corretto. La chiusura incompleta del “cefalico”, o della testa finale del tubo neurale, impedisce la formazione di una larga porzione di cervello, in particolare del prosencefalo e del telencefalo. L’anencefalia è un difetto congenito letale che provoca un alta percentuale di bambini nati morti o che muoiono subito dopo la nascita.
Dal concepimento alla nascita PERIODO FETALE (dal 3 mese di gestazione) Il feto dal 3 mese di gravidanza è capace di succhiare e inghiottire; il corpo inizia a distendersi e la madre inizia ad avvertire i movimenti del feto. Negli ultimi tre mesi di gravidanza i muscoli si rivestono di uno strato di grasso e lo scheletro si irrobustisce utilizzando quasi tutto il calcio e ferro assunto dalla madre.
Lo sviluppo del cervello Lo sviluppo del cervello avviene in 3 fasi: - PROLIFERAZIONE NEURONALE: produzione massiccia di neuroni - MIGRAZIONE: processo che permette ai neuroni di raggiungere la loro destinazione finale - ORGANIZZAZIONE: consiste nella costruzione di collegamenti sinaptici tra cellule Alla nascita la formazione di neuroni è quasi ultimata. Con l’eccezione di alcune aree cerebrali (es. bulbo olfattivo), nelle altre si osserva sfoltimento a partire dai primi mesi di vita.
Stati neurocomportamentali Del neonato SONNO
Stati neurocomportamentali Del neonato Nelle prime due settimane di vita il neonato dorme circa il doppio di un adulto (ca. 16 ore). Dai 6 mesi circa, i bambini riescono a dormire un’intera notte e intorno all’anno la durata dei sonnellini è diminuita a 2/3 ore. Il sonno del neonato si distingue da quello dell’adulto anche per la sua qualità.
Stati neurocomportamentali Del neonato Mentre nell’adulto il sonno REM costituisce in media il 20% del sonno totale, nei neonati esso raggiunge il 50% del tempo.
Stati neurocomportamentali Del neonato PIANTO
Stati neurocomportamentali Del neonato Il pianto del neonato può manifestarsi senza ragione apparente, anche se dipende quasi sempre da cause specifiche come fame, freddo, dolore, rumore forte, sovraeccitazione. Il pianto possiede un valore sociale importante: il fatto che il caregiver e in genere gli adulti intorno al bambino reagiscano al pianto del bambino, insegna al bambino ad utilizzarlo come richiesta di aiuto. Inoltre il pianto costituisce un precursore del linguaggio, perché consente la produzione di suoni tra loro diversi, che hanno valore comunicativo.
Il neonato competente Le innovazioni metodologiche hanno consentito di mettere in evidenza capacità che le prime ricerche non avevano colto. Dall’immagine di essere un essere inetto e passivo, si è passati a quella di un neonato dotato di un ricco repertorio di capacità specializzate grazie alle quali può interagire con l’ambiente. Secondo alcuni studiosi, alla nascita ci sono già delle strutture cognitive che consentono di integrare le informazioni acquisite con l’esperienza. A queste capacità si aggiungono una serie di predisposizioni e un repertorio di emozioni che costituiscono una potente spinta all’azione nei confronti dell’ambiente.
Il neonato competente Alla nascita il bambino è dotato di un repertorio di schemi comportamentali che gli consentono di interagire con l’ambiente, e che comprendono riflessi, azioni congenitamente organizzate, stereotipie ritmiche. I RIFLESSI sono reazioni automatiche e stereotipate a particolari stimoli. Es. dilatazione delle pupille in funzione della variazione della luce.
Il neonato competente Alcuni riflessi rimangono per tutta la vita (es. riflesso pupillare, starnuto, sbadiglio…); altri, detti i riflessi neonatali, spariscono completamente durante i primi mesi di vita. I riflessi neonatali hanno un valore adattativo: nel corso dell’evoluzione sono serviti al bambino per la sopravvivenza. I riflessi sono importanti per stabilire il normale sviluppo neurologico del bambino. L’assenza di questi è spesso sintomo di un danno al sistema nervoso centrale.
Il neonato competente Le azioni congenitamente organizzate sono invece spontanee, non suscitate da stimoli identificabili, e possono variare in base alle circostanze: ad es. pianto. Le stereotipie ritmiche consistono in sequenze ripetute di movimenti (ad es., scalciare, dondolarsi, ecc), eseguiti senza ragione apparente, usati (involontariamente) dai bambini per tenere in esercizio muscoli, tendini e nervi.
MECCANISMI di apprendimento COME APPRENDONO I NEONATI? Per apprendimento si intende un cambiamento nel comportamento o nelle strutture mentali per effetto dell’esperienza. Due sono i meccanismi principali: 1) Condizionamento classico 2) Condizionamento operante
MECCANISMI di apprendimento TEORIA COMPORTAMENTISTA (Watson,Skinner, Pavlov) Il merito della teoria comportamentista è stato quello di aver affrontato per la prima volta lo studio del comportamento umano e del suo sviluppo a partire da un inquadramento teorico rigoroso e per mezzo di metodi di indagine obiettivi. Il limite della teoria comportamentista è stato quello di essersi fermata al comportamento osservabile, senza approfondire i suoi legami con i processi mentali.
MECCANISMI di apprendimento IL COMPORTAMENTO E’ IL RISULTATO DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO, questo definito Come un cambiamento più o meno permanente nel comportamento che ha luogo come risultato della pratica, ossia dell’esperienza individuale. John Watson (1930), «Behaviorism» “Datemi una dozzina di bambini di sana e robusta costituzione e un ambiente organizzato secondo miei specifici principi, vi garantisco che sarò in grado di farne un medico, un avvocato, un artista, un imprenditore, un delinquente.” (pag. 107).
MECCANISMI di apprendimento In che modo l’ambiente determina l’apprendimento? STIMOLI RINFORZI
MECCANISMI di apprendimento Condizionamento classico Pavlov, 1920 Little Albert experiment, John Watson (1919)
MECCANISMI di apprendimento Condizionamento operante
MECCANISMI di apprendimento Nel condizionamento operante il comportamento non è influenzato dagli stimoli che lo precedono, ma da quelli che lo seguono e che sono effetto del comportamento stesso. Un comportamento emesso spontaneamente si stabilizza in quanto rinforzato dalla comparsa di una ricompensa o dall’evitamento di uno stimolo avversivo. Ciò che viene appreso è la relazione tra il comportamento e l’effetto positivo che esso provoca (il rinforzo positivo o l’evitamento del rinforzo negativo)
MECCANISMI di apprendimento La Tecnica della Suzione Nutritiva Utilizzando come rinforzo positivo una soluzione di acqua zuccherata, bambini di pochi giorni di vita apprendono a modificare la pressione e la frequenza del ritmo della suzione nutritiva al fine di ottenere il rinforzo (Sameroff,1968; Sequeland, 1968). PERIODO PERIODO DI PAUSA DI ATTIVITA’
MECCANISMI di apprendimento A partire dai 2 mesi i bambini possono apprendere la relazione tra il movimento della loro gamba e il movimento conseguente di una giostrina appesa sopra il lettino è una forma di CONDIZIONAMENTO OPERANTE: il bambino apprende la relazione tra un comportamento spontaneo (muovere la gamba in un certo modo) e il rinforzo visivo (movimento della giostrina) VIDEO
MECCANISMI di apprendimento Abituazione Con questo termine si indica il graduale attenuarsi dell’intensità, durata o frequenza di una risposta fisiologica o comportamentale alla ripetuta presentazione di uno stimolo. L’abituazione viene considerata come un’indicazione del fatto che il neonato ha immagazzinato in memoria delle informazioni sullo stimolo e quindi distoglie da esso la propria attenzione. VIDEO infant habituation Bulf et al., 2015
MECCANISMI di apprendimento Imitazione L’imitazione è la riproduzione di movimenti, atteggiamenti, di un modello. A partire dal secondo anno di vita, l’imitazione è esplicitamente visibile nella maggior parte dei bambini, che ripetono quello che viene detto e fatto da adulti o altri bambini (più grandi di loro).
MECCANISMI di apprendimento Fino a qualche decennio fa si pensava che l’imitazione fosse una capacità dei bambini più grandi; tuttavia, Andrew Meltzoff ha messo in discussione questa credenza a partire dagli anni ‘70, in cui ha condotto una serie di esperimenti in cui ha dimostrato che anche i neonati di pochi giorni sono in grado di imitare. Meltzoff & Moore, 1977
Misurare la percezione nei neonati Come si può misurare quello che pensano i neonati senza richiedere – come solito fare negli adulti – una risposta manuale o verbale? TECNICHE PSICOFISIOLOGICHE (registrazione dell’attività elettrica del sistema nervoso centrale e periferico) TECNICHE COMPORTAMENTALI (registrazione di movimenti oculari, rotazione della testa)
Misurare la percezione nei neonati TECNICHE PSICOFISIOLOGICHE 1. EEG (elettroencefalogramma) e ERP (risposta evento-correlata) EEG si riferisce alla registrazione dell’attività spontanea del cervello in un determinato periodo di tempo. Gli elettrodi posizionati su diverse aree dello scalpo determinano l’attività in diverse regioni (molto grossolane) del cervello. ERP è la risposta del cervello ad uno specifico stimolo sensoriale, cognitivo, motorio.
Misurare la percezione nei neonati Epilessia neonatale
Misurare la percezione nei neonati ERP
Misurare la percezione nei neonati Event-Related Potentials (ERP) 2 possibili modi in cui vengono rappresentati graficamente i risultati ottenuti attraverso la registrazione degli ERP: (1) La distribuzione spaziale della risposta elettrica cerebrale evocata dalla presentazione di uno stimolo visivo.
Misurare la percezione nei neonati Event-Related Potentials (ERP) 2 possibili modi in cui vengono rappresentati graficamente i risultati ottenuti attraverso la registrazione degli ERP: (2) L’andamento temporale della risposta elettrica registrata da un elettrodo o da un gruppo di elettrodi. Ampiezza della risposta elettrica, espressa in microvolt, in funzione del tempo, espresso in millisecondi.
Misurare la percezione nei neonati 2. RISONANZA MAGNETICA (strutturale e funzionale) In uno studio pubblicato nel 2002 su Science, Dehaene-Lambertz e colleghi hanno dimostrato che la corteccia di bambini di appena 3 mesi è già strutturata in diverse regioni funzionali: l’ascolto della lingua parlata attiva regioni dell’emisfero sinistro, tipicamente reclutate nell’adulto.
Misurare la percezione nei neonati 3. CONDUTTANZA CUTANEA Misura le variazioni continue nelle caratteristiche elettriche della pelle a seguito della variazione della sudorazione del corpo. La sudorazione del corpo umano è regolata dal Sistema Nervoso Autonomo (ANS), riflettendo quindi la risposta di parte del sistema nervoso periferico. Tale sistema, negli esseri umani, è direttamente coinvolto nella regolazione del comportamento emozionale.
Misurare la percezione nei neonati Nava et al., 2016
Misurare la percezione nei neonati 4. ECG (battito cardiaco) Mentre un’accelerazione del battito cardiaco denota una risposta di difesa o stress con conseguente attivazione del sistema nervoso simpatico, un battito cardiaco rallentato denota l’attività del sistema parasimpatico, che caratterizza stati di calma.
Misurare la percezione nei neonati Fairhurst et al., 2014
Misurare la percezione nei neonati 5. EMG (elettromiografia) Misura la risposta di muscoli e nervi. Usata per diagnosticare potenziali disordini neurologici che possono causare ipotonia.
Misurare la percezione nei neonati TECNICHE COMPORTAMENTALI Registrazione di comportamenti quali: 1) Preferenza visiva 2) Rotazione della testa 3) Movimenti oculari (eye tracking) 4) Gattonamento
Misurare la percezione nei neonati 1. Preferenza visiva: a) Preferenza spontanea b) Paradigma dell’abituazione
Misurare la percezione nei neonati La preferenza visiva consiste nella presentazione simultanea (o sequenziale) di 2 stimoli. VARIABILI DIPENDENTI: direzione dello sguardo e tempo di fissazione su ciascuno stimolo. ASSUNTO DI BASE: se il bambino fissa per più tempo uno stimolo rispetto all’altro, ciò significa che ha selezionato l’informazione contenuta in entrambi gli stimoli, li ha discriminati, ossia ha colto le caratteristiche che li differenziano, e ne ha preferito spontaneamente uno.
Misurare la percezione nei neonati
Misurare la percezione nei neonati Il paradigma dell’abituazione invece consiste nella misurazione del decremento nella durata del tempo di fissazione visiva, in conseguenza della ripetuta presentazione di uno stesso stimolo, e del successivo incremento in corrispondenza della presentazione di uno stimolo nuovo, diverso da quello familiare per 1 o più caratteristiche. IDEA DI BASE: La tecnica sfrutta la spontanea tendenza del bambino a “preferire” la NOVITA’, ossia a fissare più a lungo uno stimolo nuovo rispetto a uno familiare.
Misurare la percezione nei neonati Si compone di 2 fasi: 1. fase di abituazione: lo stesso stimolo viene presentato ripetutamente al bambino e viene registrata la durata delle fissazioni. La presentazione continua fino a quando la somma dei tempi di fissazione non raggiunge una soglia predeterminata, o fino a quando i tempi di fissazione non diminuiscono al di sotto di un criterio predefinito dallo sperimentatore. 2. fase di violazione dell’aspettativa/test: lo stimolo familiare viene ripresentato insieme a uno stimolo nuovo, diverso dal precedente per una o più caratteristiche.
Misurare la percezione nei neonati Curva di abituazione: descrive le variazioni nella durata della fissazione visiva in conseguenza della ripetuta presentazione dello stimolo familiare A (fase di abituazione) e della successiva ripresentazione dello stimolo familiare e di uno stimolo nuovo B (fase test)
Misurare la percezione nei neonati 2. Rotazione della testa Utilizzato per osservare abilità di discriminazione acustica/linguistica nei bambini di età preverbale.
Misurare la percezione nei neonati 3. Movimenti oculari
Misurare la percezione nei neonati 4. Gattonamento VIDEO Adolph
Le capacità percettive alla nascita Alcune abilità sensoriali appaiono già piuttosto sviluppate alla nascita. MODALITA’ ACUSTICA I neonati hanno una sensibilità acustica inferiore rispetto agli adulti (10-20 dB vs. 5 dB adulti), ma sanno già distinguere la voce umana da altri suoni. La capacità di discriminare suoni si sviluppa già in utero, come dimostrano studi condotti su bambini di pochi giorni, a seguito di stimolazione acustica prenatale.
Le capacità percettive alla nascita APPRENDIMENTO ACUSTICO in UTERO I neonati reagiscono diversamente a suoni familiari vs non familiari a cui sono stati esposti in utero. Ad es., i feti si abituano alla lingua della madre (Moon et al., 1993), melodie familiari (Hepper, 1988), voce della madre (Kisilevsky et al., 2003).
Le capacità percettive alla nascita Effetti dell’esposizione prenatale ai cambiamenti di toni acustici sulle risposte neurali in bambini tra 1-27 giorni. L’attività neurale è più forte in bambini esposti a specifici cambiamenti rispetto a bambini non esposti.
Le capacità percettive alla nascita MODALITA’ VISIVA La visione non è matura alla nascita, in quanto i neonati hanno un’acuità visiva tra le 10 e 30 volte inferiori rispetto a quella dell’adulto manca la visione binoculare, che compare dopo i 3 mesi. I neonati hanno una predisposizione a preferire il volto umano, che si esibisce già nell’utero.
Le capacità percettive alla nascita In uno studio recente, alcuni ricercatori dell’università di Lancaster hanno scoperto che feti nel terzo trimestre preferiscono guardare stimoli con caratteristiche di un volto rispetto ad altri stimoli.
Le capacità percettive alla nascita MODALITA’ TATTILE Il contatto materno ha un effetto calmante sul neonato, i quali sono già in grado di distinguere vari tipi di stimoli tattili.
Le capacità percettive alla nascita Fairhurst et al., 2015
Le capacità percettive alla nascita MULTISENSORIALITA’ La capacità di mettere in relazione informazioni provenienti dai diversi sensi è presente alla nascita e si perfeziona durante il primo anno di vita. Ad esempio, i neonati sono in grado di discriminare con la modalità visiva ciò che hanno percepito solo per via tattile (transfer crossmodale). In uno studio di Meltzoff & Borton (1979), a neonati di 1 mese venivano presentate immagini di succhiotti con diverse protuberanze e questi guardavano più a lungo i succhiotti di cui avevano avuto esperienza tattile/orale.
Le capacità percettive alla nascita
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