Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB

Pagina creata da Debora Napoli
 
CONTINUA A LEGGERE
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Metodi e strumenti di
    indagine nel ciclo di
             vita

PERCEZIONE
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

PERIODO EMBRIONALE (2a-8a settimana
di gestazione)
Formazione dei tessuti e degli organi:
- a partire dall’ectoderma si svilupperà il
    sistema nervoso centrale
- a partire dall’endoderma si
    svilupperanno il sistema digestivo e
    respiratorio
- a partire dal mesoderma si
    svilupperanno i muscoli, lo scheletro e il
    sistema circolatorio
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

                                             Durante la terza o quarta settimana di gravidanza,
                                             nell’embrione si forma il tubo neurale, una struttura
                                             di forma cilindrica dalla quale si svilupperà il sistema
                                             nervoso centrale (di cui fanno parte il cervello ed il
                                             midollo spinale).

Durante il periodo embrionale si possono formare gravi difetti congeniti, sia per anomalie genetiche,
sia per cause esterne.
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

La mancata chiusura del tubo neurale porta ad es. a spina bifida
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

La spina bifida si verifica quando il tubo che
forma il midollo spinale e la spina dorsale non
riesce a fondersi in maniera adeguata. Di
conseguenza, le ossa della spina dorsale, le
vertebre, non si chiudono completamente
intorno al midollo spinale. Vi sono differenti tipi
di spina bifida con differenti complicazioni, che
vanno dal dolore lieve alla schiena a disabilità
gravi fisiche e mentali.
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

L’anencefalia è un difetto del tubo neurale che
si presenta quando la testa finale del tubo
neurale non si forma in modo corretto. La
chiusura incompleta del “cefalico”, o della testa
finale del tubo neurale, impedisce la
formazione di una larga porzione di cervello, in
particolare del prosencefalo e del telencefalo.

L’anencefalia è un difetto congenito letale che
provoca un alta percentuale di bambini nati
morti o che muoiono subito dopo la nascita.
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Dal concepimento alla nascita

PERIODO FETALE (dal 3 mese di
gestazione)
Il feto dal 3 mese di gravidanza è capace di
succhiare e inghiottire; il corpo inizia a
distendersi e la madre inizia ad avvertire i
movimenti del feto.
Negli ultimi tre mesi di gravidanza i muscoli
si rivestono di uno strato di grasso e lo
scheletro si irrobustisce utilizzando quasi
tutto il calcio e ferro assunto dalla madre.
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Lo sviluppo del cervello

Lo sviluppo del cervello avviene in 3 fasi:

- PROLIFERAZIONE NEURONALE: produzione massiccia di neuroni
- MIGRAZIONE: processo che permette ai neuroni di raggiungere la loro destinazione finale
- ORGANIZZAZIONE: consiste nella costruzione di collegamenti sinaptici tra cellule

Alla nascita la formazione di neuroni è quasi ultimata. Con l’eccezione di alcune aree cerebrali (es.
bulbo olfattivo), nelle altre si osserva sfoltimento a partire dai primi mesi di vita.
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita - PERCEZIONE - eLearning UNIMIB
Lo sviluppo del cervello

                           Casey et al., 2005
Stati neurocomportamentali
         Del neonato

           SONNO
Stati neurocomportamentali
                     Del neonato

Nelle prime due settimane di vita il neonato dorme circa il doppio di un adulto (ca. 16 ore).
Dai 6 mesi circa, i bambini riescono a dormire un’intera notte e intorno all’anno la durata dei sonnellini
è diminuita a 2/3 ore.

Il sonno del neonato si distingue da quello dell’adulto anche per la sua qualità.
Stati neurocomportamentali
                      Del neonato

Mentre nell’adulto il sonno REM costituisce in media il 20% del sonno totale, nei neonati esso
raggiunge il 50% del tempo.
Stati neurocomportamentali
         Del neonato

            PIANTO
Stati neurocomportamentali
                       Del neonato

Il pianto del neonato può manifestarsi senza ragione apparente, anche se dipende quasi sempre da
cause specifiche come fame, freddo, dolore, rumore forte, sovraeccitazione.

Il pianto possiede un valore sociale importante: il fatto che il caregiver e in genere gli adulti intorno al
bambino reagiscano al pianto del bambino, insegna al bambino ad utilizzarlo come richiesta di aiuto.

Inoltre il pianto costituisce un precursore del linguaggio, perché consente la produzione di suoni tra
loro diversi, che hanno valore comunicativo.
Il neonato competente

Le innovazioni metodologiche hanno consentito di mettere in evidenza capacità che le prime ricerche
non avevano colto.
Dall’immagine di essere un essere inetto e passivo, si è passati a quella di un neonato dotato di un
ricco repertorio di capacità specializzate grazie alle quali può interagire con l’ambiente.

Secondo alcuni studiosi, alla nascita ci sono già delle strutture cognitive che consentono di integrare
le informazioni acquisite con l’esperienza. A queste capacità si aggiungono una serie di
predisposizioni e un repertorio di emozioni che costituiscono una potente spinta all’azione nei
confronti dell’ambiente.
Il neonato competente

Alla nascita il bambino è dotato di un
repertorio di schemi comportamentali
che gli consentono di interagire con
l’ambiente, e che comprendono
riflessi, azioni congenitamente
organizzate, stereotipie ritmiche.

I RIFLESSI sono reazioni
automatiche e stereotipate a
particolari stimoli. Es. dilatazione
delle pupille in funzione della
variazione della luce.
Il neonato competente

Alcuni riflessi rimangono per tutta la vita (es. riflesso pupillare, starnuto, sbadiglio…); altri, detti i
riflessi neonatali, spariscono completamente durante i primi mesi di vita.

I riflessi neonatali hanno un valore adattativo: nel corso dell’evoluzione sono serviti al bambino per la
sopravvivenza.

I riflessi sono importanti per stabilire il normale sviluppo neurologico del bambino. L’assenza di questi
è spesso sintomo di un danno al sistema nervoso centrale.
Il neonato competente

Le azioni congenitamente organizzate sono invece spontanee, non suscitate da stimoli identificabili, e
possono variare in base alle circostanze: ad es. pianto.

Le stereotipie ritmiche consistono in sequenze ripetute di movimenti (ad es., scalciare, dondolarsi,
ecc), eseguiti senza ragione apparente, usati (involontariamente) dai bambini per tenere in esercizio
muscoli, tendini e nervi.
MECCANISMI di apprendimento

                                COME APPRENDONO I NEONATI?

Per apprendimento si intende un cambiamento nel comportamento o nelle strutture mentali per effetto
dell’esperienza. Due sono i meccanismi principali:

1) Condizionamento classico
2) Condizionamento operante
MECCANISMI di apprendimento

TEORIA COMPORTAMENTISTA (Watson,Skinner, Pavlov)

Il merito della teoria comportamentista è stato quello di aver affrontato per la prima volta lo studio
del comportamento umano e del suo sviluppo a partire da un inquadramento teorico rigoroso e per
mezzo di metodi di indagine obiettivi.

Il limite della teoria comportamentista è stato quello di essersi fermata al comportamento
osservabile, senza approfondire i suoi legami con i processi mentali.
MECCANISMI di apprendimento

 IL COMPORTAMENTO E’ IL RISULTATO DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO, questo definito
Come un cambiamento più o meno permanente nel comportamento che ha luogo come risultato
della pratica, ossia dell’esperienza individuale.

John Watson (1930), «Behaviorism»

“Datemi una dozzina di bambini di sana e robusta costituzione e un ambiente organizzato secondo
miei specifici principi, vi garantisco che sarò in grado di farne un medico, un avvocato, un artista, un
imprenditore, un delinquente.” (pag. 107).
MECCANISMI di apprendimento

   In che modo l’ambiente determina l’apprendimento?

             STIMOLI                 RINFORZI
MECCANISMI di apprendimento

Condizionamento classico                          Pavlov, 1920

   Little Albert experiment, John Watson (1919)
MECCANISMI di apprendimento

Condizionamento operante
MECCANISMI di apprendimento

Nel condizionamento operante il comportamento non è influenzato dagli
stimoli che lo precedono, ma da quelli che lo seguono e che sono effetto
del comportamento stesso.

Un comportamento emesso spontaneamente si stabilizza in quanto
rinforzato dalla comparsa di una ricompensa o dall’evitamento di uno
stimolo avversivo.

 Ciò che viene appreso è la relazione tra il comportamento e l’effetto
                       positivo che esso provoca
       (il rinforzo positivo o l’evitamento del rinforzo negativo)
MECCANISMI di apprendimento

                  La Tecnica della Suzione Nutritiva

Utilizzando come rinforzo positivo una soluzione di acqua zuccherata, bambini di
pochi giorni di vita apprendono a modificare la pressione e la frequenza del ritmo
della suzione nutritiva al fine di ottenere il rinforzo (Sameroff,1968; Sequeland,
1968).

     PERIODO       PERIODO
     DI PAUSA    DI ATTIVITA’
MECCANISMI di apprendimento

A partire dai 2 mesi i bambini possono
apprendere la relazione tra il movimento
della loro gamba e il movimento conseguente
di una giostrina appesa sopra il lettino

è una forma di CONDIZIONAMENTO
                OPERANTE:

il bambino apprende la relazione tra un
comportamento spontaneo (muovere la
gamba in un certo modo) e il rinforzo visivo
(movimento della giostrina)                    VIDEO
MECCANISMI di apprendimento

             Abituazione

Con questo termine si indica il
graduale attenuarsi dell’intensità,
durata o frequenza di una risposta
fisiologica o comportamentale alla
ripetuta presentazione di uno stimolo.
L’abituazione viene considerata come
un’indicazione del fatto che il neonato
ha immagazzinato in memoria delle
informazioni sullo stimolo e quindi
distoglie da esso la propria attenzione.
                                           VIDEO infant habituation   Bulf et al., 2015
MECCANISMI di apprendimento

                                               Imitazione

L’imitazione è la riproduzione di movimenti, atteggiamenti, di un modello. A partire dal secondo anno di
vita, l’imitazione è esplicitamente visibile nella maggior parte dei bambini, che ripetono quello che viene
detto e fatto da adulti o altri bambini (più grandi di loro).
MECCANISMI di apprendimento

Fino a qualche decennio fa si pensava che l’imitazione fosse una capacità dei bambini più grandi;
tuttavia, Andrew Meltzoff ha messo in discussione questa credenza a partire dagli anni ‘70, in cui ha
condotto una serie di esperimenti in cui ha dimostrato che anche i neonati di pochi giorni sono in grado
di imitare.

                                                                                   Meltzoff & Moore, 1977
Misurare la percezione nei neonati

Come si può misurare quello che pensano i neonati senza richiedere – come solito fare negli adulti –
una risposta manuale o verbale?

TECNICHE PSICOFISIOLOGICHE (registrazione dell’attività elettrica del sistema nervoso centrale e
periferico)

TECNICHE COMPORTAMENTALI (registrazione di movimenti oculari, rotazione della testa)
Misurare la percezione nei neonati

                                TECNICHE PSICOFISIOLOGICHE

1. EEG (elettroencefalogramma) e ERP (risposta evento-correlata)

                                       EEG si riferisce alla registrazione dell’attività spontanea del
                                       cervello in un determinato periodo di tempo. Gli elettrodi
                                       posizionati su diverse aree dello scalpo determinano
                                       l’attività in diverse regioni (molto grossolane) del cervello.

                                       ERP è la risposta del cervello ad uno specifico stimolo
                                       sensoriale, cognitivo, motorio.
Misurare la percezione nei neonati

 Epilessia neonatale
Misurare la percezione nei neonati

                             ERP
Misurare la percezione nei neonati

Event-Related Potentials (ERP)

2 possibili modi in cui vengono rappresentati graficamente i risultati ottenuti attraverso la
registrazione degli ERP:

             (1) La distribuzione spaziale della
                 risposta elettrica cerebrale
                 evocata dalla presentazione di
                 uno stimolo visivo.
Misurare la percezione nei neonati

Event-Related Potentials (ERP)

2 possibili modi in cui vengono rappresentati graficamente i risultati ottenuti attraverso la
registrazione degli ERP:

  (2) L’andamento temporale della risposta
  elettrica registrata da un elettrodo o da un
  gruppo di elettrodi.
  Ampiezza della risposta elettrica, espressa in
  microvolt, in funzione del tempo, espresso in
  millisecondi.
Misurare la percezione nei neonati

2. RISONANZA MAGNETICA (strutturale e funzionale)

In uno studio pubblicato nel 2002 su Science,
Dehaene-Lambertz e colleghi hanno dimostrato che
la corteccia di bambini di appena 3 mesi è già
strutturata in diverse regioni funzionali: l’ascolto della
lingua parlata attiva regioni dell’emisfero sinistro,
tipicamente reclutate nell’adulto.
Misurare la percezione nei neonati

3. CONDUTTANZA CUTANEA

Misura le variazioni continue nelle caratteristiche
elettriche della pelle a seguito della variazione della
sudorazione del corpo.
La sudorazione del corpo umano è regolata dal
Sistema Nervoso Autonomo (ANS), riflettendo quindi
la risposta di parte del sistema nervoso periferico.
Tale sistema, negli esseri umani, è direttamente
coinvolto nella regolazione del comportamento
emozionale.
Misurare la percezione nei neonati

                                     Nava et al., 2016
Misurare la percezione nei neonati

4. ECG (battito cardiaco)

                            Mentre un’accelerazione del battito cardiaco
                            denota una risposta di difesa o stress con
                            conseguente attivazione del sistema nervoso
                            simpatico, un battito cardiaco rallentato denota
                            l’attività del sistema parasimpatico, che
                            caratterizza stati di calma.
Misurare la percezione nei neonati

                                     Fairhurst et al., 2014
Misurare la percezione nei neonati

5. EMG (elettromiografia)

                            Misura la risposta di muscoli e nervi. Usata
                            per diagnosticare potenziali disordini
                            neurologici che possono causare ipotonia.
Misurare la percezione nei neonati

                               TECNICHE COMPORTAMENTALI

Registrazione di comportamenti quali:

1)   Preferenza visiva
2)   Rotazione della testa
3)   Movimenti oculari (eye tracking)
4)   Gattonamento
Misurare la percezione nei neonati

1. Preferenza visiva:

a) Preferenza spontanea
b) Paradigma dell’abituazione
Misurare la percezione nei neonati

La preferenza visiva consiste nella presentazione simultanea (o sequenziale) di 2 stimoli.

VARIABILI DIPENDENTI:
direzione dello sguardo e tempo di fissazione su ciascuno stimolo.

ASSUNTO DI BASE:
se il bambino fissa per più tempo uno stimolo rispetto all’altro, ciò significa che ha selezionato
l’informazione contenuta in entrambi gli stimoli, li ha discriminati, ossia ha colto le
caratteristiche che li differenziano, e ne ha preferito spontaneamente uno.
Misurare la percezione nei neonati
Misurare la percezione nei neonati

Il paradigma dell’abituazione invece consiste nella misurazione del decremento nella durata del
tempo di fissazione visiva, in conseguenza della ripetuta presentazione di uno stesso stimolo, e
del successivo incremento in corrispondenza della presentazione di uno stimolo nuovo, diverso
da quello familiare per 1 o più caratteristiche.

IDEA DI BASE:
La tecnica sfrutta la spontanea tendenza del bambino a “preferire” la NOVITA’, ossia a fissare
più a lungo uno stimolo nuovo rispetto a uno familiare.
Misurare la percezione nei neonati

Si compone di 2 fasi:

1. fase di abituazione: lo stesso stimolo viene presentato ripetutamente al bambino e viene
registrata la durata delle fissazioni.
La presentazione continua fino a quando la somma dei tempi di fissazione non raggiunge una
soglia predeterminata, o fino a quando i tempi di fissazione non diminuiscono al di sotto di un
criterio predefinito dallo sperimentatore.

2. fase di violazione dell’aspettativa/test: lo stimolo familiare viene ripresentato insieme a uno
stimolo nuovo, diverso dal precedente per una o più caratteristiche.
Misurare la percezione nei neonati

Curva di abituazione:
descrive le variazioni nella durata della fissazione
visiva in conseguenza della ripetuta presentazione
dello stimolo familiare A (fase di abituazione) e
della successiva ripresentazione dello stimolo
familiare e di uno stimolo nuovo B (fase test)
Misurare la percezione nei neonati

2. Rotazione della testa

Utilizzato per osservare abilità di discriminazione
acustica/linguistica nei bambini di età preverbale.
Misurare la percezione nei neonati

3. Movimenti oculari
Misurare la percezione nei neonati

4. Gattonamento

                                   VIDEO Adolph
Le capacità percettive alla nascita

Alcune abilità sensoriali appaiono già piuttosto sviluppate alla nascita.

MODALITA’ ACUSTICA
I neonati hanno una sensibilità acustica inferiore rispetto agli adulti (10-20 dB vs. 5 dB adulti), ma
sanno già distinguere la voce umana da altri suoni.

La capacità di discriminare suoni si sviluppa già in utero, come dimostrano studi condotti su bambini
di pochi giorni, a seguito di stimolazione acustica prenatale.
Le capacità percettive alla nascita

APPRENDIMENTO ACUSTICO in UTERO

I neonati reagiscono diversamente a suoni familiari vs non familiari a cui sono stati esposti in utero.
Ad es., i feti si abituano alla lingua della madre
(Moon et al., 1993), melodie familiari (Hepper, 1988), voce della madre (Kisilevsky et al., 2003).
Le capacità percettive alla nascita

                  Effetti dell’esposizione prenatale ai
                  cambiamenti di toni acustici sulle risposte
                  neurali in bambini tra 1-27 giorni.

                  L’attività neurale è più forte in bambini esposti
                  a specifici cambiamenti rispetto a bambini non
                  esposti.
Le capacità percettive alla nascita

MODALITA’ VISIVA

La visione non è matura alla nascita, in quanto i neonati hanno un’acuità visiva tra le 10 e 30 volte
inferiori rispetto a quella dell’adulto manca la visione binoculare, che compare dopo i 3 mesi.

I neonati hanno una predisposizione a preferire il volto umano, che si esibisce già nell’utero.
Le capacità percettive alla nascita

In uno studio recente, alcuni ricercatori dell’università di Lancaster hanno scoperto che feti nel terzo
trimestre preferiscono guardare stimoli con caratteristiche di un volto rispetto ad altri stimoli.
Le capacità percettive alla nascita

MODALITA’ TATTILE

Il contatto materno ha un effetto calmante sul neonato, i quali sono già in grado di distinguere vari tipi
di stimoli tattili.
Le capacità percettive alla nascita

                                  Fairhurst et al., 2015
Le capacità percettive alla nascita

MULTISENSORIALITA’

La capacità di mettere in relazione informazioni provenienti dai diversi sensi è presente alla nascita e
si perfeziona durante il primo anno di vita.

Ad esempio, i neonati sono in grado di discriminare con la modalità visiva ciò che hanno percepito
solo per via tattile (transfer crossmodale).

In uno studio di Meltzoff & Borton (1979), a neonati di 1 mese venivano presentate immagini di
succhiotti con diverse protuberanze e questi guardavano più a lungo i succhiotti di cui avevano avuto
esperienza tattile/orale.
Le capacità percettive alla nascita
Puoi anche leggere