"MEDICHESE" IMPARIAMO IL - www.associazionepalinuro.com - Associazione Palinuro

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IMPARIAMO IL
“MEDICHESE”

  www.associazionepalinuro.com
     Glossario per migliorare la
 comprensione tra Oncologi - Urologi
    e Pazienti affetti da Tumore
    della Vescica e loro Parenti.
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PREMESSA E RINGRAZIAMENTI
In uno dei recenti Congressi di Urologia a cui sono stato invitato a partecipare ho
avuto modo di dire che “Il livello di Comunicazione tra Medico e Paziente è diffici-
le”… eppure le due categorie di persone parlano normalmente la stessa lingua!

Il grosso limite di questa interazione umana è determinato dall’uso eccessivo del Vo-
cabolario Tecnico, a volte (troppo spesso!) usato dai Medici. Eppure ci sono alcuni
medici che cercano di “parlare come magnano”, soprattutto rivolgendosi a persone
che non sempre hanno un elevato grado d’istruzione o sono soltanto carenti del
linguaggio tecnico. Come adoro quel mio mico oncologo che anche quando inter-
vistato in televisione chiamo l’urina “pipì”.

I Medici dovrebbero sforzarsi, cercare di andare incontro ai pazienti ma “Se la mon-
tagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”…..e allora eccoci qua!

Il presente lavoro si è ispirato ad una pubblicazione della nostra consorella tedesca
SHB che tanto ci sta supportando anche in altri progetti. La nostra versione tuttavia
integra il glossario di PaLiNUro, già preesistente nel nostro website, alcuni termini estra-
polati dalla versione tedesca e soprattutto le migliori (le più chiare) definizione cattu-
rate da Internet. Per questa edizione hanno pertanto involontariamente collaborato
i più illustri ospedali, medici e ricercatori; le associazioni di categoria più blasonate
(medici e pazienti) e tutte le persone che in qualche modo hanno oppure hanno
avuto a che fare con il Tumore della Vescica.

Come al solito un ringraziamento particolare va al Prof. Massimo Maffezzini, Associato
alla Clinica Urologica Università di Genova, che ha supervisionato il lavoro prima
della pubblicazione.

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INDICE

GLOSSARIO							7

A								8
- Anatomia renale							12
B								14
C								17
D								29
E								32
F								35
G								37
H								39
I								39
L								43
M								45
N								48
O								50
P								50
R								54
S								58
T								65
U								68
V								71

VOCABOLARIO DELLA VESCICA					72

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Impariamo il “Medichese”
GLOSSARIO PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE TRA
ONCOLOGI - UROLOGI E PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE
        DELLA VESCICA E LORO PARENTI.

           Con Vocabolario dei termini

              ITALIANO – INGLESE
              INGLESE – ITALIANO

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A

    ACIDOSI ACIDOSIS
    Condizione dovuta a un abnorme accumulo di sostanze acide nel sangue o a una
    perdita abnorme di sostanze alcaline subita dal sangue. Le malattie che possono
    determinare acidosi interessano l’apparato respiratorio o i reni.
    Ad una certa forma di acidosi possono essere esposti anche i pazienti che hanno
    subito una derivazione urinaria, ovvero, una ricostruzione della vescica con l’utilizzo
    di un segmento intestinale- neovescica. Infatti , l’intestino utilizzato per confezionare il
    nuovo serbatoio mantiene una certa capacità assorbitiva, alquanto variabile in ogni
    singolo paziente. Questa capacità assorbitiva, ancorché ridotta, può comportare un
    livello di acidosi (detta acidpsi metabolica) che, quando presente, può essere cor-
    retta assai facilmente con l’assunzione di bicarbonato di sodio. Per determinare se
    è presente un certo grado di acidosi metabolica è sufficiente un esame del sangue
    venoso, l’emogasanalisi, e in base ad esso si capisce se è il caso di correggerla e
    con quali dosi di bicarbonato.

    ADDOME ABDOMEN
    Regione anatomica delimitata superiormente dall’arcata costale , inferiormente dal
    pube e dalle ossa del bacino.

    ADENOCARCINOMA ADENOCARCINOMA
    Tumore maligno che si sviluppa a partire da cellule che hanno una funzione ghiando-
    lare, cioè secernono vari tipi di sostanze, in organi come la mammella o la prostata
    oppure sulla superficie di rivestimento di organi cavi come i polmoni o l’intestino.

    ADIUVANTE ADJUVANT
    Trattamento che viene effettuato dopo l’atto terapeutico principale (in genere chi-
    rurgia) in assenza di qualsiasi sospetto che vi siano dei residui di malattia

    AGENTI CANCEROGENI CARCINOGENS
    Gli agenti cancerogeni e/o mutageni si possono presentare in almeno tre condizioni
    diverse nei luoghi di lavoro: materie prime, sostanze emesse durante i processi lavo-
    rativi, sostanze preparati e processi di cui al D.L.gs 626/94. Sono più di 400 gli agenti,
    identificati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), classificabili
    come cancerogeni, probabilmente cancerogeni o possibilmente cancerogeni per
    l’uomo. Esistono agenti cancerogeni e/o mutageni fisici, biologici e chimici

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AGGRESSIVITÀ AGRESSION

AGO NEEDLE

AIFA - AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Costituita con la Legge 326 del 2003, è l’istituzione pubblica che autorizza e controlla
i farmaci immessi sul mercato in Italia e che garantisce la loro qualità e sicurezza.

AIC – AUTORIZZAZIONE IMMISSIONE IN COMMERCIO NDA - NEW DRUG
APPLICATION
Completate tutte le fasi di studio previste dalle sperimentazioni cliniche, prima che il
farmaco raggiunga gli scaffali della farmacia (o degli altri punti vendita) è necessa-
rio un ulteriore passaggio: occorre che l’AIFA conceda l’Autorizzazione all’Immissione
in Commercio (AIC). Nessun medicinale può essere infatti commercializzato sul terri-
torio italiano senza aver ottenuto un’autorizzazione dell’AIFA.

ALPROSTADIL
Nome commerciale Caverject ®

AMBULANZA AMBULANCE

AMMINE AROMATICHE AROMATIC AMINES
Composti organici utili in svariati settori industriali (dai coloranti al settore farmaceu-
tico), ma anche molto pericolosi per la salute dell’uomo, in quanto cancerogeni.

ANALGESICO ANALGESIC
Farmaco che sopprime o mitiga il dolore.

ANALISI DELLE URINE URINANALYSE
Tramite l’urina si eliminano dall’organismo i prodotti di scarto e l’eccesso di acqua
o di sostanze che vi sono disciolte. L’esame delle urine standard comprende sia l’e-
same chimico fisico che l’esame microscopico del sedimento. Per questo esame è
sufficiente, in genere, un campione di 10 millilitri di urina.

ANAMNESI ANAMNESIS
La raccolta particolareggiata delle notizie che riguardano la storia medica del pa-
ziente.
ANASTOMOSI ANASTOMOSIS

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L’Abboccamento, (la cucitura) dopo la resezione (il taglio), di due parti dello stesso
     viscere o di due visceri diversi. Ad esempio, tra due segmenti di intestino, tra gli ureteri
     e l’intestino, tra l’intestino e l’uretra.

     ANATOMIA DELL’APPARATO URINARIO URINARY ANATOMY
     Insieme di organi il cui compito è quello di filtrare il sangue dai cataboliti (sostanze
     tossiche o inutili che compaiono nel sangue che vi si accumulano come risultato del
     metabolismo) e di eliminarli convogliandoli verso l’esterno.

     ANATOMIA RENALE KIDNEYS ANATOMY
     Vedi scheda a pagina 12

     ANDROLOGO ANDROLOGIST
     Medico specializzato in malattie ormonali dell’uomo e del suo apparato sessuale. e
     riproduttivo.

     ANESTESIA ANAESTHESIA
     Letteralmente : assenza della percezione del dolore. È la tecnica medica che per-
     mette di subire un intervento chirurgico senza la percezione del dolore dovuto ad
     esempio all’incisione ed alla procedura chirurgica.

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ANESTESIA EPIDURALE EPIDURAL ANAESTHESIA
L’anestesia epidurale o peridurale è una modalità di anestesia loco-regionale che
prevede la somministrazione di farmaci anestetici attraverso un catetere posizionato
nello spazio epidurale. Lo spazio epidurale è una zona di pochi millimetri di spessore
(da 3 a 6), compresa tra legamento giallo e dura madre, che si estende per tutta
l’estensione della colonna vertebrale.
L’anestesia si definisce loco-regionale poiché sono anestetizzate ampie parti del cor-
po (per es. un arto, un distretto toracico o addominale, anche in profondità), mentre
con l’anestesia locale si blocca il dolore solo in una zona limitata e superficiale.

ANGIOGENESI ANGIOGENESIS
La naturale moltiplicazione dei vasi sanguigni che si crea nei tessuti che crescono.

ANGIOGRAFIA ANGIOGRAPHY
Esame radiografico di un vaso sanguigno o linfatico, eseguito con l’introduzione di
un mezzo di contrasto.

ANGIOLOGO ANGIOLOGIST
Medico specializzato nelle malattie dell’apparato circolatorio, arterie e vene.

ANTIANGIOGENESI ANTIANGIOGENESIS
Rimedio contro la naturale moltiplicazione dei vasi sanguigni della quale il tumore ha
bisogno per crescere e svilupparsi.

ANTIEMETICO ANTIEMETIC
Farmaco capace di prevenire o reprimere il vomito.

ANURIA ANIURIA
Segno clinico che corrisponde alla mancata emissione di urine da parte dell’appa-
rato urinario.

APOPTOSI APOPTOSIS
Tipo di morte cellulare programmata che avviene fisiologicamente e/o patologica-
mente in risposta a diversi stimoli. Nell’organismo adulto permette di mantenere sotto
controllo il numero delle cellule in tessuti, organi ed apparati.

APPLICAZIONE APPLICATION

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ANATOMIA RENALE
     KIDNEYS ANATOMY

     RENI KIDNEYS
     I reni, che si trovano sulla parte posteriore del corpo, nella parte superiore dell’ad-
     dome, separati dal torace dal muscolo. insieme alle vie urinarie, costituiscono l’ap-
     parato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle
     tramite l’urina.
     Ogni rene è lungo circa 11 cm, la dimensione di un pugno. Rispetto al rene sinistro,
     il rene destro ha un volume inferiore del 8% e si trova leggermente più in basso. Le
     principali regioni del rene includono:

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PARENCHIMA PARENCHYMA
È il tessuto “nobile” del rene, cioè quello responsabile della sua funzione che è: filtra-
re il sangue e produrre l’urina.

SISTEMA DI RACCOLTA COLLECTING SYSTEM
L’urina prodotta dal parenchima viene trasferita nell’area del tunnel che ha la funzio-
ne idraulica di fare defluire l’urina dal rene verso l’uretere.

ILO RENALE RENAL HILUM
È un fascio di “tubi” che entrano ed escono dal rene. Le strutture in questo fascio
includono l’arteria renale, che fornisce l’afflusso di sangue al rene, la vena renale
che drena il sangue dal rene alla vena cava inferiore, quindi il cuore, l’uretere che
trasporta l’urina prodotta nei reni verso la vescica, oltre all’alimentazione nervosa
del rene.

REGIONI POLARI, SUPERIORE E INFERIORE UPPER & LOWER POLAR REGION
I Calici Renali, insieme alla pelvi (o bacinetto) renale, rappresentano la prima par-
te delle vie urinarie extrarenali tramite cui l’uri¬na è trasportata dalle papille renali
all’uretere.
I calici sono contenuti nel seno renale, circon¬dati da tessuto adiposo e da rami di
divisione dei vasi e dei nervi renali; essi raccolgono l’urina fuoriuscita dai dotti papilla-
ri. Si distinguono in calici minori e calici maggiori.

CAPSULA RENALE RENAL CAPSULE
Involucro Superficiale Esterno del Rene

URETERE URETHER
Tubo che convoglia l’urina prodotta nel rene verso la vescica.

La parte corticale del rene è quella più in periferia.

                                                                                                13
AUTOCATETERISMO INTERMITTENTE INTERMITTENT SELF-CATHETERIZATION
     Il cateterismo intermittente è lo svuotamento della vescica attraverso l’ausilio di un
     catetere monouso sottile. Lo svuotamento viene eseguito ogni volta che ce ne sia
     bisogno, in funzione alla quantità di liquidi assunti, mediamente 4-5 volte al giorno. Il
     cateterismo può essere eseguito da terzi (caregivers, parenti, operatori sanitari) op-
     pure può essere eseguito direttamente dal paziente, in questo caso è definito ap-
     punto AUTOCATETERISMO.

     AUTORIZZAZIONE DI VENDITA CONDIZIONATA CONDITIONAL MARKETING
     AUTHORISATION
     La Conditional Marketing Authorisation rappresenta una particolare procedura di
     autorizzazione all’immissione in commercio che può essere rilasciata anche in assen-
     za dei dati finali di studi registrativi di Fase III. Tale autorizzazione anticipata è essen-
     zialmente basata su dati di sicurezza ed efficacia ottenuti in precedenti studi clinici.
     Una Conditional Marketing Authorization può essere concessa solo se sono rispettate
     tutte le condizioni:
     1. il rapporto rischio - beneficio del medicinale è positivo;
     2. è probabile che il richiedente sarà in grado di fornire dati clinici completi;
     3. il medicinale soddisfa un importante fabbisogno terapeutico;
     4. il beneficio per la salute pubblica derivante dall’immediata disponibilità sul mer-
     cato del medicinale in questione è maggiore del rischio inerente al fatto che siano
     necessari dati aggiuntivi.

                                                 B

     B12 – VITAMINA VITAMIN B12
     O cobalamina, è una vitamina fondamentale nei processi di formazione dei globuli
     rossi e per le cellule del sistema nervoso. Insieme all’acido folico – un’altra vitamina di
     gruppo B – coadiuva la sintesi del DNA e dell’ RNA.
     La vitamina B12 viene assorbita dall’ultimo tratto dell’intestino tenue, l’ileo terminale.
     È proprio questo tratto di ileo che viene prelevato per la ricostruzione della vescica,
     pertanto, sono stati descritti quadri di ipovitaminosi B (basso livello) in pazienti sotto-
     posti a derivazione urinaria. Questa osservazione era più frequente in passato e du-
     rante il prelievo chirurgico è sufficiente lasciare gli ultimi 12 cm circa di ileo terminale
     per minimizzare questa evenienza.

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BACINETTO RENALE RENAL PELVIS
Segmento a forma di imbuto che raccoglie l’urina proveniente dai calici all’interno
del rene con i quali è in continuità e che, a sua volta, prosegue nell’uretere.

BADANTE CAREGIVER

BCG - BACILLO DI CALMETTE E GUÉRIN BACILLUS CALMETTE - GUÈRIN
Farmaco biologico denominato BCG (bacillo della tubercolosi attenuato) impiegato
nelle instillazioni vescicali nei tumori superficiali o non-invasivi . Il trattamento con BCG
è riservato a pazienti con neoplasie di alto grado e, sebbene non siano ancora stati
chiariti nel dettaglio i presupposti per cui esso agisce si considera che siano presenti
due meccanismi: l’infiammazione acuta e l’attivazione di una risposta immunitaria
locale. La somministrazione endovescicale di BCG comporta effetti collaterali sia lo-
cali, come bruciore, sintomi cistitici ed anche generali, come febbre e malessere.
Sebbene eccezionalmente sono anche state descritte sindromi infiammatorie gene-
rali, definite BCGite, che se non curati hanno prodotto mortalità per sepsi (infezione
generalizzata). Fortunatamente, le morti da BCGite osservate fino ad oggi si contano
sulle dita di una mano.

BENIGNO, OPPOSTO DI MALIGNO BENIGN - OPPOSITE OF MALIGN

BILHARZIOSI BILHARZIA
Gruppo di malattie, principalmente a carico del fegato e dell’intestino, provocate
da vermi parassiti del genere bilharzia. Sinonimo SCHISTOSOMIASI. Nel Nord Africa è
presente una forma di Bilharziosi che colpisce la vescica sotto forma di infiammazio-
ne cronica e che, in un periodo di anni, può causare l’insorgenza di un tumore della
vescica.

BIOFEEDBACK
Tecnica psicoterapeutica che insegna al paziente il controllo volontario dei processi
fisiologici non coscienti (pressione delle arterie, il battito cardiaco ecc.), grazie ad
apparecchiature elettriche

BIOPSIA BIOPSY
Prelievo da un organismo vivente di un frammento di tessuto o di organo per l’esame
istologico a scopo diagnostico (soprattutto per individuare l’esistenza e la natura di
tumori).

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BIOPSIA LIQUIDA LIQUID BIOPSY
     La biopsia liquida, processo attualmente ancora in fase sperimentale, prevede un
     semplice prelievo di sangue venoso sul quale è possibile fare delle analisi molecolari
     per analizzare il DNA rilasciato nella circolazione sanguigna dalle cellule tumorali,
     evitando così la necessità di fare una biopsia, ossia una piccola operazione per ri-
     muovere un pezzo di tessuto.
     Con la biopsia liquida è possibile inoltre monitorare l’andamento della malattia du-
     rante il trattamento, individuando precocemente il momento in cui il tumore impara
     a neutralizzarne l’effetto ma anche di capire quando, sospesa la terapia, il cancro ‘si
     rilassa’, tornando vulnerabile.
     P principali vantaggi della Biopsia Liquida sono:
     1) meno invasivo,
     2) ripetibili nel tempo
     3) tempi di consegna più rapidi (raccolta del sangue isolamento del Plasma Estra-
     zione del DNA
     4) Il cfDNA (Cell-Free DNA – DNA libero da cellule (nudo) circolante) nel sangue può
     fornire una migliore rappresentazione di delle localizzazione in tutte le parti del corpo:
     tumore primario e
     metastasi.
     Anche se la biopsia liquida ha un grande potenziale e potrebbe avere molte appli-
     cazioni, è necessario evidenziarne alcuni limiti e problemi critici:
     1) La quantità di DNA del cf-tumorali nel plasma può essere variabile, a seconda:
     - del tipo di tumore
     - della misura minore rispetto al carico tumorale
     - della stadio tumorale (localizzato / diffuso) e del grado tumorale;
     2) Nel plasma circola una grande quantità di wild-type DNA (talvolta abbreviato wt =
     la versione di un gene considerata più comune in natura) e solo delle tracce dell’al-
     lele mutante ( alleli le due o più forme alternative dello stesso gene che si trovano
     nella stessa posizione su ciascun cromosoma omologo).

     BRACCIO DI UNO STUDIO ARM OF A CLINICAL TRIAL
     I pazienti facenti parte di uno studio clinico, sono assegnati ad una parte - o ad un
     segmento - dello studio stesso, detto braccio. Ogni braccio riceve un trattamento
     diverso da tutti gli altri.

     BRICKER – SACCHETTO BRICKER – POUCHE
     La procedura di derivazione urinaria secondo Bricker continua ad essere oggi una
     delle tecniche più utilizzate, grazie al suo basso tasso di complicanze ed alla alto
     grado di soddisfazione del paziente.

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Vedi anche Uretero-Ileo-Cutaneo-stomia.

BTA - ANALISI DELL’ ANTICORPO DEL TUMORE BLADDER TUMOR ANTIGEN (BTA)
TEST
Analisi dell’anticorpo del tumore della vescica. Il suo impiego ha avuto un successo
limitato dato che i tumori della vescica non esprimono antigeni tumorali in misura tale
da poter essere sfruttata ai fini della diagnosi.

BPL - BUONA PRATICA DI LABORATORIO GCP - GOOD CLINICAL PRACTICE
È uno standard internazionale di etica e di qualità necessari alla progettazione, alla
conduzione, alla registrazione ed alle modalità di relazione di risultati ed effetti colla-
terali osservati negli studi clinici che interessano soggetti umani.

                                           C

CACHESSIA CACHEXIA
È una perdita di massa corporea che non può essere invertita con il nutrimento e che
è dovuta a sostanze specifiche emesse dal tumore (cachessia neoplastica)

CALCIFICAZIONE CALCIFICATION
La calcificazione è un deposito di sali di calcio all’interno di tessuti e organi,la cui
struttura è simile ad un osso scheletrico. Possiamo trovare una calcificazione su un
tendine,all’interno di un articolazione oppure lungo le fibre muscolari in un qualsiasi
distretto. Ogni neoformazione ha una struttura diversa, e possiamo trovare dimensio-
ni, forma e localizzazione nei punti più disparatiSpesso la causa di una calcificazione
è legata ad un processo infiammatorio, talvolta sottovalutato e presente per molto
tempo.

CANCRO DELLA VESCICA BLADDER CANCER

CANCRO DELLA VESCICA PROFESSIONALE OCCUPATIONAL BLADDER CANCER
Tumore contratto a causa di esposizione ad agenti presenti sul luogo di lavoro (anili-
ne, coloranti, solventi sintetici, ecc…)

CARCINOMA IN SITU (CIS)

                                                                                              17
Proliferazione di cellule epiteliali atipiche che presentano vari caratteri morfologici e
     biologici di malignità, ma non possiedono la capacità infiltrante, ossia la possibilità
     di invadere i tessuti situati oltre la membrana basale, né quindi i vasi sanguigni, né i
     vasi linfatici. Nonostante ciò, sono tuttavia in grado di produrre più frequentemente
     metastasi ai linfonodi. È , pertanto, considerata una lesione maligna con potenziale
     biologico di aggressività molto elevata

     CARCINOMA MUSCOLOINVASIVO VESCICA MUSCLE INVASIVE BLADDER
     CARCINOMA
     Penetrazione delle cellule del carcinoma nel tessuto muscolare della vescica. Clas-
     sificazione: T2 (T2a: interessa la parte interna del livello muscolare, T2b: interessa la
     parte esterna) e poi T3: interessa la muscolare a tutto spessore, e T4, raggiunge organi
     vicini, come la prostata o l’utero.

     CARCINOMA UROTELIALE O UROTELIOMA BLADDER CANCER
     E’ un tumore che insorge dai tessuti che rivestono la superficie interna ( la mucosa)
     della vescica e di tutta la vie urinarie escretrice ( calici e bacinetti renali, ureteri, e
     tutta l’uretra)

     CARCINOMA UROTELIALE DI ALTO GRADO HIGH-GRADE UROTHELIAL CARCI-
     NOMA
     Elevato grado di aggressività e di rischio di evoluzione, ad es. carcinoma invasivo
     della muscolare T2-G2 e T2-G3, nonché T1-G3 e cis (vedi carcinoma in situ). Circa il
     15-20% dei carcinomi uroteliali ha la possibilità di essere di Alto-Grado.

     CARCINOMA UROTELIALE DI BASSO GRADO LOW-GRADE UROTHELIAL
     CARCINOMA
     Classificazione secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) = basso grado
     di malattia della vescica, ad es. pTa G1 e pTa G2 - Ca. L’80% dei tumori del carcino-
     ma uroteliale è di Basso Grado, ovvero, aggressività biologica e rischio di evoluzione
     moderato.

     CATABOLISMO CATABOLISM
     Il metabolismo agisce complessivamente mediante quattro funzioni principali. La pri-
     ma di queste è il catabolismo, mediante il quale si ricava energia chimica dalla de-
     molizione delle sostanze nutritive ricche di energia (organismi eterotrofi) o dall’ener-
     gia solare (organismi autotrofi). Il catabolismo è, dunque, una fase metabolica nella
     quale molecole grandi e complesse (carboidrati, lipidi e proteine) sono trasformate
     in composti più semplici (per es., acido lattico, anidride carbonica, ammoniaca),

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scindendo legami chimici tramite reazioni di ossidazione che liberano energia, con-
servata come ATP (per es., glicolisi, ossidazione degli acidi grassi).

CATETERE VENOSO PERIFERICO – CVP PERIPHERAL VENOUS CATHETER
Chiamato anche agocannula in una vena della mano o del braccio.
È un tubicino molto sottile, inserito tramite un ago, che mantiene aperta la vena at-
traverso la quale possono essere iniettati farmaci e prelevato sangue. Se necessario
può essere tenuta per alcuni giorni.

CATETERI VENOSI CENTRALI – CVC CENTRAL VENOUS CATHETER
Sono dispositivi che, tramite tubicini di materiale biocompatibile (silicone o poliure-
tano) detti cateteri, raggiungono le grosse vene più vicine al cuore. In questo modo
permettono l’infusione intermittente o continua di farmaci e terapie nutrizionali, ga-
rantendo nel contempo l’accesso permanente al sistema venoso per molto tempo,
anche per mesi.
Possono essere:
•         esterni
Sono inseriti in anestesia locale in un ambiente sterile, senza la necessità di un inter-
vento in sala operatoria.
Possono essere inseriti a livello della vena giugulare del collo (per trattamenti di breve
durata) oppure, passando in una sorta di tunnel sotto la cute del torace, penetrano
la vena succlavia all’altezza della clavicola, e da qui sono spinti ancora oltre, fino
alla vena cava superiore (PICC, Peripherally Inserted Central Catheter, catetere cen-
trale inserito perifericamente).
•         impiantati tramite un piccolo intervento chirurgico:
Port-a-cath è un piccolo serbatoio sottocutaneo che, tramite un tubicino, sfocia in
una vena profonda. Pungendo la pelle in corrispondenza del punto in cui è situato è
possibile raggiungere sempre il circolo venoso. Questo dispositivo presenta vantaggi
e svantaggi rispetto alle altre linee centrali esterne:
VANTAGGI: è invisibile, richiede minore manutenzione.
SVANTAGGI: comporta la puntura della pelle, che viene evitata quando i piccoli
cateteri sboccano esternamente, come nelle altre soluzioni.

CATETERE VESCICALE BLADDER CATHETER
Tubo flessibile, di vari diametri, normalmente in lattice o in silicone, che viene posizio-
nato da personale infermieristico o medico specializzato, lungo l’uretra e si ancora
alla vescica per il tramite di un palloncino riempito di acqua fisiologica o aria.

                                                                                              19
CATETERISMO SOVRAPUBICO SUPRAPUBIC CATHETERIZATION
     Conosciuto anche con il termine di cistostomia sovra pubica, è una procedura di
     tipo chirurgico che mette in connessione la vescica con la cute. Attraverso una sto-
     mia un catetere viene inserito attraverso la cute dell’ipogastrio (porzione inferiore
     dell’addome appena al di sopra del pube) fino a raggiunge la vescica. Si ricorre a
     questa tecnica per drenare le urine dalla vescica quando sia interrotto il normale
     flusso d’urina.dall’uretra.

     CATETERISMO VESCICALE BLADDER CATHETERIZATION
     ll cateterismo vescicale è una procedura medica in cui si adoperano dei cateteri per
     svuotare la vescica dall’urina. Questo intervento si rende necessario in diverse occa-
     sioni: può essere utilizzato da chi non può recarsi in bagno perché infermo, da chi è
     incontinente, da chi soffre di una momentanea occlusione dell’uretra, da chi deve
     essere operato a un organo pelvico e occorre liberarlo dell’urina ecc.

     CAVERJECT ®
     È un farmaco vasodilatatore – nome del principio Alprostadil - impiegato nel tratta-
     mento della disfunzione erettile. Viene iniettato direttamente nei corpi cavernosi del
     pene, determinando erezioni valide al bisogno anche in pazienti con circolo grave-
     mente compromesso o con alterazioni del sistema nervoso.
     A differenza del Viagra, l’Alprostadil sostiene il meccanismo dell’erezione fisiologica
     anche in assenza di stimolo sessuale. L’azione inizia circa 5-20 minuti dopo l’iniezione
     e si mantiene per più di un’ora.

     CHEMIOTERAPICI - CITOSTATICI CHEMOTHERAPEUTIC - CYTOSTATICS
     Farmaci prodotti per sintesi chimica e usati nella terapia chimica dei tumori allo sco-
     po di inibire la crescita cellulare. I citostatici vengono utilizzati nella terapia delle
     neoplasie in genere.

     CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE ADJUVANT CHEMOTHERAPY
     È la somministrazione di una o più sostanze capaci di uccidere le cellule tumorali
     durante il loro processo di replicazione. Vedi Adiuvante

     CHEMIOTERAPIA CISTOSTATICA CYTOSTATIC CHEMOTHERAPY
     I farmaci citotossici (o citostatici o antiproliferativi) sono una categoria di antineo-
     plastici che agisce interagendo con il DNA bloccandone la duplicazione o con i
     componenti del DNA impedendone la formazione.
     Una categoria diversa di farmaci sviluppati appartenenti ai citotossici sono gli an-
     tagonisti del metabolismo delle poliammine, ammine endogene implicate nei pro-

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cessi di proliferazione cellulare. Le più note sono conosciute coi nomi i putrescina,
spermina e spermidina. L’unico farmaco ancora utilizzato di questa categoria è il
MGBG (metil-gliossale bis-guanilidrazone), un inibitore dell’enzima S-adenosilmetio-
nina (SAM) decarbossilasi, che risulta efficace ed abbastanza ben tollerato. Ma ve
ne sono alcune decine di analoghi in sperimentazione, perché dai dati di laboratorio
risulta che la loro efficacia sulle cellule maligne è maggiore che sulle cellule normali.
Le cellule tumorali, infatti, necessitano di quantità di poliammine molto più alte del-
le cellule normali, che invece proliferano poco o affatto. Questo garantirebbe una
certa selettività di azione ed una minore presenza di effetti collaterali collegati alla
chemioterapia con queste sostanze.

CHEMIOTERAPIAI INTRAVESCICALE INTRAVESICAL CHEMOTHERAPY
Si tratta della somministrazione all’interno della vescica (instillazione) di farmaci anti-
tumorali. Il vantaggio è che la terapia rimane solo locale ed essendo l’assorbimento
dei farmaci trascurabile non si manifestano fenomeni sistemici generali. L’obiettivo
della chemioterapia intravescicale è quello di eradicare tutte le cellule neoplastiche
sopravvissute nella mucosa vescicale (la cosiddetta “chemioresezione” del tumore)
e nel caso di un’instillazione nella fase immediatamente post-operatoria, di distrug-
gere eventuali cellule neoplastiche fluttuanti non rimosse dall’intervento TUR-BT e pre-
venirne l’impianto su tutta la mucosa.

CHIRURGO SURGEON
Medico che, a scopo terapeutico, compie interventi operatori sul corpo umano.

CHIRURGIA SURGERY

CHIRURGIA LAPAROSCOPICA LAPAROSCOPIC SURGERY
La video-laparo-chirurgia (VLC), nota come laparoscopia (CL), dal greco lapára,
“addome”, o anche come celioscopia, è una tecnica chirurgica che prevede l’e-
secuzione di un intervento chirurgico addominale senza apertura della parete, ed è
una branca della video-chirurgia.
In particolare, la videoscopia sfrutta, come nell’endoscopia, uno strumento dotato
di una telecamera che trasmette a un monitor le immagini dall’interno dello spazio
esaminato. Un volta introdotta una cannula in addome si insuffla attraverso di essa
un gas, la CO2, che ha lo scopo di distendere la cavità addominale creando così lo
spazio per condurre l’intervento attraverso strumenti appositi. Questi ultimi, sono pin-
ze, retrattori, forbici elettriche ecc. che vengono introdotti tramite il posizionamento
di ulteriori cannule, sono impugnati alla loro estremità al di fuori dell’addome ed i
cui movimenti prodotti dalle mani del chirurgo vengono controllati tramite il monitor.

                                                                                              21
CHIRURGIA LASER LASER SURGERY
     I continui progressi dei laser chirurgici con fibre ottiche, uniti alla ormai ampia diffusio-
     ne di strumenti endoscopici miniaturizzati capaci di penetrare dove una mano o un
     bisturi non potrebbero mai arrivare, fanno oggi della chirurgia laser il miglior alleato
     per l’urologo e per lo sviluppo dell’endourologia.
     L’IPB (Ipertrofia Prostatica Benigna) e l’ostruzione minzionale possono essere trattate
     con diversi tipi di sistemi laser. L’approccio laser infatti è considerato un’alternativa
     alla resezione trans uretrale di adenoma prostatico (TURP) per questa frequente pa-
     tologia. I diversi tipi di laser sono in grado di produrre vari effetti di tipo qualitativo e
     quantitativo sui tessuti, come coagulazione, vaporizzazione o resezione ed enuclea-
     zione attraverso l’incisione.
     Il laser offre performance elevate a fronte di minori problemi legati a possibili emor-
     ragie intraoperatorie e ridotti tempi di degenza e cateterizzazione dei pazienti, ren-
     dendo gli interventi endoscopici più sicuri e meno invasivi rispetto alle tradizionali
     tecniche chirurgiche e agli interventi a cielo aperto.

     CICATRICE SCAR

     CICLO DEL TRATTAMENTO TREATMENT CYCLE
     Per ciclo di trattamento si intende il periodo in cui si riceve il trattamento e la fase
     di intervallo prima di quello successivo. Un ciclo di 3 settimane, per esempio, può
     prevedere la somministrazione dei farmaci solo al primo giorno, e 20 giorni successivi
     senza somministrazioni.
     L’intervallo tra un ciclo e l’altro consente di attendere che una nuova popolazione di
     cellule tumorali entri in fase di replicazione e, nel contempo, permette all’organismo
     di riprendersi dagli effetti collaterali della cura, soprattutto quelli che colpiscono le
     difese immunitarie.
     In genere la chemioterapia si prolunga per un periodo che va da tre a sei mesi, nel
     corso del quale si effettuano in genere da tre-quattro a sei-otto cicli di trattamento.
     Il programma tuttavia può cambiare in relazione al tipo di malattia, al singolo pazien-
     te, al tipo di farmaci impiegati e alla reazione individuale alle cure.

     CICLO DI CHEMIOTERAPIA (LOCALE) CHEMOTHERAPY CYCLE (LOCAL)
     La chemioterapia viene spesso somministrata in cicli e non in maniera continua. Non
     tutte le cellule infatti sono contemporaneamente in fase di replicazione. Anche in
     un tumore a rapida crescita ve ne sono sempre alcune “a riposo” o, come si dice,
     “in fase quiescente”. Queste cellule sfuggono all’azione dei farmaci che hanno la
     caratteristica di uccidere le cellule mentre si dividono. Per questo la ripetizione del

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                                 www.associazionepalinuro.com
trattamento in cicli successivi elimina le cellule tumorali via via che entrano nella fase
di replicazione. Nello stesso tempo le cellule normali che vengono colpite, come i
globuli bianchi, possono rigenerare e tornare a livelli fisiologici senza i quali la chemio-
terapia non può essere somministrata.

CIECO CECUM OR CAECUM INTESTINE
Il cieco, cecum o caecum (lat. intestinum caecum) è la porzione iniziale dell’intestino
crasso e corrisponde al tratto situato al di sotto della giunzione ileociecale.

CIS - CARCINOMA IN SITU

CISPLATINO CISPLATIN
È un agente chemioterapico appartenente alla categoria dei farmaci generici, la
cui azione è quella di inibire la sintesi del DNA. Ha dimostrato elevata attività antitu-
morale sia come singolo agente, sia in combinazione con altri farmaci antitumorali
specialmente nei tumori del testicolo e dell’ovaio. Usato in polichemioterapia cispla-
tino si è dimostrato efficace contro altri tumori solidi: carcinoma della testa e del
collo, della prostata e della vescica.
Il Cisplatino può creare effetti indesiderati che dipendono dalla dose utilizzata e pos-
sono avere effetti cumulativi. Gli effetti indesiderati del cisplatino riferiti con maggio-
re frequenza (>10%) sono stati disturbi di tipo ematologico (leucopenia, tromboci-
topenia e anemia), gastrointestinale (anoressia, nausea, vomito e diarrea), uditivo
(compromissione dell’udito), renale (insufficienza renale, nefrotossicità, iperuricemia)
e febbre. Può creare anche alterazioni del sistema nervoso molti dei quali migliorano
entro un anno dalla fine della chemioterapia, ma alcuni potrebbero accompagnarvi
per tutto il resto della vita. Tra i più comuni ricordiamo formicolio, bruciore, debolezza
o intorpidimento e perdita di sensibilità delle mani o delle piante dei piedi.

CISTECTOMIA CYSTECTOMY
Asportazione della vescica

CISTECTOMIA RADICALE NERVE SEMINAL SPARING
La cistectomia radicale prevede l’asportazione della vescica, della prostata e delle
vescicole seminali in blocco nei maschi, e l’utero e l’ovaio, in blocco con la vescica ,
nelle femmine. In pazienti maschi, giovani, estremamente interessati alla continenza,
alla funzione sessuale, con malattia vescicale limitata un’ulteriore possibile derivazio-
ne è la neovescica ortotopica nerve seminal sparing che prevede una preliminare
resezione endoscopica dell’adenoma prostatico con conservazione della capsula
prostatica, e la conservazione delle vescicole seminali, dei dotti deferenti e dei fasci

                                                                                               23
neurovascolari pur asportando completamente la vescica e i linfonodi pelvici. La
     derivazione urinaria viene effettuata, come nella metodica standard (neovescica
     ortotopica), ricostruendo un serbatoio intestinale che viene anastomizzato alla cap-
     sula prostatica.
     Recentemente è preferita l’asportazione completa della vescica e della prostata
     con tecnica “ nerve sparing” , ovvero, risparmiando i fasci nerveo vascolari che pre-
     siedono all’erezione.
     Rispetto all’intervento standard, questa variante tecnica nella maggior parte dei casi
     offre una migliore e rapida ripresa della continenza urinaria diurna e notturna e della
     potenza sessuale. La preparazione all’intervento, la degenza post-operatoria e le
     possibili complicanze sono del tutto analoghe a quelle dell’intervento di routine.
     L’intervento ha un durata di 4-6 ore a seconda della tecnica chirurgica adottata e
     delle condizioni anatomiche del paziente.

     CISTI RENALI RENAL CYSTS
     Le cisti renali semplici o comunemente cisti renali sono lesioni benigne del parenchi-
     ma renale che, non connesse a nessun tipo di ereditarietà, possono essere multiple
     o, più frequentemente, singole e che insorgono in reni di dimensioni normali. Tale
     definizione è importante poiché identifica questa entità patologica differenziandola
     dalla malattia policistica renale autosomica dominante, patologia con un peggiore
     profilo prognostico.
     Nella maggior parte dei casi le cisti renali semplici sono assolutamente asintomati-
     che. Spesso, una lieve ematuria intermittente ed isolata è il solo segno della presenza
     di cisti renali.

     CISTITE CYSTITIS
     Infiammazione della vescica

     CISTITE INTERSTIZIALE CYSTITIS INTERSTITIAL
      Chiamata anche sindrome del dolore vescicale (IC/PBS, Interstitial Cystitis/Painful
     Bladder Syndrome), è una malattia cronica della vescica che provoca dolore, ur-
     genza e frequenza nella minzione. La diagnosi di questa condizione eterogenea,
     secondo le raccomandazioni internazionali, non è facile, deve inoltre esistere la con-
     sapevolezza di sospettarla.

     CISTOPROSTATECTOMIA CYSTOPROSTATECTOMY
     Rimozione chirurgica della vescica urinaria e della prostata assistita roboticamente
     con il sistema da Vinci e diversione urinaria; un cambiamento paradigmatico nel-
     la gestione chirurgica del cancro vescicale. La cistoprostatectomia radicale resta il

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                                www.associazionepalinuro.com
trattamento di riferimento per il cancro vescicale invasivo.

CISTOSCOPIA CYSTOSCOPY
Esame endoscopico della vescica compiuto mediante una sonda, detta cistosco-
pio, che contiene una sorgente luminosa e un sistema ottico e che introdotta at-
traverso l’uretra. La cistoscopia, in combinazione con la citologia urinaria (esame su
tre campioni di urine per la ricerca di cellule tumorali) , è il metodo più sicuro per la
rilevazione del cancro della vescica. Ci sono cistoscopi rigidi e flessibili.

CISTOSCOPIO A FLUORESCENZA FLUORESCENCE CYSTOSCOPE
Cistoscopio rigido a luce blu il cui funzionamento si basa sulla selettiva produzione
ed accumulo di particolari sostanze fluorescenti quali le porfirine e principalmente
la proto porfirina IX, prodotte selettivamente da tessuti tumorali dopo la instillazione
endovescicale dell’estere dell’ acido 5-amminolevulinico denominato exammino-
levulinato. E’ un farmaco piuttosto costoso ed i vantaggi derivanti dal suo impiego
sono superiori alla cistoscopia standard solo in alcuni casi.

CISTOSCOPIA A FLURESCENZA FLUORESCENCE CYSTOSCOPIE
Tale nuova metodica è utilizzata nella stadiazione dei pazienti con carcinoma vesci-
cale non muscolo invasivo, nei pazienti con citologia urinaria positiva, ma con cisto-
scopia classica negativa, nel monitoraggio di pazienti con diagnosi di carcinoma in
situ ed in quelli con carcinoma multifocale. Il suo impiego è rimasto limitato per vari
motivi pratici.

CISTOSCOPIA CON LUCE A BANDA STRETTA CYSTOSCOPY WITH NARROW
BAND LIGHT
È un nuovo tipo di cistoscopia che insieme a quella a fluorescenza si propone di
migliorare le potenzialità diagnostiche della cistoscopia classica a luce bianca. E’
un’immagine ottica ottenuta dall’assorbimento da parte dell’emoglobina conte-
nuta nei globuli rossi di un particolare tipo di luce con determinate caratteristiche
denominata “a banda stretta”; essa ha un potere penetrativo molto basso ed è in
grado di mettere in risalto la architettura delle strutture vascolarizzate ed in partico-
lare dei capillari presenti in superficie contrastandoli con il tessuto sano. A differenza
della precedente può essere usata la cistoscopia flessibile. Anche questa tecnica ha
trovato un impiego limitato.

CITOLOGIA MOLECOLARE MOLECULAR CYTOLOGY
Disciplina biologica che ha come oggetto lo studio della morfologia e della fisiologia
della cellula. L’impiego del microscopio elettronico e i progressi compiuti dalla chimi-

                                                                                             25
ca biologica hanno consentito di approfondire la conoscenza della struttura e della
     composizione molecolare dei vari componenti cellulari.

     CLASSIFICAZIONE DEL CANCRO – TNM CLASS. TNM CLASSIFICATION - CAN-
     CER CLASSIFICATION
     La classificazione TNM dei tumori maligni è un sistema di classificazione dei tumori
     internazionale, a partire da cui si può ricavare lo stadio della malattia, proposto da
     Pierre Denoix nel 1946.
     Ogni tumore viene classificato attraverso questa sigla, che ne riassume le caratteri-
     stiche principali, contribuendo a determinare la stadiazione, da cui deriveranno, in-
     sieme con altri fattori, le scelte terapeutiche e la prognosi (probabilità di guarigione)
     associata. A partire dalla conoscenza dei parametri della classificazione TNM, si può
     ricavare lo stadio in cui si trova il tumore maligno, cioè l’estensione della malattia.
     »»   Per qualsiasi tipo di tumore esistono quattro stadi (a cui va aggiunto lo stadio 0 in
          cui si ha un carcinoma in situ), indicati con numeri da 1 a 4, in ordine crescente
          di gravità; tale divisione, a partire dalla classificazione TNM, varia a seconda
          della sede del tumore primario Il parametro T può essere 1, 2, 3, 4 a seconda
          della grandezza del tumore (1 piccola, 4 grande). Può inoltre essere “is” ovvero
          “in situ”. Il T4 in genere è tale non solo per la dimensione, ma anche per l’in-
          filtrazione di organi adiacenti (prostata, vescicole seminali,retto, utero, parete
          pelvica, ecc.).
     »»   Il parametro N indica lo stato dei linfonodi vicini al tumore, se è 0 sono del tutto
          indenni, altrimenti può valere 1, 2, 3 con gravità via via crescente.
     »»   Il parametro M indica la presenza di metastasi a distanza, esso può valere solo 0
          (nessuna metastasi) o 1 (presenza di metastasi). N.B. nella originaria terminologia
          italiana si dice metastasi, mentre nella terminologia anglosassone si dice distant
          metastasis.
     »»   Un parametro rappresentato da una “x” (ad esempio, T2N1Mx) indica che non
          si conosce l’esatta estensione a distanza della malattia per il quale sono neces-
          sari ulteriori esami di approfondimento (ad esempio: PET, TAC, RMN, scintigrafia
          ossea, ecografia, radiografie, ecc.).

     COLON
     Parte intermedia dell’intestino crasso, tra l’intestino retto e l’intestino cieco

     COLONSTOMIA COLONSTOMIE
     Comunicazione fra il colon e l’esterno effettuata chirurgicamente.

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                                 www.associazionepalinuro.com
COMITATO DI CONTROLLO DEI DATI E DSMB - DATA SAFETY MONITORING
BOARD DELLA SICUREZZA
Comitato indipendente composto da medici e ricercatori non direttamente coinvolti
in uno Studio Clinico che ne esaminano gli aspetti statistici, verificano la sperimen-
tazione in vari momenti prestabiliti e possono raccomandare agli sperimentatori di
interrompere o modificare lo studio. Questo si verifica, per esempio, se i dati indicano
che il nuovo trattamento è molto più efficace del placebo o della terapia standard.
Allo stesso modo, se si evidenziano condizioni di rischio per la salute dei pazienti (se il
rischio del nuovo trattamento è superiore ai benefici) questo comitato può richiedere
l’interruzione o la modifica dello studio per garantire la sicurezza dei pazienti. Infine,
sulla base dei dati esaminati, il DSMB può raccomandare la continuazione dello stu-
dio nel suo disegno originale.

COMITATO ETICO IRB - INSTITUTIONAL REVIEW BOARD
È il comitato responsabile della tutela della salute dei partecipanti e di assicurare che
lo studio rispetti i codici etici e giuridici che governano la pratica della medicina nel
Paese in cui viene condotto uno Studio Clinico.
Il compito del Comitato Etico è analizzare il protocollo dello studio e dei assicurare
che lo studio rispetti precisi criteri e standard etici e che i benefici potenziali del nuovo
trattamento siano maggiori dei rischi.
Generalmente composto da medici, altri studiosi e membri della società (tra cui
membri della chiesa e laici), in definitiva questo comitato esamina il protocollo dello
studio e vigila sullo studio per garantire la tutela e la sicurezza dei pazienti.

COMPLICANZE POST OPERATORIE COMPLICATIONS AFTER SURGERY
Sono condizioni che contrastano il processo di guarigione che si dovrebbe verificare
entro poche decine di giorni. È importante sottolineare che ogni azione chirurgica
produce alterazioni nell’organismo che lo subisce. Queste alterazioni colpiscono vari
apparati e sistemi che sono costretti così a variare la propria omeostasi (l’attitudine
propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle
condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione).

COMPLICANZE POST OPERATORIE PRECOCI EARLY COMPLICATIONS AFTER
SURGERY

COMPLICANZE POST OPERATORIE TARDIVE LATE COMPLICATIONS AFTER
SURGERY

                                                                                                27
CONDOM URINARIO CONDOM URINAL
     Il condom urinario maschile esterno é una guaina sintetica o di semplice gomma che
     viene posta sopra il pene, nello stesso modo in cui viene usato il condom per la con-
     traccezione. Diversamente da un normale condom, il condom maschile esterno ha
     un connettore al quale viene collegato un tubo di drenaggio, che consente all’urina
     di fluire in una sacca di raccolta per le urine allacciata intorno alla gamba. Inoltre,
     diversamente dai normali condom, la maggioranza dei cateteri maschili esterni sono
     auto-adesivi. Il catetere maschile esterno é un dispositivo non-invasivo, poiché non
     crea alcun contatto con la mucosa dell’uretra . I cateteri maschili esterni possono
     essere usati per trattare l’incontinenza, che non può essere gestita diversamente.
     Il catetere maschile esterno é anche conosciuto come: catetere condom, guaina
     urinaria, sistema di drenaggio condom, guaina del pene, catetere esterno, sistema
     di raccolta urine, condom urinario o addirittura con lo slang, Texas Condom

     CONSENSO INFORMATO INFORMED CONSENT
     Procedimento attraverso il quale il paziente, dopo aver appreso gli scopi ed i vari
     aspetti della cura cui è candidato decide di acconsentire ad essere curato. Il con-
     senso informato si applica anche agli studi clinici. Ovviamente, ogni paziente può
     decidere di non partecipare ad uno studio. Questo procedimento si basa su un do-
     cumento che definisce quanto il paziente debba sapere dei potenziali rischi e bene-
     fici della terapia, prima di decidere se sottoporvisi o meno (il consenso informato è
     richiesto per tutti gli studi regolamentati e controllati, così come da molte legislazioni
     nazionali). Se il paziente firma il consenso informato e comincia uno studio clinico,
     egli/ella sarà libero di interrompere lo studio in qualsiasi momento ed avrà diritto a
     ricevere ogni altra cura disponibile.

     CONDOTTO – STOMIA – CONDOTTO ILEALE CONDUIT - STOMA - ILEUM
     CONDUIT
     E’ sinonimo di uretero ileo cutaneo stomia, ovvero, l’intervento di derivazione secon-
     do Bricker.
     .
     CT - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA CONE BEAM COMPUTED TOMOGRAPHY
     o tomografia computerizzata a fascio conico è una tecnica di imaging biomedico in
     cui una tomografia computerizzata viene realizzata mediante dei raggi X .

     CONTROINDICAZIONE – CONTRARIO DI INDICAZIONE CONTRAINDICATION
     - CONTRARY TO INDICATION
     La ragione per Non eseguire un trattamento medico specifico (esame e terapia)

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CONVALESCENZA CONVALESCENCE

CTM – CELLULE TUMORALI MALIGNE CYTOLOGICAL TEST
E’ la sigla con cui si parla dell’esame citologo delle urine, Consiste nell’esame micro-
scopico delle cellule sospese nelle urine e che vengono raccolte dalla centrifuga.
L’epitelio normale esfolia le cellule dello strato più interno della mucosa; il tumore
esfolia con abbondanza molto maggiore ed ecco perché l’esame ha significato
diagnostico.

CURATIVO CURATIVE
Si dice curativo quando l’obiettivo della cura (chirurgia, radioterapia, trattamento
farmacologico) è la scomparsa della malattia.

                                             D

DA VINCI – ROBOT DAVINCI - ROBOT
La chirurgia robotica in urologia con il robot da Vinci è l’ultima evoluzione di interventi
mininvasivi, nei quali il chirurgo non opera con le proprie mani, ma manovra un robot
a distanza, rimanendo seduto a una console dotata di pedali e controlli manuali per
la gestione degli strumenti chirurgici e della fibra ottica. Il sistema computerizzato
trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia
robotiche, eliminando i movimenti involontari e consentendo una reale visione tri-
dimensionale del campo operatorio, con ingrandimento fino a 10 volte dell’area,
garantendo così una maggior precisione. L’utilizzo della chirurgia robotica consente
di ridurre il sanguinamento e il dolore post-operatorio, i rischi di infezione e i tempi di
degenza. L’intervento eseguito con i robot garantisce il recupero più rapido dei pa-
zienti e di preservare le funzioni urinarie e sessuali negli interventi alla vescica. A più di
dieci anni dalla sua introduzione nel mondo e dopo tutti gli studi apparsi in letteratura
l’efficacia della chirurgia robotica ha dimostrato equivalenza rispetto alla chirurgia
tradizionale. Inoltre, la cistectomia radicale, data l’estensione della fase demolitiva
e la difficoltà della fase ricostruttiva risulta particolarmente impegnativo per la chi-
rurgia robot assistita, è al momento praticato in un limitato numero di centri, ancora
in fase sperimentale.

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DEFEDATO RUN DOWN
     Questo aggettivo viene riservato agli individui in un grave stato di deperimento orga-
     nico, conseguente a malattie più o meno gravi, a tossicodipendenze e/o a denutri-
     zione/malassorbimento. o a lunghi cicli di terapia. L’aggravarsi di questa debilitazio-
     ne generale porta alla cachessia (vedi Cachessia) o stato cachettico.
     I soggetti defedati, e ancor più quelli cachettici, appaiono magri (perdita di massa
     muscolare), pallidi e languidi, e sono predisposti a svariate malattie opportunistiche,
     dalle quali un organismo sano ed in salute è perfettamente in grado di difendersi.

     DEISCENZA DEHISCENCE
     Rottura o apertura

     DEISCENZA DELLA FERITA WOUND DEHISCENCE
     È un evento spiacevole, ma relativamente comune tra i pazienti che hanno effettua-
     to un intervento chirurgico e quindi dei punti di sutura. Questa condizione si verifica
     con l’ apertura parziale o totale lungo i punti creando una nuova ferita.

     DERIVAZIONE URINARIA URINARY DIVERSION
     Impianto idraulico creato chirurgicamente che permette di veicolare l’urina dai reni
     in appositi serbatoi comunicanti con l’esterno tramite l’uretra, o che possono essere
     svuotati tramite un catetere o attraverso una stomia (apertura cutanea di un viscere)
     verso l’esterno del corpo, in un sacchetto, dove contenerla

     DERIVAZIONI URINARIE INTESTINALI INTESTINAL URINARY DIVERSION
     Sono tecniche chirurgiche che prevedono la ricostruzione di una nuova vescica
     che si ottiene mediante l’impiego di una parte dell’intestino. Questa nuova vescica,
     oltre a svolgere la funzione di immagazzinamento dell’urina viene svuotata con il
     controllo della volontà. Si dividono in continenti ortotopiche o eterotopiche, e non
     continenti. L’aggettivo ortotopica definisce il serbatoio intestinale che viene collo-
     cato nella sede occupata precedentemente dalla vescica nativa. La continenza è
     ottenuta tramite lo sfintere presente all’origine dell’uretra alla quale il neoserbatoio
     viene suturato. L’aggettivo eterotopica che il serbatoio viene collocato in una sede
     diversa dalla sede anatomica della vescica. In genere la sede è il lato destro della
     cavità addominale. La continenza è ottenuta tramite piccole modifiche della val-
     vola ileo-cecale che fa parte del tratto di intestino prelevato per la ricostruzione. Il
     serbatoio è in comunicazione con l’esterno tramite una ridotta stomia ombelicale
     ed attraverso questa si inroduce un catetere che permette lo svuotamento. Questa
     manovra viene eseguita da 3 a 6 volte al giorno.

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DIAGNOSI DIAGNOSIS
Determinazione di natura o sede d’origine di una malattia in base alla valutazione
dei sintomi.

DIAGNOSI FOTODINAMICA PDD -PHOTODYNAMIC DIAGNOSIS
Vedi anche Cistoscopia a Flurescenza
La tecnica PDD consente di scoprire il tumore vescicale in fase molto precoce. Si
tratta della cistoscopia a fluorescenza che prevede l’instillazione in vescica di un
agente fotosensibilizzante (hexaminolevulinate hydrochloride). Dopo sessanta minuti
e per cinque ore si ottiene un accumulo di sostanze (profirine endogene) fluorescenti
nelle cellule maligne non in quelle benigne di origine uroteliale. Le lesioni maligne
illuminate con luce blu emettono una fluorescenza rossa , risultando cosi distingu-
ibili rispetto alla mucosa normale pertanto, le aree della vescica dove è presente
un tumore maligno possono essere rilevate visivamente e quindi essere rimosse con
estrema precisione.

DIAPAT©
Sistema di test delle urine che può diagnosticare una condizione di cancro della ve-
scica in una fase precoce. Agisce sulla base dell’individuazione delle proteine, che
sono mediamente la causa del cancro (analisi delle proteine nelle urine). Sistema
poco diffuso in quanto fornisce risultati incostanti.

DISFUNZIONE ERETTILE ERECTILE DYSFUNCTION
Detta anche impotenza, viene definita “l’incapacità del soggetto di sesso maschile
a raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto soddi-
sfacente”

DISTURBO DISORDER TROUBLE

DISURIA DYSURIA
Difficoltà dell’orinare.

DIURETICO DIURETIC
Farmaco o sostanza capace di aumentare la secrezione dell’urina.

DRENAGGIO DRAINAGE
Tecnica chirurgica consistente nel mantenere aperte alcune cavità naturali o ferite,
per favorire lo scolo del pus e di altri liquidi ; il drenaggio può essere ottenuto attra-
verso l’uso di tubi appositamente concepiti.

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DUODENO DUODENUM
     La prima parte dell’intestino tenue, situata fra lo stomaco e il digiuno.

                                                E

     EBM
     Medicina basata su prove di efficacia Evidence-based Medicine
     Il processo della ricerca, della valutazione e dell’uso sistematico dei risultati della
     ricerca contemporanea come base per le decisioni cliniche su ogni singolo paziente
     Anche Medicina dell’Evidenza.

     ECOGRAFIA SONOGRAPHY / ULTRASOUND
     È l’ottenimento di immagini ottenute dagli ultrasuoni, attraverso delle macchine (gli
     ecografi) molto avanzate tecnologicamente e da un medico ecografista compe-
     tente. Con questo esame si studia la morfologia di organi e strutture anatomiche
     e si possono riconoscere lesioni “produttive” (ovvero che crescono verso l’interno
     dell’organo) anche di piccole dimensioni.

     EFFETTO COLLATERALE COLLATERAL EFFECT
     È un effetto secondario , non voluto, e solitamente negativo, derivante da un farma-
     co o da un trattamento. Per esempio, la nausea è un effetto collaterale di parecchi
     trattamenti contro il cancro.

     ELETTRORESEZIONE – TURV ELECTRO RESECTION TUR-B
     Intervento chirurgico che si svolge per via endoscopica, ovvero, introducendo lungo
     l’uretra (il tubicino che porta l’urina dalla vescica all’esterno) un sottile strumento
     cilindrico che contiene fibre ottiche luminose, per assicurarne la visione e consente
     di individuare le lesioni presenti sulla mucosa vescicale, un elettrobisturi, che permet-
     te di affettarle e asportarle, e cauterizzare le vene e le arterie della lesione. Questo
     intervento può essere curativo, nel caso di lesioni piccole e superficiali, oppure ha la
     possibilità di ottenere un campione di lesioni più voluminose per osservare l’eventua-
     le presenza di infiltrazione nella muscolare. Infatti, e’ l’intervento fondamentale per
     ottenere il tessuto della lesione sul quale l’anatomo patologo può osservare al micro-
     scopio le caratteristiche delle cellule e la loro modalità di crescita. Questi elementi
     sono il fondamento delle scelte cliniche successive.

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