Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore

Pagina creata da Giulio Maggio
 
CONTINUA A LEGGERE
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Janna Levin
                                                      Manuale di sopravvivenza
                                                      ai buchi neri
                                                      Tutto quello che avreste sempre voluto
                                                      sapere sul fenomeno più misterioso
                                                      dell’universo
                                                      Stai viaggiando nel cosmo con la tua astronave. All’improv-
                                                      viso ti trovi di fronte a una totale assenza di luce: un buio su
                                                      sfondo nero circondato da stelle, una misteriosa oscurità in
                                                      apparenza priva di massa che ti attrae, per sfuggire alla qua-
                                                      le devi aumentare gradualmente la potenza dei retrorazzi.
                                                      Non devi oltrepassare il punto di non ritorno, quello dopo
                                                      il quale, per salvarti, dovresti spingere i motori fino a supe-
                                                      rare i 300 000 chilometri al secondo della velocità della luce.
                                                      Perché niente è più veloce della luce, e quindi inizieresti a
                                                      precipitare all’infinito.
                                                      Questo è solo uno dei motivi per cui, prima di avventurarci
    In libreria dal 3 febbraio                        da soli nello spazio, sarebbe essenziale farci un’idea della
                                                      natura delle più grandi bizzarrie cosmiche attraverso questo
                                                      Manuale di sopravvivenza ai buchi neri. Janna Levin parte
€ 16,00 | pp. 152                                     da ciò che possiamo osservare stando seduti sul nostro di-
                                                      vano di casa per arrivare a illustrare le proprietà dei buchi
Traduzione di Giovanni Malafarina                     neri e il funzionamento del nostro universo. Cosa succede
                                                      quando siamo in caduta libera in uno spazio piatto come
Janna Levin (1967) è professoressa di Astrono-        un buco nero? Cosa ne è della nostra percezione del tempo
mia e Fisica al Barnard College della Columbia        e del movimento?
University e direttrice scientifica del centroa       Einstein ammise di non capire il modello standard del-
Pioneer Works di Brooklyn. Tra i suoi libri, il ro-   la gravità e, immaginando di cavalcare un raggio di luce,
manzo A Madman Dreams of Turing Machines
                                                      giunse a formulare la teoria della relatività che ha permesso
(2006) e il saggio Black Hole Blues and Other
Songs from Outer Space (2017). Il Saggiatore ha
                                                      di pensare l’esistenza dei buchi neri prima ancora di poterli
tradotto nel 2003 Come all’universo sono venute       osservare empiricamente: conoscere l’universo è viaggiare
le macchie.                                           nella tana del Bianconiglio, dove i vincoli della matemati-
                                                      ca diventano uno strumento per liberare la creatività, fon-
                                                      dendo fantasia e deduzione. Perché la comprensione della
                                                      realtà passa per l’attraversamento del buio più scuro: solo
                                                      così si può vedere cosa c’è dall’altra parte del nulla.
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Edward White
                                                    Le dodici vite di
                                                    Alfred Hitchcock
                                                    Alfred Hitchcock non è un semplice regista. Come ebbe a
                                                    dire François Truffaut, è da annoverare «tra gli artisti in-
                                                    quieti come Kafka, Dostoevskij, Poe», per la sua capacità
                                                    di svelare le nostre ossessioni attraverso le sue, per la sua
                                                    natura poliedrica, multidirezionale e centrifuga, che ci im-
                                                    pedisce di osservarlo da un solo punto di vista, ma impone
                                                    uno sguardo plurimo, che ne scomponga l’essenza nelle sue
                                                    molteplici identità.
                                                    Ed è per questo che Edward White scrive Le dodici vite di
                                                    Alfred Hitchcock: dodici ritratti del personaggio, ognuno da
                                                    un’angolatura diversa, ognuno che rivela qualcosa di fonda-
                                                    mentale su di lui, sulla figura pubblica che ha costruito at-
                                                    torno a sé e sulla creatura leggendaria che è diventato. Non
                                                    solo dunque la vita che Hitchcock ha vissuto, ma anche i
                                                    vari ruoli che, in bilico tra realtà e finzione, ha recitato e
    In libreria dal 3 febbraio                      incarnato: versioni di se stesso che ha trasmesso, consape-
                                                    volmente o meno, e che noi abbiamo proiettato su di lui.
                                                    Tra queste dodici personificazioni troviamo l’Hitchcock
                                                    irrefrenabile buontempone, l’eterno bambino, l’innovato-
€ 27,00 | pp. 416                                   re, il cittadino del mondo, l’artista trasgressivo; ma anche
Traduzione di Camilla Pieretti                      l’Hitchcock privato: il marito, il donnaiolo, il padre di fa-
                                                    miglia, l’omone ambizioso ma mai a suo agio nel proprio
                                                    corpo, l’intrattenitore pieno di contraddizioni.
Edward White (1981) lavora nell’industria tele-
visiva. Collabora regolarmente con il Times Lite-   Il ritratto complessivo che prende forma da queste dodici
rary Supplement e nel 2015 ha pubblicato The        vite conferma l’affermazione di Truffaut: Alfred Hitchcock è
Tastemaker, una biografia di Carl Van Vechten..     stato non solo un colosso di Hollywood, ma un artista a tut-
                                                    to tondo, la cui importanza ha toccato profondamente l’in-
                                                    tera cultura occidentale e ancora oggi si riverbera su tutto
                                                    ciò che è cinema, intrattenimento e cultura pop. Le dodici
                                                    vite di Alfred Hitchcock è dunque la biografia di noi stessi,
                                                    l’affresco del Novecento attraverso un suo simbolo, pieno di
                                                    misteri, colpi di scena, zone d’ombra e momenti di suspen-
                                                    se; riconosciamo, in questo mosaico, i lineamenti sfuggenti
                                                    del mito, il suo volto che ci osserva sornione.
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Andrea De Spirt
                                                 Ogni creatura è un'isola
                                                 Come si può colmare il vuoto della solitudine quando ti av-
                                                 volge da ogni lato come il mare avvolge uno scoglio? Se lo
                                                 chiede il protagonista di questa storia, che si è trasferito su
                                                 un’isola remota sperando di trovare risposte sulla scompar-
                                                 sa, proprio su quelle sponde, del fratello F, forse suicida. La
                                                 verità però sembra lontana, nascosta dai silenzi degli abitan-
                                                 ti del posto; oscura come le pagine del libro che il fratello ha
                                                 lasciato incompiuto e di cui lui sta cercando di scrivere un
                                                 finale; ineffabile come le paure che lo paralizzano e lo spin-
                                                 gono a chiudersi sempre più in se stesso; irraggiungibile, co-
                                                 me l’isola a forma di balena che osserva dalla riva. Almeno
                                                 fino a quando non incontra J, una ragazza in sella a una bici-
                                                 cletta rossa, che sembra nascondere la chiave per capire cosa
                                                 sia successo a F e per sciogliere la patina di incomunicabili-
                                                 tà di cui è prigioniero. In questo romanzo d’esordio Andrea
                                                 De Spirt dona una nuova lingua alla solitudine: una scrittura
                                                 sottile e trasparente come il ghiaccio che copre le onde, den-
   In libreria dal 3 febbraio                    tro la quale ognuno di noi può trovare il proprio riflesso.
                                                                                                   DAL LIBRO
                                                 1. Ieri sono partito per l’isola e mi chiedo se tre anni fa hai
€ 19,00 | pp. 192
                                                 preso anche tu lo stesso volo.
                                                 2. Prima di partire la dottoressa mi ha detto di eliminare la
Andrea De Spirt è nato a Venezia nel 1989 e      parola paura dal dizionario. Dalle un altro nome, un nome
attualmente vive a Milano. Questo è il suo ro-   carino. «Tipo pinguino?», ho chiesto. «Sì, tipo pinguino.»
manzo d’esordio.                                 3. La paura è però più simile a una roccia → a una roccia che
                                                 si separa dalla montagna → alla straordinaria intelligenza
                                                 dei corvi.
                                                 4. Negli anni sessanta un sociologo ungherese ha scritto che
                                                 la paura in effetti ha un suo peso specifico: bisogna dividere
                                                 il peso del proprio corpo per tre e si otterrà quello della no-
                                                 stra paura. Il mio risultato è ventitré. L’unico pinguino che
                                                 pesa all’incirca così è il pinguino imperatore.
                                                 5. Allora, da quando tu non ci sei più, ho un pinguino
                                                 imperatore.
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
I racconti dell’apocalisse
                                                Si dice che si nasce soli e soli si muore; ma immaginare un’u-
                                                scita di scena collettiva per la specie umana è una narrazio-
                                                ne molto più interessante, che al glorioso inizio della nostra
                                                parabola oppone un vero gran finale e che ha dunque sol-
                                                lecitato la fantasia di alcuni tra i più grandi scrittori di ogni
                                                tempo. Andrea Esposito ha scavato fra le più selvagge e folli
                                                di queste fantasie e selezionato una partitura di pagine sulla
                                                fine del mondo: dall’orrore visionario di H.P. Lovecraft alla
                                                fantascienza steampunk di Jules Verne, da un oscuro dram-
                                                ma di Aleksandr Puškin all’ultimo uomo sopravvissuto di
                                                Mary Shelley. Prende forma una sinfonia percussiva che in-
                                                clude la poesia di Sara Teasdale e di Lord Byron, la prosa
                                                di Leopardi e di Hawthorne, e che accoglie negli intermez-
                                                zi rare gemme nascoste: miti norreni, vangeli apocri e le
                                                terribili visioni che anticiparono l’arrivo dei conquistadores
                                                spagnoli in Messico. I racconti dell’apocalisse compongono
                                                l’antologia definitiva del nostro terrore più viscerale; ci aiu-
                                                tano a esorcizzarlo, nel contempo facendocene assaporare
                                                il fascino primitivo e risvegliando il cupio dissolvi nascosto
  In libreria dal 10 febbraio                   dentro ognuno di noi.
                                                                                                    DAL LIBRO

€ 22,00 | pp. 400                               «Forse oltre alla dialettica del cristianesimo tra il già e il non
                                                ancora, ce n’è un’altra che può esprimere il racconto del no-
A cura di Andrea Esposito                       stro tempo e della sua fine, quella per cui da una parte il mon-
                                                do non deve finire, e dall’altra può finire: "Se dovessi indivi-
Andrea Esposito (Roma, 1980) è autore dei ro-   duare la nostra epoca nel suo carattere fondamentale, direi
manzi Voragine (2018) e Dominio (2021), pub-    che essa vive come forse non mai è accaduto nella storia della
blicati dal Saggiatore.                         drammatica consapevolezza di questo deve e di questo può:
                                                nell’alternativa che il mondo deve continuare ma che può fi-
                                                nire, che la vita deve avere un senso ma che può anche per-
                                                derlo per tutti e per sempre, e che l’uomo, solo l’uomo, porta
                                                intera la responsabilità di questo deve e di questo può".
                                                E forse l’incontro di queste due polarità si dispiega in un al-
                                                tro senso ancora. Ora sappiamo, sentiamo più che mai che
                                                deve finire, il mondo, e ci dibattiamo; la certezza ha cambia-
                                                to di segno e il può si riferisce ormai al continuare.»
                                                                                                Andrea Esposito
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Henry James
                                                        La bestia nella giungla
                                                        È passata una decina d’anni da quando John Marcher ha
                                                        confessato a May Bertram di temere un’aggressione destina-
                                                        ta ad aprire una voragine nella sua esistenza. Quando si rin-
                                                        contrano si riattiva la stessa tensione sentimentale, e quella
                                                        minaccia torna a incombere, un destino tanto misterioso
                                                        quanto inquietante torna a premere ai confini, a quei confi-
                                                        ni che John Marcher non sa varcare. La Giungla è là. La Be-
                                                        stia è là. Marcher resta in attesa di un evento che non si veri-
                                                        fica mai e sperpera tragicamente ogni occasione di felicità.
                                                        La bestia nella giungla è uno dei più noti e celebrati rac-
                                                        conti di Henry James. Alberto Rollo lo presenta ai lettori
                                                        per la prima volta in un’edizione a se stante, indipendente e
                                                        pura. Ritraduce quest’opera in cui James conferisce profon-
                                                        dità vertiginose a ogni parola che i suoi personaggi dicono,
                                                        sussurrano o trattengono, in cui ogni dettaglio nasconde, in
                                                        agguato, un lato oscuro, in cui ogni forza, anche l’amore, è
                                                        feroce violenza e potenziale catastrofe. In cui rivediamo, nel
   In libreria dal 10 febbraio                          solitario e mesto John Marcher, il ritratto malinconico dello
                                                        stesso Henry James.
                                                                                                             DAL LIBRO
€ 16,00 | pp. 112                                       La «verità» di Marcher di fatto è la Bestia, quel tanto di vio-
A cura di Alberto Rollo                                 lento e imprevedibile che si rintana sempre più a fondo, uni-
                                                        co richiamo nel Nulla dal Nulla. Sì, perché anche la «giun-
                                                        gla» del titolo, così fascinosa e tremenda, è un confine: al di
Henry James è nato a New York nel 1843 e
                                                        qua ci sono le maniere impeccabili e il controllo del purita-
morto a Londra nel 1916.
                                                        nesimo, al di là l’impenetrabilità dell’ignoto. Il Nulla e l’Igno-
                                                        to. E in mezzo l’Abisso. Un abisso che in questo racconto è
Alberto Rollo (Milano, 1951) è scrittore, editor        puntualmente evocato quando Marcher e Miss Bartram si
e traduttore. Già direttore letterario di Feltrinelli   dicono che, di tanto in tanto, va misurato, onde percorrere
e direttore editoriale di Baldini+Castoldi, è con-
                                                        il ponte che lo attraversa con la consapevolezza di quanto
sulente per Mondadori. Collabora con diverse
testate e ha tradotto autori come Jonathan Coe,
                                                        vuoto si è creato.
Steven Millhauser e Truman Capote. Tra le sue                                                               Alberto Rollo
ultime opere pubblicate ricordiamo Un’educa-
zione milanese (Manni, 2016; finalista al premio
Strega), L’ultimo turnodi guardia (Manni, 2020) e
Il miglior tempo Einaudi, 2021).
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Alessandro Paolucci
                                                   Storia stupefacente
                                                   della filosofia
                                                   Oppio, Lsd e anfetamine
                                                   da Platone a Friederich Nietzsche
                                                   Che cosa sappiamo davvero dei grandi pensatori della sto-
                                                   ria? Se qualcuno ci dicesse che il mito della caverna di Pla-
                                                   tone è il prodotto di una visione dovuta a una bevanda allu-
                                                   cinogena, che il Superuomo era drogato dai farmaci di cui
                                                   abusava il suo Nietzsche e che alcuni dei testi più impor-
                                                   tanti di Sartre sono stati scritti ingoiando dieci pasticche
                                                   di anfetamina al giorno? In fondo, la via per raggiungere la
                                                   verità è spesso fatta di deviazioni stravaganti.
                                                   Alessandro Paolucci ci conduce in un curioso viaggio nella
                                                   filosofia attraverso le sostanze consumate dai suoi più emi-
                                                   nenti protagonisti: dagli esperimenti con l’hashish di Walter
                                                   Benjamin a quelli con la cocaina di Sigmund Freud, dalla
  In libreria dal 10 febbraio                      probabile tossicodipendenza dell’imperatore-filosofo Marco
                                                   Aurelio all’Lsd che Ernst Jünger assumeva insieme all’amico
                                                   Albert Hofmann: una vera e propria contronarrazione psi-
                                                   cotropa del pensiero occidentale che parte della cerimonie
€ 15,00 | pp. 200
                                                   dei Misteri Eleusini cui ebbe probabilmente accesso Platone,
                                                   fino a raggiungere il deserto della Death Valley teatro dei
Alessandro Paolucci (Foligno, 1981) lavora         trip del visiting professor Michel Foucault.
nell’ambito della comunicazione digitale. È ide-   Storia stupefacente della fiosofia è nel contempo un com-
atore dell’account @Dio, seguito da centinaia      pendio di idee rivoluzionarie e un’accurata ricostruzione
di migliaia di persone tra Twitter, Facebook e
                                                   biografica del lato più umano della speculazione teorica. Il
Instagram.
                                                   racconto delle avventure (e disavventure) lisergiche che le
                                                   più eccelse menti di tutti i tempi hanno affrontato mentre
                                                   si spingevano oltre le colonne d’Ercole dell’immaginario
                                                   con ogni mezzo e a ogni costo; compresa la repentina fuga
                                                   dall’allucinazione di un’aragosta gigante.
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Jean-Paul Manganaro
                                                       Oratorio Carmelo Bene
                                                       Un palco buio, un volto bianco, gli occhi come pozze nere.
                                                       Le movenze scattanti, la voce profonda e le parole perento-
                                                       rie di Carmelo Bene. Ciò che la sua bocca carnosa, erotica,
                                                       pronuncia è il frutto di un procedimento che senz’altro ap-
                                                       partiene a una forma rivoluzionaria di arte. Poesia? Sì, quel-
                                                       la di Dante, Majakovskij, Shakespeare. Eppure la carica è
                                                       diversa, contemporanea; in ogni performance brucia il fiato
                                                       del tempo presente, vibra un furore corporale, pancreatico.
                                                       L’opera di Carmelo Bene ha attraversato un’intera epoca e
                                                       ha segnato come poche altre le arti performative del nostro
                                                       paese.
                                                       Jean-Paul Manganaro ne compone un ritratto al vivo: Ora-
                                                       torio Carmelo Bene è romanzo, autobiografia, saggio lette-
                                                       rario e tutte queste cose insieme. È l’opera che meglio può
                                                       inglobare l’arte di Carmelo Bene perché è anch’essa arte,
                                                       scrittura dalle infinite possibilità, lingua vivissima e mate-
                                                       riale, eccesso e sfrontatezza. Un libro che ricrea tra le sue
   In libreria dal 17 febbraio                         pagine lo choc di uno spettacolo di Carmelo Bene, trasci-
                                                       nandoci verso «sensazioni impercepibili», un «nulla pieno»
                                                       che ci colma e ci fa traboccare, e che infine è «un tutto che
€ 19,00 | pp. 192                                      non ammette discorso».

Jean-Paul Manganaro (Bordeaux, 1944) è
professore emerito di Letteratura italiana con-
temporanea all’Université de Lille 3. Per Seuil
ha pubblicato Le Baroque et l’Ingénieur. Essai sur
l’écriture de Carlo Emilio Gadda (1994) e Italo Cal-
vino. Romancier et conteur (2000). Ha tradotto
in italiano opere di Artaud e Deleuze e, in fran-
cese, romanzi e saggi di Gadda, Tomasi di Lam-
pedusa, Calvino, Testori, Mari, Del Giudice, oltre
alle opere di Carmelo Bene. Con il Saggiatore ha
pubblicato Federico Fellini. Romance (2014) e Liz
Taylor. Un’autobiografia (2016).
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Letteratura d’evasione
                                               Scritti dei detenuti
                                               del carcere di Frosinone
                                               Questo insieme di racconti, brevi autobiografie, pagine dia-
                                               ristiche, lettere, surrealistici «cadaveri squisiti» e altri eserci-
                                               zi letterari rappresenta una rottura delle pareti che separano
                                               l’esterno del carcere dalla realtà al suo interno, permettendo
                                               sia a chi legge sia a chi scrive di abitare insieme uno spa-
                                               zio di confronto e vicinanza: quello della letteratura. Uno
                                               spazio di libera espressione nel quale gli autori danno voce
                                               al proprio passato, ai propri sogni e alle proprie paure, de-
                                               scrivono gli ambienti della prigione e le planimetrie di città
                                               immaginarie, inventano storie a partire da una fotografia
                                               e si reinventano come personaggi di finzione, condividono
                                               ricordi e parlano di amore e di morte, di errori commessi e
                                               di scelte fatte con coraggio.
                                               Arricchita dalle prefazioni di Luigi Manconi e Alessandro
                                               Bergonzoni, Letteratura d’evasione è una testimonianza
                                               della potenza liberatoria e rigenerante della scrittura. Un’o-
   In libreria dal 17 febbraio                 pera corale che è anche una riflessione sulla reclusione e
                                               sulla possibilità che un carcere non sia solo un punto di ar-
                                               rivo ma anche un nuovo inizio.
€ 19,00 | pp. 280                              Come scrive Manconi, «letteratura d’evasione è sia quella
                                               che consente al detenuto-lettore di emanciparsi dalla clau-
Prefazioni di Alessandro Bergonzoni
                                               strofobia mentale e fisica delle sbarre, delle porte blindate,
e Luigi Manconi
                                               degli spazi coatti, sia quella prodotta dal detenuto-scritto-
A cura di Ivan Talarico e Federica Graziani    re. Ovvero da chi, nella prigione psicologica e materiale,
                                               ha trovato uno spiraglio per prendere aria, per sgranchire
Gli autori dei racconti sono:
                                               gambe e braccia, per conquistare una porzione di autono-
                                               mia e di libertà».
El Mehdi Belaabdouni      Andrea Lombardi
Raffaele Borrelli         Emanuel Mingarelli
Abdel Hadi Bousmara       Stefano Palma
Andrea Ciufo              Christian Pau
Alfredo Colao             Omar Saidani
Pjetri Gjergj             Mohamed Shoair
Ermal Gripshi             Antonio Vampo
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Joseph Henrich
                                                    WEIRD
                                                    La mentalità occidentale
                                                    e il futuro del mondo
                                                    Rispetto a tutte le altre popolazioni della storia, siamo decisa-
                                                    mente strani. Weird, in inglese. O, meglio, WEIRD: western,
                                                    educated, industrialized, rich, democratic (occidentali, istru-
                                                    iti, industrializzati, ricchi, democratici). Per funzionare me-
                                                    glio nella nostra forma di civiltà abbiamo modificato i nostri
                                                    processi mentali, privilegiando il lavoro rispetto ai rapporti
                                                    umani e diventando più creativi e meno obbedienti. Con la
                                                    certezza che il nostro fosse l’unico mondo possibile, o se non
                                                    altro il più evoluto, abbiamo colonizzato mari e terre, espor-
                                                    tando ovunque il nostro modo di pensare e delegittimando
                                                    o addirittura cancellando le culture diverse. Non sorprende
                                                    che l’idea di forme di umanità alternative alla nostra sia così
                                                    poco presente anche nel nostro immaginario sul futuro del
                                                    pianeta e dei suoi abitanti.
   In libreria dal 17 febbraio                      In WEIRD Joseph Henrich ricostruisce quali siano stati, nel-
                                                    la storia della civiltà occidentale, i momenti fondamentali
                                                    che hanno plasmato il nostro peculiare comportamento so-
€ 32,00 | pp. 720                                   ciale: il passaggio da clan e sistemi di parentela complessi
                                                    alla famiglia nucleare, l’urbanizzazione, la nascita di gilde e
Traduzione di Valeria Gorla                         corporazioni, l’alfabetizzazione di massa, l’industrializzazio-
                                                    ne e la nascita dell’Homo oeconomicus, razionale e indivi-
Joseph Henrich (Norristown, 1968) è professore      dualista. Attraverso le lenti dell’antropologia e della biolo-
di Biologia evolutiva umana presso l’Università     gia evoluzionistica, dell’economia e della psicologia sociale,
Harvard. Nel 2003 ha vinto il Presidential Early    Henrich ci porta in viaggio nel tempo e nello spazio, per ere
Career Award for Scientists and Engineers, il più   e continenti, interrogandosi sulle differenze tra i popoli del
alto riconoscimento americano per giovani ricer-    globo, osservando i cambiamenti prodotti dall’incontro con
catori indipendenti. La sua ultima pubblicazione
                                                    la mentalità WEIRD ed evidenziando la totale relatività di
prima di WEIRD è The Secret of Our Success: How
Culture Is Driving Human Evolution, Domestica-      principi del vivere comune che consideriamo naturali.
ting our Species, and Making Us Smarter (2016).     WEIRD è uno strumento fondamentale per fare il punto sul
                                                    percorso della società umana e sul futuro della nostra spe-
                                                    cie. E, possibilmente, per costruire un domani migliore nel
                                                    quale poterci chiedere, guardando indietro, perché la gente
                                                    del nostro tempo fosse così strana.
Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
Sabrina Mugnos
                                                        Atlante del Grande Nord
                                                        Alla scoperta di aurore, miti
                                                        e paesaggi misteriosi
                                                        Pensate al luogo più a nord che conoscete. Fissatelo nella
                                                        mente, poi proseguite ancora e ancora, attraversate centi-
                                                        naia di chilometri di ghiaccio e neve, oltrepassate vulcani
                                                        chiazzati di bianco e cascate di cristallo, scivolate tra bran-
                                                        chi di renne e orsi polari, smarritevi nel buio gelido della
                                                        notte artica inseguendo i bagliori verdearancio delle aurore
                                                        boreali. Ecco, a quel punto – e solo a quel punto – vi accor-
                                                        gerete di essere entrati in una zona al di là di ogni confine:
                                                        un regno in cui la natura assume i contorni del mito e in cui
                                                        gli uomini si confrontano ogni giorno con il proprio limite.
                                                        Eccovi, infine, al cospetto del Grande Nord.
                                                        Sabrina Mugnos ci conduce in un viaggio scientifico e sen-
                                                        timentale in Lapponia e Groenlandia, nelle isole Svalbard e
                                                        in Islanda, alla scoperta dei loro incredibili paesaggi e delle
   In libreria dal 17 febbraio                          popolazioni che li abitano: da Ilulissat, la capitale mondiale
                                                        degli iceberg, all’area termale di Geysir, sede dei geyser che da
                                                        questo luogo hanno ricevuto il nome; dalle spettacolari luci
                                                        aurorali che rischiarano i fiordi attorno a Tromsø alla piccola
€ 19,00 | pp. 240
                                                        isola di Magerøya, dove si trova il leggendario Capo Nord,
                                                        uno dei punti in cui ammirare il «sole di mezzanotte».
Sabrina Mugnos (La Spezia, 1971), vulcano-              Tra flora e fauna, scienza e folklore, Atlante del Grande Nord
loga, giornalista e divulgatrice scientifica, ha        è un’avventura all’estremo dell’umano, una mappa narrativa
collaborato con diverse testate ed emittenti
                                                        di come appare il mondo al di là delle colonne d’Ercole delle
televisive, tra cui Rai e Sky. Tra le sue pubblica-
zioni ricordiamo Vulcani. Così il pianeta cambia
                                                        nostre trafficate e congestionate metropoli. Una fotografia
pelle (Hoepli, 2019) e Il fattore C. L’uomo al centro   dell’Ultima Thule terrestre in tutta la sua candida, immaco-
dell’universo (Altravista, 2019). Con il Saggiatore     lata meraviglia.
ha pubblicato Draghi sepolti (2020).
Kate Lister
                                                      Sesso
                                                      Una storia imprevedibile
                                                      Dall’antichità ai giorni nostri
                                                      Il Kamasutra dice che se un uomo prepara una torta di ri-
                                                      so utilizzando uova di passero nell’impasto, ci versa sopra
                                                      miele e burro chiarificato e ne mangia a sazietà potrà fare
                                                      l’amore con infinite donne. Bizzarro, forse, ma in Europa at-
                                                      tribuiamo proprietà afrodisiache a un mollusco grumoso e
                                                      puzzolente come l’ostrica. Consacrate a Venere, dea dell’a-
                                                      more, le ostriche non sono realmente in grado di provocare
                                                      eccitazione erotica; la loro fama è piuttosto da ricondurre
                                                      alle loro pieghe carnose, che ricordano quelle di una vulva.
                                                      Siamo gli unici animali per cui l’atto sessuale non è solo fisi-
                                                      co e istintivo, ma anche intellettuale; per noi, il sesso è que-
                                                      stione di come ce lo raccontiamo.
                                                      Sesso è un viaggio tra secoli e culture alla scoperta delle più
                                                      interessanti curiosità intorno al nostro rapporto con il corpo
   In libreria dal 24 febbraio                        e il piacere, dalle opinioni di Ippocrate sulla masturbazio-
                                                      ne maschile all’origine dei nomignoli dati alla clitoride, dalla
                                                      nascita del mestiere più antico del mondo all’invenzione dei
€ 26,00 | pp. 416                                     sex robot. Kate Lister ci racconta com’è cambiato nel tempo
                                                      l’uso della parola «puttana », da dove provengono i pregiudi-
Traduzione di Alice Guareschi                         zi sul piacere femminile e su quello maschile, e cosa si usava
                                                      per contenere lo sperma prima che esistessero i preservativi
Kate Lister (Cumbria, 1981) è docente di Scrit-       – una vescica di capra, nel caso di Minosse.
tura creativa presso la Leeds Trinity University.     C’è chi si eccita per i peli pubici e chi li preferisce rasati, e
Si occupa di storia della sessualità e cura il pro-   c’è persino chi si eccita per l’esposizione ai raggi del sole (un
getto di ricerca online Whores of Yore. Collabora     fenomeno chiamato «actirastia»): la varietà dei modi che
come editorialista con iNews e con il Wellcome        abbiamo di vivere la sessualità e di cercare il piacere, in-
Trust, per il quale scrive di storia del sesso. Nel
                                                      finitamente complessi e creativi, è espressione della nostra
2017 ha vinto il Sexual Freedom Award come
giornalista dell’anno.                                intelligenza di specie. Come l’esplorazione delle umide terre
                                                      della petite mort, scoprirli è un’avventura aperta a chiunque
                                                      ne provi il desiderio.
Helen McClory
                                                   Una storia di fantasmi
                                                   Tom dorme con gli occhi aperti, rannicchiato nella sua solita
                                                   posizione. Órla osserva il suo compagno nel letto. Tom. Chi
                                                   è Tom? Un uomo cui piacciono la birra, la palestra, le don-
                                                   ne. Forse. Tom è anche il coinquilino di Daniel, che lavora in
                                                   un seminterrato in cui, come in un laboratorio segreto, una
                                                   prodigiosa stampante 3D è in grado di riprodurre qualsiasi
                                                   cosa. Ora Tom è ossessionato da un diario del XIX secolo nel
                                                   quale, tra un appunto e l’altro, si riporta la testimonianza di
                                                   un omicidio. In effetti, da quando ha iniziato a leggere quel
                                                   diario Tom non è più lo stesso. Come se qualcosa ne avesse
                                                   preso il posto. Chi è Tom adesso?
                                                   Una storia di fantasmi è il romanzo di tre vite intrecciate, tre
                                                   personaggi segnati da eventi inconsueti, atmosfere sospese
                                                   e incontri inspiegabili con entità misteriose ai margini del-
                                                   la realtà. Tutto comincia con un’innocente festa per acco-
                                                   gliere il nuovo coinquilino, tutto finisce con una serata di
                                                   Halloween che si trasforma in un rito dai risvolti surreali.
  In libreria dal 24 febbraio                      Daniel, Órla e Tom assistono impotenti al crollo dell’illu-
                                                   soria stabilità delle loro vite, confrontandosi con una forza
                                                   oscura proveniente dal passato che sfugge a ogni spiegazio-
€ 20,00 | pp. 368                                  ne razionale.
                                                   Con la sua prosa poetica e volatile, Helen McClory firma la
Traduzione di Sara Prencipe                        storia di fantasmi del nostro tempo. Erede di Henry James
                                                   e Shirley Jackson, McClory pone un nuovo, decisivo tassel-
Helen McClory insegna Scrittura creativa all’U-    lo nella grande tradizione letteraria dello straniante e del
niversità di Glasgow. Con Fotogrammi di un film    perturbante. Un tassello opaco come uno specchio in fran-
horror perduto (il Saggiatore, 2020) ha vinto il   tumi, un punto di vista frammentato in tre personaggi, tre
Saltire Prize per il miglior esordio letterario.   voci spezzate che di volta in volta celano o svelano nuovi
                                                   elementi della loro storia. Una fessura attraverso la quale
                                                   esistenze diverse sembrano sovrapporsi, lasciando che entri
                                                   qualcosa di radicalmente altro.
Puoi anche leggere