Manuale di sopravvivenza ai buchi neri - Il Saggiatore
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Janna Levin Manuale di sopravvivenza ai buchi neri Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul fenomeno più misterioso dell’universo Stai viaggiando nel cosmo con la tua astronave. All’improv- viso ti trovi di fronte a una totale assenza di luce: un buio su sfondo nero circondato da stelle, una misteriosa oscurità in apparenza priva di massa che ti attrae, per sfuggire alla qua- le devi aumentare gradualmente la potenza dei retrorazzi. Non devi oltrepassare il punto di non ritorno, quello dopo il quale, per salvarti, dovresti spingere i motori fino a supe- rare i 300 000 chilometri al secondo della velocità della luce. Perché niente è più veloce della luce, e quindi inizieresti a precipitare all’infinito. Questo è solo uno dei motivi per cui, prima di avventurarci In libreria dal 3 febbraio da soli nello spazio, sarebbe essenziale farci un’idea della natura delle più grandi bizzarrie cosmiche attraverso questo Manuale di sopravvivenza ai buchi neri. Janna Levin parte € 16,00 | pp. 152 da ciò che possiamo osservare stando seduti sul nostro di- vano di casa per arrivare a illustrare le proprietà dei buchi Traduzione di Giovanni Malafarina neri e il funzionamento del nostro universo. Cosa succede quando siamo in caduta libera in uno spazio piatto come Janna Levin (1967) è professoressa di Astrono- un buco nero? Cosa ne è della nostra percezione del tempo mia e Fisica al Barnard College della Columbia e del movimento? University e direttrice scientifica del centroa Einstein ammise di non capire il modello standard del- Pioneer Works di Brooklyn. Tra i suoi libri, il ro- la gravità e, immaginando di cavalcare un raggio di luce, manzo A Madman Dreams of Turing Machines giunse a formulare la teoria della relatività che ha permesso (2006) e il saggio Black Hole Blues and Other Songs from Outer Space (2017). Il Saggiatore ha di pensare l’esistenza dei buchi neri prima ancora di poterli tradotto nel 2003 Come all’universo sono venute osservare empiricamente: conoscere l’universo è viaggiare le macchie. nella tana del Bianconiglio, dove i vincoli della matemati- ca diventano uno strumento per liberare la creatività, fon- dendo fantasia e deduzione. Perché la comprensione della realtà passa per l’attraversamento del buio più scuro: solo così si può vedere cosa c’è dall’altra parte del nulla.
Edward White Le dodici vite di Alfred Hitchcock Alfred Hitchcock non è un semplice regista. Come ebbe a dire François Truffaut, è da annoverare «tra gli artisti in- quieti come Kafka, Dostoevskij, Poe», per la sua capacità di svelare le nostre ossessioni attraverso le sue, per la sua natura poliedrica, multidirezionale e centrifuga, che ci im- pedisce di osservarlo da un solo punto di vista, ma impone uno sguardo plurimo, che ne scomponga l’essenza nelle sue molteplici identità. Ed è per questo che Edward White scrive Le dodici vite di Alfred Hitchcock: dodici ritratti del personaggio, ognuno da un’angolatura diversa, ognuno che rivela qualcosa di fonda- mentale su di lui, sulla figura pubblica che ha costruito at- torno a sé e sulla creatura leggendaria che è diventato. Non solo dunque la vita che Hitchcock ha vissuto, ma anche i vari ruoli che, in bilico tra realtà e finzione, ha recitato e In libreria dal 3 febbraio incarnato: versioni di se stesso che ha trasmesso, consape- volmente o meno, e che noi abbiamo proiettato su di lui. Tra queste dodici personificazioni troviamo l’Hitchcock irrefrenabile buontempone, l’eterno bambino, l’innovato- € 27,00 | pp. 416 re, il cittadino del mondo, l’artista trasgressivo; ma anche Traduzione di Camilla Pieretti l’Hitchcock privato: il marito, il donnaiolo, il padre di fa- miglia, l’omone ambizioso ma mai a suo agio nel proprio corpo, l’intrattenitore pieno di contraddizioni. Edward White (1981) lavora nell’industria tele- visiva. Collabora regolarmente con il Times Lite- Il ritratto complessivo che prende forma da queste dodici rary Supplement e nel 2015 ha pubblicato The vite conferma l’affermazione di Truffaut: Alfred Hitchcock è Tastemaker, una biografia di Carl Van Vechten.. stato non solo un colosso di Hollywood, ma un artista a tut- to tondo, la cui importanza ha toccato profondamente l’in- tera cultura occidentale e ancora oggi si riverbera su tutto ciò che è cinema, intrattenimento e cultura pop. Le dodici vite di Alfred Hitchcock è dunque la biografia di noi stessi, l’affresco del Novecento attraverso un suo simbolo, pieno di misteri, colpi di scena, zone d’ombra e momenti di suspen- se; riconosciamo, in questo mosaico, i lineamenti sfuggenti del mito, il suo volto che ci osserva sornione.
Andrea De Spirt Ogni creatura è un'isola Come si può colmare il vuoto della solitudine quando ti av- volge da ogni lato come il mare avvolge uno scoglio? Se lo chiede il protagonista di questa storia, che si è trasferito su un’isola remota sperando di trovare risposte sulla scompar- sa, proprio su quelle sponde, del fratello F, forse suicida. La verità però sembra lontana, nascosta dai silenzi degli abitan- ti del posto; oscura come le pagine del libro che il fratello ha lasciato incompiuto e di cui lui sta cercando di scrivere un finale; ineffabile come le paure che lo paralizzano e lo spin- gono a chiudersi sempre più in se stesso; irraggiungibile, co- me l’isola a forma di balena che osserva dalla riva. Almeno fino a quando non incontra J, una ragazza in sella a una bici- cletta rossa, che sembra nascondere la chiave per capire cosa sia successo a F e per sciogliere la patina di incomunicabili- tà di cui è prigioniero. In questo romanzo d’esordio Andrea De Spirt dona una nuova lingua alla solitudine: una scrittura sottile e trasparente come il ghiaccio che copre le onde, den- In libreria dal 3 febbraio tro la quale ognuno di noi può trovare il proprio riflesso. DAL LIBRO 1. Ieri sono partito per l’isola e mi chiedo se tre anni fa hai € 19,00 | pp. 192 preso anche tu lo stesso volo. 2. Prima di partire la dottoressa mi ha detto di eliminare la Andrea De Spirt è nato a Venezia nel 1989 e parola paura dal dizionario. Dalle un altro nome, un nome attualmente vive a Milano. Questo è il suo ro- carino. «Tipo pinguino?», ho chiesto. «Sì, tipo pinguino.» manzo d’esordio. 3. La paura è però più simile a una roccia → a una roccia che si separa dalla montagna → alla straordinaria intelligenza dei corvi. 4. Negli anni sessanta un sociologo ungherese ha scritto che la paura in effetti ha un suo peso specifico: bisogna dividere il peso del proprio corpo per tre e si otterrà quello della no- stra paura. Il mio risultato è ventitré. L’unico pinguino che pesa all’incirca così è il pinguino imperatore. 5. Allora, da quando tu non ci sei più, ho un pinguino imperatore.
I racconti dell’apocalisse Si dice che si nasce soli e soli si muore; ma immaginare un’u- scita di scena collettiva per la specie umana è una narrazio- ne molto più interessante, che al glorioso inizio della nostra parabola oppone un vero gran finale e che ha dunque sol- lecitato la fantasia di alcuni tra i più grandi scrittori di ogni tempo. Andrea Esposito ha scavato fra le più selvagge e folli di queste fantasie e selezionato una partitura di pagine sulla fine del mondo: dall’orrore visionario di H.P. Lovecraft alla fantascienza steampunk di Jules Verne, da un oscuro dram- ma di Aleksandr Puškin all’ultimo uomo sopravvissuto di Mary Shelley. Prende forma una sinfonia percussiva che in- clude la poesia di Sara Teasdale e di Lord Byron, la prosa di Leopardi e di Hawthorne, e che accoglie negli intermez- zi rare gemme nascoste: miti norreni, vangeli apocri e le terribili visioni che anticiparono l’arrivo dei conquistadores spagnoli in Messico. I racconti dell’apocalisse compongono l’antologia definitiva del nostro terrore più viscerale; ci aiu- tano a esorcizzarlo, nel contempo facendocene assaporare il fascino primitivo e risvegliando il cupio dissolvi nascosto In libreria dal 10 febbraio dentro ognuno di noi. DAL LIBRO € 22,00 | pp. 400 «Forse oltre alla dialettica del cristianesimo tra il già e il non ancora, ce n’è un’altra che può esprimere il racconto del no- A cura di Andrea Esposito stro tempo e della sua fine, quella per cui da una parte il mon- do non deve finire, e dall’altra può finire: "Se dovessi indivi- Andrea Esposito (Roma, 1980) è autore dei ro- duare la nostra epoca nel suo carattere fondamentale, direi manzi Voragine (2018) e Dominio (2021), pub- che essa vive come forse non mai è accaduto nella storia della blicati dal Saggiatore. drammatica consapevolezza di questo deve e di questo può: nell’alternativa che il mondo deve continuare ma che può fi- nire, che la vita deve avere un senso ma che può anche per- derlo per tutti e per sempre, e che l’uomo, solo l’uomo, porta intera la responsabilità di questo deve e di questo può". E forse l’incontro di queste due polarità si dispiega in un al- tro senso ancora. Ora sappiamo, sentiamo più che mai che deve finire, il mondo, e ci dibattiamo; la certezza ha cambia- to di segno e il può si riferisce ormai al continuare.» Andrea Esposito
Henry James La bestia nella giungla È passata una decina d’anni da quando John Marcher ha confessato a May Bertram di temere un’aggressione destina- ta ad aprire una voragine nella sua esistenza. Quando si rin- contrano si riattiva la stessa tensione sentimentale, e quella minaccia torna a incombere, un destino tanto misterioso quanto inquietante torna a premere ai confini, a quei confi- ni che John Marcher non sa varcare. La Giungla è là. La Be- stia è là. Marcher resta in attesa di un evento che non si veri- fica mai e sperpera tragicamente ogni occasione di felicità. La bestia nella giungla è uno dei più noti e celebrati rac- conti di Henry James. Alberto Rollo lo presenta ai lettori per la prima volta in un’edizione a se stante, indipendente e pura. Ritraduce quest’opera in cui James conferisce profon- dità vertiginose a ogni parola che i suoi personaggi dicono, sussurrano o trattengono, in cui ogni dettaglio nasconde, in agguato, un lato oscuro, in cui ogni forza, anche l’amore, è feroce violenza e potenziale catastrofe. In cui rivediamo, nel In libreria dal 10 febbraio solitario e mesto John Marcher, il ritratto malinconico dello stesso Henry James. DAL LIBRO € 16,00 | pp. 112 La «verità» di Marcher di fatto è la Bestia, quel tanto di vio- A cura di Alberto Rollo lento e imprevedibile che si rintana sempre più a fondo, uni- co richiamo nel Nulla dal Nulla. Sì, perché anche la «giun- gla» del titolo, così fascinosa e tremenda, è un confine: al di Henry James è nato a New York nel 1843 e qua ci sono le maniere impeccabili e il controllo del purita- morto a Londra nel 1916. nesimo, al di là l’impenetrabilità dell’ignoto. Il Nulla e l’Igno- to. E in mezzo l’Abisso. Un abisso che in questo racconto è Alberto Rollo (Milano, 1951) è scrittore, editor puntualmente evocato quando Marcher e Miss Bartram si e traduttore. Già direttore letterario di Feltrinelli dicono che, di tanto in tanto, va misurato, onde percorrere e direttore editoriale di Baldini+Castoldi, è con- il ponte che lo attraversa con la consapevolezza di quanto sulente per Mondadori. Collabora con diverse testate e ha tradotto autori come Jonathan Coe, vuoto si è creato. Steven Millhauser e Truman Capote. Tra le sue Alberto Rollo ultime opere pubblicate ricordiamo Un’educa- zione milanese (Manni, 2016; finalista al premio Strega), L’ultimo turnodi guardia (Manni, 2020) e Il miglior tempo Einaudi, 2021).
Alessandro Paolucci Storia stupefacente della filosofia Oppio, Lsd e anfetamine da Platone a Friederich Nietzsche Che cosa sappiamo davvero dei grandi pensatori della sto- ria? Se qualcuno ci dicesse che il mito della caverna di Pla- tone è il prodotto di una visione dovuta a una bevanda allu- cinogena, che il Superuomo era drogato dai farmaci di cui abusava il suo Nietzsche e che alcuni dei testi più impor- tanti di Sartre sono stati scritti ingoiando dieci pasticche di anfetamina al giorno? In fondo, la via per raggiungere la verità è spesso fatta di deviazioni stravaganti. Alessandro Paolucci ci conduce in un curioso viaggio nella filosofia attraverso le sostanze consumate dai suoi più emi- nenti protagonisti: dagli esperimenti con l’hashish di Walter Benjamin a quelli con la cocaina di Sigmund Freud, dalla In libreria dal 10 febbraio probabile tossicodipendenza dell’imperatore-filosofo Marco Aurelio all’Lsd che Ernst Jünger assumeva insieme all’amico Albert Hofmann: una vera e propria contronarrazione psi- cotropa del pensiero occidentale che parte della cerimonie € 15,00 | pp. 200 dei Misteri Eleusini cui ebbe probabilmente accesso Platone, fino a raggiungere il deserto della Death Valley teatro dei Alessandro Paolucci (Foligno, 1981) lavora trip del visiting professor Michel Foucault. nell’ambito della comunicazione digitale. È ide- Storia stupefacente della fiosofia è nel contempo un com- atore dell’account @Dio, seguito da centinaia pendio di idee rivoluzionarie e un’accurata ricostruzione di migliaia di persone tra Twitter, Facebook e biografica del lato più umano della speculazione teorica. Il Instagram. racconto delle avventure (e disavventure) lisergiche che le più eccelse menti di tutti i tempi hanno affrontato mentre si spingevano oltre le colonne d’Ercole dell’immaginario con ogni mezzo e a ogni costo; compresa la repentina fuga dall’allucinazione di un’aragosta gigante.
Jean-Paul Manganaro Oratorio Carmelo Bene Un palco buio, un volto bianco, gli occhi come pozze nere. Le movenze scattanti, la voce profonda e le parole perento- rie di Carmelo Bene. Ciò che la sua bocca carnosa, erotica, pronuncia è il frutto di un procedimento che senz’altro ap- partiene a una forma rivoluzionaria di arte. Poesia? Sì, quel- la di Dante, Majakovskij, Shakespeare. Eppure la carica è diversa, contemporanea; in ogni performance brucia il fiato del tempo presente, vibra un furore corporale, pancreatico. L’opera di Carmelo Bene ha attraversato un’intera epoca e ha segnato come poche altre le arti performative del nostro paese. Jean-Paul Manganaro ne compone un ritratto al vivo: Ora- torio Carmelo Bene è romanzo, autobiografia, saggio lette- rario e tutte queste cose insieme. È l’opera che meglio può inglobare l’arte di Carmelo Bene perché è anch’essa arte, scrittura dalle infinite possibilità, lingua vivissima e mate- riale, eccesso e sfrontatezza. Un libro che ricrea tra le sue In libreria dal 17 febbraio pagine lo choc di uno spettacolo di Carmelo Bene, trasci- nandoci verso «sensazioni impercepibili», un «nulla pieno» che ci colma e ci fa traboccare, e che infine è «un tutto che € 19,00 | pp. 192 non ammette discorso». Jean-Paul Manganaro (Bordeaux, 1944) è professore emerito di Letteratura italiana con- temporanea all’Université de Lille 3. Per Seuil ha pubblicato Le Baroque et l’Ingénieur. Essai sur l’écriture de Carlo Emilio Gadda (1994) e Italo Cal- vino. Romancier et conteur (2000). Ha tradotto in italiano opere di Artaud e Deleuze e, in fran- cese, romanzi e saggi di Gadda, Tomasi di Lam- pedusa, Calvino, Testori, Mari, Del Giudice, oltre alle opere di Carmelo Bene. Con il Saggiatore ha pubblicato Federico Fellini. Romance (2014) e Liz Taylor. Un’autobiografia (2016).
Letteratura d’evasione Scritti dei detenuti del carcere di Frosinone Questo insieme di racconti, brevi autobiografie, pagine dia- ristiche, lettere, surrealistici «cadaveri squisiti» e altri eserci- zi letterari rappresenta una rottura delle pareti che separano l’esterno del carcere dalla realtà al suo interno, permettendo sia a chi legge sia a chi scrive di abitare insieme uno spa- zio di confronto e vicinanza: quello della letteratura. Uno spazio di libera espressione nel quale gli autori danno voce al proprio passato, ai propri sogni e alle proprie paure, de- scrivono gli ambienti della prigione e le planimetrie di città immaginarie, inventano storie a partire da una fotografia e si reinventano come personaggi di finzione, condividono ricordi e parlano di amore e di morte, di errori commessi e di scelte fatte con coraggio. Arricchita dalle prefazioni di Luigi Manconi e Alessandro Bergonzoni, Letteratura d’evasione è una testimonianza della potenza liberatoria e rigenerante della scrittura. Un’o- In libreria dal 17 febbraio pera corale che è anche una riflessione sulla reclusione e sulla possibilità che un carcere non sia solo un punto di ar- rivo ma anche un nuovo inizio. € 19,00 | pp. 280 Come scrive Manconi, «letteratura d’evasione è sia quella che consente al detenuto-lettore di emanciparsi dalla clau- Prefazioni di Alessandro Bergonzoni strofobia mentale e fisica delle sbarre, delle porte blindate, e Luigi Manconi degli spazi coatti, sia quella prodotta dal detenuto-scritto- A cura di Ivan Talarico e Federica Graziani re. Ovvero da chi, nella prigione psicologica e materiale, ha trovato uno spiraglio per prendere aria, per sgranchire Gli autori dei racconti sono: gambe e braccia, per conquistare una porzione di autono- mia e di libertà». El Mehdi Belaabdouni Andrea Lombardi Raffaele Borrelli Emanuel Mingarelli Abdel Hadi Bousmara Stefano Palma Andrea Ciufo Christian Pau Alfredo Colao Omar Saidani Pjetri Gjergj Mohamed Shoair Ermal Gripshi Antonio Vampo
Joseph Henrich WEIRD La mentalità occidentale e il futuro del mondo Rispetto a tutte le altre popolazioni della storia, siamo decisa- mente strani. Weird, in inglese. O, meglio, WEIRD: western, educated, industrialized, rich, democratic (occidentali, istru- iti, industrializzati, ricchi, democratici). Per funzionare me- glio nella nostra forma di civiltà abbiamo modificato i nostri processi mentali, privilegiando il lavoro rispetto ai rapporti umani e diventando più creativi e meno obbedienti. Con la certezza che il nostro fosse l’unico mondo possibile, o se non altro il più evoluto, abbiamo colonizzato mari e terre, espor- tando ovunque il nostro modo di pensare e delegittimando o addirittura cancellando le culture diverse. Non sorprende che l’idea di forme di umanità alternative alla nostra sia così poco presente anche nel nostro immaginario sul futuro del pianeta e dei suoi abitanti. In libreria dal 17 febbraio In WEIRD Joseph Henrich ricostruisce quali siano stati, nel- la storia della civiltà occidentale, i momenti fondamentali che hanno plasmato il nostro peculiare comportamento so- € 32,00 | pp. 720 ciale: il passaggio da clan e sistemi di parentela complessi alla famiglia nucleare, l’urbanizzazione, la nascita di gilde e Traduzione di Valeria Gorla corporazioni, l’alfabetizzazione di massa, l’industrializzazio- ne e la nascita dell’Homo oeconomicus, razionale e indivi- Joseph Henrich (Norristown, 1968) è professore dualista. Attraverso le lenti dell’antropologia e della biolo- di Biologia evolutiva umana presso l’Università gia evoluzionistica, dell’economia e della psicologia sociale, Harvard. Nel 2003 ha vinto il Presidential Early Henrich ci porta in viaggio nel tempo e nello spazio, per ere Career Award for Scientists and Engineers, il più e continenti, interrogandosi sulle differenze tra i popoli del alto riconoscimento americano per giovani ricer- globo, osservando i cambiamenti prodotti dall’incontro con catori indipendenti. La sua ultima pubblicazione la mentalità WEIRD ed evidenziando la totale relatività di prima di WEIRD è The Secret of Our Success: How Culture Is Driving Human Evolution, Domestica- principi del vivere comune che consideriamo naturali. ting our Species, and Making Us Smarter (2016). WEIRD è uno strumento fondamentale per fare il punto sul percorso della società umana e sul futuro della nostra spe- cie. E, possibilmente, per costruire un domani migliore nel quale poterci chiedere, guardando indietro, perché la gente del nostro tempo fosse così strana.
Sabrina Mugnos Atlante del Grande Nord Alla scoperta di aurore, miti e paesaggi misteriosi Pensate al luogo più a nord che conoscete. Fissatelo nella mente, poi proseguite ancora e ancora, attraversate centi- naia di chilometri di ghiaccio e neve, oltrepassate vulcani chiazzati di bianco e cascate di cristallo, scivolate tra bran- chi di renne e orsi polari, smarritevi nel buio gelido della notte artica inseguendo i bagliori verdearancio delle aurore boreali. Ecco, a quel punto – e solo a quel punto – vi accor- gerete di essere entrati in una zona al di là di ogni confine: un regno in cui la natura assume i contorni del mito e in cui gli uomini si confrontano ogni giorno con il proprio limite. Eccovi, infine, al cospetto del Grande Nord. Sabrina Mugnos ci conduce in un viaggio scientifico e sen- timentale in Lapponia e Groenlandia, nelle isole Svalbard e in Islanda, alla scoperta dei loro incredibili paesaggi e delle In libreria dal 17 febbraio popolazioni che li abitano: da Ilulissat, la capitale mondiale degli iceberg, all’area termale di Geysir, sede dei geyser che da questo luogo hanno ricevuto il nome; dalle spettacolari luci aurorali che rischiarano i fiordi attorno a Tromsø alla piccola € 19,00 | pp. 240 isola di Magerøya, dove si trova il leggendario Capo Nord, uno dei punti in cui ammirare il «sole di mezzanotte». Sabrina Mugnos (La Spezia, 1971), vulcano- Tra flora e fauna, scienza e folklore, Atlante del Grande Nord loga, giornalista e divulgatrice scientifica, ha è un’avventura all’estremo dell’umano, una mappa narrativa collaborato con diverse testate ed emittenti di come appare il mondo al di là delle colonne d’Ercole delle televisive, tra cui Rai e Sky. Tra le sue pubblica- zioni ricordiamo Vulcani. Così il pianeta cambia nostre trafficate e congestionate metropoli. Una fotografia pelle (Hoepli, 2019) e Il fattore C. L’uomo al centro dell’Ultima Thule terrestre in tutta la sua candida, immaco- dell’universo (Altravista, 2019). Con il Saggiatore lata meraviglia. ha pubblicato Draghi sepolti (2020).
Kate Lister Sesso Una storia imprevedibile Dall’antichità ai giorni nostri Il Kamasutra dice che se un uomo prepara una torta di ri- so utilizzando uova di passero nell’impasto, ci versa sopra miele e burro chiarificato e ne mangia a sazietà potrà fare l’amore con infinite donne. Bizzarro, forse, ma in Europa at- tribuiamo proprietà afrodisiache a un mollusco grumoso e puzzolente come l’ostrica. Consacrate a Venere, dea dell’a- more, le ostriche non sono realmente in grado di provocare eccitazione erotica; la loro fama è piuttosto da ricondurre alle loro pieghe carnose, che ricordano quelle di una vulva. Siamo gli unici animali per cui l’atto sessuale non è solo fisi- co e istintivo, ma anche intellettuale; per noi, il sesso è que- stione di come ce lo raccontiamo. Sesso è un viaggio tra secoli e culture alla scoperta delle più interessanti curiosità intorno al nostro rapporto con il corpo In libreria dal 24 febbraio e il piacere, dalle opinioni di Ippocrate sulla masturbazio- ne maschile all’origine dei nomignoli dati alla clitoride, dalla nascita del mestiere più antico del mondo all’invenzione dei € 26,00 | pp. 416 sex robot. Kate Lister ci racconta com’è cambiato nel tempo l’uso della parola «puttana », da dove provengono i pregiudi- Traduzione di Alice Guareschi zi sul piacere femminile e su quello maschile, e cosa si usava per contenere lo sperma prima che esistessero i preservativi Kate Lister (Cumbria, 1981) è docente di Scrit- – una vescica di capra, nel caso di Minosse. tura creativa presso la Leeds Trinity University. C’è chi si eccita per i peli pubici e chi li preferisce rasati, e Si occupa di storia della sessualità e cura il pro- c’è persino chi si eccita per l’esposizione ai raggi del sole (un getto di ricerca online Whores of Yore. Collabora fenomeno chiamato «actirastia»): la varietà dei modi che come editorialista con iNews e con il Wellcome abbiamo di vivere la sessualità e di cercare il piacere, in- Trust, per il quale scrive di storia del sesso. Nel finitamente complessi e creativi, è espressione della nostra 2017 ha vinto il Sexual Freedom Award come giornalista dell’anno. intelligenza di specie. Come l’esplorazione delle umide terre della petite mort, scoprirli è un’avventura aperta a chiunque ne provi il desiderio.
Helen McClory Una storia di fantasmi Tom dorme con gli occhi aperti, rannicchiato nella sua solita posizione. Órla osserva il suo compagno nel letto. Tom. Chi è Tom? Un uomo cui piacciono la birra, la palestra, le don- ne. Forse. Tom è anche il coinquilino di Daniel, che lavora in un seminterrato in cui, come in un laboratorio segreto, una prodigiosa stampante 3D è in grado di riprodurre qualsiasi cosa. Ora Tom è ossessionato da un diario del XIX secolo nel quale, tra un appunto e l’altro, si riporta la testimonianza di un omicidio. In effetti, da quando ha iniziato a leggere quel diario Tom non è più lo stesso. Come se qualcosa ne avesse preso il posto. Chi è Tom adesso? Una storia di fantasmi è il romanzo di tre vite intrecciate, tre personaggi segnati da eventi inconsueti, atmosfere sospese e incontri inspiegabili con entità misteriose ai margini del- la realtà. Tutto comincia con un’innocente festa per acco- gliere il nuovo coinquilino, tutto finisce con una serata di Halloween che si trasforma in un rito dai risvolti surreali. In libreria dal 24 febbraio Daniel, Órla e Tom assistono impotenti al crollo dell’illu- soria stabilità delle loro vite, confrontandosi con una forza oscura proveniente dal passato che sfugge a ogni spiegazio- € 20,00 | pp. 368 ne razionale. Con la sua prosa poetica e volatile, Helen McClory firma la Traduzione di Sara Prencipe storia di fantasmi del nostro tempo. Erede di Henry James e Shirley Jackson, McClory pone un nuovo, decisivo tassel- Helen McClory insegna Scrittura creativa all’U- lo nella grande tradizione letteraria dello straniante e del niversità di Glasgow. Con Fotogrammi di un film perturbante. Un tassello opaco come uno specchio in fran- horror perduto (il Saggiatore, 2020) ha vinto il tumi, un punto di vista frammentato in tre personaggi, tre Saltire Prize per il miglior esordio letterario. voci spezzate che di volta in volta celano o svelano nuovi elementi della loro storia. Una fessura attraverso la quale esistenze diverse sembrano sovrapporsi, lasciando che entri qualcosa di radicalmente altro.
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