George Harrison What Is Life - Incontri e interviste - Il Saggiatore
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George Harrison What Is Life Incontri e interviste Quando i Beatles fecero la loro dirompente comparsa sul ra- dar popolare si avvertì la necessità di distinguere e identifi- care ciascuno dei quattro; e George Harrison fu etichettato come il «Beatle tranquillo». Harrison però divenne molte cose al di là del suo soprannome, e da Beatle tranquillo si trasformò in Beatle indagatore, l’esploratore spirituale del gruppo, il più impegnato a incontrare sciamani, il più de- terminato a trovare un guru, e intrecciò quella ricerca con la sua musica. Quando, all’apice della popolarità, i Beatles si sciolsero, Harrison fu il primo a raggiungere da solo la vetta delle classifiche, ponendo il più grande tra i grandi quesiti: che cos’è la vita? What Is Life riunisce le interviste più irriverenti e penetranti del chitarrista di Liverpool, raccolte dalle sapienti mani di Ashley Kahn. È la cronistoria della metamorfosi musicale e In libreria dal 7 ottobre intellettuale di un artista meditativo ed enigmatico, schietto e ironico – da quando, quindicenne, il compagno di scuo- la Paul McCartney lo presenta a John Lennon e agli altri Quarrymen a quando, nel novembre 1960, la polizia tede- € 32,00 | pp. 680 sca pone fine alla prima, straordinaria stagione di concerti A cura di Ashley Kahn dei Beatles; da quando, in un letto a Bournemouth, anneb- biato dall’influenza e dalla morfina, scrive «Don’t Bother Traduzione di Seba Pezzani Me», la sua prima canzone, a quando rimane folgorato dal sitar di Ravi Shankar e dalla spiritualità indù; fino a quando, George Harrison è nato a Liverpool il 25 feb- alla vigilia del 2000, un folle lo aggredisce in casa sua, risve- braio 1943 ed è morto a Los Angeles il 29 no- gliando i peggiori incubi dei fan dei Fab Four. vembre 2001. Le sue ceneri sono sparse nel Gange. «Compongo e registro e cerco di essere me stesso. La liberazione, ecco ciò che voglio: liberarmi da questo caos. Essere vivi ha l’unico scopo di migliorarsi. È davvero questa la mia unica ambizione, tutto il resto è secondario.»
Maggie Nelson Sulla libertà Un canto d’amore e di rinuncia Libertà è fare quel che si vuole. Libertà è non calpestare la libertà altrui. Libertà è non avere leggi. Libertà è piegarsi come un giunco ai casi della vita. Libertà è scegliere. Liber- tà è rinunciare. Qual è il confine tra me e te? Tra me e noi? Dove finisce l’amore per se stessi e inizia l’amore per l’altro? È il 1994. Maggie Nelson è nel pieno di un vortice di alco- lismo; seduta con una sigaretta in bocca e una bottiglia di Jim Beam in mano su una scala antincendio dell’Upper East Side, si chiede quale sia il rapporto tra libertà e dipendenza da sostanze. Anni dopo, passeggiando nel campus dell’u- niversità in cui insegna, vede uno stand che inneggia alla libertà dove si vendono spille pro vita e pro armi. In questo arco di tempo il tema non ha smesso di ossessionarla. Per lei la libertà è una pulsione complessa, che opera in molti am- biti della nostra vita di tutti i giorni. Nell’arte, dove la libertà In libreria dal 7 ottobre espressiva oggi si rivolta contro lo stesso sistema che l’ha ga- rantita; nel sesso, dove la conquista dell’emancipazione coz- za col moltiplicarsi dei racconti di molestie; sulle sostanze, dove si consuma con più evidenza lo scontro tra libertà e € 22,00 | pp. 376 illibertà; sul clima, la cui salvaguardia comporta la rinuncia Traduzione di Alessandra Castellazzi ad alcuni diritti individuali. Maggie Nelson definisce la sua scrittura un «pensare ad alta voce». E noi leggendo siamo trascinati dalla corrente elet- Maggie Nelson (San Francisco, 1973) è scrittri- trica della sua mente, dalla sua scrittura energica e affilata, ce e poetessa. Per Gli Argonauti, pubblicato dal Saggiatore nel 2016, ha ricevuto molti riconosci- che penetra come una lama in ciò che diamo per scontato. menti internazionali, tra cui il National Book Crit- Tra vicende personali e rimandi alla cultura pop e alla cri- ics Circle Awards. tica, Sulla libertà è il racconto del corpo a corpo di Maggie Nelson con il concetto più strumentalizzato della storia. Li- bertà è un insieme di pratiche; è l’intreccio delle nostre re- lazioni con gli altri e con l’ambiente intorno a noi; è creare comunità da cui non siano esclusi il conflitto e le differen- ze. E scriverne, leggerne, parlarne è un gesto di amore e di liberazione.
Gideon Defoe Atlante dei paesi che non esistono più Ci sono nazioni scomparse per ragioni politiche, come la Jugoslavia o la Repubblica Democratica Tedesca. Ma la Storia è anche ricca di paesi dissoltisi per eventi bizzarri, imprevedibili, tragici e, spesso, ridicoli: proprio quelli che Gideon Defoe presenta in questo Atlante dei paesi che non esistono più, di confini ormai sfumati, di antiche ambizioni e di pessime idee (per esempio, insultare gli ambasciatori di Gengis Khan e pensare di farla franca insieme al proprio piccolo regno). Guerre e trattati di pace sono state occasioni per ridisegna- re le mappe e, complice qualche errore qua e là, creare zone franche i cui abitanti subito si dichiaravano indipendenti. Ricchi occidentali annoiati o avventurieri con pochi scru- poli fondavano una propria nazione ignorando i confini preesistenti e gli abitanti autoctoni, che magari volevano In libreria dal 7 ottobre solo essere lasciati in pace. Aspiranti coloni si facevano fre- gare da descrizioni di terre meravigliose e fertilissime che, curiosamente, nessuno abitava ancora e che potevano esse- re acquistate con un modesto contributo. € 29,00 | pp. 296 Ripercorrete le vicende della Repubblica di Cospaia, del Re- Traduzione di Alessandra Castellazzi gno celeste della grande pace, della Grande Repubblica di Rough & Ready, del Regno dorato di Silla, del Libero stato del collo di bottiglia. E se volete fondare la vostra nazione Gideon Defoe (1975), storico e scrittore, è auto- re della serie umoristica The Pirates!, di enorme seguite le regole auree per prosperare: non dichiarate guerra successo nel Regno Unito, dalla quale è stato ai vicini se sono più grossi di voi e scegliete un nome breve tratto nel 2012 il film di animazione Pirati! Bri- (non come la Repubblica sovietica dei soldati e costruttori ganti da strapazzo. di fortezze di Naissaar).
Corrado Stajano Sconfitti Un sogno. Una figura femminile cerea e smunta, vestita di una tunica nera, attraversa una piazza di Milano trainando un carretto vuoto; le vie della città si svuotano mentre tutti corrono ai ripari. L’incubo diventa attualità e storia al tem- po stesso: è la primavera del 2020, la pandemia sta soffo- cando il mondo. Che questo sia l’ennesimo ultimo atto della tormentata esistenza del nostro paese? Forse il Novecento non è ancora concluso; non per l’Italia. L’emergenza sanitaria compromette ogni tentativo di scio- gliere i nodi del passato e diventare un paese moderno: stra- gi senza colpevoli, scandali politici, criminalità organizzata, propaganda nazionalista e propaganda populista. La nostra storia più recente non è che il residuo di lacerazioni non sa- nate e contraddizioni irrisolte. Bisogna dunque ancora una volta guardare al passato per comprendere questo nostro tempo: la guerra partigiana, la ricostruzione, la trasforma- zione della campagna, i protagonisti del boom economico, In libreria dal 7 ottobre le rivolte operaie; e poi la strage di piazza Fontana e la fine dell’anarchico Pino Pinelli, entrato vivo e uscito morto dal- la Questura di Milano, la bomba alla stazione di Bologna, € 19,00 | pp. 208 l’assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il maxi- processo di Palermo e la strage di Capaci, l’ascesa impren- ditoriale e politica di Silvio Berlusconi. Il contagio di oggi Corrado Stajano , scrittore e giornalista, è stato sembra la coda della cometa tossica del passato, e ancora redattore e inviato di quotidiani e settimanali. una volta ci troviamo a chiederci se riusciremo a «dar fiato Ha lavorato per la Rai come autore e coautore di documentari televisivi di argomento politico a una politica della dignità, a ritrovare il senso etico-civile e culturale, alcuni con Ermanno Olmi. Nel 2015 e la speranza». il Saggiatore ha ripubblicato Africo, nel 2016 Un Corrado Stajano continua a condurre con la sua penna la eroe borghese (con un testo di Cesare Garboli), lotta contro il vizio della dimenticanza. Sconfitti è un mani- nel 2018 Patrie smarrite (con una postfazione festo civile, un momento di raccoglimento volto a scovare di Paolo Di Stefano), nel 2019 Il sovversivo (con ed estirpare la radice del nostro dolore collettivo. Una pre- i disegni di Costantino Nivola), nel 2020 La città ghiera laica affinché la lunga notte dell’Italia giunga alla fine. degli untori.
Le scrittrici della notte A cura di Loredana Lipperini Cimiteri infestati, bare inchiodate troppo in fretta, corpi palpitanti di terrore, simulacri in cui albergano divinità in- trappolate e spettri assassini di donne innamorate. Loreda- na Lipperini indice una seduta spiritica e chiama a raccolta le scrittrici della notte: donne che hanno sfidato il canone letterario, che si sono cimentate con il fantastico e con il perturbante e ancora terrorizzano chi mette gli occhi sulle loro pagine. La corona di racconti composta da Loredana Lipperini mostra tutte le sfumature nella palette del buio letterario. Troviamo il gotico spettrale di Carolina Inverni- zio e Marchesa Colombi, la tensione al sublime e all’eroico di Paola Masino, il fantastico frammisto al folklore di Grazia Deledda e Matilde Serao, la fusione di ricordo e fantastiche- ria di Anna Maria Ortese, la visionarietà poetica di Gilda Musa e Chiara Palazzolo – due autrici che hanno scardinato i cancelli della letteratura di genere e che, come Paola Ca- priolo, hanno saputo aprire il fantastico a nuove, contem- In libreria dal 14 ottobre poranee vastità. Instancabile esploratrice di libri, Loredana Lipperini scava nella terra del nostro passato letterario e ne riemerge con nuove possibilità per il lettore del presente e del futuro, componendo con Le scrittrici della notte l’anto- € 19,00 | pp. 208 logia definitiva dell’orrore al femminile; il canone inverso dell’inquietudine più dolce e terribile che la nostra lettera- Loredana Lipperini (Roma, 1956) è una giorna- tura abbia conosciuto. lista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Condu- ce il programma Fahrenheit su Radio 3, collabora «C’è uno strano equivoco che, con diverse testate nazionali e cura il blog Lip- specie negli ultimi anni, coinvolge il romanzo: peratura. Ha pubblicato saggi e romanzi, tra cui pretendere che la letteratura racconti la realtà. Di mamma ce n’è più d’una (Feltrinelli, 2013), An- cora dalla parte delle bambine (Feltrinelli, 2014), Tuttavia bisogna cercare, tramite il fantastico, L’arrivo di Saturno (Bompiani, 2017), Magia nera forme di reincanto, tra cui il confronto, (Bompiani, 2019), Non è un paese per vecchie continuo, con il Male.» (Bompiani, 2020) e La notte si avvicina (Bompia- ni, 2020).
Emanuele Biggi Micromondi Storie di animali, piante e forme di vita nascosti in luoghi irraggiungibili o dietro la porta di casa Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, la natu- ra è un’esplosione di creatività e bellezza. E se per gli «infini- tamente» servono attrezzature sofisticate in grado di coglie- re macrostrutture e dettagli invisibili, i nostri occhi e una mente capace di lasciarsi meravigliare sono lo strumento più potente per avvicinarci ai mondi incredibili che brulica- no di vita attorno a noi, anche sotto lo zerbino di casa. In questo reportage scientifico e autobiografico Emanue- le Biggi, uno dei più noti divulgatori naturalistici italiani, è la nostra guida ai Micromondi, alla scoperta degli orga- nismi più nascosti della Terra. La lucertola che viveva sul balcone di casa sua quando era bambino, il rospo adulto che ha incontrato in campeggio, le vespe studiate sui libri, In libreria dal 14 ottobre dai meccanismi vitali tanto precisi quanto letali, sono stati fra i primi e più significativi incontri di Biggi, che, sedotto, ha deciso di dedicare la sua vita alla biodiversità del nostro € 17,00 | pp. 176 pianeta. Dall’ambiente che circonda casa sua alle dune del Namib, fino al sottobosco del Borneo, Biggi ci presenta le Emanuele Biggi (Genova, 1979), appassiona- piccole creature che ha incontrato nei suoi viaggi intorno to dell’arte di voltare i sassi, è un naturalista, al globo, ce ne racconta abiti e abitudini come se fossimo fotografo, divulgatore scientifico, curatore di accanto a lui: scrutiamo ragni dalle abilità predatorie inar- mostre e presentatore televisivo. Conduttore rivabili, chiocciole ipogee dall’appetito formidabile, l’accop- di Geo, ha pubblicato Predatori del microcosmo piamento di due geotritoni che respirano attraverso la pelle; (Daniele Marson, 2017, con Francesco Tomasi- ci incantiamo davanti a fiori che sono formicai, orchidee nelli) e Namibia, non solo sabbia e rocce (Daniele che sembrano api, piante carnivore nelle cui corolle piene Marson, 2019). d’acqua i girini sguazzano in attesa della metamorfosi. Micromondi è un invito ad ammirare lo sconcertante e l’in- solito che si annida soprattutto dove siamo certi che non ci sia nulla da guardare.
Edwin Gale La specie che cambia se stessa Come l’abbondanza ha plasmato l’essere umano e continua a farlo Le altre specie si adattano all’ambiente circostante, l’uma- nità no. L’umanità crea intorno a sé il proprio ambiente, lo plasma e lo modella usando la scienza e la tecnologia per adattarlo alle proprie necessità. E nel far questo, modifica inesorabilmente il proprio fenotipo, cioè quell’intreccio di caratteristiche genetiche e ambientali che cambiano il no- stro aspetto fisico e la nostra mente. Risultato? Siamo una specie che ha creato per se stessa la massima prosperità, diventando sempre più alta e robusta, più sana e longeva. Siamo diventati più empatici e più intelligenti, e questo ha modificato profondamente le nostre società. Abbiamo rag- giunto standard di vita e performance fisiche sempre mi- In libreria dal 14 ottobre gliori. Intrecciando medicina, biologia, storia e antropolo- gia (oltre a una scrittura estremamente affascinante), Edwin Gale ripercorre la storia dell’evoluzione umana, la storia di come sono cambiate le nostre vite, le nostre menti e la no- € 32,00 | pp. 432 stra produzione, e spiega come non siamo ancora una spe- Traduzione di Luisa Doplicher cie del tutto addomesticata. Ma questa è una fortuna: conti- e Daniele A. Gewurz nueremo a evolvere per il meglio proprio grazie alla nostra capacità di pensare liberamente e non sottoporci a una ge- rarchia. Di rimanere, insomma, un po’ selvaggi. Edwin Gale ha studiato Letteratura Inglese a Cambridge, prima di dedicarsi completamente alla carriera medica. Ha insegnato a Cambridge, «Un libro molto coinvolgente Nottingham e al St Bartholomew’s Hospital di e con una tesi affascinante: Londra. La specie che cambia se stessa, suo pri- siamo biologicamente migliori mo libro di divulgazione, è stato pubblicato nel di tutte le generazioni nate Regno Unito da Penguin. prima di noi.» The New York Times
Alberto Dalmasso Vivi smart Perché il denaro può dare vita a una rivoluzione e come fare per metterla in atto Pensateci. Qual è lo strumento che usate di più nella vita di tutti i giorni? No, non è lo spazzolino, né l’automobile, e nem- meno la moka. È qualcosa allo stesso tempo di immateriale e di tangibile, che può essere contenuto in un caveau gigan- tesco o in una piccola tasca, sotto forma di numeri binari o di cilindretti dorati. Qualcosa, soprattutto, che vi permette di accedere a cibo e medicine, concerti e gite fuori porta, libri e serie tv; salute e felicità. Si tratta del denaro, uno degli stru- menti tecnologici più rivoluzionari della storia dell’uomo: ri- cordarlo sarà sempre più importante nei prossimi anni per lo sviluppo della società. Perché il denaro, nel suo accumulo, non ha alcun valore; ha valore solo nell’utilizzo. Da questa considerazione parte Alberto Dalmasso, co-fonda- In libreria dal 14 ottobre tore e ceo di Satispay, per guidarci a una visione innovativa del denaro che è anche una filosofia di vita e di relazione con il mondo. Alternando le proprie riflessioni al racconto della € 15,00 | pp. 120 nascita e della straordinaria affermazione di Satispay, spunto dopo spunto Dalmasso ci sfida a reimmaginare il nostro quo- Alberto Dalmasso (Cuneo, 1984), dopo un’e- tidiano, a dare vita a nuovi spazi di lavoro, nuove procedure sperienza nel settore finanziario, nel 2013 fon- per scambiare idee e informazioni, nuove forme di azienda da con Dario Brignone Satispay, azienda di cui è completamente diverse da tutto ciò che è esistito sinora. Per ceo. Con un network di oltre 2 milioni di clienti creare modi di pensare e agire sempre più efficienti, rapidi e attivi, Satispay è presente in Italia, Germania e convenienti per tutti; in una parola, sempre più smart. Lussemburgo e ha l’ambizioso obiettivo di di- Vivi smart è insieme un pamphlet critico, un manifesto e ventare lo strumento di pagamento più diffuso una storia di successo scritta per ispirare altre storie di suc- in Europa. cesso. Un invito a rivolgersi con sguardo nuovo agli inerti bacini di risorse – mentali, economiche, progettuali – che ci circondano e ad aprire finalmente le chiuse, perché quel- le potenzialità si mettano in movimento trasformandosi in energia, intuizioni, ambizioni; in una rivoluzione che, come un fiume inarrestabile, ci trasporti in un mondo nuovo.
Giulio Castoro Prosecco, pannolini e pappa per il gatto Piccole grandi storie della nostra vita in 150 liste della spesa Cosa dice di una persona un post-it arancione con scrit- to in biro rossa «prosecco e biscotti»? Quanta angoscia si nasconde dietro un quadratino di carta dai bordi strappati che recita «mancano torte»? Chi mai può scrivere al proprio partner un bigliettino a forma di cuore che dice: «Ricorda che ti amo e ti amerò sempre! P.S. È finito il latte»? Quelle che Giulio Castoro ha raccolto in queste pagine non sono semplici liste della spesa, ma veri e propri autoritrat- ti inconsapevoli: testi anonimi nati con la sola funzione di ricordarci cosa comprare, scarabocchiati sul primo fogliet- to a portata di mano e destinati a essere cestinati l’attimo dopo il loro utilizzo; eppure allo stesso tempo testi capaci In libreria dal 21 ottobre di narrare, attraverso un’emoticon di accompagnamento o una grafia sbagliata, con la scelta di un aggettivo raffinato o di una frase secca, un mondo. Un mondo spesso igno- to al suo stesso autore. A volte rassegnate, a volte comiche, € 14,90 | pp. 192 a volte addirittura struggenti, ma sempre rivelatrici, le 150 liste della spesa che Castoro ha raccolto in giro per l’Italia Giulio Castoro (Udine, 1988) si occupa di idea- con l’energia dell’archeologo e il piglio del sociologo sono zione, ricerca e sviluppo di nuovi format per la un variopinto catalogo di quello che le luci abbaglianti di un televisione e il web. Ha lavorato come autore supermercato fanno emergere della nostra interiorità. televisivo per Matrimonio a prima vista e Camio- Divisi in sette categorie in base all’identità degli acquirenti nisti in trattoria. È il creatore del seguito account – dai single alle coppiette, dai bambini agli anziani –, gli Instagram @insta_della_spesa. elenchi che compongono Prosecco, pannolini e pappa per il gatto sono un invito a cogliere i dettagli con cui ci mostria- mo e ci raccontiamo. Perché in quelle bizzarre poesie estem- poranee vergate su pezzi di calendario e fogli a quadretti stropicciati c’è molto più di quanto scriviamo; c’è forse, anzi, proprio ciò che di noi non siamo in grado di spiegare.
Nathaniel Hawthorne La Casa dei Sette Abbaini Sulla Casa dei Sette Abbaini pesa l’ombra di una maledizio- ne. Il vecchio colonnello Pyncheon l’ha costruita sul terre- no dei Maule dopo aver fatto condannare ingiustamente il legittimo proprietario per stregoneria. I discendenti del co- lonnello cercano in ogni modo di liberarsi della sua eredità maligna, che tuttavia sembra esigere da ogni generazione il suo lugubre tributo. Emanuele Trevi rilegge con occhi con- temporanei il primo grande romanzo gotico americano, nel quale la vita serena della tipica cittadina di provincia viene funestata dalle nubi oscure che aleggiano sui sette abbaini di casa Pyncheon. Ne restituisce non solo il fascino passato, ma la potente suggestione che esercita sul nostro presente. La vecchia dimora è «fatta di tempo e di tenebre», come scrive nella prefazione: un «tempo malato», perché i vivi fa- ticano a scrollarsi di dosso le malefatte di chi li ha precedu- ti. Così la letteratura: cerca di mutare, di mettere da parte il copione che ci hanno tramandato i morti. Ma La Casa In libreria dal 21 ottobre dei Sette Abbaini, come ogni classico, pulsa di vita propria; conserva, tra le sue quattro mura, il sortilegio che ci apre le porte del futuro. € 20,00 | pp. 376 Prefazione di Emanuele Trevi DAL LIBRO Traduzione di Mario Manzari Dal libro: L’aspetto della veneranda dimora mi ha sempre dato l’impressione di un sembiante umano, il quale non solo reca esteriormente traccia di temporali e giornate radiose, Nathaniel Hawthorne è nato a Salem nel 1804 e ma rivela anche il lungo lasso della vita mortale e le rela- morto a Plymouth, nel New Hampshire, nel 1864. tive vicissitudini occorse all’interno. Se degnamente narra- Emanuele Trevi (Roma, 1964) è uno scrittore e te, queste formerebbero una storia non poco interessante e editor italiano, vincitore del premio Strega nel istruttiva, e dotata, altresì, di una certa sorprendente unità 2021 con Due vite (Neri Pozza, 2020). Ha pubbli- che potrebbe sembrare quasi frutto di un disegno artistico. cato romanzi e saggi, tra cui I cani del nulla. Una storia vera (Einaudi, 2003), Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004; premio Sandro Onofri), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010; premio Napoli), Il popolo di legno (Einaudi, 2015; Prix Marco Polo Venise), Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019; premio Viareggio).
Alfonso Berardinelli Giornalismo culturale Un’introduzione al millennio breve «La critica letteraria è in via di sparizione sia perché gran parte dell’attuale letteratura non è più un oggetto che abbia interesse critico, sia perché gli studiosi non è detto che siano lettori interessati a formulare giudizi.» Queste righe di Al- fonso Berardinelli potrebbero suonare come un addio alla critica letteraria. E in effetti sembrano spiegare perché in Giornalismo culturale la critica letteraria sia in netta mino- ranza. Dal 2013 al 2020, periodo nel quale sono stati scritti gli articoli qui raccolti, l’oggetto privilegiato non è la lettera- tura, ma la cultura nel suo insieme: le idee correnti o domi- nanti, le élite intellettuali, i linguaggi, le istituzioni, le mode culturali, i luoghi comuni del discorso politico e gli effetti della rete sulla vita di tutti. Eppure quello di Berardinelli è un giornalismo culturale anomalo e singolarmente enciclopedico. È soprattutto ana- In libreria dal 21 ottobre lisi del conformismo sociale, delle sue ragioni e delle for- me in cui si manifesta. Ed è contraddistinto da una grande mobilità critica a partire dalla grande varietà di occasioni, spunti e casi offerti dall’attualità e dalla cronaca – cui fa da € 32,00 | pp. 976 corrispettivo una grande varietà di stili, che spaziano dal- A cura di Marianna Comitangelo la dialettica argomentativa all’ironia distanziante alla vera e e Giacomo Pontremoli propria satira culturale. Una satira tanto più necessaria da quando arti, scienze, filosofia e letteratura sono viste come valori in sé, attività autogarantite e indiscutibili per princi- Alfonso Berardinelli (Roma, 1943), saggista e pio, al punto da far sembrare scorretta o inconcepibile qua- critico letterario, ha insegnato Letteratura con- temporanea all’Università di Venezia. Fondatore lunque valutazione selettiva e qualitativa. e direttore con Piergiorgio Bellocchio di Diario Per Berardinelli il giornalismo culturale è un genere letterario (1985-1993; in volume Quodlibet, 2010), colla- nel quale esprimersi pienamente, in prima persona, con le pro- bora oggi con Avvenire, Il Foglio, Il Sole 24 Ore e il prie insofferenze e idiosincrasie, praticato attraverso la critica mensile Una città e dirige con Giorgio Manacorda dei linguaggi specializzati e gergali a partire dalla lingua comu- e Walter Siti la rivista L’età del ferro. Tra i suoi libri ne e da un’ottica che non trascura mai di mettere a confronto ricordiamo Non incoraggiate il romanzo (Marsilio, le parole e le cose, le maschere culturali e le realtà di fatto, per 2011), Leggere è un rischio (nottetempo, 2012), Il pubblico della poesia (con Franco Cordelli; Ca- quanto ambigue e sfuggenti siano. Un punto di vista inconsue- stelvecchi, 2016), Discorso sul romanzo moderno to sul reale, attraverso cui scoprire verità prima celate. (Carocci, 2016), Non è una questione politica (Italo Svevo, 2017).
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