6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival

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6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
in collaborazione con

6-15 giugno

     a cura di Pierfrancesco Pacoda

         GLI ARTISTI
  IL PROGRAMMA
      LE INTERVISTE
6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
di MICHELE TADINI
     direttore e solista
ANTONIO CAGGIANO
                O 2 0 1 9
       15 GIUGN  auro De André, ore 21
        Palazzo M
6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
“            UN VIAGGIO
           CHE CI PORTA
ALLE RADICI DEL PIANETA
6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
“
Come nasce la collaborazione tra
                                     IL TEMPO DELLE PERCUSSIONI
                                     Conversazione con Antonio Caggiano, docente dell’Accademia Chigiana di Siena
                                     a cura di Cristina Ghirardini

un’istituzione famosa per formare musicisti
di altissimo livello, come l’Accademia
Chigiana, e un festival che fa culminare
la serie di eventi dedicati alle percussioni
con un concerto aperto alla partecipazione
di musicisti selezionati attraverso una
chiamata pubblica? Come si trova un
minimo comune denominatore tra
partecipanti così diversi senza sacrificare
le peculiarità timbriche, esecutive e la
raffinata complessità ritmica che dovrebbe
caratterizzare l’arte di ogni percussionista?
La collaborazione tra Ravenna Festival e
l’Accademia Chigiana nasce dalla volontà
dei direttori artistici di queste importanti
istituzioni, Franco Masotti e Nicola Sani,
di creare una sinergia fra due realtà
prestigiose italiane che, mettendo da parte
l’autoreferenzialità e conservando uno
spirito di servizio verso la società, lavorano
                                                      e che sembrano rinnovare di continuo
                                                      l’orizzonte dei percussionisti?
                                                      Il percussionista moderno occidentale è
                                                      il polistrumentista per eccellenza: deve
                                                      padroneggiare strumenti molto diversi e
                                                      affrontare, oltre al repertorio orchestrale,
                                                      partiture molto complesse e difficili che
                                                      richiedono abilità tecniche specifiche.
                                                      Facciamo un piccolo passo indietro e
                                                      cerchiamo di spiegare a grandi linee
                                                      come è strutturata la scuola di strumenti
                                                      a percussione nei Conservatori italiani
                                                      e quale sia il percorso che uno studente
                                                      deve affrontare. In Italia il Corso è di livello
                                                      universitario, con un Triennio di base e un
                                                      Biennio specialistico, ed è incentrato su
                                                      quattro gruppi strumentali: 1) Tamburo
                                                      e set up 2) Tastiere (marimba, vibrafono,
                                                      glockenspiel) 3) Timpani 4) Strumentini
                                                      (triangolo, piatti, nacchere etc.). La didattica
                                                      è affidata ad un maestro unico che insegna
                                                                                                         ottenere risultati sorprendenti. Una volta
                                                                                                         raggiunto un livello tecnico e musicale
                                                                                                         soddisfacente e dopo aver conseguito
                                                                                                         la laurea di primo livello, lo studente si
                                                                                                         potrà iscrivere al Biennio dove avrà la
                                                                                                         possibilità di specializzarsi nell’ambito che
                                                                                                         più gli interessa. Nel caso della Chigiana,
                                                                                                         trattandosi di Corsi di alto perfezionamento,
                                                                                                         siamo a contatto con giovani musicisti già
                                                                                                         formati che hanno l’esigenza di approfondire
                                                                                                         le tecniche esecutive per brani importanti
                                                                                                         della letteratura degli strumenti a
                                                                                                         percussione, come Persephassa di Iannis
                                                                                                         Xenakis per sei percussionisti, che richiede
                                                                                                         di suonare un immenso set up composto
                                                                                                         da oltre 17 strumenti delle diverse famiglie
                                                                                                         quali: pelli, legni, metalli, litofoni e sirene.
                                                                                                         In altri casi è richiesto loro di essere dei
                                                                                                         percussionisti/performer e quindi di usare
                                                                                                         il corpo e la voce, di suonare strumenti non
                                                                                                         canonici come oggetti di uso comune quali
alla promozione e valorizzazione dei giovani          tutti gli strumenti sopra citati; nel resto        tazzine, metalli, oppure strumenti etnici
artisti. Iniziative nate con lo stesso spirito        d’Europa e negli Stati Uniti invece è previsto     come djambée, tabla, thai gong. Uno dei
sono l’Orchestra Cherubini per Ravenna                un docente per ogni strumento, a conferma          brani presentati nei concerti di giugno a
Festival e i tanti giovani solisti e ensemble         dell’indirizzo specialistico vigente in quei       Ravenna è Kathinkas Gesang di Stockhausen,
formati dall’Accademia Chigiana fra i                 paesi. Il compito del maestro nel Triennio         per flauto e sei percussionisti, tratto da
quali il Chigiana Percussion Ensemble.                è essenzialmente quello di strutturare lo          Samstag aus Licht e dedicato al sabato, il
Quest’ultimo, oltre a svolgere un’attività            studente attraverso un processo formativo          giorno di Lucifero, dove i percussionisti
concertistica importante, è presente ogni             volto all’acquisizione della consapevolezza di     rappresentano i sei sensi mortali e, oltre a
anno al Chigiana International Festival e             se stesso, alla conoscenza dei propri limiti       suonare le campane a lastra e gli strumenti
Summer Academy, con produzioni quali                  e delle proprie debolezze e alla capacità          magici realizzati da loro stessi secondo
Drumming di Steve Reich, Le Noir de l’Étoile          di superarli. Un lavoro riguardante una            le indicazioni dell’autore, sono anche dei
di Gérard Grisey, One Last Bar Then Joe               corretta respirazione e la conoscenza del          performer (uso del corpo), emettono suoni
Can Sing di Gavin Bryars, Kathinkas Gesang            proprio corpo, unito a una pratica giornaliera     vocali (uso della voce) e producono suoni
di Stockhausen, alcune proposte anche a               seria e rigorosa, può portare lo studente a        magici che condurranno Kathinka, dopo la
Ravenna. È in questo contesto che l’incontro                                                             sua morte, alla purificazione e alla catarsi.
fra giovani musicisti di diversa provenienza
e formazione diventa un’opportunità                                                                      I concerti in cui sono coinvolti i musicisti
straordinaria di arricchimento e di                                                                      dell’Accademia Chigiana propongono
scambi reciproci, dove il minimo comune                                                                  musiche di grandi maestri del Novecento: è
denominatore è la voglia di fare musica                                                                  possibile suggerire al pubblico, dal punto di
insieme in modo rigoroso e professionale                                                                 vista dei percussionisti, una riflessione sui
senza perdere la freschezza, la naturalezza                                                              grandi mutamenti nella scrittura musicale
e la meraviglia di fronte a nuovi suoni e a                                                              avvenuti nel corso del secolo scorso?
musiche di generi diversi.                                                                               Agli inizi del Novecento è avvenuta una
                                                                                                         vera e propria rivoluzione nel campo della
I percussionisti sono dei polistrumentisti,                                                              musica occidentale, quando il sistema tonale
necessitano di una formazione tecnica                                                                    ha esaurito la sua forza propulsiva, si è
da affinare su strumenti diversissimi,                                                                   superata la dicotomia suono/rumore e la
caratterizzati da corpi vibranti di natura                                                               ricerca timbrica ha assunto un ruolo sempre
molto diversificata e da gestualità                                                                      più importante. Quale famiglia strumentale
estremamente complesse che comportano                                                                    poteva garantire maggiore varietà di timbri e
un controllo molto raffinato dei movimenti                                                               di colori? Naturalmente le percussioni, che si
corporei. Come si lavora in ambito didattico                                                             integrano perfettamente con l’introduzione di
                                                       © Musacchio & Ianniello

sulle percussioni, dato che la conoscenza                                                                suoni prima mai impiegati, come quelli delle
degli strumenti storici della musica d’arte                                                              città (Varèse, Cage), i suoni del quotidiano,
deve oggi in qualche modo tenere presente                                                                provenienti da altre culture (Cage) o da altri
anche la grande varietà di strumenti, di                                                                 pianeti (Stockhausen). È proprio in questo
pratiche e le differenze nel senso del                                                                   contesto che nascono capolavori dedicati agli
fare musica che vengono dalle musiche                                                                    strumenti a percussione che determinano
tradizionali e d’arte di ogni parte del mondo                                                            uno sviluppo vertiginoso della letteratura

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6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
© Leonardo Puccini
e che richiedono al percussionista abilità          La Marching Band e la partecipazione               con concerti e spettacoli multimediali che
tecniche da inventare ex novo. Nascono così        al concerto basato sul video-romanzo di             vedono coinvolti artisti di aree diverse. Le
grandi percussionisti solisti ed ensemble          Mauro Covacich indicano possibili strade            percussioni sono parte integrante di questo
di percussioni sempre associati a grandi           in cui le percussioni parrebbero aprirsi a          processo con eventi in diversi luoghi della
compositori: Caskel/Stockhausen, Gualda/           nuove collaborazioni e a nuovi spazi del            città come teatri, sale da concerto ma anche
Xenakis, Becker/Reich, I Percussionisti di         fare musica. Come si lavora nell’Accademia          piazze e chiostri. Gli studenti sperimentano
Strasburgo/Cage-Boulez, Ensemble Ars Ludi/         Chigiana per preparare i percussionisti             così in prima persona la possibilità di
Battistelli-Scelsi. Ma il percorso per arrivare    a collaborazioni con altre forme d’arte e           esibirsi in spettacoli che prevedono
al virtuoso percussionista moderno è stato         per prendere confidenza con luoghi del              l’interazione fra musica e altre forme
lungo e complicato. Per capire l’entità del        fare musica diversi dalla classica sala da          d’arte e di conoscenza, ad esempio musica
cambiamento basta pensare che brani come           concerto?                                           e scienza in Le Noir de l’Étoile di Gérard
Third Construction di Cage o Drumming di           L’interazione fra le diverse forme artistiche       Grisey, uno spettacolo per percussioni,
Steve Reich sono stati eseguiti direttamente       è un elemento centrale del mio lavoro               nastro magnetico e ritrasmissione in situ
dagli autori con la partecipazione di              come solista e col mio ensemble, Ars                dei segnali astronomici. Oppure musica e
amici compositori e sono di difficile              Ludi. Numerose sono le collaborazioni               arti visive nello spettacolo in cui l’artista
esecuzione anche per noi percussionisti            con artisti di aree diverse come il critico         finlandese Tina Osara realizza un’opera
del terzo millennio. Il celeberrimo Zyklus di      d’arte Achille Bonito Oliva, i pittori Baldo        pittorica con la tecnica dell’action painting
Stockhausen, come racconta lo stesso autore        Diodato, Fabio Mauri, Carla Accardi, Bizhan         durante un’esecuzione musicale ad opera
in un’intervista, è stato scritto per i corsi      Bassiri, lo scrittore Mauro Covacich. Per           del flautista Patrick Gallois, e alla quale
estivi di Darmstadt, proprio per accrescere        me l’arte è l’attività umana che più di tutte       partecipo anch’io con il clarinettista
il livello tecnico degli esecutori dell’epoca, i   è espressione di vita, ogni forma artistica         Alessandro Carbonare e il Chigiana
quali avevano grandi difficoltà ad affrontare le   è collegata ai sensi umani: il suono è              Percussion Ensemble.
sue partiture. Stockhausen voleva contribuire      collegato all’udito, le arti visive alla vista, è
a migliorare sia l’esecuzione di figure            impensabile immaginare forme artistiche
difficilissime e velocissime, sia la capacità      separate l’una dall’altra. Purtroppo in Italia
di decifrare scritture diventate sempre più        non sono sempre facili queste collaborazioni,
complesse. Infatti, se partiamo da Varèse, per     di cui la storia è invece piena: si pensi a
arrivare fino a Bussotti e Battistelli passando    Satie-Cocteau-Picasso-Massine in Parade,
per Cage, Reich, Boulez, Stockhausen,              Kandiskij-Hartmann-Sacharov nel Suono
possiamo senz’altro dire che la letteratura        giallo, Cage-Cunningham in Credo in Us...
per strumenti a percussione ha contribuito in      L’Accademia Chigiana, diretta da Nicola
maniera rilevante alla trasformazione della        Sani, è un’istituzione dinamica, un flusso
scrittura musicale del secondo Novecento.          di energia creativa che investe l’intera città

                                                                                                                                                   5
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“   TERRA
    Conversazione con Nicola Sani   a cura di Cristina Ghirardini

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6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
MATTEO SCAIOLI
                                                                                                                                                                     © Nigredo
         di Pierfrancesco Pacoda

Harmograph e gli omaggi a Igor’ Stravinskij, Egisto Macchi e Giusto Pio
“Il percussionista quando suona per sé non può solo            accompagna la presa di consapevolezza della malattia          dell’Associazione Nuova Consonanza, che nella sua
solfeggiare parti ritmiche, deve anche cantarsi una            e, nel corso di alcuni anni, Matteo Scaioli trasferisce le    attività di compositore e organizzatore ha intrecciato
melodia. Il percussionista ha una spiccata predisposizione     proprie competenze acquisite nelle percussioni in un          l’interesse per la voce a quelli per il teatro musicale e
per l’armonia e per l’arrangiamento”. Così Matteo Scaioli      nuovo ambito: l’elettronica, i sintetizzatori, i grammofoni   per la musica da film, è alla base del secondo omaggio.
sintetizza il pensiero che ha dato corpo agli omaggi a         preparati e le “macchine musicali”. Riesce anche a            La pulsazione ritmica è ripensata con particolare
Igor’ Stravinskij, Egisto Macchi e Giusto Pio incastonati      costruire un nuovo rapporto con le tabla, reinventandosi      attenzione ad una affermazione dello stesso Macchi
nel più ampio progetto Harmograph, dal nome dello              la tecnica per poter suonare legando insieme indice e         sulla musica da film, secondo la quale nel cinema
strumento realizzato a partire da un gong dallo stesso         medio della mano destra.                                      non sono strettamente necessarie le colonne sonore,
Scaioli e dal suo stretto collaboratore Gil. Pa. Il percorso   Le musiche che Matteo Scaioli ha ideato                       basterebbe rielaborare i rumori della presa diretta.
intreccia biografia e attenzione al suono, in particolare al   per Harmograph vengono ogni sera rielaborate per              Motore immobile di Giusto Pio, compositore, violinista e
rapporto tra voce e percussioni. L’interesse per la voce       dare spazio ai tre omaggi. L’incontro con la musica di        collaboratore di Franco Battiato, è il punto di partenza
nasce quando, a vent’anni, parte per l’India e impara a        Stravinskij avviene nel 1993 proprio a Ravenna Festival,      dell’ultimo. Ritenuto uno dei capolavori del minimalismo
suonare le tabla, per le quali è necessario memorizzare        quando Pierre Boulez dirige il Sacre du printemps alla        italiano, Motore immobile elabora le sonorità dell’organo
le sequenze ritmiche cantando serie di sillabe                 guida della London Symphony Orchestra. Matteo Scaioli         Hammond, del violino dello stesso Giusto Pio, insieme
fonosimboliche. A trentacinque anni, la distonia focale,       è in prima fila e viene fisicamente percosso dagli            a pianoforte, arpa e alla voce di Battiato, che partecipa
una malattia che colpisce i virtuosi abituati a compiere       strappati degli archi. L’omaggio, intitolato Matrix, è una    alla registrazione con lo pseudonimo di Martin Kleist.
movimenti estremamente complessi e raffinati per               rielaborazione di suoni e voci di Stravinskij, della moglie   Ora l’album è riproposto dall’etichetta Soave Records,
tante ore al giorno, compromette la mobilità delle dita        Vera de Bosset e di Boulez. Il rigore di Biologia animale     che pubblica anche l’ultimo lavoro di Matteo Scaioli,
della sua mano destra. Una lunga riflessione musicale          e vegetale di Egisto Macchi, compositore, co-fondatore        Harmograph Ambienti Elettroacustici.

                                                                                                                                                                                     7
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Dall’autunno del 1970 all’autunno del 1971
                                           DRUMMING
                                            di Steve Reich

ho lavorato sul pezzo più lungo che abbia mai
composto. Drumming dura circa un’ora e mezzo e
si divide in quattro sezioni da eseguire senza pausa.
La prima sezione è per quattro paia di tamburi
bongo intonati, montati su un supporto, percossi
con delle bacchette, e accompagnati da una voce
maschile; la seconda sezione è per tre marimbe e
voci femminili; la terza per tre glockenspiel, fischio
e ottavino; l’ultima per tutti questi strumenti e voci
combinati insieme. Ho scelto strumenti facilmente
reperibili in Occidente (benché la storia dei tamburi
bongo conduca all’America Latina, la marimba
sia di origine africana e il glockenspiel provenga
in effetti dall’Indonesia), intonati sulla base della
nostra scala diatonica temperata, e li ho usati
musicalmente in un contesto simile a quello delle
mie composizioni precedenti.
Spesso mi viene chiesto quale influsso la mia visita
in Africa abbia avuto su Drumming. La risposta è
che si è trattato di una conferma: ha confermato la
mia intuizione che gli strumenti acustici possono
                                                          motivo completo. Il processo di riduzione funziona
                                                          all’inverso: si sostituiscono le pause ai battiti, una
                                                          per volta, sino a che ne resta uno solo (figg. 1 e 2).
                                                          Nel passaggio da una sezione all’altra di Drumming,
                                                          i nuovi strumenti raddoppiano il motivo di quelli che
                                                          già suonano. Alla fine della sezione dei tamburi, tre
                                                          di questi eseguono lo stesso motivo in sfasatura
                                                          reciproca; tre marimbe attaccano raddoppiandoli,
                                                          con leggerezza e sempre in sfasatura reciproca.
                                                          Il volume dei tamburi decresce gradualmente: il
                                                          ritmo e l’altezza delle note non cambiano, ma vi
                                                          è un graduale cambiamento nel timbro. Alla fine
                                                          della sezione di marimba il processo si ripete; tre
                                                          marimbe nel registro più acuto sono raddoppiate da
                                                          tre glockenspiel nel registro più grave, mantenendo
                                                          costanti il ritmo e l’altezza mentre il timbro cambia.
                                                          Le sezioni non sono separate da cambiamenti di
                                                          tonalità, il sistema tradizionale per ampliare le
                                                          dimensioni di un’opera nella musica occidentale.
                                                          Drumming mostra che è possibile continuare
                                                          nella stessa tonalità a lungo, se si introduce
                                                          una certa varietà mediante degli sviluppi ritmici
                                                                                                                   gruppo unico di opere per multipli dello stesso
                                                                                                                   strumento. Nell’ultima sezione di Drumming,
                                                                                                                   tuttavia, tamburi, marimbe e glockenspiel
                                                                                                                   suonano simultaneamente. Tutti gli strumenti
                                                                                                                   eseguono lo stesso motivo ritmico, ma i tamburi
                                                                                                                   lo suonano con un gruppo di note, le marimbe
                                                                                                                   con un altro e i glockenspiel con un altro ancora.
                                                                                                                   Quando una marimba è in defasaggio rispetto a
                                                                                                                   un’altra, si crea un motivo generale di marimba
                                                                                                                   che si riesce a distinguere chiaramente rispetto ai
                                                                                                                   tamburi e ai glockenspiel. Una situazione simile si
                                                                                                                   verifica quando un tamburo è in sfasatura rispetto
                                                                                                                   agli altri tamburi, o quando lo è un glockenspiel
                                                                                                                   rispetto agli altri glockenspiel. Il suono d’insieme
                                                                                                                   è considerevolmente più ricco.
                                                                                                                   Suonando il tamburo mentre componevo, mi sono
                                                                                                                   ritrovato a volte a cantare insieme agli strumenti,
                                                                                                                   e a cercare di imitarne il suono con la voce
                                                                                                                   pronunciando sillabe come “tuk”, “tok”, “duk”
                                                                                                                   e così via. Mi sono accorto che portando con un
                                                                                                                   microfono il volume della voce quasi allo stesso
                                                                                                                   livello di quello dei tamburi, ma non oltre, potevo
essere usati per produrre musica dalla sonorità           considerevoli e, di tanto in tanto, un radicale          cantare alcuni dei motivi risultanti quasi come se
più ricca rispetto a quella prodotta dagli strumenti      cambiamento nel timbro.                                  la voce fosse un altro set di tamburi, evidenziando
elettronici, riaffermando nello stesso tempo la mia       La mia musica aveva tra le sue principali                un motivo dopo l’altro. Cominciai a rendermi conto
naturale inclinazione per le percussioni.                 caratteristiche quella di essere scritta per             che questo era possibile anche con le marimbe
Nella mia musica, Drumming rappresenta lo stadio          ensemble di due o più strumenti identici. Se ne ha       e con i glockenspiel: si trattava di individuare le
finale di espansione e di perfezionamento del             un primo esempio in It’s gonna rain, in cui nastri       voci adatte a imitare esattamente determinati
processo di defasaggio graduale. E anche il primo         in loop identici vengono portati gradualmente in         strumenti. Per le marimbe c’era bisogno di
pezzo in cui ho impiegato quattro tecniche nuove:         defasaggio, e altri nei miei pezzi successivi per        una voce femminile che cantasse una “u” più o
il processo di sostituzione progressiva di battiti a      nastro magnetico, come Come Out e Melodica,              meno costante come nel suono di vocale “you”
pause (o di pause a battiti) all’interno di un ciclo      sino ai pezzi di musica strumentale: Piano Phase         preceduta da una leggera “b” o “d”; nel caso dei
ritmico che si ripete costantemente; la modifica          per due pianoforti, Violin Phase per quattro violini,    glockenspiel, il registro estremamente acuto dello
graduale del timbro mentre il ritmo e l’altezza           Phase Patterns per quattro organi elettrici, le          strumento precludeva ogni possibilità di usare la
restano costanti; la combinazione simultanea di           prime tre sezioni di Drumming. Questa scelta era         voce in quanto tale e richiedeva un fischio. Sulle
strumenti di timbro diverso; infine, l’uso della voce     necessaria perché il processo di defasaggio si può       note più acute, anche questa forma di produzione
umana che diventa parte dell’insieme musicale             udire chiaramente solo quando le due o più voci che      vocale risultava impossibile, c’era bisogno di
imitando esattamente il suono degli strumenti.            si muovono l’una contro l’altra hanno timbro identico    un tipo di fischio più sofisticato, per il quale era
Drumming ha inizio con due tamburi che                    e si combinano in modo da formare all’ascolto un         adatto l’ottavino. Nell’ultima sezione di Drumming,
costruiscono il motivo ritmico di base dell’intero        motivo risultante completo. Piano Phase con un           tutte queste tecniche vocali si combinano
pezzo a partire da un singolo battito, incluso in         pianoforte e un clavicembalo non funzionerebbe,          simultaneamente.
un ciclo di dodici tempi, con pause in tutti gli altri    mentre con due clavicembali potrebbe dare
tempi. Gradualmente, le pause vengono sostituite          risultati di grande interesse; questa esigenza           (tratto da Reich, a cura di Enzo Restagno, Torino,
da altri battiti, uno per volta, fino a costruire il      nel combinare i timbri mi ha indotto a creare un         EDT, 1994, pp. 158-161, trad. di Antonella Puca)

                                                Fig. 1 Drumming (1971), battute 1-8.
                                                Due, tre o quattro tamburi.
                                                L’esecuzione ha inizio con due, tre o
                                                quattro tamburi (di solito due) che
                                                suonano all’unisono alla battuta 1.
                                                Quando uno dei tamburi si sposta alla
                                                seconda battuta e aggiunge il secondo
                                                battito, gli altri tamburi possono
                                                unirsi a esso immediatamente oppure                                                  Fig. 2 Drumming (1971), battute
                                                restare alla battuta 1 ripetendola                                                   93-100. Due o tre glockenspiel.
                                                ancora varie volte. Il processo di                                                   Le battute da 93 a 100 possono
                                                sostituire gradualmente battiti a                                                    essere eseguite da tutti e tre, da due
                                                pause all’interno del motivo continua                                                o da un solo musicista. Le pause
                                                ripetendo almeno 6 o 8 volte ogni                                                    sono inserite nel motivo uno alla
                                                battuta sino a che tutti i tamburi                                                   volta, come nelle battute da 1 a 8
                                                eseguono il motivo completo alla                                                     dei tamburi, sino a che il motivo
                                                battuta 8.                                                                           viene ridotto a un unico impulso alla
                                                                                                                                     battuta 100.

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6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
Nihiloxica è una esperienza che traccia e amplifica le relazioni tra     Pensate che la musica di Nihiloxica sia comunque più vicina alla

NIHILOXICA   un mondo tribale, dove la ritualità del suono accompagna la vita
             di ogni giorno, e il pulsare incessante della metropoli. La band
             è formata da Peter Jones, Jacob Maskell-Key e da un gruppo di
             percussionisti ugandesi. Jacob, Quando hai scoperto il suono di
             questa band di percussionisti ugandesi?
             Sono stato in Uganda per la prima volta nel 2016 con Blip Discs
             e ho incontrato il Nilotika Cultural Ensemble in occasione della
                                                                                      tradizione o la definite techno?
                                                                                      Spyda. È uno scambio culturale, che è quello che io considero
                                                                                      tradizione. Il synth e le batterie da soli non sono techno, generano
                                                                                      dei ritmi incalzanti. Quello che noi suoniamo è la tradizione che
                                                                                      diventa moderna, potremmo chiamare la nostra musica “doppia t”,
                                                                                      traditional-techno.
                                                                                      C’è un senso spirituale e rituale nella vostra musica?
             registrazione di un disco del Mubashira Mataali Group. In quel
                                                                                      Spyda. La musica per percussioni tradizionale ugandese è molto
             viaggio abbiamo registrato anche brani del Nilotika e rimasi
                                                                                      rituale. Le percussioni sono sempre usate per una ragione:
             impressionato dalla loro energia, ma la qualità del suono non era
                                                                                      avvenimenti speciali, celebrazioni, avvertimento di un pericolo,
             perfetta, così ho deciso di tornare l’anno successivo insieme al mio
                                                                                      la nostra vita senza le percussioni non sarebbe completa. Con
             amico Peter Jones e di fare musica live con quei ragazzi.
                                                                                      Nihiloxica non c’è la ritualità, ma credo che ci sia la componente
             Peter, come si è sviluppata la relazione sonora con Nihiloxica?          spirituale, che deriva dalle diverse tradizioni che entrano nella
             Abbiamo lavorato insieme per un mese, componendo,                        nostra musica. Ogni suono accende un fuoco, e sento il potere di ogni
             sperimentando, registrando, suonando tutto live. In contemporanea        strumento che è capace di generare una dimensione mistica, accade
             realizzavamo l’album e preparavamo il concerto. Dopo pochi mesi          sempre quando suoniamo in Europa.
             abbiamo pubblicato il primo ep.
                                                                                      Le vostre canzoni nascono dall’improvvisazione o hanno già
             Come dialogano i sintetizzatori con la loro musica?                      inizialmente una idea solida?
             Peter. Lo spirito di Nihiloxica è in teoria molto semplice: aggiungere   Jacob. Lavoriamo in entrambe le direzioni. Per il primo ep, Peter
             musica sintetica ispirata alla techno e alla musica percussiva           Jones e io siamo arrivati in studio con delle idee precise, avevamo
             tradizionale ugandese. La maniera di trasportare nella pratica           poco tempo a disposizione e non c’era spazio per la ricerca insieme
             questo obiettivo si sviluppa in direzioni diverse. Alcuni brani          ai percussionisti. Per il secondo ep abbiamo lavorato insieme come
             sono pura techno, altri hanno un arrangiamento progressive,              una band, introducendo in modo molto più incisivo i ritmi tradizionali
             psichedelico. Tutto dipende da come i synth si interfacciano con le      nella musica. E comunicando in modo più profondo tra noi.
             percussioni. Cerchiamo un equilibrio tra questi due mondi.
                                                                                                                              a cura di Pierfrancesco Pacoda

                                                                                                                                                                 © Grace Holyoake-Ward
GLEN VELEZ

                                                                                                                Il riqq, il tar, la kanjira, il tamburello,
                                                                                                      il pandero, il bodhrán, il bendir; sono solo una
                                                                                   parte dell’esotico armamentario con il quale Glen Velez seduce
                                                                       gli appassionati di musica da quasi mezzo secolo. Autentico esploratore del
                                                            cosmo timbrico, l’uomo che ha dato ai tamburi a cornice il diritto di cittadinanza nella
                                                       contemporaneità si è posto il mondo stesso come “cornice” delle sue esplorazioni sonore.
                                               Partito dalle rivoluzionarie composizioni di Steve Reich, Glen Velez ha impostato la sua riflessione
                                          sull’espressività delle percussioni a 360 gradi senza trascendere quella funzione ritmica che è propria
                                     da sempre dei suoi strumenti d’elezione. Non di meno, la didattica, che ha fatto del batterista statunitense
                                           un riferimento indisputato nel suo ambito, fonde la prassi basica della danza con la tradizione indiana
                                     della ritmica vocalizzata, aprendo quindi una gamma sterminata di possibilità d’impiego delle percussioni,
                                   di cui hanno usufruito negli anni compositori contemporanei, artisti pop, jazzisti col pallino del folk, visionari
                                                                                                       dell’elettronica e maestri della world music.
                                                 Glen Velez ha inteso il suo rapporto con gli strumenti come una missione, ha spalancato le porte
                                 dell’avanguardia ai tamburi a cornice, abbeverandosi alle fonti di ogni folklore. È per questo che la sua musica
                                    vibra di tensione futuribile senza mai suonare fredda, nell’inesausta ricerca di quella trance percussiva che
                                affonda le radici nel cuore di ogni cultura, umanissima e primordiale pulsione che si rinviene ad ogni latitudine.
                                                                                                                                             Federico Savini

                                                                                                                                                             9
6-15 giugno - GLI ARTISTI IL PROGRAMMA LE INTERVISTE - in collaborazione con - Ravenna Festival
“Iannis Xenakis
 Psappha
 per 1 percussionista
 Jamil Zidan

 Giacinto Scelsi
 I funerali di Achille
 per 4 percussionisti
 Alessio Cavaliere, Berardo Di Mattia,
 Filippo Sinibaldi, Jin Sun You

 Karlheinz Stockhausen
 Vibra Elufa
 per vibrafono
                                         KARLHEINZ
                                         STOCKHAUSEN
                                         In un quarto di secolo, dal 1978 al 2003,
                                         Karlheinz Stockhausen compose le 16
                                         ore di musica (estendibili a 29) di Licht –
                                         Die sieben Tage der Woche (I sette giorni
                                         della Settimana), sette opere associate a
                                         ciascun giorno della settimana e ai sette
                                         pianeti dell’antichità, articolate attraverso
                                         le relazioni di tre soli personaggi: Luzifer,
                                         Michael ed Eva. È un mondo simbolico
                                         che collega vita quotidiana ed eterna, miti
                                         e religioni sia orientali sia occidentali. È
                                         soprattutto una sfida allo scorrere del
                                         tempo. Stockhausen voleva lanciarla
                                                                                         stesso Stockhausen – “esercizi musicali
                                                                                         da ascoltare regolarmente per 49 giorni
                                                                                         dopo la morte fisica”. Similmente Vibra
                                                                                         Elufa è ricavato come brano autonomo
                                                                                         dalla penultima scena di Venerdì, che
                                                                                         simboleggia la tentazione di Eva da parte
                                                                                         di Luzifer. Licht può esser definito un
                                                                                         grande rito musicale, così come I funerali
                                                                                         di Achille di Giacinto Scelsi (1962), che
                                                                                         “officiò” pure le esequie di Alessandro
                                                                                         Magno e di Carlo Magno, e che preferiva
                                                                                         definirsi “intermediario” anziché creatore
                                                                                         delle sue musiche. Di mascolina e arcaica
 Antonio Restuccia
                                         anche al giorno (cosa che fece in Klang,        potenza rituale è permeato anche Psappha
                                         interrompendosi alla ventunesima ora),          (l’antico nome della poetessa Saffo)
 Kathinkas Gesang
 als Luzifers Requiem
                                         poi all’ora, al minuto e addirittura al         di Iannis Xenakis (1975), costruito su
 da Samstag aus Licht
                                         secondo. Il canto di Kathinka appartiene        2.396 segmenti che si sostituiscono alla
 per flauto e 6 percussionisti           al Sabato, giorno di Saturno, quindi di         tradizionale notazione musicale, creando
 Manuel Zurria flauto                    Lucifero: una transizione verso la Luce.        cellule ritmiche che imbrigliano esecutore
 Carlo Capuano, Alessio Cavaliere,       In questo passaggio, la funzione del            e ascoltatore in una partecipazione comune
 Berardo Di Mattia, Antonio Restuccia,
 Jamil Zidan, Jin Sun You percussioni
                                         canto è di proteggere dalle tentazioni          senza possibilità di fuga.
                                         l’anima dei defunti, tramite – spiega lo                                         Luca Baccolini

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                                                                          Kathinka Pasveer durante un’esecuzione di Kathinkas Gesang all’IRCAM a Parigi.

KATHINKAS GESANG ALS LUZIFERS REQUIEM
Letteralmente il canto di Kathinka          Davanti alla salma di Lucifero, Kathinka           I sei percussionisti suonano ciascuno
(da Kat - cat, gatto, l’animale del         canta, con il flauto e con la voce, un             una o due piastre metalliche intonate,
sabato, think, pensare e A, l’alfa,         saluto seguito da una serie di esercizi            nonché almeno cinque “strumenti
l’origine), Kathinkas Gesang è il requiem   musicali che l’anima del defunto è tenuta          magici” legati al corpo – sulla testa, sul
per Lucifero che si celebra nel giorno      ad ascoltare ad intervalli regolari nei 49         petto, sugli avambracci, sulla pancia,
a lui dedicato, il sabato. Ma è un          giorni dopo la morte fisica. Gli esercizi          su una coscia ecc. che emettono suono
requiem pensato per chi, trascinato         sono 11 più una pausa, da ripetere una             allorché vengono colpiti, sfregati,
dalla natura sensuale della musica e        seconda volta per un totale di 24 stadi.           grattati, strofinati ecc., questo anche
della vita, muore solo in apparenza e       Essi sono condotti attorno a due grandi            attraverso ausili meccanici o elettrici.
intraprende un percorso verso la luce       mandala, in cui è rappresentata l’essenza          Data la funzione “magica” di questi
eterna. È stato composto tra febbraio e     musicale degli esercizi stessi.                    strumenti, i percussionisti stessi
marzo 1983 in una località sulla costa      I sei percussionisti sono disposti attorno         possono portare oggetti sonori a loro
dell’Oceano Indiano non distante da         al pubblico in altrettante postazioni e            famigliari o anche di loro invenzione,
Mombasa (Kenya), in collaborazione          rappresentano i sensi: gusto, vista, tatto,        purché si prestino a produrre suoni
con la flautista Kathinka Pasveer a cui è   olfatto, pensiero e udito. Agli esercizi fa        e rumori che vanno dal misterioso,
dedicato. La stessa Pasveer l’ha eseguito   infatti seguito la liberazione dei sensi,          all’ironico all’apotropaico. Inoltre
nella versione per flauto e percussioni     l’Uscita (un respiro che si trasforma              ciascun percussionista tiene un
il 15 ottobre 1983 durante il Festival di   in una risata stridula), gli “11 suoni di          fischietto in bocca, da suonare insieme
Donaueschingen e in versione scenica        trombone” estorti, per così dire, al flauto,       alle piastre intonate in una sorta di
con l’ensemble Slagwerkgroep Den Haag       e che costituiscono il cuore della Formula         conversazione notturna e misteriosa tra
nell’ambito della produzione scaligera      di Lucifero, e il “Grido” che può                  i musicisti stessi.
di Samstag aus Licht, al Palazzo dello      rappresentare sia la reincarnazione, che
Sport di Milano dal 25 al 31 marzo 1984.    la morte, o l’accesso alla Luce eterna.
                                                                                                                                                    11
lunedì 10 giugno
                                                                                Piazza del Popolo, ore 18
                                                                                Officina del Ritmo: conexión Buenos Aires
                                                                                Prove aperte
                                                                                Ingresso libero

                                                                                        lunedì 10 giugno
                                                                                Palazzo dei Congressi, ore 21
                                                                                il concerto inizierà in forma di installazione alle ore 20
                                                                                Drumming/Marathon Performance
             giovedì 6 giugno
     Chiostro della Biblioteca Classense, ore 18                                L’umiliazione delle stelle
                                                                                Concerto per percussioni, strumenti a fiato ed elettronica
     Un ravennate a Parigi. Franco Manzecchi                                    sul video-romanzo di Mauro Covacich
     pioniere della batteria jazz moderna                                       Mauro Covacich voce recitante
     conversazione a cura di Francesco Martinelli                               con Ars Ludi
     Ingresso libero
                                                                                Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri percussioni
                                                                                Gianni Trovalusci flauto Giuseppe Silvi live electronics

            giovedì 6 giugno
     Darsena Pop Up, ore 18
                                                                                        lunedì 10 giugno
     All You Can Play                                                           Artificerie Almagià, ore 23
     Alejandro Oliva e Diego Occhiali
     in collaborazione con Officina del ritmo - Festival delle Culture 2019     Nihiloxica
     Accademia di Belle Arti di Ravenna                                         Quando la techno incontra le percussioni ugandesi
     Ingresso libero

                                                                                       martedì 11 giugno
             da venerdì 7 a domenica 9 giugno                                   Sala del Refettorio del Museo Nazionale, ore 18
     Sala del Refettorio del Museo Nazionale, ore 21
                                                                                Occam Ocean - Occam xxvi
     Harmograph                                                                 di Éliane Radigue
     un progetto di e con Matteo Scaioli                                        Enrico Malatesta percussioni
     nell’occasione sarà presentato il cd Harmograph Ambienti elettroacustici
     prodotto da SOAVE Records

     venerdì 7 giugno
     Omaggio a Igor’ Stravinskij                                                       martedì 11 giugno
                                                                                Teatro Rasi, ore 21
     sabato 8 giugno
     Omaggio a Egisto Macchi                                                    OSTINATO di Giorgio Battistelli
                                                                                con Ars Ludi
     domenica 9 giugno                                                          Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi,
     Omaggio a Giusto Pio                                                       Gianluca Ruggeri percussioni

                                                                                DRUMMING di Steve Reich
                                                                                con Chigiana Percussion Ensemble
             sabato 8 giugno                                                    direttore Antonio Caggiano
     CISIM - Lido Adriano, ore 18.30                                            Silvia Lee soprano
     Stella Chiweshe, la regina della mbira                                     Chiara Tavolieri contralto
     in conversazione con Marco Zanotti                                         Manuel Zurria ottavino
     Ingresso libero

                                                                                      mercoledì 12 giugno
             domenica 9 giugno                                                  Darsena Pop Up, ore 21
     Lido di Dante - Fiumi Uniti dalle 16 al tramonto
                                                                                Officina del Ritmo:
     Concerto Trekking (Tra argini e capanni)                                   conexión Buenos Aires
     “Su la fiumana ove ’l mar non ha vanto” (Inf. II.108)                      Ensemble di percussioni diretto da Alejandro Oliva e coordinato da
     un percorso musicale e gastronomico tra gli argini e la foce dei           Marco Zanotti, attraverso i codici gestuali de “La Bomba de Tiempo”
     Fiumi Uniti                                                                con Emiliano Alessandrini, Marco Bonutto, Cristiano Buffolino,
     in collaborazione con Trail Romagna, Chef to Chef - Emilia                 Domenico Candellori, Dario Castiello, Marco Catinaccio,
     Romagna Cuochi, Comitato Cittadino Lido di Dante e Co.FU.Se.               Carla Marulo, Luca Mattioni, Diego Occhiali, Massimo Orselli,
                                                                                Aima Rodriguez, Daniele Sabatani, Matteo Salvatori, Moreno Tabanelli
                         € 10 comprensivi di tessera
                         associativa-assicurativa Trail Romagna
                                                                                ospite Gabriel Policarpo

12
giovedì 13 giugno                                                               venerdì 14 giugno
Chiesa di San Giacomo - Forlì, ore 21                                            Darsena Pop Up, ore 22.30
Karlheinz Stockhausen                                                            Percussion Voyager
Kathinkas Gesang als Luzifers Requiem                                            con Matteo Scaioli & Maurizio Rizzuto
Il canto di Kathinka ovvero il Requiem
per Lucifero da Samstag aus Licht (Sabato da Luce)
Manuel Zurria flauto Alvise Vidolin live electronics                                               o
                                                                                          bigliett
con Chigiana Percussion Ensemble                                                                   0*
maestro concertatore Antonio Caggiano                                                     € 12- 1

Programma
Iannis Xenakis
Psappha
per 1 percussionista
Jamil Zidan                                                                      € 12 - 10*       Posto unico non numerato
                                                                                                  ad eccezione di quelli ad ingresso libero e del concerto finale
Giacinto Scelsi                                                                                   del 15 giugno
I funerali di Achille
per 4 percussionisti                                                             € 60             Carnet 100 percussioni (escluso il Concerto Trekking)
Alessio Cavaliere, Berardo Di Mattia,
Filippo Sinibaldi, Jin Sun You

Karlheinz Stockhausen
Vibra Elufa
per vibrafono
Antonio Restuccia

Kathinkas Gesang                                                                        sabato 15 giugno
per flauto e 6 percussionisti                                                    Palazzo Mauro De André, ore 21
Manuel Zurria flauto                                                             Le 100 percussioni: concerto finale
Carlo Capuano, Alessio Cavaliere, Berardo Di Mattia,
Antonio Restuccia, Jamil Zidan, Jin Sun You percussioni                          TAMBURI NELLA NOTTE
                                                                                 di Michele Tadini
                                                                                 Per cinque ensemble di percussioni
                                                                                 direttore e solista Antonio Caggiano
        venerdì 14 giugno
Teatro Alighieri, ore 18
                                                                                 con Domenico Candellori, Diego Occhiali, Marco Zanotti, Jamil Zidan
Nicola Sani
TERRA.                                                                           nuova composizione per percussioni commissionata da Ravenna Festival
Per percussioni e elettronica                                                    prima mondiale
Antonio Caggiano percussioni                                                                                                                       o
Alvise Vidolin live electronics
                                                                                 si ringrazia Sela Cajon                                  bigliett
                                                                                                                                                 1 2*
                                                                                                                                          € 15 - nico
                                                                                                                                          posto u

       venerdì 14 giugno
Piazza della Resistenza, ore 18.45
Saluto musicale ad Ardea Purpurea di Marco Bravura
con Chigiana Percussion Ensemble
con musiche di Steve Reich e Giovanni Sollima                                    in collaborazione con
Ingresso libero

       venerdì 14 giugno
Centro storico, ore 19                                                           * Riduzioni Associazioni liriche, Cral, insegnanti, under 26, over 65, convenzioni.
Marching Band                                                                    I giovani al festival: Under 14 € 5 (con adulto)
con Chigiana Percussion Ensemble                                                 14-18 anni e universitari 50% tariffe ridotte.
Ingresso libero

                                                                                                        Prevendite
                                                                                                        Teatro Alighieri, via Mariani 2
                                                                                                        tel. +39 0544 249244
        venerdì 14 giugno
                                                                                 La Cassa di Ravenna SpA
Artificerie Almagià, ore 21
Glen Velez                                                                       Uffici IAT: Ravenna, Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Cervia,
                                                                                 Milano Marittima
Glen Velez tamburi a cornice
special guest Loire Cotler rhythm vocalist                                       ravennafestival.org
e con la partecipazione di Paolo Rossetti tamburi a cornice, tamburelli e voce
Francesco Savoretti percussioni mediterranee di Frame Drums Italia
                                                                                 Si ringrazia la Compagnia Portuale di Ravenna
                                                                                                                                                                  13
TONY ESPOSITO                                     & dinto
                                                                  rni
                                                                               L’ingranaggio escapista e cosmico del
                                                                               Neapolitan Power, il motore ritmico della
                                                                               canzone d’autore italiana, l’uomo che
                                                                               imbracciò i tamburelli come si imbraccia
                                                                               una chitarra. Tony Esposito è un musicista
                                                                               sempre spiazzante e mai altezzoso,
                                                                               gregario di lusso e cosmonauta della
                                                                               ritmica, autore di hit internazionali come
                                                                               Kalimba De Luna e orgoglio di una Napoli che
                                                                               guarda sempre avanti, senza dimenticare la
                                                                               storia. C’era anche lui, insieme alla sensuale
                                                                               fisicità di Tullio De Piscopo, al trasporto passionale
                                                                               di James Senese, al cosmopolitismo di Enzo Avitabile
                                                                               (protagonista del concerto a Palazzo San Giacomo) e
                                                                                                                                      ”
                                                                               alla poesia di Pino Daniele, che ricongiungeva la terra al
                                                                               cielo, a innervare quel suono che da Napoli quarant’anni
                                                                               fa si aprì al mondo intero, e che è tornato di prepotente
                                                                               attualità tra i giovani delle nuove generazioni (il “Napoli
                                                                               Sound” che ruota attorno ai Nu Guinea, significativamente
                                                                               stanziati a Berlino).
                                                                               In anni difficili e lontani, Tony Esposito intese Napoli non
                                                                               come una gabbia provinciale ma come punto d’osservazione
                                                                               sul mondo. In coerenza con questo non si è mai posto limiti,
                                                                               intraprendendo un Viaggio tribale che ha attraversato il
                                                                               globo, dal Brasile al Mediterraneo, e gli stili musicali – il
                                                                               progressive, la disco, il jazz, il samba, l’avanguardia gentile
                                                                               di Luciano Cilio, l’afro, il rock metropolitano, il funk, l’etno-
                                                                               world –, arrivando anche a progettaree nuove forme per
                                                                               le percussioni – il tamborder di Kalimba De Luna – per
                                                                               perseguire un unico, grande obiettivo: annullare ogni
                                                                               confine, abbattere steccati, abbracciare l’umanità in una
                                                                               danza che non ha fine.

                                                                               Federico Savini

                                               I BOTTARI DI PORTICO
           venerdì 21 giugno                   Sarà perchè il ritmo è la radice più profonda dell’esperienza musicale umana, ma capire
                                               se una cadenza, un pulsare a tempo e un agitarsi convulso siano faccenda “nuova o
           Russi, Palazzo San Giacomo
                                               vecchia”, ancestrale o futuribile, non è sempre facile. Per questa ragione i Bottari di Portico,
           ore 21.30
                                               nonostante si presentino sul palco con attrezzi da lavoro, falci e botti, hanno spesso dovuto
                                               precisare che la loro musica è fatta di “ritmi processionali che sono sana trance: non
                 Comune di Russi               techno, ma folk”. Che poi gli indiavolati e incessanti pattern che l’ensemble costruisce a
                                               partire dall’essenzialità timbrica dei legni che cozzano tra loro non rispondano esattamente
           ENZO AVITABILE                      alle figure ritmiche della tradizione, beh, è un altro conto. Anche perché l’obiettivo del
           “ATTRAVERSO L’ACQUA”                gruppo che da 15 anni accompagna Enzo Avitabile nelle sue esibizioni più memorabili è
                                               quello di traghettare una tradizione arcaica nell’oggi. E possibilmente anche nel domani.
           con
                                               Utilizzando gli attrezzi da lavoro della canapa tipica di Portico, nel cuore della Campania
           Francesco De Gregori,               contadina, il gruppo messo insieme da Pasquale Romano riparte da uno strumentario e da
           Tony Esposito                       un tempo nei quali il ritmo serviva a cose come scacciare gli spiriti maligni dalle cantine,
                                               oltre che ad infiammare le fiere agricole, enfatizzando la robustezza di botti, falci e attrezzi
           e I Bottari di Portico              vari. Rituali pagani e occasioni profane sfociate nelle colorate celebrazioni di Sant’Antonio
                                               Abate, con i carri a forma di barca che trasformano la terra in mare, solcati dalle onde
                                           o   percussive di un ensemble che recupera modelli ritmici remoti quali la Pastellassa e la
                                   bigliett
                                               Musica dei Morti, usandoli come suggestiva rampa di lancio per contaminare lo scenario
                                     € 20
                                               urbano che ci circonda, innestando il seme della tradizione là dove è più difficile vederlo.
                                               I Bottari di Portico: Carmine Romano capopattuglia Francesco Stellato, Luigi Natale, Massimo Piccirillo tino
                                               Raffaele Iodice, Raffaele D’Amico botte

      14
”                                                                                                           Alejandro
                                                                                                            Oliva

                                                                                                                                                 © Mercedes Cotoli
    OFFICINA DEL RITMO:
    CONEXIÓN BUENOS AIRES                                                                                  a cura di Pierfrancesco Pacoda

    Alejandro Oliva porta il 12 giugno a Ravenna    sviluppano generi musical “puri”, ma         c’è l’esplicita intenzione di dare alcun
    Festival la sua esperienza con La Bomba         una infinità di linguaggi che vengono        messaggio, la Bomba è un esempio di
    de Tiempo, l’ensemble di percussioni            messi insieme nello spettacolo. Certo,       lavoro di gruppo e di creatività orizzontale.
    che utilizza i metodi di composizione e         all’interno ha un ruolo importante la
    improvvisazione nati nel laboratorio che        musica tradizionale dell’Argentina e         Che performance metterete in scena a
    dirige a Buenos Aires. Alejandro, ci racconti   degli altri paesi dell’America Latina.       Ravenna?
    cosa è la Bomba de Tiempo?                                                                   A Ravenna lavoreremo per quattro
    La Bomba de Tiempo è un gruppo                  Quali sono le vostre fonti di ispirazione?   giorni con un gruppo di percussionisti
    di 16 percussionisti che praticano              La Bomba de Tiempo si ispira al              utilizzando i nostri codici gestuali.
    l’improvvisazione basandosi su un               lavoro del musicista afroamericano           Svilupperemo le tecniche improvvisative
    sistema di suoni creati da Santiago             Butch Morris (l’ideatore della pratica       e mostreremo dal vivo come funziona il
    Vazquez. Ci incontriamo da tredici anni         improvvisativa strutturata della             sistema Bomba de Tiempo.
    tutti i lunedì nella Ciudad Cultural            conduction – scomparso nel 2013),
    Konex, una ex fabbrica recuperata               alle scuole di samba brasiliane, agli        Che rapporto avete con l’improvvisazione?
    nel pieno cuore di Abasto Porteño.              ensemble di percussioni africani e           La musica della Bomba de Tiempo è
    Partecipano sempre tra le 2.500 e le            afro-latini, al free jazz ad altre diverse   improvvisata e ogni volta il concerto
    3.000 persone.                                  esperienze di musica improvvisata.           è differente. Ma nel corso del tempo
                                                                                                 abbiamo creato un “linguaggio
    Che relazione esiste tra La Bomba               C’è un messaggio nella vostra musica?        Bomba”, un suono particolare del
    de Tiempo e la musica tradizionale              La Bomba è un gruppo che nasce con           gruppo che deriva dall’uso della nostra
    argentina?                                      l’idea di creare un luogo di incontro        strumentazioni e dalla ripetizione di
    Nella Bomba de Tiempo non si                    intorno alle percussioni. Anche se non       archetipi sonori che sono la nostra storia.
                                                                                                                                           15
TAMBURI NELLA NOTTE   Intervista a
                      Michele Tadini e
                      Antonio Caggiano
                      a cura di Pierfrancesco Pacoda

                      Evoca sin dal titolo atmosfere
                      misteriche, passioni tribali che
                      ci fanno immergere nel versante
                      selvaggio della città, tra riti che
                      appartengono alla memoria e
                      l’incedere ossessivo degli scenari
                      futuri. Tamburi nella notte è il
                      titolo dell’opera originale del
                      compositore Michele Tadini, che
                      verrà eseguita il 15 giugno al
                      Palazzo Mauro de André, affidata
                      alla vasta orchestra di percussioni
                      diretta da Antonio Caggiano.

                                                                                                                                             © Zani-Casadio
                      Da che luoghi del pianeta arrivano le     Quanto conta, in un’opera scritta      Tamburi nella notte arricchisce la
                      suggestioni dei Tamburi nella notte?      per 100 percussioni, la partitura?     letteratura percussionistica della
                      L’opera è un esercizio di fusione         La partitura è solo                    musica moderna?
                      e di dialogo tra tradizioni e             un’indispensabile traccia dalla        Il Novecento è stato il secolo
                      linguaggi lontani, che proprio il         quale muoversi, con la certezza        della scrittura per percussioni,
                      fascino “oscuro” della notte terrà        di trovarla lì quando si torna.        pensiamo a Bartók e a Varèse, a
                      insieme. Si va dallo straordinario        L’opera nascerà realmente quando       John Cage e a quel capolavoro
                      patrimonio delle poliritmie               saremo al Pala de André e le etnie     che è Drumming di Steve Reich,
                      africane al kodo giapponese.              e le tradizioni che ho portato sul     che forse è l’antecedente più
                      Siamo lontani dall’idea di purezza,       palco cercheranno la sintonia          significativo per il lavoro che
                      le 100 percussioni sono un                capace di fare del concerto un rito.   presenteremo a Ravenna. Perché
                      contributo alla conoscenza e                                                     è basato, proprio come Tamburi
                      una esaltazione della diversità,          Maestro Caggiano, come sarà            nella notte, sulle possibilità che
                      caratteristiche innate nella              strutturata l’orchestra di             si offrono alla musica quando
                      cultura globale dei tamburi.              percussioni che dirigerà?              entrano in relazione strumenti a
                                                                Abbiamo deciso, insieme a              percussione di provenienza molto
                      Per quali strumenti a percussione         Michele Tadini, di dividere            diversa, pensiamo al gamelan, alle
                      ha scritto la partitura?                  l’orchestra in cinque sezioni, dai     marimbe, ai bongos. È un trionfo
                      Le tipologie sono tantissime, si va       tamburi africani a quelli a cornice    delle identità, sonore e culturali,
                      dai tamburi a cornice a quelli del        alle percussioni con una carica        che fonderemo in un linguaggio
                      gamelan, con una incursione persino       “rumorista” ai confini del funk.       che parla gli idiomi del mondo.
                      nei tamburi militari che serviranno       Ogni parte ha un suo coordinatore,
                      a dare all’ensemble l’andamento           che curerà gli assoli e manterrà       Come se le percussioni
                      collettivo, con i loro tagli “marziali”   la coesione tra i suoi musicisti.      diventassero un coro?
                      che introdurranno i vari movimenti        A me spetta il compito di far          Si, ogni strumento a percussione
                      nei quali ho diviso l’opera.              “suonare” queste cinque parti          ha una sua voce identificabile,
                                                                all’unisono, fondendole. Per un        canta, genera armonie, si
                      Che risultato immagina, visto che         direttore d’orchestra, lavorare        sovrappone alla voce umana,
                      si tratta di una prima mondiale?          con un ensemble di percussioni         diventandone parte integrante,
                      Avere chiaro lo sviluppo dell’opera       così ampio è una esperienza            come avverrà nell’altro lavoro
                      nell’esecuzione di Ravenna                affascinante.                          che presento a Ravenna Festival,
                      richiede doti visionarie e vorrei                                                proprio Drumming, affidato
                      proprio che l’ascoltatore si              Come affronterà la direzione di        all’esecuzione del Chigiana
                      accostasse alle 100 percussioni           Tamburi nella notte?                   Percussion Ensemble. Le
                      come a un continuo invito a               Trovando gli elementi comuni,          percussioni rappresentano per il
                      esplorare gli universi che si             facendo interagire le sezioni          Novecento quello che il pianoforte
                      comporranno di fronte a lui, come         tra loro, creando un dialogo           è stato per il Settecento, ed è
                      fossero immagini che si inseguono,        attraverso la successione delle        proprio questo che racconteremo
                      si sovrappongo, sino a sbiadire i         diverse entrate degli strumenti        nei concerti delle 100 Percussioni.
                      confini. Alla fine il passaggio tra       che stabiliremo nelle prove,           Un suono ancestrale che irrompe
                      pizzica, Africa e musica classica         lasciando però ampio spazio            nella nostra quotidianità.
                      diventerà impercettibile.                 all’improvvisazione.

          16
29 GIUGNO
                          Pala De André
                          ore 21

                                                     © Shayne Gray
STEWART COPELAND
Lights Up the Orchestra
                                 & dinto
                                          rni

                                                17
STELLA CHIWESHE

                   Soprannominata Sua maestà                  impedito al talento di musicista,          porta inoltre a esibirsi con il fratello
                   la regina della mbira, o più               danzatrice e attrice di Stella             Elfigio Chiweshe, con la figlia Virginia
                   affettuosamente Ambuya Chinyakare,         Chiweshe di emergere nei primi anni        Mukwesha e con vari ensemble e
                   “la nonna della musica tradizionale”,      Settanta, quando ha inciso numerosi        artisti internazionali. Il suo primo
                   Stella Chiweshe ha imparato da             singoli con la Teal Record Company,        concerto in Italia risale al 1984, dove
                   giovane a suonare uno strumento,           raggiungendo un primo significativo        torna periodicamente. I suoi dischi
                   la mbira, vietato alle donne nella         successo nel 1975 con Kasahwa.             vengono pubblicati dall’etichetta
                   cultura tradizionale dello Zimbabwe        Con l’indipendenza dello Zimbabwe,         tedesca Piranha, particolarmente
                   e proibito dal regime coloniale            Stella Chiweshe comincia la sua            autorevole nell’ambito della musica
                   dell’allora Rhodesia. Tuttavia, fino       carriera nella Compagnia Nazionale         africana. Nel 1989 fonda il Mother
                   all’indipendenza del Paese, raggiunta      di Danza, diviene celebre come attrice     Earth Women’s Group, una rete di
                   nel 1979, ha continuato a suonare          nel film dedicato a Ambuya Nehanda,        artiste originarie dello Zimbabwe.
                   nell’ambito di cerimonie private,          l’eroina nazionale uccisa nel 1896         Tiene inoltre workshop dedicati alla
                   correndo il rischio di venire arrestata.   dal governo coloniale, e nel 1979          mbira e alla musica tradizionale
                   La musica della mbira, infatti, ha         fonda il gruppo Earthquake, con il         dello Zimbabwe, con un’attenzione
                   conosciuto un certo revival proprio        quale si esibisce in concerto in Africa    particolare alla spiritualità, al
                   negli anni Settanta, durante la lotta      e in Europa. In breve è apprezzata         rapporto con gli antenati e con la
                   contro l’occupazione coloniale della       come ambasciatrice della musica            terra: risale al 2011 un evento in cui
                   Rhodesia e specialmente tra le             dello Zimbabwe anche negli Stati           ha riunito vari suonatori di mbira
                   popolazioni di lingua shona e zezuru.      Uniti, in Australia, Cina, Corea, India    per onorare la Madre Terra in una
                   La dominazione coloniale non ha            e intraprende una carriera che la          cerimonia della durata di tre giorni.

            Mbira                                                                   risuonatore costituito da una cassa di legno o da una zucca. Talvolta
                                                                                    il suono è arricchito da anelli infilati nelle lamelle, da crepitacoli
            Mbira è un termine che nello Zimbabwe, e specialmente presso la         che scorrono attorno a una verga fissata alla base dello strumento
            popolazione Shona da cui Stella Chiweshe proviene, si riferisce sia     o da tappi di bottiglia o conchiglie applicati al risuonatore. La
            allo strumento, costituito da una serie di lamine di ferro intonate     tecnica impiegata da Stella Chiweshe prevede che le lamelle
            fissate a una tavola che vengono pizzicate con le dita (in genere il    siano pizzicate dal pollice e dall’indice; negli strumenti muniti
            pollice e l’indice, mentre le altre dita delle due mani sostengono      di risuonatore è talvolta presente un foro attraverso il quale si
            lo strumento), sia al suo repertorio. È diffuso principalmente          inserisce un dito della mano sinistra per variare il timbro del suono
            nell’Africa sub-sahariana ed è conosciuto in Europa con nomi            durante l’esecuzione. Nella cultura tradizionale dello Zimbabwe,
            quali sansa e malimba o con la definizione lamellofono. Le lamine       la musica della mbira, da sola o con altri strumenti o con la voce,
            intonate, disposte su una o più file in modo da dare vita a strumenti   risuona in tutte le occasioni importanti: matrimoni, funerali, riti per
            di estensione e accordatura variabile, sono spesso munite di un         onorare gli antenati, terapie dei guaritori.
       18
14 LUGLIO
                              Pala De André
                              ore 21.30

                                                         © Jill Furmanovsky
                                              rni
                                     & dinto

Nick Mason’s Saucerful Of Secrets
The Heartbeat of Pink Floyd

                                                    19
“               Franco Manzecchi
                  UN RAVENNATE
                        A PARIGI

OSTINATO   “dedicato ai Punk berlinesi che hanno l’ostinazione di vivere in
           bianco e nero e che spavaldi si aggirano come spiriti nella città-riserva”

20
ÉLIANE RADIGUE

                                                OCCAM OCEAN
                                                  OCCAM XXVI

                                                                                                                                                                               © Marcella Magalotti
                   Dopo anni di esperienza nella musica elettronica, Occam Ocean segna un cambiamento
                   epocale nella produzione di Éliane Radigue. L’idea nasce nel 1973 quando, durante una
                                                                                                                        ENRICO MALATESTA
                   visita al Museo di storia naturale di Los Angeles, la compositrice rimane colpita da un
                                                                                                                        Occam XXVI è il solo dedicato alle percussioni
                   murales che rappresenta le varie lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico,
                                                                                                                        che Éliane Radigue ha realizzato insieme a
                   poche delle quali in realtà udibili all’orecchio umano. Per quarant’anni Éliane Radigue ha
                                                                                                                        Enrico Malatesta. È stata Julia Eckhardt, violista
                   riflettuto su questa suggestione, aspettando che maturasse un’idea compositiva, e nel
                                                                                                                        già da tempo coinvolta in Occam Ocean nonché
                   2011 è arrivato il momento di proporre al pubblico il primo dei pezzi che compongono la
                                                                                                                        una delle colonne di Q-O2, un importante centro
                   lunga serie di Occam Ocean. I brani nascono dalla cooperazione tra la compositrice e i
                                                                                                                        dedicato alla musica contemporanea con sede
                   musicisti stessi, a seguito di dialoghi e dell’elaborazione di idee musicali che scaturiscono
                                                                                                                        a Bruxelles, a suggerire a Enrico Malatesta di
                   da riflessioni sulle tecniche esecutive nei diversi strumenti. Non esistono partiture, la
                                                                                                                        andare a conoscere Éliane Radigue. Due incontri
                   musica nasce dal confronto diretto, verbale, e dal lungo tempo trascorso insieme alla
                                                                                                                        sono bastati per mettere sulla stessa linea
                   ricerca del suono.
                                                                                                                        d’onda le idee della compositrice con le tecniche
                   L’immagine dell’oceano è risultata essere per Éliane Radigue la scelta visiva più vicina
                                                                                                                        strumentali e la ricerca sulla risonanza dei metalli
                   alla rappresentazione grafica delle onde che compongono lo spettro elettromagnetico e
                                                                                                                        del percussionista. A partire da un’immagine
                   proprio una serie di immagini relative all’acqua è il punto di partenza della compositrice
                                                                                                                        del movimento dell’acqua, si sono consolidate le
                   e dei suoi musicisti. Il termine Occam invece si riferisce al filosofo Guglielmo di Ockham
                                                                                                                        idee musicali e la scelta di tecniche strumentali
                   (1280-1347) e al principio noto come “rasoio di Ockham”, per il quale “non si devono
                                                                                                                        che fanno da struttura portante del pezzo. La cui
                   moltiplicare gli enti ponendone di non necessari”. Éliane Radigue interpreta questa
                                                                                                                        esecuzione tuttavia può variare significativamente
                   massima come un invito, nell’elaborare idee musicali, a seguire sempre la strada più
                                                                                                                        sia in termini di durata dei punti chiave dell’opera
                   semplice. Ciò tuttavia non si applica alle tecniche esecutive, dato che la compositrice
                                                                                                                        e di ampiezza dell’esplorazione del suono, sia
                   richiede ai musicisti una disponibilità creativa, una concentrazione e uno sforzo fisico fuori
                                                                                                                        in relazione allo spazio disponibile: trattandosi
                   dal comune.
                                                                                                                        di un lavoro sulla risonanza, è particolarmente
                   Quasi tutti i brani di Occam Ocean sono per strumenti acustici, pochi sono quelli dedicati
                                                                                                                        importante il rapporto con l’ambiente in cui Enrico
                   all’elettronica. I musicisti iniziano a lavorare con lei nella sua casa parigina, con alcune
                                                                                                                        Malatesta si trova a suonare. I “suoni selvaggi”,
                   improvvisazioni che consentono di definire l’universo sonoro del brano: si chiede loro non
                                                                                                                        come li chiama Éliane Radigue, che scaturiscono
                   un virtuosismo basato sulla rapidità esecutiva, ma appunto una particolare modalità di
                                                                                                                        dalla relazione tra musicista, strumento e spazio,
                   concentrazione. Devono infatti dimenticare le tecniche esecutive abituali e concentrarsi
                                                                                                                        sono parte integrante del XXVI assolo e nel
                                                               su aspetti quali la vibrazione del corpo sonoro
                                                                                                                        caso della collaborazione con Enrico Malatesta
                                                               (talvolta a partire da accordature non ortodosse),
                                                                                                                        sono esito della sua ricerca sulla risonanza dei
                                                               i battimenti, la risonanza e il gesto necessario
                                                                                                                        metallofoni, nell’intento di dare piena dignità
                                                               per padroneggiarli, allo scopo di elaborare
                                                                                                                        artistica a sonorità che, in una visione più
                                                               nuove tecniche, volte a un controllo serrato del
                                                                                                                        accademica, sono considerate tendenzialmente
                                                               suono, in linea con l’approccio meditativo della
                                                                                                                        “effetti”. Malatesta non si definisce un interprete
                                                               compositrice.
                                                                                                                        di musiche altrui, la dimensione dell’ascolto
                                                               Una volta raggiunto il risultato, i musicisti, e
                                                                                                                        e del lavoro condotto insieme ad altri artisti
                                                               solo loro, possono trasmettere l’opera ad altri
                                                                                                                        in condizioni di “dono” e condivisione di idee
                                                               musicisti, in un processo di tradizione orale. La
                                                                                                                        e tecniche musicali sono alla base della sua
                                                               collaborazione tra Éliane Radigue e gli interpreti,
                                                                                                                        produzione artistica, in un’ottica di permeazione
                                                               secondo la stessa compositrice, non può essere
                                                                                                                        reciproca.
                                                               considerata un’attività didattica, bensì un vero e
                                                               proprio processo creativo comune. Non sta a lei,
                                                               afferma, avviare un processo didattico. I musicisti
                                                               che hanno collaborato con la compositrice
© Vincent Pontet

                                                               agiscono dunque come “partiture viventi” alle
                                                               quali è affidata la possibilità di trasmettere l’opera
                                                               alle generazioni future, da cuore a cuore, secondo
                                                               un pensiero radicato in alcune filosofie orientali.
                                                                                                                                                                         21
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